Mar 5, 2018 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
Nosotros creemos en el amor es la respuesta que cualquier cristiano puede dar a quien le exige razones de su fe. Este libro lo demuestra de modo ágil y convincente. El texto nació del diálogo que el autor tuvo con centenares de jóvenes en distintos países, en encuentros para profundizar lo esencial de la fe cristiana. Recorriendo el camino que llevó a los primeros discípulos de Jesús a reconocer en él al Hijo del Padre y a entrar en la comprensión de la Trinidad, Vandeleene no elude las innumerables preguntas que la fe en el Amor suscita y responde con la claridad que otorga una rica experiencia de vida evangélica. El autor no se erige en el papel de maestro pero brinda su competencia y experiencia, e instaura un diálogo con los jóvenes en el que intenta adentrarse en un tema como el de la fe, tan decisivo en la vida y para la vida. Dice María Voce –presidente de los Focolares– en el prefacio: “Es mi deseo que las páginas de este libro brinden a los jóvenes el impulso para entrar en diálogo con Jesús. Para conocerlo mejor, por lo tanto para amarlo más y para dejarse amar por él libremente. Una aventura que deseo a muchos”. Editorial Ciudad Nueva (Buenos Aires)
Mar 5, 2018 | Chiesa, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni

Nelson Vanegas e Stella Marilene Nishimwe
Una settimana di lavoro per conoscere da vicino la realtà dei ragazzi e dei giovani di tutto il mondo, le loro ambizioni, speranze, paure, attese, e per ascoltare la loro voce. Ne uscirà un documento condiviso, che confluirà, insieme agli altri contributi pervenuti, nell’”Instrumentum laboris” in vista del Sinodo di ottobre, definito da Papa Francesco “non sui, ma dei giovani”. «In questa Riunione presinodale – ha spiegato il Segretario generale del Sinodo, Card. Lorenzo Baldisseri – cercheremo di comprendere meglio cosa pensano di se stessi e degli adulti, come vivono la fede e quali difficoltà incontrano a essere cristiani, come progettano la loro vita e quali problemi riscontrano nel discernimento della loro vocazione, come vedono la Chiesa oggi e come invece la vorrebbero». Saranno presenti cattolici, di altre confessioni cristiane e di altre religioni, rappresentanti di associazioni e movimenti, ma anche non credenti, o provenienti da situazioni di disagio come il carcere o la tossicodipendenza. Anche Stella Marilene, 24 anni, e Nelson, 29, del Movimento dei Focolari, parteciperanno ai lavori (con loro vi sarà anche Noemi Sánchez, una giovane del Paraguay). Mentre attendono con trepidazione quel giorno, li abbiamo incontrati al centro internazionale dei Gen, dove si sta lavorando intensamente agli appuntamenti mondiali del 2018: oltre al Sinodo di ottobre, anche il Genfest di Manila a luglio.
Qual è la situazione dei giovani nel vostro Paese? «Nel Salvador – risponde Nelson – la situazione generale dei giovani è diversa tra dentro e fuori le città. Fuori la vita è più difficile, mancano i servizi, l’educazione è garantita solo fino alla scuola dell’obbligo. Nonostante questo i giovani hanno aspirazioni grandissime e una maggiore determinazione a realizzare i propri sogni». «In Burundi – spiega Marilene – stiamo vivendo una grave crisi politica. La disoccupazione è alta e anche l’incertezza per il futuro. I giovani spesso lasciano il Paese per cercare altrove delle prospettive». Alla Riunione, dicono, svolgeranno il compito di facilitatori dei gruppi linguistici in spagnolo e francese. «Sarà il nostro “granito de arena”, un piccolo contributo – spiega Nelson – ma lo faremo con tutto il cuore». E Marilene: «Tramite il sito ufficiale del sinodo e i social network collegati, tutti i giovani potranno far sentire la propria voce e inviare proposte, anche chi non potrà partecipare direttamente». A proposito di comunicazione, al di là dei timori con cui spesso gli adulti guardano i giovani, per il rischio di staccarsi dalla “realtà” e immergersi in una piazza virtuale, cosa significa per voi comunicare? «I tempi sono cambiati – risponde Nelson – siamo immersi nella tecnologia, che effettivamente aiuta ad accorciare le distanze. Ma dobbiamo cercare di renderla più umana possibile. Cellulare e tablet avvicinano, ma comunicare “faccia a faccia” con chi abbiamo realmente davanti è un’altra cosa. In questo noi giovani possiamo fare il primo passo». «Per una comunicazione autentica dobbiamo pensare “cosa” comunichiamo», incalza Marilene.
Nel suo messaggio per la giornata della gioventù, che concluderà la Riunione presinodale, Papa Francesco accenna alle “paure” dei giovani. «Spesso i giovani hanno paura di andare avanti, di fare scelte da cui non potranno poi tornare indietro. Personalmente – spiega Marilene – io cerco di vivere la volontà di Dio nel momento presente. Ognuno ha una propria storia, e io mi affido a Lui con fiducia». E Nelson: «In un mondo così materialista, spesso il messaggio che gli adulti passano ai giovani è quello di studiare, lavorare, guadagnare, comprare una bella casa. Il dialogo tra la prima e la seconda generazione è importante, ma non deve distruggere i sogni. Insieme, la nostra energia e la loro sapienza possono fare molto». Essere ascoltati significa prendersi delle responsabilità. «È una grande responsabilità portare la voce dei giovani. Una opportunità offerta dalla Chiesa, che vuole dialogare con tutti, non solo con i cattolici. In questo noi gen possiamo offrire la nostra esperienza, perché già abbiamo cominciato a camminare insieme, cristiani, di altre fedi e anche non credenti. Per questo rinnovo un appello a tutti i giovani: anche a distanza, partecipate! Facciamo sentire la nostra voce». Chiara Favotti (altro…)
Mar 3, 2018 | Chiara Lubich, Focolari nel Mondo
https://youtu.be/NYVr3jj38XE (altro…)
Mar 3, 2018 | Centro internazionale, Chiara Lubich, Spiritualità
https://vimeo.com/258422297 (altro…)
Mar 3, 2018 | Chiara Lubich, Spiritualità
«Ecco la grande attrattiva del tempo moderno; penetrare nella più alta contemplazione e rimanere mescolati fra tutti, uomo accanto a uomo. Vorrei dire di più: perdersi nella folla, per informarla del divino, come s’inzuppa un frusto di pane nel vino. Vorrei dire di più: fatti partecipi dei disegni di Dio sull’umanità, segnare sulla folla ricami di luce e, nel contempo, dividere col prossimo l’onta, la fame, le percosse, le brevi gioie. Perché l’attrattiva del nostro, come di tutti i tempi, è ciò che di più umano e di più divino si possa pensare, Gesù e Maria: il Verbo di Dio, figlio d’un falegname; la Sede della Sapienza, madre di casa». (altro…)
Mar 2, 2018 | Cultura
A experiência de Chiara Lubich na relação com Maria é fascinante e de uma riqueza enorme. Suas contribuições revelam aspectos da vida da mãe de Jesus pouco conhecidos até mesmo no âmbito da Igreja Católica. A fé na maternidade divina de Maria – Mãe de Deus, Theotokos – é apresentada no livro a partir da própria vivência da autora na relação vital e filial com Ela, com beleza poética e profundidade teológica, e de forma acessível a toda pessoa interessada no assunto. A concepção de Chiara sobre Maria como cristã autêntica, Aquela que por primeiro põe em prática a Palavra de Deus, é inovadora e impulsiona o diálogo entre cristãos de denominações diferentes. Como cristã autêntica, Ela é modelo para todos os cristãos. Os organizadores desta obra foram muito cuidadosos e perspicazes ao apresentar de forma sistemática a rica contribuição de Chiara Lubich sobre Maria, que, na discrição de sua vida, muitas vezes, é conhecida apenas numa perspectiva devocional. Vê em CIDADE NOVA: https://www.cidadenova.org.br/livraria/produtos/view/1147
Mar 2, 2018 | Focolari nel Mondo
12 de março de 2018 19:00 – 22:00 A celebração do 10º aniversário de falecimento da fundadora dos Focolares, Chiara Lubich, ficou ao encargo dos jovens, na cidade de São Paulo.
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Em Salvador, a comunidade se reunirá em uma celebração eucarística em memória do 10º falecimento de Chiara Lubich, fundadora do Movimento dos Focolares.
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14 de março de 2018 19:00 – 21:00 No Rio de Janeiro, a comunidade também celebrará o 10º aniversário de falecimento de Chiara Lubich com uma celebração eucarística em gratidão pelo carisma da unidade.
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A Mariápolis Santa Maria abre suas portas para celebrar junto à comunidade o 10º aniversário de falecimento de Chiara Lubich, fundadora do Movimento dos Focolares.
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Mar 2, 2018 | Focolari nel Mondo
Programa Momentos artísticos e experiências da vida quotidiana (economia, política, educação, intervenção social). O almoço partilhado. Haverá programa para os mais novos.
Mar 2, 2018 | Focolari nel Mondo
“A Universidade da Madeira vai organizar uma exposição e conferência para homenagear Chiara Lubich, fundadora do Movimento dos Focolares e antiga presidente honorária da Conferência Mundial das Religiões pela paz, no âmbito das comemorações do Dia Internacional da Mulher. A exposição é inaugurada a 8 de março no Campus da Penteada. Esta mostra vai depois para o Colégio dos Jesuítas onde vão ser recordados os 16 Doutoramentos “Honoris Causa”, recebidos em vida por Chiara Lubich, assim como diversos prémios e cidadanias honorárias.” (in Jornal Económico) Deste acontecimento, que contará com a presença de Anna Maria Rossi, do Centro Chiara Lubich, numa conferência a 14 de março, para assinalar o 10º aniversário da morte de Chiara Lubich, foi dada nota nos meios de comunicação social, nomeadamente no Jornal Económico, Diário de Notícias Madeira e Funchal Notícias
Campus da Universidade da Madeira, Penteada, Funchal
Mar 2, 2018 | Focolari nel Mondo
Ricominciare da zero Quando ero ancora piccolo mio padre ci ha lasciati. Mia madre è caduta in una forte depressione e ha cominciato a bere. Sono stato educato dalla nonna materna. Quando mia madre è morta, ero nel periodo dell’adolescenza e covavo in me un desiderio di vendetta. In seguito ho conosciuto una ragazza che mi ha introdotto nella sua comunità parrocchiale. Attraverso queste persone, piano piano ho scoperto Dio, la vita interiore, ritrovando pace ed equilibrio. Quando ci siamo sposati, potevo dire che quella comunità era la mia famiglia. Un giorno, nel posto dove lavoro, è arrivato un uomo e si è presentato come mio padre. Era desolato e temeva la mia reazione. Nonostante la sorpresa, l’ho accolto con calore, gli ho parlato della bambina che era nata e l’ho invitato a casa. Dopo una settimana è venuto insieme alla sua compagna. Io e mia moglie li abbiamo accolti con grande festa e affetto. Più che nonni, ci sembravano due figli adottivi. Da allora la vita della nostra famiglia è cambiata, e anche la loro. Il passato è come se non esistesse, esiste solo la volontà di ricominciare da zero. P.P. – Serbia La caricatura Un compagno ha disegnato la mia caricatura, l’ha fotocopiata e poi l’ha distribuita in tutta la scuola. Avrei voluto picchiarlo! Poi però ho deciso di avvicinarlo e di parlargli con calma. Anzi, gli ho proposto di venire a casa mia, fare insieme i compiti e poi andare a vedere un film. Quando mi ha chiesto perché avessi reagito in quel modo, gli ho risposto che ho imparato a vedere Gesù in ogni prossimo, sapendo che tutti possiamo sbagliare. Sorpreso, ha voluto saperne di più. Adesso anche lui cerca di mettere in pratica le parole del Vangelo. Daniel – Brasile L’umanità di Gesù I primi sintomi del mio male, una sclerosi multipla, risalgono a quando mia moglie Susi era in attesa di nostra figlia Tecla. Io, che ero abituato a lavorare, a fare sport, mi sono ritrovato a fare i conti con una sempre maggiore difficoltà a muovermi, fino alla totale immobilità. Eppure, fin dall’esordio della malattia, ho avvertito in me un risveglio e una sete di valori veri. Sono passati molti anni da allora. Essere ammalato, vedere che le gambe non rispondono più, dipendere dagli altri in tutto, soffrire, conoscere l’umiliazione, sentirsi diverso: ho sperimentato tutto questo. Ma la sofferenza mi ha aiutato a capire molto più di prima l’”umanità” di Gesù. Renato – Italia La fioraia Era una serata freddissima. Una anziana fioraia cercava di vendere i suoi fiori. Aveva addosso una vecchia coperta e sembrava rassegnata a veder passare la gente, frettolosa e indifferente. Pensai che se fossi stata al suo posto avrei desiderato qualcosa di caldo. Ma in giro non c’erano bar. Ho trovato invece un ragazzo che vendeva dolci fatti in casa. Così ne ho preso uno per lei. Quando l’ha ricevuto mi ha ringraziato, senza dire molte parole, con la commozione negli occhi. Ho ripreso la mia strada, sentendo ancora su di me quello sguardo. Szidi – Romania (altro…)