Movimento dei Focolari
Cantiere “Uomo Mondo”, il mondiale della fraternità

Cantiere “Uomo Mondo”, il mondiale della fraternità

wpid-1405513584821.jpgLa tensione dei 115 minuti di gioco si sente in tutto il mondo, e ancor di più in Argentina. Tutti sono di fronte allo schermo, per la finale dei Mondiali di calcio. Quando la Germania segna, c’è un attimo di profondo silenzio, poi le urla di gioia di chi simpatizza con quella squadra e subito dopo un battimano di tutti. Sono più di 500 ragazzi di diversi Paesi arrivati alla cittadella argentina dei Focolari (a 250 km da Buenos Aires), per partecipare al “Cantiere Uomo Mondo” che ha preso il via il 14 luglio. Alcuni avevano previsto di arrivare dopo, ma si sono affrettati per vivere insieme la grande finale. Ci sono bandiere, facce dipinte con i colori delle due nazionali, canti, tifo… tutto, però, svolto nel rispetto reciproco. Anche se tra loro non si conoscono, s’intrecciano in breve rapporti di amicizia. Adolescenti tra i 13 e 17 anni, provenienti da 27 paesi dei 5 continenti: fanno parte dei Ragazzi per l’unità. Una felice coincidenza quella di condividere la finale, come opportunità per esercitarsi nel vivere un’esperienza di fraternità, prima di cominciare i lavori della prima settimana del cantiere. La proposta consiste nel realizzare un workshop internazionale dove i ragazzi si formeranno alla cultura della fraternità, che permetterà loro di acquisire una dimensione mondiale, dove si rispetti e si ami la patria dell’altro come la propria. L’evento si svolge in due fasi. La prima settimana alla Mariapoli Lia, dove i ragazzi lavoreranno insieme con un programma dinamico, “come in un laboratorio” spiegano, “dove si mescolano diversi elementi  producendo qualcosa di nuovo. È quello che vogliamo fare in questi giorni”. L’obiettivo è quello di imparare a stabilire rapporti con tutti, in uno spazio di “cultura della reciprocità” che permetta ad ognuno di forgiarsi come “uomini e donne cittadini del mondo”. Sabato 19 luglio si chiude la prima fase con una giornata aperta ad altri ragazzi e ragazze e in collegamento streaming (http://live.focolare.org/rpu/) con i Ragazzi per l’Unità di tutto il mondo. Alla fine della giornata si farà un patto dove si impegneranno ad “andare verso le periferie”, per concretizzare azioni solidali in chiave di fraternità. Dal 20 al 27 luglio, nella seconda settimana, il progetto continuerà spostandosi in diverse città del continente latinoamericano, dove ci sono iniziative sociali animate dalla spiritualità dell’unità, tipica dei Focolari. Si tratta di scuole, centri comunitari, case per bambini di strada, case per anziani. Intanto, le strade e gli ambienti della Cittadella prendono vita e nuovo sprint con la presenza di questi ragazzi che vogliono giocare il “mondiale della fraternità”. Vedi video (altro…)

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Vincenzo “Eletto” Folonari, un grazie lungo 50 anni

Una scia nel cielo. È il titolo della docu-fiction che racconta l’appassionante storia di Vincenzo “Eletto” Folonari, giovane rampollo di una ricca famiglia italiana, che lascia tutto per seguire Gesù. “Ho scelto Dio e nessunissima altra cosa” è una delle sue frasi celebri. http://vimeo.com/100491503   Dalla presentazione: 20140712-02«Era giovane. Ricco. Bello. Aveva tutto quello che alla sua età si può desiderare. Ma Vincenzo guardava lontano, voleva di più dalla sua vita. Conobbe lo spirito dei Focolari, lasciò ogni cosa per un ideale: la fraternità universale. Sparì in un giorno d’estate, tra le onde del lago di Bracciano. Ma la sua morte non fu vana. Fu la spinta per la nascita del Movimento Gen. Giovani, ragazzi, bambini presenti oggi in 182 Paesi del mondo. Era quello il suo sogno. Si chiamava Vincenzo. Ma per tutti era Eletto». Per l’acquisto del dvd (disponibile in varie lingue): http://editrice.cittanuova.it/s/38125/Una_scia_nel_cielo.html (altro…)

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Da Latina alla Thailandia, il sogno continua

20140703_02Tutto è partito da una semplice merendina buttata nel cestino e dalla sorpresa dei bambini nel sapere che ci sono persone che non hanno nemmeno da mangiare: “Maestra, cosa sono i bambini poveri?”, domandano. Così nell’ottobre del 2013 gli allievi della scuola dell’infanzia e della scuola primaria dell’I.C. “G. Giuliano” di Latina riescono a raccogliere un carico da inviare ai loro coetanei di un orfanotrofio di Mae Sot, nel nord della Thailandia. Poi, nell’aprile del 2014, partono altri 30 scatoloni pieni di giocattoli. I costruttori di questo ponte di solidarietà sono sempre loro: i bambini di Latina e quelli di Mae Sot. Qualcosa li ha ormai legati e ormai non accenna ad allentarsi. A metà maggio, alla presenza di 250 presenti, tra alunni, la dirigente scolastica, gli insegnanti, i genitori, i nonni e gli amici, viene presentato “Dal sogno al progetto”. Si sogna, infatti, la costruzione di una scuola per i bambini, tra i più poveri del mondo, che si trovano a 10.000 km di distanza. Si organizzano tante iniziative per raccogliere i fondi necessari per iniziare i lavori: una rappresentazione, una lotteria, la vendita di dolci fatti dalle mamme e dalle nonne dei bambini di Latina. 20140703_01Alcuni negozianti della città, venuti a conoscenza del progetto e sapendo che sono i bambini di Latina a portare avanti l’iniziativa a favore dei loro coetanei meno fortunati, mettono a disposizione quanto riescono: ‘buoni spesa’, una macchina del caffè, pacchetti omaggio per week end al mare, abbonamenti per la stagione teatrale e quant’altro possa essere utilizzato per una lotteria. “È scaturita tanta sensibilità da parte della gente – raccontano –, oltre ogni possibile immaginazione. L’amore e la solidarietà fioriscono in mezzo alla società e dove meno te l’aspetti!”. Tanti si danno da fare per allestire la sala per l’evento. “Stupiva – scrivono – vedere una piccola comunità nata dall’amore di questi bambini che hanno lanciato l’invito a fare qualcosa per chi soffre dall’altra parte del pianeta”. Ma chi sono i bambini da aiutare? “Sono i karen (e non solo) che scappano, ancora oggi – ci spiegano –, dal Myanmar in cerca di un futuro migliore ed entrano in Thailandia, nella cittadina di confine ed anche quelli che stanno sulle montagne limitrofe… sono davvero tanti! Ormai non è più possibile entrare nei campi profughi ufficiali, che verranno presto smantellati. Nella regione di Mae Sot ci sono almeno tre grossi campi: Mae La, Umpiem e Nu Po. Arrivando dal Myanmar, l’unico posto in cui trovare rifugio sono i campi di riso, oppure piccoli assembramenti di baracche abusive; tutto senza nessuna protezione legale, senza nessun diritto umano o qualcuno che ti protegga”. 20140703_03Alla fine dell’evento, la vendita delle torte e l’estrazione della lotteria per assegnare i tanti doni ricevuti riempie l’atmosfera di una gioia palpabile. Una mamma confessa: “Mia figlia ha già messo via lo zaino per spedirlo col prossimo carico a Mae Sot. Ed ogni tanto aggiunge qualche matita o quaderno dentro lo zaino per i suoi fratellini karen”. Un’altra è arrivata con i biscotti ben incartati e con l’etichetta scritta in lingua thailandese: era andata su Internet per trovare la traduzione esatta! Li ha venduti tutti e subito. E un genitore: “Questa esperienza di solidarietà resterà per sempre nei loro cuori ed anche nei nostri”. “I fondi raccolti hanno permesso di affittare un terreno – concludono –. Si è costruita un’umile scuola e già 38 bambini di Mae Sot cominceranno presto a frequentarla. Si chiama “Goccia dopo goccia”, perché la scuola è come una piccola goccia d’acqua, ma goccia dopo goccia… nasce un fiume”. Leggi anche: Thailandia chiama e Latina risponde Seguici su facebook (altro…)

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Argentina: Cantiere “Uomo Mondo”

L'attesa dei ragazzi latino americani

L’attesa dei ragazzi latino americani

Sono 500 e hanno in comune l’età: quella dell’adolescenza. Provengono da tutti i continenti, e si sono dati appuntamento in Argentina, alla Mariapoli Lia, la cittadella dei Focolari in provincia di Buenos Aires. Sono una piccola rappresentanza del laboratorio del quale fanno parte tutti i Ragazzi per l’Unità nel mondo. La pagina Facebook documenta i preparativi: «C’è una mobilitazione mondiale sia per quanti di noi si preparano a partire (dal 14 al 21 luglio nella Mariapoli Lia), sia per chi dal 21 al 28 luglio da mesi aspetta e organizza le attività per accogliere i ragazzi che arriveranno nella propria città; sia per quanti stanno organizzando localmente iniziative le più varie. Sono tutti laboratori del nostro cantiere di fraternità globale che ci farà diventare cittadini del mondo! Dalle notizie che ci arrivano è chiaro come i preparativi sono un’occasione per condividere con tanti: autorità, istituzioni, associazioni, amici, comunità e chiesa locale il dono più bello che abbiamo: l’Ideale del Mondo Unito». Perché questo titolo al Cantiere? Lo spiega uno scritto di Chiara Lubich degli anni ’70, rivolto ai giovani: «Ecco, l’uomo di domani, la persona di domani è l’uomo dell’unità, l’uomo-mondo. Un uomo che riesce ad accogliere nel suo cuore i tesori che donano gli altri dei vari continenti e che riesce a dare i suoi tesori a tutti gli altri. L’uomo di domani, perciò, è l’uomo dell’unità, è l’uomo-mondo».
Dal Paraguay: si presenta il cantiere Uomo Mondo in una radio

Dal Paraguay: si presenta il cantiere Uomo Mondo in una radio

Ecco alcuni flash da vari Paesi. Dal Paraguay: «Qui ci stiamo preparando per accogliere i ragazzi dell’Irlanda. Nella foto mi vedete mentre racconto agli ascoltatori di Radio Caritas le attività che nella seconda settimana del Cantiere svolgeremo insieme. Tre sono le città in cui andremo: Asunción-Lambaré, Capiata e Caazapá, quest’ultima a 230 Km dalla capitale». Dall’Austria: «Partiremo in 5 e nella seconda parte del Cantiere ci sposteremo in Bolivia nel Centro sociale di Cochabamba “Rincon de Luz”. Sempre in Bolivia arriveranno anche i ragazzi della Svizzera». «A Salta (Argentina) ci stiamo preparando da tempo ad accogliere i ragazzi italiani che verranno. Stiamo lavorando con le istituzioni, la comunità e la Chiesa locale e con altri gruppi giovanili per mettere a punto le attività di ColoriAMO la città che svolgeremo insieme. I punti grigi più preoccupanti tra quelli individuati sono l’ingiustizia, la corruzione, le differenze tra chi ha e chi non ha niente… E poi la droga e la violenza che stanno diventando tra noi adolescenti realtà naturali. Le comunità dove si svolgeranno le attività della seconda fase sono tre: Tartagal, General Mosconi e Yacuy. In questi territori manca la ricchezza materiale, ma c’è sicuramente una grande ricchezza culturale ed il desiderio forte di voler costruire il mondo unito. Le possibilità di approfondire l’amicizia con i gruppi dei ragazzi per l’unità che appartengono a queste comunità saranno tante! Si tratta infatti di località abitate dai popoli originari dell’Argentina: wichi e guaranì». Il 19 Luglio si realizzerà uno “SPECIAL DAY” alla Mariapoli Lia durante il quale si aggiungeranno altri ragazzi. Festeggeremo i 30 anni del Movimento Ragazzi per l’Unità. In quella occasione si prevede un collegamento streaming dalle 11 alle 12 ora argentina (ore 15 GMT). http://vimeo.com/98231711 (altro…)

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Loppiano: un grazie a Vincenzo (Eletto) Folonari

Diretta streaming da Loppiano, sabato 21 giugno alle 15,30: http://live.focolare.org/loppiano


Eletto Folonari“Grazie Eletto!”: un viaggio tra storia e prospettive nella vita di Eletto Folonari, negli sviluppi della cittadella di Loppiano che a partire dall’ottobre prossimo festeggerà i suoi primi 50 anni di vita, e del Movimento Gen di cui ha accompagnato i primissimi passi. In una lettera a Chiara Lubich, Eletto scriveva: “Ho scelto Dio per sempre e solo Lui! Nessunissima altra cosa!”. Le comunica quindi di voler dare al Movimento dei Focolari tutti i beni avuti in eredità – tra cui gli 80 ettari su cui oggi sorge la cittadella di Loppiano ( Firenze)- aggiungendo: “Non avevo nessun merito per possederli, perché ricevuti gratis”. Una delle caratteristiche di Eletto, poi, era il suo rapporto con i bambini ed i ragazzi del Movimento che Chiara stessa gli aveva affidato nei primi anni ‘60. “Perché vogliamo dire grazie ad Eletto?” – spiegano i gen che stanno organizzando l’appuntamento del 21 giugno prossimo a Loppiano – “Innanzi tutto per quel suo Sì a Dio, incondizionato che è all’origine di quanto poi l’Eterno Padre ha operato attraverso di lui, cioè la nascita della prima delle 33 cittadelle dei Focolari e del Movimento Gen oggi sparso in tutto il mondo”. Sì, perché è stato questo il suo merito fondamentale: Eletto ha saputo mettersi completamente al servizio dell’azione divina come ha bene espresso Igino Giordani, che ne è stato il primo biografo. Nella conclusione al volume del 1965 che porta come titolo proprio “Vincenzo Folonari”, scrive che la sua caratteristica più nota fu l’umiltà e che lui: «… resta il tipo di quell’apostolato dei laici moderni (…). È in fondo la santità quale è richiesta oggi in una società democratica, di tipo comunitario, globalmente dissacrata: evangelizzazione dall’interno, senza apparati, mossa da solo amore (…)». Il pomeriggio (con inizio alle 15.30 in diretta streaming) offre un viaggio tra storia e prospettive nella vita di Eletto. Presenti i famigliari e alcuni dei “primi popetti”, come venivano chiamati i bambini in dialetto trentino, che partecipavano alle prime Mariapoli di Fiera di Primiero (Dolomiti) e che Eletto seguiva e amava. Non mancheranno poi musica e danze da diversi Paesi e la presenza di tanti gen, testimoni delle azioni e della diffusione del Movimento Gen dagli anni ’60 ad oggi, nei cinque continenti. (altro…)