Gen 11, 2013 | Centro internazionale, Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Sociale
Il cantiere internazionale dei Ragazzi per l’Unità uscirà per la prima volta dall’Italia per realizzarsi, nel luglio del2014, in Argentina. I motivi di questa scelta sono tanti, primo tra tutti mostrare quanto il continente latinoamericano, composto da popoli con radici culturali molto diverse, può dare al mondo. Inoltre, l’ultimo cantiere svoltosi in Italia, nella cittadella di Loppiano (luglio 2012), i ragazzi coinvolti hanno espresso il desiderio di ripetere ogni due anni questa esperienza ed ogni volta in un continente diverso. L’idea di partire dall’Argentina, è nata anche per la folta presenza dei giovani che caratterizza la Mariapoli Lia, la cittadella argentina dei Focolari immersa nella Pampa, ospite della prima tappa del progetto, e che la porta ad avere una speciale accoglienza verso le nuove generazioni. Il progetto “Uomo-Mondo” si compone di due fasi. La prima, si svolgerà proprio nella Mariapoli Lia dove per 4 giorni i ragazzi, provenienti da vari paesi del mondo, costruiranno il cantiere con un programma dinamico con l’obiettivo di imparare a mettersi in ‘relazione’ con tutti, superando le diversità culturali, condividendo le proprie esperienze ed arricchendosi di quelle degli altri; in un clima di amore reciproco che permetta a ciascuno, e a tutti insieme, di forgiarsi ‘uomo mondo’. La seconda settimana, invece, il cantiere si trasferirà in varie città del continente latinoamericano dove ci sono delle opere sociali animate dalla spiritualità dell’unità (scuole, ambulatori, asili nido, cura degli anziani…). Quest’esperienza servirà a “testimoniare – come ha detto la presidente dei Focolari, Maria Voce, nella sua visita in Ispano America nella primavera 2012 – che non c’è confine, che non c’è differenza di etnia che non sia superabile. Non c’è niente, non ci sono nemmeno le Ande che ci dividono, nemmeno l’oceano, niente, niente. Possiamo andare al di là di tutte queste cose per il nostro amore scambievole”. Recandosi sul posto i ragazzi avranno la possibilità di entrare nelle realtà locali, cogliendo le sfide, le ricchezze e le radici di ogni popolo. E in questo clima, insieme ai ragazzi che vivono in queste città, anche i partecipanti degli altri continenti potranno essere coinvolti in azioni sociali a contatto con le popolazioni originarie ed in iniziative locali, per esempio sulla cultura del dare, sport, arte, ecc. Infine, il progetto nasce anche dall’esigenza – dopo alcuni anni di impegno nelle tappe del progetto in corso ‘ColoriAMO la città’ -, di uno sguardo più ampio sul mondo, perché, come diceva Chiara Lubich, “una città è troppo poco: mira lontano, alla tua patria, alla patria di tutti, al mondo”. (altro…)
Gen 10, 2013 | Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Sociale, Spiritualità
Kinshasa, Centro medico “Moyi Mwa Ntongo” (in lingua locale “Alba del mattino”), una delle opere sociali del Movimento dei Focolari nella capitale della Repubblica Democratica del Congo. È il destinatario di una interessante iniziativa promossa da una ditta ottica locale in collaborazione con AMU: “Fai un gesto per loro”, rivolta ai cittadini di Grottaferrata (RM). Obiettivo: raccogliere occhiali (spesso lasciati inutilizzati in fondo a qualche cassetto), che il centro ottico di Grottaferrata avrebbe ripulito e disinfettato, classificato ed imballato, per poi spedire tutto a Kinshasa. Presso il centro sanitario congolese, infatti, oltre ai servizi di medicina generale ed interna, ginecologia, pediatria e dermatologia, è attivo un centro oftalmologico, con un programma di prevenzione alla cecità, oltre alle normali cure e diagnosi in questo campo, grazie ad apparecchiature di prim’ordine frutto di precedenti donazioni. I principali beneficiari di queste cure sono gli oltre 1.200 bambini che sono seguiti dal programma di assistenza scolastica e nutrizionale “Petite Flamme”, sia a Kinshasa che in altre città del Paese. Gli operatori del centro sanitario sono stati formati ad eseguire test oculari sui bambini ed offrire formazione per la prevenzione ai loro familiari e agli educatori; i bambini che necessitano di cure, occhiali, oppure interventi chirurgici vengono presentati al Centro e quando necessario, curati gratuitamente. Ma la collaborazione tra i popoli del Nord-Sud del nostro pianeta dovrebbe far parte di una cultura della reciprocità che riscopre, anche nei piccoli gesti quotidiani, la fraternità. La campagna “Fai un gesto per loro” è stata accolta dalla popolazione con entusiasmo, tanto che in numerosi luoghi sparsi nella cittadina dei Castelli Romani, scuole, chiese, uffici, ecc… , si sono riempiti subito i contenitori per la raccolta. Si può affermare che l’esito sia stato ben al di sopra delle attese: la sera del 5 dicembre, nella sala della Biblioteca Comunale di Grottaferrata, erano esposte decine di scatole contenenti occhiali, lenti ed astucci, ben imballati ed etichettati, pronti per essere portati a destinazione. È stato presentato il risultato di questa campagna ed alcuni amici congolesi hanno presentato il loro Paese e raccontato ed illustrato le attività svolte presso il Centro Sanitario. Al loro rientro a Kinshasa, i bagagli erano … decisamente più pesanti e ora si sta organizzando una spedizione per inviare il resto dell’abbondante materiale. A cura di Stefano Comazzi Settore progetti – AMU Tratto da Newsletter Amu – Formazione Gennaio 2013 – Anno 4 ° N. 5 (altro…)
Gen 8, 2013 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Spiritualità
«Sono iscritta da 4 anni all’Accademia di Belle Arti. È un ambiente con poco più di 200 studenti, caratterizzato negli ultimi anni da una costante difficoltà economica: sono iniziate perciò le proteste e il clima è diventato difficile e precario. Oltre a portare avanti con serietà gli studi, ho cercato di voler bene a chi – come me – stava vivendo quel momento di difficoltà. Mi è stata proposta la candidatura nella Consulta degli Studenti. Da una parte volevo continuare a dare una mano, ma mi spaventava prendermi un impegno. Si trattava infatti di lavorare sodo, altrimenti non avrebbe funzionato! Alla fine…mi sono ritrovata presidente della Consulta. Convocare riunioni e assemblee, redigere verbali, preparare il regolamento, essere presente al consiglio di amministrazione: tutto nuovo per me. Ho capito però che l’unica cosa veramente importante era mettermi al servizio di tutti. È stata ed è un’esperienza bellissima, un impegno di ogni giorno, che porta risultati positivi ogni volta che riesco ad andare oltre le difficoltà, cercando di vivere il Vangelo. Un esempio: tra i professori non c’era sempre un buon rapporto e gli studenti ne soffrivano. Su loro richiesta ho scritto una lettera ai docenti in cui esponevo chiaramente la nostra posizione. Tanti mi hanno detto che stavo rischiando… Invece, dopo la prima reazione, gli insegnanti hanno iniziato a comportarsi diversamente e il risultato dei miei esami non ne è stato condizionato. Da un anno sono cambiati Direttore, Presidente e Direttore Amministrativo: costruire nuovi rapporti con persone più grandi e con ruoli del genere non è stato semplice. Non sono mancate le discussioni che hanno portato però ad una maggior collaborazione e ad un confronto molto proficuo. Da parte mia: cercare di essere sincera, precisa e ascoltare fino in fondo. E la fiducia reciproca è cresciuta, nonostante le difficoltà.
All’inizio dell’estate avevano intenzione di aumentare nuovamente le tasse e ovviamente noi studenti non eravamo d’accordo. Capivo che la situazione economica era difficile, ma era chiaro che questo provvedimento avrebbe messo in difficoltà tanti. Grazie alla fiducia instaurata, mi hanno chiamata per parlarne e, dopo molte ore passate a valutare tutte le possibilità, hanno proposto loro di diminuire di 200€ l’iscrizione al biennio! Accanto al rapporto con l’istituzione c’è quello con gli studenti, che si presentano ogni volta con richieste diverse. In particolare con gli studenti del mio corso vivevamo qualche difficoltà dovute al cambio del professore. Infatti, sia per il suo carattere, sia per farci migliorare, ogni volta che ci confrontavamo con lui ne uscivamo distrutti e scoraggiati. Cercare di ascoltarlo fino in fondo è stato un esercizio continuo, e, anche se sembrava impossibile costruire un rapporto con lui, alla fine il nostro impegno è stato fecondo. Ad ottobre alcuni studenti, sapendo che dovevo sistemare tante cose in ufficio in vista dell’ esame, sono venuti per dare una mano. Sembravano i preparativi di una festa: chi mi aiutava con i pezzi pesanti, chi rivestiva le bacheche, chi preparava le etichette, chi imbiancava il muro… Quando è arrivato il professore era tutto pronto: non solo i lavori ma anche tanti piccoli particolari che non erano indispensabili ma che hanno impreziosito il tutto! Prima di iniziare l’esame, ci ha ringraziato per l’anno passato insieme e ci ha anche confidato che, arrivando, si era sentito a casa. Per me è stata la risposta all’impegno di vivere la spiritualità dell’unità di Chiara Lubich, durante tutto l’anno!» (altro…)
Gen 6, 2013 | Ecumenismo, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Spiritualità
«Ciao, sono Jolanta, una gen ortodossa della Lituania. Partecipo al Movimento dei Focolari da poco tempo, ma ho sempre creduto in Dio e fin da piccola ho sempre vissuto con la comunità della mia Chiesa. Tutto ciò almeno fino al periodo “tempestoso” della mia adolescenza, quando, anche per il fatto che non c’erano altri giovani nel gruppo, mi sono scoraggiata, ho smesso di essere attiva, allontanandomi. In Lituania la maggioranza della popolazione è cattolica, mentre io sono ortodossa e russa. Un amico, sapendo che volevo donarmi agli altri per Dio, mi invitò a conoscere dei “suoi amici cattolici che mi sarebbero dovuti piacere”. Con loro mi sono immediatamente sentita in famiglia e questa sensazione è cresciuta quando ho partecipato alla Mariapoli, un convegno di più giorni con persone di varie età, dove ho trovato un’atmosfera speciale di unità e amore reciproco. Comunicando questa mia gioia qualcuno mi ha detto: “Questa realtà dovresti viverla anche nella tua chiesa”. Ho sorriso, però mi sembrava impossibile. Con altre ragazze che condividono la spiritualità dell’unità, le gen, abbiamo organizzato il “Caffè dei giovani”, un luogo dove si organizzano serate a tema, progetti e attività di svago alternative, dove si promuovono l’occupazione, la creatività e la socialità dei giovani. In una di queste serate abbiamo invitato i giovani della Comunità Ortodossa e così ho ricominciato a riprendere il rapporto con loro e tutto è andato così bene che un loro gruppo ha partecipato anche a Run4Unity. Dopo tutto questo ho ricevuto una lettera dal responsabile della Comunità Ortodossa che mi invitava a partecipare alle loro attività e a condividere con loro l’esperienza fatta con i giovani del Movimento dei Focolari, perché questo tipo di esperienza gli mancava. Questa lettera mi ha davvero commossa, e subito ho aderito.
Ho cominciato a partecipare agli incontri dei giovani e mi è stato chiesto di dare una mano al campeggio estivo dei bambini. Per poter accettare ho smesso di cercare lavoro, anzi ho dovuto persino rifiutare diverse offerte che mi sono arrivate. Sono partita con alcuni timori, perché non avevo esperienza di organizzazione, ma mi era chiaro l’obiettivo: costruire ponti di unità. Adesso posso solo ringraziare Dio perché con gli altri organizzatori alla fine eravamo proprio una famiglia. In questo momento ho addirittura tre “famiglie”: la mia naturale, la mia Chiesa e il Movimento dei Focolari. Sono figlia unica e mi sono sentita sempre un po’ sola, mentre ora ho tantissimi veri fratelli e sorelle. Dopo il campeggio sono entrata ancora di più nella vita della Comunità Ortodossa, ora partecipo a tante attività, che io stessa aiuto a organizzare. Vi rivelo un segreto: abbiamo in programma di organizzare una festa di Natale, che dovrebbe tenersi a metà gennaio (perché noi ortodossi festeggiamo il Natale il 7 gennaio). Questa sarà una bella opportunità per i giovani ortodossi e per quelli del Movimento dei Focolari per unire le forze e realizzare una bella festa insieme. Aver conosciuto questa spiritualità mi ha ridato la fiducia nella Volontà di Dio e quando hai questa fiducia, i miracoli avvengono davvero ogni giorno. Chiara Lubich diceva: “La vita è fatta di attimi presenti, e solo questi hanno valore per chi vuole realizzare qualcosa”». (altro…)
Gen 4, 2013 | Chiara Lubich, Cultura, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Raccontare pagine della storia di un Carisma che ha attraversato il Novecento illuminando la vita di tante persone e con loro anche i vari ambiti del vivere umano, facendosi progetto culturale all’altezza dei tempi attuali. Questo l’obiettivo del Convegno dal titolo “Chiara Lubich. Carisma, Storia, Cultura”, che si terrà in due sedi diverse: il 14 marzo nel cuore della cultura di Roma, nella prestigiosa aula magna del Rettorato dell’Università La Sapienza, e il 15 marzo nella sede centrale del Movimento dei Focolari, al centro Mariapoli di Castel Gandolfo. Il Convegno si svolge in una data importante per tutta l’Opera di Maria, nel giorno cioè (il 14 marzo) in cui ricorre il 5° anniversario della morte di Chiara Lubich. E se lo scorso anno, per ricordare Chiara si è scelto di puntare ai giovani e all’impatto che il suo carisma ha avuto nella formazione delle nuove generazioni, quest’anno si è deciso di puntare alla “potenzialità innovativa di valenza dottrinale” che ha avuto e continua ad avere la spiritualità dell’unità. Docenti delle più diverse Università italiane e straniere nel mondo parteciperanno e prenderanno la parola durante la due giorni di colloqui che saranno aperti con i saluti del presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano, del presidente del Pontificio Consiglio per la cultura, card. Gianfranco Ravasi, del sindaco di Roma Gianni Alemanno e della presidente del Movimento dei Focolari, Maria Voce. Il programma del convegno prevede l’apporto di docenti di diverse discipline. Professori di sociologia, economia, politica, teologia, matematica, filosofia, scienze delle comunicazione e dell’educazione, psicologia. L’intento primario è quello di approfondire le piste “culturali” tracciate dal carisma di Chiara. Si tratta – spiegano i promotori del convegno – di una cultura promotrice soprattutto di “dialogo a tutti i livelli, anzitutto ecumenico e interreligioso, quale contributo appassionato e infaticabile nell’edificazione di una società degna dell’uomo, nell’essere impegnati a far dell’Europa la “casa comune”, nel raggiungere l’unità tra i popoli promossa anche attraverso realizzazioni e progetti inediti, come l’Economia di Comunione”. A promuovere l’iniziativa del 14 e 15 marzo sono i 24 esperti in scienze religiose e umane che compongono la Scuola Abbà, il Centro Studi del Movimento dei Focolari, cui Chiara Lubich ha dato inizio nel 1990. Il centro – si legge nella sua presentazione – “si caratterizza come laboratorio interdisciplinare dedito allo studio dei contenuti dottrinali insiti nel carisma dell’unità, al fine di evidenziarne le molteplici implicazioni per i vari ambiti del sapere”. Umanesimo, economia, diritto, bellezza. “Sono questi alcuni dei temi – spiegano ancora i promotori dell’iniziativa – che vedranno coinvolti nel Convegno gli stessi Rettori delle Università che nel mondo hanno avuto modo di riconoscere in Chiara Lubich la testimone di una storia dell’umanità che cammina verso la fraternità universale”. (altro…)
Gen 3, 2013 | Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Spiritualità
«Sono la figlia preferita di mio padre – racconta Mary –, essendo la primogenita. Quando avevo 8 anni ho visto i miei genitori litigare. Un giorno mio padre ha costretto me e i miei fratelli ad entrare nella sua auto e a lasciare la mamma. Ma lei ci ha fermati. Ho assistito impotente alle cose terribili che lui ha fatto a mia madre, dopo di che se n’è andato. Da quel giorno, l’ultimo in cui ho visto i miei genitori insieme, l’ho rifiutato. Ho cercato di convincermi che mio padre non esisteva più. È stata una decisione drammatica che mi ha accompagnata negli anni dell’adolescenza. L’esperienza di crescere senza un padre ha influenzato il mio modo di trattare le persone, soprattutto gli uomini. Per diversi anni ho studiato in una scuola esclusiva per ragazze e, quando sono entrata nell’università, non è stato facile fare amicizia con i ragazzi. Conoscendo il Movimento dei Focolari, sono stata invitata ad andare alla cittadella di Loppiano, dove ho incontrato persone che cercano di vivere l’amore reciproco e hanno rispetto e fiducia gli uni negli altri. Era il mese in cui tutti volevano mettere in pratica la frase del Vangelo “Perdona settanta volte sette” (Mt 18,22 ). Leggendo il commento di Chiara Lubich, mi sono resa conto che il mio cuore era pieno di ostilità nei confronti di mio padre. Ma è stato quando ho deciso anch’io di viverla, che ho sentito che quella “amarezza” che provavo, a poco a poco si trasformava in perdono e ho provato il desiderio di rivederlo. Rientrando a Manila, anche se la ferita era ancora aperta, ho trovato la forza di telefonargli e di incontrarlo. Abbiamo parlato per diverse ore noi due soli, in un ristorante. Ero felice e in pace perché, anche se la mamma non era d’accordo, mi aveva lasciata libera. Continuo a comunicare con mio padre, anche se non spesso. Ma ogni volta che ho la possibilità di vederlo, faccio in modo che lui possa solo sentire il mio amore di misericordia. Pur sapendo che lui e mamma non potranno tornare insieme perché ha già un’altra famiglia, sento che, nel mio perdono, rimaniamo tutti uniti. E questo mi riempie di pace». Sito ufficiale del Genfest: www.genfest.org (altro…)