Movimento dei Focolari

Lavoro a due

Apr 4, 2020

In questo tempo di coronavirus spesso non abbiamo più la possibilità di andare a trovare parenti, amici o conoscenti che sappiamo nel bisogno. I mezzi di comunicazione sembrano l’unico modo per fare arrivare il nostro amore concreto. Il seguente scritto ci indica anche un'altra strada per agire.

In questo tempo di coronavirus spesso non abbiamo più la possibilità di andare a trovare parenti, amici o conoscenti che sappiamo nel bisogno. I mezzi di comunicazione sembrano l’unico modo per fare arrivare il nostro amore concreto. Il seguente scritto ci indica anche un’altra strada per agire. È grande sapienza trascorrere il tempo che abbiamo vivendo perfettamente la volontà di Dio nel momento presente. A volte però, ci assalgono pensieri così assillanti, sia riguardo al passato o al futuro, sia riguardo al presente, ma concernenti luoghi o circostanze o persone, cui noi non possiamo direttamente dedicarci, che costa grandissima fatica maneggiare il timone della barca della nostra vita, mantenendo la rotta in ciò che Dio vuole da noi in quel momento presente. Allora, per vivere (…) bene, occorre una volontà, una decisione, ma soprattutto, una confidenza in Dio che può raggiungere l’eroismo. «Io non posso far nulla in quel caso, per quella persona cara in pericolo o ammalata, per quella circostanza intricata… Ebbene io farò ciò che Dio vuole da me in quest’attimo: studiare bene, spazzare bene, pregare bene, accudire bene i miei bambini… E Dio penserà a sbrogliare quella matassa, a confortare chi soffre, a risolvere quell’imprevisto». È un lavoro a due in perfetta comunione, che richiede a noi grande fede nell’amore di Dio per i suoi figli e mette Dio stesso, per il nostro agire, nella possibilità d’aver fiducia in noi. Questa reciproca confidenza opera miracoli. Si vedrà che, dove noi non siamo arrivati, è veramente arrivato un Altro, che ha fatto immensamente meglio di noi. L’atto eroico di confidenza sarà premiato; la nostra vita, limitata ad un solo campo, acquisterà una nuova dimensione; ci sentiremo al contatto con l’infinito, cui aneliamo, e la fede, prendendo nuovo vigore, rafforzerà la carità in noi, l’amore. Non ricorderemo più che significhi la solitudine. Balzerà più evidente, anche perché sperimentata, la realtà che siamo veramente figli di un Dio Padre che tutto può.

Chiara Lubich

Tratto da: Chiara Lubich, La dottrina spirituale, Mondadori, Milano 112; Città Nuova, Roma 2006, p.121.

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