Giu 23, 2015 | Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni
«L’Iraq sta passando in questo periodo il momento più difficile degli ultimi decenni, affermava qualcuno degli amici che siamo andati a visitare». A scrivere sono Gemma e Pierre, da Amman, del Movimento dei Focolari in Giordania e Iraq, di ritorno da un breve viaggio ad Erbil (Iraq). Obiettivo: far sentire concretamente alla comunità cristiana la propria vicinanza e quella di molti, insieme al Focolare presente da anni sul posto, specialmente in questo periodo. Tra loro ci sono anche molte persone dei Focolari. «Stando insieme a loro, anche se li abbiamo trovati stanchi e provati, ci ha colpito come le persone siano in continua donazione agli altri e credano ancora nell’amore di Dio nonostante tutto». «Sono passati, infatti, ormai nove mesi da quando i villaggi della Pianura di Ninive sono stati invasi dall’ISIS. La situazione generale del Paese è peggiorata con gli ultimi sviluppi, cioè la conquista di nuovi terreni. Le persone, inclusi i nostri amici, sentono una grande incertezza nel futuro, tanti sono già partiti e altri stanno pensando di lasciare il Paese». La vicinanza spirituale non è di poco conto se, a conclusione di questi giorni insieme, qualcuno confida: «Abbiamo perso tutto, non ho potuto finire gli studi universitari, non c’è lavoro… ma finalmente ho ritrovato la pace, ed ho deciso di ricominciare il mio rapporto con Dio».
«Nell’incontro con la comunità dei Focolari – raccontano ancora Pierre e Gemma – si è vissuto un momento molto importante: ci siamo dichiarati reciprocamente di essere pronti a dare la vita l’uno per l’altro, di amarci con la misura con cui Gesù stesso ci ha amati, in modo che Lui possa essere presente tra noi, come ha promesso. Abbiamo poi meditato sul legame tra l’Eucarestia e la Chiesa, con una conversazione di Chiara Lubich del 1982, “L’Eucaristia fa la Chiesa e la Chiesa fa l’Eucaristia”. Tra gli incontri fatti, anche quello con Mons. Bashar Warda, vescovo caldeo di Erbil, contento del nostro passaggio. Alla fine ci ha chiesto di pregare più che mai per l’Iraq». «Sono venuto per voi, ciascuno è come il mondo intero per me…», ha detto Mons. Salomone Warduni, vescovo ausiliare di Baghdad della Chiesa cattolica caldea, venuto apposta da Baghdad. Ha esortato tutti a «non aver paura, ma andare avanti nella vita dell’ideale dell’unità, perché ognuno di noi ha una missione da compiere». «Cerco di vivere concretamente l’amore che diventa reciproco all’interno della comunità. Trovo nell’Eucaristia la forza per andare avanti ad amare», confida una dei presenti. E poi, si gioisce anche insieme: nonostante la situazione c’è un vivace gruppo di bambini e ragazzi, che hanno dato vita all’edizione locale della Run4Unity (la staffetta sportiva mondiale per la pace) con 35 ragazzi e ragazze! «Per noi sono stati giorni intensi – concludono i due focolarini dalla Giordania – un’esperienza divina e profonda. Abbiamo ricevuto da loro più di quello che potevamo dare. Chissà quanta vita sta nascendo da questo grande dolore vissuto cristianamente». (altro…)
Giu 20, 2015 | Chiesa, Cultura, Famiglie, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Spiritualità
«Misericordia: è la parola che rivela il mistero della SS. Trinità. Misericordia: è l’atto ultimo e supremo con il quale Dio ci viene incontro. Misericordia: è la legge fondamentale che abita nel cuore di ogni persona quando guarda con occhi sinceri il fratello che incontra nel cammino della vita. Misericordia: è la via che unisce Dio e l’uomo, perché apre il cuore alla speranza di essere amati per sempre nonostante il limite del nostro peccato». Sono parole di papa Francesco nella Bolla con la quale l’11 aprile scorso ha indetto l’Anno giubilare della misericordia. Dio «non si limita ad affermare il suo amore, ma lo rende visibile e tangibile. L’amore, d’altronde, non potrebbe mai essere una parola astratta. Per sua stessa natura è vita concreta: intenzioni, atteggiamenti, comportamenti che si verificano nell’agire quotidiano». Papa Francesco evidentemente non intende mettere tra parentesi la fedeltà alla verità e la chiarezza dottrinale, ma piuttosto coniugarle con la realtà vissuta dalla gente. E non per cedere a compromessi, ma per fedeltà a quel Dio la cui Verità compiuta è l’Amore. Un messaggio liberante che non lascia nessuno in pace. È il binario su cui si muove il cammino dei due Sinodi dei vescovi sulla famiglia. Un cammino da vivere – come ricordano i Lineamenta inviati alle diocesi in vista dell’Assemblea prossima – «nel duplice ascolto dei segni di Dio e della storia degli uomini e nella duplice e unica fedeltà che ne consegue», ponendosi con realismo di fronte alla famiglia oggi e tenendo allo stesso tempo «lo sguardo fisso sul Cristo per ripensare con rinnovata freschezza ed entusiasmo quanto la rivelazione, trasmessa nella fede della Chiesa, ci dice sulla bellezza, sul ruolo e sulla dignità della famiglia»: il Vangelo della famiglia. Fedeltà, da un lato, al disegno di Dio che non è da intendere «come “giogo” imposto agli uomini bensì come un “dono”», come “buona notizia” che si pone al servizio della realizzazione più profonda e della felicità delle persone; ma fedeltà, dall’altro lato, alle persone in quello che si trovano a vivere e spesso a soffrire in una società complessa e con un’interiorità – propria e altrui – non meno complessa, da cui derivano molteplici fragilità. Parola-chiave è l’arte dell’accompagnamento. A questo proposito, papa Francesco sottolinea nell’Evangelii gaudium: «senza sminuire il valore dell’ideale evangelico, bisogna accompagnare con misericordia e pazienza le possibili tappe di crescita delle persone che si vanno costruendo giorno per giorno». Occorre imparare sempre a «togliersi i sandali davanti alla terra sacra dell’altro (cf. Es 3, 5). Dobbiamo dare al nostro cammino il ritmo salutare della prossimità, con uno sguardo rispettoso e pieno di compassione ma che nel medesimo tempo sani, liberi e incoraggi a maturare nella vita cristiana». Un valido accompagnatore, infatti, «non accondiscende ai fatalismi o alla pusillanimità. Invita sempre a volersi curare, a rialzarsi, ad abbracciare la croce, a lasciare tutto, ad uscire sempre di nuovo per annunciare il Vangelo». Un impegnativo programma che la Chiesa è chiamata ad attuare – come dicono ancora i Lineamenta – «con tenerezza di madre e chiarezza di maestra (cf. Ef 4, 15)». Eh già, “la Chiesa”: non solo i vescovi e i presbiteri, ma l’intero Popolo di Dio. «Senza la testimonianza gioiosa dei coniugi e delle famiglie, chiese domestiche, l’annunzio, anche se corretto, rischia di essere incompreso o di affogare nel mare di parole che caratterizza la nostra società». Il testo integrale, insieme a riflessioni e testimonianze, in: Rivista di vita ecclesiale Gen’s. (altro…)
Giu 17, 2015 | Centro internazionale, Chiesa, Dialogo Interreligioso, Ecumenismo, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Spiritualità
https://vimeo.com/130879600 «Per me il dialogo non è un rituale che si ripete ogni anno e poi riponiamo sullo scaffale, ma un contributo essenziale per trovare soluzioni ai maggiori problemi che le società europee affrontano oggi: la paura della diversità, le conseguenze della crisi, la sostenibilità ambientale. Le religioni possono giocare un ruolo tra le comunità, per aiutarci a condurre l’Europa in un luogo migliore rispetto a dove si trova attualmente». Così Frans Timmermans, dopo l’annuale riunione ad alto livello con i leader religiosi, in cui si è discusso sul tema “Vivere insieme e accettare le diversità. Insieme al primo Vicepresidente della Commissione europea c’erano Antonio Tajani, Vicepresidente del Parlamento europeo, e quindici leader religiosi delle comunità cristiana, ebraica, musulmana, indù, buddista e mormone.
La comprensione del ruolo delle religioni è testimoniata dai numerosi appuntamenti che vedono sempre di più riuniti insieme istituzioni politiche e capi religiosi. Questi ultimi vengono chiamati in causa non più separatamente ma a lavorare insieme, per la soluzione dei conflitti e per la ricerca di una strada verso la convivenza pacifica. Vedi il recente dibattito ad alto livello su Tolleranza e riconciliazione alle Nazioni Unite, l’incontro dei leader religiosi in Kazakistan , l’attesa per il discorso di papa Francesco all’ONU il prossimo settembre e, adesso, a livello europeo, questo incontro promosso dalla Commissione Europea. L’appuntamento di oggi ha fatto seguito a quello del 2 giugno con le organizzazioni filosofiche e non confessionali, e si inserisce nel quadro sancito dal Trattato di Lisbona. Alla conferenza stampa sono emerse questioni scottanti – che riguardano le politiche europee sull’immigrazione, la crescita dei foreign fighters (chi parte dall’Europa per combattere nella jihad), la nascita del gruppo di estrema destra nell’europarlamento – alle quali hanno risposto imam, rabbini e vescovi. Il metropolita Joseph, della Chiesa ortodossa rumena, ha chiamato in causa anche il ruolo dei Movimenti ecclesiali, come la Comunità di Sant’Egidio, ricordando il suo impegno per il progresso del dialogo interreligioso.
Mentre Maria Voce, presidente del Movimento dei Focolari, uscendo da questo lungo dialogo, ha espresso la sua gioia di aver partecipato ad uno scambio veramente libero, con un autentico ascolto. Ha sottolineato la Regola d’Oro, comune a tutte le religioni. E tra gli esempi che la vedono realizzata ha citato l’esperienza del gruppo interreligioso “Vivre ensemble à Cannes”. A margine dell’incontro confida: «non c’è religione che non voglia il dialogo, non ci sono capi religiosi che non cerchino di fare di tutto per promuoverlo. Questo dà speranza, perché nonostante tutta la situazione che vediamo intorno, la religione può veramente portare un messaggio nuovo ed aiutare in questo processo di dialogo che in certi momenti sembra quasi impossibile». Ribadisce, inoltre, «l’importanza che a questo dialogo partecipino le comunità, non soltanto i leader religiosi, per una sinergia che possa portare ad un laboratorio comune nelle varie città dell’Europa per aiutare questa convivenza pacifica. Essa potrà venire soltanto dal vincere i sentimenti di paura – che pure sono comprensibili di fronte all’ignoto – con sentimenti di accoglienza, rispetto, capacità di accogliere veramente l’altro come un fratello». Le conclusioni del dibattito del 16 giugno confluiranno nel materiale di discussione per il primo convegno annuale sui diritti fondamentali dell’UE che si terrà l’1 e il 2 ottobre 2015 e che sarà incentrato sul tema “Tolleranza e rispetto: prevenire e combattere l’odio antisemita e antimusulmano in Europa“.
Foto gallery sito ufficiale Video della Conferenza Stampa Video – accoglienza / saluti Intervista di Radio Vaticana a Maria Voce Comunicato stampa della Commissione europea Comunicato stampa del Movimento dei Focolari (16.06.2015) Comunicato stampa del Movimento dei Focolari (12.06.2015) (altro…)
Mag 30, 2015 | Chiesa, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Spiritualità
Arrivano da Damasco, Aleppo, Homs, Banias, Kfarbo e Tartous. Chi poteva immaginare un week-end con i giovani da tutte le parti della Siria. Una pazzia? Si sono chiesti gli organizzatori. Forse, ma è diventata una realtà. Il numero è andato crescendo giorno dopo giorno finché sono diventati 67. «La nostra avventura è incominciata così», raccontano. «Abbiamo scelto un posto sicuro dove tutti potessero arrivare, anche dovendo fare 10 ore di viaggio. L’idea era di trascorrere 3 giorni insieme dove poter vivere, condividere, pregare, piangere, giocare, stare nella natura, ma tutto nell’amore reciproco fra noi». «Cosa importa nella mia vita?» era il titolo del week-end, domanda che risuona ancora più forte in una situazione precaria come quella dei giovani siriani. Divisi in quattro gruppi con diversi temi: “Un’amicizia speciale col Padre”, “Ogni giorno da Gesù”, “L’Amore che rende liberi”, “L’amore a Maria”, che hanno approfondito con brani della Sacra scrittura, dei Papi e dei santi, accompagnati da storie vere di giovani che li hanno preceduti nella corsa verso la santità. «Quando sono arrivata al week-end ero stanca dalla guerra – confida Fatima – e sentivo che la vita era ferma, ma lì ho sperimentato di nuovo la presenza di Dio nella mia vita e il suo Amore per me attraverso l’amore degli altri. Adesso quando passo momenti difficili, mi basta pensare che c’è qualcuno che sta pregando per me e che sta cercando di vivere allo stesso modo, e questo mi dà una pace interiore grande. Ho capito che la cosa più importante è vivere la vita… amando Gesù in ogni prossimo».
Il primo giorno hanno approfondito uno dei cardini della spiritualità dell’unità, «Dio Amore». Ripercorrendo la storia degli inizi dei Focolari a Trento durante la seconda guerra mondiale, nel crollo di tutto, si ripercorreva anche la realtà siriana di oggi. «Tutto crolla solo Dio rimane», affermava qualcuno, quindi: «Cosa importa davvero nella mia vita?». Uno di loro ha detto: «Vivere il cristianesimo in modo radicale». Il secondo giorno, attorno a uno storico discorso di Chiara Lubich ai giovani negli anni ’70, «Gesù Maestro», è emersa la loro sete di Dio. «Non sono mancate le serate con canti, danze e giochi che ci hanno fatto sperimentare il senso di una vera famiglia», scrivono ancora Murad e Lina. Andando via qualcuno affermava: «Ringrazio Gesù per tutti i momenti di gioia e di dolore». «Ho sperimentato di nuovo la carezza di Dio – scrive Haashim – sento la responsabilità di portare questa grazia a tutti quelli che sono attorno a noi». Giorni indimenticabili per tutti. «Sono stati giorni» – scrive Samir – «in cui abbiamo preso pace, serenità e che ci hanno dato la forza per tornare a vivere in questa situazione drammatica». «Nonostante tutta l’assurdità della guerra – conclude Nahda – non mi sento sola». (altro…)
Mag 14, 2015 | Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Sociale, Spiritualità
https://vimeo.com/126696667 (altro…)
Mag 13, 2015 | Cultura, Nuove Generazioni
O próprio título, Juro que não fui eu!, já dá pistas sobre o tema escolhido para o segundo livro da coleção Assim é a Vida Lili! : a mentira e suas consequências. Lili, a heroína da coleção, se envolve numa tremenda confusão ao mentir e transformar um simples acidente domiciliar um verdadeiro caso de polícia. A duras penas, a heroína percebe que uma mentira leva a outra e outra e mais outra até que se depara com uma situação sem saída. O que fazer? Enfrentar a situação? Acordar a coragem adormecida? Assumir a responsabilidade? Lili vai perceber que falar a verdade é sempre o melhor caminho. Por que ler Com receio de serem repreendidas e correr o risco de perder o amor e a atenção dos pais ou professores, muitas crianças não confessam seus erros, se calam ou tentam encontrar uma fuga na mentira. Isso é muito angustiante e pode se tornar um hábito, levando inclusive a situações complicadas no futuro. Juro que não fui eu! auxilia a criança a desmistificar esse medo porque aborda o assunto de forma lúdica e bem humorada. Suas ilustrações são hilárias e o texto, claro e fácil, envolve o leitor permitindo que ele se identifique com a história, inclusive dando pistas de como agir em determinadas situações. A própria coleção, voltada a crianças dos sete aos onze anos, aborda e cria possibilidades de diálogo sobre os desafios, as angústias e as inseguranças que são concretamente vivenciados pelas crianças e pelos pais, no ambiente familiar e escolar, para que os vínculos de amor, amizade, confiança e compreensão sejam fortalecidos na fase que antecede a adolescência. Autor Texto – Florence Dutruc-Rosset é francesa, nasceu em Maison-Laffitte. Depois de estudar literatura e cinema, tornou-se editora chefe da Bayard Press, responsável pela revista infantil “Astrapi”. Ilustrações – Marylise Morel, é francesa, nasceu em Dunquerque, estudou artes plásticas e dedica-se a ilustração de livros infantis editados pela Bayard Jeunesse.
Maiores informações: (11) 4158-8890 / 4158-8893 comunicacao@cidadenova.org.br