Gen 8, 2013 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Spiritualità
«Sono iscritta da 4 anni all’Accademia di Belle Arti. È un ambiente con poco più di 200 studenti, caratterizzato negli ultimi anni da una costante difficoltà economica: sono iniziate perciò le proteste e il clima è diventato difficile e precario. Oltre a portare avanti con serietà gli studi, ho cercato di voler bene a chi – come me – stava vivendo quel momento di difficoltà. Mi è stata proposta la candidatura nella Consulta degli Studenti. Da una parte volevo continuare a dare una mano, ma mi spaventava prendermi un impegno. Si trattava infatti di lavorare sodo, altrimenti non avrebbe funzionato! Alla fine…mi sono ritrovata presidente della Consulta. Convocare riunioni e assemblee, redigere verbali, preparare il regolamento, essere presente al consiglio di amministrazione: tutto nuovo per me. Ho capito però che l’unica cosa veramente importante era mettermi al servizio di tutti. È stata ed è un’esperienza bellissima, un impegno di ogni giorno, che porta risultati positivi ogni volta che riesco ad andare oltre le difficoltà, cercando di vivere il Vangelo. Un esempio: tra i professori non c’era sempre un buon rapporto e gli studenti ne soffrivano. Su loro richiesta ho scritto una lettera ai docenti in cui esponevo chiaramente la nostra posizione. Tanti mi hanno detto che stavo rischiando… Invece, dopo la prima reazione, gli insegnanti hanno iniziato a comportarsi diversamente e il risultato dei miei esami non ne è stato condizionato. Da un anno sono cambiati Direttore, Presidente e Direttore Amministrativo: costruire nuovi rapporti con persone più grandi e con ruoli del genere non è stato semplice. Non sono mancate le discussioni che hanno portato però ad una maggior collaborazione e ad un confronto molto proficuo. Da parte mia: cercare di essere sincera, precisa e ascoltare fino in fondo. E la fiducia reciproca è cresciuta, nonostante le difficoltà.
All’inizio dell’estate avevano intenzione di aumentare nuovamente le tasse e ovviamente noi studenti non eravamo d’accordo. Capivo che la situazione economica era difficile, ma era chiaro che questo provvedimento avrebbe messo in difficoltà tanti. Grazie alla fiducia instaurata, mi hanno chiamata per parlarne e, dopo molte ore passate a valutare tutte le possibilità, hanno proposto loro di diminuire di 200€ l’iscrizione al biennio! Accanto al rapporto con l’istituzione c’è quello con gli studenti, che si presentano ogni volta con richieste diverse. In particolare con gli studenti del mio corso vivevamo qualche difficoltà dovute al cambio del professore. Infatti, sia per il suo carattere, sia per farci migliorare, ogni volta che ci confrontavamo con lui ne uscivamo distrutti e scoraggiati. Cercare di ascoltarlo fino in fondo è stato un esercizio continuo, e, anche se sembrava impossibile costruire un rapporto con lui, alla fine il nostro impegno è stato fecondo. Ad ottobre alcuni studenti, sapendo che dovevo sistemare tante cose in ufficio in vista dell’ esame, sono venuti per dare una mano. Sembravano i preparativi di una festa: chi mi aiutava con i pezzi pesanti, chi rivestiva le bacheche, chi preparava le etichette, chi imbiancava il muro… Quando è arrivato il professore era tutto pronto: non solo i lavori ma anche tanti piccoli particolari che non erano indispensabili ma che hanno impreziosito il tutto! Prima di iniziare l’esame, ci ha ringraziato per l’anno passato insieme e ci ha anche confidato che, arrivando, si era sentito a casa. Per me è stata la risposta all’impegno di vivere la spiritualità dell’unità di Chiara Lubich, durante tutto l’anno!» (altro…)
Gen 6, 2013 | Ecumenismo, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Spiritualità
«Ciao, sono Jolanta, una gen ortodossa della Lituania. Partecipo al Movimento dei Focolari da poco tempo, ma ho sempre creduto in Dio e fin da piccola ho sempre vissuto con la comunità della mia Chiesa. Tutto ciò almeno fino al periodo “tempestoso” della mia adolescenza, quando, anche per il fatto che non c’erano altri giovani nel gruppo, mi sono scoraggiata, ho smesso di essere attiva, allontanandomi. In Lituania la maggioranza della popolazione è cattolica, mentre io sono ortodossa e russa. Un amico, sapendo che volevo donarmi agli altri per Dio, mi invitò a conoscere dei “suoi amici cattolici che mi sarebbero dovuti piacere”. Con loro mi sono immediatamente sentita in famiglia e questa sensazione è cresciuta quando ho partecipato alla Mariapoli, un convegno di più giorni con persone di varie età, dove ho trovato un’atmosfera speciale di unità e amore reciproco. Comunicando questa mia gioia qualcuno mi ha detto: “Questa realtà dovresti viverla anche nella tua chiesa”. Ho sorriso, però mi sembrava impossibile. Con altre ragazze che condividono la spiritualità dell’unità, le gen, abbiamo organizzato il “Caffè dei giovani”, un luogo dove si organizzano serate a tema, progetti e attività di svago alternative, dove si promuovono l’occupazione, la creatività e la socialità dei giovani. In una di queste serate abbiamo invitato i giovani della Comunità Ortodossa e così ho ricominciato a riprendere il rapporto con loro e tutto è andato così bene che un loro gruppo ha partecipato anche a Run4Unity. Dopo tutto questo ho ricevuto una lettera dal responsabile della Comunità Ortodossa che mi invitava a partecipare alle loro attività e a condividere con loro l’esperienza fatta con i giovani del Movimento dei Focolari, perché questo tipo di esperienza gli mancava. Questa lettera mi ha davvero commossa, e subito ho aderito.
Ho cominciato a partecipare agli incontri dei giovani e mi è stato chiesto di dare una mano al campeggio estivo dei bambini. Per poter accettare ho smesso di cercare lavoro, anzi ho dovuto persino rifiutare diverse offerte che mi sono arrivate. Sono partita con alcuni timori, perché non avevo esperienza di organizzazione, ma mi era chiaro l’obiettivo: costruire ponti di unità. Adesso posso solo ringraziare Dio perché con gli altri organizzatori alla fine eravamo proprio una famiglia. In questo momento ho addirittura tre “famiglie”: la mia naturale, la mia Chiesa e il Movimento dei Focolari. Sono figlia unica e mi sono sentita sempre un po’ sola, mentre ora ho tantissimi veri fratelli e sorelle. Dopo il campeggio sono entrata ancora di più nella vita della Comunità Ortodossa, ora partecipo a tante attività, che io stessa aiuto a organizzare. Vi rivelo un segreto: abbiamo in programma di organizzare una festa di Natale, che dovrebbe tenersi a metà gennaio (perché noi ortodossi festeggiamo il Natale il 7 gennaio). Questa sarà una bella opportunità per i giovani ortodossi e per quelli del Movimento dei Focolari per unire le forze e realizzare una bella festa insieme. Aver conosciuto questa spiritualità mi ha ridato la fiducia nella Volontà di Dio e quando hai questa fiducia, i miracoli avvengono davvero ogni giorno. Chiara Lubich diceva: “La vita è fatta di attimi presenti, e solo questi hanno valore per chi vuole realizzare qualcosa”». (altro…)
Gen 3, 2013 | Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Spiritualità
«Sono la figlia preferita di mio padre – racconta Mary –, essendo la primogenita. Quando avevo 8 anni ho visto i miei genitori litigare. Un giorno mio padre ha costretto me e i miei fratelli ad entrare nella sua auto e a lasciare la mamma. Ma lei ci ha fermati. Ho assistito impotente alle cose terribili che lui ha fatto a mia madre, dopo di che se n’è andato. Da quel giorno, l’ultimo in cui ho visto i miei genitori insieme, l’ho rifiutato. Ho cercato di convincermi che mio padre non esisteva più. È stata una decisione drammatica che mi ha accompagnata negli anni dell’adolescenza. L’esperienza di crescere senza un padre ha influenzato il mio modo di trattare le persone, soprattutto gli uomini. Per diversi anni ho studiato in una scuola esclusiva per ragazze e, quando sono entrata nell’università, non è stato facile fare amicizia con i ragazzi. Conoscendo il Movimento dei Focolari, sono stata invitata ad andare alla cittadella di Loppiano, dove ho incontrato persone che cercano di vivere l’amore reciproco e hanno rispetto e fiducia gli uni negli altri. Era il mese in cui tutti volevano mettere in pratica la frase del Vangelo “Perdona settanta volte sette” (Mt 18,22 ). Leggendo il commento di Chiara Lubich, mi sono resa conto che il mio cuore era pieno di ostilità nei confronti di mio padre. Ma è stato quando ho deciso anch’io di viverla, che ho sentito che quella “amarezza” che provavo, a poco a poco si trasformava in perdono e ho provato il desiderio di rivederlo. Rientrando a Manila, anche se la ferita era ancora aperta, ho trovato la forza di telefonargli e di incontrarlo. Abbiamo parlato per diverse ore noi due soli, in un ristorante. Ero felice e in pace perché, anche se la mamma non era d’accordo, mi aveva lasciata libera. Continuo a comunicare con mio padre, anche se non spesso. Ma ogni volta che ho la possibilità di vederlo, faccio in modo che lui possa solo sentire il mio amore di misericordia. Pur sapendo che lui e mamma non potranno tornare insieme perché ha già un’altra famiglia, sento che, nel mio perdono, rimaniamo tutti uniti. E questo mi riempie di pace». Sito ufficiale del Genfest: www.genfest.org (altro…)
Gen 2, 2013 | Chiesa, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni
Una catena di sms contenenti una frase della Scrittura con cui poter concludere la giornata insieme: l’idea è nata da un gruppetto di volontari della Giornata Mondiale della Gioventù, tra cui Nard, – un giovane olandese dei Focolari – con il desiderio di trovare un momento comune della giornata in cui andare in profondità con Dio. I numerosi impegni e il lavoro per la GMG sembravano ostacolare in ogni modo questo proposito. Grazie al desiderio di restare uniti e ai mezzi di comunicazione utilizzati bene, quel gruppetto di volontari ha cominciato a scambiarsi una catena di sms con cui condividere qualcosa di prezioso della giornata vissuta. Questa catena non è terminata a Madrid, ma continua tutt’ora e il numero di giovani che vi aderisce continua ad aumentare. È una delle storie raccontate con freschezza ed entusiasmo al Katholieke Jongeren Dag (Den Bosch, 4 novembre 2012), l’appuntamento annuale dei giovani olandesi, dove anche il Movimento dei Focolari è attivamente presente da anni nell’organizzazione e nello svolgimento della giornata. Molti giovani olandesi ricordano ancora l’intervento nel 2010 dei genitori di Chiara Luce Badano e di Maria Voce l’anno scorso. Quest’anno i gen erano presenti nel comitato organizzativo, nei vari servizi di volontariato durante la Giornata stessa e con uno stand sullo United World Project, lanciato al Genfest, e sulla vita di Chiara Luce.
Lo stand è stato meta di numerosi giovani e adolescenti che si aggiravano nella “Piazza dei Nuovi Movimenti” – quest’anno, infatti, tutti gli stand erano raggruppati per piazze – occasione per rinsaldare i contatti tra le varie realtà presenti nella chiesa cattolica in Olanda. Durante la pausa pranzo, momento in cui i partecipanti alla Giornata hanno più tempo per girare tra gli stand, i giovani dei vari movimenti hanno svolto un programma raccontando ai passanti il modo in cui cercano di vivere e testimoniare il Vangelo nella vita quotidiana. Non potevano mancare la musica e lo spettacolo, ed è stata offerta anche la testimonianza di Eric Mwangi, focolarino appena arrivato in Olanda dal Gen Rosso. L’appuntamento con il Katholieke Jongeren Dag è per l’autunno 2013, ma tanta è la voglia di rivedersi presto, approfittando dei vari appuntamenti rivolti ai giovani che vogliono costruire un futuro migliore, dal 35° incontro europeo dei giovani di Taizé (Roma, 28 dicembre 2012 – 2 gennaio 2013) alla Giornata Mondiale della Gioventù 2013 a Rio de Janeiro. (altro…)
Dic 28, 2012 | Centro internazionale, Cultura, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Spiritualità
È la proposta di Maria Voce ai 350 giovani dei Focolari provenienti da vari Paesi, riuniti a Castel Gandolfo, per esserne primi portatori in tutto il mondo. Sollecitata dalle notizie giunte attraverso alcune lettere dei membri dei Focolari in Medio Oriente, Maria Voce, esprime alla platea un desiderio. Di fronte “a queste guerre assurde, solamente Dio può venire incontro al bisogno di pace che c’è nell’umanità. Ci vorrebbe veramente una preghiera forte, potente”, “con una fede rinnovata che Dio può farlo, che se si chiede in unità Dio viene incontro”. Allora la proposta: “Perché non ripristinare a mezzogiorno, il time-out?”, in gergo sportivo una sospensione temporanea del gioco. “Chiara Lubich lo aveva lanciato – continua Maria Voce – durante la guerra del Golfo nel 1991, e in quel momento Dio ha ascoltato le preghiere di tutti”. Riprendiamo la pratica del Time Out, dunque, con i giovani in prima linea. “Gesù è chiamato il Principe della Pace”, conclude Maria Voce, chiedendo che faccia dono all’umanità di “quella pace giusta, che permetta a tutti, di qualsiasi fede, condizione, Paese, di vivere serenamente la vita; che condivida questo dono della Pace con tutti gli uomini”. Con un tam-tam sui Social Network i giovani hanno già cominciato a diffondere la notizia creando su Facebook l’evento Time Out for peace. Appuntamento per tutti a mezzogiorno, nelle nostre città, per chiedere, uniti, il dono della pace. (altro…)
Dic 18, 2012 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni
Non capita tutti i giorni di varcare la soglia di un ministero per ricevere un riconoscimento ufficiale. È successo ai Giovani per un Mondo Unito (GMU) dell’Ungheria, che per un anno e più hanno lavorato sodo nel loro Paese, per la realizzazione del Genfest, il grande evento che ha radunato nella capitale ungherese 12.000 giovani da tutto il pianeta, dal 31 agosto al 2 settembre 2012. Tra questi, 2000 erano ungheresi. Rita e Agoston, tra i protagonisti, ci raccontano del premio ricevuto alla fine del mese di novembre. Perché questo premio? «All’inizio di ottobre il Ministero delle Risorse Umane ungherese ci ha inviato un messaggio comunicandoci che, come riconoscimento della nostra professionalità, dimostrata al Genfest, veniva assegnato ai Giovani per un mondo unito dei Focolari un attestato di merito. Siamo rimasti sorpresi e contenti di questa notizia che si è rapidamente diffusa tra i giovani del Movimento. Il ministro, accettando la nostra candidatura, premiava la sezione giovanile del Movimento dei Focolari invitandoci alla premiazione, che si è svolta il 20 novembre in occasione della Giornata universale dei diritti dell’ infanzia».
La nomina dei GMU è stata proposta da una persona del Ministero che, insieme al sottosegretario di Stato per la famiglia e i giovani, Miklós Soltész, era presente all’apertura del Genfest. «Entrambi – continuano Rita e Agoston – erano stati impressionati dal dinamismo, l’entusiasmo e l’esperienza di fratellanza vissuta insieme ai giovani». Così il 20 novembre, una delegazione formata da 5 giovani, in rappresentanza dei Focolari e dei Giovani per un mondo unito, sono andati al Ministero: «I premi – quattordici in totale – sono stati assegnati ad organizzazioni e a persone che hanno svolto un lavoro speciale per i bambini e per i giovani. Miklós Soltész, nel suo discorso, ha sottolineato inoltre che i premiati sono “modelli” che, con i loro lavori, poesie, scritti hanno formato ed educato i bambini e, attraverso di loro, hanno reso un servizio anche ai genitori, fornendo sostegno e aiuto nei momenti critici».
Secondo la motivazione ufficiale, la sezione giovanile del Movimento dei Focolari ha ricevuto l’attestato di merito per aver condotto un evento, quale il Genfest, collettivamente, con efficienza, professionalità ed in modo efficace ed esemplare nel settore della gioventù. Per i GMU, una piacevole sorpresa: «Ci ha fatto molto piacere la parola “collettivamente”, perché dimostra che è stata compresa la nostra intenzione di costruire la fraternità universale, vivendo la spiritualità dell’unità». Prospettive aperte per i giovani ungheresi, nel post Genfest, con lo United World Project: «Dopo la cerimonia il sottosegretario di Stato ha ribadito quanto, per lui, sia stata importante l’esperienza fatta in quell’incontro internazionale. Ha espresso anche la speranza di collaborare con noi in futuro per il bene dei giovani. Come omaggio, gli abbiamo consegnato un numero della Città Nuova (Új Város) che riportava articoli sul Genfest». «Ora – concludono Rita e Agoston – insieme ai tanti giovani che ci hanno accompagnato in questi anni nelle iniziative intraprese, continuiamo “insieme” la nostra strada nella costruzione di un mondo più unito». (altro…)