Dic 23, 2012 | Chiara Lubich, Spiritualità
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È Natale! Il Verbo si è fatto uomo ed ha acceso l’amore sulla terra. È Natale! E vorremmo che questo giorno non tramontasse mai. Insegnaci, Signore, come perpetuare la tua presenza tra gli uomini. È Natale! Che il Tuo amore acceso sulla terra bruci i nostri cuori e ci amiamo come tu vuoi! Allora sarai tra noi. E ogni giorno, se ci amiamo, può essere Natale.
Chiara Lubich
Da E torna Natale, Città Nuova Editrice 2007, pp. 78/79
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Dic 22, 2012 | Centro internazionale, Focolari nel Mondo, Spiritualità

«Mi sembra che Dio ci offra quest’anno che comincia come un anno giubilare, non solo nel senso della gioia ma nel senso di un anno in cui si ricomincia, si rimettono tutti i debiti. Vogliamo ripartire da zero, con un patto di misericordia, concreto, vero, profondo. Un anno in cui offriamo perdono e chiediamo perdono. E dichiariamo ufficialmente che ce la metteremo tutta per migliorare i nostri rapporti. Siamo sostenuti in ciò dall’impegno a vivere l’amore al fratello con rinnovata intensità.
Con una misericordia che tutto spera, copre sempre, dà fiducia, crede, sperimenteremo un’amnistia completa nel cuore, un perdono reciproco universale.
A tutti Buon Natale! da “figli di Dio” (Gv 1,12), quali Gesù ci dà il potere di essere»
Maria Voce
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Dic 21, 2012 | Chiara Lubich, Spiritualità

Chiara Lubich – Natale 1955
«Egli, entrato nella storia duemila anni fa, vuole entrare nella nostra vita, ma la strada in noi è irta di ostacoli. Occorre spianare le montagnole, rimuovere i massi. Quali sono gli ostacoli che possono ostruire la strada a Gesù? Sono tutti i desideri non conformi alla volontà di Dio che sorgono nella nostra anima; sono gli attaccamenti che l’attanagliano. Desideri minimi di parlare o di tacere, quando si deve fare diversamente; desideri di affermazione, di stima, di affetto. Desideri di cose, di salute, di vita… quando Dio non lo vuole. Desideri più cattivi, di ribellione, di giudizio, di vendetta… Essi sorgono nella nostra anima e l’invadono tutta. Occorre spegnere con decisione questi desideri, togliere questi ostacoli, rimetterci nella volontà di Dio e così preparare la via del Signore. Occorre – dice la Parola – raddrizzare i suoi sentieri. Raddrizzare: così, proprio così. I desideri deviano il nostro cammino. Spegnendoli, ci rimettiamo nel raggio del volere di Dio e ritroviamo la strada. Ma, c’è un modo per essere sicuri di camminare su una via diritta, che porta certamente alla meta: a Dio. Essa ha un passaggio obbligato: si chiama fratello. Lanciamoci di nuovo, in questo Natale, ad amare ogni fratello che incontriamo durante la giornata. Accendiamo nel nostro cuore quell’ardentissimo e lodevolissimo disiderio che Dio sicuramente vuole: il desiderio di amare ogni prossimo, facendoci uno con lui in tutto, con amore disinteressato e senza limiti. L’amore ravviverà rapporti e persone e non permetterà che sorgano desideri egoistici, anzi ne sarà il miglior antidoto. Per Natale potremo così preparare, quale dono per Gesù che viene, il nostro frutto: ricco, succoso; e il nostro cuore: bruciato, consumato d’amore».
Chiara Lubich
Da E torna Natale, Città Nuova Editrice 2007, pp.73/75 (altro…)
Dic 20, 2012 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Specializzata in psicobiologia delle emozioni, Catherine Belzung ha contribuito ad un avanzamento cruciale per la comprensione dell’essere umano, in particolare per gli studi sulla depressione. È per questo che questa docente di neuroscienze, collaboratrice della rivista Nouvelle Cité, è stata nominata Cavaliere della Legione d’Onore lo scorso 11 dicembre, presso l’Università François Rabelais di Tours. Nei suoi studi, la Belzung ha messo in evidenza come, al contrario di quanto si pensava fino adesso, in una certa zona del cervello, ci sono delle cellule che si rinnovano e controllano i sistemi ormonale e nervoso. Ma ciò che ha particolarmente contribuito alla consegna di questa decorazione, è la sua capacità di condividere e far condividere i saperi e le domande scientifiche in una dimensione umanistica. Una dimensione in cui ciascuno apporta e al tempo stesso ‘perde’ il proprio ragionamento scientifico, con un approccio inatteso. Questo tipo di cammino nel dialogo è una vera sfida nell’affollamento universitario, dove spesso i vari punti di vista sembrano tra loro inconciliabili. Le sue conferenze sono seguite da numerosi giovani e studenti che si formano così alla pratica del dialogo e aprono piste per nuove ricerche. Perché, per Catherine, «sono soprattutto le persone che dialogano, e non le discipline». Fonte: www.focolari.fr (altro…)
Dic 19, 2012 | Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità

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«Mi chiamo Fidelia, sono congolese e vivo nella Repubblica Centrafricana da 4 anni. Lavoro come direttrice di una scuola; quest’anno abbiamo 1083 alunni dai 3 ai 18 anni. Lavorare con i bambini mi mette sempre davanti il Vangelo, come viverlo con loro? Cerco di avere sempre presenti le parole di Gesù: “Chi accoglie uno di questi bambini nel mio nome, accoglie me”(Mc 9,37). Un giorno, avevo così tanto da fare che, per lavorare in pace, mi sono chiusa in ufficio. Poco tempo dopo, bussa alla porta un bambino di 6 anni. Dopo un primo momento di esitazione, mi sono ricordata di un altro passo del Vangelo che riguarda i piccoli: “Se non vi convertirete e non diventerete come questi bambini non entrerete nel Regno dei Cieli” (Mt 18,3). Allora ho aperto la porta. Il bambino voleva dirmi che da una settimana non veniva a scuola perché i genitori si erano separati: “Non volevo andare né con il papà, né con la mamma e sono rimasto con la nonna”. E ancora: “Tu ci hai insegnato ad amare sempre tutti anche i nemici. Allora sono venuto a dirti: puoi fare qualcosa per me?”. Gli ho chiesto il numero di telefono dei genitori. Dapprima ho chiamato la mamma con la quale c’è stato un lungo colloquio, poi ho parlato col papà. Nessuno dei due voleva perdonare l’altro o accettarne gli errori. Ci sono state molte telefonate ed è passato del tempo, ma, alla fine, si sono riconciliati, anzi sono voluti venire proprio davanti a me per chiedersi scusa reciprocamente. Adesso sono di nuovo tutti insieme ed è una grande gioia per il bambino e anche per me». (altro…)