
Ce que dit la Bible sur la santé (n°30)
Loin des recettes habituelles, ce livre propose un nouvel éclairage sur la santé, elle qui impacte tant toute expérience spirituelle.
Loin des recettes habituelles, ce livre propose un nouvel éclairage sur la santé, elle qui impacte tant toute expérience spirituelle.
La santità dei grandi è quasi sempre nata da un movimento verso Dio e verso i piccoli e i poveri avvenuto in maniera non convenzionale. Essi hanno lasciato il proprio posto. Sono andati verso i poveri, non a fare elemosine ma a condividerne la vita, per accoglierli in seno alle loro vite, in modo tale che le loro vite ne risultavano radicalmente mutate. La decisione radicale per Dio soltanto è, nella maggior parte dei casi della storia della salvezza, una decisione per i poveri, una decisione per i piccoli, una decisione per gli impotenti. È una decisione che non intende soltanto migliorarne la situazione, che non vuole soltanto elargire qualche elemosina, né vivere una piccolissima parte della loro vita di quando in quando, per poi potersene tornare nella propria condizione: procede sempre da una metanoia, da un intimo capovolgimento della mentalità, della sensibilità, dell’essere: io appartengo a loro, io sono come loro, esattamente come loro dinanzi a Dio, io non sono migliore di loro. No, sono del loro stesso livello e, infatti, l’unico Santo è sceso a quel livello. (da una predica, 1.11.93) Klaus Hemmerle, “La Luce dentro le cose”, Ed. Città Nuova, Roma, 1998, pag. 340. (altro…)
Si è svolto in Vaticano, dal 27 al 29 ottobre scorso, “(Re)Thinking Europe. Un contributo cristiano al futuro del Progetto Europa”, convegno organizzato dalla Commissione delle conferenze episcopali della Comunità europea (Comece) in collaborazione con la Segreteria di Stato. «L’impegno dei cristiani deve costituire una promessa di pace» ha detto Papa Francesco, a conclusione dei lavori. Non è questo «il tempo di costruire trincee, bensì di lavorare per perseguire appieno il sogno dei Padri fondatori di un’Europa unita e concorde, comunità di popoli desiderosi di condividere un destino di sviluppo e di pace».
Una piccola folla assiepata nonostante la pioggia battente e un albero dai rami stilizzati sui cui nascono, come foglie, tanti messaggi di pace. Sono le istantanee più recenti di una amicizia di lunga data, quella tra la comunità dei Focolari della Scozia e i musulmani della Ahl Al Bait Society, fondata nel 1991 con lo scopo di promuovere il patrimonio culturale e la fede religiosa della minoranza musulmana presente nel Paese, aiutandola ad integrarsi nel contesto sociale. Insieme, le due comunità promuovono da tempo momenti di scambio, incontro e preghiera comune, in cui il dialogo interreligioso viene proposto come elemento chiave per affrontare e sanare le numerose fratture che attraversano pericolosamente il tessuto sociale, non solo in Europa. Il 19 settembre scorso, gli ombrelli aperti sotto il cielo plumbeo sono il segno colorato di questo impegno. Tra i presenti alla Veglia di Pace e Speranza anche alcune personalità civili e religiose, tra cui il Lord Provost, rappresentante del Consiglio comunale della città, l’arcivescovo metropolita emerito di Glasgow, Mario Conti, e alcuni esponenti del Consiglio Musulmani della Scozia.
L’ispirazione a questa iniziativa, spiegano gli organizzatori, è stato l’appello alla solidarietà con i popoli della Siria lanciato da Papa Francesco. Spiega Liz Taite, del Movimento dei Focolari: «In un momento in cui diverse circostanze seminano divisione e conflitti, il Movimento dei Focolari, insieme a persone provenienti da fedi diverse, intende promuovere pubblicamente un messaggio di pace. Questo evento è il segno che Dio è al lavoro e che la pace è possibile». Azzam Mohammad, direttore della Società Ahl Al Bait: «Insieme vogliamo abbattere le barriere, eliminare il timore e la diffidenza e aumentare la comprensione e il rispetto reciproco. Abbiamo lavorato con sincerità e con il cuore. Abbiamo lavorato a squadra, ed è stato un successo. Questo è un passo che segna la storia del nostro lavoro comune e sarà di esempio per tutte le comunità intorno. Adesso dobbiamo cominciare a pensare al prossimo evento».
Daniel, di Glasgow, ha partecipato alla fine di agosto alla Summer School Interfaith Engagement in Theory and Practice, un corso/laboratorio dedicato al dialogo interreligioso promosso, da alcuni anni, dall’Istituto Universitario Sophia e dal Risalat Institute di Qum (Iran) a Tonadico, nel Nord Italia. Quest’anno i partecipanti venivano dal Canada, dall’Europa e dagli Stati Uniti. «Credo che la mia città possa capire i valori del multiculturalismo e dell’integrazione. Quando si è uniti e solidali, quando riconosci gli stessi tuoi valori in chi a prima vista può sembrare diverso si possono affrontare diversamente le battaglie di ogni giorno. Questo incontro di fedi e culture diverse è una testimonianza di come l’unità sia possibile anche quando siamo diversi. Anzi, la diversità ci fa forti, ci ricorda di salutarci come fratelli e sorelle, di accoglierci con braccia aperte e con il sorriso. Tutti possiamo essere messaggeri di speranza e di pace e motore di cambiamento». (altro…)
Quale relazione può esserci tra la Bibbia e il lavoro, le imprese, la finanza? A partire da domani, 29 ottobre, una trasmissione in otto puntate di Tv2000 vedrà Luigino Bruni, focolarino economista e appassionato biblista, docente all’Università Lumsa (Roma) e all’Istituto Universitario Sophia (Loppiano, Firenze), a colloquio, di volta in volta, con noti esponenti del mondo della politica, del sindacato, della finanza e con lavoratori, manager, imprenditori, di cui verranno raccolte le testimonianze a favore di una economia orientata all’uomo. Partendo da un approccio, quello dell’Economia di Comunione – che considera attori dell’economia tutte quelle persone che non si accontentano di raggiungere solo un proprio tornaconto, ma si aprono alle necessità delle persone più povere, coinvolgendo imprenditori, dirigenti e lavoratori, studenti e semplici cittadini nell’attuazione di una cultura economica improntata alla comunione e alla reciprocità – in ogni puntata verrà proposta una correlazione inedita di un brano della Bibbia e di un aspetto dell’economia. Un’occasione per riflettere sui motivi originari, ma sempre attuali, alla base delle iniquità presenti nel tessuto sociale del nostro tempo: precarietà, logiche speculative, ingiustizie, sperequazioni, invadenza del mercato nella sfera privata. Ma al tempo stesso per proporre all’attenzione piccole o medie aziende, imprenditori o lavoratori, presenti fisicamente in studio o con un servizio filmato, che hanno già provato con successo a coniugare giustizia e mercato, profitto e bene comune, occupazione e solidarietà. Partirà dal racconto degli Ebrei schiavi in Egitto, contenuto nell’Esodo, la riflessione sui lavoratori e sulla difesa dei loro diritti. Seguirà, nella seconda puntata, una lettura “economica” della parabola del “Figliol prodigo” e un confronto sui temi della misericordia e del perdono, con storie di imprenditori che hanno fondato sull’accoglienza e la condivisione il loro modello di azienda. Di sacrificio della sfera personale e competizione si parlerà, a partire da un brano di Isaia, nella puntata dedicata al “modello sacrificale”, fatto proprio da molti manager in carriera, e da altri rifiutato in favore di una scelta di libertà. La rilettura della storia di Giobbe, caduto in disgrazia e per questo creduto colpevole, sarà invece l’occasione per riflettere sui rischi nascosti dietro al culto della meritocrazia. Dalla pagina del libro di Geremia dedicata ai falsi idoli partirà l’analisi sui motivi che oggi spingono molti uomini e donne all’acquisto e al consumo anche nei giorni di festa, soccombendo alle logiche del mercato. Ancora. Povertà e ricchezza saranno il tema della sesta puntata, in cui la provocazione delle “Beatitudini” sarà confrontata con la tendenza a nascondere il valore e il senso della povertà, della sobrietà e dell’accoglienza. La rilettura della Torre di Babele, madre di tutte le imprese finite male, rappresenterà lo stimolo per comprendere gli errori che anche oggi possono portare le imprese al fallimento o verso scelte eticamente o socialmente sbagliate, e per parlare delle conseguenze sociali ed economiche della criminalità organizzata. Infine, nell’ultima puntata, la lettura biblica dell’Arca di Noè sarà l’occasione per riflettere sui “costruttori di arche di speranza” ancora presenti nel nostro tempo, con alcune storie di chi ha saputo virare, anche dopo esperienze molto dolorose, verso un futuro positivo per sé e per gli altri.
“Benedetta Economia” andrà in onda per otto domeniche, dal 29 ottobre al 17 dicembre, alle ore 19. Le letture dei brani della Bibbia saranno eseguite dall’attore Pio Stellaccio e realizzate in luoghi simbolici. Scritto da Dario Quarta e Luigino Bruni, con Elena Di Dio e Francesca Mancini. Regia di Nicola Abbatangelo. In studio, nelle diverse puntate, Susanna Camusso, Brunello Cucinelli, Cesare Romiti, Elsa Fornero, Giulio Tremonti, Suor Giuliana Galli, Johnny Dotti, Bill Niada e molti altri ospiti.
https://youtu.be/ifnEVU3bzTY (altro…)