Dic 13, 2011 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Due settimane di conferenza ONU sui cambiamenti climatici. Quale valutazione?
A Durban è stato raggiunto in extremis un compromesso modesto: la conferenza è durata un giorno più del previsto e non ha prodotto un nuovo accordo vincolante, rimandandone la stesura al 2015 e l’entrata in vigore al 2020. Questo risultato conferma la tendenza generale delle ultime negoziazioni internazionali sul clima: una situazione di stallo. Assistiamo su scala globale a una scenetta tipica di una lite fra fratelli: tutti si chiedono chi deve fare il primo passo per risolverla. Il protocollo di Kyoto per la riduzione dei gas serra, che è stato prorogato fino al 2015, è insufficiente, sia perché si propone obiettivi limitati, sia perché Paesi molto inquinanti non vi aderiscono. Alcuni grandi inquinatori “storici” vorrebbero che a ridurre le emissioni fossero i Paesi cosiddetti emergenti. Nonostante tutto rimango ottimista: credo che l’umanità troverà una soluzione. Alcuni Paesi hanno già compreso l’importanza strategica delle fonti di energia rinnovabili. In questo contesto si inserisce positivamente l’Unione Europea, col piano “20 20 20” (entro il 2020 riduzione dei gas ad effetto serra del 20%, dei consumi energetici del 20% e del 20% del nostro fabbisogno energetico mediante l’utilizzo delle energie rinnovabili). Non c’è il rischio che queste decisioni vadano a svantaggio dei Paesi emergenti? Il rischio c’è, infatti alcuni appoggiano giustamente la riduzione delle emissioni di gas serra, ma ponendosi anche dal lato dei Paesi emergenti, dove gran parte della popolazione è ancora senza luce elettrica e acqua. Si dovrebbe sostenere lo sviluppo di energie pulite e ci si chiede: perché i Paesi ricchi non cedono i brevetti relativi? Perché esportano industrie inquinanti? Fra chi sostiene questa posizione c’è anche la Chiesa Cattolica. A Durban erano presenti negoziatori da 190 Paesi che cercano i grandi accordi tra gli Stati. E a livello micro, c’è qualcosa che possiamo fare? Sì, certo. L’impegno a livello personale, le scelte di consumo e di voto, uno stile di vita più sobrio, sono tutte azioni importanti. Inoltre EcoOne cerca di elaborare una riflessione anche sul piano di un nuovo rapporto tra persona e natura… Può spiegare meglio? Quali sono le proposte di EcoOne per uno stile di vita più sostenibile? La proposta di EcoOne trova radice nel pensiero di Chiara Lubich. Cosa ci ha insegnato Chiara? Non tanto le tecniche più moderne per risparmiare energia, ma ad avere uno sguardo verso la natura che è nuovo. Ci ha fatto cogliere la presenza di Dio sotto le cose. Ci ha fatto capire la fraternità universale, che vuol dire fraternità intragenerazionale, cioè con gli altri popoli all’interno della nostra generazione, e tra le generazioni, per rispondere alle domande “Che pianeta lasceremo ai nostri figli? Che aria respireranno?”.
In questa riflessione su un rapporto uomo-natura rinnovato, troviamo il superamento di un antropocentrismo eccessivo, quella che potremmo definire scherzando la “filosofia di Paperone”, cioè quella dell’uomo dominatore assoluto che distrugge la natura pur di far soldi, ma anche il superamento di un fisiocentrismo estremo, in cui la natura è al centro, al punto tale da considerare la persona umana come un “disturbo” del cosmo. Noi crediamo che la risposta stia piuttosto nel dono di sé. Per usare una parolona, nell’«antropocentrismo oblativo»: in una persona che vive il dono di sé con i suoi simili e con la natura, di cui si sente non il padrone ma l’amministratore e il custode, perché gli è affidata da Dio. Luca Fiorani, ricercatore all’ENEA e docente di Ecologia ed Educazione Ambientale alla LUMSA, è il coordinatore internazionale di “EcoOne”, un’iniziativa culturale promossa e sostenuta da docenti, ricercatori e professionisti che operano nel settore delle scienze ambientali, accomunati dal desiderio di arricchire la propria conoscenza scientifica con una lettura umanistica e sapienziale dei problemi ambientali. Nel 2010 ha pubblicato per Città Nuova, assieme ad Antonello Pasini, “Il pianeta che scotta, capire il dibattito sui cambiamenti climatici”. Su Città Nuova leggi anche:
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Dic 12, 2011 | Chiesa, Cultura, Focolari nel Mondo
Autentico discepolo di Teresa d’Avila, Jesús Castellano Cervera (1941-2006), carmelitano, si è addentrato sempre più nel “castello interiore” della sua anima. Nello stesso tempo l’incontro con il Movimento dei focolari e con la sua fondatrice, Chiara Lubich, gli ha fatto scoprire il “castello esteriore” di una esperienza spirituale di comunione. Da grande conoscitore della teologia spirituale ha colto la novità e le infinite potenzialità in essa racchiuse per la vita della Chiesa di oggi. Gli scritti qui raccolti, inediti ed editi (ma non facilmente reperibili) sono una testimonianza della sua sorpresa e della gioia scaturita dall’incontro con tale spiritualità e una espressione della nuova comprensione teologica che da essa è nata. Il curatore – Fabio Ciardi (1948), dei Missionari Oblati di Maria Immacolata, è professore ordinario presso l’Istituto di Teologia della vita consacrata “Claretianum” (Roma). Ha pubblicato per Città Nuova: Fuoco è la Tua Parola, come vivere il Vangelo (2003, 20042); Luce è la Tua Parola, dialogo interreligioso e annuncio del Vangelo (2005), Parlaci di Lui, i racconti di Cafarnao (2007), La storia di Dio e la mia (2010), Carismi, Vangelo che si fa storia (2011). La collana – Carismi: la collana propone una lettura dei carismi alla luce della spiritualità di comunione. Brevi saggi che esplorano il vissuto ecclesiale di ieri e di oggi per cogliervi le ispirazioni e le proposte di nuovi percorsi.
Dic 12, 2011 | Cultura, Dialogo Interreligioso, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
Lonavla, località famosa per il suo clima piacevole sull’altipiano del Deccan, a circa due ore di auto da Mumbai. 60 studiosi sono lì per il IV Simposio indù-cristiano, un’iniziativa che ebbe luogo per la prima volta nel 2002 a Castelgandolfo, un anno dopo la visita di Chiara Lubich in India ed i suoi incontri nell’ambito accademico e gandhiano dell’immensa nazione asiatica. Si trattò di una prima assoluta. Il Movimento dei focolari, già allora attivo da decenni nel campo interreligioso, non aveva mai avuto modo di affrontare l’aspetto accademico e teologico fra seguaci di religioni e tradizioni diverse. Dal 2002 si sono susseguite, poi, iniziative accademiche con buddhisti, ebrei e musulmani, a Roma ed in diverse parti del mondo. La scoperta e la valorizzazione dell’ambito accademico nel settore del dialogo fra seguaci di fedi diverse, sebbene non debba diventare né prioritario né esclusivo, ha, tuttavia, acquisito sempre più un ruolo centrale per una vera conoscenza della spiritualità, della ritualità e dell’etica dell’altro. Il titolo dell’evento – Leggere, interpretare e vivere le Scritture per realizzare la pace e la fratellanza universale – offre spunti vitali, che, tuttavia, verranno approfonditi anche intellettualmente. Fra i cristiani, oltre a rappresentanti del Movimento dei focolari dell’India, saranno presenti membri della Scuola Abbà – il centro studi – e del Centro del Dialogo interreligioso dei Focolari. Da parte indù, i partecipanti saranno gandhiani, impegnati su una linea sociale e pratica, come pure professori universitari affiliati a diverse prestigiose università. (altro…)
Dic 9, 2011 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Sociale
2 dicembre, Salone “Manuel Belgrano” del Senato della nazione Argentina, presenti un centinaio di persone: politici di differenti partiti e funzioni, cittadini appartenenti a diverse organizzazioni della società civile, studiosi di politica si sono radunati per “recuperare” la storia di questa esperienza iniziata nell’agosto 2001, in un momento drammatico per la politica e la società argentina.

Laureati della Scuola di formazione politica
Erano rappresentate le diverse Provincie dove il MppU svolge la sua attività: La Rioja, Cordoba, Salta, Santa Fe, Tucuman e San Juan. Significativa la presenza di due consiglieri del Municipio di Nazareno, provincia di Salta (a cinque ore da La Quiaca, nell’estremo nord argentino), dove il MppU porta avanti varie iniziative di formazione politica, insieme alla OCAN (Organizzazione delle Comunitá aborigene di Nazareno).
La giornata è stata aperta con un tema per riflettere sulle “Urgenze comuni nell’agenda pubblica argentina”, svolto dalla deputata Margarita Stolbizer (Partido Gen), dal deputato della cittá di Buenos Aires Federico Pinedo (Partito PRO) e dalla senatrice de La Rioja Hilda Aguirre de Soria (Partito Frente para la Victoria). Horacio Pirotta (co-presidente del MppU), Nélida Romero (MppU-La Rioja) e Ezequiel Ezimbague (Giovani del MppU-Tucuman) sono stati i presentatori del percorso svolto in questi dieci anni: gruppi di dialogo politico, scuole di formazione politica per giovani in 30 cittá dell’Argentina con 600 diplomati e molteplici eventi. Con loro si è presentato anche Osvaldo Barreneche, coordinatore nazionale della RUEF (Rete Universitaria per lo Studio della Fraternitá); questa rete, che comprende diverse discipline, è molto legata, fin dalla sua nascita, agli studiosi di politica vincolati al MppU.

Membri del MPPU nel Parlamento provinciale a La Plata (Buenos Aires)
Il Movimento Politico per l’Unità appoggia i compiti dei cittadini organizzati nella società civile come attori privilegiati nella costruzione dell’attività politica: molti di loro erano rappresentati in questa celebrazione. Alcuni giovani, formati nelle scuole del MppU (uno dei frutti piú importanti di questi primi dieci anni di attività), hanno presentato i motivi della loro vocazione politica diretta alla fraternità. E’ stata una conferma dei risultati delle scelte fatte fin dall’inizio: “Rinnovare la politica, partendo dai giovani”. 
Un momento del Incontro Latinoamericano dei Sindaci a Rosario (Giugnio 2005)
Lo sviluppo locale è stato il tema presentato dai consiglieri del Municipio di Nazareno Ruben Tolaba y Nora Sandra Dominguez (Partito Frente Grande), Sandra Castellano (Partito Socialista, consigliera comunale di Montes de OCA, Provincia de Santa Fe) y da Miguel Rivas (Partito Vecinal de Villa Gral. Belgrano, Provincia de Córdoba). Nello spazio conclusivo (Fraternità e costruzione politica) è stata presentata l’esperienza di Rosa Di Pasquale (deputata italiana, del MppU dell’Italia), di Amelia Lopéz (PJ Córdoba, ex deputata nazionale e ex ministra dell’educazione della sua provincia), e di Alejandro Olmos (Proyecto Sur), uno degli ultimi membri che si sono sommati alla rete. Nella conclusione, Cecilia di Lascio (Presidente del Mppu dell’Argentina), ha presentato una riflessione sulle linee culturali che sostengono la rete del Movimento Politico per l’Unità e le sue prospettive. Un bilancio con molti risultati positivi che apre a nuove sfide: crescere perché la fraternità sia la chiave di lettura e di lavoro si settori sempre piú ampi della politica argentina.
Dic 6, 2011 | Cultura
Dio è Amore. Dio mi ama immensamente. La riscoperta, folgorante, che Chiara Lubich fa nel 1943, durante la Seconda Guerra mondiale, è all’origine di una avventura straordinaria. Ne scaturisce una spiritualità che oggi, in tutto il mondo, porta migliaia di persone ad impostare la propria vita sull’Amore e la Verità. Su questo tema la Curatrice propone una antologia di scritti di Chiara Lubich, dei quali vari inediti. Lettere, discorsi spontanei o ufficiali, pagine di diari offrono al lettore l’opportunità di penetrare quest’avventura umana e spirituale. LA CURATRICE – Florence Gillet (Parigi, 1943) dopo il dottorato in teologia ha insegnato la teologia spirituale e la storia della Chiesa presso la scuola di formazione dei focolarini di Loppiano (Firenze, Italia). Dal 1998 ha lavorato nella Segreteria personale di Chiara Lubich come interprete e come traduttrice dei suoi scritti e dei suoi discorsi. Ora lavora al Centro Chiara Lubich. Per Città Nuova ha pubblicato: La scelta di Gesù abbandonato nella prospettiva teologica di Chiara Lubich (2009), Ho trovato l’amore, un itinerario di preghiera con Chiara Lubich (2010). Ha curato il volume di questa collana La Parola (2011). LA COLLANA – La collana MEDITAZIONI dell’Editrice Città Nuova risponde al mai sopito interesse per la vita spirituale mettendo a disposizione di un vasto pubblico sussidi per la riflessione interiore ispirati a un’autentica esperienza spirituale, che alla solidità della dottrina uniscono l’aggancio ai problemi di ogni giorno. Per questa collana sono stati pubblicati anche:
Fonte: Città Nuova Online
Dic 6, 2011 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
Prof. Callan, cosa è Claritas?
«Claritas è una rivista online in lingua inglese che cerca di elaborare una cultura dell’unità in modo accademico e approfondito. Gli articoli sono rivisti dai pari (peer review) per assicurare la qualità, ma soprattutto, come avviene per Nuova Umanità in lingua italiana, vogliono esplorare tutta la realtà alla luce di quell’unità capace di generare un mondo nuovo. Non è soltanto al servizio di un’area culturale specifica del mondo, ma offre la possibilità, a tutti coloro che usano la lingua inglese, di esprimersi in quella lingua. Per favorire la partecipazione di tutti, e in particolare di coloro che hanno meno possibilità economiche, è gratuita, anche se, per coprire le spese, chiediamo – a chi può farlo – di abbonarsi come farebbe con ogni altra rivista di studio.» Possiamo spiegare il funzionamento e l’utilità della modalità del peer-review? «In pratica, una volta che un articolo è accettato dal direttore come possibile per essere pubblicato, è mandato, per avere un parere, ad altre persone competenti nell’argomento di cui si tratta. Queste persone, abitualmente, sono membri della redazione. Questa valutazione può anche risultare un vero servizio all’autore, in quanto un articolo può essere valutato in maniera positiva, ma avere necessità di qualche modifica per renderlo pubblicabile, gli appositi miglioramenti gli saranno quindi suggeriti. La redazione è composta principalmente da persone provenienti da istituzioni accademiche di tutto il mondo.» Claritas è una rivista transdisciplinare, come mai questo approccio? «Perché è un aspetto dell’unità che rispetta, anzi sottolinea, le diversità delle discipline, ma riconosce che ognuna può arricchire l’altra. Ogni disciplina ha la sua giusta autonomia, ma nessuna è a sé stante. Claritas si rivolge a tutti quelli che vogliono partecipare al dibattito che si svolge intorno al progetto dell’unità e il suo obiettivo è di contribuire, in modo intellettualmente valido, a promuovere e diffondere la cultura che nasce dal carisma dell’unità.» Quale è il suo legame con il Movimento dei focolari? «La cultura dell’unità che Claritas cerca di esprimere nasce dal carisma custodito dal Movimento dei focolari. Claritas dunque è un’espressione culturale del Movimento, ma non si deve necessariamente far parte di esso per scrivere sulle sue pagine o per trovarne qualcosa di utile o magari di illuminante.»
Da dove nasce l’idea di questa rivista? «La sua linea editoriale è basata su quella che si trova anche in Nuova Umanità, ma Claritas si rivolgerà all’area di lingua inglese. In concreto in precedenza c’erano due conversazioni parallele, una all’interno di Nuova Umanità, che riconosceva l’importanza di pubblicare online articoli anche in lingua inglese e l’altra negli USA, dove si sentiva la necessità di un’espressione linguistica adatta alla comunità scientifica di molti nel mondo e che, fortunatamente, aveva già trovato dei mezzi concreti per realizzarla. Certamente la sua natura rigorosa la distinguerà, anche se vuol essere il più possibile aperta a tutti.» Il 12 marzo 2012 uscirà il primo numero, possiamo avere qualche anticipazione? «Pubblicheremo un testo di Chiara Lubich del 1961 dove lei racconta la sua esperienza di “Paradiso”. È un testo forte e pieno di conseguenze o implicazioni culturali. Ci sarà almeno un articolo per contestualizzarlo e uno che esaminerà il pensiero antropologico implicito nell’esperienza di Chiara. Inoltre, ci saranno due articoli sulla politica: uno che tratterà sui limiti del potere politico e l’altro che guarderà ai rapporti internazionali. Ci saranno poi articoli che prenderanno in considerazione il dialogo interreligioso, in particolare con gli ebrei e con i buddhisti. Infine, mostrando qualcosa dell’ampiezza di ciò che interessa la rivista, ci saranno recensioni di libri di vario tipo – compresi quelli che vanno oltre l’ambito culturale di lingua inglese, come un testo che affronta la “fratellanza” dal punto vista Sud Americano.» Alla rivista Claritas i nostri migliori auguri! (altro…)