Lug 30, 2015 | Cultura, Focolari nel Mondo
Frodo, Bilbo, Sam, los hobbits y el mago Gandalf, los personajes creados por J. R. R. Tolkien, son los protagonistas de dos grandes obras de la literatura universal: El Hobbit y El Señor de los Anillos. Presentamos este breve libro en el cual Ives Coassolo, profundo conocedor de la materia, nos introduce en el fecundo epistolario de Tolkien, ordenado y comentado, para descubrir aspectos novedosos sobre los personajes de la Tierra Media y el significado de la aventura del Anillo. Sin rebuscamientos, con entusiasmo genuino y contagioso, será una lectura feliz para cualquier lector amante o aficionado de la obra tolkeniana: un aporte tan ameno como enriquecedor. Datos del autor: Ives Coassolo, tiene 34 años, estudió Ciencias de la Educación y vive en Italia. A su tareas de profesor de religión, agrega una gran pasión por el teatro y la literatura, en especial por la obra de J.R.R. Tolkien. En 2007 con un grupo de amigos dio vida a la Asociación Senderos Tolkenianos. Grupo Editorial Ciudad Nueva – Buenos Aires
Lug 6, 2015 | Chiesa, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
«Voglio essere testimone della gioia del Vangelo e portarvi la tenerezza e la carezza di Dio, nostro Padre, specialmente ai suoi figli più bisognosi, agli anziani, ai malati, ai detenuti, ai poveri, a quanti sono vittime di questa cultura dello scarto». Papa Francesco si rivolge col cuore nel video messaggio ai “cari fratelli e sorelle di Ecuador, Bolivia e Paraguay” alla vigilia del viaggio che dal 5 al 13 luglio lo porta nelle tre nazioni sudamericane, nella preghiera che «l’annuncio del Vangelo giunga alle periferie più lontane e continui a far sì che i valori del Regno di Dio siano fermento della terra anche ai nostri giorni». https://www.youtube.com/watch?v=A5QEBJ8-IJw «Già dalla preparazione abbiamo intuito che questa visita sarebbe stata una grazia provvidenziale per il popolo di Dio in questa terra», scrivono Bernadita e Fabián, responsabili del Movimento dei Focolari in Ecuador. Inés Lovato è nella commissione organizzatrice. Pensa con gratitudine al cammino intrapreso nei soli due mesi di preparazione: «è stata una nuova scoperta conoscere membri di altri Movimenti e comunità ecclesiali, una ricchezza impressionante. Tutti ci sentiamo veri fratelli». In questo periodo hanno cercato di «testimoniare questo amore come preparazione per la grazia che sicuramente riceveremo». Tanti altri sono impegnati come volontari, migliaia in tutto il Paese: «Gioia, umiltà e amore, sono le tre consegne che la Chiesa ci ha dato per il volontariato», spiega Adriana Guallasamín, giovane volontaria, coordinatrice nel settore della formazione. Una missione di «annuncio, porta a porta, a contatto con tante persone lontane dalla Chiesa, ma che piano piano hanno aderito all’invito di aiutare nella logistica». «Sono grata a Dio – conclude – per questa opportunità unica di servizio alla Chiesa». Ad attendere la fitta agenda del papa, nella prima tappa in Ecuador (http://papafranciscoenecuador.com/) ci sono le due messe oceaniche a Guayaquil e Quito, un incontro con il mondo dell’educazione, con i rappresentanti della società civile, una visita alla casa di riposo delle Suore di Madre Teresa, un incontro con sacerdoti, religiosi, religiose e seminaristi e con i Vescovi del Paese. Oltre al saluto al Presidente Correa e alle visite alla cattedrale di Quito e alla chiesa della Compagnia. In Bolivia (http://www.franciscoenbolivia.org/) col motto di “rinnovamento e riconciliazione” lo aspetta invece – tra gli altri appuntamenti – il 2° Incontro Mondiale dei Movimenti Popolari e la visita ai detenuti del Centro di Rieducazione di Palmasola. In Paraguay (https://franciscoenparaguay.org/) la visita ad un ospedale pediatrico e alla popolazione di un barrio della capitale, Asunción. E conclude con un incontro con i giovani sul lungofiume Costanera, “messaggero di gioia e di pace”, o per dirla in guaranì, lingua ufficiale del Paraguay insieme allo spagnolo, a sottolineare la varietà e preziosità culturale: Oguerúva vy’a ha py’aguapy. (altro…)
Lug 4, 2015 | Chiesa, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
La “minga” è un’attività comunitaria che fa parte integrante della cultura andina. Consiste nel lavorare insieme, amici e vicini, per uno scopo solidale. La proposta quindi del sindaco di Quito, Mauricio Rodas, rivolta ai cittadini della capitale ecuadoriana, di fare una minga per abbellire la città in vista dell’arrivo del Santo Padre, ha incontrato un’immediata adesione. Così sabato 27 giugno, mentre gli operatori comunali pulivano il centro storico della città, dichiarata dall’Unesco già nel 1978 patrimonio culturale dell’umanità, i cittadini dipingevano le case, mettevano fiori sui balconi, abbellivano i marciapiedi. Anche questo è un modo per dire al Papa che gli ecuadoriani lo aspettano con gioia. Intanto sono migliaia, giovani e meno giovani, le persone coinvolte nell’organizzazione dei vari eventi. Scrive Catalina Hinojosa, giovane quiteña del Movimento dei Focolari: «Da quasi due mesi siamo impegnati nella commissione preapratoria. Apparteniamo a vari movimenti e a diverse parrocchie e all’inizio non era affatto facile lavorare insieme. Le difficoltà che abbiamo dovuto affrontare erano quelle tipiche di tutte le persone che si trovano ad interagire: la diversità di idee, il sentire che le proprie proposte non vengono prese in considerazione, l’aspettarsi dagli altri un certo tipo di impegno, ecc. Insomma, correvamo il rischio di trasformare le nostre riunioni in quelle tipiche dei condomini. Invece siamo riusciti a far salire il termometro dell’amore, anche spinti dal desiderio che il Santo Padre trovi già qui, fra noi, quella gioia che lui si è impegnato a portarci: “Voglio essere testimone della gioia del Vangelo e portarvi la tenerezza e la carezza di Dio” ci ha detto nel suo videomessaggio. Ci ha anche chiesto di pregare per lui, cosa che facciamo sempre, all’inizio e alla fine di ogni riunione. Ora possiamo dire che abbiamo fatto l’esperienza di costruire una vera famiglia, una grande famiglia. Siamo veramente pronti a vivere e ad offrire ogni cosa l’uno per l’altro. “La speranza non delude” ha detto il Papa nel suo videomessaggio. E noi l’abbiamo sperimentato».
Gen 21, 2015 | Cultura, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Approfittando dell’estate nell’emisfero sud e quindi delle vacanze, una cinquantina di studenti di 10 paesi sudamericani di lingua spagnola e dal Brasile hanno frequentato il 3° ciclo conclusivo della Summer School (EdeV) dell’Isituto Universitario Sophia (IUS) organizzata in collaborazione con la Mariapoli Lia ed un pool di professori venuti da Messico, Guatemala, Panama, Colombia, Perù, Bolivia, Cile, Paraguay, Uruguay e dalla stessa Argentina. Questi ultimi al loro attivo avevano uno stimolante lavoro di approfondimento interculturale e interdisciplinare, frutto di una serie di seminari e attività culturali, che per l’area latinoamericana risultava di grande interesse. Dall’ateneo internazionale, che ha sede a Loppiano (Firenze), sono intervenuti i proff. Araceli del Pozo e Sergio Rondinara. Più della metà degli allievi aveva già partecipato alla prima e alla seconda edizione della EdeV. Il programma era incentrato su tre grandi filoni: comunicazione, pedagogia, arte. Nelle mattinate venivano illustrati i concetti centrali di ogni disciplina, mentre nei pomeriggi si svolgevano i workshop e le attività inerenti le diverse tematiche: apprendistato e servizio solidale, prosocialità, attuali forme di comunicazione, dialogo tra le culture indigene e la contemporaneità, espressività della letteratura e della musica, e così via. All’inizio della giornata, il professor Rondinara conduceva uno spazio denominato “Esercitazione per una Cultura dell’unità”, nel quale, in forma interattiva, allievi e professori riflettevano e ponevano domande su testi dei diversi autori presentati dal docente. Alcuni workshop pomeridiani erano invece condotti dagli studenti stessi, che ne avevano curato anche la preparazione.
Al termine della EdeV, molti tra i docenti condividevano l’impressione di aver percorso un vero cammino di crescita, e questo grazie al contributo degli studenti. Un giovane affermava che l’esperienza di questo corso gli aveva ‘rotto la testa’, nel senso di aver scoperto che la sua precedente visione dell’America Latina era molto riduttiva. Un altro con sorpresa scopriva di essere passato dall’esigere al comunicare. Una ragazza affermava, con commozione, che per la prima volta riusciva ad accettare e abbracciare con amore le radici indigene del suo popolo, che prima rifiutava. Un’altra ancora si sentiva ‘sopraffatta e felice’ per la sensazione di aver demolito molte cose superficiali nella sua vita. Tanti avrebbero desiderato ancor più dialogo, più opportunità per donarsi, raccontarsi e capirsi insieme. E molti, semplicemente, esprimevano l’esigenza di approfondire di più. I momenti di dialogo personale e a piccoli gruppi tra studenti, docenti e tutor, sono state occasioni privilegiate per i giovani di aprire la propria interiorità e comunicare domande, scoperte, desideri profondi, quali: perché studio? quale strada seguirò nella vita? come distinguere la verità nelle idee, nel mondo ed in me? Una Summer School che è stata una grande sfida, raccolta dai docenti con gioia ed onestà intellettuale, mettendosi loro stessi in gioco cercando di scavare dentro di sé per dare il proprio contributo e insieme camminare verso la Verità. Una tappa che – studenti e professori ne sono certi – avrà una continuità nella ricerca della cultura dell’unità, grazie anche allo specifico contributo del pensiero latinoamericano.
Dic 20, 2014 | Chiesa, Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
Povertà in Centro America e nel Sud del continente, giovani, cultura digitale, la donna, le culture originarie, gli afrodiscendenti, movimenti sociali, le nuove prospettive teologiche del continente. Alcuni degli argomenti trattati durante il II Seminario di Antropologia Trinitaria, promosso dal Consiglio Episcopale Latinoamericano (CELAM), e che si é realizzato ad ottobre scorso a Cochabamba (Bolivia). Sotto il titolo “Una Antropologia Trinitaria da e per i nostri popoli. Alterità e pluralità”, il simposio è stato portato avanti da una équipe composta da teologi esperti dell’America Latina (gesuiti, conventuali, sacerdoti del clero e laici) e la presenza del teologo italiano Piero Coda, preside dell’Istituto Universitario Sophia (IUS), ateneo internazionale dei Focolari, con sede presso la cittadella di Loppiano (Firenze). Da evidenziare la partecipazione attiva di 4 studenti dello IUS provenienti dalla Bolivia, Colombia e Argentina. Infatti, l’ateneo sta muovendo i primi passi per radicarsi anche in America Latina. Il primo giorno, si è tenuta una conferenza stampa online con giornalisti per presentare il primo libro dell’équipe che già ha lavorato l’anno scorso nel seminario realizzato nella cittadella argentina dei Focolari “Mariápolis Lia”. Presenti giornalisti di Brasile, Colombia, Paraguay, Cile, Ecuador, Perù, Bolivia e Argentina. Una nota singolare è stata la visita realizzata all’Istituto di Missionologia, di cui il direttore dott. Roberto Tomichá, aborigene francescano, è membro dell’équipe centrale di Antropologia Trinitaria. I congressisti hanno visitato il centro di studio che è stato pensato secondo categorie e parametri indigeni. Il quell’occasione il direttore, ha espresso la sua convinzione di trovare nell’antropologia trinitaria “il fondamento per la teologia dei popoli originari”. Affinché questo itinerario di riflessione comune, di pensiero e vita continui, si è deciso che sia il nascente Istituto Universitario Sophia latinoamericano a rappresentarli davanti al CELAM. In questo accordo ci sono i diversi atenei a cui appartengono i vari partecipanti. Trattandosi di teologi riconosciuti a livello latinoamericano e anche mondiale, hanno sorpreso tutti le loro impressioni che sottolineano “la profonda libertà e feconda creatività che sperimentiamo nell’équipe di lavoro, nella metodologia stabilita, e nell’orizzonte verso il futuro”. Il prossimo appuntamento sarà in Argentina nel 2015. (altro…)