Set 4, 2013 | Chiesa, Cultura, Focolari nel Mondo
«Due parole s’impongono in queste ore estremamente drammatiche e pericolose: impegno totale nel rispondere a papa Francesco con la preghiera e il digiuno e gratitudine per aver dato voce ai cuori di milioni di uomini di tutte le fedi e di popoli di tutte le latitudini».
Così Maria Voce esprime il sentire del Movimento dei Focolari da Amman, in Giordania, dove sta incontrando le comunità dei Focolari dei Paesi di Medio Oriente e Nord Africa. Un mosaico di Chiese (cattolici, copto-ortodossi, greco-ortodossi e greco-cattolici, maroniti, armeni, caldei, siro-ortodossi e siro-cattolici) ed una nutrita rappresentanza di musulmani provenienti dall’Algeria, Marocco, Turchia e Giordania. Papa Francesco afferma nel suo accorato appello che «non è la cultura dello scontro, la cultura del conflitto» a costruire «la convivenza nei popoli e tra i popoli, ma la cultura dell’incontro, la cultura del dialogo: questa è l’unica strada per la pace». Ed è toccante sentire l’eco che arriva da famiglie e giovani della comunità dei Focolari di Aleppo: «Continuiamo nonostante tutto a costruire ponti di amore e unità con gli altri […], seminiamo la speranza nell’umanità sofferente attorno a noi, riempiamo i cuori tristi con la presenza di Dio, facciamo di tutto per portare l’amore agli altri. […] E preghiamo per la pace tanto minacciata nel mondo e nel Medio oriente, soprattutto in Siria, Egitto, Libano ed Iraq e perché trionfi l’amore di Dio nel mondo». Con tutti gli uomini di buona volontà, gli aderenti dei Focolari intensificano il loro personale impegno con il diffondere e moltiplicare “gesti di pace” cominciando dai propri ambienti, come incoraggia a fare papa Francesco. Inoltre si raccolgono in preghiera quotidiana per la pace alle ore 12, di ogni fuso orario, nei 194 Paesi dove il Movimento è radicato. Il motivo viene sintetizzato da Maria Voce: «Per metterci di fronte a Dio e porci al suo servizio, perché possa usarci come strumenti di pace in tutti i nostri Paesi”. I membri dei Focolari parteciperanno alla giornata indetta dal Papa per il prossimo 7 settembre per la pace in Siria, in Medio Oriente e nel mondo intero, unendosi alle forme più varie di preghiera, nelle parrocchie, nelle comunità, sulle strade e nelle case, in centinaia di città del mondo. Comunicato Stampa (altro…)
Set 2, 2013 | Centro internazionale, Cultura, Dialogo Interreligioso, Ecumenismo, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
1° settembre: accorato “grido” di papa Francesco per la pace in Medio Oriente.
30 e 31 agosto: ad Amman s’incontrano 500 giovani ed adulti, laici e sacerdoti, religiosi e vescovi, che rappresentano il Movimento dei Focolari in questa parte di mondo. Sono arrivati dalla Grecia fino all’Algeria (eccezion fatta per Libia e Tunisia). Presenti anche dal Marocco, dalla Siria, dall’Iraq e da alcuni Paesi del Golfo Persico, dagli Emirati Arabi. Sono momenti tutt’altro che facili in questa terra, e molti hanno fatto l’impossibile per essere presenti alla visita di Maria Voce e Giancarlo Faletti. Dalla Siria è arrivata una lettera accolta da un applauso scrosciante. “Sapete che viviamo un tempo difficile […] in mezzo a questo dolore, continuiamo nonostante tutto a costruire ponti di amore e di unità con gli altri […] seminiamo la speranza nell’umanità sofferente attorno a noi, riempiamo i cuori tristi con la presenza di Dio, facciamo di tutto per portare l’amore agli altri. […] Preghiamo oggi con voi per la Pace tanto minacciata nel mondo e nel Medio oriente, soprattutto in Siria, Egitto, Libano ed Iraq e perché trionfi l’amore di Dio nel mondo”. C’erano cristiani di un mosaico di Chiese (cattolici, copto-ortodossi, greco-ortodossi e greco-cattolici, maroniti, armeni, caldei, siro-ortodossi e siro-cattolici), ed una nutrita rappresentanza di musulmani provenienti dall’Algeria, ma anche da Marocco, Turchia e Giordania. Uno spaccato che fa dire che l’idea dell’unità non è utopia; come ha detto Maria Voce: «Vedendovi, come si fa a dubitare del mondo unito!» Si è respirata per due giorni aria di fratellanza vera. Chiara Lubich era stata in visita ad Amman nel novembre 1999; ma già nel ‘69 aveva affermato che “in tutto il Medio Oriente ci sono i focolai di guerra, per cui la pace è sempre in pericolo: cosa possiamo fare noi che portiamo l’ ideale dell’unità? Dobbiamo fare che questi fratelli si amino, questo corpo deve risanarsi. Qui ci deve essere la salute dell’umanità.”
Le esperienze dei diversi Paesi hanno sottolineato come i passi fatti dai Focolari siano mirati a questa finalità: portare il dialogo come via alla pace. Si è partiti dall’Algeria e Turchia, a raccontare come si è sviluppato il dialogo con i musulmani e quello ecumenico con gli ortodossi. Non è stato un cammino facile: tutt’altro! Chi partecipa a questa esperienza non ha reticenze nell’evidenziarne le criticità, ma anche la decisione di andare avanti. Fino al febbraio del 2012, quando nella sua visita a Tlemcen, Maria Voce ha confermato che in Algeria c’è la presenza di musulmani dei Focolari. Non meno profetiche sono le piccole grandi storie di come il Movimento è iniziato in Turchia, Grecia, Cipro, Libano, Terra Santa, Giordania, Siria, Iraq e Egitto. Si tratta di Paesi, dilaniati in un momento o nell’altro, dalla guerra, dove, nonostante le difficoltà, questo spirito ha trovato le strade per svilupparsi anche con attività di assistenza sociale, oltre che di impegni nel quotidiano per guarire ferite dolorose. E come ha fatto notare Mons. Giorgio Lingua, nunzio per la Giordania e l’Iraq, il dialogo è un rischio, ma costruisce rapporti di fiducia reciproca che si cementano nel tempo. Dal canto suo il Prof. Amer Al Hafi, musulmano, vice-direttore del prestigioso Royal Institute for Inter-faith Study di Amman, ha affermato: “Il dialogo è una grazia di Dio per noi. Attraverso il dialogo, io capisco quanto è grande Dio che ci permette di gustare la diversità”.
L’incontro con Maria Voce e Giancarlo Faletti ha affrontato le problematiche attuali di questa parte di mondo… che toccano tutti da vicino, come difficoltà quotidiane e la morte, per arrivare ai problemi che la guerra crea a famiglie e al loro futuro. Sono emerse anche le barriere esistenti fra i vari Paesi della regione e si è approfondito il rapporto fra musulmani e cristiani ed il ruolo dei musulmani all’interno dei Focolari. Alla conclusione, Maria Voce ha invitato tutti ad un momento di silenzio per chiedere il dono della pace: “mettendoci di fronte a Dio per porci al suo servizio, dicendogli di usarci come strumenti di pace […] in tutti questi Paesi”. Dall’inviato Roberto Catalano Foto: Claude Gamble (altro…)
Ago 26, 2013 | Centro internazionale, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Al limite orientale del Mediterraneo, punto di incontro di Asia, Europa ed Africa, il Medio Oriente è stato la culla di grandi civiltà e delle 3 religioni monoteiste. Per millenni i popoli di queste terre hanno esercitato un influsso notevolissimo sull’Asia minore e sull’Europa mediterranea. Egiziani, Assiri, Babilonesi, Ittiti, Fenici, Persiani, Greci, Arabi, Turchi hanno lasciato un’impronta incancellabile con la loro cultura, la loro arte, le loro religioni. È in quest’area che sono nate le tre fedi monoteiste: L’ebraismo, il cristianesimo, l’Islam; ed è qui che sorge la città Santa (delle 3 religioni), Gerusalemme. Giordania, 27 novembre 1999. Una data che resterà per tutti gli appartenenti ai Focolari di queste terre un giorno impossibile da dimenticare. La fondatrice Chiara Lubich, in visita in Medio Oriente, incontrò ad Amman un migliaio circa di membri del Movimento. Provenivano da più di 20 paesi (del Medio Oriente e anche oltre), alcuni con più di venti ore di pullman, altri in auto e in aereo, superando ostacoli inimmaginabili. Un migliaio di persone in rappresentanza di circa 25.000 aderenti del Movimento presenti in quelle terre. In quell’occasione, davanti a questa folla in festa, Chiara disse: “È meraviglioso stare con voi. Siamo tanti popoli ma un sol popolo qui in questa sala”.
E due giorni dopo, il 29 novembre, durante la VII Assemblea della Conferenza Mondiale delle Religioni per la Pace (WCRP), riunita sempre ad Amman, nel suo intervento la fondatrice dei Focolari presentò “l’arte di amare” (con le sue caratteristiche di amare tutti senza distinzioni, prendendo l’iniziativa, entrando nella “pelle dell’altro”, sapendo che ogni donna e ogni uomo è fatto a immagine di Dio), come una via efficace per costruire la pace fra le persone e fra i popoli. Giordania, 28 agosto 2013. L’attuale presidente dei Focolari, Maria Voce, insieme al copresidente Giancarlo Faletti, sono attesi sempre ad Amman dalla comunità dei Focolari in Giordania. Un viaggio che si protrarrà fino al 7 settembre e che, se pur preparato da tempo, oggi riveste un carattere importante e delicato a causa degli ultimi dolorosi eventi che hanno investito la regione, l’Egitto in particolare. Sempre all’Assemblea della WCRP del ‘99, Chiara Lubich affermò: “Siamo qui perché siamo convinti che, nonostante tutto, la pace sia possibile, anzi sia il solo cammino praticabile per un futuro degno dei più alti valori umani”. Forse possono essere, queste parole, la miglior chiave di lettura della prossima visita della presidente dei Focolari in Giordania. (altro…)
Giu 26, 2013 | Chiesa, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Spiritualità
Cosa accade alla chiesa oggi? Come affrontare le sfide della trasmissione della fede alle nuove generazioni, gli scandali a cui si è andati incontro in diversi Paesi, l’abbandono della fede nel continente europeo? Come cogliere la vitalità e i doni che provengono da Asia e Africa? Sono le domande di fondo che animano la riflessione del gruppo di esperti del campo ecclesiale e del mondo della comunicazione composto da sacerdoti, religiosi, laici attivi in vari ambiti (missiologia, ecclesiologia, educazione, nuova evangelizzazione, culture giovanili) e in diverse parti del mondo, che si sono ritrovati a metà giugno a Castelgandolfo. Sono sfide rilevate a livello universale e secondo grandi aree geografiche, che nei vari contesti prendono forme diverse ma che, nell’insieme, possono contribuire a dare una visione di ciò che la Chiesa deve affrontare. Non è mancata la voce del sociologo, che ha richiamato le questioni a livello macro e micro con cui non solo la Chiesa, ma tutta la società, deve fare i conti: la gestione della complessità nel panorama globalizzato, il nuovo quadro delle relazioni e la creazione di coesione sociale. E si rilegge l’evento di Pentecoste 2013 come un coinvolgimento dei Movimenti nella prospettiva indicata dal Papa: “uscire fuori” per andare incontro all’uomo.
L’appuntamento, promosso dalla rivista di vita ecclesiale Gen’s, è giunto alla 3° edizione, il 12 e 13 giugno scorsi. Quest’anno all’apertura dei lavori è intervenuta anche la presidente dei Focolari, Maria Voce. Ha sottolineato come la «spinta che viene dal nuovo Papa a questa visione più vicina a tutti gli uomini, più sobria, più semplice», per il Movimento dei Focolari «deve significare l’impegno sempre rinnovato di edificare e di presentare quella chiesa comunione che il carisma [dell’unità] ci permette di vivere; comunione con Dio e con tutta l’umanità: l’uscire fuori a cui papa Francesco invita continuamente e che sentiamo particolarmente anche noi. Essere chiesa comunione e presentarsi come tali, anche fuori dalle strutture strettamente ecclesiali». E Giancarlo Faletti, copresidente dei Focolari, ricorda la “passione per la Chiesa”, che ha sempre animato Chiara Lubich, in particolare nell’immediato post-concilio, invitando tutti a continuare a riconoscere l’azione dello Spirito Santo che guida il Popolo di Dio.
La sfida delle nuove generazioni, e di conseguenza dell’educazione, emerge potente: ne è un esempio la recente Assemblea plenaria del Pontificio Consiglio della Cultura sulle culture giovanili emergenti, della quale sono stati raccolti gli elementi maturati a partire dal protagonismo dei giovani, dal linguaggio giovanile, e dalla conoscenza dell’universo giovanile per la trasmissione della fede cristiana. 5 parole per la mia chiesa: è il suggestivo titolo dell’intervento del teologo Piero Coda, in collegamento skype dall’Istituto Universitario Sophia, di cui è preside, nella cittadella internazionale di Loppiano. Le parole «sequela, popolo di Dio, dialogo, spirito ed ethos» sono da lui intese come linee di sviluppo della chiesa di oggi. «Lo Spirito Santo, infatti, è capace di generare nuove energie per rispondere alle domande più urgenti dell’umanità – spiega ancora –. È Lui che porta avanti la chiesa, e a volte lo fa con cambiamenti anche bruschi. E noi, che non siamo così duttili, abbiamo l’impressione di dover rifare tutto daccapo, ma dobbiamo guardare a questo cammino dello Spirito Santo nella Chiesa». Continua… (altro…)
Giu 22, 2013 | Chiesa, Ecumenismo, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Il Comitato di Orientamento di Insieme per l’Europa con i suoi otto membri – appartenenti della Chiesa cattolica, ortodossa ed evangelica – si è incontrato nella sede romana della comunità di S. Egidio il 4 e 5 giugno scorsi. Scopo principale: confrontarsi sui frutti dell’anno trascorso e capire insieme le prossime tappe, cercando di leggere “lo spartito scritto in cielo” come amava dire Chiara Lubich. In molte delle 152 città collegate il 12 maggio 2012 è iniziata o si è incrementata una dinamica locale di vivace collaborazione tra Movimenti e Comunità di varie Chiese. In vari Paesi esiste, poi, un comitato nazionale di “Insieme per l’Europa” come una rete che sostiene questa comunione. Andrea Riccardi (fondatore della comunità di Sant’Egidio), sottolinea la responsabilità di continuare ad uscire fuori senza essere autoreferenziali, citando Papa Francesco. È la “cultura dell’incontro” – ribadisce la presidente dei Focolari Maria Voce riferendosi ancora a Papa Francesco -, “la cultura di amicizia e di apertura all’altro che sperimentiamo in questo cammino di comunione e che dà speranza al nostro Continente e non solo”. Reduce da un viaggio in Germania, racconta di incontri con varie personalità che vedono in ‘Insieme per l’Europa’ un esempio capace di unire i cuori. Gerhard Pross, del Convegno di responsabili/Ymca, racconta di come il 23 maggio 2013, nell’Accademia cattolica di Stuttgart-Hohenheim si sono incontrati rappresentanti della Chiesa evangelica in Germania, della Chiesa cattolica e di altre Chiese, su invito di alcuni Movimenti e Comunità unite nella rete di “Insieme per l’Europa”. Il presidente della EKD (Evangelischen Kirche in Deutschland) Nikolaus Schneider, l’arcivescovo Robert Zollitsch (Presidente della Conferenza Episcopale Tedesca), il vescovo Gerhard Feige e il vescovo regionale Heinrich Bedford-Strohm nei loro interventi hanno incoraggiato a contribuire ad un intenso e aperto scambio sulle questioni ecumeniche, particolarmente attuali per il 50° della chiusura del Concilio Vaticano II e in vista dell’anniversario della Riforma nel 2017. Alcuni elementi emersi sono: il ritorno a Cristo come centro comune; la comune rielaborazione della storia a livello regionale e nazionale; il porre segni di riconciliazione e la coscientizzazione alle sensibilità della Chiesa dell’altro. Christophe D’Aloisio (Syndesmos) ha presentato, in un’interessante visione, l’attualità di alcune comunità ortodosse in Europa. La fitta agenda dell’incontro del 4 giugno prevedeva varie tematiche. Si è cercato, come ha suggerito Padre Heinrich Walter, del Movimento Schönstatt, di mettere a fuoco il progetto di Dio su ‘Insieme per l’Europa’. Guardare alle “periferie esistenziali”, alle povertà materiali e spirituali che affliggono l’Europa per contribuire al bene comune con i carismi ricevuti da Dio: è questa una delle priorità. Tra l’altro si mette in programma per l’anno prossimo un convegno per esperti e responsabili di Movimenti interessati allo sviluppo di un’economia equa.

Incontro con il Card. Stanislaw Rylko
Regna fra tutti un clima solenne, che si fa preghiera quando si legge il versetto del Vangelo di Giovanni: «Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri» (Gv 13,34-35). È questo passo di Giovanni che, a partire dal 2001 a Monaco di Baviera divenne la base dell’agire tra responsabili di Movimenti e Comunità di varie Chiese e che rende possibile e sempre straordinariamente nuovo il cammino di ‘Insieme per l’Europa’. Il 5 giugno mattina, i responsabili presenti a Roma sono stati ricevuti dal card. Stanislaw Rylko, presidente del Pontificio Consiglio per i Laici. Egli ha incoraggiato i progetti, sottolineato il contributo che le comunità e i movimenti possono dare per risvegliare la responsabilità per l’Europa unita e messo in evidenza la “novità” che la dimensione ecumenica di ‘Insieme per l’Europa’ sta diffondendo. «È Dio che deve tornare al centro della vita dell’uomo – ha affermato – e Dio torna quando gli uomini si lasciano toccare da Dio». Il cardinale ha individuato nei carismi luoghi in cui Dio tocca gli uomini e li trasforma, rendendoli testimoni credibili del Vangelo. (altro…)