Movimento dei Focolari

Da Viterbo a Loppiano: passi di dialogo ecumenico

Mag 22, 2013

Due cappellani del carcere di Viterbo, uno ortodosso e l’altro cattolico, in visita alla cittadella dei Focolari con la comunità rumeno-ortodossa.

Si sono conosciuti svolgendo il servizio di cappellani nel carcere di Viterbo, Padre Vasile Bobita e padre Gianfrancesco Bagnulo, portando conforto l’uno ai detenuti ortodossi, l’altro ai cattolici. Tra loro è scattato nel tempo un rapporto molto fraterno, che ha coinvolto poi i membri delle due comunità di appartenenza e che li ha portati a collaborare nell’organizzare un evento locale del cammino di “Insieme per l’Europa” ( Maggio 2012) di cui il Movimento dei Focolari è tra i promotori. Nasce così nei due cappellani l’idea di visitare insieme la cittadella di testimonianza di Loppiano (Firenze), estendendo l’iniziativa alla comunità rumeno-ortodossa di padre Vasile e a due monaci ortodossi del monastero di San Giovanni Therestis, a Bivongi, in provincia di Reggio Calabria. Il 15 maggio scorso, tra le dolci colline toscane, dopo la presentazione della storia di Chiara Lubich e della cittadella, in questo gruppo variegato si è aperto un vivace dialogo su “evangelizzazione e dialogo”, sulla spiritualità dell’unità del Movimento, sui rapporti con la Chiesa ortodossa fin dagli anni ’60, sul testamento di Gesù: «Che tutti siano uno» (Gv 17,21). Ciò ha permesso di approfondire la conoscenza reciproca e di condividere speranze, sfide, dolori e gioie cui ha contribuito l’aggiungersi di una focolarina ortodossa rumena che vive nella cittadella.. Breve ma significativo il commento di Padre Vasile: “Ora capisco perché mi sono sentito sempre accolto da padre Gianfrancesco: perché voi vivete la realtà dell’unità”. Tutti insieme hanno infine desiderato di partecipare con tutta la cittadella alla Santa Messa nella chiesa dedicata a Maria Theotokos che, dice padre Gianfrancesco, “ci ha colpito tantissimo perché è il luogo dell’incontro, dei rapporti vissuti nella loro concretezza alla luce del vangelo”. Questa visita riveste di un particolare significato, perché ha coinciso con il 10° anniversario della posa della prima pietra del santuario (2003-2013) quando, alla presenza di Chiara Lubich, di personalità religiose e civili, i rappresentanti del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli hanno donato alcune piccole pietre colorate, provenienti da importanti santuari mariani ortodossi nel mondo, da porre insieme alla prima pietra come segno del cammino di comunione che ci unisce.

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