Lug 12, 2015 | Centro internazionale, Famiglie, Focolari nel Mondo, Spiritualità
«Funzione precipua della famiglia è il crescere e moltiplicare: aumentare la vita; cooperare all’opera creativa del Creatore. La sua unità non s’interrompe, ma si aumenta e prolunga nella prole. Nella prole l’amore dei due sposi s’incarna; l’unità si fa persona: padre, madre, figlio formano una vita a immagine e somiglianza, in qualche modo, della divinità, da cui furono creati e sono vivificati. Tre punti per cui passa il circuito dell’unico amore, che parte e s’alimenta dall’amor di Dio». (Giordani, 1942) Qui Giordani, nel tracciare il profilo divino della famiglia, in certo modo anticipa quanto verrà poi dichiarato nei testi del Vaticano II sia nel sottolineare il privilegio degli sposi di «cooperare all’opera creativa del Creatore», sia nel vedere la famiglia come specchio della vita trinitaria, da cui ne trae il disegno. Una dottrina questa tanto cara a S. Giovanni Paolo II, che metterà a tema delle sue storiche catechesi sull’amore umano degli anni ‘80. Il 23 giugno scorso la Commissione preparatoria del Sinodo ha divulgato l’Instrumentum Laboris, sul quale il prossimo ottobre i padri sinodali saranno chiamati a riflettere, per poi proporre al Santo Padre possibili soluzioni da mettere in atto a favore delle famiglie. Il documento, incentrato sulla vocazione e la missione della famiglia, inizia con uno sguardo sulle molteplici problematiche che investono la famiglia oggi e le gravi sfide culturali e sociali che la minano. Ma non è solo di questi tempi l’avvertire di tali gravi criticità. Nel ’75 ci fu una lettera dell’episcopato del Quebec che conteneva un’analisi preoccupante in questo senso. Giordani ne fu molto colpito, al punto che in un suo scritto ne riportò alcuni passaggi, per poi offrire alle famiglie – alto e luminoso – il suo messaggio: «Le difficoltà della vita non schiacciano una famiglia ancorata a Dio; mentre in troppi casi la spazzano via perché ancorata solo al denaro. L’unione dei coniugi fa la loro forza: ma l’unione è frutto dell’amore. È perciò nel loro interesse terreno e celeste di amarsi, sfruttando le prove, i dolori, i disinganni per santificarsi. Il matrimonio non unisce soltanto gli sposi l’uno all’altro, in quanto sposi, padre e madre: li unisce a Dio. Questa unità in Dio, dell’uomo e della donna, dei genitori e dei figli, è il senso più profondo del matrimonio e della famiglia». (Giordani, 1975) A cura del Centro Igino Giordani Brani tratti da: Igino Giordani, Famiglia comunità d’amore, Città Nuova, Roma 2001 e Igino Giordani, La società cristiana, Città Nuova, Roma, 2010 (altro…)
Lug 11, 2015 | Chiesa, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo

Al II incontro mondiale dei movimenti popolari
«Ho scoperto come il Papa privilegia gli esclusi. In qualche modo è anche la mia scelta, ma dalla sua proposta ho capito come a volte continuo ad escludere o mi ritrovo nel gruppo di quelli che stanno zitti di fronte a esclusioni o ingiustizie», dice Ana Maria Ceballos, assistente sociale in Bolivia. Un’impressione che parla di vera conversione verso gli esclusi, uno dei temi più forti di questa tappa di papa Francesco in America Latina. Così anche Nestor Ariñez di Cochabamba, che vive nella Casa de los Niños, un progetto sociale animato dalla spiritualità dell’unità: «A Palmasola il Papa ha detto: reclusione non è lo stesso di esclusione». Lì, nel centro penitenziario più grande della Bolivia colpisce «il suo ascoltare prima di tutto, e poi il dire che anche lui è un uomo che commette errori e che deve fare “penitenza”. Un messaggio di speranza per tutti i detenuti». «La visita del Papa in Bolivia ci lascia tanto da riflettere – continua – ma credo che resta con tanta chiarezza la sua opzione preferenziale per i poveri, questo motto della chiesa latinoamericana dato a Puebla nel 1979, ci ricorda che il vangelo porta la buona notizia a tutti, ma soprattutto agli esclusi e scartati della società. Ho sentito che il Papa parlava direttamente a noi». «Le sue parole sono una chiamata alla conversione – confida dopo l’incontro con sacerdoti, religiosi e consacrati Pat, una focolarina boliviana – ma è anche molto più di questo: la sua sola presenza in mezzo a tanti “fiori rari di ogni età” che un giorno hanno detto il proprio sì a Dio, mi ha spinto ad un maggiore impegno nella santità, che poi è vivere con coerenza la scelta fatta». «Anche dalla Bolivia, papa Francesco ha parlato a tutto il mondo», scrive Lucas Cerviño, 11 anni in Bolivia, docente di Missionologia e teologia interculturale. «Nella messa a Santa Cruz c’erano tanti latinoamericani di Paesi vicini che hanno ascoltato il suo richiamo a non cadere nella disperazione di fronte alle difficili situazioni che ci presenta il mondo e che ci porta all’esclusione». Al II incontro dei movimenti popolari papa Francesco – di fronte a c’erano rappresentanti di diversi continenti che lo hanno accolto con entusiasmo e attenzione – ha indicato chiaramente la strada per il rinnovamento sociale, sia locale che globale. «Terra, Tetto e Lavoro – continua Cerviño – sono diritti sacri che ci permettono di dialogare con tutti per contribuire al bene della casa comune. Francesco ha sottolineato chiaramente ai membri dei movimenti sociali e popolari che la cosa fondamentale è il processo, l’avviare processi, per un’economia al servizio dei popoli, per unire i popoli nella strada della pace e della giustizia e per la difesa della madre terra». «Infine – conclude Cerviño – ha lasciato al popolo boliviano una consegna chiara e bella: «La Bolivia sta attraversando un momento storico: la politica, il mondo della cultura, le religioni sono parte di questa bella sfida dell’unità. Questa terra dove lo sfruttamento, l’avidità, i molteplici egoismi e le prospettive settarie hanno oscurato la sua storia, oggi può essere il tempo dell’integrazione. E bisogna camminare su questa strada. Oggi la Bolivia può creare, è capace con la sua ricchezza di creare nuove sintesi culturali. Come sono belli i Paesi che superano la diffidenza malsana e integrano i diversi, e che fanno di questa integrazione un nuovo fattore di sviluppo! Che bello quando sono pieni di spazi che collegano, interagiscono, favoriscono il riconoscimento dell’altro! La Bolivia, nell’integrazione e nella sua ricerca di unità, è chiamata ad essere “questa multiforme armonia che attrae” e che attrae sulla strada verso il consolidamento della patria grande». (altro…)
Lug 11, 2015 | Chiesa, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
Publicamos un artículo de “Ciudad Nueva” de julio en su edición de Uruguay-Paraguay que nos habla de cómo se está preparando la Iglesia paraguaya para la visita de Papa Francisco que está por concretarse.
Fiesta, oración y gracia
Miles de “hinchas albirrojos” concurrieron el 5 de junio al estadio Defensores del Chaco en una vigilia de oración de Corpus Cristi que preparó el espíritu a la venida del Papa al país
América Latina siempre se caracterizó por sus colores, sus ritmos, su diversidad y por su religiosidad. Justo en el medio de este gran continente, se encuentra el Paraguay, cuya cultura se traduce, entre tantas cosas, en una ferviente religiosidad popular. Esta característica se hará notar cuando nuestro país sea anfitrión de Su Santidad el Papa Francisco durante los días 10, 11 y 12 de julio. Entre tantos preparativos logísticos, a semanas de su llegada, el 6 de junio se llevó a cabo en Asunción una vigilia de Corpus Christi. Alrededor de 25.000 personas se congregaron en el máximo escenario futbolístico del Paraguay, el Estadio Defensores del Chaco, para orar por el éxito de la visita del Santo Padre al país. El programa, de 4 horas, lleno de música y alabanzas, resultó ser “una preparación espiritual y física” para los días de su presencia en el país, según comentaba mons. Edmundo Valenzuela, Arzobispo de Asunción y coordinador general de la visita del Papa. Semanas antes ya corrían por las redes sociales las invitaciones a la “vigilia papal”, puesta bajo el lema “Hinchas de Dios, hinchas del Papa”. Los organizadores lanzaron el desafío de llenar el estadio como se llenaría para un partido de fútbol e invitaron a ir vestidos como unos verdaderos hinchas, con remeras de “la albirroja” y banderas del Paraguay. El viernes 6 de junio a las 17:30, las calles cercanas al estadio ya estaban abarrotadas de autos y de centenares de personas que cantaban, gritaban y corrían dirigiéndose al lugar en cuestión, creando un clima de euforia total propia de días en los que se disputa algún partido importante.
En medio de la multitud teñida de blanco y rojo, se multiplicaban los puestos de venta de todo lo alusivo al Paraguay y al Papa Francisco: remeras, banderas, sombreros, pulseras, rosarios, pósters y cuanto uno pueda imaginar. El programa iniciaba a las 18hs y se extendería hasta las 22, pero desde horas atrás centenares de personas ya fueron a reservar sus lugares. Para las 17.50 la mitad del estadio ya estaba lleno de grupos de colegios, de movimientos, parroquias, amigos, familias y sacerdotes, en su mayoría portando remeras de la selección de fútbol o flameando banderas nacionales o del Vaticano. La vigilia inició con el rezo del rosario, uniendo en un momento solemne a las miles de voces en las Ave María que dirigía un grupo de jóvenes desde el escenario ubicado a un costado de la cancha. Cada misterio iba acompañado de peticiones especiales, grabadas en vistosos carteles que iban subiendo en cada pausa, aumentando la fuerza de los feligreses en su oración. Al final del momento de oración, se elevó al cielo un rosario hecho con globos rojos y blancos, como queriendo hacer ver el invisible camino que toman nuestras plegarias para llegar a su destino. A continuación, animaron la noche diferentes grupos y movimientos católicos, traduciendo la fuerte correntada de entusiasmo y esperanza que se sentía en el aire en coloridos bailes y canciones llenas de alabanzas, glorias y agradecimientos, haciendo que los presentes se levantaran de sus asientos y extendieran las palmas al cielo, con la piel totalmente erizada y algunos hasta con lágrimas de felicidad en los ojos. Eran aproximadamente las 19hs y el estadio ya estaba llenándose por completo. La vigilia se había convertido en una verdadera fiesta de fe, alegre y exterior pero al mismo tiempo interior y solemne. Se sumaron también a la jornada diversos testimonios, como el de la mexicana Lianna Rebolledo, víctima de una violación que la dejó embarazada a los 13 años. Lianna narró su experiencia de decir no al aborto, y hoy alentaba a todas las mujeres que así también lo hagan. “Negarle la vida al niño no borra lo ocurrido”, decía. Como un gran cántico de “hinchas de Dios”, se rezó el Padre Nuestro en guaraní, ya que así lo rezará el Papa en la misa central que se dará en los días de su visita. Seguidamente el estadio y su hinchada albirroja vibró con la entonación del Himno Nacional y el Himno del Vaticano, de la mano del coro de niños de la ciudad de Luque, quienes recibirán también al Papa Francisco en su llegada. El sector platea del estadio se encontraba repleto de quienes serán los protagonistas escondidos detrás del telón durante la visita papal: los servidores. Hoy tenían preparada una sorpresa. A la señal del animador, todo la platea alzó en sus manos miles de papeles rojos, blancos, azules y negros, formando un enorme mosaico de la bandera paraguaya que en el medio decía claramente “Rezamos por vos”. Y, por si fuera poco, a la voz de una segunda instrucción, se voltearon los papeles rojos y azules y quedaron amarillos y blancos, para formar esta vez la bandera del Vaticano, con el mismo mensaje. El altar que se ha montado en el parque Ñu Guazú, donde se celebrará la multitudinaria misa del domingo por la mañana. Está compuesto por retablos elaborados con frutos de la tierra (espigas de maíz, limones, zapallos, etc.) Fue una gran demostración del cariño que este Papa latinoamericano despierta en los feligreses y del entusiasmo de la juventud por su venida.

El altar que se ha montado en el parque Ñu Guazú, donde se celebrará la multitudinaria misa del domingo por la mañana. Está compuesto por retablos elaborados con frutos de la tierra (espigas de maíz, limones, zapallos, etc.)
A las 20.30 se dio inicio a la Santa Misa celebrada por mons. Edmundo Valenzuela, y el aroma a incienso se expandió por todo el lugar, como las potentes 500 voces del coro papal acompañado por la Orquesta Sinfónica Nacional que en conjunto brindaban al estadio un clima celestial y solemne. Al finalizar la misa, continuó el programa con la adoración eucarística y la procesión del Corpus Christi, para la cual se armó una alfombra floral de 350 metros que rodeaba toda la cancha, con diferentes mensajes escritos en ella, por la cual pasó la eucaristía. Luego de unas intensas cuatro horas, el grupo musical Los Nazarenos entonó el himno oficial de la visita del Papa, “Gracias, Santo Padre”, cerrando una jornada en la que, si bien se rezó por el éxito de la visita papal, también se abrieron nuestros ojos ante una posible nueva sociedad, fruto de una revolución no política ni social o económica, sino fruto de la fuerza del amor y de la fe. Sitio oficial de la visita de Francisco a Paraguay
Lug 9, 2015 | Focolari nel Mondo
Europa, immigrazione, terrorismo, famiglia, crisi economica, ma anche cultura e sviluppo: di questo si parlerà alla sesta edizione di LoppianoLab, il 25 e 26 settembre prossimi a Loppiano (FI). Sarà possibile seguirla via streaming anche da casa in alcuni momenti del programma. Come da tradizione, saranno le diverse anime del Paese – cittadini, mondo politico, economico e culturale – a darsi appuntamento per riflettere, progettare e agire sulle grandi sfide dell’attualità. Perché se in queste ore l’Europa è alle prese con la sfida dell’unità del continente, il mondo sta facendo i conti su più fronti con la paura, nemico subdolo e “liquido”, che prende forme inattese e sconcertanti: il consenso popolare trasversale riscosso dai gruppi terroristici più disparati; la gravissima situazione in Siria e in Libia, i fatti di Parigi, di Copenaghen, di Tunisi; la perdurante crisi economica che stravolge Paesi quali la Grecia e i tassi di disoccupazione crescenti; la corruzione dilagante che investe larghi strati della pubblica amministrazione; la questione del gender che abbatte certezze millenarie sull’uomo e sulla donna, solo per citarne alcune. Gli appuntamenti principali:
- “Un’idea di persona, un’idea di società, un’idea di economia” (25 settembre alle 21,00) nel quale l’Istituto Universitario Sophia in collaborazione con il Gruppo Editoriale Città Nuova offrirà un’occasione di riflessione sull’attualità del pensiero di Antonio Rosmini.
- Il convegno centrale di LoppianoLab (26 settembre ore 15.30), che darà voce alla società civile, alla politica, all’economia e alla cultura.
- La Convention nazionale dell’Economia di Comunione promossa dal Polo Lionello Bonfanti (25-26 settembre) dal titolo “Generare e rigenerare. Imprese, Beni Comuni, Persone”.
- Sono in programma anche i tradizionali laboratori di Città Nuova su problematiche di grande attualità: Alleanza uomo-donna (e bambino). Separazioni, monogenitorialità, uteri in affitto e bambini invisibili. 2. Internet ci rende stupidi o intelligenti? 3. Le periferie esistenziali. Povertà, emarginazione, infanzia disagiata. 4. Dialogo con i musulmani. Utopia o realtà al tempo dell’ISIS e del terrorismo?
Comunicato stampa n. 1 Comunicato stampa n. 2 Comunicato Stampa n.3 Comunicato Stampa n.4 Comunicato stampa n.5 programma_LoppianoLab 2015 Info: Blog: http://www.loppianolab.blogspot.it Facebook: www.facebook.com/loppianolab Twitter: @LoppianoLab
Lug 9, 2015 | Chiesa, Cultura, Focolari nel Mondo, Spiritualità

Mary Robinson, Lorna Gold
180 persone di oltre 40 nazioni: attivisti, ONG, movimenti sociali, scienziati, congregazioni religiose, attivisti dal mondo cattolico e non solo, insieme per cercare come rispondere concretamente all’Enciclica di papa Francesco Laudato Si’. Lorna Gold e John Mundell, rispettivamente da Irlanda e Stati Uniti, professionisti nel settore ambientale, hanno partecipato come rappresentanti del Movimento dei Focolari ed Eco-One. Lorna Gold lavora da più di 13 anni nell’area dell’ambiente a Trocaire – Agenzia di sviluppo estero della Chiesa cattolica in Irlanda – e John Mundell è il presidente di una ditta di consulenza ambientale a Indianapolis, la Mundell & Associates, Inc., che aderisce all’Economia di Comunione. «La cosa più importante di questa conferenza sono le diverse persone, organizzazioni, enti che si sono messi insieme per dare una risposta immediata all’Enciclica del Papa – afferma Lorna Gold. Siamo venuti qui da tutto il mondo e in rappresentanza della società civile. Ci sono attivisti come Naomi Klein – riconosciuta scrittrice a livello mondiale sui temi di ecologia ed economia nell’era della globalizzazione -, ci sono persone dei movimenti ecologici, come il capo di Greenpeace – Kumi Naidoo -, c’è tutta la rete del CIDSE – ONG cattoliche che lavorano per la giustizia sociale e globale». I 3 giorni di convegno hanno fatto sentire un movimento in atto, per aiutare a concretizzare gli ideali dell’Enciclica Laudato Si’. Tra le esperienze presentate, anche quella del Dado della Pace ™ ideato da Eco-One, la rete di professionisti nel campo dell’ambiente che si ispirano alla spiritualità dell’unità.
La difficoltà e complessità del problema dell’ambiente era nella coscienza di tutti: un problema non solo della scienza e della terra, ma anche dell’economia e della politica. Spesso le scelte in questi ambiti vanno proprio contro la natura e generano più povertà ma, secondo Naomi Klein, molto si può ancora fare: «Possiamo prevenire moltissima sofferenza. Non possiamo giustificare il fare niente, perché è difficile».«Abbiamo bisogno di cose difficili ma possibili; invece che facili ma riprovevoli», ha affermato. «Dobbiamo smettere di fare del difficile un limite per il possibile, e lasciare che il possibile diventi realtà». E l’inversione di rotta è possibile se c’è la forza per affrontare il problema. La presenza di persone impegnate su fronti così diversi ha dato speranza e fatto sperimentare ciò che papa Francesco afferma nell’Enciclica: il tutto è più della somma delle parti. E un’altra novità nel convegno, come ha sottolineato John Mundell, è stato «Il ruolo protagonistico delle donne nel discutere e parlare dei cambiamenti climatici. Abbiamo sentito in questo congresso quasi come una visione futura della Chiesa: aperta al dialogo con il mondo, nella quale si cercano rapporti con tutte le persone di buona volontà, per portare avanti un mondo più unito e più in contatto con il pianeta». La Laudato Si’ ci chiama a ripensare il nostro stile di vita: «L’Enciclica del Papa non è soltanto per il mondo cattolico», sostiene con forza Naomi Klein. «Anche io, come femminista, ebrea secolare, posso dire che ho sentito che l’Enciclica parla anche a me». https://vimeo.com/133043698 (altro…)