Apr 18, 2007 | Sociale
Il progetto prevede il recupero di computer dismessi da enti pubblici o privati, per distribuirli a scuole, biblioteche o altre istituzioni che non potrebbero permetterseli. Per realizzarlo, il Ministero dello sviluppo economico, e la Fondazione Banco del Brasile hanno eletto come partner il Centro Afago, per la serietà del lavoro svolto a favore dei meno abbienti.
Obiettivo: il superamento del divario tecnologico – Il presidente Luiz Inacio Lula, all’inaugurazione del centro, ha evidenziato come l’accesso alla conoscenza permetta di ridurre le differenze sociali: “Costa meno costruire scuole, che prigioni”, ha affermato, impegnandosi entro la fine del 2010 a dotare tutte le scuole pubbliche di una connessione a internet con la banda larga. Presenti all’inaugurazione, oltre al Presidente Lula e la sua signora, anche il Ministro dello sviluppo economico, Paulo Bernardo, il Governatore del Banco del Brasile, Jacques Penna, il Presidente del Distretto Federale di Brasilia, deputati federali e distrettuali, oltre a giornalisti delle più importanti testate brasiliane e reti Tv nazionali. Durante la visita al centro Afago, il Presidente Lula si è intrattenuto con vari giovani volontari del Centro, alcuni dei quali aiutati da piccoli con il “sostegno a distanza”, attuato dal Centro Afago in collaborazione con Famiglie Nuove. “Parlando con R. pochi minuti – ha detto Lula – ho capito che sarà sempre un uomo con un’anima grande, disposto ad aiutare gli altri perché lo ha imparato fin da piccolo, grazie all’inserimento in una comunità”. Cos’è il Centro Afago – Negli anni ’90, di fronte alla grave situazione dei bambini di strada, e in concomitanza con il lancio da parte del Movimento Famiglie Nuove, del progetto delle “Adozioni a distanza”, conosciuto anche come “sostegno a distanza”, si è costituita l’associazione Afago-Df, che oggi aiuta 220 bambini e adolescenti dai 4 ai 14 anni, che frequentano il Centro, dove possono usufruire di una mensa, svolgere attività pedagogiche, informatiche e sportive. (altro…)
Apr 15, 2007 | Famiglie
Il matrimonio è fondato su un elemento divino: l’amore.
Dio è Amore e il matrimonio è fondato su Dio che si manifesta come amore.
Se i due sposi si amano, Dio passa tra di loro;
due sposi che perdono tempo a non amarsi,
sono due creature che perdono tempo a morire,
perché la vita non ha più senso, la famiglia non esiste più.
Ma l’amore si regge se è anche soprannaturale:
il solo amore naturale si indebolisce e s’estingue
col cedere della natura: malattie, avversità, capricci, vecchiaia, miseria…
L’amore sta all’organismo familiare come il calore all’organismo umano.
Il calore è portato dal sangue umano:
l’amore è portato dal sangue divino: l’Eucarestia.
C’è comunità perfetta – umano-divina – se circola il sangue dell’Uomo-Dio.
Da La famiglia. Ricordi Pensieri, Città Nuova ed. 1994
Apr 15, 2007 | Ecumenismo
Oltre 11.000 partecipanti da tutta Europa, si riuniranno al Palasport Hanns Martin Schleyer, a Stoccarda in Germania, il 12 maggio prossimo. L’evento si svolgerà in collegamento satellitare con incontri contemporanei in varie città d’Europa. E’ un evento che testimonia un fatto nuovo nella storia europea: un cammino di comunione in continua crescita tra movimenti e comunità laicali di varie Chiese che abbraccia, come una rete, il continente dall’Atlantico agli Urali. Prefigurando la ricchezza dell’unità nella diversità, vuol offrire all’Europa un contributo “di popolo”. Nella difficile fase che sta attraversando l’Europa, sotto il profilo sociale, culturale, politico e spirituale, la manifestazione Insieme per l’Europa 2007 vuol dare testimonianza, soprattutto con fatti di vita, della inesauribile luce che scaturisce dal Vangelo vissuto nei vari ambiti: famiglia, convivenza nelle città sempre più multiculturali e multireligiose, economia, politica, nuove e vecchie povertà, ecologia. La manifestazione ‘Insieme per l’Europa’ sarà preceduta e preparata dal Congresso ‘INSIEME IN CAMMINO’ per responsabili e collaboratori di Movimenti e Comunità. Si svolgerà, sempre a Stoccarda, il 10 – 11 maggio 2007. (altro…)
Apr 12, 2007 | Cultura
Tra i titoli di Città Nuova n. 7 del 10 aprile 2007: 12 maggio: “Più famiglia” di Nedo Pozzi L’Africa altra di Vera Araujo Coerenza eucaristica Vivere secondo la domenica di Antonio Maria Baggio Aspetti sociali e politici dell’esortazione apostolica di Papa Benedetto XVI “Sacramentum Caritatis”. Non solo bulli di Aurora Nicosia Di fronte ad episodi sempre più ricorrenti di devianza giovanile ci si interroga sulle cause e sulle possibili soluzioni. Intervista allo psicologo Ezio Aceti: investiamo in educazione. La rete della pace Segnali pasquali in Terra Santa di Michele Zanzucchi Il Peres Center for Peace ha coagulato la migliore tradizione ebraica di tensione alla riconciliazione e al perdono. E ha coinvolto palestinesi, musulmani e cristiani. Il ruolo crescente della società civile. Intervista al direttore Ron Pundak. Svolta ambientale L’Europa sceglie sole e vento di Paolo Lòriga Decisione cruciale tra i 27 Paesi dell’Unione europea a favore dell’ambiente. La nostra analisi e la condivisione di proposte concrete. Corea-Italia Segnali di novità di Stefania Tanesini e Daniela Ropelato Una significativa delegazione parlamentare coreana del Movimento politico per l’unità in visita in Italia per guardare al bene della famiglia umana, a partire da Oriente. Sui campi da sci «Che spettacolo vedere come si aiutano!» di Domenico Salmaso Una iniziativa sportiva per i più giovani e le famiglie che è diventata scuola di vita.
Apr 12, 2007 | Cultura
“Artisti: quale vocazione per la nostra epoca?”. Sollecitati da questo interrogativo, pittori e scultori, registi e attori, musicisti e cultori delle diverse discipline artistiche, da 14 Paesi, dall’India all’Argentina, dalla Corea al Brasile, dalla Finlandia al Portogallo, si incontreranno per il loro 2° Convegno internazionale che si svolgerà dal 13 al 15 aprile al Centro Mariapoli di Castelgandolfo (Roma). Chi lo promuove – L’organismo promotore è Clarté: sta per luce, chiarezza, claritas. Gli artisti che ne fanno parte vorrebbero contribuire a realizzare un’arte portatrice di luce nella notte culturale di quest’ epoca di profonde trasformazioni. Caratteristica peculiare di Clarté – che si ispira alla spiritualità dell’unità di Chiara Lubich – è il dialogo tra artisti, l’ascolto reciproco. L’ispirazione – affermano – nasce anche da questi rapporti. Scopo del convegno – Se nell’arte moderna e contemporanea è dominante “la perdita del centro”, l’esclusione di ogni punto di riferimento, il Convegno vorrebbe promuovere un’arte rinnovata da un’esperienza umano-divina, universale. Un’arte che, proprio perché si rivolge a tutto l’uomo, può divenire luogo di realizzazione di una visione umana integrale. Il programma – Come recita il titolo, il Convegno seguirà quattro piste: inquietudine, speranza, luce, prospettive. – L’evento trae ispirazione dalla “lezione magistrale” di Chiara Lubich – in occasione del dottorato h.c. in arte, conferitole dall’Università cattolica di Maracaibo (Venezuela) – che sarà letta in apertura del Convegno. – Tra i relatori, la sociologa brasiliana Vera Araujo: darà una lettura sociologica del contributo che l’arte può offrire nella società di oggi. – “L’arte protagonista della vita di una città” : sezione dedicata ad iniziative artistiche che suscitano il risveglio dei valori e coesione sociale nei più diversi contesti culturali e sociali, in città come Napoli, Caracas (Venezuela) e Gerusalemme, dove è nata un’orchestra composta da palestinesi e israeliani. – Una serata vedrà protagonista il cinema, con registi come L. Lambertini, E. Cappuccio. – Ampio spazio verrà dedicato al dialogo sia in sessione plenaria, sia in gruppi tra artisti delle diverse discipline artistiche. – In conclusione, un momento culmine: “Doni di Luce”, una conversazione di Chiara Lubich con un gruppo indù (video). La commissione internazionale di Clarté è formata da: Liliana Cosi, ballerina étoile; Ave Cerquetti, scultrice; Thérèse Henderson, compositrice; Valerio Ciprì, compositore; Paolo Vergari, pianista; Michel Pochet, pittore; Don Luigi Razzano, teologo, scrittore e pittore; Clara Zanolini, architetto; Davide Viganò, musicista. Per saperne di più: www.clarte.org Ufficio stampa: Servizio Informazione Focolari Tel. 06947989 – cell. 348.856.33.47 – e-mail: sif@focolare.org Segreteria del Convegno: Via Piave, 15 – 00046 Grottaferrata (Roma) Tel. 06/945407217 – e-mail: segr.arte@focolare.org
Apr 4, 2007 | Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni
35 progetti in 29 Paesi del mondo: 1.847 borse di studio finanziate in 5 anni. Una rete di reciprocità attivata a livello planetario fra gli “School-mates”: i compagni di scuola a distanza, un progetto dei Ragazzi per l’Unità, del Movimento dei Focolari, che di anno in anno coinvolge sempre più scuole. 455 le borse di studio assegnate nel 2006. Cos’è il progetto Schoolmates – Con il progetto “Schoolmates” i Ragazzi per l’Unità promuovono una rete di rapporti tra le scuole: classi di diversi Paesi corrispondono per scambiarsi reciproche ricchezze e condividere culture, lingue, tradizioni ed iniziative già in atto per costruire un mondo unito. Attraverso un fondo di solidarietà si sostengono borse di studio in favore dei ragazzi dei Paesi più svantaggiati. L’impegno: la classe o il gruppo che vuole aderire a Schoolmates si impegna a vivere la Regola d’oro – Fai agli altri ciò che vorresti gli altri facciano a te. Non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te!”-, a corrispondere con altre classi o gruppi e a sostenere borse di studio. Ogni classe potrà impegnarsi per una borsa di studio annuale, con solo 1 Euro al mese per ciascun ragazzo che vuole aderire. Si può contribuire con risparmi personali o coinvolgendo tutta la classe in attività varie, tutte da inventare. Una di queste, ormai un appuntamento attesto dei Ragazzi per l’Unità in Italia, sono le Fiere Primavera. Nel 2007 sono in corso 30 progetti in 26 Paesi. Guardiamone da vicino alcuni:
Contrastare il fenomeno dell’abbandono scolastico in Albania – La mancanza di risorse finanziarie e di un programma nazionale sono fra le cause del crollo del sistema scolastico albanese negli ultimi anni. Fra i problemi più seri: i bassi salari degli insegnanti, la mancanza di materiali didattici e di ambienti idonei. Il progetto mira a dare la possibilità a tanti ragazzi della classe più povera di frequentare la scuola dell’obbligo, e di poter intraprendere corsi professionali, per avere prospettive migliori per il futuro e contribuire, una volta adulti, alla vita del proprio Paese. Vai al progetto: http://www.school-mates.org/progetti/main_albania_ita.html
Bandra, la “regina delle periferie” di Mumbai. Sostegno ai ragazzi più emarginati – A Mumbay, 20 milioni di abitanti, la continua urbanizzazione ha portato al formarsi di vastissimi slums dove masse di persone, richiamate in città dalla possibilità di ricevere un salario anche minimo, vivono in condizione di estrema indigenza. I ragazzi degli slums, prima di recarsi a scuola, lavorano per guadagnare qualcosa, perciò arrivano già stanchi in classe. Pur studiando seriamente e con impegno, rischiano spesso la bocciatura. Attualmente sono 16 le borse di studio assegnate per riuscire a finire gli studi e trovare in futuro un lavoro qualificato. Vai al progetto: http://www.school-mates.org/progetti/main_india_bandra_ita.html Fiere Primavera 2007: 22 quest’anno le edizioni della Fiera Primavera in Italia: Toscana, Lazio, Emilia Romagna, Marche, Sicilia, Calabria. Alcune si sono già svolte alle porte della primavera, le prossime in calendario sono:
15 aprile Valmontone (RM), Cagli (PU), Recanati (AN), Ascoli Piceno
21 aprile Viterbo
22 aprile Poggio Mirteto (RI), Grottaferrata (RM)
5 maggio Arcidosso (GR)
6 maggio Grosseto, Roma – Villa Pamphili (altro…)
Apr 4, 2007 | Focolari nel Mondo, Senza categoria, Spiritualità
All’ora nona Gesù lanciò un alto grido: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?» (Mc 15,34)
Gesù abbandonato! Ci dai l’altissima, divina, eroica lezione di che cosa è l’amore. Perché avessimo la Luce, ti facesti “buio”. Perché Dio fosse in noi, lo provasti lontano da te. Perché possedessimo la sapienza, ti facesti “ignoranza”. Perché avessimo la vita, tu provasti la morte. Perché ci rivestissimo dell’innocenza, ti facesti “peccato”. Perché sperassimo, quasi provasti la disperazione… Perché fosse nostro il Cielo, ti sentisti abbandonato. Gesù abbandonato! Ci dai la certezza che, rivivendoti, ognuno di noi può dare dal proprio angolo di mondo quell’avvio indispensabile e decisivo alla svolta che l’umanità attende, irradiandovi la luce della resurrezione. Chiara Lubich (altro…)
Apr 3, 2007 | Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
Una sera del 2004 sono invitata alla presentazione d’un film sull’Associazione “Per un sorriso di bambino”, nata in Cambogia. Rimango sconvolta dalla testimonianza dei fondatori dell’Associazione, una coppia di pensionati francesi che ha salvato migliaia di bambini della capitale cambogiana. Hanno ridonato loro dignità e fiducia, creando una scuola pilota dove tutti si preparano ad un mestiere. Senza fortuna né sostegno, grazie solo alla fede, hanno realizzato un’azione umanitaria eccezionale. Mi tornano in mente le parole della Scrittura, quando Pietro dice al mendicante: “Non ho né oro, né argento ma quello che ho, te lo dono”. Ciò che ho è la mia professione, sono giornalista. Vengo a sapere che questa coppia vorrebbe scrivere un libro sulla loro storia ma non ha il tempo. Mi dico: sono in pensione e, malgrado i numerosi impegni, potrei provare. E poi, amare significa servire! Mi propongo, così, di aiutarli a scrivere il loro libro. Lavoro dunque sul fascicolo dell’associazione “Per un sorriso di bambino” in Francia e faccio conoscenza dei suoi responsabili. Poi m’imbarco per Phnom – Penh. Quando arrivo, questa coppia decide di abbandonare l’idea di “dettarmi” il loro libro per lasciarmi fare piuttosto un reportage. Torno in Francia. Annuncio ai miei che sarò indisponibile per un mese. Ho soltanto 5 settimane per scrivere, per rispettare i tempi della Casa Editrice: passo dalle otto alle dieci ore davanti al computer, quasi appiccicata allo schermo poiché ho rotto i miei occhiali in Cambogia. Malgrado queste condizioni di lavoro, durante il periodo di Natale, grazie anche alla comprensione di mio marito e dei miei figli, posso inviare il manoscritto in Cambogia il primo gennaio. Comincia un periodo di scambi quasi quotidiani di e-mail con i protagonisti del libro. Ho promesso che questo sarà il “loro” libro e che accettavo in anticipo tutte le loro osservazioni e modifiche. Certo, quando ciò avviene, non è sempre facile per me. Il libro esce, a oggi sono state vendute migliaia di copie e non ha finito, credo, di raggiungere e di toccare il pubblico francofono. L’associazione e i suoi fondatori sono ora molto più conosciuti e sono state raggiunte oltre 1000 sponsorizzazioni. Più di mille bambini sono stati salvati dalla miseria e dai maltrattamenti. I membri dell’associazione sono rimasti impressionati da questa mia esperienza. Ma, a dir la verità, io stessa mi sono trovata cambiata profondamente. (F. D. – Francia)
Apr 3, 2007 | Cultura
“Artisti: quale vocazione per la nostra epoca?” Sollecitati da questo interrogativo, pittori e scultori, registi e attori, musicisti e cultori delle diverse discipline artistiche, da 20 Paesi, dall’India all’Argentina, dalla Corea al Brasile, dalla Finlandia al Portogallo, si incontreranno per il 2° Convegno internazionale che si svolgerà dal 13 al 15 aprile al Centro Mariapoli di Castelgandolfo (Roma). Chi lo promuove: Clarté: sta per luce, chiarezza, claritas. Gli artisti che vi fanno parte vorrebbe contribuire a realizzare un’arte portatrice di luce nella notte culturale di questa epoca di profonde trasformazioni. Caratteristica peculiare di Clarté – che si ispira alla spiritualità dell’unità di Chiara Lubich – è il dialogo tra artisti. L’ispirazione – affermano – nasce anche da questi rapporti. Scopo del convegno – Se nell’arte moderna e contemporanea è dominante “la perdita del centro”, l’esclusione di ogni punto di riferimento, il Convegno vorrebbe promuovere un’arte rinnovata da un’esperienza umano-divina, universale. Un’arte che, proprio perché si rivolge a tutto l’uomo, può divenire luogo di realizzazione di una visione umana integrale.
Il programma – Come recita il titolo, il Convegno seguirà quattro piste: inquietudine, speranza, luce, prospettive. Tra l’altro, prevede:
“Lezione magistrale” di Chiara Lubich sull’Arte – in occasione del dottorato h.c. in arte, conferitole dall’Università cattolica di Maracaibo (Venezuela) – che aprirà il Convegno.
La sociologa brasiliana Vera Araujo interverrà sul contributo che l’arte può offrire nella società di oggi.
“L’arte protagonista nella città”: iniziative artistiche che suscitano il risveglio dei valori e coesione sociale nei più diversi contesti culturali e sociali, in città come Napoli, Caracas (Venezuela) e Gerusalemme, dove è nata un’orchestra composta da palestinesi e israeliani.
Ampio spazio al dialogo sia in sessione plenaria, sia in gruppi.
Momento conclusivo: “Doni di Luce”, conversazione di Chiara Lubich con un gruppo indù (video). (altro…)
Mar 31, 2007 | Parola di Vita
Il giorno degli Azzimi, la festa di Pasqua, nella “sala al piano superiore”, Gesù condivide la sua ultima cena con i discepoli. Dopo aver spezzato il pane e fatto circolare il calice del vino, dona loro l'insegnamento conclusivo: nella sua comunità il più grande si farà il più piccolo e colui che governa come colui che serve.
Nel racconto di Giovanni, Gesù pone anche un gesto eloquente a indicare la novità dei rapporti che egli è venuto a instaurare tra quanti sono suoi seguaci: lava loro i piedi, contro ogni comune logica di superiorità e di comando (gli apostoli in quell'ultima cena si domandavano chi tra loro poteva essere considerato “il più grande”).
«Io sto in mezzo a voi come colui che serve»
“Amare significa servire. Gesù ce ne ha dato l'esempio” – dice Chiara Lubich in una sua conversazione .
Servire, una parola che sembra degradi la persona. Coloro che servono non sono solitamente considerati di livello inferiore? Eppure tutti desideriamo essere serviti. Lo esigiamo dalle istituzioni pubbliche (non si chiamano “ministri” le persone che detengono le massime cariche?), dai servizi sociali (non sono detti proprio “servizi”?). Siamo grati al commesso quando ci serve bene, all'impiegato quando sbriga in fretta la nostra pratica, al medico e all'infermiere quando si prendono cura di noi con competenza e attenzione…
Se questo ci aspettiamo dagli altri, forse anche gli altri si aspettano altrettanto da noi.
La parola di Gesù rende consapevoli noi cristiani che abbiamo un debito d'amore verso tutti. Con Lui e come Lui anche noi, davanti ad ogni persona con la quale viviamo o che incontriamo nel nostro lavoro, dovremmo poter ripetere:
«Io sto in mezzo a voi come colui che serve»
Chiara Lubich ricorda ancora che il cristianesimo è “servire, servire tutti, vedere in tutti dei padroni. Se noi siamo servi, gli altri sono padroni. Servire, servire, sotto, sotto, cercare di raggiungere il primato evangelico sì, ma mettendoci al servizio di tutti. (…) Il cristianesimo è una cosa seria; non è un po' di patina, un po' di compassione, un po' di amore, un po' di elemosina. Ah, no! Ed è facile far l'elemosina per sentirsi la coscienza a posto e poi comandare, opprimere.”
Ma come fare a servire? In quella conversazione Chiara indicava due semplici parole: “vivere l'altro”, ossia “cercare di penetrare nell'altro, nei suoi sentimenti, cercar di portare i suoi pesi”. “Con i bambini – esemplificava – come faccio? I bambini vogliono che io giochi con loro: giocare!”. Devo anche assecondare un'altra persona di casa che vuol vedere la televisione o fare una gita? Verrebbe da dire che è una perdita di tempo: “No, non è perso il tempo, è tutto amore, è tutto tempo guadagnato, perché bisogna farsi uno per amore”. “Debbo proprio portare la giacca all'altro che sta per uscire o debbo proprio portare il piatto in tavola?” Proprio così, perché “il servizio che Gesù domanda non è un servizio ideale, non è un sentimento di servizio. Gesù parlava di un servizio concreto, con i muscoli, con le gambe, con la testa; bisogna proprio servire.”
«Io sto in mezzo a voi come colui che serve»
Sappiamo allora come vivere questa Parola di vita: prestando attenzione all'altro e rispondendo con prontezza alle sue esigenze, amando con i fatti.
A volte si tratterà di migliorare il proprio lavoro, di svolgerlo con sempre maggiore competenza e perfezione, perché con esso si serve la comunità.
Altre volte di venire incontro a particolari domande d'aiuto che sorgono lontano o attorno a noi da anziani, disoccupati, portatori di handicap, persone sole; oppure che giungono da Paesi lontani in seguito a calamità naturali, a richieste di adozioni, a sostegno di progetti umanitari.
Chi ha incarichi di responsabilità metterà da parte atteggiamenti odiosi di comando, ricordando che siamo tutti fratelli e sorelle.
Se faremo tutto nell'amore scopriremo, come dice un antico detto cristiano, che “servire è regnare”.
A cura di Fabio Ciardi e Gabriella Fallacara