Movimento dei Focolari

Maria, Sede della Sapienza

«Maria Santissima è “Sede della Sapienza” in quanto accolse Gesù, Sapienza incarnata, nel cuore e nel grembo. Col “fiat” dell’Annunciazione, ella accettò di servire la volontà divina, e la Sapienza pose dimora nel suo seno, facendo di lei una sua discepola esemplare. La Vergine fu beata non tanto per aver allattato il Figlio di Dio, quanto piuttosto per aver nutrito se stessa col latte salutare della Parola di Dio». (S. Giovanni Paolo II, Angelus, 4 settembre 1983) «Per comprendere bene questo santo canto di lode (Il Magnificat), bisogna precisare che la benedetta Vergine Maria parla in base alla sua esperienza, essendo stata illuminata e istruita dallo Spirito Santo; nessuno, infatti, può capire correttamente Dio e la Sua parola, se non gli è concesso direttamente dallo Spirito Santo. Ma ricevere tale dono dallo Spirito Santo, significa farne l’esperienza, provarlo, sentirlo; lo Spirito Santo, insegna nell’esperienza come in una scuola, all’infuori della quale nulla s’impara se non parole e chiacchiere. Dunque la santa Vergine, avendo esperimentato in sé stessa che Dio opera grandi cose in lei, per quanto umile, povera e disprezzata, lo Spirito Santo le insegna questa grande arte comunicandole la sapienza…» (Martin Lutero, Commento al Magnificat, introduzione) «La Madonna è Sede della Sapienza, non perché ha parlato, non perché é stata un dottore della chiesa, non perché é stata seduta in cattedra, non perché ha fondato università; è sede della sapienza perché ha dato al mondo Cristo, la Sapienza incarnata. Ha operato un fatto. Così pure noi: avremo la sapienza se vivremo in modo che Gesù sia in noi, sia fra noi, ci sia di fatto». (Chiara Lubich, Una via nuova, Città Nuova, 2002, p.145) «Maria vive non da se stessa soltanto, ma da una profondità più profonda. Lo Spirito Santo in lei: da lui promana non solo suo Figlio, contenuto e frutto del suo essere; da lui promanano il compimento e la forma della sua stessa vita». (Klaus Hemmerle, Brücken zum credo, p. 265) (altro…)

[:de]Der nackte Gott[:]

[:de]Der nackte Gott[:]

[:de]Ein Schriftsteller begegnet dem Markusevangelium Vom bekanntesten deutschsprachigen Schriftsteller Belgiens: · Tagebuchnotizen aus schwierigen Tagen · Eine inspirierende, sehr persönliche Begegnung mit dem Markusevangelium »Im Anschluss an meine Todesnähe betrachtete ich in unseren blühenden Wiesen, jenseits der klassischen Jesus-Bilder, das Markusevangelium mit einem anderen Blick: süchtig, sehnsüchtig. Auge in Auge mit dem Eigentlichen.« Freddy Derwahl Freddy Derwahl hat sich in einer wichtigen Lebensphase, nach einer schweren Krankheit, auf das Markusevangelium eingelassen. In seinen „Tage- und Nachtbüchern“ hielt er die Reflexionen, Fragen und Erlebnisse fest. Ein ganz und gar persönliches Buch, situativ, exakt datiert, das Zeugnis eines renommierten Autors für die inspirierende Kraft, die in der Bibel steckt. Als Licht „für die Tage wie für die Nächte“. AUTOREN-/HERAUSGEBER- Freddy Derwahl, geboren 1946 in Eupen/Belgien, studierte in Löwen, Aachen und Paris. Der Schriftsteller und Journalist schrieb u. a. für die Frankfurter Allgemeine Zeitung und Die Zeit. Bekannt wurde er u. a. durch seine Biografien über Johannes XXIII. (Pattloch), Anselm Grün (Vier-Türme), seinen Roman „Nonna stirbt“ (Herder) und „Der letzte Mönch von Tibhirine“ (adeo). Freddy Derwahl ist Mitglied des internationalen Schriftstellerverbands P. E. N. Verlag: Neue Stadt[:]

Giornata mondiale dei popoli indigeni

Giornata mondiale dei popoli indigeni

Istituita dall’ONU nel 1994, la Giornata ricorda il diritto per tutti gli uomini a vivere secondo le tradizioni e gli usi del proprio ambiente originario, con un particolare riferimento ai popoli indigeni: circa 370 milioni di persone che vivono in 90 diversi Paesi del mondo e rappresentano il 5% della popolazione mondiale, ma il 15% della parte più povera. Il documento ONU intende “incarnare il consenso globale sui diritti dei popoli indigeni e stabilire un quadro di norme minime per la loro sopravvivenza, dignità e il loro benessere”. Negli ultimi dieci anni – ricorda l’Onu sul proprio portale – l’attuazione della Dichiarazione ha conseguito diversi successi a livello internazionale, nazionale e regionale, ma nonostante questo continua ad esserci un divario tra il riconoscimento formale dei popoli indigeni e l’attuazione delle politiche sul territorio. (altro…)

La scelta di Dio come famiglia

La scelta di Dio come famiglia

Edgar e Maquency, insieme ai loro tre figli, Edgar (18), Monserrat (16) e Mackenzie (15), da quattro anni vivono a “El Diamante”, 50 km da Puebla e circa 170 da Città del Messico. Poche decine gli abitanti, ma svariate migliaia ogni anno i visitatori, in una terra ricca di culture e dai forti contrasti, con moderne e popolose metropoli ed estese zone emarginate. La cittadella è una vera e propria “punta di diamante”, cuore pulsante del Movimento dei Focolari, fondata nel 1990 da Chiara Lubich. Un luogo che testimonia come l‘inculturazione della vita del Vangelo sia possibile se basata sul dialogo e sullo scambio reciproco tra le diverse culture. «Abbiamo deciso di trasferirci nella cittadella con i nostri tre figli per dare un contributo concreto. Siamo arrivati qui rispondendo ad una vera e propria chiamata di Dio per costruire, insieme ad altri, la cittadella», racconta Edgar. «Per noi, dare la nostra disponibilità era anche un modo per ricambiare tutto l’amore che ci aveva donato, da quando abbiamo conosciuto l’ideale dell’unità», aggiunge Maquency. «In questo periodo – racconta Edgar – mi sono trovato a fare i conti con la difficoltà di non avere un lavoro fisso. Nel primo anno trascorso alla cittadella avevo fatto vari lavori di falegnameria e di idraulica, poi avevo lavorato come imbianchino, sempre per sostenere l’economia famigliare. In seguito, parlando con Maquency e con gli altri focolarini, abbiamo deciso che io cercassi un’altra fonte di reddito nell’ambito della mia professione di ingegnere. Dopo qualche tempo ho trovato un lavoro in una città a 90 km dalla cittadella. Il lavoro era buono ed ero contento, ma mi restava sempre dentro la nostalgia di trovarmi lontano da casa, dalla mia famiglia, dalla cittadella». Quindi un’altra opportunità, in una città più vicina. «Parlandone in famiglia, abbiamo preso la decisione di accettare. A prima vista sembrava una buona opzione, però dopo alcuni mesi di lavoro in questa impresa, mi sono accorto che le cose non erano come apparivano e ho dovuto rinunciare. Sono tornato quindi alla cittadella, e mi sono dedicato al lavoro di serigrafia. Mi sembrava di essere tornato indietro, invece poco dopo mi è arrivata un’offerta di lavoro inaspettata come consultore in un progetto. Sono stato subito assunto. Il lavoro mi piaceva molto e lo stipendio era buono. Finalmente, in famiglia, eravamo riusciti ad avere una economia stabile». Quando tutto sembrava essersi normalizzato dal punto di vista economico, a Edgar viene proposto, a sorpresa, di occuparsi della gestione dei lavori di manutenzione della cittadella, necessari dopo tanti anni dalla costruzione. «Con mia moglie siamo entrati in una nuova tappa di discernimento, cercando di capire la decisione giusta da prendere. Non sono mancati i momenti di incertezza e apprensione, soprattutto pensando al futuro dei nostri figli». «Ci siamo ricordati – interviene Maquency – dell’esperienza iniziale della chiamata che Dio ci aveva fatto. Ci siamo sentiti nuovamente interpellati, perché quando Dio chiama ti chiede di lasciare tutto ed esige un amore esclusivo. Vuole che lasciamo le nostre sicurezze, per metterci al servizio. Però anche ci offre tutto, come dice il Vangelo: “Non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto”». «Così abbiamo deciso che io mi mettessi a servizio della cittadella. Quando ne ho parlato con il responsabile dell’impresa lui ha esclamato: “Ce ne fossero tante di persone come te!” e mi ha fatto la proposta di lavorare nell’impresa con un orario ridotto, più adatto alle nuove esigenze. Ho toccato con mano l’intervento della Provvidenza e la verità del Vangelo». (altro…)

Viviamo insieme il Vangelo – Percorso per le famiglie (anno 3°)

Viviamo insieme il Vangelo – Percorso per le famiglie (anno 3°)

Il terzo sussidio per la formazione e l’accompagnamento delle famiglie dei bambini che si preparano ai Sacramenti. Un percorso di iniziazione alla fede cristiana da vivere in famiglia che si affianca e completa il lavoro nella classe di catechismo. Si struttura in tappe secondo i seguenti temi: – Dio è amore – Un padre misericordioso – Gloria a Dio e pace in terra agli uomini – Il discorso della montagna – Le opere di misericordia corporali e spirituali Ogni tappa parte da un brano biblico, segue poi una interpretazione storico critica per una migliore comprensione del brano. Il commento in coda alla lettura esegetica riprende i temi espressi con una sottolineatura morale. Un apposito focus IN FAMIGLIA offre spunti per comprendere il testo e metterlo in pratica nella quotidianità della vita familiare. A conclusione di ogni capitolo una preghiera tratta dai Salmi. Città Nuova Ed.