Mar 22, 2013 | Chiesa, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
Tra le sfide che la Chiesa cattolica si trova ad affrontare oggi, c’è la diminuzione delle vocazioni sacerdotali che rende arduo lo svolgimento delle mansioni tradizionalmente riservate al parroco. D’altra parte il Concilio vaticano II ha conferito grande dignità ai laici, ha aperto varchi all’azione concreta di fedeli che, nell’ambito parrocchiale, hanno affiancano e talora sostituiscono l’attività del sacerdote laddove possibile. Ecco alcune esperienze maturate in Austria in alcune parrocchie cattoliche, dove ci sono membri del Movimento parrocchiale dei Focolari: Traunkirchen, 80 km da Linz. Brigitte fa parte di un piccolo gruppo pastorale incaricato di una parrocchia. Si occupa di liturgia e del servizio ai malati. A questo gruppo è affidata l’intera gestione poiché il parroco non è presente e deve assicurare i servizi ecclesiastici in 5 parrocchie. Un ruolo non facile perché i gruppi pastorali sono una novità anche in Austria dove il primate di Vienna, Card. Schönborn, da pochi anni ha lanciato le “unità pastorali’ per dare più responsabilità ai laici. Così i sacerdoti sono più liberi per le mansioni di loro esclusiva competenza. Rif, una frazione della città di Hallein nella provincia di Salisburgo, periferia della grande città. Qui è stato necessario costruire una nuova chiesa perché la comunità cristiana è in crescita. Un sacerdote, una suora e un assistente pastorale si prendono cura di 3 parrocchie, in una “unità pastorale” che si intreccia in armonia. E pensare che una di esse è appena nata mentre le altre accolgono da secoli l’alta borghesia di Salisburgo. Gabi, a Vienna, è assistente pastorale e fa tutto ciò che è necessario per portare avanti la parrocchia. Fa parte del Consiglio pastorale ed ha portato un entusiasmo nuovo e contagioso organizzando gruppi dove si scambiano esperienze sulla parola di Dio.
Maria Rudorf, ha lasciato un lavoro stabile e interessante in un negozio per mettersi a disposizione di una comunità di sacerdoti. Con loro per tanti anni ha aiutato a portare avanti la parrocchia e adesso che i sacerdoti sono cambiati ed è arrivato uno di diversa nazionalità, lo aiuta ad integrarsi e ad entrare nella cultura europea. Persone impegnate, tasselli di una comunità cristiana che fanno la Chiesa viva. Qui non si ha l’impressione di una Chiesa in diminuzione, come dicono le statistiche, ma di una Chiesa che cresce, matura, che ha tanto da dare alla società e alla umanità di oggi. (altro…)
Nov 5, 2012 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
[:en]
[:de]
Herausgeber: |
Liesenfeld, Stefan |
Einband: |
kartoniert |
Abmessungen: |
11 x 19 cm |
Seiten: |
64 |
Erscheinungsdatum: |
10/2012 |
ISBN: |
978-3-87996-953-1 |
Gedanken von Chiara Lubich (1920-2008) über Wert und Aktualität der Liebe zum Nächsten
Menschen, die lieben, prägen die Welt durch ihr bloßes Dasein. “Es ist die Liebe, die unser Wesen ausmacht. Wir sind, weil wir lieben. Wenn wir nicht lieben, verliert unser Leben Sinn und Geschmack. Wer kennt diese Erfahrung nicht?” (Chiara Lubich)
Die hier zusammengestellten Texte öffnen den Blick für die verändernde Kraft der Liebe, für ihre tausend Facetten, für ihre Himmel und Erde verbindende Tiefendimension.
[:es]
[:fr]
[:pt]
[:zh]
[:ot]
[:]
Set 16, 2012 | Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
«All’età di dieci anni un evento ha portato ad una svolta decisiva la vita della mia famiglia e quella mia personale: mio padre fu sottoposto ad un’operazione molto seria al fegato. Ricordo alcune mattine d’estate, in cui lo accompagnavo, con mia madre, al lungomare di Siracusa (Italia) per una passeggiata. Dopo un breve periodo in cui sembrava riprendersi, come un temporale improvviso, sopravvenne la crisi. E una notte si addormentò per sempre. Quando vidi quel corpo immobile, dal volto più pallido del solito, non riuscii a piangere. Ero come impietrito. Neanche un “perché?” passava per la mia testa di ragazzo di 10 anni, né ero capace di pregare. Negli anni successivi mi resi conto che tutti i miei compagni avevano un papà che li proteggeva ed io no e quella situazione di orfanezza mi pesava molto. Cinque anni più tardi, attraverso un mio amico, conobbi persone che avevano fatto del Vangelo il loro codice di vita. Nel loro appartamento – il Focolare – una sera incontrai Marco, il primo giovane che aveva seguito Chiara Lubich, che mi parlò nell’avventura dell’unità. Le sue parole piene di vita, di Vangelo vissuto nel quotidiano, mi colpirono, mi dissetarono. Non mi sentivo più orfano, anch’io ora avevo un Padre che si prendeva cura di me, anzi – me ne accorsi negli anni seguenti – avevo trovato cento padri, cento madri, cento fratelli (cfr. Mt 19,29). Compresi subito che dovevo mettere in pratica il Vangelo, così cominciai a scuola, ad ascoltare per amore quel professore un po’ noioso, a prestare i miei appunti ai compagni che ne avevano bisogno…. Alcuni anni più tardi, spinto da questa meravigliosa scoperta dell’amore personale di Dio, maturò in me il desiderio di donarmi a Lui e cominciò per me l’esperienza del focolare. Ho vissuto 26 anni nel focolare di Vienna e da lì brevi ma continui viaggi in Cecoslovacchia e in Ungheria per incontrare i nostri amici. Erano gli anni in cui un muro ci separava, ma ci univa il Vangelo, perché di questo avevano sete, ancor più che della libertà.
Non sono mancate le avventure in tutti quei viaggi. Una volta nella zona di confine, aprendo il bagagliaio della macchina per i consueti controlli, mi accorsi con spavento che per errore avevamo caricato una grossa valigia piena di filmati, scritti, diapositive della vita delle nostre comunità. Tutto materiale ‘vietatissimo’. Stranamente la polizia diede un’occhiata superficiale (non notò la mia faccia terrorizzata) e ci disse che potevamo procedere. Tutto si risolse con grande gioia degli amici di Budapest per quelle apparecchiature necessarie per conoscere la diffusione del Vangelo in tutto il mondo. In questa e in tante altre situazioni, ho toccato con mano l’amore di Dio, che mi segue passo passo e sistema sempre quanto non si è fatto bene. A inizio settembre si è celebrato il Genfest proprio a Budapest. È stata per me una grande gioia. Ricordo gli incontri da ‘catacombe’ con diversi giovani, in casa di qualche famiglia: era ufficialmente proibito per più di 5 persone. Con alcune famiglie, giovani, sacerdoti, durante qualche fine settimana, in un casolare di campagna o al lago Balaton, lì, in mezzo a tanti turisti, avevamo modo di parlare della spiritualità dell’unità e delle esperienze di vita del Vangelo. Ebbene, tanti di loro ragazze e ragazzi, famiglie e sacerdoti si sono impegnati in questa nuova vita. Gesù con la sua forza e la sua luce entra sempre, anche a porte chiuse, allora come oggi». (altro…)
Mag 25, 2012 | Centro internazionale, Chiesa, Ecumenismo, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
“Abbiamo sperimentato che la nostra diversità non è un motivo di divisione, ma rappresenta una molteplicità di doni e una risorsa”. È uno stralcio del Manifesto che è stato letto allo Square Meeting Center di Bruxelles, a conclusione della giornata di Insieme per l’Europa 2012. Più di mille persone riunite a Bruxelles da ogni parte d’Europa e altre decine di migliaia collegate via satellite in 22 Paesi, hanno rivolto un messaggio di speranza, unità e pace all’Europa. “Insieme per l’Europa” ha una caratteristica inedita che la rende originale da tutte le altre manifestazioni europee: è la realizzazione – in contemporanea all’incontro di Bruxelles – di una capillare rete di eventi promossi in altre 144 città di tutta l’Europa. Piccole e grandi manifestazioni realizzate in punti di alto profilo simbolico per i singoli Paesi e città. Hanno avviato percorsi di collaborazione tra movimenti e comunità ecclesiali. Rapporti che aprono oggi spiragli di speranza per future iniziative da promuovere insieme per il bene comune delle comunità locali. Da Breslavia, Polonia, a Belfast, Irlanda. Da Oslo, Norvegia, a Malta. Molteplici sono state le iniziative che hanno coinvolto persone di tutte le età, condizioni e convinzioni.
Ad Augsburg, in Germania, il programma è iniziato con un flashmob nella piazza centrale della città: si sono lanciati in aria sette palloni giganti ognuno contraddistinto da uno dei sette “Si” che hanno caratterizzato fino ad oggi l’impegno dei movimenti e delle comunità per la famiglia, la vita, la pace ed un’economia più equa. A Breslavia, in Polonia, l’iniziativa ha voluto mettere in rilievo il delicato processo di incontro e di riconciliazione tra i popoli della Polonia e della Germania (ferito durante la seconda guerra mondiale) con una manifestazione dal titolo “I cristiani della Germania e Polonia insieme per l’Europa”. Ad Ischia, in Italia, una catena umana “ha abbracciato” il perimetro dell’isola come simbolo insieme di difesa dell’ambiente e di accoglienza. Ancora in Italia, a Firenze, è la Sala dei Cinquecento, a Palazzo Vecchio, ad ospitare il collegamento in diretta con lo Square Meeting Center di Bruxelles. E se, per una parte dei Movimenti e Comunità cristiane il percorso di fraternità di “Insieme per l’Europa” ha un’esperienza di anni, per altri l’edizione del 2012 è stata l’occasione di provare dal vivo il significato di conoscersi meglio e di lavorare insieme. Così si esprime una coppia di Laudau, in Germania: “Bruxelles 2012 è stata la scusa per conoscerci meglio, interessarci di Movimenti dei quali prima non conoscevamo nemmeno il nome. Si sente grande entusiasmo e voglia di concentrare le nostre forze per rinforzare l’anima cristiana dell’Europa cominciando dalla nostra città”.
Sono queste storie di collaborazione e di fraternità che danno oggi la possibilità di credere che è possibile dare all’Europa quella speranza di cui Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio, parlava nel suo intervento a Bruxelles: “La più grande miseria europea è la mancanza di speranza”. Per questo “si deve generare un clima di simpatia e di solidarietà, un senso del destino comune deve risorgere, reti sociali debbono rinascere”. “Insieme per l’Europa – ha sottolineato Maria Voce nel suo discorso – è un’impresa affascinante: abbiamo la possibilità, anche attraverso la manifestazione di oggi, di testimoniare alle donne ed agli uomini del nostro tempo che abitare la terra in uno spirito di comunione apre un futuro di fraternità e di pace ai singoli, ai popoli, al nostro continente e all’umanità intera”.
Flickr photostream: www.flickr.com/photos/together-for-europe/
(altro…)
Mag 21, 2012 | Centro internazionale, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
E finalmente, nel pomeriggio di sabato 19, l’atteso incontro con Maria Voce e Giancarlo Faletti per la grande festa comune. L’appuntamento a pochi chilometri dalla capitale, presso il Multiversum di Schwechat, moderna struttura multi-funzionale che ospita concerti, eventi culturali e sportivi, fiere. Circa settecento i convenuti dalle nove regioni dell’Austria. Nel loro saluto iniziale, i responsabili nazionali del Movimento dei focolari, Maria Magerl e Andreas Amann, hanno espresso gioia, ma soprattutto gratitudine verso Dio, per Chiara Lubich e per la spiritualità dell’unità che, alla vita di molti, ha dato nuovo senso, profondità e pienezza. E gratitudine anche a quanti in questo cinquantennio hanno contribuito, ciascuno dal suo posto, allo sviluppo del Movimento. Motivo di particolare gioia in questa celebrazione era la presenza, talvolta dopo anni di assenza, di molti “costruttori e compagni di viaggio di una volta”. Nella prima parte dell’incontro, attraverso foto storiche e testimonianze anche filmate, quasi sfogliando un album di famiglia, sono state passate in rassegna le tappe fondamentali della storia dei Focolari in Austria. Per giungere al 2001, anno in cui Chiara ha trascorso dieci giorni in Austria, dando importanti indicazioni sui campi d’azione nei quali impegnare le forze della comunità focolarina. Una videoregistrazione con stralci del suo discorso al congresso dei sindaci “1000 città per l’Europa” (Innsbruck), ha fatto rivivere a molti dei presenti quell’evento così speciale. Ha chiuso questa retrospettiva il ricordo colmo di gratitudine dei tanti membri del Movimento d’ogni età e vocazione già arrivati nella Patria celeste. È seguito l’”oggi” dei Focolari in Austria, a cominciare dalla presentazione della Mariapoli permanente Giosi e del Centro Mariapoli Am Spiegeln. Tra i “tesori di famiglia”, la testimonianza di Reinhard Domig: vittima, nell’agosto 2008, di una feroce rapina nel suo ufficio postale, ha perdonato il suo assalitore. Diverse le esperienze di “dialogo” all’interno della Chiesa cattolica, nel rapporto con cristiani di altre Chiese, ma anche con fedeli di altre fedi (musulmani soprattutto) e con persone di convinzione non religiosa, come da anni ormai è in atto con membri del Partito comunista. È un dialogo soprattutto della vita, attraverso lo scambio e la partecipazione ad azioni comuni come progetti d’integrazione per bisognosi o di pedagogia. Altre iniziative, a livello più culturale, riguardano gli ambiti dell’economia, dell’ecologia, dello sport e della comunicazione. Dai più giovani abbiamo sentito illustrare i Social Day per senzatetto, anziani e bambini di rifugiati, la staffetta mondiale per la pace Run4unity e le azioni per consentire a dieci ragazzi indonesiani di partecipare al prossimo Genfest di Budapest. E tutto per un unico scopo: contribuire alla fratellanza in un Paese sempre più pluralistico come l’Austria. A questo punto, in risposta al desiderio di molti di conoscerla personalmente, Maria Voce ha preso la parola per un breve saluto. La festa è continuata dal palco con canzoni, giochi e altri numeri artistici; a seguire un ricco buffet.
La mattina di domenica 20, nuovo appuntamento al Multiversum, stavolta con i più impegnati della comunità. Il programma prevedeva, dopo una Messa animata dai canti dei gen, un incontro-dialogo con Maria Voce e Giancarlo Faletti. Semplici, illuminanti, incoraggianti le loro risposte ad alcune domande poste da giovani e adulti su argomenti riguardanti per lo più la testimonianza da offrire tra le sfide odierne per incidere più efficacemente nei vari ambiti della società. Tra la gioia comune, esplosa in un grande applauso, la presidente dei Focolari ha concluso con un augurio: «L’idea che la nostra è una vita, non una organizzazione, mi ha accompagnato sempre in questi anni e mi ha fatto capire cos’è la libertà dei figli di Dio. Non so se è una cosa azzardata, ma vorrei farvi un augurio di libertà, che vuol dire: liberarvi anche dal desiderio di essere efficienti, dall’esigenza di far bene le cose, dal ricordo di cose andate non come avreste desiderato, dalla situazione storica. Liberarvi, per avere la felicità di poter dire di sì a Dio e sapere che lui aspetta la vostra collaborazione, per fare di questa vostra Austria “ideale” un esempio di libertà vera, profonda; libertà che viene anche dal riconoscere e accettare i propri limiti, dal pensare che nonostante questi limiti possiamo fare qualcosa di buono (questo è ancora più difficile!), dal credere che al di là di essi e con essi agisce Dio. Agisce se gli diciamo di sì. E porta quel fuoco che dice la Parola di vita di questo mese che volge ormai al termine, ma abbiamo ancora un po’ di giorni per continuare l’incendio. Questo è il mio augurio: che siate liberi di appiccare il fuoco!». Dall’inviato Oreste Paliotti (altro…)