Dic 14, 2016 | Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Sociale
Si avvicina il Natale anche per gli sfollati del sisma avvenuto nel Centro Italia. Sappiamo che vi state mobilizzando in questa fase post terremoto. In che modo? «AMU e AFN – spiega Francesco Tortorella –, si sono coordinate con il Movimento dei Focolari in Italia, con cui si sta portando avanti la linea di azione post terremoto. Da agosto sono stati fatti 3 sopralluoghi nelle aree colpite per studiare le possibilità di intervento. Il primo intervento che abbiamo individuato è quello di supportare le famiglie che gestiscono piccole attività agricole e di allevamento colpite dal terremoto». Dopo aver fatto uno studio di fattibilità, avete elaborato un progetto globale: di che cosa si tratta? «L’abbiamo denominato RImPRESA e si compone di due attività – spiega Paola Iacovone –. La prima attività, che verrà realizzata dalle Associazioni Abbraccio Planetario (Castelli Romani) e Bread and Fish Foundation (Ascoli Piceno), prevede la costituzione di 4 GAS (Gruppi di acquisto solidale) che, attraverso un portale informatico, acquisteranno prodotti dalle piccole aziende colpite dal terremoto, garantendo così un sostegno alle famiglie sul lungo termine». Ci sono state anche tante imprese agricole colpite dal sisma che stentano a ripartire. Anche su questo fronte vi siete impegnati? «Sì. L’Associazione italiana Imprenditori per un’Economia di Comunione (AIPEC) con la quale collaboriamo, promuove la seconda attività del progetto RImPRESA – aggiunge Tortorella –, che riguarda sempre il sostegno alle famiglie che hanno imprese agricole e di allevamento, attraverso la fornitura di materie prime, macchinari o piccole infrastrutture. Il tutto si realizza in coordinamento con la Protezione Civile italiana che ha il quadro completo delle aziende colpite e degli aiuti che vengono distribuiti». «La nostra – conclude Paola – è una goccia accanto a tante altre. Abbiamo ricevuto finora tanti contributi, una parte dei quali è stata destinata a finanziare il progetto RImPRESA. Rimane ancora una disponibilità per lanciare altre azioni che stiamo studiando e che potremo realizzare nei prossimi mesi. I contributi stanno continuando ad arrivare, per cui questa somma probabilmente aumenterà nelle prossime settimane». Un buon auspicio per un buon Natale! Gustavo Clariá Invito presentazione del progetto RImPRESA
Per chi vuole collaborare:
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Dic 13, 2016 | Ecumenismo, Focolari nel Mondo, Spiritualità
«Santità, la comunità del Movimento dei Focolari di Bari La saluta con grande affetto! Siamo contenti della Sua visita nella nostra città, ponte tra Oriente e Occidente, che ha una particolare vocazione ecumenica. La Sua presenza ci incoraggia ad impegnarci di più a servizio della piena e visibile unità fra i cristiani e della custodia del creato. Il carisma dell’unità, che Lei tanto ama, ci spinge ad operare nei nostri ambienti come apostoli del dialogo, consapevoli che solo l’unità, l’amore e la fratellanza potranno rispondere alle sfide dell’oggi dell’umanità». Con questo messaggio la comunità locale dei Focolari ha accolto il Patriarca ecumenico Bartolomeo I, in visita alla città di Bari il 5 e 6 dicembre, in occasione della festa di san Nicola. Si è trattato di «un evento di grande significato ecumenico – riferiscono dalla diocesi – che segna la Chiesa di Bari-Bitonto e che contribuisce al dialogo tra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa». Il 5 dicembre nella Basilica di San Nicola, il Patriarca ha tenuto la prolusione per l’inaugurazione dell’anno accademico 2016-2017 della Facoltà Teologica pugliese, ricevendo il premio “San Nicola” da parte dell’Istituto ecumenico. Un riconoscimento al suo impegno ecumenico perseguito da 25 anni come “artigiano paziente e coraggioso della cultura della comunione”, come si legge nella motivazione del premio. Papa Francesco si è fatto presente con un messaggio di congratulazioni letto durante la premiazione, in cui ha lodato l’impegno del Patriarca per “la promozione di una sempre maggiore comunione tra tutti i credenti in Cristo”. Nella lectio magistralis intitolata «Adriatico e Ionio, mari di Comunione», Bartolomeo I ha riflettuto sul concetto della comunione, a partire dal suo significato teologico di koinonia quale «comune partecipazione di grazia, amore e comunione alla vita di Dio, che diviene esperienza stessa dell’”essere in relazione”». Ha ricordato, inoltre, il Grande Concilio di Creta, nel giugno scorso, quando «la nostra Santa Chiesa Ortodossa, ha manifestato la sua “comunione” [indicendolo] per decisione unanime di tutti i Primati delle Chiese ortodosse autocefale». Ed ha sottolineato la necessità di un’economia solidale, affermando che «ci vuole una economia di comunione che sappia accogliere, senza creare il malcontento sociale nei Paesi ospitanti». Il 6 dicembre, al termine della solenne celebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo, mons. Francesco Cacucci nella stessa Basilica, Bartolomeo I ha tenuto un secondo intervento: «Siamo giunti anche noi come pellegrini presso la tomba di questo grande Santo – ha detto –, per invocare la sua intercessione, la sua preghiera e il suo sostegno nel nostro servizio patriarcale, per ringraziare Dio con lui, per i nostri già 25 anni di servizio all’unità della Chiesa sul Trono di Sant’Andrea, ma anche per essere forti testimoni della necessità dell’incontro dei discepoli di Cristo, affinché il mondo creda, e noi possiamo in un giorno non lontano spezzare insieme il Pane di Vita e bere al Calice della Salvezza».
Dal 1° al 4 dicembre, il Patriarca aveva visitato Lecce, dove era stato accolto anche con molto calore dalla comunità locale dei Focolari e dove ha ricevuto una laurea h.c. in Archeologia. «In questi giorni – scrivono Fausta Giardina e Roberto Lago, responsabili dei Focolari in Puglia – si respira una bellissima “aria ecumenica” in città. La visita del Patriarca, con le varie celebrazioni, è un evento molto sentito da tutti». L’amicizia dei Focolari con il Patriarca è di vecchia data. Lo scorso 26 ottobre, l’Istituto Universitario Sophia (Loppiano) gli conferì il primo dottorato h.c. in Cultura dell’Unità. E in quell’occasione egli disse: «Uno degli ideali del Movimento dei Focolari è l’unità della Chiesa. Chiara [Lubich] e i suoi collaboratori hanno lavorato molto. Lei ha visitato 23 volte Athenagoras a Costantinopoli. Poi ha incontrato Dimitrios e poi me. Nel 2008, ho visitato Chiara nell’ospedale Gemelli pochi giorni prima della sua morte. Sono sicuro che stasera lei è con noi, con la sua presenza spirituale e con la sua preghiera. Si rallegra con noi e prega per l’unità delle nostre Chiese». Gustavo Clariá (altro…)
Dic 12, 2016 | Chiara Lubich, Dialogo Interreligioso, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
«Attraverso il Movimento dei Focolari Dio ha visitato il popolo Bangwa […] Hanno vissuto il patto dell’amore scambievole con il popolo Bangwa e insegnato la spiritualità dell’unità e la fraternità universale […] Hanno ridotto la mortalità infantile dal 90% a praticamente lo zero; hanno lavorato duramente per eliminare la mortifera mosca Tsetse che faceva di Fontem una valle di morte; migliaia di persone non avrebbero avuto una buona formazione scolastica senza di loro; hanno messo alla portata di tutti buone condizioni sanitarie […] Ora è il momento di celebrare l’amore di Dio per tutto il popolo di Lebialem». Questi alcuni passaggi della lettera con cui mons. Andrew Nkea, vescovo di Mamfe, aveva indetto il 2016 come anno giubilare di ringraziamento a Dio per l’arrivo dei Focolari tra il popolo Bangwa. Assieme ad una preghiera da recitare ogni giorno, la lettera ripercorre i momenti salienti di questi 50 anni, ricordandone i protagonisti e quanti nel corso di questa storia hanno dato la vita. Essa esprime anche il sentire dei Fon – re dei territori della regione –, dei responsabili delle istituzioni e di tutta la popolazione. Risale al 1966 l’arrivo dei primi focolarini medici a Fontem. Rispondere all’emergenza in cui si trovava allora il popolo Bangwa diventò una priorità per tutto il Movimento dei Focolari. Chiara Lubich vi fece la prima visita nello stesso anno, accolta con grande festa dal re, il Fon Defang, dai notabili e da tutto il popolo. Vi ritornerà altre due volte. Nel maggio 2000 così si rivolge ai Bangwa radunati nella grande spianata davanti al palazzo del Fon: «Non mi sento di staccarmi da voi senza avere fatto un patto solenne. Un patto d’amore vicendevole, forte e vincolante. È come una specie di giuramento, in cui ci impegniamo ad essere sempre nella piena pace fra noi e a ricomporla ogni volta si fosse incrinata».

Fontem: Il comitato che ha preparato il Giubileo
A conclusione di quest’anno giubilare, dal 14 al 17 dicembre 2016, si terrà la celebrazione solenne del 50º, alla cui preparazione sono stati parte attiva i Fon e i responsabili delle istituzioni, e che nell’ottobre scorso ha acquisito dimensione nazionale con la sua presentazione, a Yaoundé, al Primo Ministro Philémon Yang. In programma il giubileo del college Our Lady Seat of Wisdom, che con 500 allievi all’anno è tra i cinque migliori istituti pre-universitari nel sistema anglofono del Camerun; testimonianze sulla vita e il lavoro dei Focolari a Fontem; una Conferenza Internazionale sul Dialogo Interreligioso tra Cristianesimo e Religione tradizionale africana, nell’esperienza degli ultimi 50 anni tra il popolo Bangwa. Oggi è forse l’inculturazione del cristianesimo a venire più in evidenza. Per il filosofo e teologo africano Martin Nkafu, direttore del Dipartimento delle Scienze Umane e Sociali dell’Area Internazionale di Ricerca alla Pontificia Università Lateranense di Roma, «il cristianesimo non ha cambiato la mentalità della gente; nell’aderire a Cristo, il Bangwa mantiene la sua personalità, la sua cultura, una visione integra della realtà, e ciò gli permette – per usare le parole di Giovanni Paolo II a Nairobi nel 1982 – di potere essere autenticamente africano e profondamente cristiano».
Tra le iniziative realizzate durante l’anno, il pellegrinaggio dei Fon a Roma nel settembre scorso, per celebrare il Giubileo della Misericordia con papa Francesco e ripercorrere i luoghi di Mafua Ndem, la “regina inviata da Dio”, come fu intitolata Chiara Lubich dal Fon Lucas Njifua Fontem in occasione del suo ultimo viaggio in Camerun. Ma anche un concorso dal titolo “L’intervento di Dio nella storia e vita del popolo Nweh Mundani”, promosso lungo tutto l’anno tra le scuole elementari e secondarie del distretto, con poesie, canzoni, composizioni letterarie e quiz; hanno partecipato con i propri lavori 700 ragazzi di 21 scuole, con il coinvolgimento di altri 4000. La ricorrenza mobilita e collega anche i Bangwa che negli ultimi decenni hanno lasciato il Camerun. Una Commissione per lo Sviluppo, con esponenti in Camerun e in altri Paesi, ha iniziato un dialogo con gli enti dello Stato in vista di azioni concrete nel campo dell’educazione, della salute, della gioventù e della condizione della donna. La celebrazione di questo 50º è seguita con partecipazione dai Focolari nel mondo. La presidente Maria Voce ha accompagnato da vicino il cammino di preparazione, mentre a Fontem saranno presenti il copresidente Jesús Morán e i consiglieri centrali per l’Africa. Fonte: Servizio Informazione Focolari (SIF) (altro…)
Dic 11, 2016 | Centro internazionale, Chiara Lubich, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Per gli antichi Cristo voleva dire re. Ma Cristo fu un re fuori dello schema accettato: chè nacque in una stalla da una figlia di contadini, tra bestiame e pastori. Dove gli altri sovrani incombevano dall’alto,calando da troni e talami, per dominare, egli venne dal basso – dallo strato ultimo per servire: sotto a tutti per essere il servo universale. E in questo servizio fece consistere la sua regalità. Tutto è semplice e incantevole, come un idillio, in questa nascita di un bambino nel cuore della notte ventosa – nel cuore della notte dei tempi -; e tutto è insieme tragico e rivoluzionario: poiché questa nascita prelude a un patibolo. Questo figlio di re, questo figlio di Dio, viene fuori tra umili creature, in un rifugio di fortuna, a mò di profugo respinto dalla gente quattrinosa e ignorato da quella miserabile: e dal nulla muove la rivoluzione. Quando apparve il Salvatore, una grande luce rischiarò la notte. Resta la notte, ma resta anche la luce, e nel cristianesimo è sempre Natale. E Natale porta tra le lagrime la gioia, perfino oggi. Disceso Dio tra noi, noi risaliamo a Dio; Egli si umanizza e noi ci divinizziamo; il punto d’incontro è il cuore di Lui. Gesù nacque in una stalla, per dimostrarci che può nascere anche nel cuore nostro, che è un locale talora non meno sordido. E quando nasce nel cuore nostro, come sulla grotta si levano a cantare gli angeli, splende nella notte la luna e piove in terra la pace. E così in certo modo il Verbo – la ragione – s’incarna fra noi oggi, e può trasformare una stalla in un vestibolo di Paradiso. Igino Giordani Le Feste S.E.I. (1954) pp. 36-42 (altro…)
Dic 9, 2016 | Chiesa, Focolari nel Mondo, Spiritualità
O encontro começa com a celebração da missa no dia 9/01 às 18h30 e termina no dia 14/01 com o almoço. Serão dias de aprofundamento sobre um dos pontos da espiritualidade da Unidade do Movimento dos Focolares, Jesus Abandonado, que será também o tema de aprofundamento durante todo o ano para todos os participantes do Movimento. As inscrições podem ser feitas pelo site www.cmginetta.com.br. Os participantes devem levar roupa de cama. Convide religiosos, religiosas e amigos de vida consagrada que conheça.
Dic 9, 2016 | Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni
No Porto, na Festa de Natal gen4, um casal de avós e um neto estão sentados ao calor da lareira, junto a um presépio. Refletem sobre o que é o Natal com a ajuda de outros personagens: dois amigos que vêm da América do Sul e trazem uma canção típica daquelas bandas, outros “netos” que apresentam um pequeno teatro, outros ainda que cantam canções de Natal. Na plateia 30 meninas e meninos, acompanhados por outros tantos adultos, são convidados a construir qualquer coisa nas várias oficinas que se desenrolam nas salas ao lado: bolachas e doces, estrelas e postais de Natal. Grandes momentos de intercâmbio e diálogo entre as várias gerações! Depois de um pequeno vídeo que um grupo de meninas e meninos de Alepo, na Síria, enviaram e onde alegremente cantam “I love you, you love me…” todos foram convidados a acenderam uma vela, que colocaram junto ao presépio… Num clima de grande solenidade e recolhimento faz-se um minuto de silêncio pela Paz!
No ar e num ambiente de grande alegria ecoa um único convite: viver o amor que Jesus veio trazer com o seu nascimento… e levar a todos este amor. E como de Natal se trata não faltou o concurso de presépios, feitos com materiais reciclados e o anúncio dos vencedores. Todos naquela sala saem a vencer com esta experiência e com a vontade de se reencontrar ao longo do ano.