Nov 5, 2014 | Cultura
Contenido: Con este cuarto volumen, la colección «Crónica Blanca» de la Editorial Ciudad Nueva responde por fin a uno de sus principales objetivos: ofrecer la reflexión de una nueva generación de comunicadores que quieren re-pensar y re-actuar un nuevo periodismo de rostro humano, capaz de ofrecer la «crónica blanca» de la actualidad, de ser «voz de los sin voz» y no olvidar cuál es la gran noticia de todos los tiempos: el acontecimiento cristiano. Esteban Pittaro, excepcional ejemplo de esta nueva generación, doctor en periodismo, profesor y periodista en ejercicio, nos ofrece en este libro las claves de un giro prometedor, a la vez introspectivo y prospectivo, para la comprensión y el ejercicio de la información religiosa. Y lo hace en línea y a la vanguardia de la reflexión sobre información religiosa de los papas contemporáneos. Para mostrar el interés por la lectura de este libro, me sirvo de una peculiar definición de la información religiosa de otro joven periodista, Álvaro Real: «La información religiosa no es la que cuenta lo que los hombres dicen de Dios, sino más bien la que cuenta lo que Dios dice a través de los hombres». Sobre el autor Esteban Pittaro (Buenos Aires, 1984), es periodista y profesor universitario. Doctor en Periodismo por la Universidad CEU San Pablo (Madrid, 2013), y Licenciado en Comunicación Social por la Universidad Austral (Buenos Aires, 2007). Colabora con el programa El Espejo, de la cadena COPE, desde 2007, y con A Grandes Trazos, de esa emisora. Escribe para el portal Aleteia sobre la Iglesia en la Argentina. Su primera colaboración periodística fue con la Agencia AICA. Es profesor adjunto de Periodismo en la Universidad Austral, donde ha trabajado en proyectos de investigación sobre información de religión y la relación Ciencia y Religión en el periodismo. En su tesis doctoral analizó la cobertura de la prensa argentina sobre Benedicto XVI. Actualmente, es jefe de Comunicación Institucional del Hospital Universitario Austral, en Pilar, Argentina. Editorial Ciudad Nueva (Madrid)
Gen 27, 2014 | Cultura, Focolari nel Mondo, Sociale
Sono arrivati con grandi sogni, alla Mariápolis Lia (Argentina), i 71 studenti provenienti da Messico, Honduras, Guatemala, El Salvador, Costa Rica, Cuba, Colombia, Ecuador, Venezuela, Perù, Bolivia, Paraguay, Cile, Italia e Argentina. Dal 6 al 14 gennaio: giorni per approfondire e trovare risposte alle loro inquietudini. Il percorso accademico della Summer School 2014 (in spagnolo “Escuela de Verano”), promosso dall’ Istituto Universitario Sophia insieme ad un gruppo di professori latinoamericani, ha affrontato varie discipline con uno sguardo nuovo. Teologia Biblica. La ricerca dell’autenticità del testo evangelico ha messo in rilievo il messaggio rivoluzionario e trasformante delle parole di Gesù. Scienze economiche. Fiducia, reciprocità e gratuità nei rapporti interpersonali hanno dimostrato la loro efficace importanza nella performance economica. Sociologia. Persona e società, nella prospettiva storica, sociologica e nei documenti del magistero della Chiesa latinoamericana, hanno aperto nuovi orizzonti a partire dalla categoria del dono e della interculturalità. L’America latina r
eclama cambiamenti profondi: il ritorno alle proprie radici, il riconoscimento delle sue ricchezze e delle culture dei popoli originari, la sfida delle disuguaglianze sociali, riuscire a trasformare in dono la sua contrastante diversità. L’arte, valida via d’interculturalità, si é presentata attraverso una mostra con opere di diversi paesi ed il concerto “Musica della Speranza”:prima mondiale dell’opera “Hablata Oblata Opus 265” del compositore Mario Alfagüel (Costa Rica). Un brano di musica contemporanea con testi di grandi pensatori latinoamericani, con due direttori in scena, che ha fatto le delizie del pubblico. Gli studenti della prima edizione (2013) hanno presentato 29 saggi in sette discipline e 12 progetti, evidenziando, attraverso diversi metodi consoni alle loro scienze, che è possibile pensare a partire da un nuovo paradigma: la cultura della fraternità. Daniela del Cile ha presentato il progetto: “Un nuovo sguardo del sapere in salute: cosa è uguale e differente nella medicina mapuche (popolo originario del sud del Cile-Argentina) e la medicina tradizionale? Confronto della medicina tradizionale ed i popoli originari”.
Christopher del Messico un suo lavoro dal titolo: “Fraternità fra le righe: un approccio al suo uso nel discorso politico messicano” “Questo progetto – spiega – ha, come fine, sviluppare un’analisi del concetto di fraternità come elemento del discorso nell’attuale sistema politico messicano”. “Siamo in tanti ma siamo uno. Oggi sento l’America latina come una via senza frontiere che unisce il nord ed il sud in un unico sogno: la fraternità”,afferma Carlos dell’Argentina. Si parte con una grande sfida: portare avanti dei progetti di trasformazione sociale nelle singole regioni del Continente, che saranno presentati nella prossima edizione 2015. (altro…)
Lug 25, 2013 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Sociale, Spiritualità
“Sono arrivato in un momento di crisi profonda, una ricerca interminabile su questioni esistenziali e sociali che in questi giorni ha trovato una forte risposta”, racconta uno dei numerosi partecipanti arrivati dal Cono Sud (Bolivia, Cile, Paraguay, Uruguay e Argentina), a conclusione della Scuola di Studi Sociali (EDES), che dal 6 all’8 luglio si è svolta presso la Mariapoli Lia, la cittadella dei Focolari in Argentina. Tre giorni di riflessione e di intenso scambio, partendo dalle esperienze di vita, fra persone impegnate in modi diversi nel campo della promozione umana; molti con una lunga esperienza ed altri appena agli inizi, lavorando insieme e cercando di dare una risposta alla domanda fondamentale: “Dov’è tuo fratello?”. Una questione molto inquietante che, coincideva proprio in quei giorni con il forte appello di Papa Francesco visitando l’isola di Lampedusa (Italia), luogo di approdo di migranti africani alla ricerca di migliori condizioni di vita, spesso vittime di naufragi.
“Quello che più mi ha colpito in questi giorni è stato vedere gente così diversa proveniente da tante località geografiche, impegnate in vari ambienti della società, ma tutti con lo stesso obiettivo: amare. Tutto è stato così importante, che vorrei metterlo in pratica già, subito”. Le attività in cui sono impegnati i partecipanti si rivolgono al riscatto della dignità umana in mezzo agli immondezzai, ai centri di ascolto e di salute in centri educativi in zone ad alto rischio, al lavoro nella conservazione del patrimonio culturale indigeno, alla promozione del turismo sociale, dei centri per l’infanzia, al sostegno scolastico, prevenzione e recupero di tossicodipendenti, centri di aiuto alla vita, centri per disabili, volontariato in diverse ONG ed enti di promozione sociale dello Stato, gestione di progetti, alloggi popolari, centri sociali, sindacalisti, dirigenti d’azienda, politici… Anche il solo fatto di potersi incontrare per scambiare le proprie esperienze, è stato di grande arricchimento reciproco. La metodologia di lavoro, era centrata sull’impegno e nell’interesse sociale proprio di ognuno, più che in dibattiti accademici; e ha privilegiato la “costruzione di conoscenze a partire da esperienze vissute”.
“Porto con me strumenti e idee da mettere in pratica nelle attività sociali in un quartiere a rischio nel quale stiamo lavorando”. “L’aspettativa è stata ampiamente colmata: ho partecipato a scuole precedenti e sento che gradualmente stiamo crescendo e maturando in questa vocazione all’impegno sociale nelle nostre città”. “Grazie mille! Qui impariamo ad essere, per tornare alle nostre case e fare”. (altro…)
Gen 31, 2011 | Cultura
Oltre 60 tra docenti universitari, sociologi e studiosi del servizio sociale provenienti da Argentina, Brasile, Austria, Germania, Russia, Belgio, Francia e Italia hanno preso parte al Seminario Internazionale: L’agire agapico come categoria interpretativa per le scienze sociali organizzato dal gruppo scientifico “Social-one, scienze sociali in dialogo”, svoltosi al centro Mariapoli di Castel Gandolfo il 17 e il 18 gennaio 2011. Social-One è un gruppo internazionale di sociologi e studiosi del servizio sociale che vuole portare avanti un’esperienza di vita, di studio e di confronto attraverso una dinamica di ascolto e di reciproca apertura, attingendo al carisma di Chiara Lubich. Da oltre 10 anni Social-One cerca di analizzare alcuni concetti chiave delle scienze sociali attraverso una lettura duplice che, a partire dalla tradizione sociologica, metta in luce le novità rappresentate dal carisma dell’unità.
Dopo una serie di studi sulla relazione sociale, sul conflitto, su rapporti sociali e fraternità, da circa tre anni, grazie alla lettura di un’opera di Boltanski, sociologo francese moderno tra i più importanti, si è lanciata la prospettiva di una nuova categoria concettuale, legata all’agire agapico, ossia ad un amore che vada al di là dell’incertezza, del caos, del consumismo tipico delle società contemporanee. «In questi ultimi due anni – sottolinea Vera Araujo, coordinatrice di Social-One – abbiamo avuto modo di colloquiare con vari sociologi italiani e di altre nazioni su questo argomento, arricchendoci e sentendoci incoraggiati a proseguire».
E così il seminario – patrocinato da sette Università ed Istituti Scientifici – aveva proprio l’obiettivo di presentare alla comunità scientifica alcune piste di lavoro sull’agire agapico, definito come “un’azione, relazione o interazione sociale, nella quale i soggetti offrono più di quanto la situazione richieda” – spiega Gennaro Iorio, sociologo, professore associato dell’università degli studi di Salerno. “Non è un’agire utilitaristico, di scambio di mercato. L’atteggiamento agapico, per attivarsi, non parte dal presupposto che l’altro ricambi il gesto”. Hanno arricchito il seminario oltre 20 relazioni scientifiche offrendo nuove piste di ricerca. (altro…)
Set 28, 2010 | Cultura, Focolari nel Mondo, Sociale, Spiritualità
La scelta del luogo è proprio indovinata: nei pressi di Montevideo, capitale dell’Uruguay, si trova il Centro Mariapoli “El Pelícano”, un posto incantevole per trascorrere un fine settimana di lavoro in un ambiente rilassato. L’evento, dall’11 al 12 settembre, ha radunato oltre 150 partecipanti del Paraguay, Argentina e del Paese ospitante. Imprenditori, studenti, lavoratori, economisti interessati ad approfondire le linee portanti del progetto dell’EdC. Dopo l’illustrazione dell’Economia di Comunione, della sua storia quasi ventennale, toccando gli aspetti imprenditoriali, sociali, accademici, i Poli con le aziende e le sfide attuali, è seguita una carrellata di esperienze dei protagonisti con la presentazione di alcune aziende che aderiscono all’EdC. María Elena González del Paraguay, alla guida di “Todo Brillo” (Tutto pulito), esordisce: “Non vi parlerò della nostra azienda, ma di quella di un Altro”, in allusione a quel già noto “Socio nascosto” che accompagna gli imprenditori dell’Economia di Comunione, e cioè l’aiuto di Dio. Con semplicità disarmante racconta delle umili origini della sua azienda di pulizie, della loro fedeltà – anche nei tempi più duri della crisi -, ai valori a cui si rifà l’EdC, di come sono venuti fuori con lo sforzo di tutti. La sua azienda, oggi, fornisce lavoro a 420 impiegati che, per il Paraguay, non è poco. Commoventi le esperienze, alle volte eroiche in un mercato competitivo e talvolta crudele, di due imprese uruguaiane: “Sempre più su”, di produzione di indumenti sportivi, e “Domus Aurea”, impresa edile che raccontano come distribuiscono gli utili in funzione dei bisogni reali dei lavoratori, e di come cercano di vivere la “cultura del dare” pur in mezzo alle ristrettezze. Arriva il turno di 4 aziende argentine: “La Sagrada” (La Sacra), azienda agricola di Buenos Aires che si dedica alla produzione e commercializzazione di prodotti lattei di qualità; dalla città di Mendoza, ai piedi delle Andi, una cooperativa metallurgica e l’azienda di Elettrodomestici Breccia; e, infine, la Dimaco, azienda di cui parlano i 10 impiegati presenti al convegno. In teleconferenza, da Indianapolis (USA), John Mundell, presidente e fondatore di Mundell & Associati, presenta la sua azienda specializzata nella consulenza ambientale. Racconta come cercano di mettere in pratica i punti forti dell’EdC, come fanno la valutazione del impegno degli impiegati in base a questi propositi, del loro rapporto positivo con la concorrenza, la correzione reciproca, vissuta anche con gli impiegati, l’importanza di condividere le esperienze lavorative all’interno dell’azienda come un mezzo per trasmettere i valori dell’EdC e altro. Con grande convinzione, l’imprenditore statunitense afferma: “Le aziende dell’EdC hanno successo, vanno avanti, per i valori che mettono in pratica, e no nonostante quei valori” che richiedono sacrificio, muoversi nella legalità, andare contro corrente prendendo alle volte decisioni anti economiche, pur di restare fedeli ai valori cristiani. A conclusione del Seminario, uno sguardo alle “nuove sfide che si presentano alle aziende di Economia di Comunione, per incoraggiarci a proseguire la strada intrapresa, per non perdere l’appuntamento con la storia”, come dicono. (altro…)