Movimento dei Focolari

L’avventura dell’unità: Gli inizi/3

Dic 8, 2013

Continuiamo con il racconto degli inizi dei Focolari, quando si sperimenta per la prima volta l’efficacia delle promesse evangeliche. Un piccolo gruppo di ragazze con lo sguardo rivolto al mondo.

Prosegue da L’avventura dell’unità: Gli inizi/2  Le ragazze che abitano nel primo focolare, ma anche le persone che girano attorno a esso, avvertono in quei mesi un balzo di qualità nella loro vita. Hanno l’impressione che Gesù realizzi fra loro la sua promessa: “Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro” (Mt 18, 20). Non vogliono perderlo più, e tutto mettono in atto per evitare che la sua presenza svanisca per colpa loro. “Più tardi, molto più tardi – preciserà Chiara Lubich –, si capirà: ecco una riproduzione, in germe e sui generis, della casetta di Nazareth: una convivenza di vergini (e ben presto anche di sposati) con Gesù in mezzo a loro”. Ecco “il focolare”, quel luogo dove il fuoco dell’amore scalda i cuori e appaga le menti. “Ma per averlo con noi – così Chiara spiega alle sue compagne – occorre esser pronte a dare la vita l’una per l’altra. Gesù è spiritualmente e pienamente presente fra noi se siamo unite così. Egli che ha detto: “Siano anch’essi in noi una cosa sola, perché il mondo creda”(Gv 17,21)”. In effetti, attorno a Chiara e alle ragazze del focolare si susseguono le adesioni al progetto di unità che appare nuovo. E non mancano le conversioni, le più varie. Si salvano vocazioni in pericolo e nuove ne sbocciano. Ben presto, anche ragazzi e adulti cominciano a seguirle. Di quel periodo rimane memoria delle affollate riunioni del sabato nella Sala Massaia. Lì Chiara racconta esperienze di Vangelo vissuto e comunica le prime scoperte di quella che sarebbe diventata in seguito la spiritualità dell’unità. Il fervore cresce, cosicché già nel 1945 circa 500 persone – di tutte le età, uomini e donne, di ogni vocazione ed estrazione sociale – desiderano condividere l’ideale delle ragazze del focolare. Ogni cosa fra loro è in comune, così come accadeva nelle prime comunità cristiane. Si legge nel Vangelo la frase: “Date e vi sarà dato” (Lc 6,38). Parole che si trasformano in esperienza quotidiana. Danno e ricevono. È rimasto un solo uovo per tutte? Lo porgono a un povero che ha bussato alla porta. In quella stessa mattinata, qualcuno lascia sulla soglia di casa un sacchetto… di uova! È anche scritto: “Chiedete e vi sarà dato”(Mt 7,7). Chiedono così ogni cosa per le molte necessità dei fratelli nel bisogno. E in piena guerra arrivano sacchi di farina, scatole di latte, barattoli di marmellata, fascine di legna, capi di vestiario. In focolare non di rado, con la tovaglia bella, a tavola siedono una focolarina e un povero, una focolarina e un povero… Il comportamento delle ragazze della “casetta” sbalordisce chi le incontra. Il giorno della festa di Cristo Re del 1945, Chiara e le sue compagne si ritrovano attorno all’altare, dopo la Messa. Si rivolgono a Gesù con la semplicità di chi ha capito cosa voglia dire essere figli. E lo pregano: “Tu sai come si possa realizzare l’unità, l’ut omnes unum sint. Eccoci qui. Se vuoi, usa di noi”. La liturgia del giorno le affascina: “Chiedi a me – recita il salmo 2 – e ti darò in possesso le genti e in dominio i confini della Terra”. E così, nella loro semplicità evangelica, chiedono niente meno che “gli ultimi confini della Terra”: per loro Dio è onnipotente. Tutto ciò non poteva lasciare indifferente la città, allora di poche decine di migliaia di abitanti, né tanto meno la Chiesa tridentina. Mons. Carlo De Ferrari capì Chiara e la sua nuova avventura e la benedì. La sua approvazione e la sua benedizione accompagneranno il Movimento fino alla sua morte. Da quel momento, quasi impercettibilmente, si varcano le frontiere della regione, invitati a Milano, a Roma, in Sicilia. E fioriscono ovunque comunità cristiane sul tipo di quella sorta a Trento. Si andrà lontano.

___

0 commenti

Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Iscriviti alla Newsletter

Pensiero del giorno

Articoli Correlati