25 Lug 2016 | Focolari nel Mondo
Proposte di cittadini, associazioni e istituzioni per combattere il “sistema povertà” in Italia. Politiche per il cambiamento e azione sul campo: hotspot e accoglienza, sobrietà e stili di vita, formazione ad un’economia di comunione. Interverranno tra gli altri il giurista Salvatore Curreri, gli on. Edoardo Patriarca (PD) e Antonio Palmieri (FI), sen Giovanni Endrizzi (Cinque Stelle) Raniero La Valle (Comitati Dossetti per la Costituzione), l’imam Kamel Layachi (Comunità islamiche Veneto) e molti altri. Tutte le info della manifestazione su www.loppianolab.it Un Paese che entri di diritto nella modernità, con infrastrutture al servizio e non contro i cittadini, capace di dialogare, capire e costruire sinergie con il resto dell’Europa e dei Paesi dell’area mediterranea; un Paese che garantisca lavoro, giustizia e formazione culturale all’altezza delle sfide di oggi». Sono le richieste alla politica che la gente invoca, in risposta ai recenti fatti di cronaca e ai record negativi nelle stime ISTAT della povertà in Italia. I laboratori della settima edizione di LoppianoLab danno voce a quegli italiani che vogliono essere in prima linea nel costruire il bene comune, offrendo idee e progetti, mettendo a disposizione energie sane per far ripartire economia, cultura, cittadinanza a fianco delle istituzioni. Quattro quelli a sfondo sociale e politico promossi dal Movimento Politico per l’Unità, la casa editrice Città Nuova, l’Istituto Universitario Sophia, Azione per un Mondo Unito Onlus, Azione per Famiglie Nuove Onlus, il progetto Economia di Comunione e altri “cantieri” promossi da cittadini. Ø REFERENDUM COSTITUZIONALE Uno spazio d’informazione, dibattito e condivisione sul prossimo referendum costituzionale. Il laboratorio aprirà alle motivazioni del Sì e del No per un voto responsabile. Ø LA POVERTÀ NELLE ISTITUZIONI. Povertà di partecipazione civica nella cura delle fragilità sociali: immigrazione, esclusione sociale, disabilità, emarginazione, disoccupazione. Ø FARE SISTEMA OLTRE L’ACCOGLIENZA – GIOVANI, FAMIGLIE E AZIENDE, NUOVI PERCORSI DI INTEGRAZIONE. Progetti di cooperazione allo sviluppo per giovani con grave disagio sociale e di modelli alternativi alle attuali politiche europee e italiane in tema di immigrazione e di inclusione sociale. Ø POVERTÀ: QUESTIONE DI STILE? SCELTE QUOTIDIANE PER UN MONDO PIÙ EQUO L’esercizio della sobrietà come stile di vita capace di tessere relazioni più sane con sé stessi, con le cose e con gli altri. Ufficio stampa LoppianoLab: Elena Cardinali – mob: 347/4554043 – ufficiostampa@cittanuova.it Stefania Tanesini- mob: 338/5658244 – sif@loppiano.it web: www.loppianolab.it Facebook: www.facebook.com/loppianolab – Twitter: @LoppianoLab Promotori: Polo Lionello Bonfanti – www.pololionellobonfanti.it – Gruppo Editoriale Città Nuova – www.cittanuova.it Istituto Universitario Sophia – www.iu-sophia.org – Cittadella di Loppiano – www.loppiano.it
25 Lug 2016 | Focolari nel Mondo, Senza categoria, Spiritualità
Accoglienza «L’amministrazione della mia città stava istituendo un servizio speciale per gli immigrati. Ho sentito la spinta a rendermi disponibile per questo nuovo servizio. Ho cercato di sapere chi, nel palazzo dove abito, avesse risposto all’invito. Incontrando varie famiglie mi sono accorta di quanta avversione ci fosse nei riguardi degli extracomunitari. Nello stesso posto di lavoro molti colleghi erano infastiditi della presenza di immigrati visti soltanto come concorrenti per un lavoro o per una casa. Inizialmente, parlando con i colleghi e cercando di mettere in evidenza l’importanza di accogliere l’altro anche se è diverso da noi, sembrava che il mio apporto fosse del tutto inefficace. Ma lentamente ho visto che sia loro che gli inquilini del mio palazzo hanno cominciato a mostrare un atteggiamento più “morbido”.» (E. M. – Italia) L’inizio di una fede nuova «Ero appena arrivata sul posto di lavoro quando iniziò un brutale bombardamento. Con gli altri colleghi andammo a ripararci nel seminterrato con l’orecchio alla radio per avere notizie. Venni così a sapere che anche il quartiere dove lavorava mio marito era stato bombardato. Mi sentii male, stavo per svenire. In quel momento si fece strada un pensiero: «Dio, ora mi stai chiedendo di rinnovare la mia fede in te». Gli affidai i bambini, mio marito, i genitori, chiedendogli di non permettere che ci allontanassimo da lui; gli chiesi soprattutto che i bambini, qualora si fossero trovati senza genitori, potessero incontrare sulla loro strada persone che avrebbero saputo guidarli verso lui. Fu un momento indimenticabile a cuore aperto con Dio. Da quel momento vivo la vita con fede e infinita gratitudine». (H. S. – Libano) Pulizia «Un giorno il proprietario dello stabile in cui abito decide di eliminare tutte le antenne tv sul tetto, probabilmente per ragioni di estetica. Nel caseggiato si instaura un clima di battaglia. Ma come vincere il “Golia”? Il Vangelo mi suggerisce di prendere la via dell’umiltà. Per motivi di salute il portinaio è assente e la pulizia delle scale e dell’androne lascia molto a desiderare. E poiché gli altri inquilini non si preoccupano nemmeno di pulire il proprio pianerottolo, prendo l’iniziativa e mi metto a pulire le scale e l’androne giù fino al marciapiede. Lo faccio con gioia e con impegno. La sera stessa, il proprietario suona alla mia porta e con grande gentilezza propone di rimettere a posto lui stesso la mia antenna televisiva. Disarmato e stupito, approfitto delle sue buone intenzioni per chiedergli di installare anche le altre antenne. Alla fine tutto è rimesso a posto. Con i vicini, da quel momento, inizia un rapporto diverso. Ora, per di più, ognuno di essi pulisce le scale a turno». (B. M. – Francia) (altro…)
24 Lug 2016 | Focolari nel Mondo, Senza categoria
- Data di Morte: 25/07/2016
- Branca di Appartenenza: Volontaria
- Nazione: Argentina
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23 Lug 2016 | Chiara Lubich, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Spiritualità

(C) CSC Audiovisivi
Al giovane filippino che le domandava “A cuore aperto cosa vorresti dire a tutti noi che siamo qui ai Genfest e ai giovani che mondo che ci seguono per televisione?”, Chiara Lubich rispondeva: «Vi ripeto quello che ha detto una volta santa Caterina da Siena, quella grandissima santa, quella donna meravigliosa, parlando ai suoi discepoli: “Non accontentatevi delle piccole cose, perché egli, Dio, le vuole grandi”. È quello che vi dico io: gen, giovani, non accontentatevi delle briciole. Avete una vita sola, puntate in alto, non accontentatevi delle piccole gioie, cercate quelle grandi, cercate la pienezza della gioia. E potrete chiedermi: “Ma dove la troviamo?”. Ebbene, finisco il mio discorso con voi ancora nominando Gesù. Lui ha detto che chi vive l’unità avrà la pienezza della gioia; quindi l’eredità che avrete, se vivrete questo Ideale, sarà la pienezza della gioia. Questo è l’ultimo mio augurio e l’ultima parola che voglio dirvi». Roma, Palaeur, Genfest 20 maggio 1995 Fonte: Cercate la pienezza della gioia. 50 risposte ai giovani, Città Nuova 2012 (altro…)
22 Lug 2016 | Chiesa, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
Oggi si parla di Amazzonia soprattutto perché preoccupati della sua deforestazione e dello sfruttamento delle sue innumerevoli risorse da parte di politici ed economisti senza scrupoli. Ma sono in pochi a conoscere i problemi delle comunità che vivono sulle rive del suo immenso, omonimo fiume, così prezioso per il nostro pianeta malato. Sono grandi le difficoltà per accedere a qualsiasi forma di assistenza sanitaria. Ad esempio ad Óbidos (quasi 50.000 abitanti), l’unico ospedale esistente, retto dal Terz’Ordine Francescano, dispone di un solo medico per assistere i casi più urgenti, mentre per visite specialistiche occorre recarsi a Santarém , a 6 ore di navigazione. A sollecitare risposte concrete è la Conferenza episcopale brasiliana (CNBB), preoccupata anche per la scarsa assistenza spirituale ad una popolazione di natura profondamente religiosa. Un appello che ha risvegliato l’interesse di centinaia di persone dei Focolari (giovani e adulte di tutto il Paese), e non solo, che dal 2005 stanno dando vita al “Progetto Amazzonia”. Esse, di anno in anno, nel periodo delle vacanze, si mettono in viaggio per visitare le diverse comunità rivierasche della regione. Sono professionisti dell’area sanitaria, ma anche gente comune, che vanno lì per ascoltare i problemi della gente, curare i malati, giocare con i bambini, in una tacita ma esplicita testimonianza di Vangelo vissuto. In questo mese di luglio si stanno svolgendo missioni di questo tipo in tre diverse località: Óbidos (Pará), Magnificat (Maranhão) e Barreirinha (Amazonas).
A Óbidos sono andati in 22 volontari, fra cui 4 medici, un dentista, una fisioterapista e uno studente di medicina. I quali, con l’appoggio logistico degli abitanti e della prefettura, nei 7 giorni della loro instancabile permanenza sul posto sono riusciti a visitare sette comunità, prendendosi cura complessivamente di oltre 1000 persone. Sono andati di casa in casa, ospitati per la notte dalla generosità della gente, che non ha esitato a mettersi a fianco dei volontari per dare loro una mano, creando così un clima di grande fraternità fra tutti. E al momento di separarsi, ogni volta la scena era la stessa: nessuno voleva credere che all’indomani i “missionari” sarebbero partiti per un’altra comunità, come nessuno poteva dire chi avesse provato più gioia per quell’intenso giorno vissuto assieme. Perché, se è vero il detto che “c’è più gioia nel dare che nel ricevere” è altrettanto vero che – a detta dei volontari – chi ha ricevuto di più sono stati loro, per aver conosciuto da vicino una popolazione così genuina, così ricca di valori, di coraggio, di fede autentica. Ogni partenza è stata suggellata dalla promessa di tornare il prossimo anno, accompagnati da nuovi amici contagiati dal loro entusiasmo. Significativa la testimonianza di un giovane volontario di Benevides che ringraziava per essere “cresciuto spiritualmente ed umanamente”. E quella di una ragazza di Belém che, colpita “da queste persone straordinarie che ha conosciuto”, ha dichiarato che una volta tornata a casa “raccomanderà a tutti una simile esperienza”. Un giovane venuto da Belém commentava: “Vivo in una società interessata soltanto all’ultimo modello di Smartphone, mentre qui ho visto bambini felici per aver ricevuto una semplice matita. Ho visto gente mettersi in fila senza la certezza di riuscire a farsi visitare dai medici, mentre da noi se appena c’è da aspettare un po’ cominciamo a reclamare. Eppure, anche se in situazioni sfavorevoli, in questa gente la gioia non manca. Ascoltando le loro storie, mi sono convinto che alcuni di essi meriterebbero una laurea ad honorem”. Vedi anche: http://projetoamazonia2016.blogspot.com.br/ (altro…)