Nov 19, 2015 | Cultura, Dialogo Interreligioso, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Senza categoria
«La tragica notizia degli orribili attentati terroristici perpetrati nella capitale francese ci ha colmato di profondo dolore. Il nostro pensiero, la nostra solidarietà, le nostre preghiere vanno alle vittime, ai feriti, alle loro famiglie, ai loro cari e al popolo francese». Sono le parole di cordoglio di Mustafa Cenap Aydin, direttore del Centro Tevere per il dialogo di Roma. «Mi unisco al messaggio – continua il direttore del Centro Tevere – trasmesso dal dotto studioso musulmano, scrittore ed educatore attivista M. Fethullah Gülen che condanna fermamente “Ogni attività terroristica, da chiunque e da dovunque provenga” perché “è un pesante colpo alla pace e alla tranquillità dell’umanità intera. Questi vili atti di terrorismo sono attacchi non solamente al popolo francese, ma anche ai valori umani universali e alla fratellanza umana”. «Non ci stancheremo mai di condannare tutti coloro che alimentano la violenza, l’odio, la paura, abusando impropriamente di una religione, un’ideologia per fini crudeli, disumani. «Gülen, ispiratore di milioni di persone attratte dal suo messaggio di amore e compassione, invita tutti ad unirsi alla sua preghiera affinché Dio conduca “l’intera umanità ad un mondo di pace e tranquillità” e “ad agire in solidarietà contro ogni forma di terrorismo e ad impegnarsi alla realizzazione della pace universale”. «Risponderemo a questi attacchi “disumani” – conclude Mustafa Cenap Aydin – rafforzando ancora di più lo spirito di unità e fratellanza; questi attacchi non possono che convincerci maggiormente dell’importanza del dialogo, della conciliazione, della fratellanza e aumentare ulteriormente il nostro impegno per diffonderla; siamo senz’altro convinti che la pace avrà la meglio. Chiediamo e facciamo appello a tutti perché possano unirsi a noi in questo sforzo». Fonte: Città Nuova L’imam del Veneto L’imam di Firenze (altro…)
Nov 18, 2015 | Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
La cittadella del Movimento dei Focolari di Loppiano, insieme alla comunità araba di Figline, altre associazioni e 3 comuni del Valdarno fiorentino (Figline e Incisa Valdarno, Reggello, Rignano sull’Arno) promuove una marcia per la pace con una fiaccolata per le vie della città, come espressione di vicinanza alle famiglie delle vittime colpite dagli attentati di Parigi e di tutti gli attacchi terroristici avvenuti in tutto il mondo.
Nov 18, 2015 | Chiesa, Ecumenismo, Focolari nel Mondo, Spiritualità
La casa dei luterani a Roma, la Christuskirche, domenica 15 novembre ha accolto papa Francesco: prima di lui vi hanno messo piede Giovanni Paolo II, nel 1983, primo Pontefice ad entrare in una Chiesa luterana e Benedetto XVI nel 2010. «Siamo una comunità relativamente piccola, con 500 membri, protagonisti in prima linea nel campo ecumenico: come parrocchia siamo presenti nelle varie realtà della città, ma anche nella propria famiglia, con i colleghi di lavoro, con i vicini di casa o come me che vivo da più di trent’anni in una comunità del Movimento dei Focolari», racconta Heike Vesper, che domenica era tra i presenti, insieme alle focolarine cattoliche che spesso l’accompagnano alla liturgia della domenica. «Un Papa “evangelico”», lo definisce Heike, «un pastore – il vescovo di Roma – che ha centrato il messaggio di oggi sulla comune testimonianza di Gesù Cristo “sia in lingua luterana che in lingua cattolica”, sull’importanza della vita e non tanto dell’interpretazione. E a cuore aperto ci ha confidato ciò che a lui piace: incontrare i malati, visitare i carcerati … L’incontro e la preghiera con il Papa è stato nuovo nel suo genere, si potrebbe dire che è stata una lezione su cosa è importante fra cristiani di varie tradizioni: il dialogo, l’ascolto profondo, fiducia reciproca, risposte sincere nella verità, pregare insieme ascoltando il Vangelo». Il Pastore della chiesa evangelica luterana, Jens-Martin Kruse ha dato un caloroso benvenuto, ricordando le vittime degli attentati di Parigi: “Confidiamo che Gesù ha vinto il mondo e perciò non ci facciamo condizionare dalla paura”, ha affermato. “Mio fratello pastore ha nominato Parigi – ha detto il Papa – cuori chiusi. Anche il nome di Dio viene usato per chiudere i cuori”.
«Commovente la sincerità e la libertà di Francesco – scrive ancora Heike –. Ha risposto come uno che si mette in cammino con gli ascoltatori. Ha sottolineato l’importanza di seguire la coscienza, dell’essere per il prossimo; e che con la fede e il servizio – cioè con l’amore – cadranno tutti i muri». Un dialogo a braccio ha creato un clima di famiglia «sempre più profondo e incoraggiante». Tre le domande rivolte a Francesco: cosa significa essere Papa, come deve essere l’impegno cristiano verso i bisognosi e cosa fare per poter celebrare insieme l’Eucaristia, la Cena del Signore, quando marito e moglie sono di chiese diverse. «Quelli che si trovano in questa situazione – spiega Heike – soffrono di più la divisione. Non è facile per il Papa rispondere, infatti, nonostante i tanti passi fatti rimangono aperte questioni teologiche sul magistero, sulla visone di chiesa, che impediscono ancora una celebrazione insieme. Il Papa indica qualche possibile via per condividere la cena del Signore. Fa riferimento al Vangelo, a San Paolo: “Un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo.” (Ef 4:5). Invita ad ascoltare la propria coscienza, a dare più peso alla vita, al cammino insieme, più che alle varie interpretazioni. Le sue parole trasmettono pace e speranza. Anche il dono che ha portato ha una dimensione profetica: il calice e la patena per la celebrazione eucaristica». «Il Vangelo è quello del giudizio finale (Mt 23) che ricorda che saremo giudicati dall’amore per i poveri e i bisognosi. E il Papa ha ricordato, a chi dice che “i nostri libri dogmatici dicono una cosa e i vostri dicono l’altra”, le parole di un esponente luterano: “C’è l’ora della diversità riconciliata”. E ha concluso: “Chiediamo oggi la grazia di questa diversità riconciliata nel Signore, di quel Dio che è venuto tra noi per servire e non per essere servito». (altro…)
Nov 17, 2015 | Centro internazionale, Dialogo Interreligioso, Focolari nel Mondo, Senza categoria, Spiritualità
A 8 anni di distanza dall’ultima assise continentale, tenutasi anche in quell’occasione in Italia, rappresentanti delle diverse fedi e tradizioni religiose presenti in Europa si sono confrontati per alcuni giorni (Castel Gandolfo, 28 – 31 ottobre): la paura del diverso, dell’altro, dello straniero, sono sentimenti che si acuiscono puntualmente dopo eventi tragici, come quelli di Parigi in questi giorni – e portano a islamofobia e cristiano fobia. Di fronte a questo è necessario cogliere le grandi opportunità che si aprono a livello continentale, soprattutto, per le giovani generazioni. «L’orribile strage terroristica di Parigi, riconosciamolo, è un colpo al cuore per tutti e forse ancora di più per quanti si impegnano a favorire la coesistenza pacifica fondata sul valore della dignità umana e sul rispetto positivo delle differenze», dichiara Religioni per la Pace subito dopo gli attentati del 13 novembre. «Ogni persona di buona volontà – continua – può dare il suo contributo affinché la Paura non prenda il possesso definitivo nei nostri cuori e nelle nostre menti con tutto il carico di violenza e distruzione che essa inevitabilmente comporta».
Andare “dalla paura alla fiducia” – accogliendosi l’un l’altro, era anche il titolo del convegno che ha radunato una cinquantina di giovani e centocinquanta adulti, fra i quali alcuni esponenti di spicco delle diverse tradizioni religiose. Esperienze positive di dialogo ed integrazione, raccontate da protagonisti provenienti da diversi paesi dell’Europa hanno costituito le buone pratiche condivise fra tutti e risultate particolarmente efficaci. I lavori, in plenaria e nei workshop, hanno cercato di rispondere alle sfide che il continente europeo si trova ad affrontare oggi, sia di fronte alle ondate migratorie, sia di fronte al crescere di sentimenti personali e di gruppo di carattere razzista. Un’attenzione particolare è stata data anche al ruolo dei media e alla possibilità che essi hanno di manipolare in negativo l’opinione pubblica aumentando le paure a scapito del positivo che esiste e che non fa notizia. Dalla presentazione dei giovani è emerso uno spaccato dell’Europa multietnica, multiculturale e multi religiosa che, più che una proiezione futura, è già una realtà e dell’impegno delle giovani generazioni a lavorare per rapporti costruttivi fra persone di diverse tradizioni. Dai quattro giorni di lavoro è emerso un ruolo aggiornato di Religioni per la Pace in Europa, dove l’organismo, attivo da vari decenni è oggi chiamato a coordinare, e a lavorare in collaborazione e in net-working con altre agenzie impegnate attivamente nel campo sia del dialogo interreligioso ed interculturale che nell’accoglienza e nell’integrazione. Un impegno che, mentre si esprime «la fraterna vicinanza ai familiari ed agli amici delle vittime innocenti ed a tutto il popolo francese, attraverso l’affetto e la preghiera» si rinnova nel desiderio di «proseguire nell’azione comune per la giustizia e la pace». Leggi anche: Protagonisti nel costruire un mondo di pace – intervento della presidente dei Focolari Maria Voce in apertura dei lavori (altro…)
Nov 17, 2015 | Cultura, Dialogo Interreligioso, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
«Siamo in una situazione di grande sgomento e di orrore di fronte a questi massacri. Ma siamo anche molto sorpresi dall’impatto internazionale, da tutte le manifestazioni di sostegno, e ci sentiamo responsabili di fronte alle risposte che dovremo dare». È la voce di Muriel Fleury, direttrice della rivista francese dei Focolari, Nouvelle Cité. Alla domanda di Radio inBlu su come mai proprio in Francia, dove percorsi di integrazione sono più antichi rispetto ad altri Paesi europei, si verifichino episodi di questo genere, risponde: «Se da una parte, nella nostra storia, siamo riusciti a integrare altri popoli, sembra che negli ultimi anni siamo rimasti un po’ indietro. Vogliamo il multiculturalismo, piuttosto nel senso di accogliere gli altri, ma senza tenere sempre conto della loro cultura, dei valori che sono assai diversi dai nostri. Per questo tutti i posti dove possiamo avere momenti di dialogo, di incontro, di vero scambio culturale e anche religioso, vanno sviluppati. Perché il fatto di non essersi incontrati nel senso vero, fa che oggi siamo in una situazione tragica». A questo proposito, Paul Wirth, membro dei Focolari impegnato nel dialogo interreligioso, dichiara: «Faccio parte di un gruppo di amicizia islamo-cristiana (GAIC), che esiste in tutta la Francia: ogni anno facciamo una settimana di incontri (l’ultima era iniziata il 12 novembre…). Sentiamo che è molto importante far conoscere tutto questo, perché le persone distinguano fra i veri musulmani e quelli che dicono di essere musulmani, ma danno un’immagine di odio». E sulla reazione degli amici musulmani agli attentati di venerdì sera, risponde: «Ci sono tante associazioni musulmane che hanno scritto comunicati denunciando questi atti come barbari, intollerabili; si sentono vicini a tutte le vittime, alle loro famiglie. Ho visto ancora oggi che molte associazioni musulmane dicono che è un momento difficile, ma noi cristiani crediamo che questi tragici avvenimenti non cambiano i rapporti d’amore fraterno che abbiamo stabilito fra noi». Nella sua analisi, Muriel Fleury, direttrice di Nouvelle Cité, individua altre cause del disagio: «Per motivi anche economici sembra che abbiamo abbandonato quartieri interi, dove ormai neanche la polizia si arrischia più ad entrare. E la rinuncia ad occuparsi di questa gioventù straniera, il non poter dare loro una sana occupazione, non essere stati loro vicini, fa che oggi alcuni si siano avvicinati a gruppi pseudo-religiosi radicali, che hanno preso tanti di loro portandoli ad un tipo di integrismo di cui oggi vediamo i risultati». Da dove ripartire allora per ricucire un tessuto così complesso? «Il problema – conclude Fleury – è che siamo in Francia dove purtroppo abbiamo generato un certo vuoto spirituale. Questa laicità alla francese ha portato alla negazione della dimensione spirituale dell’uomo. Oggi c’è un nuovo cammino che va fatto, appunto per sviluppare la cultura dell’incontro, del vivere insieme, e per questo una delle strade sarà che le religioni possano lavorare insieme, anche con la Repubblica. Oggi, già ci sono segnali che vanno in questo senso, che cercano di trovare soluzioni che possano tenere conto di tutte le voci e delle diverse religioni». (altro…)
Nov 16, 2015 | Chiesa, Cultura, Ecumenismo, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo

© Thomas Mandl
Dal 12 al 14 novembre si sono radunati in Olanda un centinaio di rappresentanti e dirigenti della rete “Insieme per l’Europa”. A conclusione e come risposta agli attentati terroristi a Parigi, hanno pubblicato la seguente dichiarazione: «Con orrore abbiamo appreso notizia dei drammatici attentati a Parigi. Eravamo riuniti a Marienkroon, in Olanda, più di 100 rappresentanti di Movimenti e Comunità cristiane di diverse Chiese e confessioni, provenienti da 13 Paesi europei. L’Europa è per noi il continente in cui persone di culture e religioni diverse sono benvenute e possono vivere unite nella libertà e nella pace. Abbiamo interrotto il nostro lavoro per un momento di silenzio e per pregare insieme. Gli avvenimenti ci stimolano a impegnarci ancora più intensamente per i valori dell’Europa. A questo ci chiama e ci impegna anche la nostra fede cristiana. Siamo vicini alle famiglie delle vittime e siamo solidali con i politici che in questi giorni devono prendere decisioni difficili. Viviamo in Europa come amici e sperimentiamo in queste ore un profondo legame con tutti i francesi. Ci impegniamo più che mai a pregare per la pace, a viverla e a diffonderla là dove siamo. Vogliamo vivere ancora di più e più profondamente l’amore reciproco e la fiducia, e trarne forza. Attraverso un volto umano e la fedeltà ai suoi valori, l’Europa continuerà a sperare e a condividere un futuro comune».
“Insieme per l‘Europa” è una rete internazionale di oltre 300 Movimenti e Comunità cristiane di tutta l’Europa. Ha il suo inizio nel 1999 e ne fanno parte cristiani evangelici, cattolici, anglicani, ortodossi come pure membri di chiese libere e di nuove comunità. 70 Movimenti / Comunità costituiscono il gruppo degli “Amici di Insieme per l‘Europa”.
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