Giu 27, 2017 | Focolari nel Mondo
Joseph Absi, vicario Patriarcale di Damasco, è stato eletto a guidare la Chiesa greco-cattolica. Il nuovo Patriarca, che succede all’85enne Gregorio III Laham, ha studiato teologia in Francia e in Libano (Harissa), ha conseguito una licenza in filosofia presso l’Università statale libanese e un dottorato in musica presso la Pontificia Università di Kaslik. Mons. Absi, che appartiene alla Società dei missionari di San Paolo (Paolisti), è sacerdote dal 1973 e superiore generale dal 1999. Consacrato vescovo nel 2001, è stato presidente della Caritas siriana promuovendo con i suoi collaboratori più di 40 progetti a Damasco, Aleppo e Hassaké. Uno dei temi che sta più a cuore al nuovo Patriarca melchita è l’unità fra le Chiese cattoliche orientali. (altro…)
Giu 26, 2017 | Focolari nel Mondo
Dopo che é arrivata a Panama la “Croce Pellegrina”, dove si svolgerà la Giornata Mondiale della Gioventù 2019 (GMG), l’Arcivescovo José Domingo Ulloa Mendieta, O.S.A., ha lanciato l’iniziativa che il 22 di ogni mese “si preghi insieme” per questo importante evento. La preghiera dello scorso 22 giugno è stata affidata alla comunità locale dei Focolari. A conclusione della celebrazione eucaristica, l’arcivescovo ha consegnato la “Croce pellegrina” e un’icona raffigurante la Madonna ai giovani dei Focolari. «È stato molto bello ricevere e portare la Croce della GMG – scrivono i giovani – e abbiamo colto l’occasione per dire all’arcivescovo che può contare su di noi; lui ha risposto: “Ci conto”. È stata una festa della famiglia della Chiesa!» (altro…)
Giu 26, 2017 | Focolari nel Mondo
Indetta nel 1987 dall’Assemblea Generale dell’ONU, la Giornata mondiale del 26 giugno contro l’abuso e il traffico illecito di droga intende rafforzare tutte le azioni possibili, per combattere uno dei peggiori drammi del nostro pianeta. Secondo il Rapporto 2016 dell’UNODC (United Nations Office on Drugs and Crime), 250 milioni di persone di età compresa tra i 15 e i 64 anni ha fatto uso di sostanze stupefacenti nell’anno precedente. La campagna si rivolge a tutti, ma in particolar modo ai giovani, che spesso parlano degli “effetti da sballo” delle droghe, dimenticando i molti “effetti negativi”. L’uso di stupefacenti è preoccupante e rappresenta una piaga sociale che grava pesantemente sulla sanità pubblica, sia in termini di prevenzione che di trattamento e cura dei disturbi legati all’uso di droga. (altro…)
Giu 26, 2017 | Focolari nel Mondo, Spiritualità
Nell’isola di Santa Teresina «Quando si vive in uno stato di estrema miseria, o si cade nell’inerzia, oppure in alternativa c’è solo la violenza. Dal carisma dell’unità ho capito che potevo diventare un agente di trasformazione sociale nel mio ambiente: cercare lavoro per gli abitanti, aiutare a ricostruire un mocambo, lavorare perché tutte le famiglie avessero l’acqua potabile. Due anni dopo sono stato eletto presidente dell’Associazione degli abitanti di Santa Teresina. Ho dato continuità al lavoro dei miei predecessori, mi sono occupato della trasparenza della gestione pubblica, facendo capire anche che se ciascuno aiutava l’altro, Dio avrebbe aiutato tutti». (J. – Brasile) Agente delle tasse «Lavoravo come agente delle tasse, un lavoro difficile che ho cercato di portare avanti come un servizio al Paese. Cercavo di servire Gesù in ogni persona, creando un rapporto con ciascuno. Alcuni anni fa sono stato assegnato al Dipartimento Investigativo ed Esecutivo. In pratica dovevo convincere, chi non era in regola, a pagare le tasse per non incorrere in sanzioni. Ciò è alquanto difficile e richiede una gran dose di pazienza. Piano piano mi sono guadagnato il rispetto delle persone con cui venivo a contatto, molte delle quali si sono rese conto della necessità e dei benefici di essere in regola». (A.N. – Kenia) Solidarietà contagiosa «Anni fa un’amica assistente sociale ci aveva chiesto di ospitare per una settimana una diciassettenne quasi cieca che, per vari motivi, non poteva restare nell’Istituto né tornare a casa dai suoi. Dopo averne parlato con i ragazzi, ormai adolescenti, decidemmo di comune accordo per il sì, anche se questa scelta avrebbe comportato sacrifici per ciascuno: la casa era già piccola per i 4 figli studenti che avevano bisogno di spazio. Miriam venne da noi e, aiutata da tutti, si inserì talmente bene da aiutare per il compleanno di uno di loro che ricorreva in quel periodo. Finì che invece di una sola, le settimane divennero tre. Le ricordiamo come un momento forte in famiglia. Quella esperienza di accoglienza sarebbe stata efficace anni dopo. Nostra figlia, sposata e madre di due bambini, ha ospitato un bambino disadattato che, per Pasqua, sarebbe rimasto solo nell’Istituto. Un altro nostro figlio, lui pure sposato e con tre bambini, ha accolto per il pranzo di Natale, oltre la suocera, una persona inferma di mente. La solidarietà è contagiosa». (H.G. Austria) (altro…)
Giu 25, 2017 | Centro internazionale, Cultura, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Nella luce della fede cristiana l’uomo si mostra, qual è, esemplare di Dio. Il Creatore – insegna l’Antico Testamento – lo fece a sua immagine e somiglianza. Questa origine conferisce ai suoi stracci e alle sue piaghe, al suo volto, e al suo spirito una bellezza sovrumana. Più grande questa bellezza diviene nel cristianesimo, perché l’uomo vi è veduto non solo come immagine di Dio, ma anche come creatura di Lui e la creatura è degna del Creatore, l’opera d’arte è degna dell’artista. L’Onnipotente non poteva che fare esseri degni di sé. Nell’uomo suscitò un capolavoro, che a guardarlo dà il capogiro: componendogli una struttura mirabile, per durare e generare, un’ intelligenza per lume, un cuore per proiettarsi sugli altri esseri, un’ anima per evadere dai limiti spaziali e temporali e fissarsi, con gli angeli, nell’ eternità. L’uomo cadde, è vero, abusando della sua libertà; ma è vero pure che alla sua caduta è congiunto il più sterminato prodigio dell’ amor divino: la Redenzione, per mezzo del sangue di Cristo. Visto così l’uomo – sia pur lo straccione che ti striscia accanto sul marciapiede o l’indigeno che ti vive lontano migliaia di miglia – è un essere così grande, cosi nobile, così divino che vorresti, in sua presenza, inchinarti, trepido e commosso, riconoscendo in lui la maestà di chi l’ha immaginato e fatto il prodigio della creazione, il privilegio della Redenzione, l’obbietto della vita soprannaturale nella natura. Si capisce subito che cosa porti di conseguenza una siffatta veduta: porta l’assurdità e l’impossibilità di sfruttare l’uomo, di denigrarlo, di manometterlo, di sopprimerlo, senza violentare l’opera di Dio, senza attentare al patrimonio del Creatore. Figlio di Dio è; e l’offesa al figlio diviene un oltraggio al Padre: l’omicidio si fa un tentato deicidio; quasi una uccisione di Dio in effigie. L’uomo baratta la sua dignità quando si flette al male e quando compie il male. E tra i peccati c’è la superbia messa al posto dell’umile gratitudine dell’ uomo per sapersi capolavoro di Dio. Dalla superbia nasce lo sfruttamento, che è impeto antisociale; mentre dall’umiltà cristiana nasce il servizio; e anche in questo l’uomo è copia di quell’altro «Figlio dell’uomo», «venuto non per essere servito, ma per servire». E qui avviene la saldatura dell’individuo alla società: la sua integrazione, la sua espansione. L’uomo a sé, astratto, non esiste: esiste il padre, il cittadino, il credente ecc.; e cioè esiste l’ uomo animale sociale. Ma egli entra nella società per una spinta dell’amore. Perché ama, esce dalla conchiglia del proprio sé, e s’espande – s’integra – nella vita degli altri. Già in quanto ama, l’uomo si rivela naturalmente cristiano. Il cristianesimo poi innalza e sorregge questo amore, dicendo che l’amore lo porta nella società, si dice che principio vitale della società è l’amore: senza del quale la società anziché una protezione, un complemento e una gioia della persona umana, diviene una compressione e una mutilazione di essa. Può divenire una minaccia della sua dignità. Lo sfruttamento sociale comincia quando non si ama più l’uomo; quando non si rispetta più la sua dignità, perché se ne vedono i muscoli, e non se ne vede lo spirito. Igino Giordani, La società cristiana, Città Nuova, Roma, (1942) 2010, pp. 32-36 (altro…)