Pubblichiamo il resoconto dell’anno 2024 sulle attività del Movimento dei Focolari in materia di Tutela della persona ponendo come incipit le parole che Papa Francesco ha indirizzato alla Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori e con le quali, di fatto, ha attualizzato il mandato con cui l’aveva costituita 10 anni fa. Ci sentiamo fortemente chiamati ad adempiere questa “conversione integrale” a cui fa appello il Santo Padre, che non è mai del tutto compiuta, ma ci domanda di interrogarci continuamente, di avere uno sguardo umile, sempre attento, protettivo e accogliente per ogni persona. Ci chiede di proseguire con perseveranza sulla strada della formazione e della vicinanza autentica, coscienti della necessità di cambiamento, perché ogni persona si senta sicura, amata e rispettata nei nostri ambienti e nelle diverse attività.
2024: ascolto, formazione, regolamentazione
Sono tre gli elementi che hanno caratterizzato lo scorso anno dal punto di vista della Tutela, nel Movimento dei Focolari: l’ascolto e il coinvolgimento di vittime e testimoni a vario titolo nei processi di riparazione e di formazione dei responsabili;l’ampliamento dei corsi e degli eventi formativi per tutti i partecipanti e ilproseguimento della costruzione del quadro normativo, con l’attualizzazione del Protocollo per i casi di abuso e la redazione delle Linee guida per i servizi di ascolto ed accoglienza.
D’importanza fondamentale è stato l’incontro, nel novembre scorso, dei dirigenti del Movimento nel mondo con alcune persone, vittime di abusi sessuali o di potere da parte di membri del Movimento dei Focolari. Le vittime hanno raccontato le proprie storie di grande sofferenza e le gravi conseguenze sulla loro vita, sulle comunità di cui facevano o fanno tutt’ora parte. Erano presenti anche alcuni membri della famiglia di una delle vittime che hanno offerto la loro testimonianza sulle gravi ricadute che l’abuso ha su tutti i componenti della famiglia. Le parole di un partecipante esprimono bene l’importanza di quel momento: “L’ascolto di queste persone ha segnato un prima e un dopo. Con delicatezza e chiarezza ci hanno detto quanto il Movimento abbia mancato in quello che è il cuore del suo carisma: l’unità, l’amore al prossimo, perché in molti casi non solo siamo stati in qualche modo co-responsabili degli abusi commessi, ma poi abbiamo anche lasciato sole le persone ad affrontare il loro dolore”.
Inoltre, il contributo delle vittime, insieme al coinvolgimento di professionisti in varie discipline, esterni al Movimento, sono stati fondamentali per il lavoro svolto al Centro Internazionale e nei territori per i documenti prodotti e per la formazione alla Tutela delle comunità dei Focolari nel mondo, come pure la progettazione e l’apertura di alcuni spazi di ascolto ed accoglienza.
È stata inoltre istituita una Commissione di studio sugli abusi di potere e spirituali accaduti all’interno del Movimento. Lo scopo è approfondirne le cause, per poter cambiare prassi dannose e mettere in atto un’adeguata prevenzione. Lo studio, tutt’ora in corso, si avvale anche della consulenza esterna di specialisti in vari ambiti: psicologico, pedagogico e giuridico. Tale analisi è supportata e incoraggiata dal Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita e, nonostante sia nelle sue fasi iniziali, se ne riconosce la grande importanza, poiché è evidente che non bastano la creazione e l’applicazione di norme e protocolli, ma occorre approfondire le dinamiche che hanno condotto alle diverse forme di abuso.
Infine, si sono attualizzati, implementati e prodotti documenti normativi e linee guida (come illustrato di seguito), frutto anche di una proficua collaborazione con la Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori, che ha seguito e promosso i nuovi passi fatti.
Il Movimento dei Focolari pubblica il resoconto riguardante le attività messe in atto a tutela della persona e i dati relativi ai casi di abuso nel 2023. Intervista a Catherine Belzung, docente di Neuroscienze e coordinatrice della Cattedra UNESCO sul maltrattamento infantile.
Esce il 1 marzo il secondo resoconto annuale del Movimento dei Focolari sulle attività e i dati relativi ai casi di abuso sessuale su minori, persone in condizione di vulnerabilità, abusi di coscienza, spirituali e di autorità. Abbiamo chiesto una lettura e una valutazione del documento a Catherine Belzung. Professore universitario ordinario di Neuroscienze in Francia, membro senior dell’Institut Universitaire de France (2014) e presidente del centro di ricerca multidisciplinare iBrain, dal 2022 coordina la Cattedra Unesco sul maltrattamento infantile, costituita da un partenariato di Università e istituzioni di 16 Paesi. È anche co- responsabile del Centro Internazionale per il Dialogo con la Cultura Contemporanea del Movimento dei Focolari.
Dal 2023 il Movimento dei Focolari ha fatto la scelta di pubblicare un resoconto annuale in materia di abusi sessuali su minori e anche su abusi di coscienza, spirituali e di autorità. Dal suo punto d’osservazione internazionale, cosa pensa di questa scelta? Quale valutazione dà di questo secondo resoconto?
Credo che questo resoconto rappresenti un vero passo avanti. Infatti, il resoconto del 2022 era stato criticato, soprattutto perché i luoghi e le date degli abusi sessuali non erano menzionati. Il nuovo resoconto riguarda i casi segnalati negli ultimi 10 anni e aggiunge queste precisazioni. Osserviamo che gli abusi sessuali sono stati perpetrati nei 5 continenti (in una ventina di Paesi), con un picco dei casi negli anni ’90-’99, così come nel decennio precedente e quello successivo. I fatti a volte si ripetono per diversi decenni, suggerendo che si tratta di autori plurirecidivi, il cui susseguirsi di abusi non è stato interrotto. Alcuni fatti sono accaduti e sono stati trattati verso il 2020, il che indica che le vittime hanno potuto segnalare gli abusi quasi in tempo reale e questo è un progresso. Tutti gli abusi sessuali indicati sono stati perpetrati da uomini. È il contrario per gli abusi di autorità, che nel 77% dei casi sono commessi da donne, il che è legato alla maggiore percentuale di donne tra i membri di questo Movimento. Il resoconto contiene anche una sezione dettagliata e chiara sulle misure attuate nel corso dell’anno, in particolare per quanto riguarda la formazione. Resta da capire quali siano le cause profonde di questi abusi: al di là delle misure di prevenzione e delle sanzioni bisognerebbe lavorare ulteriormente per individuare le cause sistemiche che potrebbero spiegare tali cifre, al fine di mettere in atto una strategia che consenta di porvi fine.
In questo secondo resoconto gli autori vengono identificati in base a criteri precisi, stabiliti dalla Information Policy pubblicata recentemente dai Focolari. Cosa pensa di questa scelta?
Si tratta di un conflitto etico. Da un lato, infatti, bisogna fidarsi dell’esperienza delle vittime e prendere sul serio le denunce che fanno e mettere rapidamente in atto misure che consentano di proteggerle. D’altra parte, si tratta di rispettare la presunzione di innocenza nei confronti dei presunti autori, di evitare la diffamazione, quando non sia stata pronunciata alcuna condanna penale definitiva. La questione è complessa e trovare una soluzione soddisfacente richiederà senza dubbio molto ascolto e dialogo.
La cattedra UNESCO sull’abuso nei confronti di minori che lei coordina è nata perché lei stessa è venuta in contatto con un caso di abuso su minori di cui conosceva sia una delle vittime, che l’autore. Si tratta di un caso accaduto nella Chiesa cattolica in Francia. La comunità sociale o religiosa viene definita come “vittima secondaria”. Cosa significa? Quali sono le ferite che le persone riportano, come aiutare a rimarginarle a livello sociale e comunitario?
Sì, infatti, questa cattedra è nata in seguito al contatto con una vittima, contatto che mi ha segnata molto profondamente: sono stata toccata nel profondo da questa sofferenza, e da questo è nato il desiderio di agire. Gli abusi colpiscono innanzitutto la vittima, che spesso continua a soffrire di conseguenze psicologiche durature. A volte rivelare dei fatti può aprire una finestra di grande vulnerabilità nella persona, che richiede un accompagnamento specifico. Di riflesso, ciò colpisce le persone vicine alla vittima, come il coniuge, i figli, ma anche i genitori che si sentono responsabili di aver affidato il figlio a un’istituzione che non lo ha protetto. Gli effetti devastanti colpiscono anche tutta la comunità, in quanto i membri spesso non sono a conoscenza che al suo interno si nascondeva un predatore plurirecidivo, con il quale potevano avere un legame di vicinanza, di amicizia. Sorge spontanea la domanda: perché non ho visto nulla? Un altro aspetto riguarda il legame con l’istituzione che può aver protetto l’aggressore, a volte in buona fede, suscitando un senso di tradimento e diffidenza. E infine, la comunità può anche dividersi, a seconda delle analisi divergenti degli uni e degli altri, tra coloro che si rifugiano nella negazione, e coloro che vogliono lottare per evitare che ciò accada di nuovo. Riparare a tutto questo richiede un vasto “arsenale” di misure: è fondamentale farsi carico dell’accompagnamento delle vittime e delle loro famiglie, ma è anche necessario ripristinare la fiducia nell’istituzione che si è rivelata carente, quando essa mostra una sincera volontà di imparare dai suoi errori passati. Per fare questo, contano solo gli atti: l’istituzione deve promuovere la trasparenza comunicando informazioni molto precise, mettere in atto procedure chiare, creare luoghi di ascolto, istituire procedure di riparazione e, per le comunità, spazi di dialogo dove scambiarsi opinioni anche contrapposte.
Il Movimento dei Focolari è un’organizzazione mondiale, i cui appartenenti sono di diverse culture, religioni, sottostanno a vari ordinamenti giuridici e adottano stili di vita diversi. Come è possibile mettere in atto pratiche contro l’abuso in un ambiente caratterizzato da una multiculturalità e diversità così vaste?
Innanzitutto, le conseguenze degli abusi sessuali sui minori esistono in tutte le culture, sono universali. Oltre alle conseguenze psicologiche e sociali, le vittime possono presentare conseguenze biologiche, come un aumento degli ormoni dello stress, un’alterazione dell’espressione di certi geni, nonché nella morfologia e nel funzionamento cerebrale: queste disfunzioni persistono per tutta l’esistenza del sopravvissuto e possono essere trasmesse alla generazione successiva. Quindi non si può dire che ci sono variazioni di tipo culturale per quanto riguarda la gravità delle conseguenze sulle vittime; che ci sono culture in cui le vittime soffrono meno: è devastante sempre e ovunque. È quindi necessario mettere in atto misure di prevenzione, ma anche di riparazione in tutto il mondo. Si può notare che la consapevolezza della gravità di queste situazioni sta crescendo: ad esempio nella Chiesa cattolica sono state istituite commissioni nazionali d’inchiesta in molti Paesi dell’Europa, del Nord America, dell’America Latina ma anche in Australia, India e Sudafrica. Se la sofferenza non cambia, ciò che può variare è la resistenza a denunciare i fatti e la capacità di mettere in atto misure di protezione e riparazione. Ciò può essere correlato al fatto che in alcune culture parlare di sessualità è tabù. Il primo passo è quello di sensibilizzare le popolazioni sulle conseguenze degli abusi: esistono già programmi promossi da diverse associazioni che tengono conto della rappresentazione della sessualità nelle varie culture. Ad esempio, proporre di ascoltare la sofferenza delle vittime che appartengono alla stessa cultura può suscitare empatia e incoraggiare ad agire. La prevenzione può anche essere indirizzata direttamente ai bambini attraverso un’educazione ai loro diritti: anche in questo caso esistono programmi basati, ad esempio, sulle canzoni. Un’altra cosa che varia è la capacità degli Stati e delle istituzioni di adottare misure di protezione e riparazione. Un dialogo rispettoso e non stigmatizzante con i protagonisti è la strada da seguire: ciò permetterà a ciascuno di comprendere la gravità degli abusi, ma anche di trovare le modalità specifiche di ogni cultura per liberare la parola, per concretizzare le riparazioni e formare i membri della comunità.
Sia all’interno del Movimento dei Focolari ma anche in altri contesti c’è chi esprime la convinzione che sia arrivato il momento di andare avanti; che non occorra, cioè, continuare a parlare solo di abusi, ma concentrarsi sulla “mission” del Movimento e su quanto di bello e positivo genera nel mondo l’attuazione di questo carisma. Qual è la sua opinione in merito?
Qual è la “mission” dei Focolari? Non è forse avanzare verso la fraternità universale, verso una cultura che metta al primo posto la sofferenza dei più deboli, una cultura del dialogo, dell’apertura, dell’umiltà? Mi sembra che la lotta contro gli abusi di ogni tipo sia proprio un modo per attuare questo desiderio di porre al primo posto chi ne soffre. Aiutare a risanare le ferite delle vittime è proprio un modo per avanzare verso la fraternità universale. Ciò implica anche accompagnare gli autori di abusi, al fine di evitare la recidiva. Riconoscere i propri errori, la propria vulnerabilità, per costruire soluzioni, tenendo conto delle opinioni degli esperti del settore è proprio un modo per costruire una cultura del dialogo. Lottare con determinazione contro gli abusi, accompagnare le vittime sono proprio al centro di questa “mission”. Non c’è quindi da scegliere tra la lotta contro gli abusi e la “mission”, perché questa lotta è un elemento centrale della “mission”. Si tratta di una priorità dolorosa ma necessaria nel contesto odierno.
La Prefettura di Nanterre (Francia) ha emesso un appello per la ricerca di testimoni Martedì 2 gennaio 2024, la Prefettura di polizia di Nanterre (Francia) ha lanciato un appello per la ricerca di testimoni in seguito alla denuncia di abusi sessuali all’interno del Movimento dei Focolari in Francia a carico dall’ex focolarino Jean-Michel Merlin. Sul documento si legge che la Prefettura è alla ricerca di “chiunque possa fornire informazioni rilevanti per l’indagine o voglia denunciare fatti di cui potrebbe essere stato vittima”. Jean-Michel Merlin – spiega l’appello – è stato accusato di abusi sessuali su minori e adulti commessi nel corso degli anni all’interno del Movimento dei Focolari. Molte delle vittime si sono fatte avanti e hanno denunciato gli atti commessi nei loro confronti. I Focolari esprimono la propria completa disponibilità per facilitare il lavoro delle autorità giudiziarie e per far conoscere tale appello. Offrono il proprio sostegno alle vittime e l’impegno a continuare a mettere in atto misure di protezione e tutela dei minori e della persona affinché il Movimento possa essere sempre di più un luogo sicuro per tutti. Chiunque disponga di informazioni d’interesse per l’indagine o voglia denunciare fatti di cui è stato/a vittima in Francia o altrove, è invitato a mettersi in contatto con le autorità giudiziarie francesi tramite il seguente indirizzo: appelatemoin-btpf92@interieur.gouv.fr(altro…)
A partire da oggi, 20 novembre 2023, sono disponibili le nuove Linee Guida per la Formazione in materia di Tutela dei Minori e Persone in situazione di Vulnerabilità elaborate dal Movimento dei Focolari. Margarita Gómez ed Étienne Kenfack, Consiglieri del Centro Internazionale del Movimento per l’aspetto Vita fisica e natura, ci offrono alcune delucidazioni. Illustrare le caratteristiche necessarie per impegnarsi concretamente nella tutela della vita e della dignità di ogni persona: è questo ciò che contraddistingue le nuove Linee Guida per la Formazione in materia di Tutela dei Minori e di Persone Vulnerabili (FTMV) nel Movimento dei Focolari, in uscita oggi, 20 novembre 2023, Giornata Internazionale dell’infanzia e dell’adolescenza. Un lavoro che ha visto la collaborazione diretta di 40 specialisti e persone impegnate in questo campo provenienti da tutti i continenti e che punta esclusivamente a fornire gli elementi necessari affinché in ogni Paese dove opera il Movimento dei Focolari si possa sviluppare un’adeguata strategia formativa orientata alla prevenzione e a estirpare qualsiasi tipo di abuso, sia all’interno del Movimento, sia negli ambienti dove i suoi membri si trovano (lavoro, quartiere, scuola). Già dal 2013 il Movimento si era impegnato nella formazione per la tutela dei minori, con un lavoro capillare in tutti i Paesi dove opera e un corso di sei ore che conteneva i principi fondamentali. Questo sforzo formativo a dicembre del 2022 aveva raggiunto 17.000 persone, e anche se la formazione era aperta a tutti, era realizzata soprattutto per le persone che avevano responsabilità o contatto diretto nelle attività con minorenni. A seguito del report sui gravi casi di abuso sessuale registrati in Francia, pubblicato a un anno dall’indagine della GCPS consulting, è nata la forte esigenza di offrire a tutti gli appartenenti al Movimento dei Focolari di qualsiasi età, vocazione, nazione, ruolo, una formazione mirata. Per questa ragione le Linee Guida rappresentano uno strumento universale, lasciano ampio spazio per un’adeguata inculturazione e un’attuazione specifica nel particolare contesto di provenienza. “La formazione è rivolta a tutti, e per ‘tutti’ intendiamo non solo gli appartenenti al Movimento ma anche alle persone che lavorano nelle nostre strutture – afferma Étienne Kenfack. Le Linee Guida, invece, sono rivolte ai responsabili del Movimento nelle diverse aree geografiche e alle loro equipe che si occuperanno di implementarle”. Le Linee Guida entreranno in vigore il 1º gennaio 2024, per un periodo di 20 mesi ad experimentum. Un periodo di confronto per poter raccogliere tutte le modifiche e le trasformazioni che serviranno per il futuro. “Il documento- continua Margarita Gómez– poggia su una risorsa chiave per noi, e cioè la comunione: quindi, si lavorerà in rete, ci sarà una commissione internazionale e delle equipe che localmente porteranno avanti il progetto; ci saranno momenti di scambio, con collegamenti online per aiutarci a risolvere dubbi, per condividere buone pratiche. Non a caso abbiamo deciso di intitolare il nostro programma formativo ‘Tutti responsabili di tutti’. Mi auguro che queste Linee Guida troveranno una grande accoglienza nelle nostre comunità e che in pochi mesi avremmo dato un notevole impulso alla formazione in questa materia”.
Proponiamo l’intervista realizzata da Adriana Masotti di Vatican News a Joachim Schwind, focolarino e membro del Consiglio generale al Centro Internazionale dei Focolari. È stato pubblicato nei giorni scorsi sul sito internazionale del Movimento il primo resoconto sui casi di abuso su minori e adulti vulnerabili e su quelli di tipo spirituale e di autorità avvenuti al suo interno. Oltre ai dati sulle segnalazioni, presenta le misure di riparazione, le nuove procedure d’indagine e le attività di formazione alla tutela integrale della persona. Nell’intervista, Joachim Schwind, focolarino sacerdote e membro del Consiglio generale, spiega il cammino intrapreso “Vi scriviamo per dare un resoconto pubblico sui dati relativi alle segnalazioni e sulle misure che abbiamo intrapreso come Movimento dei Focolari, a causa della piaga degli abusi sessuali su minori e persone vulnerabili e abusi di coscienza, spirituali, di autorità su adulti, che ha colpito anche noi”. Così, in una lettera aperta pubblicata sul sito del Movimento, la presidente Margaret Karram e il copresidente Jésus Morán presentano il primo report sulla gestione dei casi di abuso accaduti all’interno del Movimento. Il documento, che avrà cadenza annuale, arriva ad un anno dall’incarico affidato nel 2020 a GCPS Consulting di indagare sui gravi casi di abuso sessuale ad opera di un ex focolarino francese, J.M.M., caso che ha dato il via ad una presa di coscienza del problema e quindi alla decisione di dare inizio ad un percorso, su più fronti, per garantire la prevenzione e la salvaguardia integrale della persona in tutti gli ambiti e ambienti in cui si svolgono le attività dei Focolari e per contrastare questo crimine. Le vittime al centro: la richiesta di perdono Nella lettera, presidente e copresidente chiedono innanzitutto perdono a ciascuna vittima a nome di tutto il Movimento. Esprimono alle vittime e ai sopravvissuti una profonda gratitudine, come anche alle famiglie e alle comunità coinvolte, non solo in Francia, ma in tutti i Paesi dove sono emersi casi di abuso, perché grazie alla loro collaborazione e soprattutto al coraggio nell’affrontare e portare alla luce questi crimini, il Movimento oggi sta portando avanti con maggiore consapevolezza nuovi impegni e procedure riguardo la tutela delle persone. Le persone che hanno subito abusi occupano in questo processo un posto centrale e prioritario. L’ascolto, la richiesta di perdono, l’offerta di aiuto e il percorso riparativo sono il punto di partenza. La nuova Commissione Indipendente Centrale Il resoconto si compone di diverse parti e presenta i dati relativi agli abusi pervenuti alla Commissione per il Benessere e la Tutela della Persona (CO.BE.TU.) dal 2014 anno, della sua costituzione e dunque della raccolta sistematica delle segnalazioni, fino a dicembre 2022. Un’altra sezione è dedicata alle misure messe in atto o in fase d’implementazione, in risposta alle raccomandazioni dell’indagine indipendente di GCPS Consulting. Nel testo si annuncia che, a partire dal 1° maggio 2023, per la gestione delle segnalazioni entrerà in carica la Commissione Indipendente Centrale e terminerà il compito della CO.BE.TU. Il resoconto presenta inoltre il “Protocollo per la gestione dei casi di abuso nel Movimento dei Focolari” e le “Linee di sostegno e riparazione finanziaria in caso di abusi sessuali su minori/adulti vulnerabili”. E’ previsto infine un Organo di Vigilanza nominato dalla presidente e formato da almeno cinque membri esterni al Movimento. Alcuni dati presentati nel resoconto Secondo i dati riportati nel testo pubblicato il totale delle segnalazioni di abusi ammonta a 61. Quanto alle vittime: 17 denunce si riferiscono a adulti vulnerabili, 28 a giovani tra i 14 e i 18 anni, 13 a meno di 14 anni, 2 segnalazioni riguardano il possesso di materiale pedopornografico. 66 il totale degli autori di abusi di cui 63 uomini e 3 donne. 20 dei responsabili di abusi accertati sono stati dimessi, 9 sottoposti a sanzioni, altri casi sono ancora pendenti. Infine, 39 casi sono avvenuti in Europa, 15 nelle Americhe, 3 tra Asia/Oceania e 4 in Africa. Per il capitolo sugli abusi sessuali, di coscienza, spirituali e di autorità nei confronti di adulti, le segnalazioni sono state 22, 31 gli autori più alcuni non ancora identificati, 12 sono uomini e 19 donne. La distribuzione delle segnalazioni per area geografica vedono: 16 casi in Europa, 3 nelle Americhe, 2 in Africa e 1 tra Asia e Oceania. Una rete per l’accoglienza e l’ascolto delle vittime All’interno del Movimento dei Focolari verranno rafforzate o istituite le Commissioni locali per il benessere e la tutela dei minori e delle persone vulnerabili con la presenza di professionisti negli ambiti del sostegno psicologico, legale, pedagogico e formativo, con il compito di accogliere denunce, testimonianze e di avviare i procedimenti d’indagine. Le commissioni locali potranno offrire anche un punto d’ascolto per chiunque desideri condividere la propria esperienza di abuso, violenza, disagio di vario tipo, avvalendosi anche – se richiesto – di una consulenza per un percorso successivo. In alcuni Paesi, come in Francia, in Germania e in altre nazioni, questi punti di ascolto sono già attivi. Inoltre, verrà istituita una Commissione disciplinare centrale, composta in maggioranza da professionisti esterni, al fine di valutare la responsabilità dei dirigenti del Movimento dei Focolari nella gestione degli abusi di vario tipo. Schwind: una vergogna che richiede un grande cambiamentoJoachim Schwind è un sacerdote del Movimento dei Focolari, teologo e giornalista di origini tedesche. E’ membro del Consiglio generale del Movimento e co-responsabile della Commissione incaricata per la realizzazione delle raccomandazioni del rapporto redatto da GCPS Consulting. Ai nostri microfoni ripercorre quanto è stato fatto sulla questione degli abusi, a partire da quell’indagine, e descrive come i responsabili e le comunità del Movimento hanno vissuto ciò che è emerso: Qual è stato il punto iniziale di questo nuovo percorso a tutela della persona? Da che cosa si è partiti? Non so se parlare di un punto iniziale, ma piuttosto di un punto decisivo. E quello è stato senz’altro, un anno fa, la pubblicazione del rapporto della società inglese GCPS che ha indagato su questo caso di abuso in Francia. Non era il punto iniziale perché già dal 2011 erano in atto delle misure, ma assolutamente insufficienti, insoddisfacenti. Invece questo rapporto ha provocato un grande shock e una grande vergogna in tutto il Movimento, per l’estensione, per la durata di questo caso, per il numero delle vittime, ma anche per il fallimento nella nostra gestione di questa situazione, nel coordinamento delle nostre strutture organizzative e governative. Ed era importante la scelta di pubblicare questo rapporto “senza se e senza ma”, anche se qualcuno avrebbe desiderato discutere alcune parti, però per noi significava accettare l’umiliazione che conteneva questo rapporto, accettare il fatto che non siamo meglio di altri. Però va detto che alla base di questo non stava la nostra scelta, ma il coraggio delle vittime che avevano fatto la denuncia e che avevano segnalato quanto era accaduto. Deve essere stato molto doloroso venire a conoscenza di casi di abusi sessuali perpetrati all’interno del Movimento. Quali sono state le prime reazioni? Quali in particolare le reazioni dei responsabili del Movimento a livello centrale? Certo, come ho detto è stato profondamente doloroso, scioccante e vergognoso. Le prime reazioni sono state quelle di riconoscere i fatti, di chiedere perdono. Questo l’avevano già fatto l’allora presidente, Maria Voce, nel 2019 e l’ha fatto di nuovo l’attuale presidente, Margaret Karam e il nostro co-presidente Jésus Morán. Dire poi quali sono state le reazioni di un Movimento mondiale non è facile, perché siamo diffusi in tutto il mondo, in tutti i contesti culturali e perciò abbiamo vissuto tutto il ventaglio di reazioni che possono esserci: shock, incredulità, vergogna, però anche ricerca di giustificazioni. C’era chi cercava di spiegare la situazione come un caso singolare, dicendo che gli autori erano malati, che queste cose non ci toccano, o che non riguardavano il proprio Paese ecc… C’era la rabbia, la rabbia dei genitori che avevano affidato al Movimento i loro figli, le loro figlie. Ci sono state alcune persone che sono uscite dal Movimento, altre che volevano andare a fondo di queste situazioni, c’era chi sentiva di dover fare qualche cosa e poi di “voltare pagina”. E in questo contesto è stato molto indicativo quanto ci ha detto il nostro co-presidente in un incontro, che “questa pagina va letta fino in fondo prima di girarla”. Davanti a questa realtà, quali sono state le decisioni prese, prima di tutto riguardo alle denunce che erano arrivate? La prima cosa che abbiamo fatto al livello di responsabili è stato un pellegrinaggio insieme, con una liturgia di richiesta di perdono, di riconciliazione davanti a Dio. Abbiamo creato una Commissione, della quale sono membro, che aveva il compito di specificare le misure da intraprendere. Abbiamo cercato in tanti, a partire dalla presidente e dal co-presidente, il contatto con le vittime, e anch’io personalmente devo dire che i contatti con le vittime e i sopravvissuti sono state le cose più preziose di tutto questo percorso. La decisione forse più importante è stata poi quella della riforma della Commissione indipendente che ha avuto il compito di indagare sui casi di abuso. E in quella riforma la parte più evidente e più importante è che d’ora in poi ogni abuso sessuale verrà segnalato alle autorità giudiziarie. Nei Paesi dove c’è l’obbligo di denuncia la segnalazione viene fatta immediatamente appena arriva da noi e, dove la legge non lo prevede, si fa una specie di indagine e di accertamento sulla verosimiglianza, fatta questa, viene passata anche lì la segnalazione alle autorità giudiziarie. Poi, con la riforma di questa Commissione, abbiamo cercato di accelerare le procedure, sempre pensando alle vittime che non devono aspettare troppo tempo una volta che hanno preso il coraggio di segnalare. Abbiamo cercato anche di liberare questa Commissione da altri compiti, in particolare quello della formazione, per garantire un percorso più veloce di tutte le procedure, mentre la formazione passa ad una Commissione apposita. Poi abbiamo creato in diverse nazioni punti di ascolto per rendere più facile procedere alle segnalazioni, perché spesso non è così facile prendere il coraggio per farlo. L’altro fronte di impegno è stato quello della prevenzione degli abusi e della formazione alla tutela integrale della persona di tutti gli appartenenti al Movimento. C’è stata in questo una mobilitazione importante…. Certo, quello della prevenzione è il punto forse più importante e in questo contesto ci ha aiutato anche qualche esperto esterno, perché dopo la pubblicazione del report GCPS, eravamo tentati di cercare di realizzare tutto, però c’era anche il rischio di perderci un po’ nel mare delle misure che intendevamo intraprendere. E ci è stato consigliato di concentrarci prima di tutto sul fatto di creare degli ambienti sicuri nel Movimento, cioè che gli spazi del Movimento, gli incontri, i posti, i luoghi siano spazi sicuri. Certo, la sicurezza al 100% non esiste mai, però si deve aumentare a tutti i costi l’attenzione e la sensibilizzazione di tutti e questo richiede formazione, formazione, formazione. La nostra scelta è stata non solo quella di continuare la formazione per gli stessi formatori, gli educatori e gli animatori, che era già in atto, ma di creare percorsi di formazione per tutti i membri del Movimento e abbiamo lanciato la sfida molto ambiziosa che entro due anni ogni membro del Movimento dei Focolari deve aver fatto almeno un corso base per la prevenzione e la protezione dei minori contro gli abusi sessuali. Non solo abusi di tipo sessuale su persone vulnerabili, ma anche spirituali e di autorità. Anche di questo si parla nel resoconto pubblicato. E qui entriamo in un ambito forse più sottile, più difficile da decifrare. Che cosa può dirci a questo proposito? Come si configurano e ci sono state denunce in merito a questo? È molto importante parlare di abusi spirituali, di autorità, di potere, di coscienza. Importante perché gli abusi sessuali quasi sempre sono abusi di potere. Allora il problema che sta alla base non è la questione della sessualità, ma proprio l’abuso della coscienza, l’abuso spirituale, l’abuso di dipendenze legate al potere. Ed è vero, come dice lei, che è molto difficile decifrare che cosa è abuso spirituale. Già il termine non è ancora chiaro e ben definito e penso che questo si rispecchia anche nei numeri relativamente bassi di casi di questo tipo che abbiamo pubblicato nel nostro resoconto. C’è un percorso da fare che è iniziato e in questo ci aiuteranno i punti di ascolto dei quali ho già parlato. Poi ci sono anche persone che hanno sofferto un abuso di potere e che non vogliono fare una segnalazione presso una commissione, ma che chiedono proprio di parlare con chi ha fatto loro del male. Chiedono mediazione, colloquio, magari anche un percorso di riconciliazione. E poi ci sono altri che non hanno ancora trovato il coraggio di denunciare. In tutto questo penso sia molto importante un cambiamento di cultura e per noi c’è stato un momento molto significativo quando, nel settembre scorso, i responsabili del Movimento di tutte le zone del mondo si sono incontrati nel nostro Centro internazionalee insieme con il Consiglio generale, e per diversi giorni abbiamo parlato delle nostre esperienze, abbiamo preso noi il coraggio dell’ascolto, il coraggio della parola e abbiamo cercato di creare una nuova cultura di apertura, di ascolto, di racconto. Poi anche lì ci vuole formazione, distinzione del foro interno e foro esterno, come consiglia il Papa alla Chiesa, formazione alla coscienza, formazione alla prevalenza assoluta della dignità umana. Sappiamo che il potere porta sempre un rischio, allora il nostro è un percorso che è iniziato e lo stiamo ancora raffinando. Vanno riviste le procedure di scelta dei responsabili e ora c’è molto più coinvolgimento della base nella scelta dei candidati e poi va realizzata anche l’alternanza nei ruoli di governo. Che cosa significa per il Movimento dei Focolari rendere pubblico ciò che riguarda la questione abusi? Avrebbe potuto anche scegliere di non farlo… Quale il messaggio che si vuol lanciare? Io non direi che vogliamo lanciare un messaggio con questo resoconto, perché questo potrebbe sembrare che vogliamo curare la nostra immagine. Penso che prima di tutto dobbiamo chiedere perdono ad ogni persona che ha sofferto per l’inadeguatezza delle nostre forme di governo, di controllo, di responsabilità. E poi dobbiamo ringraziare coloro che hanno trovato il coraggio di denunciare e di farci sentire anche la loro rabbia. A loro soprattutto, con la pubblicazione di questo resoconto, vogliamo dire che non l’hanno fatto invano e che il cammino della nostra conversione e riparazione è solo iniziato ma durerà. E penso che uno dei segnali più forti di questo resoconto stia nel semplice fatto che è l’inizio di una serie perchè ci siamo impegnati a pubblicare d’ora in poi ogni anno una tale relazione. E questo permette alle vittime e all’opinione pubblica di seguire e di controllare il nostro percorso e anche all’interno del nostro Movimento, e questo fatto ci costringerà a non mollare mai.
Il Movimento dei Focolari pubblica il primo resoconto sui casi di abuso su minori e adulti vulnerabili; su abusi spirituali e di autorità avvenuti al suo interno, con riferimento alle misure di riparazione, alle nuove procedure d’indagine e alle attività di formazione alla tutela della persona. “Vi scriviamo per dare un resoconto pubblico sui dati relativi alle segnalazioni e sulle misure che abbiamo intrapreso come Movimento dei Focolari, a causa della piaga degli abusi sessuali su minori e persone vulnerabili e abusi di coscienza, spirituali, di autorità su adulti, che ha colpito anche noi”. In una lettera aperta la Presidente dei Focolari Margaret Karram e il Copresidente Jésus Morán presentano il primo resoconto sulla gestione dei casi di abuso accaduti all’interno del Movimento. Il documento, che avrà cadenza annuale, viene pubblicato il 31 marzo 2023, ad un anno dall’indagine di GCPS Consulting sui gravi casi di abuso sessuale ad opera di un ex focolarino francese, J.M.M. Il Movimento ha lavorato per compiere i passi necessari per garantire la prevenzione e la salvaguardia integrale della persona in tutti gli ambiti e ambienti in cui si svolgono le sue attività. Pertanto, il documento che oggi si pubblica – spiegano la Presidente e il Copresidente dei Focolari – èun primo resoconto sulle misure di prevenzione, indagine, trasparenza, formazione e cambiamento, intraprese dal Movimento, per contrastare questo crimine. La Presidente e il Copresidente chiedono innanzi tutto a ciascuna vittima e sopravvissuto sinceramente perdonoa nome del Movimento dei Focolari. Ed esprimono alle vittime e ai sopravvissuti, una profonda gratitudine, come anche alle famiglie e alle comunità coinvolte non solo in Francia, ma in tutti i Paesi dove sono emersi casi di abuso, perché è grazie alla loro collaborazione e soprattutto al coraggio nell’affrontare e portare alla luce questi crimini, che il Movimento oggi sta portando avanti con maggiore consapevolezza nuovi impegni e procedure riguardo la tutela delle persone. Il resoconto si compone di diverse parti e presenta i dati relativi agli abusi pervenuti alla Commissione per il Benessere e la Tutela della Persona (CO.BE.TU.) dal 2014, anno della sua costituzione e dunque della raccolta sistematica delle segnalazioni, fino a dicembre 2022. Vengono inoltre presentati i dati relativi ai “corsi base sulla tutela” realizzati nei diversi Paesi in cui il Movimento dei Focolari opera. Un’altra sezione è dedicata alle misure prioritarie messe in atto o in fase d’implementazione, in risposta alle raccomandazioni dell’indagine indipendente di GCPS Consulting; i corsi e gli strumenti formativi alla tutela della persona, disponibili per tutti i membri del Movimento, in particolare per i formatori e gli accompagnatori dei minori. Sono già stati avviati eventi formativi per i responsabili del Movimento a vari livelli: dalla leadership centrale ai responsabili territoriali nelle diverse aree geografiche. Novità: la Commissione Indipendente Centrale e le procedure di segnalazione, denuncia e indagineA partire dal 1° maggio 2023 entrerà in carica la Commissione Indipendente Centrale e terminerà il compito di CO.BE.TU. Il nuovo organismo si occuperà esclusivamente della gestione delle segnalazioni, mentre la formazione verrà coordinata a livello centrale e locale da un altro team di esperti e consulenti. Il resoconto inoltre presenta il “Protocollo per la gestione dei casi di abuso nel Movimento dei Focolari”, le “Competenze della Commissione Indipendente Centrale” e le “Linee di sostegno e riparazione finanziaria in caso di abusi sessuali su minori/adulti vulnerabili”.