Mar 30, 2022 | Centro internazionale, Tutela minori
Margaret Karram: “Mi impegno a nome del Movimento dei Focolari a rispondere con azioni, misure di ascolto, accoglienza e prevenzione, alle raccomandazioni finali formulate dall’indagine indipendente.”
Il Movimento dei Focolari rende noto il risultato dell’inchiesta condotta da un organismo esterno e indipendente sui casi di abusi sessuali che hanno coinvolto JMM, ex membro consacrato del Movimento dei Focolari in Francia.
L’indagine è stata affidata il 23 dicembre 2020 dai Focolari alla società britannica GCPS Consulting, un organismo indipendente la cui missione è da sempre quella di aiutare le istituzioni a migliorare i loro sistemi di prevenzione e segnalazione degli abusi. Per garantire l’integrità, la qualità e l’affidabilità del processo di indagine e dei suoi risultati, il Movimento dei Focolari ha anche nominato Alain Christnacht, già alto funzionario francese, come supervisore indipendente, senza alcun legame con il Movimento.
Su richiesta delle vittime, il Movimento dei Focolari ha affidato l’indagine a una Commissione indipendente con lo stesso spirito della Conferenza Episcopale Francese che nel febbraio del 2019 aveva incaricato la CIASE di svolgere un’inchiesta su tutta la Chiesa cattolica francese con il solo obiettivo di porre le vittime al centro delle priorità e del lavoro d’inchiesta.
L’organismo indipendente ha ricevuto delle testimonianze che coprono il periodo 1958-2020 e che mostrano in maniera chiara che JMM si è reso responsabile di abusi a diversi livelli su almeno 26 vittime.
GCPS Consulting riassume così il lavoro svolto per l’indagine:
“L’ascolto delle vittime è stato uno dei compiti principali nonché una parte impegnativa del processo, per le vittime e per il team dell’Inchiesta, ma è l’elemento più importante.
Il rapporto descrive gli eventi nel corso di cinque decenni in cui JMM ha abusato o tentato di abusare sessualmente delle sue vittime, principalmente ragazzi adolescenti, descrivendo il suo modus operandi e anche il contesto in cui gli abusi hanno avuto luogo. L’inchiesta ha ascoltato altre vittime di abuso, alcuni sessuali e altre forme di abuso, da un numero significativo di vittime e testimoni.
Il fatto che l’abuso sia stato esteso e non sia stato affrontato, anche quando è stato segnalato ai responsabili e ai posti di responsabilità, è anche argomento del rapporto. All’Inchiesta è stato chiesto di esaminare il grado di conoscenza di questi eventi da parte delle persone responsabili all’epoca e successivamente, e di valutare come sono stati affrontati. Il rapporto descrive in dettaglio come le segnalazioni non hanno avuto una risposta adeguata, le vittime non sono state ascoltate, non sono state trattate in modo appropriato e come sono state perse le opportunità di rispondere all’abuso di JMM e di prevenire gli incidenti successivi.
Infine, il rapporto descrive in dettaglio come il Movimento dei Focolari ha sviluppato misure di protezione più recentemente e fa una serie di raccomandazioni volte a rafforzare l’ambiente di salvaguardia, comprese quelle relative a cambiamenti fondamentali a livello culturale e di leadership”. Dopo aver esaminato il rapporto Margaret Karram, Presidente del Movimento dei Focolari, ha dichiarato: “Non ci sono parole adeguate ad esprimere lo shock e il dolore che provo per il male che è stato fatto ai danni di bambini e ragazzi da parte di JMM e – devo dirlo con grandissima sofferenza – non solo da lui, come emerge dai risultati dell’indagine”. Nel rivolgersi alle vittime ha aggiunto: “In questo momento ogni mio pensiero ed espressione va a voi che avete subito un crimine gravissimo che in molti casi ha rovinato la vostra vita”.
A TUTTE E TUTTI VOI, A CIASCUNA E CIASCUNO PERSONALMENTE, INSIEME AL COPRESIDENTE JESÚS MORÁN, E A NOME DEL MOVIMENTO DEI FOCOLARI, CHIEDO UMILMENTE PERDONO
Dobbiamo riconoscere che nonostante il bene che il Movimento ha operato nel corso della sua storia, in questo ambito abbiamo fallito nella vigilanza, nell’ascolto e nell’accoglienza del grido d’aiuto di molti: questo non può più accadere ed è in totale contraddizione con i valori che il Movimento dei Focolari con la sua spiritualità cristiana è chiamato a vivere. Mi impegno a nome del Movimento dei Focolari a rispondere con azioni, misure di ascolto, accoglienza e prevenzione, alle raccomandazioni finali formulate dall’indagine indipendente”.
Il Movimento dei Focolari è più che mai determinato a far sì che le sue comunità nel mondo siano luoghi di sicurezza e di arricchimento reciproco. Come sottolinea l’indagine di GCPS, nel 2011 il Movimento ha iniziato una valutazione approfondita delle misure per prevenire gli abusi e proteggere le persone. Misure che sono state riviste nel 2014 e nel 2020 e che saranno ulteriormente aggiornate dopo lo studio approfondito dei risultati di questa indagine.
Il Movimento dei Focolari ha informato la Conferenza Episcopale Francese e il Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita della pubblicazione del rapporto.
La preoccupazione principale del Movimento è di contribuire il più possibile al processo di ricostruzione delle vittime, incluso un risarcimento finanziario se necessario e richiesto.
Per questo, su raccomandazione della Chiesa in Francia, il Movimento dei Focolari ha chiesto alla “Commission indépendante de reconnaissance et de réparation” (CRR), organo multidisciplinare composto da esperti della società civile e istituito dalla CORREF (Conférence des Religieux et Religieuses de France) di accompagnare le vittime che lo desiderano nel loro percorso di riparazione. Sin da ora, le vittime possono contattare questo organismo.
Mail: victimes@crr.contact Tel : 09 73 88 25 71 Sito Internet: https://www.reconnaissancereparation.org
Per mantenere fede all’impegno assunto verso le vittime di JMM, il Movimento aveva attivato da qualche mese una procedura di sostegno psicologico coordinata dal Dott. Alexis Vancappel. Questa procedura verrà mantenuta per le vittime che già si sono avvalse di tale servizio.
Il Movimento dei Focolari informa che nelle prossime settimane renderà note le azioni e le misure che intende mettere in atto per rispondere alle raccomandazioni espresse nel rapporto.
I risultati delle indagini sono pubblicati per intero e accessibili a tutti sulle pagine web di GCPS Consulting e su quella francese e internazionale del Movimento dei Focolari. Al momento l’inchiesta è disponibile nelle lingue: inglese, francese e italiano, in seguito verranno aggiunte le lingue tedesco, spagnolo e portoghese.
Stefania Tanesini
Inchiesta indipendente (testo completo) Sintesi inchiesta GCPS Consulting Relazione Supervisore Alain Christnacht Lettera della Presidente e del Copresidente ai membri del Movimento dei Focolari in Francia (altro…)
Mar 28, 2022 | Chiara Lubich
Come fare perché il nostro sforzo quotidiano, il nostro lavoro, i nostri rapporti siano veicolo per costruire il mondo unito? Vedere con sguardo nuovo, ogni mattina, quanti incontriamo, pronti a non giudicare, a dare fiducia, a sperare sempre, a credere sempre. Occorre dunque acquisire uno sguardo di misericordia, virtù che i tempi che viviamo ci chiedono di mettere in pratica con i prossimi vicini e lontani. La fratellanza universale, ecco il grande progetto di Dio sull’umanità. Una fraternità più forte delle inevitabili divisioni, tensioni, rancori che si insinuano con tanta facilità per incomprensioni e sbagli. Spesso le famiglie si sfasciano perché non ci si sa perdonare. Odi antichi mantengono la divisione tra parenti, tra gruppi sociali, tra popoli. A volte c’è addirittura chi insegna a non dimenticare i torti subiti, a coltivare sentimenti di vendetta… Ed un rancore sordo avvelena l’anima e corrode il cuore. Qualcuno pensa che il perdono sia una debolezza. No, è l’espressione di un coraggio estremo, è amore vero, il più autentico perché il più disinteressato. “Se amate quelli che vi amano, quale merito ne avete?” – dice Gesù – questo lo sanno fare tutti: “Voi amate i vostri nemici”[1]. Anche a noi viene chiesto di avere, imparando da Lui, un amore di padre, un amore di madre, un amore di misericordia nei confronti di quanti incontriamo nella nostra giornata, specialmente di chi sbaglia. A quanti poi sono chiamati a vivere una spiritualità di comunione, ossia la spiritualità cristiana, il Nuovo Testamento chiede ancora di più: “Perdonatevi scambievolmente”[2]. L’amore reciproco domanda quasi un patto fra noi: essere sempre pronti a perdonarci l’un altro. Solo così potremo contribuire a creare la fraternità universale. Queste parole non soltanto ci invitano a perdonare, ma ci ricordano che il perdono è la condizione necessaria perché anche noi possiamo essere perdonati. Dio ci ascolta e ci perdona nella misura in cui sappiamo perdonare. (…) Se infatti il cuore è indurito dall’odio non è neppure capace di riconoscere e di accogliere l’amore misericordioso di Dio. (…) Occorre un’opera di prevenzione. Ed ecco che ogni mattina vedo con sguardo nuovo quanti incontro, in famiglia, a scuola, al lavoro, al negozio, pronto a sorvolare su qualcosa che non va nel loro modo di fare, pronto a non giudicare, a dar loro fiducia, a sperare sempre, a credere sempre. Avvicino ogni persona con questa amnistia completa nel cuore, con questo perdono universale. Non ricordo affatto i suoi difetti, copro tutto con l’amore. E lungo la giornata cerco di riparare uno sgarbo, uno scatto di impazienza, con una domanda di scusa o un gesto di amicizia. (…) Allora anch’io, quando innalzerò la preghiera al Padre, quando soprattutto gli chiederò perdono per i miei sbagli, vedrò esaudire la mia richiesta: potrò dire con piena fiducia: “Rimetti a noi i nostri debiti, come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori”[3].
Chiara Lubich
(Chiara Lubich, in Parole di Vita, Città Nuova, 2017, pag. 667) [1] Cf. Mt 5, 42-47. [2] Cf. Col 3, 13. [3] Mt 6, 12. (altro…)
Mar 25, 2022 | Chiesa
Papa Francesco il 25 marzo consacrerà Russia ed Ucraina al Cuore immacolato di Maria. Questa supplica si inserisce nella corale preghiera che nel mondo si leva per la pace e accompagna la grande rete di solidarietà a cui anche i membri del Movimento dei Focolari aderiscono. Il 25 marzo, nella solennità dell’Annunciazione del Signore, intorno le ore 18.30 (ora di Roma) Papa Francesco dalla Basilica di san Pietro in Vaticano consacrerà l’umanità intera, e in particolare Russia e Ucraina, al cuore immacolato di Maria. Secondo la tradizione cattolica, con questo atto si affida alla Madre, e per sua intercessione a Dio, ogni persona della terra, in particolare oggi quanti soffrono a causa della guerra. La Chiesa – scrive il Papa ai vescovi di tutto il mondo in cui li invita a partecipare – “è fortemente chiamata a intercedere presso il Principe della pace e a farsi vicina a quanti pagano sulla propria pelle le conseguenze del conflitto”. Perché la guerra è una sconfitta per tutti. Con la guerra tutto si perde. Quindi, prosegue il Papa, “accogliendo anche numerose richieste del Popolo di Dio, desidero affidare in modo speciale alla Madonna le Nazioni in conflitto”. Questo atto “vuole essere un gesto della Chiesa universale, che in questo momento drammatico porta a Dio, attraverso la Madre sua e nostra, il grido di dolore di quanti soffrono e implorano la fine della violenza, e affida l’avvenire dell’umanità alla Regina della pace”. Il Movimento dei Focolari, presente in oltre 180 Paesi, quindi anche in molti luoghi nei quali sono ancora in atto conflitti e guerre, aderisce all’appello del Papa. La presidente dei Focolari Margaret Karram, qualche giorno fa ad Assisi, insieme al Consiglio Generale del Movimento, riunito nella “città della pace” per alcuni giorni di ritiro, invocò la preghiera per la pace universale: “Ti chiediamo con la fede che sposta le montagne, che ‘cessi il fuoco’ della guerra e vinca il dialogo ‘nel cercare vie di pace’ tra Russia e Ucraina. Domandiamo la grazia che termini ogni conflitto in atto, in particolare quelli più dimenticati”. Fin dal 1991 – gli anni della guerra del Golfo – le comunità dei Focolari si uniscono nella preghiera comune per la pace attraverso il Time out quotidiano alle ore 12 di ogni fuso orario. Cristiani di diverse Chiese, fedeli di varie religioni si fermano per un minuto di silenzio o di preghiera per chiedere la pace e rimettere a fuoco l’impegno personale a costruirla laddove sono. Venerdì 25 marzo nello stesso momento in cui il Papa compirà l’atto di Consacrazione, in Portogallo il Car. Konrad Krajewski, inviato del Papa a Fatima, farà lo stesso atto per implorare insieme la Pace.
Lorenzo Russo
Qui il link per la diretta di preghiera dalle ore 17 Qui l’atto di consacrazione al Cuore immacolato di Maria in varie lingue. (altro…)
Mar 24, 2022 | Cultura, Nuove Generazioni
Il 26 febbraio 2022, la collaborazione tra Gen4, i bambini e le bambine del Movimento dei Focolari, e l’associazione Forme Sonore, ha dato vita ad un workshop sulla composizione di musica per l’infanzia con un centinaio di partecipanti di tutti i continenti. Tante le riflessioni raccolte tra i presenti e le impressioni dei maestri, Sabrina Simoni e Siro Merlo. La bellissima collaborazione nata nell’estate 2021 tra Forme Sonore, associazione che si occupa di produzioni e sperimentazioni per favorire la crescita del pensiero musicale, e i Gen 4, ha dato vita ad un brano musicale registrato da un piccolo coro di bambini del Burundi.
L’occasione per unire le forze e realizzare ancora qualcosa di bello insieme si è ripresentata il 26 febbraio 2022, giorno in cui i fondatori di Forme Sonore, la maestra Sabrina Simoni (direttrice del Piccolo Coro “Mariele Ventre” dell’Antoniano di Bologna-Italia, protagonista dell’annuale manifestazione canora italiana per bambini “Zecchino d’oro”) e il maestro Siro Merlo (esperto in scrittura e direzione artistica di canzoni per bambini) hanno tenuto un bellissimo workshop organizzato e promosso da GEN 4 rivolto, in particolare, a coloro che si intendono di musica e che lavorano a stretto contatto con i più piccoli. Un momento di formazione seguito on line da un centinaio di persone di tutti i continenti, che ha messo al centro la composizione di musica per l’infanzia, non solo dal punto di vista tecnico, ma come mezzo per veicolare valori quali condivisione, unità, fraternità, cura dell’altro e della natura. “Quando nello scorso agosto ci ha contattati Valeria Bodnar, assistente GEN4 del Burundi – raccontano i maestri- siamo rimasti sinceramente colpiti dal suo entusiasmo. La medesima emozione, è stata da noi vissuta sabato 26 febbraio. La parola che più di altre riesce a descrivere questo momento è ‘coralità’, quella sensazione intensa che si prova quando, animati da gioia sincera, si esegue una canzone insieme ad altri. Le persone che hanno partecipato, oltre ad essere geograficamente molto lontane tra loro, appartengono ad ambienti sociali e culturali notevolmente diversi, eppure i messaggi che ci sono pervenuti al termine del workshop hanno espresso opinioni consonanti e perfettamente in armonia”. “Questo corso, in particolar modo mi ha fatto rinascere il desiderio e la voglia di comporre qualcosa per i nostri Gen 4- dice Filippo da Monopoli (Italia) -. Ho imparato che le canzoni per i nostri bambini devono essere semplici, giocose, devono farli sentire liberi e contenti di cantarle”. Tantissimi i ringraziamenti giunti. Ramia dalla Costa d’Avorio scrive: “Ho capito che la composizione della canzone deve essere fatta tenendo conto della psicologia dei bambini, del target che la interpreterà, trovando il mezzo migliore per trasmettere un’emozione e la ritmica adatta per permettere al bambino di cantare senza preoccupazioni”. Un vero viaggio tra note, tecnica e passione, che ha svelato ai partecipanti quanto sia importante considerare la musica come un “mezzo e non come un fine – spiegano i Maestri Sabrina Simoni e Siro Merlo – un veicolo in grado non solo di ‘trasportare’ contenuti di varia natura (didattici, pedagogici, emotivi o ludici), ma di farlo in minor tempo, in modo più diretto e arrivando più in profondità”. Un momento di grande condivisione che si è fatto dono reciproco e ha lasciato un mandato importante a chi si occupa di infanzia e musica: crescere e formarsi sempre di più, accompagnando i bambini in questo percorso di scoperta in cui “la musica – concludono i maestri – ha un’energia socializzante particolarmente potente che deve essere opportunamente guidata e canalizzata da insegnanti competenti, animati da una grande passione e ricchi di empatia e sensibilità”.
Maria Grazia Berretta
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Mar 23, 2022 | Focolari nel Mondo
Un conflitto, quello dell’Ucraina, che stiamo seguendo in tempo reale, attraverso il lavoro dei giornalisti inviati, le notizie diffuse via web e social. Assistiamo ogni giorno al dramma umano di grandi masse che devono scappare dalle bombe, per lo più bambini e donne. E, nello stesso tempo, silenziosamente, i gesti d’accoglienza si moltiplicano in tanti Paesi europei. Ecco alcune testimonianze. Un mese fa, nessuno di noi avrebbe potuto immaginare che oggi avremmo avuto più di tre milioni di rifugiati dall’Ucraina. Invece è la realtà che stiamo vivendo non solo nei Paesi vicini alle zone di conflitto, ma ormai in tutti i Paesi d’Europa e oltre. Praticamente da un giorno all’altro ci si è dovuti organizzare per accogliere i fratelli ucraini, in maggioranza bambini e donne, che scappano dall’orrore. “Quando è iniziato il conflitto e sono arrivate le prime persone dall’Ucraina – dice Manuela da Berlino, in Germania – per me è stata anche una risposta all’annullamento forzato dell’annuale appuntamento dei Focolari che chiamiamo Mariapoli europea:accogliere le persone come meglio possiamo, è ora la mia, la nostra Mariapoli. Questo è ciò che Dio vuole da me, da noi”. E da Monaco, sempre in Germania, Dora racconta: “La casa dei sacerdoti presso la quale lavoro ha accolto due donne e un bambino di 12 anni. Non parlano né tedesco né inglese, ma ci capiamo con la traduzione via web sui nostri cellulari. Qualche sera fa, dopo la cena, ho chiesto loro se avevano bisogno di qualcosa. La madre mi ha risposto: ‘Sì, ho bisogno di un paio di scarpe n. 42 per mio figlio’. In quel momento ho sentito Chiara Lubich molto vicina a me e ho capito che eravamo sulla strada giusta”. Dora fa riferimento ad un fatto successo a Chiara Lubich durante la seconda guerra, quando un povero le aveva chiesto un paio di scarpe da uomo n.42, e, contemporaneamente un’amica le aveva consegnato proprio un paio di scarpe di quella misura che per la sua famiglia era in più. Oggi per ospitare i rifugiati dall’Ucraina, anche alcune strutture di accoglienza dei Focolari vengono messe a disposizione. Già il 3 marzo 2022, i primi 5 rifugiati (2 giovani madri con i loro bambini) hanno potuto trovare alloggio, grati per la doccia calda e per il cibo ricevuto nel centro Mariapoli ‘dialog.hotel.wien’, vicino a Vienna, in Austria. Il giorno seguente hanno poi proseguito il loro viaggio in treno. Dieci giorni dopo, sono arrivati 34 rifugiati, tra cui 15 bambini, che sono stati accolti da 1 a 5 notti. Lo stesso succede con i Centri Mariapoli della Germania: Zwochau/Lipsia, Solingen/Colonia, Ottmaring/ Augsburg.
Venticinque giovani della Germania nord-occidentale hanno partecipato ad una corsa di beneficenza per gli orfani ucraini sabato 12 marzo 2022. Un grande gruppo ha corso a Solingen e da Colonia, Monaco e anche da Graz altri partecipanti si sono uniti e hanno corso con loro. In totale, i giovani hanno fatto più di 250 chilometri e hanno raccolto più di 10.000 euro! Poi si sono collegati attraverso una videoconferenza con le focolarine che sono a Ucraina per un momento di condivisione di esperienze. E non solo ci si prende cura dei rifugiati o si raccolgono soldi, vestiti o generi alimentari, ma c’è bisogno anche di sensibilizzare all’idea della pace.
Margarete D. é insegnante e con la sua classe a Krefeld (Germania) ha iniziato una campagna speciale. Ha colto tra i bambini il grande desiderio di fare qualcosa di concreto. Così hanno dato vita all’azione “Cartoline per la pace”. Alcune frasi sono state tradotte in russo e meticolosamente scritte dai bambini in lettere cirilliche accanto alla versione nella loro lingua madre, per essere inviate a chi ha la possibilità di fermare gli scontri. C’è ancora molto da fare. Intanto si cerca di organizzare al meglio gli aspetti logistici dell’accoglienza per supportare a lungo l’accoglienza dei profughi, nella speranza che si metta presto fine a questo conflitto come ha detto anche Papa Francesco nell’Angelus di domenica 20 marzo 2022 supplicando: “ tutti gli attori della comunità internazionale perché si impegnino davvero nel far cessare questa guerra ripugnante”.
Carlos Mana
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Mar 22, 2022 | Testimonianze di Vita
È possibile imitare il Padre mettendo in pratica un amore che arriva fino al perdono? È davvero complicato, ma la vera condizione che ci permette di fare un gesto così grande è aver ricevuto nella vita “la grazia della vergogna” come dice Papa Francesco, e la conseguente gioia di essere stati perdonati. Un sentiero misterioso sul quale la Quaresima ci chiede di camminare, per poter godere, alla fine, di meravigliosi paesaggi. Ferite risanate Un giorno, una persona lanciò alle mie spalle una frecciata di rimprovero che, secondo il mio orgoglio, non meritavo. Per qualche tempo quella mancanza nei miei riguardi mi bruciò dentro. Ero tentata di limitare quel rapporto, non volevo più avere a che fare con quella persona poco gradita, ma così non sarei stata coerente alla mia scelta di vivere il Vangelo. Come guarire la ferita? Mi rivolsi a Gesù e subito mi venne in mente: “Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te”. Per giorni mi esercitai con quelli con i quali avevo a che fare, compreso chi mi aveva fatto del male, e al posto dei pensieri molesti avvertii che qualcosa mi si risanava dentro. Quel senso di sollievo che solo il perdono sa dare. (R. – Italia) Amore incondizionato Da qualche tempo i litigi fra me e mia moglie si erano intensificati. Chissà perché, bastava una piccola contrarietà, una parola fuori posto, un niente perché cominciassimo ad alzare il tono della voce, rivangando vecchie storie. Una sera di quelle, in cui l’atmosfera si era fatta elettrica, nostra figlia di nove anni, dalla scala che porta al piano di sopra, sembrava giocasse a lanciare aeroplanini di carta. Sorrideva e il fratellino pure sembrava divertirsi un mondo. Incuriosito, ne raccolsi alcuni e li mostrai a mia moglie. A ben vedere, ognuno di quegli aeroplanini era decorato con cuoricini e messaggi come: “Vi vogliamo tanto bene”, “Siete i genitori più belli del mondo”, “Vogliamo sentirvi cantare”. Mentre mia moglie li leggeva, le lacrime le inondavano il viso. Con vergogna ci siamo guardati, poi ci siamo abbracciati promettendo di ritrovare in quel “Sì” d’amore pronunciato anni addietro la nostra unità. (M. – Portogallo) Il primo passo A partire dall’adolescenza io e mio padre non riuscivamo a sopportarci. Mia madre ne soffriva, ma non intravedeva nessuna soluzione per la nostra famiglia. Durante una gita all’estero mi sono confidata con un amico, impegnato in un movimento cattolico, che nei casi difficili era solito porsi la domanda: “Se non sono io ad amare quella data persona, chi potrà farlo al mio posto?”. Sono tornata da quel viaggio custodendo queste forti parole e, cosa strana, mi sono venute in mente tante occasioni mancate in cui avrei potuto fare un gesto d’amore verso i miei. Per riparare, ho cominciato dalle piccole cose, da semplici servizi legati alla mia competenza, che prima cercavo di evitare… Insomma, qualcosa è cambiato dentro di me. Da allora sono passati decenni e adesso che ho una famiglia, dei figli, capisco l’importanza di fare il primo passo, come se la gioia dell’altro dipendesse soltanto da me. (R.T. – Ungheria)
A cura di Maria Grazia Berretta
(tratto da Il Vangelo del Giorno, Città Nuova, anno VIII, n.2, marzo-aprile 2022) (altro…)
Mar 21, 2022 | Chiara Lubich
Nel Padre nostro, Gesú ci invita a chiedere a Dio di rimettere i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori. E la Parola di vita che cerchiamo di mettere in pratica durante questo mese di marzo 2022. Il nostro amore verso i fratelli deve essere pieno di misericordia, fino ad arrivare al perdono. Gesù afferma che dobbiamo essere sempre noi a prendere l’iniziativa perché sia costante la buona armonia, perché si mantenga la comunione fraterna. E spinge così il comandamento dell’amore del prossimo fino alla sua radice più profonda. Egli non dice infatti: se ti ricordi di avere tu offeso il fratello, ma: se ti ricordi che il tuo fratello ha qualcosa contro di te. Per Lui, il fatto stesso di restarsene indifferenti di fronte alla disarmonia con i prossimi, anche quando di questa disarmonia responsabili non fossimo noi, ma gli altri, è già un motivo per non essere ben accetti a Dio, per essere da Lui respinti. Gesù vuole metterci in guardia quindi non soltanto contro le più gravi esplosioni dell’odio, ma anche verso ogni espressione o atteggiamento che in qualche modo denoti mancanza d’attenzione, d’amore verso i fratelli. (…) Dovremo cercare di non essere superficiali nei rapporti, ma frugare negli angoli più riposti del nostro cuore. Faremo in modo di eliminare anche la semplice indifferenza, o qualsiasi mancanza di benevolenza, ogni atteggiamento di superiorità, di trascuratezza verso chiunque. Normalmente, si cercherà di riparare uno sgarbo, uno scatto di impazienza, con una domanda di scusa o un gesto di amicizia. E se a volte ciò non sembra possibile, ciò che conterà sarà il mutamento radicale del nostro atteggiamento interiore. Ad un atteggiamento di istintivo rigetto del prossimo deve subentrare un atteggiamento di accoglienza totale, piena, di accettazione completa dell’altro, di misericordia senza limiti, di perdono, di condivisione, di attenzione alle sue necessità. Se così faremo potremo offrire a Dio ogni dono che vorremo ed Egli lo accetterà e ne terrà conto. Si approfondirà il nostro rapporto con Lui e arriveremo a quell’unione con Lui che è la nostra felicità presente e futura.
Chiara Lubich
(Chiara Lubich, in Parole di Vita, Città Nuova, 2017, pag. 283) (altro…)
Mar 18, 2022 | Centro internazionale, Focolari nel Mondo, Senza categoria
Fa eco alle parole di Papa Francesco la “preghiera per la pace universale” pronunciata oggi dalla presidente dei Focolari ad Assisi, sulla tomba di San Francesco. “Ti chiediamo con la fede che sposta le montagne, che ‘cessi il fuoco’ della guerra e vinca il dialogo ‘nel cercare vie di pace’ tra Russia e Ucraina. Domandiamo la grazia che termini ogni conflitto in atto, in particolare quelli più dimenticati”.
Questa accorata invocazione è al cuore della “preghiera per la pace universale”, pronunciata questa mattina ad Assisi da Margaret Karram, Presidente dei Focolari. Nella cripta di San Francesco, presso la Basilica inferiore, era presente con lei il Consiglio Generale del Movimento, riunito nella “città della pace” per alcuni giorni di ritiro. “Siamo qui in rappresentanza di tutti i membri del Movimento: cristiani di diverse Chiese, fedeli di varie religioni, persone che si riconoscono fratelli e sorelle nell’unica famiglia umana. Facciamo nostro il grido e la disperazione dei popoli che in questo momento soffrono a causa di violenza, di conflitti e di guerre” ha continuato Margaret Karram. “Donaci la grazia di accoglierci gli uni gli altri, di perdonarci, di vivere come un’unica famiglia umana. Donaci di amare la patria altrui come la nostra! Dio di misericordia, di concordia, fai di noi ‘strumenti della Tua pace’”. A una settimana (il 25 marzo 2022) dalla consacrazione che Papa Francesco farà di Russia ed Ucraina al Cuore immacolato di Maria, questa supplica si inserisce nella corale preghiera che nel mondo si leva per la pace e accompagna la grande rete di solidarietà a cui anche i membri del Movimento aderiscono. Le comunità dei Focolari sono presenti in oltre 180 Paesi, quindi anche in molti luoghi nei quali sono ancora in atto conflitti e guerre.
Stefania Tanesini
Testo integrale della “preghiera universale per la pace”. (altro…)
Mar 17, 2022 | Collegamento, Focolari nel Mondo
Un progetto di scambio culturale abbatte le barriere tra i migranti haitiani e la comunità di La Romana nella Repubblica Dominicana. La Repubblica Dominicana è un Paese al centro del Mar dei Caraibi che condivide il territorio dell’isola di Hispaniola con Haiti. Storicamente, ha un valore culturale per tutto il continente americano, dato che fu lì che Cristoforo Colombo sbarcò nel suo primo viaggio. Entrambi i Paesi condividono radici culturali e storiche, ma hanno anche contrasti che li hanno separati per secoli. Haiti è il Paese più povero delle Americhe. L’instabilità politica e la violenza interna hanno causato la migrazione di migliaia di persone verso altri Paesi. Ogni anno migliaia di migranti attraversano il confine da Haiti alla Repubblica Dominicana in cerca di un futuro migliore, creando tensioni tra le due nazioni. “Si stima che nella Repubblica Dominicana ci siano circa 2 milioni di haitiani. Vengono soprattutto per lavorare nella coltivazione della canna da zucchero, perché qui ci sono diversi zuccherifici” dice Modesto Herrera, un medico che fa parte della comunità dei Focolari nella Repubblica Dominicana. Sebbene ci sia uno scambio reciproco tra questi popoli vicini, ci sono anche tensioni latenti e discriminazioni contro gli haitiani che vivono nella Repubblica Dominicana. Una delle più grandi barriere è la lingua, perché nella Repubblica Dominicana la lingua è lo spagnolo, mentre ad Haiti si parla il creolo. Alcuni anni fa, la comunità dei Focolari di La Romana ha iniziato un progetto che cerca di creare legami di fraternità con i migranti haitiani che vivono nelle città vicine. “Lavoriamo nella parrocchia dove si trova un Batey, che è una piccola comunità popolata soprattutto da haitiani”, dice Sandra Benítez, una donna d’affari. Anche se molti non avevano mai visitato il Batey perché è una zona remota della città dove vivono soprattutto migranti haitiani, insieme a giovani e altri membri della comunità, hanno deciso di rompere la barriera che li ha divisi per anni e hanno iniziato a visitarlo per conoscersi. Gradualmente scoprirono che la comunità haitiana aveva bisogno di essere integrata nella società. La Romana è conosciuta per la sua industria tessile. “Abbiamo visto il potenziale dei giovani e abbiamo deciso di lavorare nel settore tessile”, dice Cristian Salvador Roa, che insegna cucito alla comunità haitiana. E aggiunge: “Mi dà grande soddisfazione vedere che un giovane non sta più sprecando la sua gioventù, ma è un giovane produttivo che sta sfruttando al massimo la sua vita facendo qualcosa di produttivo. “La migliore testimonianza che possiamo dare è che, data la barriera della lingua, la barriera della predisposizione sociale, quando si rompe quella barriera, si scopre la grande ricchezza che si può trovare in una cultura o che si può trovare nella convivenza umana con un’altra persona”, conclude Concepción Serrano, ingegnere industriale.
Clara Ramirez
https://www.youtube.com/watch?v=sZo0_upRVNI&list=PL9YsVtizqrYtRzIRPgjiIk5yzCtFx5lrU&index=2 (altro…)
Mar 14, 2022 | Chiara Lubich
Tutto passa, anche la vita. Solo il Vangelo resterà per sempre giacché non subisce l’usura del tempo. Oggi, 14 marzo 2022, a 14 anni della scomparsa di Chiara Lubich, pubblichiamo questo brano nel quale lei consegna il Vangelo a chi la segue per la via dell’unità. Un invito a vivere la Parola in tutte le nostre azioni quotidiane. Avverto nell’anima un pensiero che ritorna: “Lascia a chi ti segue solo il Vangelo. Se così farai, l’Ideale dell’unità rimarrà. É evidente che nel tempo in cui tu vivi e gli altri vivono sono stati utili concetti, frasi, slogan che rendevano il Vangelo aderente all’epoca moderna, ma questi pensieri, questi detti, queste quasi ‘parole di vita’, passeranno. Quando l’unità tra cristiani sarà pressoché realizzata, l’ecumenismo non sarà più una meta lontana; quando una certa unità nel mondo sarà raggiunta, non si parlerà più di uomo-mondo[1] come ideale da perseguire; quando il mondo prevalentemente ateo sarà permeato dalla realtà di Dio, l’ateismo non verrà più così in rilievo. La stessa spiritualità dell’unità, che oggi é una medicina del tempo, raggiunto lo scopo, sarà messa a fianco di tutte le altre nate dai vari carismi donati da Dio alla Chiesa lungo i secoli. Ciò che resta e resterà sempre é il Vangelo, che non subisce l’usura del tempo: ‘Passeranno i cieli e la terra, ma le mie parole non passeranno’ (Mt 24, 35). Qui si tratta di tutte le parole di Gesù”. Avverto che dobbiamo senz’altro adeguarci con tutte le forze al tempo in cui viviamo, seguendo le particolari ispirazioni che Dio ci dà per portare e coltivare in noi e in coloro che sono stati affidati a noi il regno di Dio. Ma dobbiamo fare tutto ciò sapendo della transitorietà della vita, sapendo che c’è la Vita eterna annunziata da Gesù con il suo Vangelo. Dobbiamo nel nostro cuore mettere in sottordine tutte le idee, i modi di fare utili, ma non puramente evangelici e rinnovare costantemente la nostra fede nel Vangelo, che non passa.
Chiara Lubich
(Chiara Lubich, in La Parola di Dio, Città Nuova 2011, pag. 112-113) [1] L’espressione – coniata da Chiara Lubich nei suoi dialoghi con i giovani – rimanda all’imperativo di dilatare il cuore e la mente sulla misura data da Gesù Abbandonato, in modo da diventare persone capaci di contribuire efficacemente all’unità del mondo (cf. C. Lubich, Colloqui con i Gen – anni 1970-1974, pag. 73-83). (altro…)