Set 26, 2017 | Chiara Lubich, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità

Focolare temporaneo in Vietnam
Incontrano, accorciano le distanze, collegano, connettono. Sono i “focolari temporanei”, piccoli gruppi, composti da giovani e adulti, appartenenti alle diverse vocazioni del Movimento dei Focolari, che per un periodo breve, da pochi giorni a qualche settimana, lasciano la propria casa per visitare comunità lontane, spesso in zone isolate. Una quarantina di viaggi solo negli ultimi mesi, dallo Sri Lanka alle isole Azzorre, dal Vietnam a Santo Domingo, dal Brasile alla Tanzania. Tutti “autofinanziati” con le più varie iniziative e spesso con grandi sacrifici. Gli alloggi, in genere, sono messi a disposizione dalla chiesa locale o dalla comunità stessa. Ognuno di questi viaggi ha una storia diversa, ma con un denominatore comune: come temporanei “focolari”, accendono nuova vita. Idalina e Toni sono una famiglia del Portogallo. Insieme ad altre sette persone, tra cui due giovani, durante il mese di agosto sono partiti per Saurimo, in Angola. «Siamo stati alloggiati nella casa dell’arcivescovo. Insieme a lui abbiamo condiviso i pasti e tanti altri momenti della giornata». Durante le due settimane di permanenza hanno intrecciato molti rapporti con adulti e ragazzi della comunità: «Al termine dei quindici giorni di permanenza, ci chiedevano quando saremmo ritornati. L’arte di amare di Chiara Lubich è per tutti una grande scoperta».
Di ritorno da un mese di permanenza tra i popoli indigeni dei Territori del Nord-Ovest, in Canada, Father Harry Clarke (sacerdote della British Columbia, provincia occidentale del Canada), Marilena e Mike Murray (una coppia di sposi di Washington DC), Maria Santana (Montreal) e Ljubica Dekic (Toronto) scrivono: «A Yellowknife, capoluogo della regione e sede della diocesi, siamo stati accolti dal Vescovo emerito, che ha trascorso tutta la sua vita tra le popolazioni indigene del nord. Da lì siamo partiti per Wha Ti, uno dei quattro villaggi della tribù Tlicho, a 40 minuti di aereo. Eravamo ospiti nella casa della parrocchia. La gente del villaggio è semplice e molto riservata. Uno dei problemi della tribù è la mancanza di comunicazione tra gli anziani, radicati nella cultura indigena, e i giovani, che non parlano più la lingua della tribù. Alcolismo, gioco d’azzardo e droga complicano la situazione. Abbiamo presentato la spiritualità dell’unità, poi ci siamo dedicati alle varie attività della piccola comunità cattolica per bambini e adulti. Le circostanze ci hanno messo in contatto con due luterani e una coppia di mennoniti in missione, ed è sorta una bella collaborazione. Spostandoci in canoa lungo il fiume, abbiamo partecipato agli eventi della tribù, che proprio in quel periodo riuniva l’assemblea annuale dei villaggi. Di questo viaggio ci sono rimaste soprattutto le storie di vita, i problemi, i rapporti di fiducia costruiti».
A Bambio, 300 chilometri da Bangui, nella Repubblica Centrafricana, un “focolare temporaneo” ha incontrato un gruppo di pigmei che da vent’anni conosce e vive l’Ideale dell’unità. Fidelia scrive: «È impressionante entrare nei loro villaggi e sentirsi salutare con un “ciao”! I pigmei hanno tanti valori: la fedeltà, la monogamia, la purezza, il senso del sacro. Ci hanno raccontato le loro esperienze sull’arte d’amare e sulla Parola di vita. Ogni villaggio ha scelto un giorno alla settimana in cui incontrarsi, dalle 6 alle 8 di mattina, prima di cominciare le attività. Raccontavano: “Il focolare ci ha insegnato a vivere, ad amare, a farci uno con gli altri. Non c’è più voi e noi, siamo tutti noi. I pigmei non si mescolano con gli altri perché ci guardano male. Ma i focolari ci hanno considerato uguali e sono venuti a vivere con noi, a condividere le nostre gioie e sofferenze. Non ci hanno chiesto di diventare cattolici, ma ci hanno insegnato l’amore”. E ancora: “Noi pigmei abbiamo tante pratiche nella nostra tradizione. Ma da quando siamo “dei focolari”, ne ho lasciate cadere alcune. Ad esempio, quando mio figlio si è ammalato, non sono andato dallo stregone come facevo prima, ma l’ho portato in ospedale. Appena i focolarini l’hanno saputo, sono venuti ad aiutarmi finché non è guarito”». La gratitudine e l’arricchimento sono grandi, in chi parte e in chi resta, mentre cresce la consapevolezza di essere un’unica famiglia. (altro…)
Set 25, 2017 | Focolari nel Mondo
Nel mese di settembre, la Comunità Cattolica Shalom ha festeggiato i 35 anni di vita. La Comunità, con la quale il Movimento dei Focolari ha profondi legami d’amicizia, è nata in Brasile, nel 1982, su iniziativa di alcuni giovani universitari guidati da Moysés Louro de Azevedo Filho e con l’incoraggiamento dell’Arcivescovo di Fortaleza. Pur avendo come obiettivo di accogliere i giovani e annunciare loro il Vangelo, in breve tempo si è diffusa anche tra famiglie, bambini e persone di diversa provenienza socioculturale, uniti dalla chiamata a vivere la preghiera, la vita fraterna e il servizio. Attualmente è presente in Sudamerica, Nord America, Medio Oriente, Europa, Africa e Asia. Oltre a numerosi gruppi di preghiera, la Comunità ha avviato centri d’arte e di cultura, scuole, case di accoglienza per anziani, malati e senzatetto, progetti per il recupero di tossicodipendenti e bambini di strada e per la prevenzione dell’aborto. Alla Comunità Shalom i nostri migliori auguri! (altro…)
Set 23, 2017 | Chiesa, Focolari nel Mondo, Spiritualità

Il vescovo Klaus Hemmerle
«Il mondo si avvicina sempre più, sempre più diventa un mondo unico. Ma non basta che si avvicini dal punto di vista economico, tecnico, politico: ciò di cui abbiamo bisogno è uno spirito comune, in cui davvero tutti gli uomini possano costruire insieme l’unico destino del mondo. Uno spirito che superi l’isolamento, ma anche il pericolo di un collettivismo di massa, senz’anima. Questo spirito è ciò che il vangelo offre. Dio stesso si è fatto nostro fratello, e ci ha fatto fratelli gli uni degli altri. Il ritmo esistenziale di questo mondo che si fa uno dev’essere il comandamento nuovo: amatevi anche voi gli uni gli altri come io vi ho amato». (da un’intervista del dicembre 1977) «Interesse primario del cristiano deve essere il portare avanti, non solo con coloro che condividono i suoi ideali, ma con tutti coloro che hanno responsabilità nel mondo, l’edificazione di un mondo umano». (da una conferenza del 17.11.1978) «Se la tua nazione è per me importante quanto la mia, se la tua cultura è per me preziosa quanto la mia, sto spianando la strada su cui Gesù potrà essere determinante nel mezzo di questo mondo. Non saremo livellati e confusi in un’anonima uniformità, ma avremo in mente, nelle intenzioni e nel cuore, l’altro: avremo nella mente e nel cuore il mondo. E così i nostri mondi saranno parte di un’unica realtà, senza annegare in un mondo neutrale, banale. Il mondo stesso diverrà così al tempo stesso più unificato e più variegato». (dal volume Der Himmel ist zwischen uns, pp. 93 s.) «Gli spazi in cui viviamo non devono diventare le celle bene attrezzate di un gigantesco carcere travestito da albergo, ma devono essere spazi d’incontro, in cui l’uomo può attendere e ricevere altri essere umani, e, più ancora, in cui l’uomo può attendere e ricevere Dio». (da un articolo del dicembre 1973) Klaus Hemmerle, “La luce dentro le cose”, Ed. Città Nuova (1998 – pp. 286, 287, 300, 282) (altro…)
Set 22, 2017 | Focolari nel Mondo
In occasione del 30° anniversario (1987-2017) della consegna della Targa Cateriniana a Chiara Lubich, la Comunità dei Padri Domenicani di Siena (Italia), in collaborazione con l’Associazione Internazionale dei Caterinati e il Movimento dei Focolari, promuove un convegno (23 e 24 settembre a Loppiano, la cittadella fondata da Chiara Lubich nel 1964) dal titolo: “La Mistica del Fuoco in Caterina e Chiara”. I relatori: professor Piero Coda preside dell’Università Sophia e Suor Elena Ascoli O.P dell’Associazione Internazionale dei Caterinati. Moderatore: Padre Alfredo Scarciglia O.P. (priore del convento di San Domenico di Siena e assistente ecclesiastico dei Caterinati). Si leggerà un messaggio di Maria Voce, presidente dei Focolari. Durante il convegno sarà proiettato un DVD sulla consegna della Targa Cateriniana a Chiara Lubich e l’attrice senese Paola Lambardi leggerà alcuni passi tratti dai testi cateriniani. Programma (altro…)
Set 22, 2017 | Chiesa, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni
«Un’esperienza di Chiesa viva, in cammino, in dialogo, in uscita», sintetizzano in breve Paola Pepe e Jonathan Michelon (responsabili delle Scuole Gen internazionali di Loppiano) i giorni del Seminario internazionale sulla situazione giovanile. Esso fa parte di un percorso organizzato dalla Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi, in preparazione alla XV Assemblea Generale Ordinaria sul tema “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”. «Abbiamo fatto un’esperienza di profonda comunione, di “training sinodale” a contatto con varie realtà ecclesiali. Già dall’estate ci eravamo preparati, insieme ad altri giovani dei Focolari di diversi Paesi, per inviare il nostro contributo alla segreteria generale del Sinodo», scrivono insieme a Leandro (Argentina), Marina (Brasile) e Nelson (El Salvador). Il programma del Seminario è stato ricco di contenuti per gli autorevoli interventi di formatori, economisti, esperti di comunicazione, sociologi, accompagnatori, appassionati del mondo giovanile. Ventuno i giovani presenti su 82 partecipanti dai 5 continenti che hanno dato il loro prezioso contributo ai lavori di riflessione con proposte di metodo e di contenuto sul prossimo appuntamento sinodale. Significativo il fatto che la segreteria organizzativa abbia prontamente accolto alcuni loro suggerimenti in merito alla metodologia di svolgimento del programma, con una maggiore condivisione in plenaria.
«Le meditazioni bibliche che aprivano le giornate ci interpellavano profondamente. Di una ci è rimasto impresso il passaggio in cui si metteva in luce che per mostrare la vita di Gesù ai giovani bisogna averne fatto l’esperienza: quanto è importante la testimonianza di vita!». Le varie tematiche sui giovani in rapporto a identità, progettualità, alterità, tecnologia, trascendenza hanno prospettato scenari realistici non privi di sfide ma sempre aperti alla speranza. Si è parlato della valenza pastorale di alcune iniziative in cui i giovani sono protagonisti quando accompagnati da adulti disponibili a vivere insieme la ricerca del senso della vita. «Ora vogliamo elaborare le esperienze che viviamo con la loro valenza formativa ed evangelizzatrice per offrirle alla Chiesa». «Il seminario è stata una grande opportunità di apertura della Chiesa, di quello che sta facendo per i giovani; e per noi di lavorare con la Chiesa, per cambiare le realtà del mondo. La Chiesa vuole ascoltarci, sapere cosa pensiamo, cosa possiamo fare di concreto e desidera affrontare con noi anche le difficoltà. Non abbiamo trovato risposte, ma si procede insieme”, spiega Marina.
Le conclusioni mettono in evidenza che occorre costruire il cambiamento e diventare generatori di vita nell’ascolto reciproco, giovani e adulti, «Sono emerse proposte concrete che verranno presentate ai padri sinodali. Tra queste, un’equipe di giovani che affianchi il lavoro della Segreteria generale del Sinodo per preparare momenti di confronto e di dialogo durante i lavori sinodali tra vescovi e giovani e coinvolgere stabilmente alcuni di essi negli organismi della Santa Sede; una Chiesa riconosciuta da tutti come “casa-comunione-famiglia”. Delle giornate romane ci portiamo via tante perle, come quella nel documento preparatorio in cui si parla dei giovani: “la possibilità della loro fioritura dipende dalla capacità della nostra cura, non per il desiderio di cambiare l’altro, ma per crescere insieme”». «Il Sinodo dei giovani – conclude il Card. Baldisseri, Segretario generale del Sinodo sui Giovani –può rappresentare un tassello di quel rinnovamento missionario della Chiesa, che per l’esortazione apostolica Evangelii gaudium, costituisce la sfida di questo tempo. Ai giovani dobbiamo rivolgerci non solo perché ci aiutino a comprendere come annunciare il Vangelo ma anche per capire meglio cosa Gesù chiede alla Sua Chiesa, cosa si aspetta da essa, cosa tagliare e cosa cucire di nuovo per questa missione». Un altro “tassello” sarà senz’altro il Genfest 2018 che si svolgerà a Manila (Filippine) e, ancora, la Giornata Mondiale della Gioventù (GMG) nel gennaio 2019 in Panama. (altro…)