Movimento dei Focolari

Migranti della “Diciotti” a Rocca di Papa

Sarà la struttura “Mondo migliore”, nel Comune di Rocca di Papa, a sud di Roma, ad accogliere un centinaio di migranti sbarcati dalla nave Diciotti a Catania, in Italia. Lo ha affermato Papa Francesco, di rientro dall’Irlanda, durante la conferenza stampa sul volo Air Lingus. Il “Mondo Migliore”, in precedenza un centro congressi gestito dai padri oblati, è ora un Centro di accoglienza straordinaria (Cas). «Saranno accolti lì, il numero credo che sarà più di cento, e lì cominceranno a imparare la lingua italiana e a fare quel lavoro che si è fatto con i migranti integrati» ha spiegato il Papa.

Vangelo vissuto: cuore di madre

Droga a scuola Dovevo occuparmi di un alunno che aveva fatto uso di stupefacenti. In questo caso si è puniti con una settimana di espulsione dalla classe. Per evitare il rischio che questo gli consentisse ancora più tempo per stare con cattive compagnie, ho fatto in modo che durante quel periodo potesse frequentare una comunità, e a scuola, dove gli era consentito venire, sono rimasta con lui tutto il tempo, in biblioteca. L’ho aiutato a seguire il programma svolto in classe, perché non restasse indietro. È stato un lavoro molto impegnativo che mi ha aiutato a comprendere la concretezza dell’amore verso il prossimo. M.M. – Spagna Nuovo stile in casa Conduciamo, insieme ad un’altra coppia, degli incontri per fidanzati. Un giorno, prima di andare ad uno di questi appuntamenti, è scoppiata una lite con nostro figlio. Mia moglie ed io ci siamo messi in viaggio ugualmente, ma non eravamo tranquilli. Dopo qualche chilometro ci è stato chiaro che non avevamo nulla da offrire ai fidanzati. Fermata l’auto, ho telefonato a nostro figlio chiedendogli perdono per il modo in cui ci eravamo comportati. Ma una volta ripartiti, mia moglie mi ha fatto notare il tono sbrigativo col quale gli avevo parlato. È iniziata allora una discussione tra noi. Dopo altri chilometri eravamo ormai consapevoli di non essere in grado di testimoniare l’amore reciproco. Così abbiamo telefonato all’altra coppia per avvisare che tornavamo indietro. Appena rientrati a casa, abbiamo spiegato a nostro figlio, stupito, perché eravamo tornati indietro. La lezione ci è servita per stabilire in famiglia uno stile di vita diverso. K.E. – Repubblica Ceca Gita scolastica Mentre ero in gita, durante il pranzo al sacco mi sono accorto che molti miei compagni buttavano via il cibo ancora intatto. Per me è stato uno choc. Il giorno dopo, durante il pranzo, ho giocato d’anticipo: passando tra i compagni, ho recuperato il cibo che non era stato nemmeno toccato e con quello ho riempito una busta e l’ho portata a un senzatetto, che era poco distante. N. – Italia Trasferimento Dopo 35 anni di servizio il vescovo mi ha chiesto di trasferirmi in un’altra parrocchia. Ne è seguito un momento di buio interiore, vissuto in preghiera. Poi ho capito che non dovevo guardare le cose solo dal mio punto di vista. Così gli ho dato la mia disponibilità. Così, di colpo, la paura della novità e le preoccupazioni per la mia salute sono svanite. Mi è sembrato chiaro, non era un favore che avevo fatto a qualcuno, ma una grazia che stavo ricevendo. Con questo stato d’animo la vita nella nuova parrocchia è cominciata su fondamenta ben più solide, diverse da quando avevo cominciato il ministero, tanti anni prima, da giovane prete. E.B. – Slovenia Un piccolo gesto d’amore Ero venuto a sapere che un collega era stato ricoverato. Per alcuni mesi, ogni fine settimana, al rientro da un corso che stavo frequentando in un’altra città, andavo a trovarlo. I suoi genitori erano venuti da un’altra regione per stargli vicino. Ho pensato che sarebbe stato un sollievo per loro cenare una sera in pizzeria. Quella sera ho fatto mia tutta la loro ansia e al ritorno li ho accompagnati nel loro alloggio. Mi hanno confidato che dal giorno del ricovero del figlio non avevano mai trascorso una serata così bella. A. – Italia (altro…)

Notizie dal Kerala

L’alluvione nel Kerala, Stato dell’India meridionale, ha provocato più di 400 vittime e circa 750 mila sfollati. Le operazioni di soccorso e assistenza si portano avanti in mezzo a grandi difficoltà a causa dell’inaccessibilità di alcune zone colpite. In certi casi si è costretti a lanciare cibo e acqua dagli elicotteri perché le strade e i ponti sono stati distrutti dalle devastanti inondazioni. Dalla comunità locale dei Focolari scrivono: «Siamo di ritorno da Trichy (a 300 Km circa dal Kerala), dove si è svolta la Mariapoli con le persone dei gruppi della Parola di vita, sparsi in un raggio di 120 km. In cuore, però, avevamo le persone del Kerala travolte dalle fortissime piogge. Siamo ancora nel periodo del monsone, vento caldo che provoca questi tifoni tropicali. Per quanto sappiamo le persone del Movimento stanno bene. C’era in programma un ritiro per sacerdoti a Trivandrum (nel sud del Kerala), ma l’abbiamo dovuto cancellare perché i viaggi non sono sicuri e tanti sacerdoti prenotati sono coinvolti nella tragedia. Nel fine settimana, le nostre comunità locali si sono impegnate a raccogliere generi alimentari e oggetti di prima necessità da inviare alle zone colpite. Contiamo sulle vostre preghiere». Anche Papa Francesco ha pregato per le vittime e perché “non manchi a questi fratelli la nostra solidarietà e il concreto sostegno della comunità”.   (altro…)