Movimento dei Focolari
Cittadella “Marilen” – Oceania

Cittadella “Marilen” – Oceania

Breve storia Fino al 1982, ogni continente fuorché l’Australia aveva la sua cittadella, il suo “centro d’unità”. Allora in quell’anno ci siamo dati alla ricerca per trovare il posto migliore per una cittadella per l’Oceania. Abbiamo limitato la ricerca ad una distanza non più di un ora e mezzo da Melbourne, e tutti, anche i nostri amici, cercavano dappertutto un terreno che fosse: bello, poco costoso, vicino alla città e l’aeroporto, facilmente raggiungibile da quelli che vengono dagli altri stati, e dove il comune permetteva lo sviluppo… un posto dove l’anima australiana, nuova zelandese (e delle persone delle isole) possa cantare. Abbiamo guardato tantissimi posti ma nessuna proprietà aveva tutti questi requisiti. Poi nel marzo 1986, una delle pionieri del Focolare, Marilen Holzhauser, è andata in Paradiso. Durante una messa celebrata per lei in focolare, abbiamo chiesto a Marilen di aiutarci a trovare il posto giusto. Quello che è successo era del tutto inaspettato. Un notiziario del 1986 descrive la storia: ‘Un weekend nel marzo 1986, si svolgeva una scuola di Umanità Nuova, insieme a Margaret Linard e Giuseppe Arsì, in un posto chiamato Healesville. C’era tantissima unità fra tutti. Dopo la messa, siamo andati a salutare Padre Gerald Loughnan, il parroco di Healesville, un vecchio amico. Lui aveva un pezzo di terreno di 40 ettari a Greendale, un paesino in campagna, la quale lui una volta aveva pensato di suddividere e vendere un pezzo. Sentivamo che Marilen dal cielo ci aveva ascoltato e che ci indicava la strada. Margaret si ricorda vivamente di come si sono svolte le cose: “Dicevo a padre Loughnan, ‘Ce l’hai ancora quel terreno? Non è che vuoi vendercela?’ Lui ha risposto: ‘Sì, ce l’ho ancora il terreno ma voglio tenerlo per andarci a vivere quando vado in pensione.’ Però il giorno dopo, appena finita la messa, padre Loughnan, ci è corso dietro. Aveva ancora addosso i suoi paramenti che volavano nel vento. Ci ha detto: ‘C’ho ripensato a quello che mi avete chiesto riguarda alla mia terra. V’interessa comprarlo ancora?’ Padre Loughnan ha deciso di tenere per se un lotto di 6 ettari e di vendere a noi il resto. Quale somma voleva per il terreno? Esattamente quello che avevamo in banca attraverso la generosità quelli che condividevano questo stesso sogno! Tutti i nostri che erano coinvolti nel progetto di ricerca durante gli anni precedenti sono stati consultati e invitati a vedere il terreno. Anche quelli che avevano delle riserve per il fatto che non c’era né elettricità, né acqua di città, né telefono, sono stati conquistati a prima vista. L’incanto della Cittadella Marilen cominciava a tessere il suo disegno.

Cittadella “Marilen” – Oceania

La testimonianza di Ginetta: il Vangelo, rivoluzione sociale

 L’8 marzo scorso, nella cattedrale di Osasco (San Paolo) è stato aperto il processo di beatificazione alla presenza di oltre 2000 persone, 9 vescovi, personalità di varie Chiese, di movimenti ecclesiali e di altre religioni. “Una delle cose che più mi hanno colpito nella testimonianza di Ginetta è che tra quello che diceva e quello che lei era non c’erano incrinature. Parole e vita, avevano in lei un unico spessore, senza vuoti. Mi ha colpito il suo rapporto con Gesù crocefisso e abbandonato. Lei lo amava come lo Sposo della sua anima, era il centro della sua vita”. Così l’arcivescovo di Brasilia, mons. Joao Braz de Aviz, all’omelia. E il vescovo di Osasco, mons. Ercilio Turco: “Ginetta portava le persone non solo all’incontro con Gesù, ma anche all’impegno a vivere la vocazione cristiana nella società, in una via di santità che suscitava trasformazione, aprendo nuove prospettive”. Personalità del mondo religioso, civile e politico del Brasile hanno avuto in Ginetta una leader spirituale e una fonte d’ispirazione per le loro idealità e per il loro agire. Nei 42 anni in cui ha vissuto in quella terra, Ginetta non ha risparmiato le forze per diffondere la cultura della fraternità e l’ideale dell’unità, tipici dei Focolari. Con fede adamantina nella forza di trasformazione del Vangelo, ha trascinato in questa avventura migliaia di brasiliani ed  ha suscitato numerose opere sociali e culturali. È stata una delle prime sostenitrici dell’Economia di comunione, un progetto lanciato da Chiara Lubich proprio in Brasile, per contribuire a colmare il divario tra ricchi e poveri, coinvolgendo aziende di produzione e di servizi dei più diversi settori alla destinazione sociale di parte dei loro utili. Ginetta Calliari (1918-2001), nata a Trento (Italia), è stata accanto a Chiara Lubich fin dall’inizio del Movimento dei Focolari, negli anni ’40. Nel 1959, è tra i primi giovani focolarini che partono per il Brasile, primo Paese fuori dell’Europa in cui si è diffuso il Movimento. Attualmente in Brasile conta circa 300.000 aderenti e 61 centri. (altro…)

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“Avendoli amati, li amò fino alla fine”

Sabato 17 febbraio, “il Padre ha chiamato a sé don Silvano Cola”, deceduto improvvisamente per arresto cardiaco, al Centro sacerdotale a Grottaferrata, dove viveva con altri sacerdoti. Era responsabile della diramazione dei sacerdoti diocesani che si è formata sin dagli anni ’50 nel nascente Movimento dei Focolari. Don Silvano è stato tra i primi sacerdoti che, a contatto con i Focolari, hanno trovato nuovo impulso per il ministero sacerdotale, nell’unità che scaturisce dalla reciprocità dell’amore evangelico, centrale nella spiritualità dei Focolari. Comunicando la notizia della morte, Chiara Lubich evidenzia in modo particolare la  “generosità instancabile” con cui ha svolto il suo incarico al servizio del mondo sacerdotale: “Avendoli amati, li amò fino alla fine”. In questi ultimi anni, don Silvano Cola aveva condiviso con una delle prime focolarine, Valeria Ronchetti, la responsabilità della segreteria istituita dalla fondatrice dei Focolari per promuovere la comunione tra movimenti ecclesiali e nuove comunità, avviata, in risposta al desiderio di Giovanni Paolo II,  dopo il grande incontro in piazza San Pietro, la vigilia di Pentecoste 1998. Don Silvano Cola era nato a Camerino (Macerata) il 22 gennaio 1928 ed è stato ordinato sacerdote a Torino il 27 giugno 1950. D’accordo col suo arcivescovo, nel 1964 si era trasferito al Centro del Movimento, a Rocca di Papa (Roma). Nel 1990 prese parte come uditore al Sinodo dei Vescovi sulla formazione sacerdotale. Attualmente era membro del Consiglio generale dei Focolari. I funerali avranno luogo martedì prossimo, 20 febbraio, alle ore 14.30, al Centro Mariapoli di Castelgandolfo (Roma) – in via san G. Battista de la Salle. (altro…)

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40° del Movimento Gen: “Sempre in via”

“Il Movimento gen è nato per far risperare il mondo in Qualcuno che non inganna mai”. Con queste parole Chiara Lubich ha ricordato, in un messaggio lanciato in diretta mondiale, il compito del Movimento “Gen”, – ‘generazione nuova’ dei Focolari – nato 40 anni fa, in piena contestazione giovanile. Il 2007, anno del 40°, per i gen non è una semplice  ricorrenza, ma  segna una nuova tappa, con la consegna di Chiara: “Siete in cammino. ‘Sempre in Via’. Ma la Via è Gesù. Che questo 40° impegni ancor più il Movimento Gen a vivere con Gesù compagno di viaggio”, “Darete così dal vostro angolo di mondo quell’avvio indispensabile e decisivo alla svolta che va operata nell’umanità”. Un evento vissuto a livello planetario ha legato in un’unica rete i giovani che vivono la spiritualità dell’unità: Terra Santa, Filippine, Brasile, Sud Africa, Corea, Stati Uniti, Egitto, Uganda, Tanzania, e molti altri ancora – in tutto 44 – erano i Paesi presenti all’appuntamento attraverso un collegamento satellitare; 23 i congressi contemporanei e oltre 2000 i giovani riuniti a Roma, provenienti da tutta Europa e con rappresentanza degli altri continenti. E alla sfida di diventare “atleti di Dio, eroi del Vangelo, testimoni della verità, dimostrazione che Dio è pienezza, felicità, pace, bellezza, ricchezza, abbondanza, amore, misericordia, fiducia”, i gen, da tutto il pianeta, hanno risposto con entusiasmo e generosità. Alcuni flash – Dal Cairo: “E’ la prima volta che assisto a un avvenimento storico come questo!”; dal Venezuela: “Il mio cuore cresceva vedendo il mondo in collegamento, non solo satellitare ma soprattutto spirituale”; da Hong Kong: “Voglio dire il mio Sì a Gesù, anche se umanamente è difficile, voglio dirGli sì  sempre, subito, con gioia”; dall’Italia: “Lui riempie ogni vuoto. Ma richiede tutto il cuore, tutta l’anima: che Ideale questo!”. Un momento di grandissima gioia è stato poi il saluto del Santo Padre Benedetto XVI ad un gruppo di gen che ha partecipato all’udienza di mercoledì 10 gennaio 2007, a conclusione del loro congresso. Il Movimento Gen nasce nel 1967, proponendo ai giovani di tutto il mondo una rivoluzione pacifica, che cambi i cuori, e da lì incida sul sociale, rinnovando le strutture, portando ovunque la vita del Vangelo: «Questa è la rivoluzione che noi vogliamo fare: né occidente ci piace, né oriente ci piace, né il capitalismo ci piace, né il comunismo ci piace, il cristianesimo ci piace, il capitale di Dio ci piace» è stato uno dei motti fondanti del Movimento Gen. Non solo cristiani – Nel tempo, con la crescita del Movimento dei Focolari, fra i gen sono arrivati anche cristiani di altre chiese e giovani seguaci di altre religioni. Li ritroviamo anche nelle zone di conflitto, come in Terra Santa, in Iraq, in Colombia, pronti a testimoniare con la vita una cultura della pace. Oggi sono 18.000 in tutto il mondo. Animatori del movimento Giovani per un Mondo Unito, insieme a loro e a molti altri giovani, si impegnano a costruire ovunque “frammenti di fraternità”, danno vita ad azioni che incidono sull’opinione pubblica, e si adoperano per dare una risposta alle disuguaglianze sociali in atto nei propri paesi. (altro…)

Una rete d’amore per la trasformazione sociale del continente latinoamericano

Una rete d’amore per la trasformazione sociale del continente latinoamericano

Lia Brunet aveva conosciuto Chiara Lubich sin dal 1945 a Trento. Sarà lei, insieme al primo focolarino, Marco Tecilla e a Fiore Ungaro, a intraprendere il primo viaggio fuori dai confini dell’Europa, nel 1958. Erano gli anni di gravi conflitti sociali in tutto il continente latinoamericano. Quel viaggio segnerà l’inizio della tessitura di una rete d’amore che getterà semi di rinnovamento spirituale e sociale in quei Paesi dove Lia ha speso, senza risparmiarsi, 44 anni della sua vita. Ci ha lasciati il 5 febbraio. A Natale aveva compiuto 87 anni. Quel primo viaggio in America latina, è un viaggio pieno di incognite. A Trento, con Chiara, nei quartieri più poveri, aveva sperimentato la forza di trasformazione sociale del Vangelo vissuto e la sua forza diffusiva. In 12 intensi mesi, i tre fanno tappa a Recife, San Paolo, Rio de Janiero, Belo Horizonte in Brasile; a Montevideo, in Uruguay; a Buenos Aires in Argentina; a Santiago del Cile… Così tratteggia il loro programma in “Diario di un viaggio”: “Anche la nostra è una rivoluzione, usando l’arma più potente, l’Amore che Gesù ha portato sulla terra. Anche noi parlavamo di ‘uomo nuovo’, quello di san Paolo, ma anche di ‘uomo vecchio’, che cerchiamo di far morire anzitutto in noi stessi. Anche il nostro è un progetto di morte e di vita: punta a ‘che tutti siano uno’.”   (altro…)