Movimento dei Focolari
Dal VOI al NOI: oltre le convinzioni religiose

[:de]Für eine Kultur des Vertrauens[:]

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[:de]Rechtzeitig zu ihrem Deutschlandbesuch ist dieses Interviewbuch mit Maria Voce erschienen. Die Nachfolgerin der charismatischen Gründerin Chiara Lubich (1920-2008) an der Spitze der Fokolar-Bewegung, setzt in der schwierigen Phase nach der Gründungszeit einer Gemeinschaft in der Kirche wichtige, überraschende Akzente. Im Gespräch mit den Journalisten Paolo Lòriga und Michele Zanzucchi steht sie freimütig Rede und Antwort: Wie sieht sie die Fokolar-Bewegung, eine der großen geistlichen Erneuerungsbewegungen, heute? Wie steht sie zu den Fragen und Herausforderungen in Kirche und Welt? Ihre freimütigen, geradlinigen Antworten ohne Angst vor (Selbst-)Kritik zeigen das Potenzial eines Charismas in der Kirche, das für Dialog und Offenheit steht. Verlag Neue Stadt[:es]

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Dal VOI al NOI: oltre le convinzioni religiose

Let’s bridge: giovani in prima fila in Belgio

Col progetto Let’s bridge-Together4peace è cambiata la nostra vita e continua a cambiare ogni giorno“, sostiene convinto uno dei giovani presentatori all’inizio della loro performance. Danza Hip Hop o Pop Funky, teatro, video-clip, musiche e canzoni, sono il frutto del lavoro di settimane di 70 ragazzi e ragazze che il 20 aprile scorso, dal palco di una sala di Bruxelles non smettono di raccontare le loro scoperte sorprendenti ad un pubblico di 600 persone sempre più coinvolto. Tutto è espressione del ‘lifestyle4peace’, uno stile di vita fatto di condivisione, accoglienza, disponibilità, rapporti autentici:  è diventato il loro “lifestyle” da quando un anno e mezzo fa si sono lanciati nei workshop col Gen Rosso culminati nella rappresentazione del musical ‘Streetlight’. Hanno tra i 14 e i 25 anni, provengono dalle varie comunità linguistiche del Belgio (fiamminghi, francofoni, germanofoni, di origine belga o africana), sono di convinzioni e religioni diverse, ma hanno in comune un’esperienza: l’aver accettato la sfida di andare alla scoperta dell’altro sperimentando che “l’arte di amare” è appassionante, crea legami forti e ti fa capace di cose che neanche sognavi di poter e saper fare. Quando sono partiti non si conoscevano neppure e non sapevano da che parte cominciare. Ora stanno in scena, con l’emozione della prima volta, ma con la convinzione di chi ha da dire qualcosa in cui crede perché l’ha sperimentata e vuole condividerla.  Raccontare la loro storia come gruppo, trasmettere ad altri la scoperta fatta, è un’esigenza: sono la generazione dei social network e non riescono a tenere per sé una cosa così forte.  La mattina su quello stesso palco s’era svolto tutt’altro programma, sia per l’età dei protagonisti e dei 300 del pubblico (i più, decisamente oltre la fascia degli “anta”), che per i contenuti: la fiducia come fondamento dell’educazione. Eppure c’è continuità tra i due momenti. È proprio questo, infatti, uno degli atteggiamenti alla base del progetto ‘Together4peace‘, attitudine sapientemente illustrata dal noto psichiatra infantile, il prof. Adriaenssens e supportata da significative esperienze in campo educativo. Alcune battute colte al volo dai giovani protagonisti: “Non è tanto importante che gli altri mi accettino  – sostiene Amy -, l’importante è che io accetti loro applicando la “regola d’oro”: fai agli altri ciò che vorresti gli altri facessero a te. L’utopia di Gesù la sperimentiamo fra noi. Non siamo un gruppo religioso, non ho la fede, ma qui andiamo verso lo stesso obiettivo: se crediamo che ognuno ha qualcosa di buono e lo doniamo, ci sentiamo tutti uniti”. L’anno scorso ho subito un’aggressione che ha provocato l’angoscia e l’ira dentro di me, sentimenti che non riuscivo a cancellare – racconta Abou -. Conoscendo questo gruppo, ho visto giovani che avevano la pace in loro ed ho imparato che non serve utilizzare la violenza”. E infine Juliette: “Ho avuto la fortuna di incontrare dei giovani e degli adulti che sono straordinari per me. Mi hanno toccato per la loro fede. Prima credevo più per convenienza che per convinzione, ma ora ho rivisto la mia posizione verso Dio… ho trovato la pace che mi porta sulla “roccia” a cui ogni momento posso appoggiarmi. Non mi sento più sola e provo un’immensa libertà di sapere che Dio mi ama sempre…”. Fonte: http://www.focolare.be Foto galleria (altro…)

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Date e vi sarà dato: funziona!

«Sandro mi ha raccontato una sua esperienza di vita. Con la sua famiglia, moglie, un figlio di 14 anni, una figlia di 12 e il piccoletto di 2 anni, sono andati al mercato a fare la spesa. Un signore vendeva 15 carciofi a 3 euro, tutta la famiglia è stata d’accordo: compriamo!!!! Comprato tutto il necessario, mentre tornavano a casa, incontrano una signora povera che dice al papà: “Mi regali qualche carciofo? Non ho niente da mangiare” . Giorgio, d’accordo con la famiglia, regala 5 carciofi alla signora. La figlia di Sandro, Gioia, dice al papà: “Se questa signora chiede carciofi a tante persone… forse non è giusto…”. E il papà: “Noi cerchiamo di fare il bene, poi, lei risponderà alla sua coscienza di come si comporta”. Tornano a casa felici degli acquisti. Il giorno dopo, mentre Sandro era in una chiesa a dare un salutino alla Madonna e le chiedeva aiuto perché doveva comprare degli occhiali al figlio e non aveva i soldi, suona il telefono, e rimane sorpreso di sentire una vecchia conoscenza al quale tanti anni fa aveva prestato dei soldi, che telefonava per dire che ora poteva restituirli. La cifra era proprio quella che serviva per gli occhiali. Il vangelo dice: “Date e vi sarà dato”. Ma Colui che contraccambia è proprio un Signore. Il Signore». (A.DN – Italia) «Questa Parola di Vita è proprio vera! L’altro giorno stavo andando a lavoro. Uno degli impiegati mi ha chiesto una piccola cifra, che ho dato volentieri. In questi giorni stiamo lavorando (sono un insegnante) anche se le scuole sono chiuse. Quando sono andato a riscuotere quanto mi spettava, sono rimasto sorpreso che l’amministrazione ci abbia dato una somma che non ci aspettavamo. Era 5 volte di più di quanto avevo dato all’impiegato». (K. -USA) (altro…)

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Usa – Expo 2013, il bilancio


http://vimeo.com/68288688


Presso l’Hotel Sheraton di Chicago, allestito per l’occasione, sono arrivati quasi 500 partecipanti da tutto il Nord America, da Santo Domingo, dall’Austrialia e dall’Europa. Il collegamento internet ha registrato un altro migliaio di contatti. Expo 2013 ha mostrato i volti dell’America creativa, laboriosa, coraggiosa, quella dei singoli e delle comunità che si mettono in rete, e conoscendosi, condividono un percorso comune. Durante le sessioni plenarie non si sono presentati né temi, né relazioni, né tavole rotonde: solo brevi carrellate di esperienze per introdurre  gli otto laboratori del sabato pomeriggio. Musica, lavoro, arte, fede, salute, educazione, ecologia, impegno civile, media e comunicazione: il cambiamento positivo è cominciato da questi ambiti. «È un cambiamento che comincia dalle relazioni, dai rapporti che si creano tra le persone che costruiscono il tessuto sociale» – ha dichiarato il card. Francis George, arcivescovo della città, intervenuto per un saluto. «Ed è questo l’augurio che vi faccio anche da qui in avanti: di continuare a costruire unità a tutti i livelli, anche se è necessario rischiare, perché questo è ciò che serve di più alla società di oggi». Un rischio che ha corso, tra gli altri, anche Carol Spale, che vive a Chicago: in una situazione di difficoltà per la sua famiglia, ha ricevuto l’aiuto gratuito di alcuni vicini, provocando una reazione a catena che oggi vede tutto il suo quartiere impegnato a favore dei più bisognosi della città, coinvolgendo tutti i livelli dell’amministrazione. Anche questa è reciprocità. E Marisol Jimenez, che a Santo Domingo porta avanti la scuola Cafè con Leche, che oltre ad assicurare pasti e istruzione a oltre 500 bambini, svolge un ruolo fondamentale per il ristabilimento dell’armonia sociale nei quartieri più poveri della città. Così succede anche in Canada, così succede in tutto il Nord America che qui a Chicago si è riunito per guardarsi in faccia, fare il punto della situazione, e trarre nuovo coraggio per ripartire e continuare a portare avanti le azioni più varie su tutto il territorio. Fonte: Umanità Nuova online : Expo 2013, creare la rete dalle piccole cose


Expo 2013 – Galleria di foto


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Dal VOI al NOI: oltre le convinzioni religiose

Be the Bridge – Rivedi la diretta


Rivedi la diretta (canali audio nelle seguenti lingue: italiano, arabo, inglese, spagnolo, francese, portoghese) Trasmissioni satellitari delle seguenti TV: Telepace (diretta – in lingua italiano – programmazione) – Telelumière (diretta – in lingua araba)


Perché Gerusalemme? Perché “Be the Bridge”? Con queste domande si apre la diretta del 1° maggio, momento culmine dell’esperienza in Terra Santa di un gruppo internazionale di 120 giovani. A seguire il live streaming, saranno tanti in varie parti del mondo. In particolare da Loppiano (FI), cittadella da sempre legata alla storia dei giovani dei Focolari, dove saranno riuniti 3.000 da tutta l’Italia; da Mumbai, dove verrà offerta una testimonianza sul perdono, e da Budapest, dove, insieme ai giovani ungheresi, darà un saluto il Dr. Miklós Réthelyi, Presidente della Commissione Nazionale dell’Unesco. A 3 mesi dalla GMG di Rio de Janeiro, i giovani dei Focolari si preparano così all’appuntamento mondiale con Papa Francesco, raccogliendo il suo appello di domenica scorsa a fare cose grandi: “Giocate la vita per grandi ideali, giovani!”. Durante la diretta si ripercorreranno i momenti forti degli 8 giorni in Terra Santa: l’incontro con il Sindaco di Betlemme e con gli studenti all’Università di Betlemme, il concerto di Gen Rosso e Gen Verde al Technion di Haifa, il Simposio interreligioso a Gerusalemme con il rabbino Ron Kronish, direttore dell’ ICCI (Interreligious Coordinating Council in Israel). Si farà poi il punto sullo United World Project (UWP), il progetto avviato col Genfest 2012 a Budapest, e sui suoi sviluppi, mentre in una video intervista la dott.ssa Shyami Puvimanasinghe della sede Onu a Ginevra, sezione diritto allo sviluppo, risponderà alla domanda su come i Giovani per un Mondo Unito possono collaborare con l’ONU. Già nel 1997, Chiara Lubich, parlando alle Nazioni Unite a New York, aveva esortato al cammino verso l’unità dei popoli. Di questo storico intervento verranno riproposti alcuni passaggi. Con una danza araba “dabke” dei giovani della Terra Santa, seguita da un momento di silenzio per la pace, e l’annuncio della prossima tappa dello UWP si concluderà la diretta, ma si continua con la Settimana Mondo Unito che, ad ogni latitudine, per questa prima settimana di maggio, collezionerà appuntamenti sportivi, culturali, sociali – secondo la fantasia dei giovani e le specificità di ogni Paese – per ‘sponsorizzare’ l’idea del mondo unito. Guarda anche video Franciscan Media Center (altro…)