Movimento dei Focolari
La Pasqua più bella

La Pasqua più bella

© M. Cristina Criscola, ‘Amore scambievole’ – Loppiano, 1984

Carissimi, vorrei invitarvi a vivere i prossimi giorni pasquali alla luce di un pensiero di Chiara del  1981. Eccone alcuni stralci: Giovedì Santo «La nostra festa. Come oggi Gesù, tanti anni fa, ha dato ai suoi discepoli il comandamento nuovo, quel comando che è legge fondamentale e base di ogni altra norma per ciascuno di noi; come oggi Gesù ha pregato per l’unità: “che tutti siano uno”, come oggi ha istituito l’Eucarestia che lo rende presente fra noi e ha come effetto appunto la nostra unità con Lui e fra noi. E come oggi ha istituito il sacerdozio che rende possibile l’Eucarestia […]. Che sarebbe la nostra vita senza il comandamento nuovo, senza l’Eucaristia, senza l’Ideale dell’unità?». Venerdì Santo «Non c’è giorno migliore per rifare solennemente la nostra consacrazione a Lui (Gesù Abbandonato), rinnovando il nostro proposito di spendere la vita che abbiamo, amandoLo sempre, subito, con gioia». Domenica di Pasqua «Lui è risorto e Lui è la risurrezione e la vita anche per tutti noi». Come Chiara in quella occasione, anch’io vi auguro di cuore: Buona Pasqua a tutti e a ciascuno! Che sia la più bella della nostra vita. Maria Voce (Emmaus)


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Come frecciate di luce

La “luminosa esperienza” dell’estate 1949 –  esperienza spirituale e mistica di profonda unione con Dio alla base del nascente Movimento dei Focolari – viene raccontata da Chiara Lubich con un linguaggio suggestivo in un suo scritto del 1961, pubblicato postumo. Ispirandosi a tale testo il Gruppo di studio dell’area linguistico-letteraria della Scuola Abbà (il Centro Studi interdisciplinare dei Focolari) offre nel presente volume – con la prefazione di Alba Sgarigilia – un primo approfondimento di carattere linguistico-letterario di tale testo che costituisce la prima narrazione in sé completa, pur sintetica, di quanto vissuto dalla Fondatrice in quel periodo da lei chiamato “Paradiso”. «Parlerò e scriverò, comunicherò tutto con tutti i mezzi. (…). Sento in me tanta Luce che non sarebbero sufficienti tanti volumi quanti i fili d’erba del mondo»: così Chiara Lubich si esprimeva, a breve distanza dall’evento del Patto d’unità nell’estate del 1949. Basterebbe questo suo anelito per dare ragione dell’interesse che i suoi scritti hanno suscitato, sotto il profilo linguistico-letterario, in numerosi studiosi del suo pensiero non solo in Italia ma anche in altre nazioni d’Europa, in America Latina e in Asia. “Come frecciate di luce” – ardita immagine tratta dal racconto Paradiso ’49 da lei scritto nel 1961 e qui proposto all’attenzione dei lettori in apertura del libro – dà il titolo a una prima serie di contributi sull’argomento. (altro…)

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Quando la porta di casa è aperta

«Sandra, fin da piccola, ha sempre mostrato una grande apertura verso gli altri. Glielo avevamo insegnato noi, suoi genitori, eppure quando un giorno ci chiese di ospitare a casa nostra una sua amica con delle difficoltà, rimanemmo un po’ perplessi. Sandra, però, era così determinata, da non poterle dire di no. Decidemmo quindi di lasciar cadere tutti i pregiudizi e di accogliere la sua amica come una figlia. Questa ragazza, sentendosi amata, pian piano cominciò a rivelarci i suoi problemi familiari. Rimase con noi qualche giorno e quando partì ci ringraziò molto. In realtà, eravamo noi grati a nostra figlia, che ci aveva dato modo di aprire il nostro cuore e di creare un rapporto profondo con la sua amica. Con lei, in seguito, nostra figlia ha organizzato aiuti per i terremotati, raccogliendo una grande quantità di abiti, giochi e uova di Pasqua. Nostro figlio Massimo, da piccolo, ci aveva sorpreso, quando, aprendo la porta di casa ad un povero con un bimbo piccolo, era corso in camera a prendere un modellino di macchina, il suo preferito, per donarlo a quel bambino. Divenuto grande, ci è sembrato di vederlo allontanarsi da noi, indifferente a quanto gli dicevamo, insofferente alla nostra disponibilità verso gli altri. Come genitori sapevamo di non doverlo assillare con prediche, sicuri che Dio avrebbe continuato a indicargli la giusta strada. L’anno scorso, al momento di imbarcarsi sull’aereo che l’avrebbe portato all’estero per un periodo di studio, ci ha consegnato una lettera per i suoi amici, dicendoci che potevamo leggerla anche noi. Era un modo per rivelarci i tesori del suo animo che non avevamo saputo vedere. Un dono inaspettato che colmava un vuoto nei nostri cuori. Avevamo sempre cercato di trasmettere ai nostri figli l’apertura verso tutti. Così era cominciata anche la storia dell’amicizia con Joe. Con una sonora scampanellata. Quando aprimmo la porta, ci eravamo trovati davanti un giovane nigeriano che voleva piazzare qualche oggetto. Come tanti suoi connazionali, viveva facendo il venditore ambulante. Comprammo qualcosa, uno strofinaccio per la cucina, un piccolo attrezzo. Ma ci sembrò poco. Lo facemmo entrare, ci scambiammo i numeri di telefono, promettendogli che l’avremmo invitato a uno dei nostri incontri in parrocchia. Avvicinandosi il giorno dell’incontro, ci ricordammo di Joe. Eravamo in dubbio se chiamarlo, ma lui rispose con entusiasmo, dicendo: “Tutti sembrano gentili all’inizio, ma poi subito ti dimenticano”. Da allora abbiamo intrecciato con lui un legame forte, condividendo le difficoltà e cercando per lui un lavoro, cosa non facile a causa della sua situazione irregolare. L’abbiamo aiutato a trovare un alloggio, sostenendolo in molti. Joe si è poi sposato, ha avuto un figlio. Quando ci ha chiesto di fare da padrini al piccolo, con commozione abbiamo ripensato alla nostra lunga amicizia, una delle tante nate aprendo la porta di casa». (Maria Luisa e Giovanni, Italia) Da “Una Buona Notizia, gente che crede gente che muove”, Città Nuova Editrice, Roma 2012, pag. 134-135. (altro…)

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I Principi della democrazia

Decadenza della democrazia? In realtà, è più esatto parlare di declino di una sua forma incompiuta. Finora, infatti, ogni democrazia ha proclamato uguaglianza e libertà per tutti, ma al massimo li assicurava per qualcuno. Nel volume alcune delle principali teorie contemporanee della democrazia (da Kelsen a Rawls, da Dewey a Habermas, da Dahl a Sandel) al vaglio del principio dell’interdipendenza. Il risultato avvalora la necessità di elaborare un pensiero politico che recuperi pienamente il significato profondo della relazione fraterna nella più grande comunità politica. Alberto Lo Presti, direttore del Centro Igino Giordani, è docente di Teoria politica all’Istituto Universitario Sophia (Loppiano) e di Storia delle dottrine politiche alla Pontificia Università San Tommaso d’Aquino Angelicum. È autore di numerose monografie e pubblicazioni sulla storia del pensiero politico antico, medievale e moderno, e sulla teoria politica contemporanea. Fonte: Citta’ Nuova Online (altro…)

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La pienezza della gioia

Una vita trascorsa “al buio” eppure piena di Luce. È la storia di don Raffaele Alterio, sacerdote napoletano non vedente dal giorno della celebrazione della sua prima messa. Raggiunto il cinquantesimo anno di vita sacerdotale, ripercorre la sua storia: un mosaico di personaggi, fatti, gioie e difficoltà…. Una vita felice, gioiosa, pienamente realizzata nonostante la sua forte disabilità – e spiritualmente feconda che acquista nuovo slancio vitale con la conoscenza e l’adesione alla spiritualità del Movimento dei focolari. È la testimonianza di una eangelizzazione frutto prima di tutto dell’essere più del fare.

“Un libro che costituisce un vero sussidio nelle meditazioni quotidiane e nella riscoperta della più autentica e profonda dimensione umana” (dalla Prefazione al libro del Cardinale Crescenzio Sepe, Arcivescovo Metropolita di Napoli)
Raffaele Alterio, sacerdote diocesano della parrocchia di Gesù Cristo Lavoratore (Casalatore, Napoli), ha pubblicato: Cinquant’anni di luce, la mia avventura di prete non vedente (2010).

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Giovani per la Siria!

Let’s Bridge, costruiamo ponti! Si ispira all’esperienza del Genfest svoltosi a Budapest nel settembre 2012 la parola chiave dello spettacoloYouth4Syria, giovani per la Siria. “Poiché le guerre hanno origine nello spirito degli uomini, è nello spirito degli uomini che devono essere innalzate le difese”; così recita l’Atto Costitutivo dell’ UNESCO, che, in virtù di principi e valori comuni, ha voluto conferire il proprio sostegno al Progetto Mondo Unito (United World Project), promosso dai Giovani per un Mondo Unito e presentato appunto durante il Genfest, cui è connessa l’idea di un Osservatorio sulla Fraternità. L’obiettivo è quello di rilevare iniziative volte alla costruzione della pace, della fraternità tra popoli di culture e religioni diverse e di rendere visibili le azioni in favore di un mondo più unito. Sulla base di questa unità di intenti nasce dunque “Youth4Syria”. Cuore della serata sarà l’incontro con Wael Salibe, giovane giornalista siriano, il quale racconterà la Siria di ieri e di oggi, attraverso esperienze personali e documenti audiovisivi. Seguirà un momento artistico realizzato grazie al concorso di diverse associazioni e da artisti che hanno aderito all’iniziativa; si succederanno brani strumentali, canti polifonici, poesie. Sarà possibile seguire la diretta via streaming attraverso la pagina facebook Youth4Syria dove si potranno lasciare messaggi e commenti all’evento, alcuni dei quali verranno letti nel corso della serata. L’evento si svolgerà presso la Chiesa Collegiata di Deliceto (FG), alle ore 20. L’intera somma raccolta sarà devoluta in favore dei rifugiati siriani attraverso l’Associazione AMU-Azione per un Mondo Unito che già opera il Libano ed in Siria. Chiunque volesse inviare un’offerta anche dopo o a distanza, può farlo tramite: – conto corrente postale 81065005 intestato a Associazione Azione per un Mondo unito – conto corrente bancario, intestato come sopra, presso Banca Etica, filiale di Roma, IBAN IT16 G050 1803 2000 0000 0120 434, specificando come causale: Gen Siria (altro…)