Movimento dei Focolari
Una vita per l’unità dei cristiani

1956: Ho visto la Terra Santa

La pietra forata – Quando dalla costa azzurrissima del golfo di Beirut contemplavo la città a ridosso di colline costellate da migliaia di casette, e si riprendeva il volo verso il mare, per alzarci onde poter riaffrontare, ritornando, i primi monti della Palestina, non credevo che Gerusalemme e i Luoghi Santi avrebbero inciso così sul mio animo. (…) Sette giorni durò il mio soggiorno in Palestina. Non ricordo l’itinerario delle visite, ma i luoghi li ho impressi profondamente: Betfage, il Gallicantus, la scaletta di pietra del testamento di Gesù, il Getsemani, la fortezza Antonia, dove Pilato espose Gesù al pubblico dicendo:”Ecco l’uomo!”; il posto dell’Assunzione della Vergine; il luogo dell’ascensione, racchiuso in una “edicola”; poi Betania e la strada che da Gerusalemme porta a Gerico, menzionata nella parabola del Buon Samaritano; poi Betlemme…Tutta una serie di nomi dolcissimi, che né la vita né la morte riusciranno a cancellare. A sera calata, alzando gli occhi al cielo, grondante stelle cariche di luce, cieli che qui in Italia non si sognano nemmeno, sentivo una strana e logica affinità tra quel firmamento e quei luoghi. (…) Una vecchia strada di Gerusalemme, in salita, larga forse tre metri, riecheggiante le urla dei mercanti che, a destra e a sinistra vendevano la loro merce. Gente che andava e veniva sgomitandosi, indossando i costumi più vari dell’oriente e dell’occidente. Si salì, e lungo quel bazaar – così è chiamato dagli abitanti – ogni tanto ci veniva indicata una porta  che non si sapeva se appartenesse ad una casa o ad una cappella: “Ecco una stazione, ecco la terza, ecco la quarta…Qui Gesù incontrò Maria, qui il Cireneo…”. Quella strada era la Via Crucis, quella che Gesù fece allora. Qualche metro più in su, ci fu annunciato: “Siamo al sepolcro: qui, in questa Chiesa, sostenuta da travature fortissime, antiestetiche, c’è quanto di più sacro si possa immaginare: il Calvario e il sepolcro”. Nell’animo un senso vivo di dolore e quasi di sgomento. Entrammo e infilammo una scaletta stretta stretta, lisa nel marmo dai milioni di pellegrini che la salirono, e ci trovammo di fronte ad un altare sul quale potevano celebrare anche i greco-ortodossi e gli armeni. Un cicerone ci mostrò attraverso un vetro, che custodiva una roccia, un buco, e disse: “In questo foro fu piantata la croce”. Inavvertitamente, senza dircelo, ci trovammo tutti in ginocchio. Io, per conto mio, ebbi un momento di raccoglimento. In quel foro fu piantata la croce… la prima croce. Se non ci fosse stata questa prima croce la mia vita, la vita di milioni di cristiani che seguono Gesù portando la loro croce, i miei dolori, i dolori di milioni di persone, non avrebbero avuto un nome, non avrebbero avuto un significato. Egli, che lì fu innalzato come un malfattore, diede valore e ragione al mare di angoscia da cui è toccata e, alle volte sommersa l’umanità e, non di rado, ogni uomo. Non dissi nulla a Gesù in quel momento. Aveva parlato quella pietra forata. Solo aggiunsi, come un bambino estatico: “Qui, Gesù, voglio piantare, ancora una volta la mia croce, le nostre croci, le croci di quanti ti conoscono e di quanti non ti conoscono” Stralci tratti da Scritti Spirituali 1 “L’attrattiva del tempo moderno” – Città Nuova,  3° ed.1991 (altro…)

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I “mondi” per… muovere il mondo

Rocca di Papa, centro congressi “Mondo Migliore”: non sarà un caso che si sia tenuto proprio qui il congresso che il movimento Umanità Nuova ha promosso nelle giornate dell’ 8 e 9 Gennaio 2011,  e dedicato proprio ai cosiddetti “mondi”. “Il Movimento Umanità Nuova si articola non tanto per categorie, quanto per “mondi”– ha detto Chiara Lubich già nel 1983- “nei quali convergono quelle persone che operano quotidianamente gomito a gomito”. I “mondi” dunque  – 8 in totale – rappresentano  l’insieme dei vari ambiti della vita sociale con tutte le persone e le diverse categorie in essi operanti: ecco i medici, gli infermieri, i malati per il “mondo” della salute; i professori, i bidelli e genitori per il “mondo” della scuola; gli imprenditori, i commercianti, gli artigiani, i sindacalisti e gli operai per il “mondo” dell’economia e del lavoro. E si potrebbe continuare ancora. Oltre 230 partecipanti, prevalentemente italiani ma con alcune significative presenze daFrancia,  Croazia, Spagna e Portogallo, per prendere coscienza che i “mondi” rappresentano uno strumento privilegiato ed efficace per andare incontro all’umanità. Leggere le ferite di un particolare ambito sociale e riconoscerne allo stesso tempo le opportunità  è stato uno dei compiti principali dei congressisti: una comunione di esperienze e di intuizioni per mettersi a servizio delle città, delle comunità, delle scuole, degli ospedali, dei consigli comunali,  delle fabbriche, degli uffici e dei quartieri, trovando insieme le risposte migliori alle sfide che la società di oggi è chiamata ad affrontare, avendo sempre davanti agli occhi lo scopo ultimo: la fratellanza universale. Oltre ai momenti in plenaria, il lavoro si è svolto soprattutto per gruppi, con impegno, passione, vivacità e ascolto profondo. Questo ha permesso ai partecipanti non solo di conoscersi, ma anche di trarre coraggio dall’esperienza di un collega o di un vicino. Si è profilato così anche un iniziale lavoro per delineare le “idee forza” che è possibile evincere dalle varie testimonianze, individuando allo stesso tempo alcune priorità di impegno nei diversi ambiti. E’ significativo il commento di Rosamaria Milisenna, impegnata nel mondo dell’educazione e della cultura in Sicilia: “La bellezza di questi giorni è stata scoprire che con la tua vita, le tue competenze professionali e le tue passioni, essendo pienamente dentro e per l’umanità, puoi dare un’idea, una soluzione, una risposta che quel pezzetto di mondo in cui vivi attende. Non da sola, ma insieme”. (altro…)

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Fraternità nel sociale

I “Volontari”, principali animatori del Movimento Umanità Nuova (espressione sociale dei Focolari), sono donne e uomini impegnati in prima linea ad attuare le parole del Vangelo nei più vari ambiti sociali, culturali, economici e politici, per offrire delle risposte concrete alle sfide della società contemporanea. Le iniziative da loro realizzate sono le più varie: dall’impegno quotidiano di ognuno sul posto di lavoro, in famiglia, a scuola, alle varie forme di associazione e di volontariato, fino ad arrivare alle grandi azioni che coinvolgono  intere comunità, volte a rendere migliore la vita delle nostre città e il tessuto civile della società. Dal 18 al 21 novembre, i cinquecento partecipanti di molteplici provenienze avranno modo di approfondire particolari aspetti della spiritualità dell’unità, per poi aprirsi a un dialogo fecondo su come “declinare” i valori proposti dall’Ideale della fraternità nell’azione sociale. Non mancheranno momenti di approfondimento culturale, come quello dedicato all’attualità della dottrina sociale della Chiesa, e testimonianze di vita da varie parti del mondo. Momento centrale del convegno sarà il dialogo con Maria Voce, previsto per venerdì 19 Novembre. La presidente dei Focolari, rispondendo a diverse domande, offrirà uno sguardo particolare sull’attualità dell’azione sociale del Movimento, per individuare così le priorità di impegno nelle diverse aree del pianeta. (altro…)