Dic 18, 2015 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Sociale, Spiritualità

Durante i lavori dell’assemblea
Un bilancio a 10 anni dal Summit mondiale sulla società dell’informazione (Tunisi 2005): costruire una società dell’informazione incentrata sulla persona, inclusiva ed orientata allo sviluppo, contribuire al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio, trovare forme di finanziamento adeguate per uno sviluppo equo delle infrastrutture di comunicazione, individuare meccanismi condivisi ed efficaci di gestione di internet. Come si è andati avanti su questi punti nell’ultimo decennio? A questa domanda ha provato a rispondere l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, nel Meeting dedicato al “WSIS+10”, sulla società dell’informazione, al quartier generale delle Nazioni Unite a New York, lo scorso 15 e 16 dicembre. Il lavoro di valutazione è stato complesso, con il contributo di tanti analisti ed ha portato ad un documento finale adottato all’unanimità dalle delegazioni dei vari paesi. Ne parliamo con l’ing. Cesare Borin, della delegazione di New Humanity, ONG legata al Movimento dei Focolari, che ha partecipato al Forum. New Humanity dal 1987 gode dello Status Consultivo Speciale all’ONU presso l’ECOSOC e dal 2005 dello Status Consultivo Generale. Dal 2008 è riconosciuta come partner dell’UNESCO. «A partire dal WSIS di Ginevra (2003) e Tunisi (2005) il lavoro delle Nazioni Unite ha adottato un approccio aperto alla collaborazione di vari attori, inclusa quella società civile di cui New Humanity è parte, il settore privato, i governi e le organizzazioni internazionali. Già a Tunisi abbiamo partecipato in un bel gruppo di NetOne, in collaborazione con i progetti sperimentali di ESA e Alcatel; come New Humanity abbiamo anche poi curato la traduzione in italiano e portoghese dei documenti finali. Negli anni successivi abbiamo partecipato a vari IGF (i Forum sul Governo di Internet, nati proprio dal WSIS) sempre a nome di New Humanity, stabilendo contatti con varie persone». 
Con Fadi Chehade, presidente di ICANN (in mezzo), organizzazione no profit che gestisce l’assegnazione dei nomi di dominio di Internet.
E oggi? Quale il contributo di New Humanity sui temi specifici trattati? «Come delegazione eravamo presenti in sei: io italiano, la brasiliana Maria Luiza Bigati, la messicana Maria del Rocio Ortega, entrambe ingegneri informatici, Betsy Dugas degli Stati Uniti anche ingegnere informatico, Joe Klock e Anne Marie Cottone della rappresentanza permanente di New Humanity presso la sede ONU di New York». New Humanity nei mesi precedenti ha inviato un proprio contribuito al documento finale: il documento è frutto di una mediazione che ha raccolto grandi questioni attuali come il terrorismo, la tutela dei diritti umani, la protezione delle libertà individuali. Mettere a confronto le grandi differenze di sensibilità che ciascun paese sottolinea, e trovare un punto comune condiviso, rappresenta un grande risultato. Il WSIS è divenuto un luogo di dialogo, pur faticoso, ma che permettere di individuare nuove forme di “governance”». L’ONG internazionale New Humanity ha lavorato per oltre dieci anni a progetti di sviluppo delle capacità delle comunità più povere dell’Africa Sub-sahariana, dell’Asia e dell’America Latina… «L’accesso all’informazione è divenuto uno dei diritti fondanti dell’uomo del nostro millennio. Poter esserne inclusi è importante come rispondere a bisogni essenziali come l’istruzione e la salute. Nei nostri progetti abbiamo provato ad avere sempre come obiettivo primario un pieno coinvolgimento delle comunità locali a cui essi sono destinati, a conferma che i principi espressi non sono una mera speranza». (altro…)
Ott 19, 2015 | Focolari nel Mondo
Il premio, assegnato dalla Schengen Peace Foundation, era stato attribuito a New Humanity – Ong che rappresenta il Movimento dei Focolari nelle organizzazioni internazionali – in occasione del Forum mondiale dei giovani per la pace che le due organizzazioni avevano collaborato ad organizzare insieme al Rowad American College lo scorso maggio al Cairo, parte del progetto Living Peace che coinvolge oltre 80 mila studenti e 200 scuole in tutto il mondo nel progettare ed implementare azioni di educazione alla pace. «Dopo essere rimasti così colpiti dallo straordinario lavoro volontario di tanti giovani membri del Movimento dei Focolari – ha scritto il presidente del Forum e della fondazione, Dominicus Rhode – abbiamo spontaneamente deciso di assegnare il Luxembourg Peace Prize 2015 a New Humanity». «È una grande gioia per noi, perché questa è la ragione per cui New Humanity è nata – ha affermato il presidente dell’organizzazione, Marco Desalvo, nel ritirare il premio -: contribuire alla creazione dell’unità della famiglia umana, rispettando l’identità di tutti, e promuovendo uno spirito universale di fraternità. Questo è un riconoscimento per il quale siamo grati, ma soprattutto un incoraggiamento a proseguire il nostro lavoro». Nel presentare l’attività di New Humanity in zone «calde» come la Siria e il Medio Oriente, ma anche in tutta Europa, Desalvo – insieme alla vicepresidente Cecilia Landucci e alla rappresentante dei giovani, Anita Martinez – ha inoltre annunciato il lancio di una raccolta firme per una petizione da portare ai leader internazionali, fino alle Nazioni Unite: «In questo appello – ha precisato – chiediamo a tutti i governi di combattere la povertà estrema con un rinnovato impegno a ridurre le disuguaglianze, continuare gli sforzi per garantire a tutti l’istruzione di base, ridurre la spesa pubblica per gli armamenti così da liberare risorse per lo sviluppo, rivedere gli attuali sistemi di governo nel senso di un maggior controllo democratico delle politiche economiche e monetarie, e adottare nuovi sistemi di applicazione della legge per combattere la criminalità organizzata».
Il Forum Mondiale dei giovani per la Pace, all’interno del quale è stato consegnato il premio, è come una piattaforma a livello mondiale per migliorare lo scambio di buone pratiche tra associazioni e individui attivi nel settore della pace e riunisce un gran numero di professionisti di tutte le provenienze e da tutti gli angoli della Terra, che condividono la loro esperienza. Vari interventi intendevano rendere evidente come cercare alternative pacifiche ai conflitti hanno sempre risultati più efficaci, a tutti i livelli e sotto tutti i punti di vista, che le soluzioni di guerra. Sono anche state presentate testimonianze di rifugiati Siriani e di altri Paesi, di chi li ha accolti, e di altri che stanno portando il loro contributo, medico, artistico, spirituale per la pace. Il prossimo Forum si terrà a Florianopolis (Brasile) nel settembre 2016, e già è partito il lavoro di preparazione; un lavoro che è però il punto di arrivo di quello che è l’impegno nel quotidiano, come sottolineano le numerose impressioni e testimonianze raccolte dalle persone coinvolte. Una donna siriana, ad esempio, alla domanda su cosa direbbe agli amici dei Focolari che sono rimasti ad Aleppo, Damasco ed altre località della Siria, risponde: «La vita è preziosa. Se loro sono ancora in Siria, vuol dire che hanno ancora un dovere e un messaggio da portare lì. Chi attraversa ed esce dalla Siria, ha da continuare a lavorare, nello spirito di chi non può lasciare il Paese. Prego Dio continuamente di fermare la guerra e di salvarci da questa tragedia, per poter vivere in pace». (altro…)
Set 17, 2015 | Centro internazionale, Chiesa, Cultura, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Sociale, Spiritualità

Bernd Nilles (secondo da destra) nel Centro internazionale dei Focolari a Rocca di Papa (Roma)
In rete per il bene comune, sull’onda della Laudato Si’, che chiede azioni concrete in tempi rapidi: c’è convergenza di intenti tra Bernd Nilles e Maria Voce, che si sono incontrati al Centro internazionale dei Focolari a Rocca di Papa, lo scorso 9 settembre, insieme al copresidente, lo spagnolo Jesús Morán e alcuni collaboratori in rappresentanza dei giovani e di alcune agenzie dei Focolari (AFN, New Humanity, AMU, EdC). Lavorare sul cambiamento degli stili di vita è una delle priorità della CIDSE in questo momento storico, e il suo Segretario Generale lo sottolinea con forza. Formato nella gioventù cattolica tedesca, Bernd Nilles è stato attivista per i diritti umani, ha lavorato in programmi di cooperazione in Colombia ed è stato ricercatore presso l’Università di Duisburg per lo sviluppo e la pace. «Per fare questo lavoro ci vuole una grande motivazione», confida, e anche per questo cerca sempre nuove strade e nuove collaborazioni. L’evento di inizio luglio in Vaticano (Le persone e il pianeta prima di tutto), aveva permesso di conoscere il lavoro del Movimento dei Focolari nel campo dell’ambiente e dell’economia, e si sono cominciate a intravvedere piste di azione comune. «Abbiamo decenni di esperienza sull’influenza politica, ma per un reale cambiamento occorre anche una trasformazione personale. Voi siete esperti in questo…», afferma Bernd Nilles, curioso di saperne di più. «La vita del Vangelo non lascia le cose come sono – spiega Maria Voce – se vogliamo un cambiamento che sia reale, i pensieri, le ideologie possono accarezzare la mente, la fantasia, però è il Vangelo che trasforma, e c’è un popolo nel mondo intero che cerca di vivere in questo modo».
L’enciclica Laudato Si’ è stata per le ONG legate alla CIDSE fonte di grande ispirazione per continuare a promuovere una visione di cambiamento di paradigma e per avviare una mobilitazione senza precedenti. In particolare la CIDSE è impegnata nella preparazione della conferenza mondiale sui cambiamenti climatici che si terrà a Parigi dal 30 novembre all’11 dicembre. Ma la partita più importante si gioca fuori del palazzo dove stanno lavorando per creare eventi, manifestazioni, partecipazione popolare assieme ad organizzazione della societa’ civile di tutto il mondo. Anche New Humanity (ONG dei Focolari partner dell’UNESCO), sta lavorando insieme alle altre ONG per la preparazione di un documento per la conferenza di Parigi. L’incontro informale è l’occasione per presentare al CIDSE l’Atlante della Fraternità, primo frutto del lavoro dello United World Project, la piattaforma promossa dai giovani del Movimento dei Focolari nella quale convergono tutte le attività che possono essere definite come “azioni di fraternità”, indicizzate secondo precisi parametri. Intanto, in questi giorni, la mobilitazione per la pace ha avuto una forte risonanza sui social con l’hashtag #OpenYourBorders, che raccoglie iniziative concrete a sostegno dei rifugiati. «Ho consigliato la lettura della “Laudato Si” a molti miei amici atei, dicendo “Qui troverete degli input per un cambio radicale nel modo di vivere, che può salvare l’umanità” – afferma Jesús Morán – . Il partenariato che può sorgere tra noi mi sembra provvidenziale per camminare in questa direzione». «Si tratta – spiega – di promuovere lo stile della condivisione. Il cambio di paradigma non è una questione di cosmetica sociale ma di giustizia sociale, nei confronti di coloro per i quali il problema non è l’ambiente, ma la fame, l’accesso all’acqua potabile, la morte per malattie di cui esiste la cura da secoli. Bisogna quindi radicalizzare il discorso nel senso della giustizia. Ci vuole questo lavoro sulle coscienze con tutti i mezzi, a partire da azioni molto concrete e dando loro la massima visibilità». (altro…)
Set 5, 2013 | Cultura, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Sociale
Foto su Flickr
Condividere buone prassi e iniziative presenti in contesti culturali assai diversi, per farne emergere linee pedagogiche condivise improntate alla fraternità e alla pace. Questo l’obiettivo di “Learning Fraternity” (Castel Gandolfo – Roma, 6-8 settembre), convegno-laboratorio a cui partecipano 650 educatori di 35 Paesi, articolato in conferenze, workshop, stand e ‘buone prassi’. Il convegno assume un rilievo e una finalità particolare mentre papa Francesco si fa portavoce del “grido della pace” che sale “dall’unica grande famiglia che è l’umanità”. Lo dicono in una lettera al Papa i promotori del convegno. Protagonisti del meeting saranno coloro che a vario titolo, si confrontano quotidianamente con il compito di educare: famiglie, insegnanti, animatori di gruppi, studiosi del settore, gli stessi ragazzi. A parlare di “Educazione e Globalizzazione” e delle connotazioni che essa assume in America Latina, Africa ed Europa, tre esperti: Nieves Tapia, coordinatrice del Programma Nazionale di Educazione solidale del Ministero di Educazione, Scienza e Tecnologia dell’Argentina, Justus Mbae Gitari, professore di Pedagogia alla Catholic University of Eastern Africa di Nairobi, Giuseppe Milan, professore ordinario di Pedagogia interculturale e sociale all’Università di Padova. Il tema “Educazione e Relazione” viene approfondito da Paula Luengo Kanacri, cilena, ricercatrice al CIRMPA, UniversitàLa Sapienza di Roma e da Teresa Boi, italiana, insegnante e pedagogista. Nei workshop si affronteranno tematiche trasversali: dalla cultura della legalità al rapporto genitori-figli, dalla prevenzione al bullismo alla comunicazione coi new media, dall’integrazione sociale all’apertura della scuola alla città, dallo sport alla danza.
Gli stand espongono buone prassi nei contesti culturali di 20 nazioni, tra cui Congo, Pakistan, Colombia, Egitto. Alcuni esempi: cominciando sotto un albero in un quartiere tra i più poveri della città di Santo Domingo, nasce la scuola “Café con Leche”, con attualmente 500 bambini e un percorso di scoperta di sé stessi e degli altri, nella diversità e ricchezza di etnie. Iniziato in Egitto, il progetto “la Pace incomincia da me” oggi coinvolge più di 1500 ragazzi, professori e direttori di 82 scuole in altri 40 Paesi, che promuovono il Festival internazionale per la Pace. In Italia il “Progetto Pace” porta avanti iniziative da 23 anni, interessando 100.000 giovani in più di 400 scuole, in rete con giovani di alcuni Paesi dell’Europa dell’Est, attraverso annuali viaggi umanitari, solidarietà a Paesi devastati da guerre o catastrofi, interazione con gli stranieri e coi diversamente abili. Sabato 7 settembre è prevista una trasmissione in diretta streaming con diverse nazioni (http://live.focolare.org). Il programma sarà idealmente collegato alla giornata di digiuno e preghiera, indetta da Papa Francesco per la pace in Siria e in tutto il mondo. Con New Humanity (ONG che gode dello Status Consultivo Generale all’ECOSOC dell’ONU), promuovono l’evento 4 agenzie educative dei Focolari: il Movimento Umanità Nuova, l’Associazione EDU (Educazione e Unità), l’ONG Azione Mondo Unito (AMU) ed il Movimento Ragazzi per l’Unità. L’evento gode del patrocinio della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO.
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Giu 14, 2011 | Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Sociale
Venerdì 3 Giugno 2011, presso la Sala IX del Palazzo delle Nazioni di Ginevra, studenti e docenti del centro di formazione dei Focolari di Montet hanno partecipato, assieme ad altri giovani, al seminario dal titolo “Il ruolo delle Organizzazioni internazionali di fronte al Consiglio dei Diritti Umani”. L’iniziativa è stata organizzata da New Humanity in collaborazione con il Forum delle NGO di ispirazione cattolica presenti a Ginevra. Montet, nella Svizzera francese, è una delle cittadelle dei Focolari, dove giovani da tutto il mondo vivono un periodo di studio e approfondimento della spiritualità dell’unità. Il simposio di Ginevra ha rappresentato un momento significativo nel percorso di studio sulla Dottrina Sociale della Chiesa, offrendo ai giovani partecipanti un ampio panorama sulla natura e il ruolo delle Organizzazioni non Governative. Il seminario è stato introdotto dal presidente di New Humanity Franco Pizzorno, che ne ha tratteggiato i motivi ispiratori e le concrete iniziative dei vari settori del Movimento che operano nel campo della famiglia, dei giovani, dell’economia, della politica e della cooperazione internazionale. Mons. Silvano Tomasi, osservatore permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite di Ginevra, ha svolto un’ampia e approfondita relazione sull’impegno costante della Chiesa Cattolica per la difesa dei diritti fondamentali dell’uomo. Il Dott. Ricardo Espinosa, coordinatore delle ONG accreditate all’ONU, ha sottolineato il contributo di coscienza critica che le organizzazioni della società civile possono portare nel rapporto con le istituzioni, mentre la dott.ssa Shyami Pumanasinghe, funzionario ONU, ha illustrato il lavoro svolto per la formulazione della dichiarazione sul Diritto allo Sviluppo e alla Solidarietà. Molto incisivo l’intervento di Alfred Fernandez, direttore di OIDEL (Organizzazione Internazionale per il Diritto alla Libertà di Educazione) che ha sintetizzato la fisionomia delle NGO, mettendo in rilievo come i rapporti di fiducia con le istituzioni siano fondamentali per essere partner riconosciuti e ascoltati. Alessandra Aula del BICE (Bureau Internazionale Cattolico per l’Infanzia) ha invece reso testimonianza dell’impegno delle NGO a difesa dei diritti umani. Tutti gli interventi si sono svolti in un clima di particolare sintonia tra oratori e pubblico, anche grazie all’efficace e coinvolgente coordinamento dei lavori a cura di Jorge Ferreira, rappresentante di New Humanity a Ginevra. In un dialogo vivace e apprezzato, ogni partecipante ha avuto l’opportunità di aprire un osservatorio privilegiato sulle grandi tematiche dei Diritti Umani, riscoprendo l’importante contributo di valori e di esperienze che la società civile, anche attraverso le NGO, è in grado di portare nel dibattito internazionale sui grandi temi della convivenza civile. (altro…)