Movimento dei Focolari

Settembre 2014

Ago 29, 2014

"Accoglietevi gli uni gli altri come Cristo ha accolto voi, per la gloria di Dio" (Rm 15,7).

“Accoglietevi gli uni gli altri come Cristo ha accolto voi, per la gloria di Dio”. Queste parole di san Paolo ci richiamano uno degli aspetti più toccanti dell’amore di Gesù. E’ l’amore con cui Gesù durante la sua vita terrena ha sempre accolto tutti, in modo particolare i più emarginati, i più bisognosi, i più lontani. E’ l’amore con cui Gesù ha offerto a tutti la sua fiducia, la sua confidenza, la sua amicizia, abbattendo ad una ad una le barriere che l’orgoglio e l’egoismo umano avevano eretto nella società del suo tempo. Gesù è stato la manifestazione dell’amore pienamente accogliente del Padre celeste verso ciascuno di noi e dell’amore che, di conseguenza, noi dovremmo avere gli uni verso gli altri. E’ questa la prima volontà del Padre su di noi; per cui non potremmo rendere al Padre una gloria più grande di quella che gli rendiamo quando cerchiamo di accoglierci gli uni gli altri a quel modo con cui Gesù ha accolto noi. “Accoglietevi gli uni gli altri come Cristo ha accolto voi, per la gloria di Dio”. Come vivremo allora la Parola di vita di questo mese? Essa richiama la nostra attenzione su uno degli aspetti del nostro egoismo più frequenti e, diciamo pure, più difficile da superare: la tendenza ad isolarci, a discriminare, ad emarginare, ad escludere l’altro in quanto è diverso da noi e potrebbe disturbare la nostra tranquillità. Cercheremo allora di vivere questa Parola di vita innanzitutto all’interno delle nostre famiglie, associazioni, comunità, gruppi di lavoro, eliminando in noi i giudizi, le discriminazioni, le prevenzioni, i risentimenti, le intolleranze verso questo o quel prossimo, così facili e così frequenti, che tanto raffreddano e compromettono i rapporti umani ed impediscono, bloccando come una ruggine, l’amore vicendevole. E poi nella vita sociale in genere, proponendoci di testimoniare l’amore accogliente di Gesù verso qualsiasi prossimo il Signore ci metta accanto, specialmente quelli che l’egoismo sociale tende più facilmente ad escludere o ad emarginare. L’accoglienza dell’altro, del diverso da noi, sta alla base dell’amore cristiano. E’ il punto di partenza, il primo gradino per la costruzione di quella civiltà dell’amore, di quella cultura di comunione, alla quale Gesù ci chiama soprattutto oggi. Chiara Lubich Pubblicata in Città Nuova 1992/22, pp.32-33.

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