20 Giu 2018 | Chiara Lubich, Chiesa, Famiglie, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
Lough Key Forest Park, 800 ettari di silenzio, percorsi naturalistici, imponenti cedri e un lago, sulla costa meridionale di Lough Key, 40 km a sud est di Sligo Town, e 3 km a est di Boyle, è stata la cornice di una giornata per le famiglie organizzata dalla diocesi di Elphin alla fine dello scorso mese di aprile. Tra i promotori, in collaborazione con il Vescovo Kevin Doran, anche il Movimento dei Focolari. «In un’atmosfera di gioco, condivisione e amicizia, tutti sono invitati – avevo detto il vescovo – anche le famiglie di altre convinzioni religiose, i vicini, gli amici». L’obiettivo era quello di prepararsi al grande evento con Papa Francesco, che radunerà nella capitale irlandese, a fine agosto, famiglie di tutto il mondo sul tema “Il Vangelo della famiglia: gioia per il mondo”. Ogni tre anni, questo appuntamento internazionale riporta la famiglia cristiana al centro dell’attenzione, quale pietra angolare della società. Dopo l’apertura il 21 agosto, che si svolgerà simultaneamente in tutte le diocesi dell’Irlanda, a Dublino ci sarà un Congresso internazionale di tre giorni (22-24) con relazioni di esperti di varie parti del mondo, testimonianze, workshop e attività per bambini e ragazzi. Con l’arrivo del Santo Padre il sabato 25 agosto, un grande festival delle Famiglie sarà l’occasione per ascoltare musica e testimonianze dai vari continenti, oltre, naturalmente, alle sue tanto attese parole. La solenne celebrazione eucaristica del 26, da lui presieduta al Phoenix Park di Dublino, chiuderà l’evento. «Non siamo tanti in questa regione dell’Irlanda, ma abbiamo voluto accogliere l’invito del vescovo» scrivono dalla comunità del focolare. Già da un anno, l’Irlanda più attenta alle dinamiche complesse di ogni famiglia e al suo ruolo nella società si sta preparando, insieme a tutte le famiglie della diocesi, con una riflessione comune alla luce dell’esortazione apostolica “Amoris Laetitia”. Evelyn, aiutata dalla comunità del Focolare, fa parte di un comitato impegnato nella preparazione: «Per me, una grande occasione per costruire con tutti dei rapporti di unità. Ogni pensiero, ogni contributo, ogni decisione o azione da intraprendere sono stati il frutto di questo cammino tra noi, insieme al Vescovo. Si è creato un clima di amore reciproco fra tutti».
All’entrata del grande parco pubblico, appese ai rami degli alberi, le sei facce del “dado dell’amore”, con le scritte di Chiara Lubich e di “Amoris Laetitia” sulla famiglia, salutavano, mossi dal vento, il pubblico in arrivo. Lo stesso dado è stato fatto rotolare sul palco, all’inizio del programma, per sintonizzarsi su un unico messaggio: “essere il primo ad amare”. La giornata è stata un susseguirsi festoso di musica e workshop: cura della natura, giochi in famiglia, divertimento, pittura facciale, danza, aiuto ai bisognosi, Particolarmente intenso il momento della preghiera comune, condotto dai vescovi cattolico e anglicano, che poi hanno tagliato la torta, non a caso a forma di “cubo”, momento questo immortalato dalla testata locale “Roscommon Hearld” e da altri siti e newsletter. A conclusione della giornata Andrew, un partecipante, ha cantato un canzone da lui composta, sulle tre parole “Per favore, grazie, scusa” suggerite da Papa Francesco per la vita di famiglia. «Girando tra la gente – è stato il commento di Áine, dei Focolari – pensavo alle parole “la grande attrattiva del tempo moderno”, scritte da Chiara Lubich in una sua meditazione. E le sentivo attuali, in mezzo a una folla composta da persone provenienti da paesi e villaggi remoti, non solo cattolici ma anche di altre denominazioni religiose, e remotissimi, come i tanti nuovi arrivati, rifugiati e richiedenti asilo, giunti dall’Africa e dal Medioriente, in maggioranza musulmani. Una sorpresa, per loro, trovare anche in Irlanda questa attenzione sulla famiglia». Chiara Favotti (altro…)
7 Giu 2018 | Centro internazionale, Chiara Lubich, Cultura, Spiritualità
Quale cultura, quale unità? La nuova newsletter nasce dal desiderio di raccontare il percorso in atto in dodici ambiti della cultura che si interrogano, ricercano e si sfidano relativamente all’orizzonte dell’unità, nel solco del Carisma di Chiara Lubich. Arte, Pedagogia, Diritto, Ecologia, Sport, Economia, Sociologia, Medicina, Architettura, Politica, Psicologia, Comunicazione. Se il nostro pianeta sta attraversando un “cambiamento d’epoca”, come ha affermato recentemente anche Papa Francesco, la prospettiva dell’unità apre ai diversi mondi della cultura un orizzonte nuovo, per molti versi ancora inesplorato e appassionante. Nel primo numero si riportano alcune delle iniziative e degli eventi più significativi di ciascun ambito “in dialogo”. ________________________________________________________ Per maggiori informazioni: Centro per il dialogo con la Cultura (Movimento dei Focolari) centrodialogo.cultura@focolare.org tel. +39.06.945407201 – Via Piave, 15 – 00049 Grottaferrata (Roma – Italia) ________________________________________________________________ CONTATTI Comunione e Diritto – info@comunionediritto.org Economia di Comunione – info@edc-online.org Social-One – info@social-one.org Eco-One – luca.fiorani@gmail.com Dialoghi in Architettura – segr.architettura@focolare.org NetOne – netone@net-one.org Movimento Politico per l’Unità – info@mppu.org Psicologia e comunione info@psy-com.org Health Dialogue Culture – – healthdialogueculture@gmail.com Clarté – clarte.international@gmail.com Sportmeet — info@sportmeet.org EDU – pedagogia@focolare.org – (altro…)
1 Giu 2018 | Chiara Lubich, Dialogo Interreligioso, Spiritualità
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23 Mag 2018 | Chiara Lubich, Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Nel 1956, invitato dal collega deputato Igino Giordani, Tommaso Sorgi partecipa ad una delle prime Mariapoli che si svolgono a Fiera di Primiero (Trento). È sposato con Assunta, che ama teneramente e che lo ha reso padre di 4 figli, ma lì, sulle Dolomiti si reca da solo, giusto per compiacere l’amico. Pensava infatti che l’evento non fosse così coinvolgente. Invece, è la folgore. “L’incontro col carisma dell’unità – racconta lui stesso –, mi ha ridato il cristianesimo, la vita interiore e forse anche quella fisica, il senso del vivere. Prima il prossimo lo vedevo come un nome collettivo, una folla, un gruppo, senza che ci fosse un volto singolo; quindi era nessuno. Ora il prossimo è un fratello o una sorella che è o passa a me vicino”. E mentre Tommaso è ancora su in montagna, formula questo proposito: “Gesù, voglio essere tuo, tuo come intendi Tu: fa’ di me tutto quello che vuoi”. Nato in provincia di Teramo il 12 ottobre 1921 da una famiglia di artigiani, si laurea con il massimo dei voti. Diventa stimato professore di sociologia nell’Università della sua città, consigliere comunale (1946-1964) e provinciale (1960-1964), presidente degli Istituti e Ospedali riuniti (1953-1972). La sua intelligenza e lo spirito di servizio con cui interpreta il ruolo pubblico gli fanno guadagnare la fiducia e il consenso elettorale. La sua iniziativa politica – è in Parlamento dal 1953 al 1972 – spicca per la sensibilità verso le fasce deboli, accentuatasi nel mettere in pratica quanto appreso in Mariapoli. Scrive: “Sto sperimentando che si può ‘vivere Maria’ anche nel mondo rumoroso della politica”.
Nel 1985 con Assunta, diventata anche lei una focolarina sposata, si trasferisce al cuore del Movimento per dare vita al “Centro Igino Giordani”, compito che gli dà modo di approfondire e mettere in luce le molteplici sfumature spirituali e umane dell’amico e suo modello di vita, ora servo di Dio. Ispirandosi alla Parola che Chiara Lubich gli aveva suggerito a guida del suo cammino spirituale: “Alzati e cammina” (Gv 5,8), si dedica allo sviluppo del Movimento Umanità Nuova, con numerose iniziative fra cui il “Triplice Patto” – morale, programmatico, partecipativo – elaborato per favorire l’interazione tra eletti ed elettori, e l’Appello per l’unità dei popoli, presentato all’ONU nel 1987. Ampia è la lista di suoi libri e saggi che spaziano dalla sociologia alla storia del cristianesimo, dalla teoria politica alla figura e al pensiero di Igino Giordani.
Sfogliando le tappe della sua lunga vita (96 anni) risaltano la costante tensione alla santità, vissuta in piena unità con Assunta – che lo precede nell’Altra Vita nel 2014 – e la finale, vigilante attesa “dell’incontro totale” con Dio che lo chiama a Sé il 24 aprile scorso. Al funerale, fra le numerose testimonianze, significative le parole della figlia Gabriella a nome dei fratelli: “Ti ringraziamo per l’amore che ci hai donato, per le energie offerte alla comunità civile con competenza, onestà, passione. Per l’impegno donato al servizio della Chiesa e dell’umanità nell’Opera di Maria in vista del mondo unito. Per averci trasmesso un grande ideale e per la tua coerenza di vita che ti ha spinto a ricusare i privilegi delle cariche e prediligere il dare all’avere. Grazie per i tanti doni da te ricevuti, dei quali non siamo stati sempre consapevoli, ma che oggi acquistano valore e spessore nuovi per noi, per i nostri figli e nipoti”. Il Movimento dei Focolari nel mondo si unisce alla famiglia nel rendimento di grazie a Dio per l’esempio di questa grande figura di uomo, di brillante politico, di semplice focolarino tutto donato a Dio, nella certezza di saperlo accolto per sempre nell’immensità del Suo Amore.
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18 Mag 2018 | Chiara Lubich, Chiesa, Dialogo Interreligioso, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
«In questo periodo, prima della visita del Santo Padre a Loppiano, sono stato a stretto contatto con cinque monaci buddhisti thailandesi. Parlo la loro lingua e con l’occasione ho fatto anche da interprete». A parlare è Luigi Butori, originario del centro Italia, ma da quasi 30 anni nel sud est asiatico. «Un’esperienza forte, profonda ed esigente. Nella visita al Centro internazionale dei religiosi del Movimento dei Focolari, nelle vicinanze di Roma, sono rimasti impressionati del servizio concreto dei due “non più giovanissimi” religiosi, che si sono prodigati per loro. E qui i monaci hanno iniziato a percepire una “luce”, un’armonia, o come hanno detto loro, un’unica “voce” dentro e attorno a loro». La permanenza dei monaci è continuata con una visita nella capitale, con una focolarina come guida, che ai loro occhi «aveva lo stesso sorriso dei religiosi prima incontrati». Quindi una giornata nella città di Lucca, trascorsa insieme alla comunità dei Focolari, circa 80 persone dai 2 ai 94 anni. «E ancora la stessa luce sui loro volti». Poi una puntata di qualche ora a Pisa, la città della “torre pendente”, presente anche una persona della comunità locale. Stesso sorriso. «A questo punto uno dei monaci più giovani ha esclamato: “Anche questa figlia di Chiara Lubich ha lo stesso tipo di sorriso che abbiamo trovato a Roma, ai Castelli e a Lucca: come è possibile?”».

Il saluto del monaco buddhista Phramaha Thongrattana Thavorn (Luce Ardente) – Foto © R. Orefice – CSC Audiovisivi
Infine Loppiano. «Nella cittadella di 850 persone dove tutti conoscono e attendevano “Luce Ardente”, come è conosciuto qui il loro maestro, si crea tra tutti, per dirla alla loro maniera, “un’armonia’ particolare”: un’intera “città del sorriso”! I cuori dei monaci si dischiudono come fiori in primavera, sensibili come sono al clima spirituale. Ma “il momento dei momenti” avviene quando in cielo appare l’elicottero del Papa. Uno di loro, nuovo a questa esperienza, si commuove – come poi mi ha detto – ‘interiormente’, e poi le lacrime, cosa molto rara per dei monaci. Gioia, mani che si alzano per salutare Papa Francesco, contro ogni compostezza buddhista. Una gioia spontanea traspare dai loro volti e dalle loro mosse. Ascoltano le canzoni dei complessi Gen Verde e Gen Rosso e annuiscono, felici dei significati che esprimono. Cerco di tradurre le parole del Santo Padre, ma avverto che le capiscono dal di dentro, al di là di me. “Vogliamo essere un segno di unità e di pace per il mondo intero” mi dicono. Al momento del saluto al Papa c’è in loro una serenità incredibile. Gli dicono: “Santo Padre, siamo monaci buddhisti e siamo del focolare: abbiamo studiato la spiritualità dell’unità di “mamma Chiara” e vogliamo viverla: amare tutti, amare per primo, amare subito e con gioia. Vogliamo vivere l’unità come Chiara ci ha insegnato, come l’arcobaleno del cielo: colori diversi, ma tutti uniti. Le offriamo questa stoffa thai, che le possa ricordare di noi”. Chiara Favotti (altro…)
16 Mag 2018 | Centro internazionale, Chiara Lubich, Cultura, Ecumenismo, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Sociale, Spiritualità
Maria Voce, Presidente del Movimento dei Focolari, ha concluso questi giorni, ricchi di eventi dedicati alla cultura dell’unità e della fraternità, con un incontro di famiglia dedicato alla comunità dei Focolari del capoluogo siciliano, lanciando una sfida: «Che Palermo diventi capitale della cultura della risurrezione, capitale nel senso de “il capo”, quella da cui parte questa cultura della risurrezione per invadere il mondo intero». 20 anni fa Chiara Lubich riceveva la cittadinanza onoraria del capoluogo della Sicilia. Da allora la comunità ha proseguito in questo percorso per cercare di attualizzare le parole pronunciate da Chiara in quell’occasione: «Promettiamo che Palermo sarà sempre presente nei nostri cuori, affinché, per l’audacia e il coraggio dei suoi cittadini, sappia arrivare ad essere modello per molte altre città di Italia e fuori, come vera “città sul monte”». Le iniziative, all’interno del programma di “Palermo Capitale della Cultura 2018”, promosso dal Comune, hanno abbracciato diversi campi: diritto e legalità, dialogo ecumenico, musica e spettacolo con il Gen Verde, workshop, flashmob e tavole rotonde promosse dai giovani. Nella sede del Parlamento Regionale, Palazzo dei Normanni, sabato 11 maggio, oltre 120 persone hanno partecipato al Convegno “Relazionalità e diritto. Il bene relazionale e i beni comuni”. Dopo gli interventi da parte di alcune personalità del mondo della giustizia, magistrati, avvocati, studenti, docenti, ha concluso i lavori Maria Voce affermando che l’ambito del Diritto e la Giustizia ha «estrema necessità di persone che abbiano il cuore aperto al grande ideale dell’unità della famiglia umana e che per questo impegnino tutto se stessi ad operare nel concreto per risanare ogni rapporto, senza paure e senza compromessi».
Nel pomeriggio e nella serata, oltre 300 giovani sono stati protagonisti del programma su ”Identità digitale”, promosso dall’Istituto Universitario Sophia, e “Siamo le nostre scelte. Il coraggio di partire, il coraggio di restare”, presenti Jesús Morán, copresidente dei Focolari, e il Sindaco Leoluca Orlando. I giovani hanno offerto le testimonianze sulla scelta che spesso li mette in crisi: restare in Sicilia o scommettere la propria vita in altre città e Paesi? Jesús Morán ha incoraggiato i giovani, attentissimi, a trovare la strada nel “sapersi donare”. La scelta ricade su «dove posso donarmi di più e dove posso sviluppare di più i miei talenti. […] Se parto non posso andare per scappare, e se resto non posso restare per paura». Il Sindaco Orlando ha sottolineato quanto sia difficile cambiare una città che proviene da anni di sottomissione a regole e comportamenti mafiosi, ma che cerca di riscattarsi attraverso un cambiamento culturale. Nella mattina della domenica 13 maggio, un momento “di famiglia” con la Santa Messa, seguita dall’incontro con le famiglie del quartiere del centro storico Albergheria/Ballarò e con momenti artistici realizzati dai bambini. Nel pomeriggio, 500 rappresentanti di circa 20 chiese cristiane hanno partecipato, presso il Teatro Golden, al Convegno “Insieme nella carità, dal dialogo alla cooperazione”. Sono intervenuti l’arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice, Maria Voce, e il direttore dell’Ufficio regionale per l’Ecumenismo, Erina Ferlito. Le testimonianze hanno raccontato il cammino ormai intrapreso con decisione in varie città della Sicilia: dall’aiuto ai carcerati, all’attenzione per i poveri, per i senza casa, per gli immigrati. Quindi, “On the other side”, il concerto del Gen Verde con più di 800 partecipanti. Il giorno precedente si erano esibiti i giovani partecipanti ai workshop promossi dalla band e che hanno poi partecipato al flashmob in una delle strade principali della città. Anche questa è stata un’esperienza travolgente, che ha entusiasmato giovani e adulti, all’insegna del messaggio di fraternità che la band internazionale porta in tutto il mondo.
Il programma è proseguito lunedì 14 maggio con il Convegno che si è tenuto presso la Pontificia Facoltà teologica con la tavola rotonda su “Il contributo della cultura dell’Unità all’umanesimo popolare”, dove è stato approfondito il pensiero di Chiara Lubich per la Chiesa del Terzo millennio. La professoressa Ina Siviglia, che aveva accolto Chiara nel 1998 insieme ai Cardinali Pappalardo e Di Giorgi, ha moderato i lavori, con gli interventi di Mons. Corrado Lorefice, Maria Voce e Jesús Morán. La figura di Chiara è stata non soltanto ricordata, perché lei è sempre presente con il suo carisma e la sua gente. E come ha affermato Maria Voce, con il carisma dell’unità è nata una “via nuova” nella Chiesa. (altro…)