Set 22, 2017 | Chiesa, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni
«Un’esperienza di Chiesa viva, in cammino, in dialogo, in uscita», sintetizzano in breve Paola Pepe e Jonathan Michelon (responsabili delle Scuole Gen internazionali di Loppiano) i giorni del Seminario internazionale sulla situazione giovanile. Esso fa parte di un percorso organizzato dalla Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi, in preparazione alla XV Assemblea Generale Ordinaria sul tema “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”. «Abbiamo fatto un’esperienza di profonda comunione, di “training sinodale” a contatto con varie realtà ecclesiali. Già dall’estate ci eravamo preparati, insieme ad altri giovani dei Focolari di diversi Paesi, per inviare il nostro contributo alla segreteria generale del Sinodo», scrivono insieme a Leandro (Argentina), Marina (Brasile) e Nelson (El Salvador). Il programma del Seminario è stato ricco di contenuti per gli autorevoli interventi di formatori, economisti, esperti di comunicazione, sociologi, accompagnatori, appassionati del mondo giovanile. Ventuno i giovani presenti su 82 partecipanti dai 5 continenti che hanno dato il loro prezioso contributo ai lavori di riflessione con proposte di metodo e di contenuto sul prossimo appuntamento sinodale. Significativo il fatto che la segreteria organizzativa abbia prontamente accolto alcuni loro suggerimenti in merito alla metodologia di svolgimento del programma, con una maggiore condivisione in plenaria.
«Le meditazioni bibliche che aprivano le giornate ci interpellavano profondamente. Di una ci è rimasto impresso il passaggio in cui si metteva in luce che per mostrare la vita di Gesù ai giovani bisogna averne fatto l’esperienza: quanto è importante la testimonianza di vita!». Le varie tematiche sui giovani in rapporto a identità, progettualità, alterità, tecnologia, trascendenza hanno prospettato scenari realistici non privi di sfide ma sempre aperti alla speranza. Si è parlato della valenza pastorale di alcune iniziative in cui i giovani sono protagonisti quando accompagnati da adulti disponibili a vivere insieme la ricerca del senso della vita. «Ora vogliamo elaborare le esperienze che viviamo con la loro valenza formativa ed evangelizzatrice per offrirle alla Chiesa». «Il seminario è stata una grande opportunità di apertura della Chiesa, di quello che sta facendo per i giovani; e per noi di lavorare con la Chiesa, per cambiare le realtà del mondo. La Chiesa vuole ascoltarci, sapere cosa pensiamo, cosa possiamo fare di concreto e desidera affrontare con noi anche le difficoltà. Non abbiamo trovato risposte, ma si procede insieme”, spiega Marina.
Le conclusioni mettono in evidenza che occorre costruire il cambiamento e diventare generatori di vita nell’ascolto reciproco, giovani e adulti, «Sono emerse proposte concrete che verranno presentate ai padri sinodali. Tra queste, un’equipe di giovani che affianchi il lavoro della Segreteria generale del Sinodo per preparare momenti di confronto e di dialogo durante i lavori sinodali tra vescovi e giovani e coinvolgere stabilmente alcuni di essi negli organismi della Santa Sede; una Chiesa riconosciuta da tutti come “casa-comunione-famiglia”. Delle giornate romane ci portiamo via tante perle, come quella nel documento preparatorio in cui si parla dei giovani: “la possibilità della loro fioritura dipende dalla capacità della nostra cura, non per il desiderio di cambiare l’altro, ma per crescere insieme”». «Il Sinodo dei giovani – conclude il Card. Baldisseri, Segretario generale del Sinodo sui Giovani –può rappresentare un tassello di quel rinnovamento missionario della Chiesa, che per l’esortazione apostolica Evangelii gaudium, costituisce la sfida di questo tempo. Ai giovani dobbiamo rivolgerci non solo perché ci aiutino a comprendere come annunciare il Vangelo ma anche per capire meglio cosa Gesù chiede alla Sua Chiesa, cosa si aspetta da essa, cosa tagliare e cosa cucire di nuovo per questa missione». Un altro “tassello” sarà senz’altro il Genfest 2018 che si svolgerà a Manila (Filippine) e, ancora, la Giornata Mondiale della Gioventù (GMG) nel gennaio 2019 in Panama. (altro…)
Dic 13, 2016 | Chiesa, Spiritualità
Appresa la notizia della scomparsa di Mons. Javier Echevarría, prelato dell’Opus Dei, ieri sera 12 dicembre, il Movimento dei Focolari esprime le sue sentite condoglianze. Grati per la vita di donazione al servizio della Chiesa di mons. Echevarría, secondo successore di san Josemaría Escribá de Balaguer, fondatore dell’Opus Dei, i Focolari sono particolarmente vicini con la preghiera e l’amicizia alla famiglia dell’Opus Dei in tutto il mondo. (altro…)
Dic 3, 2016 | Chiesa, Focolari nel Mondo, Spiritualità

Da sinistra: Jorge López e Alberto García (Regnum Chisti), Jesús Morán (Focolari)
“L’attualizzazione del proprio Carisma” – si erano detti i rappresentanti di Regnum Christi e dei Focolari in seguito all’incontro tra Movimenti e Nuove Comunità lo scorso febbraio a Paray Le Monial (Francia) – “è un compito necessario, essenziale. Un impegno per poter rispondere alle sfide della contemporaneità”. Il dialogo si è poi allargato sull’urgenza di individuare nuovi e più efficaci approcci con la cultura, oggi in continuo cambiamento. L’intensità con cui queste sollecitazioni sono state avvertite da ambedue i Movimenti, è risultata tale da fissare un’intera giornata da trascorrere insieme per condividere le proprie esperienze e chiedere insieme una particolare protezione dello Spirito per individuare giuste direzioni. Gli intenti che hanno condotto all’incontro del 26 novembre a Rocca di Papa (Roma) fra 22 rappresentanti di Regnum Christi e 29 dei Focolari non erano dunque né lo studio di nuove strategie, né il ricorso ad esperti. Semplicemente l’auspicio di uno scambio tra fratelli, una comunione da cuore a cuore nella sinodalità, perché più ci si apre gli uni agli altri, più si intensifica la presenza dello Spirito. Una comunione fatta di preghiera, di dialoghi fraterni, di comunicazioni, anch’esse offerte come dono. A mons. Vincenzo Zani, Segretario della Congregazione per l’Educazione Cattolica, è stata affidata la relazione principale. Egli, traendo spunto dai testi magisteriali, ha tracciato un percorso di evangelizzazione della cultura basato sulla “mistica della fraternità” (cf. E.G.) e sulla forza trasformatrice dei carismi. “La loro coessenzialità al carisma petrino” – ha spiegato – “li fa capaci di rafforzare l’invito della Chiesa ad una visione positiva della cultura, in quanto “la grazia suppone la cultura” (E.G.115). 
Da sinistra: D. Edoardo Robles Gil, direttore generale Legionari di Cristo-Regnum Christi, Jesús Morán e Mons. Vincenzo Zani.
Altri punti-luce sono stati i due interventi sull’attualizzazione del Carisma. Jesús Morán copresidente dei Focolari, ha parlato di “fedeltà creativa”: “Lo Spirito è sempre novità e continua a fare storia”. Occorre essere perfettamente radicati nella tradizione, ha ribadito Morán, ma “esserlo nell’oggi”. Jorge López, membro del Comitato Generale e Responsabile generale dei laici consacrati di Regnum Christi, ha ricordato che “il soggetto autorizzato all’attualizzazione del Carisma è la Chiesa. E noi lo siamo in quanto Chiesa”. Ha poi confidato che, “paradossalmente, è proprio la nostra povertà a renderci più atti a compiere la nostra missione, sul modello della Vergine”. Interessanti anche le esperienze di evangelizzazione della cultura: quattro progetti – due presentati da Regnum Christi e due dai Focolari – rispondenti a sfide cruciali dell’oggi nel campo dell’educazione. Due le costanti: lavorare insieme facendo rete, e il rapporto fra cultura e vissuto. Plastica ed efficace l’immagine condivisa da Marta Rodriguez, direttrice dell’Istituto della Donna (Ateneo Pontificio Regina Apostolorum): “Il ponte tra Gesù Cristo e la cultura secolarizzata è il cuore delle persone. Dobbiamo guardare gli altri dal cuore di Cristo, nell’offerta a Dio della nostra vita”. Il dialogo è continuato anche durante il pranzo, accrescendo così la conoscenza fraterna. A conclusione del pomeriggio, uno scambio in plenaria. Nulla di preordinato. Ed è forse proprio per questo che Qualcuno ha potuto prenderne in mano la regia, facendo sperimentare ai presenti quella “mistica della fraternità” di cui parla papa Francesco nell’Evangelii Gaudium. Esprimendosi con puntualità, essenzialità e apertura totale, uno ad uno sono andati al microfono. In quell’attimo pure il compito di ciascuno affiorava illuminato da quanto lo Spirito aveva fin lì rivelato. Era impossibile distinguere chi appartenesse all’uno o all’altro Movimento. Probabilmente era questo che i primi cristiani sperimentavano quando dicevano di essersi sentiti “un cuor solo e un’anima sola” (At 2,42-48). Tutto era di tutti, nella gratitudine e nella gioia di una reciprocità che trasudava Vangelo. Perfino le domande e i timori che aleggiavano (come educare nell’era digitale; come riuscire a mantener vive identità e missione; ecc.) trovavano risposta negli interventi che andavano susseguendosi. Fiduciosi e consapevoli che i carismi sono per la storia, quindi lo sono anche nel suo divenire tecnologico, in un costante dialogo con l’Eterno e totalmente aperti a chi non ha la fede e ha delle convinzioni diverse. “Insieme” è la condizione essenziale per “uscire”, là dove Dio vorrà. Ciascuno ha bisogno dell’altro, lasciandosi sorprendere da Lui. Anna Friso (altro…)
Lug 30, 2016 | Chiara Lubich, Chiesa, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Senza categoria, Spiritualità
“Perché vai alla GMG?” “Perché spero di incontrare Gesù”, ha risposto una ragazza arrivata qui a Colonia insieme a centinaia di migliaia di giovani da tutto il mondo. Penso che non è l’unica ad avere in cuore questo struggente desiderio: incontrare Gesù! Ed è anche il motto di questa GMG: cercare Cristo, trovarlo ed adorarlo. La “Giornata mondiale della gioventù” – questa ispirata invenzione del nostro amatissimo Papa Giovanni Paolo II – è un’occasione privilegiata per incontrare Gesù vivo nella sua Chiesa (…). Incontrare Gesù, adorarlo e poi portarlo agli altri, dovunque andiamo. Carissimi giovani, ma sapete che c’è un segreto per non perderlo più questo Gesù che durante gli eventi della GMG ci appare così bello, così vivo, così affascinante? Il segreto è questo: bisogna amare! Per amare Dio, per rimanere in Lui, per essere nella luce sempre, bisogna amare gli altri! Guardate, io vi parlo della mia esperienza di più di 60 anni, ma anche dell’esperienza di un popolo intero, sparso su tutto il pianeta, milioni di uomini, donne e bambini che hanno scelto l’amore come stile di vita! È questo il segreto di una vita felice, piena, interessante, sempre nuova, mai noiosa, sempre sorprendente! Vi dico un piccolo, ma grande esempio: ho saputo recentemente che un gruppo di giovani in un campo profughi in Africa, dove manca più o meno tutto, vuole cambiare con il proprio amore il campo in un paradiso e mi raccontano veramente delle esperienze concrete dove questo si realizza. Capite che vuole dire? Vuol dire che l’amore vince tutto! Si potrebbero dire infinite cose su quest’amore che Gesù ci insegna con la sua vita, con le sue parole, con i suoi santi. Ma per oggi vorrei sottolineare solo due punti, che sono però di fondamentale importanza: Bisogna amare TUTTI, senza eccezioni, senza selezioni, senza preferenze – come fa Dio con noi! –. E qui si tratta di amare l’amico e il nemico, quello simpatico e quello antipatico, l’insegnante e il vicino di casa, il postino e il collega. Amare TUTTI significa anche amare la gente lontana da noi, ma presente tramite i mass media, come le vittime dello Tsunami nel Sudest-Asiatico, o i giovani della GMG venuti dai Paesi poveri, che voi avete aiutato con il Fondo di solidarietà. Il secondo punto: bisogna amare PER PRIMI. Normalmente si ama quando si è amati, si risponde all’amore che ci arriva. E se non arriva? No, è molto meglio prendere noi l’iniziativa, incominciare per primi a dare un segnale di amicizia, di perdono, di volontà a ricominciare da capo. Provate ad amare così, sperimenterete una grande libertà perché siete voi i protagonisti! Carissimi giovani, coraggio! Vale la pena vivere così, non siete fatti per le cose a metà, date il vostro cuore a Colui che lo sa riempire. Dio ha bisogno di giovani così, infuocati, che non si fanno frenare dai propri problemi, questi eterni ostacoli all’amore, persone che hanno bruciato tutto nel fuoco dell’Amore di Dio e che trascinano gli altri. Che Gesù che avete incontrato resti sempre con voi! Nell’Amore vero. (Chiara Lubich, Colonia, 16 agosto 2005) Fonte: Centro Chiara Lubich (altro…)