Movimento dei Focolari

Congresso gen 3: “La Parola Crea”

Conoscere, Vivere, Comunicare, Agire. Attorno a queste 4 piste di pensiero e azione si è svolto dal 17 al 21 febbraio al Centro Mariapoli di Castelgandolfo il congresso dei gen 3. 410 ragazzi, dai 13 ai 17 anni, di 17 nazionalità diverse, alcune anche extraeuropee: Brasile, Panama, Cile, Costarica e Venezuela. Presente anche un rappresentante dall’Iraq. Tema centrale dell’incontro: “La Parola Crea”, che i ragazzi hanno approfondito in vari modi attraverso un articolato programma che ha alternato momenti in sala, lavoro in gruppo, tempi di dialogo su vari temi e anche spazi di “a tu per tu con Dio”. I gen 3 non sono stati con le mani in mano. Da veri protagonisti dell’incontro si sono lanciati in una serie di laboratori in cui  hanno potuto sperimentarsi sul tema della “Parola” nei diversi campi della comunicazione. Divisi in piccoli gruppi hanno lavorato esplorando i segreti della pubblicità e le tecniche dei telegiornali e del Web. Hanno conosciuto da vicino le redazioni del Giornale gen3, di focolare.org e del SIF (servizio informazione focolari). E ancora si sono messi alla prova con la Teens TV, Teens radio, Città nuova, il Centro Santa Chiara Audiovisivi, e il settore informatica. Alcuni poi sono scesi in campo e sono andati ad intervistare il sindaco di  Grottaferrata (Roma) Gabriele Mori al quale hanno rivolto 9 domande su Chiara Lubich, il movimento dei Focolari, la sua vita politica, su come vive il Vangelo e sul ruolo dei ragazzi nella vita della città. Un nutrito gruppo di gen 3 ha lavorato fianco a fianco con i membri del gruppo internazionale Gen Rosso, per la messa a punto di uno spettacolo dal titolo “Street light” che è andato poi in scena al palazzetto dello sport di Genzano (Roma) messo a disposizione dal sindaco ed aperto a tutti con ingresso gratuito. È una storia metropolitana di bullismo accaduta negli anni ’60 a Chicago in cui si racconta in maniera creativa come si può vincere con la pace, il perdono, la solidarietà reciproca. L’avversario non è un nemico. Anche i gen 3 hanno le loro storie di vita quotidiana illuminata dal Vangelo. Prendono la parola ragazzi africani, europei, sudamericani dove alla vendetta per un danno subito, si risponde con il perdono, e alla strada più facile dell’adeguarsi, si sceglie di andare controcorrente. “Gioco in una squadra di pallacanestro – racconta Andrea -. Tempo fa, durante una partita, per un mio fallo, un ragazzo è caduto a terra; mi sono avvicinato e l’ho aiutato ad alzarsi. Dalla panchina, il mio allenatore si è arrabbiato perché avevo aiutato un avversario. Secondo la sua filosofia non avrei dovuto farlo. Ho pensato però che dovevo voler bene a quel ragazzo ma anche all’allenatore e fargli capire che si poteva vincere rispettando comunque l’avversario, non considerandolo un nemico”. (altro…)

Forti senza violenza

Forti senza violenza

No, io perdono! (Dionisio, Africa)  «Stavo giocando con un mio amico quando è arrivato un altro ragazzo che senza motivo ha cominciato a picchiarmi sulla testa con una bottiglia di vetro. Per le tante ferite sono stato portato in ospedale. Ritornato a casa, il dolore era così forte che avevo un solo pensiero: quello di vendicarmi. Il giorno dopo, il papà di quel ragazzo, è venuto a casa mia a scusarsi di quanto era accaduto dandomi il permesso di fare a suo figlio ciò che lui aveva fatto a me “…forse così capirà quando si è comportato male!”. Proprio mentre lui parlava, mi sono ricordato che noi gen 3 dobbiamo amare anche il nemico. Allora ho subito risposto: “Non farò niente contro suo figlio perché l’ho perdonato”. Lui non si aspettava questa mia risposta che sconvolgeva le sue abitudini, e felicissimo ha chiamato il figlio, anche lui molto sorpreso. Ci siamo perdonati a vicenda.» L’avversario non è un nemico (Andrea, Italia)  «Gioco in una squadra di pallacanestro. Spesso noto che lo sport si trasforma in una specie di guerra, dove conta solamente vincere. Un po’ di tempo fa, durante una partita, l’avversario che marcavo era più grande di me e usava tanto il contatto fisico. Ad un certo punto, per un mio fallo, lui è caduto a terra; mi sono avvicinato e l’ho aiutato ad alzarsi. E’ successo allora un fatto strano: il mio allenatore, dalla panchina, si è arrabbiato perché avevo aiutato un avversario. Secondo la sua filosofia non avrei dovuto farlo. Ho pensato però che dovevo voler bene a quel ragazzo ma anche all’allenatore e fargli capire che si poteva vincere rispettando comunque l’avversario, non considerandolo un nemico. Da quel momento, ancora di più, quando gioco una partita, vedo nella mia squadra e in quella avversaria Gesù, come se giocassi solo con Lui.» Bestemmie? No grazie! (Un Gen 3 di Trento, Italia)  «Nella mia classe di istituto tecnico, la maggioranza dei ragazzi sono abituati a bestemmiare. A me, che sono cristiano praticante, e a un ragazzo musulmano dava molto fastidio, ma non sapevamo cosa fare. Un giorno il ragazzo musulmano è venuto da me per chiedermi come mai io non reagisco davanti alle loro bestemmie e alle loro prese in giro, e io gli risposi che cercavo di perdonarli, poiché sono un gen 3. Abbiamo cominciato a frequentarci, e un giorno ci siamo messi d’accordo per andare a dire ad uno ad uno dei nostri compagni di non parlare in questo modo. All’inizio ci hanno preso un po’ in giro, ma sorprendentemente dopo un po’ hanno quasi smesso.» (altro…)

Forti senza violenza

Congresso gen 3: “La Parola crea”

«Catturarla questa parola – dice Simone 15 anni -per viverla e portarla agli altri. Sono venuto per ricaricarmi.»; «conosco da molto tempo la vita dei gen 3 e in questo congresso ho capito meglio cosa vuol dire amare». Due impressioni dei numerosi presenti al congresso gen 3 che si è svolto a Castelgandolfo (Roma) dal 17 al 21 febbraio, con l’obiettivo di approfondire come il Vangelo può aiutarci nella vita quotidiana. Il programma si è  snodato approfondendo 4 parole chiavi: conoscere, vivere, comunicare e agire. Alla presenza di 410 gen 3 dai 13 ai 17 anni, di 17 nazionalità e sette lingue diverse, Agostino Spolti, responsabile mondiale dei gen 3, ha aperto il congresso focalizzando la figura del gen3: un costruttore d’unita dovunque si trova a vivere. Quindi, la riflessione del tema centrale: “La Parola crea”, attraverso alcuni pensieri video registrati di Chiara Lubich. Alcuni gen3  del Brasile che non sono potuti venire a Roma hanno inviato un video sull’importanza della condivisione. Raccontano che uno di loro, Marco, possedeva un gioco che gli stava caro. Manuel, vedendolo, s’incuriosì tanto da dirgli di prenderne uno per lui ma Marco rifiutò. Dopo diversi giorni quest’ultimo capì che le sue azioni erano sbagliate, quindi ritornò sui suoi passi e glielo regalò. Manuel rimase colpito da questo suo gesto e pensò: “Cosa posso fare per ricambiare il suo regalo ?”. Si ricordò che aveva un’armonica a cui anche lui teneva molto e gliela regalò. Abbiamo utilizzato 2 pomeriggi per svolgere diversi laboratori: preparazione di un concerto con il complesso internazionale Gen Rosso e comunicazione: pubblicità, spot, contagio virale, telegiornale, interviste, Giornale gen3, web, servizio stampa, Teens TV, Teens radio, Città nuova, informatica… Alcuni di noi sono andati a fare un’ intervista al sindaco di  Grottaferrata, Gabriele Mori. Gli sono state rivolte 9 domande sulla nostra fondatrice, Chiara Lubich, sul Movimento dei focolari, circa la sua vita politica, su come vive il Vangelo e sul ruolo dei ragazzi nella vita della città. Il Congresso si conclude lunedi 20 Febbraio con un grande spettacolo nel palazzetto dello sport di Genzano (Roma), messo a disposizione dalle autorità ed aperto a tutti con ingresso gratuito. Con questo spettacolo possiamo trasmettere la nostra vita gen. Una frase di uno di noi  può sintetizzare questi quattro intensi giorni: “Siamo stati molto colpiti da questo congresso perché c’è l’amore scambievole in qualunque angolo e in ogni momento della giornata.” A cura della redazione gen3 del Congresso (altro…)