Movimento dei Focolari
Premio Economia e Società a un libro di Città Nuova

Premio Economia e Società a un libro di Città Nuova

Il testo L’economia del bene comune di Stefano Zamagni, edito da Città Nuova, è uno dei vincitori della prima edizione del concorso internazionale “Economia e Società”, indetto dalla Fondazione “Centesimus Annus – Pro Pontefice” per promuovere la conoscenza della Dottrina sociale della Chiesa cattolica. L’annuncio dell’assegnazione del riconoscimento è stato fatto l’11 aprile nella sala stampa della Santa Sede. Nel corso di una conferenza stampa, il cardinale Domenico Calcagno, presidente dell’A.P.S.A. (Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica), riferendosi al testoL’economia del bene comune di Città Nuova, premiato ex aequo con Ciudadanía, migraciones y religion. Un diálogo ético desde la fe cristiana di Julio Luis Martínez Martínez, ha così motivato l’assegnazione: «L’autore, Stefano Zamagni, è Professore Ordinario di Economia Politica all’Università di Bologna e Adjunct Professor of International Political Economy alla sede di Bologna della Johns Hopkins University. Eonomista di fama internazionale, ha al suo attivo numerose pubblicazioni scientifiche e i suoi manuali di economia e di storia dell’economia sono utilizzati in molte università. È intervenuto spesso nel dibattito culturale attuale su temi quali la famiglia, il multiculturalismo, la laicità e ricevuto molteplici onorificenze e riconoscimenti in tutto il mondo». Il testo premiato del Prof. Zamagni, L’economia del bene comune (apparso anche in traduzione spagnola), propone di allargare l’orizzonte delle categorie fondamentali che ci permettono di comprendere l’attività economica. A fronte di un modello dominante che riduce gli attori principali della vita economica al mercato ed allo Stato, Zamagni argomenta presentando un terzo ambito di valori (comprendenti la solidarietà, lo spirito di intrapresa, la simpatia) che non possono essere realizzati né dallo spirito di efficienza, né dalla ricerca della giustizia. È infatti convinzione dell’autore che senza questi valori di fratellanza o reciprocità non possano funzionare né il mercato né lo Stato. In questo libro, Zamagni ritiene perciò necessario che possa affermarsi entro il mercato – e non al di fuori o contro di esso – uno spazio economico formato da soggetti il cui agire sia ispirato al principio di solidarietà. Trattandosi della prima edizione del “Premio Internazionale Economia e Società” della Fondazione Centesimus Annus – Pro Pontifice, i testi premiati hanno una funzione programmatica per la fisionomia del Premio. Premiando le opere di Martínez e Zamagni, che offrono un contributo originale all’attuale dibattito culturale, la Fondazione Centesimus Annus – Pro Pontifice indica inoltre l’ampiezza delle tematiche che essa vuole affrontare con l’istituzione del Premio: abbracciare un orizzonte profetico senza temere problematiche più puntuali. Entrambi forniscono un contributo originale e stimolante». La cerimonia di premiazione avrà luogo il prossimo 24 maggio a Roma (Palazzo della Cancelleria) all’apertura del convegno che farà il punto sull’attività della Fondazione Centesimus Annus a 20 anni dalla nascita. Stefano Zamagni, L’economia del bene comune (altro…)

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Corea, questione di pace

Dietro la crisi della penisola coreana risiedono questioni politiche profonde e rapporti di forza al banco di prova. La crisi tra le due Coree e le minacce di attacco agli Usa con una testata nucleare di produzione nordcoreana hanno generato tensioni nella penisola asiatica e in tutto il mondo. «Come stiamo vivendo questi giorni di tensione per via delle minacce della Corea del Nord?», rispondono Sok In (Alberto) Kim e Won Ju (Maris) Moon responsabili del Movimento dei Focolari in Corea. «Preghiamo in modo speciale per i politici di tutte e due le parti e di tutti i Paesi coinvolti perché abbiano la luce e la forza di agire secondo coscienza. Ed è per noi un’occasione per vivere con più intensità l’amore al fratello». Si dicono «pieni di fiducia, sicuri che il bene trionfa sempre» e con «la speranza che torni la pace stabile al più presto possibile». A incoraggiamento giunge il messaggio di Maria Voce, che sta seguendo con particolare attenzione l’attuale momento di sospensione nella penisola coreana e Paesi limitrofi. In esso assicura la sua vicinanza spirituale alle comunità dei Focolari: «Vi tengo, assieme al popolo coreano, nelle mie preghiere e nel mio cuore. Insieme rinnoviamo la fede nell’amore del Padre». Mentre invita ad intensificare, uniti, la preghiera del Time-out per la pace nel mondo e perché si evitino nuovi conflitti, Maria Voce – che ha visitato la comunità dei Focolari in Corea nel 2010 – ricorda il caratteristico impegno delle persone del Movimento a costruire dovunque, attraverso il dialogo, rapporti di fraternità in tutte le situazioni del quotidiano, «contributo alle soluzioni di pace in molti punti caldi della terra». Sok In Kim e Won Ju Moon scrivono che il momento del Time-out è vissuto molto intensamente anche da tutti loro, «affidando a Dio tutti i Paesi in guerra e in particolare la situazione del nostro Paese». I Focolari sono presenti in Corea fin dagli anni ’60, con il primo focolare aperto nel 1969. La comunità del Movimento è composta da persone di tutte le età e vocazioni. Particolarmente significative le iniziative sorte negli ultimi anni in campo politico e economico, e l’impegno per il dialogo interreligioso. Per approfondimenti sulla crisi coreana, leggi su Città Nuova online, l’intervista a Pasquale Ferrara, esperto di relazioni internazionali. (altro…)

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Oreste Basso, una vita per fare del mondo una famiglia

Un precipitare improvviso della salute in pochi giorni, e stanotte, alle 0.30, Oreste ci ha lasciato. La sua vita, la sua grande umanità e il suo sorriso sono stampati in migliaia di cuori di persone che ha incontrato in questi lunghi anni spesi al servizio di Dio e dell’ideale dell’unità, da lui conosciuto a Milano negli anni di gioventù. Della sua storia scriveremo più avanti. Intanto, quanti vorranno rendergli omaggio, potranno recarsi alla cappella del Centro Internazionale del Movimento dei Focolari, a Rocca di Papa, dove dalle 14 di oggi, sarà allestita la camera ardente. I funerali si svolgeranno domani 15 aprile, alle ore 15, sempre presso il Centro Internazionale dei Focolari a Rocca di Papa. (altro…)

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Egitto: restituire l’infanzia

In Egitto il lavoro minorile è una vera emergenza sociale: lavorano più di 2 milioni di bambini tra i 7 e i 15 anni, su una popolazione di circa 80 milioni di abitanti. Molti di loro sono costretti a lasciare la scuola per sostenere la famiglia. Al Cairo, i bambini che lavorano si trovano frequentemente a vivere in strada, esposti a varie forme di violenza e con il pericolo di contrarre gravi malattie. L’AMU ONG che si ispira alla spiritualità del Movimento dei Focolari -, che collabora da anni con la fondazione Koz Kazah (“Arcobaleno” in arabo), continua anche nel 2013 l’impegno a favore delle ragazze e dei ragazzi del quartiere Shubra del Cairo: minori tra 5 e 15 anni, per lo più lavoratori e con condizioni famigliari estremamente difficili. Il primo obiettivo è quello di ridare loro l’infanzia attraverso uno spazio a misura di bambino. Il centro che li accoglie un giorno alla settimana, quello libero dal lavoro, offre loro la possibilità di imparare a leggere e scrivere, di apprendere attraverso il gioco, lo sport e l’arte a ritrovare fiducia in se stessi e capacità di interagire positivamente con gli altri. Ormai i ragazzi più grandi, che da più anni frequentano il centro, aiutano quelli nuovi ad inserirsi nelle varie attività. È nato anche, per le ragazze, un club dal nome “Ebn Masr” (Figlia dell’Egitto). Visti i frutti di questi anni, si è dato avvio anche ad alcuni corsi di formazione professionale: elettricista e falegname per i ragazzi, sartoria per le ragazze. Un interessante riscontro si sta avendo con il corso di teatro tenuto da una regista professionista. A settembre hanno potuto offrire una prima rappresentazione in occasione di un’importante giornata per la pace che la Fondazione Koz Kazah ha realizzato in collaborazione con due associazioni musulmane, una per la tutela degli orfani e l’altra per i portatori di handicap. Hanaa Kaiser, referente locale AMU per il progetto: “La giornata della pace ha rappresentato un’occasione unica per i nostri ragazzi per sentirsi apprezzati ed inseriti nella società. I partecipanti erano ragazzi di tutte le estrazioni sociali del mondo cristiano e musulmano”. E ancora: “Abbiamo constatato che per i ragazzi lo sport gioca un ruolo molto importante nella formazione, e abbiamo organizzato tornei di calcio con altri centri sportivi della città. La situazione delle ragazze è molto diversa e con le attività che facciamo ci rendiamo conto di poter abbattere alcuni pregiudizi molto radicati in alcuni strati sociali. Ad esempio R., tra le ragazze più capaci nella sua scuola, era destinata a terminare gli studi dopo la scuola media in vista del matrimonio, unico futuro immaginabile. Il nostro sostegno è servito a convincere i genitori a farle continuare gli studi per diventare infermiera. Questa esperienza è un segno importante di cambiamento anche per le altre famiglie”. Un altro importante risultato è stato raggiunto da quattro ragazzi che hanno potuto fare l’esame di alfabetizzazione richiesto dal governo. Con questo certificato potranno accedere al mondo del lavoro e prendere la patente, per esempio per lavorare come autisti. Questo sarà sicuramente di esempio per gli altri e di stimolo a migliorare per cambiare le proprie condizioni di vita. Dati del progetto per il 2013 Progetto: Ragazzi a rischio – Paese e località: Egitto, Il Cairo Destinatari: 120 minori Controparte locale: Fondazione Koz Kazah Costo totale del progetto: € 27.624,37 Apporto locale: € 12.352,63 – Contributi richiesti all’AMU: 15.271,74 Fonte: AMU Notizie e Newsletter AMU http://www.amu-it.eu/2013/03/08/egitto-andata-e-ritorno/?lang=it http://www.amu-it.eu/wp-content/uploads/2012/06/NEWSLETTER-formazione-giugno-2012.pdf http://www.amu-it.eu/wp-content/uploads/2012/11/AMU-Notizie-n%C2%B04per-web.pdf (altro…)

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Coppie in crisi: riaccendere la luce

“Ci siamo sposati per amore e la nostra vita coniugale ha avuto un iter normale tra alti e bassi. Con la conoscenza della spiritualità dell’unità, sembrava che il nostro rapporto avesse raggiunto l’apice dell’intesa. Invece, quattro anni fa è arrivata la crisi che mai avremmo immaginato”, racconta Silvia, sposata da trent’anni con Stefano. Lei insegnante di scuola elementare, lui imprenditore. Due figli. “Pensavamo di aver costruito un rapporto saldo, eppure a poco a poco siamo arrivati a non capirci più – spiega –. Tra di noi non c’era più alcuna forma di dialogo, le giornate trascorrevano nello squallore più totale tra lavoro e impegni vari, schiacciati dai tanti problemi di famiglia. Eravamo diventati indifferenti l’uno verso l’altra, forse perché avevamo dato per scontato il nostro amore”. “Da parte mia – interviene Stefano –, mi ero lasciato prendere da tante preoccupazioni del lavoro, le avevo coltivate troppo. Silvia cercava di farmi comprendere le sue difficoltà, ma ero come attanagliato dal mio vortice lavorativo e calcolavo tutto in maniera superficiale. Tra me e lei si era alzato un muro talmente alto che lo avvertivano anche i nostri figli. Fu proprio a quel punto che mi sono reso conto del male che stavo provocando a noi due e alle persone vicine. Durante un incontro di Famiglie Nuove, abbiamo sentito di comunicare questo nostro problema. Abbiamo avuto una totale accoglienza, apprezzandoci per la nostra sincerità”. “Poi abbiamo saputo del ‘Corso per rafforzare l’unità di coppia’, a Loppiano – la cittadella internazionale dei Focolari, in Italia –, rivolto proprio a chi vive un periodo di crisi. Siamo andati con il desiderio di ricominciare. Condividere insieme ad altre coppie che avevano i nostri stessi problemi ci ha molto aiutato: non eravamo soli ad affrontare questa situazione che all’inizio ci vergognavamo perfino di palesare. Quella settimana è stata per noi come una luce che si è riaccesa. Ci siamo resi conto che dobbiamo dare spazio all’altro e abbiamo ritrovato l’armonia tra noi. I nostri figli sono i primi a beneficiare della serenità riconquistata”. Nel ‘Corso per rafforzare l’unità di coppia’, si affrontano i temi della conoscenza di sé, della diversità, del conflitto, dell’accoglienza, con momenti frontali, altri di dialogo, esercitazioni pratiche, alternate a momenti di svago vissuti insieme ed escursioni sul territorio. L’affiatamento tra le persone che vi partecipano aiuta a proseguire il percorso di avvicinamento nella coppia. Spesso i due rifioriscono e vanno avanti da soli, a volte si individua proprio quella ferita particolare che richiede di essere affrontata, anche con un eventuale adeguato supporto psicologico. Se il percorso è irto di difficoltà, si dà la possibilità alle coppie di tornare durante uno step invernale e uno primaverile. In questi weekend, spesso le famiglie degli anni precedenti vogliono tornare per collaborare perché sono i primi ad aver provato beneficio da chi ha fatto il percorso prima di loro. (altro…)

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Pasqua sulla scia di Chiara Luce

Nella Settimana Santa si sono trovati a Sassello (SV), paese della Beata Chiara Luce Badano, una quindicina di ragazzi dalla Germania per fare un’esperienza di cristianesimo vissuto sulla scia di Chiara Luce. Leitmotiv dell’incontro: essere cristiani. L’appuntamento si è svolto nel nascente centro giovanile dedicato a Chiara Luce, a 3 km dal piccolo paese di Sassello. Un centro che si vorrebbe avviare verso un funzionamento più stabile durante l’estate aperto a tutti, giovani e adulti, religiosi e laici.  Messo a disposizione dai Padri Orionini, potrà essere un luogo privilegiato per chi vorrà approfondire la conoscenza di Chiara Luce e fare un’esperienza all’insegna della sua breve ma ricchissima vita. Presenti in contemporanea anche alcune famiglie per trascorrere la Settimana Santa a Sassello. L’ispirazione di fondo è stata l’esperienza di cristiana autentica che Chiara Luce ha vissuto sia con i suoi amici che con i suoi genitori: amare Dio come creatore e cogliere il disegno d’amore per la propria vita; entrare in una sempre più profonda amicizia con Gesù; riconoscere Gesù nel suo abbandono in ogni dolore grande o piccolo che sia; ringraziare Dio per ogni rapporto vissuto alla luce del suo insegnamento. L’insieme dei diversi momenti del programma, dalla liturgia al cucinare insieme, dal dialogo tra tutti all’incontro con i testimoni che hanno conosciuto Chiara Luce, hanno fatto sì che i giorni trascorsi a Sassello fossero un’esperienza preziosa per tutti. (altro…)