Chiara Luce nella GMG 2011
Dal 16 al 21 agosto appuntamento a Madrid per centinaia di migliaia di giovani arrivati da tutto il mondo per partecipare alla 11° GMG. Questo evento si realizzerà quest’estate sulle strade, auditorium, piazze, collegi, scuole, parchi, della città di Madrid. Sono previsti concerti, mostre, visite guidate ai musei, piece teatrali ecc.. un programma culturale sotto il titolo “Festival della Gioventù”. Tra tutte c’è un’attività speciale, come dimostra il grande interesse dell’organizzazione stessa. Si tratta della presentazione della figura di Chiara Badano – una giovane italiana, recentemente beatificata, più conosciuta come Chiara Luce – con uno spettacolo che intreccerà musica, teatro, recitazione e coreografie. Sarà il 17 agosto, alle ore 22, nell’Auditorium Pilar García Peña, situato nel Parco Pinar del Rey. 3.000 persone potranno partecipare a questo spettacolo che si prevede indimenticabile.
Con questa presentazione si desidera mostrare «l’Amore” con la A maiuscola, che dona la felicità» come testimonia la vita di chi è stata un “raggio di Luce” – sono parole di Benedetto XVI all’Angelus del 26 Settembre 2010, all’indomani della beatificazione di Chiara Badano -. Sarà dunque una festa per tutti i giovani, «che possono trovare in lei un esempio di coerenza cristiana», sono ancora le parole del Papa. Pablo Alcolea, professore di musica coinvolto attivamente nella preparazione dell’evento, ci racconta che sta facendo un’esperienza di Dio: «Implica tanto sforzo, nel coniugare lavoro e volontariato, ma è un’occasione bella per lasciarsi portare per mano dal Padre confidando in Lui». Un altro giovane spagnolo, Pablo Garrido, co-responsabile della parte musicale dello spettacolo, assicura: «La prima parola che mi è venuta in mente è stata “follia”. Preparare qualcosa di questo calibro, secondo me rientra nella categoria del miracolo, però è molto gratificante, verificare come tutti noi abbiamo messo subito mano all’opera, costruendo questa esperienza di unità». Un altro componente del gruppo musicale, Antonio Alcántara, ci racconta che lo vive come qualcosa di molto personale, «come se la stessa Chiara Luce mi chiedesse di partecipare, col desiderio di dare il mio granello di sabbia per trasmettere il suo stile di vita, il suo ideale di vivere uniti al di là della distanza e del tempo». «Un’opportunità fantastica – continua Pablo Alcolea – per contemplare attraverso la musica, l’esperienza di vita di Chiara Luce Badano». Altri eventi molto attesi da tutti saranno i concerti del Gen Rosso, gruppo musicale internazionale del Movimento dei focolari, il 16 e il 18 agosto, con “Dimensione indelebile” http://www.youtube.com/watch?v=akWjPRkdgJA. (altro…)
LoppianoLab: contenitore d’idee e di sfide
Torna l’appuntamento annuale LoppianoLab, laboratorio nazionale e multi-evento dal 15 al 18 settembre prossimi, nella cittadella internazionale di Loppiano (FI). La prima edizione, lo scorso anno, aveva registrato circa 3.000 presenze nell’arco dei 4 giorni. “Sperare con l’Italia. In rete per il Bene comune nel 150° dell’unità” è il titolo che fa da filo conduttore ai tanti appuntamenti in cartellone e che puntano tutti nella stessa direzione: creare sinergie e intessere relazioni tra mondi, discipline, persone. Sì, perché, nonostante le pressanti e quotidiane forze centripete che sfrangiano il tessuto del Paese, c’è voglia d’incontro e confronto in quest’Italia del 2011, in cui la precarietà è spesso il minimo comune denominatore per i cittadini come per la grande azienda. Per non parlare di altre voci latitanti come cultura, comunicazione o formazione, in cui si fatica a trovare una direzione socialmente condivisa. A LoppianoLab, l’offerta è mirata: non c’è la pretesa di trovare tutte le risposte, quanto piuttosto di tracciare un percorso condiviso e offrire uno spazio di dialogo a 360°, in cui l’economia s’intersechi con la cultura, con la formazione, con la comunicazione, per imparare a remare tutti sulla stessa rotta: quella del bene comune del Paese. I promotori dell’evento esprimono bene il panorama eterogeneo che fa da sfondo all’appuntamento: si va dalla cittadella internazionale di Loppiano – 800 abitanti di una sessantina di Paesi –, al Polo Bonfanti delle aziende EdC, all’Istituto Universitario Sophia, al Gruppo editoriale Città Nuova. Anche quest’anno ci sarà la Expo delle aziende, nella doppia veste di spazio espositivo e d’incontro, con mostre e tavole rotonde per aziende alla ricerca di idee e progetti, volti ad un’economia più al servizio dell’uomo. In programma la Convention di Economia di Comunione, a 20 anni dalla nascita, la proposta culturale dell’Istituto Universitario Sophia: “La Trinità, una via della vita? Teologia, filosofia, arte e cinema in dialogo. Il Gruppo editoriale Città Nuova propone una serie di laboratori sui temi della partecipazione e dell’impegno sociale, insieme al convegno “Italia coraggio!” che offre un dialogo tra esperti, giovani “cercatori di futuro” e cittadini impegnati. Tra le novità di questa edizione l’Open City: una serie di percorsi tra Loppiano e il Polo; tra diverse culture, musiche e sapori, nello spirito di fraternità che caratterizza questi luoghi. Si chiude la carrellata di appuntamenti in plenaria, con il convegno che porta il titolo dell’evento, a cura dei quattro promotori. Arrivederci allora a LoppianoLab: contenitore d’idee e di sfide a tutto campo, per un’Italia sempre più “fatta” da tutti. Programma di LoppianoLab 2011 (altro…)
L’immensità di Dio
Contemplando l’immensità dell’universo, la straordinaria bellezza della natura, la sua potenza, sono risalita spontaneamente al Creatore del tutto e ho avuto come una nuova comprensione dell’immensità di Dio. L’impressione è stata così forte e così nuova che mi sarei gettata subito in ginocchio ad adorare, a lodare, a glorificare Dio. Ho sentito un bisogno di far ciò, come se questa fosse la mia attuale vocazione. E, quasi mi si aprissero ora gli occhi, ho compreso come non mai prima, chi è colui che abbiamo scelto come ideale, o meglio colui che ha scelto noi. L’ho visto così grande, che mi sembrava impossibile avesse pensato a noi. E questa impressione della sua immensità mi è rimasta in cuore per alcuni giorni. Ora il pregare così: “Sia santificato il tuo nome” o “Gloria al Padre, al Figlio, allo Spirito Santo” è un’altra cosa per me: è una necessità del cuore. (…) Noi siamo in cammino. E, quando uno viaggia, già pensa all’ambiente che l’accoglierà all’arrivo, al paesaggio, alla città, già si prepara. Così dobbiamo fare anche noi. Lassù si loderà Dio? Lodiamolo allora fin da questo momento. Lasciamo che il nostro cuore gli gridi tutto il nostro amore, lo proclami, insieme con gli angeli, con i santi: “Santo, Santo, Santo”. Esprimiamogli la nostra lode con la bocca e con il cuore. Approfittiamone per ravvivare certe nostre quotidiane preghiere che hanno questa finalità. E diamogli gloria anche con tutto il nostro essere. (…) Lodiamolo al di là della natura o nel profondo del nostro cuore. Soprattutto, viviamo morti a noi stessi e vivi alla volontà di Dio, all’amore verso i fratelli. Siamo anche noi, come diceva Elisabetta della Trinità, una “lode della sua gloria”. Anticiperemo così un po’ di Paradiso, e Dio sarà ripagato dell’indifferenza di innumerevoli cuori che oggi vivono nel mondo. Chiara Lubich, Rocca di Papa, 22.1.1987 (altro…)
Indonesia: si inaugura il focolare a Yogyakarta
L’Indonesia è il quarto paese più popolato del pianeta, con circa 240 milioni di abitanti, distribuiti nelle 17.000 isole che compongono questo “Stato – arcipelago”. Con una messa e la benedizione della casa, si è inaugurata, il 2 luglio 2011, la prima sede stabile dei Focolari a Yogyakarta, città nell’isola di Giava con circa 3 milioni di abitanti e nota come centro della cultura e dell’arte giavanese. Come mai i focolarini dalla vicina Singapore (tra i paesi più ricchi) hanno scelto di trasferirsi in un paese con il PIL tra i più bassi del mondo, lasciando anche i loro ottimi lavori professionali? “Nella nostra decisione, riflettuta a lungo, abbiamo soppesato tanti elementi – dice Nicolas, uno di loro -, in particolare la nostra scelta di diffondere il carisma dell’unità, e l’Indonesia, per quanto a stragrande maggioranza musulmana, è un paese con tanta tolleranza religiosa. Basti pensare a uno dei pilastri della loro Costituzione che recita più o meno così: ‘Siamo tanti ma siamo uno’, e cioè l’unità nella diversità. Ma ci sarebbe una lunga storia da raccontare, per dire come Dio ci ha portati fin qui.” La conoscenza con tanti abitanti del grande Arcipelago, è nata in particolare a motivo delle forti e frequenti calamità naturali che l’Indonesia ha subito in questi ultimi anni: tsunami, terremoti, e non ultima l’eruzione di uno dei vulcani. I focolarini si sono prodigati con la gente del posto per portare avanti dei progetti in favore delle vittime, e così sono nati tanti rapporti che, pian piano, hanno costituito una comunità, ad incominciare dai giovani. “Inoltre – continua Nicolas – si tratta di un paese di frontiera, con tanta apertura al dialogo interreligioso, e la nostra spiritualità ci aiuta a costruire dei rapporti di amicizia e di fraternità fra membri delle diverse religioni presenti nel Paese”. Infatti, la popolazione è formata da fedeli appartenenti all’Islam, al Buddismo, l’Induismo e tante altre religioni. I Cristiani, complessivamente, costituiscono circa il 16% della popolazione.
“Era commovente – aggiunge Xiong – vedere la gioia di queste persone e come hanno preparato tutto, anche nei minimi particolari, con il grande senso dell’ospitalità che li caratterizza. Sono venute più di 200 persone, tanti giovani, tra cui amici musulmani”. Sono arrivati da Sumatra (Medan), Giava (Giakarta e Semarang), da Borneo (Kalimantan), Sulawesi, Timor Occidentale, e perfino da Singapore e Malesia (Johor e Penang). Per l’occasione era presente Hans Jurt, responsabile mondiale dei Focolarini, e altri focolarini e focolarine arrivati dei paesi asiatici vicini. “Ci siamo accorti – ci racconta Hans Jurt – che lasciando Singapore per trasferirci a Yogyakarta abbiamo seguito un Suo piano, un passo che Lui ci ha fatto fare. E’ molto bello costatare che la comunità di Singapore sente di aver fatto il dono del focolare all’Indonesia.” [nggallery id=65] (altro…)
Separarsi… e poi?
I giovani dei Focolari si preparano alla GMG
“La straordinaria opportunità della Giornata Mondiale della Gioventù, di ritrovarci con giovani di tutto il mondo, dice a ciascuno di noi che non siamo da soli nelle nostre città a credere che si può fare un mondo migliore. Insieme, la forza di vivere per questo, cresce. E poi, andare a Madrid vuol dire stare con Benedetto XVI! Qualche volta può sembrare una figura lontana dalla nostra vita quotidiana, in particolare per noi che viviamo in un altro continente, dove, in effetti, del Papa non si parla molto. Ma il Papa è il punto di unità della Chiesa cattolica e anche noi giovani abbiamo un posto nel suo cuore e nelle sue preghiere”. Maria Lúcia viene dal Brasile, sembra ben decisa; infatti non dubita quando conclude: “La GMG ci aiuta a gridare al mondo che i giovani non sono quelli che tanti pensano… incapaci di guardare al futuro, insensibili e passivi. Abbiamo grandi ideali e grandi valori! La preparazione? In queste settimane stiamo vivendo una forte “accelerazione”, ispirati da un pensiero di Chiara Lubich che ci aiuta a concentrarci nell’arte di amare, per migliorare ogni giorno di più. Anche nella preghiera, per prepararci a vivere la GMG con l’anima. Il frutto è un grande entusiasmo, per quella gioia che si trova solo in Dio.” Mariana, un’altra giovane brasiliana, aggiunge, con la stessa convinzione: “Per me è un segno forte che nel mondo milioni di giovani sono più che mai interessati e coinvolti nella Chiesa. Insieme vogliamo mostrare che il cristianesimo non fa parte del passato… anzi! Anche oggi noi giovani vogliamo vivere per qualcosa di grande! E poi sono molto curiosa di fare questa esperienza in prima persona: tanti giovani di tante culture, di tante realtà ecclesiali, di tanti movimenti, insieme… Anche queste diversità sono mattoni per costruire un mondo più unito. Non so se a livello planetario vedremo subito grandi cambiamenti, ma per tutti noi che parteciperemo e per tutti quelli che saranno collegati via Internet, sarà un’esperienza radicale!” Kyoko viene dal Giappone, da un’altra cultura e fedele di un’altra religione. Ci sorprende che anche lei si prepari a partecipare alla GMG. Proviamo a porgere la stessa domanda: “In un primo tempo pensavo che la GMG fosse un’esperienza solo per i giovani cristiani; io sono buddista e quindi non sentivo la necessità di partecipare. In questi mesi, però, mi trovo a Loppiano alla Scuola Gen e da qui, tanti giovani andranno a Madrid. Così, l’idea di fare il viaggio con loro ha cominciato a interessarmi. Ora sono convinta che anch’io potrò vivere una tappa molto interessante, potrò scoprire qualcosa di bello incontrando tanti altri giovani che hanno valori diversi dai miei; è questo che mi sta insegnando l’esperienza del Movimento dei focolari…”. (altro…)يوليو 2011 كلمـة الحيـاة
توجّه يسوع بهذه الكلمات إلى بطرس ويعقوب ويوحنا عندما إستولى عليهم النعاس، خلال نزاعه في بستان الجثمانية. لقد أخذ معه الرسل الثلاثة هؤلاء الذين شهدوا تجلّيه فوق جبل طابور، أخذهم ليكونوا إلى جانبه في محنته ويستعدّوا لها بالصلاة معه، فالذي سيحدث سيكون تجربة أليمة بالنسبة إليهم أيضاً.
“إسهروا وصلّوا لئلا تقعوا في تجربة. إن الروح مستعد أمّا الجسد فضعيف”
كلمات يسوع هذه – إذ نقرأها على ضوء الظروف حين نطقها – تعكس أولاً حالته الروحية، أي الطريقة التي سيواجه بها المحنة، قبل أن تُعتبر بمثابة توصيات يوجّهها إلى تلاميذه. أمام آلامه الرهيبة الوشيكة يصلّي يسوع بكل قواه وكل ذاته، ويصارع رهبة الموت والخوف منه، فيرمي ذاته في محبّة الآب كي يبقى أميناً لإرادته حتى المنتهى، ويحث رسله على التشبُّه به.
يبدو لنا يسوع هنا مثالاً لكل من عليه أن يواجه محنة، ولكنه أيضاً أخٌ، يقف إلى جانبنا في ذلك الوقت الصعب.
“إسهروا وصلّوا لئلا تقعوا في تجربة. إن الروح مستعد أمّا الجسد فضعيف”
غالباً ما تتردّد، على لسان يسوع، الدعوة إلى السهر. وما يقصده بـ “السهر” هو ألاّ ندع النعاس الروحي يتغلّب علينا، فنبقى على إستعداد دائم لاستقبال إرادة الله، ونتعلّم كيف نقرأ علاماتها في تفاصيل حياتنا اليومية، وبالأخص أن نعرف كيف نقرأ الصعوبات والآلام على نور محبّة الله.
و”السهر” لا ينفصل أبداً عن الصلاة، إذ لا بدّ من الصلاة للتغلب على المحن. نستطيع أن نتخطّى ضعف الإنسان (أي “ضعف الطبيعة البشرية”) من خلال تلك القوة التي تأتينا من الروح.
“إسهروا وصلّوا لئلا تقعوا في تجربة. إن الروح مستعد أمّا الجسد فضعيف”
كيف نعيش كلمة الحياة لهذا الشهر؟
نحن أيضاً علينا أن نتوقّع أننا سنواجه تجارب عدّة، الصغيرة منها والكبيرة، التي نلتقي بها كل يوم. تجارب عادية، كلاسيكية لا بد أن يتعرّض لها كل مسيحي. والشرط الأول للتغلُّب على التجربة، أيّة تجربة كانت هو “السهر”، كما ينبِّهنا يسوع. ولكن علينا أن نعرف كيف نميّز وندرك أنها تجارب يسمح بها الله لا لنقع في اليأس إنما كي ننضج روحياً بالتغلّب عليها.
وفي نفس الوقت علينا أن نصلّي. الصلاة ضرورية، لأن هناك نوعين من التجارب نحن معرَّضون لهما في تلك الأوقات أكثر من غيرها: من جهة الوقوع في فخ الإدّعاء بأننا قادرون على التغلُّب على التجربة بقدرتنا الذاتية، ومن جهة أخرى الشعور العكسيّ، أي بأننا لن نستطيع الخروج منها لأنها تفوق قدرتنا. إنما يسوع يقول لنا العكس مؤكِّداً أن الآب السماوي لن يبخل علينا بقوة الروح القدس إن نحن سهرنا طالبين منه هذا الروح بإيمان.
كيارا لوبيك (أبريل 1990)
[:ot]Kelma tal-Ħajja – Lulju 2011[:]
[:ot]Download – Kelma tal-Ħajja – Lulju
Dan il-kliem Ġesù qalu lil Pietru, ’il Ġakbu u ’l Ġwanni fl-agunija tiegħu fil-Ġnien tal-Ġetsemani, meta mar ħdejhom u sabhom reqdin. Hu kien ħa miegħu lil dawn it-tliet appostli, l-istess tlieta li kienu preżenti fuq il-muntanja Tabor meta nbidel quddiemhom. Ġesù riedhom ikunu qribu f’dak il-mument diffiċli. Ried ukoll li jħejju ruħhom flimkien miegħu bit-talb għax kellhom jgħaddu minn żmien diffiċli huma wkoll. “Ishru u itolbu biex ma tidħlux fit-tiġrib. L-ispirtu, iva, irid; imma l-ġisem dgħajjef”. Jekk naqraw dan il-kliem fid-dawl taċ-ċirkustanzi li fihom qalu Ġesù, qabel ma nqisuh bħala twissija li qed jagħti lid-dixxipli, jeħtieġ li naraw dak li Ġesù kien qed għaddej minnu Hu. Jiġifieri naraw kif Hu kien qed iħejji ruħu għall-prova. Ġesù ra l-passjoni riesqa lejH u għalhekk talab bil-ħeġġa kollha, ħadha kontra l-biża’ tal-mewt, intefa’ fi ħdan il-Missier li hu Mħabba biex jibqa’ fidil għar-rieda tiegħu sal-aħħar. Ried ukoll jgħin lill-appostli biex huma jagħmlu bħalu. Hawnhekk naraw f’Ġesù l-mudell għal dawk li jkollhom jgħaddu mill-prova u fl-istess ħin narawh bħala ħuna li jkun maġenbna f’dak il-mument diffiċli. “Ishru u itolbu biex ma tidħlux fit-tiġrib. L-ispirtu, iva, irid; imma l-ġisem dgħajjef”. Kien hemm drabi oħra meta Ġesù wissiena biex nishru. Bil-kelma “ishru” Ġesù jifhem li m’għandniex inħallu n-nagħas spiritwali jirbħilna, li għandna nkunu dejjem lesti li nilqgħu r-rieda t’Alla, li fil-ħajja tagħna ta’ kuljum għandna nindunaw xinhi r-rieda tiegħu mis-sinjali li jibgħatilna. Fuq kollox irridu nagħrfu d-diffikultajiet u t-tbatijiet u narawhom fid-dawl tal-imħabba t’Alla. Aħna ma nistgħux nishru jekk ma nitolbux għax mingħajr it-talb ma nkunux nistgħu nirbħu l-prova. Id-dgħufija tal-ġisem u l-fatt li l-bniedem jaqa’ malajr, negħlbuhom bil-forza li jagħtina l-Ispirtu s-Santu. “Ishru u itolbu biex ma tidħlux fit-tiġrib. L-ispirtu, iva, irid; imma l-ġisem dgħajjef”. Mela kif għandna ngħixu din il-Kelma tal-ħajja ta’ dan ix-xahar? Aħna wkoll ikollna naċċettaw li f’ħajjitna jaslu ħafna provi: provi żgħar jew kbar li nħabbtu wiċċna magħhom kuljum. Jaslu provi normali; provi li bilfors irridu ngħaddu minnhom jekk aħna nsara. Issa, Ġesù jwissina li l-ewwel kundizzjoni biex negħlbu kull prova li tasal fuqna hi li nishru. Jeħtieġ nagħrfu li dawn il-provi jippermettihom Alla, mhux biex aħna naqtgħu qalbna imma biex meta negħlbuhom, aħna nimmaturaw fil-ħajja spiritwali tagħna. Fl-istess ħin jeħtieġ nitolbu. It-talb hu meħtieġ għax aħna esposti għal żewġ tipi ta’ tentazzjonijiet: minn banda nkunu prużuntużi u naħsbu li kapaċi nirbħu waħedna; mill-banda l-oħra nibżgħu li mhux se jirnexxilna; inħossu li l-prova hi aktar b’saħħitha mill-ħila tagħna. Iżda Ġesù jiżgurana li l-Missier mhux se jonqos milli jagħtina l-qawwa tal-Ispirtu s-Santu jekk aħna nishru u nitolbuH bil-fidi. Chiara Lubich
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I 100 anni dell’Istituzione Teresiana
Negli anni trascorsi da quel 30 maggio 1998, il primo incontro dei Movimenti con Giovanni Paolo II, i Focolari hanno vissuto un ricco scambio con altre realtà carismatiche, nel crescente desiderio di conoscersi. Questo è avvenuto anche con l’Istituzione Teresiana, già subito dopo il ’98. La stima, cresciuta nel tempo, ha portato ad essere reciprocamente presenti a varie iniziative, alcune proprio per una maggiore conoscenza dei rispettivi carismi. Nel maggio 2003, a Roma, eravamo presenti alle celebrazioni per la canonizzazione di don Poveda, avvenuta a Madrid il 4 maggio di quell’anno, durante la visita del Papa in Spagna. Puntuale è arrivato anche l’invito a festeggiare il centenario della loro fondazione con eventi disseminati sull’intero globo. È il 1911 quando Pedro Poveda, ispirato da un’immagine mariana delle Asturie: la Santina, ebbe l’intuizione che diede inizio all’Opera delle Accademie Teresiane. Quell’idea, comunicata a persone di diverse estrazioni e condizioni, fu accolta con toni differenti. Professionisti dell’educazione, giovani donne, sacerdoti accomunati dalla voglia di armonizzare fede e cultura del loro tempo furono avvicinati da don Poveda. Molti ne compresero la proposta, altri l’appoggiarono, alcuni – specialmente donne – la scelsero come impegno di vita totale. A Oviedo, nel 1911, trovò sede la prima “Accademia”, un centro pedagogico per giovani maestri con la proposta di un percorso preparatorio a vivere e testimoniare la propria fede nella missione educativa.
A cento anni dalla nascita come si pone ad affrontare l’attualità? Una frase e un simbolo accompagnano le celebrazioni del centenario che si chiuderanno il 15 agosto 2012: “Dalla memoria all’impegno”: una memoria riconoscente e un impegno rinnovato. Ad indicarla è Loreto Ballester, Direttrice Generale dell’Istituzione Teresiana. Memoria riconoscente, per il dono del carisma alla Chiesa e al mondo; impegno rinnovato, nella promozione umana e trasformazione sociale tipiche del carisma teresiano. Immagine-simbolo è l’ albero: le radici, il carisma del Fondatore; i rami, le presenze dell’Istituzione nei vari Paesi. Tra le iniziative avviate, la tavola rotonda del 21 maggio scorso a Roma: “Cento anni di vita: dalla memoria all’impegno”, il titolo. Presieduta dal Card. Rylko, presidente del Pontificio Consiglio per i laici, ha visto una significativa partecipazione di rappresentanti e membri di altre realtà carismatiche. Per il Movimento dei focolari erano presenti Anna Pelli e Pier Giorgio Colonnetti, responsabili del dialogo tra le varie realtà ecclesiali. Con gli interventi di Daniela Corinaldesi, Francesca Cocchini e Arantxa Aguado si fa il punto su come, partendo dalla spiritualità dei primi cristiani, l’Istituzione Teresiana sia capace di dare una risposta ai segni dei tempi con un impegno radicato nel cuore del mondo. Da dove l’Istituzione Teresiana “attinge nel presente la forza per la sua missione e la sua crescita? Quale il segreto della sua permanente vitalità, nonostante il passare degli anni?” È la domanda del Presidente del Pontificio Consiglio per i Laici che risponde così: “La risposta è semplice ed è contenuta in una sola parola: il carisma”. Nel pomeriggio la solenne Celebrazione eucaristica presieduta dal card. Rylko, che nell’omelia ribadisce il senso della ricorrenza: “Un’opportunità per tutti di riscoprire l’affascinante bellezza del vostro carisma e di rinnovare l’impegno di fedeltà ad esso”. A coronamento del pomeriggio, è stato letto il messaggio di Benedetto XVI, che – ricordandone le origini – definisce l’ispirazione di don Poveda “una buona idea per un rinnovato incoraggiamento a una vita cristiana esigente e a una generosa missione di evangelizzare e umanizzare i vari settori sociali”.
[:es]El Honor de Dios[:]
[:es]4 de julio de 1976, 01.30 hs. En la noche helada varios hombres irrumpían en la casa parroquial de la iglesia de San Patricio, en el barrio porteño de Belgrano. A la mañana siguiente, sobre la alfombra roja del living, cinco cadáveres en medio de un charco de sangre daban testimonio del horror. [:] (altro…)
El Honor de Dios
Tres sacerdotes y dos seminaristas arrancados de la tierra de los vivos, materializando un mundo de prejuicios, de intereses ambiguos, de intolerancia llevados hasta el extremo. Pero también haciendo presente en medio de nosotros aquella fidelidad irrenunciable a la verdad que llevó a tantos hombres y mujeres al supremo testimonio de la vida. La sangre de los mártires palotinos sigue gritando al cielo, reclamando la verdad de los hechos, desafiándonos a hacernos cargo de la historia. Más de tres décadas han pasado de la llamada Masacre de San Patricio, una historia silenciada, un crimen impune. Las páginas que integran este libro (segunda edición) son el fruto de dos años de investigación acerca de la mayor tragedia de la Iglesia Católica en Argentina. La investigación que dio origen a este libro comienza con la idea de realizar un testimonio fílmico sobre esta tragedia. Más de 150 personas entrevistadas en un paciente trabajo de documentación y reconstrucción histórica: familiares, amigos, religiosos, represores, ex militantes políticos. Amenazas de muerte, estímulos, presiones, marchas y contramarchas, ánimo y desaliento desde esa noche de mayo en que el P. Thomas O’Donnell, delegado de la provincia palotina irlandesa, desafió a Gabriel Seisdedos con un “sería bueno contar la historia, ¿no?”. Datos del autor: Gabriel Seisdedos nació en Buenos Aires en junio de 1963. Trabajó en el periodismo escrito y radial. Traductor y escritor. En 1996 publicó El honor de Dios y tres años después, Hasta los oídos de Dios, la historia del Movimiento de los sacerdotes para el Tercer Mundo. En 1997 produjo y dirigió un documental basado en el libro y estrenado en la televisión norteamericana. En la actualidad continúa trabajando en temas relacionados con lo religioso y los derechos humanos.
El Honor de Dios
Tres sacerdotes y dos seminaristas arrancados de la tierra de los vivos, materializando un mundo de prejuicios, de intereses ambiguos, de intolerancia llevados hasta el extremo. Pero también haciendo presente en medio de nosotros aquella fidelidad irrenunciable a la verdad que llevó a tantos hombres y mujeres al supremo testimonio de la vida. La sangre de los mártires palotinos sigue gritando al cielo, reclamando la verdad de los hechos, desafiándonos a hacernos cargo de la historia. Más de tres décadas han pasado de la llamada Masacre de San Patricio, una historia silenciada, un crimen impune. Las páginas que integran este libro (segunda edición) son el fruto de dos años de investigación acerca de la mayor tragedia de la Iglesia Católica en Argentina. La investigación que dio origen a este libro comienza con la idea de realizar un testimonio fílmico sobre esta tragedia. Más de 150 personas entrevistadas en un paciente trabajo de documentación y reconstrucción histórica: familiares, amigos, religiosos, represores, ex militantes políticos. Amenazas de muerte, estímulos, presiones, marchas y contramarchas, ánimo y desaliento desde esa noche de mayo en que el P. Thomas O’Donnell, delegado de la provincia palotina irlandesa, desafió a Gabriel Seisdedos con un “sería bueno contar la historia, ¿no?”. Datos del autor: Gabriel Seisdedos nació en Buenos Aires en junio de 1963. Trabajó en el periodismo escrito y radial. Traductor y escritor. En 1996 publicó El honor de Dios y tres años después, Hasta los oídos de Dios, la historia del Movimiento de los sacerdotes para el Tercer Mundo. En 1997 produjo y dirigió un documental basado en el libro y estrenado en la televisión norteamericana. En la actualidad continúa trabajando en temas relacionados con lo religioso y los derechos humanos.
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Tres sacerdotes y dos seminaristas arrancados de la tierra de los vivos, materializando un mundo de prejuicios, de intereses ambiguos, de intolerancia llevados hasta el extremo. Pero también haciendo presente en medio de nosotros aquella fidelidad irrenunciable a la verdad que llevó a tantos hombres y mujeres al supremo testimonio de la vida. La sangre de los mártires palotinos sigue gritando al cielo, reclamando la verdad de los hechos, desafiándonos a hacernos cargo de la historia. Más de tres décadas han pasado de la llamada Masacre de San Patricio, una historia silenciada, un crimen impune. Las páginas que integran este libro (segunda edición) son el fruto de dos años de investigación acerca de la mayor tragedia de la Iglesia Católica en Argentina. La investigación que dio origen a este libro comienza con la idea de realizar un testimonio fílmico sobre esta tragedia. Más de 150 personas entrevistadas en un paciente trabajo de documentación y reconstrucción histórica: familiares, amigos, religiosos, represores, ex militantes políticos. Amenazas de muerte, estímulos, presiones, marchas y contramarchas, ánimo y desaliento desde esa noche de mayo en que el P. Thomas O’Donnell, delegado de la provincia palotina irlandesa, desafió a Gabriel Seisdedos con un “sería bueno contar la historia, ¿no?”. Datos del autor: Gabriel Seisdedos nació en Buenos Aires en junio de 1963. Trabajó en el periodismo escrito y radial. Traductor y escritor. En 1996 publicó El honor de Dios y tres años después, Hasta los oídos de Dios, la historia del Movimiento de los sacerdotes para el Tercer Mundo. En 1997 produjo y dirigió un documental basado en el libro y estrenado en la televisión norteamericana. En la actualidad continúa trabajando en temas relacionados con lo religioso y los derechos humanos.
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Tres sacerdotes y dos seminaristas arrancados de la tierra de los vivos, materializando un mundo de prejuicios, de intereses ambiguos, de intolerancia llevados hasta el extremo. Pero también haciendo presente en medio de nosotros aquella fidelidad irrenunciable a la verdad que llevó a tantos hombres y mujeres al supremo testimonio de la vida. La sangre de los mártires palotinos sigue gritando al cielo, reclamando la verdad de los hechos, desafiándonos a hacernos cargo de la historia. Más de tres décadas han pasado de la llamada Masacre de San Patricio, una historia silenciada, un crimen impune. Las páginas que integran este libro (segunda edición) son el fruto de dos años de investigación acerca de la mayor tragedia de la Iglesia Católica en Argentina. La investigación que dio origen a este libro comienza con la idea de realizar un testimonio fílmico sobre esta tragedia. Más de 150 personas entrevistadas en un paciente trabajo de documentación y reconstrucción histórica: familiares, amigos, religiosos, represores, ex militantes políticos. Amenazas de muerte, estímulos, presiones, marchas y contramarchas, ánimo y desaliento desde esa noche de mayo en que el P. Thomas O’Donnell, delegado de la provincia palotina irlandesa, desafió a Gabriel Seisdedos con un “sería bueno contar la historia, ¿no?”. Datos del autor: Gabriel Seisdedos nació en Buenos Aires en junio de 1963. Trabajó en el periodismo escrito y radial. Traductor y escritor. En 1996 publicó El honor de Dios y tres años después, Hasta los oídos de Dios, la historia del Movimiento de los sacerdotes para el Tercer Mundo. En 1997 produjo y dirigió un documental basado en el libro y estrenado en la televisión norteamericana. En la actualidad continúa trabajando en temas relacionados con lo religioso y los derechos humanos.
El Honor de Dios
Tres sacerdotes y dos seminaristas arrancados de la tierra de los vivos, materializando un mundo de prejuicios, de intereses ambiguos, de intolerancia llevados hasta el extremo. Pero también haciendo presente en medio de nosotros aquella fidelidad irrenunciable a la verdad que llevó a tantos hombres y mujeres al supremo testimonio de la vida. La sangre de los mártires palotinos sigue gritando al cielo, reclamando la verdad de los hechos, desafiándonos a hacernos cargo de la historia. Más de tres décadas han pasado de la llamada Masacre de San Patricio, una historia silenciada, un crimen impune. Las páginas que integran este libro (segunda edición) son el fruto de dos años de investigación acerca de la mayor tragedia de la Iglesia Católica en Argentina. La investigación que dio origen a este libro comienza con la idea de realizar un testimonio fílmico sobre esta tragedia. Más de 150 personas entrevistadas en un paciente trabajo de documentación y reconstrucción histórica: familiares, amigos, religiosos, represores, ex militantes políticos. Amenazas de muerte, estímulos, presiones, marchas y contramarchas, ánimo y desaliento desde esa noche de mayo en que el P. Thomas O’Donnell, delegado de la provincia palotina irlandesa, desafió a Gabriel Seisdedos con un “sería bueno contar la historia, ¿no?”. Datos del autor: Gabriel Seisdedos nació en Buenos Aires en junio de 1963. Trabajó en el periodismo escrito y radial. Traductor y escritor. En 1996 publicó El honor de Dios y tres años después, Hasta los oídos de Dios, la historia del Movimiento de los sacerdotes para el Tercer Mundo. En 1997 produjo y dirigió un documental basado en el libro y estrenado en la televisión norteamericana. En la actualidad continúa trabajando en temas relacionados con lo religioso y los derechos humanos.
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Tres sacerdotes y dos seminaristas arrancados de la tierra de los vivos, materializando un mundo de prejuicios, de intereses ambiguos, de intolerancia llevados hasta el extremo. Pero también haciendo presente en medio de nosotros aquella fidelidad irrenunciable a la verdad que llevó a tantos hombres y mujeres al supremo testimonio de la vida. La sangre de los mártires palotinos sigue gritando al cielo, reclamando la verdad de los hechos, desafiándonos a hacernos cargo de la historia. Más de tres décadas han pasado de la llamada Masacre de San Patricio, una historia silenciada, un crimen impune. Las páginas que integran este libro (segunda edición) son el fruto de dos años de investigación acerca de la mayor tragedia de la Iglesia Católica en Argentina. La investigación que dio origen a este libro comienza con la idea de realizar un testimonio fílmico sobre esta tragedia. Más de 150 personas entrevistadas en un paciente trabajo de documentación y reconstrucción histórica: familiares, amigos, religiosos, represores, ex militantes políticos. Amenazas de muerte, estímulos, presiones, marchas y contramarchas, ánimo y desaliento desde esa noche de mayo en que el P. Thomas O’Donnell, delegado de la provincia palotina irlandesa, desafió a Gabriel Seisdedos con un “sería bueno contar la historia, ¿no?”. Datos del autor: Gabriel Seisdedos nació en Buenos Aires en junio de 1963. Trabajó en el periodismo escrito y radial. Traductor y escritor. En 1996 publicó El honor de Dios y tres años después, Hasta los oídos de Dios, la historia del Movimiento de los sacerdotes para el Tercer Mundo. En 1997 produjo y dirigió un documental basado en el libro y estrenado en la televisión norteamericana. En la actualidad continúa trabajando en temas relacionados con lo religioso y los derechos humanos.
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El Honor de Dios
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Tres sacerdotes y dos seminaristas arrancados de la tierra de los vivos, materializando un mundo de prejuicios, de intereses ambiguos, de intolerancia llevados hasta el extremo. Pero también haciendo presente en medio de nosotros aquella fidelidad irrenunciable a la verdad que llevó a tantos hombres y mujeres al supremo testimonio de la vida. La sangre de los mártires palotinos sigue gritando al cielo, reclamando la verdad de los hechos, desafiándonos a hacernos cargo de la historia. Más de tres décadas han pasado de la llamada Masacre de San Patricio, una historia silenciada, un crimen impune. Las páginas que integran este libro (segunda edición) son el fruto de dos años de investigación acerca de la mayor tragedia de la Iglesia Católica en Argentina. La investigación que dio origen a este libro comienza con la idea de realizar un testimonio fílmico sobre esta tragedia. Más de 150 personas entrevistadas en un paciente trabajo de documentación y reconstrucción histórica: familiares, amigos, religiosos, represores, ex militantes políticos. Amenazas de muerte, estímulos, presiones, marchas y contramarchas, ánimo y desaliento desde esa noche de mayo en que el P. Thomas O’Donnell, delegado de la provincia palotina irlandesa, desafió a Gabriel Seisdedos con un “sería bueno contar la historia, ¿no?”. Datos del autor: Gabriel Seisdedos nació en Buenos Aires en junio de 1963. Trabajó en el periodismo escrito y radial. Traductor y escritor. En 1996 publicó El honor de Dios y tres años después, Hasta los oídos de Dios, la historia del Movimiento de los sacerdotes para el Tercer Mundo. En 1997 produjo y dirigió un documental basado en el libro y estrenado en la televisión norteamericana. En la actualidad continúa trabajando en temas relacionados con lo religioso y los derechos humanos.
El Honor de Dios
Tres sacerdotes y dos seminaristas arrancados de la tierra de los vivos, materializando un mundo de prejuicios, de intereses ambiguos, de intolerancia llevados hasta el extremo. Pero también haciendo presente en medio de nosotros aquella fidelidad irrenunciable a la verdad que llevó a tantos hombres y mujeres al supremo testimonio de la vida. La sangre de los mártires palotinos sigue gritando al cielo, reclamando la verdad de los hechos, desafiándonos a hacernos cargo de la historia. Más de tres décadas han pasado de la llamada Masacre de San Patricio, una historia silenciada, un crimen impune. Las páginas que integran este libro (segunda edición) son el fruto de dos años de investigación acerca de la mayor tragedia de la Iglesia Católica en Argentina. La investigación que dio origen a este libro comienza con la idea de realizar un testimonio fílmico sobre esta tragedia. Más de 150 personas entrevistadas en un paciente trabajo de documentación y reconstrucción histórica: familiares, amigos, religiosos, represores, ex militantes políticos. Amenazas de muerte, estímulos, presiones, marchas y contramarchas, ánimo y desaliento desde esa noche de mayo en que el P. Thomas O’Donnell, delegado de la provincia palotina irlandesa, desafió a Gabriel Seisdedos con un “sería bueno contar la historia, ¿no?”. Datos del autor: Gabriel Seisdedos nació en Buenos Aires en junio de 1963. Trabajó en el periodismo escrito y radial. Traductor y escritor. En 1996 publicó El honor de Dios y tres años después, Hasta los oídos de Dios, la historia del Movimiento de los sacerdotes para el Tercer Mundo. En 1997 produjo y dirigió un documental basado en el libro y estrenado en la televisión norteamericana. En la actualidad continúa trabajando en temas relacionados con lo religioso y los derechos humanos.
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Tres sacerdotes y dos seminaristas arrancados de la tierra de los vivos, materializando un mundo de prejuicios, de intereses ambiguos, de intolerancia llevados hasta el extremo. Pero también haciendo presente en medio de nosotros aquella fidelidad irrenunciable a la verdad que llevó a tantos hombres y mujeres al supremo testimonio de la vida. La sangre de los mártires palotinos sigue gritando al cielo, reclamando la verdad de los hechos, desafiándonos a hacernos cargo de la historia. Más de tres décadas han pasado de la llamada Masacre de San Patricio, una historia silenciada, un crimen impune. Las páginas que integran este libro (segunda edición) son el fruto de dos años de investigación acerca de la mayor tragedia de la Iglesia Católica en Argentina. La investigación que dio origen a este libro comienza con la idea de realizar un testimonio fílmico sobre esta tragedia. Más de 150 personas entrevistadas en un paciente trabajo de documentación y reconstrucción histórica: familiares, amigos, religiosos, represores, ex militantes políticos. Amenazas de muerte, estímulos, presiones, marchas y contramarchas, ánimo y desaliento desde esa noche de mayo en que el P. Thomas O’Donnell, delegado de la provincia palotina irlandesa, desafió a Gabriel Seisdedos con un “sería bueno contar la historia, ¿no?”. Datos del autor: Gabriel Seisdedos nació en Buenos Aires en junio de 1963. Trabajó en el periodismo escrito y radial. Traductor y escritor. En 1996 publicó El honor de Dios y tres años después, Hasta los oídos de Dios, la historia del Movimiento de los sacerdotes para el Tercer Mundo. En 1997 produjo y dirigió un documental basado en el libro y estrenado en la televisión norteamericana. En la actualidad continúa trabajando en temas relacionados con lo religioso y los derechos humanos.
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Tres sacerdotes y dos seminaristas arrancados de la tierra de los vivos, materializando un mundo de prejuicios, de intereses ambiguos, de intolerancia llevados hasta el extremo. Pero también haciendo presente en medio de nosotros aquella fidelidad irrenunciable a la verdad que llevó a tantos hombres y mujeres al supremo testimonio de la vida. La sangre de los mártires palotinos sigue gritando al cielo, reclamando la verdad de los hechos, desafiándonos a hacernos cargo de la historia. Más de tres décadas han pasado de la llamada Masacre de San Patricio, una historia silenciada, un crimen impune. Las páginas que integran este libro (segunda edición) son el fruto de dos años de investigación acerca de la mayor tragedia de la Iglesia Católica en Argentina. La investigación que dio origen a este libro comienza con la idea de realizar un testimonio fílmico sobre esta tragedia. Más de 150 personas entrevistadas en un paciente trabajo de documentación y reconstrucción histórica: familiares, amigos, religiosos, represores, ex militantes políticos. Amenazas de muerte, estímulos, presiones, marchas y contramarchas, ánimo y desaliento desde esa noche de mayo en que el P. Thomas O’Donnell, delegado de la provincia palotina irlandesa, desafió a Gabriel Seisdedos con un “sería bueno contar la historia, ¿no?”. Datos del autor: Gabriel Seisdedos nació en Buenos Aires en junio de 1963. Trabajó en el periodismo escrito y radial. Traductor y escritor. En 1996 publicó El honor de Dios y tres años después, Hasta los oídos de Dios, la historia del Movimiento de los sacerdotes para el Tercer Mundo. En 1997 produjo y dirigió un documental basado en el libro y estrenado en la televisión norteamericana. En la actualidad continúa trabajando en temas relacionados con lo religioso y los derechos humanos.
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Tres sacerdotes y dos seminaristas arrancados de la tierra de los vivos, materializando un mundo de prejuicios, de intereses ambiguos, de intolerancia llevados hasta el extremo. Pero también haciendo presente en medio de nosotros aquella fidelidad irrenunciable a la verdad que llevó a tantos hombres y mujeres al supremo testimonio de la vida. La sangre de los mártires palotinos sigue gritando al cielo, reclamando la verdad de los hechos, desafiándonos a hacernos cargo de la historia. Más de tres décadas han pasado de la llamada Masacre de San Patricio, una historia silenciada, un crimen impune. Las páginas que integran este libro (segunda edición) son el fruto de dos años de investigación acerca de la mayor tragedia de la Iglesia Católica en Argentina. La investigación que dio origen a este libro comienza con la idea de realizar un testimonio fílmico sobre esta tragedia. Más de 150 personas entrevistadas en un paciente trabajo de documentación y reconstrucción histórica: familiares, amigos, religiosos, represores, ex militantes políticos. Amenazas de muerte, estímulos, presiones, marchas y contramarchas, ánimo y desaliento desde esa noche de mayo en que el P. Thomas O’Donnell, delegado de la provincia palotina irlandesa, desafió a Gabriel Seisdedos con un “sería bueno contar la historia, ¿no?”. Datos del autor: Gabriel Seisdedos nació en Buenos Aires en junio de 1963. Trabajó en el periodismo escrito y radial. Traductor y escritor. En 1996 publicó El honor de Dios y tres años después, Hasta los oídos de Dios, la historia del Movimiento de los sacerdotes para el Tercer Mundo. En 1997 produjo y dirigió un documental basado en el libro y estrenado en la televisión norteamericana. En la actualidad continúa trabajando en temas relacionados con lo religioso y los derechos humanos.
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Tres sacerdotes y dos seminaristas arrancados de la tierra de los vivos, materializando un mundo de prejuicios, de intereses ambiguos, de intolerancia llevados hasta el extremo. Pero también haciendo presente en medio de nosotros aquella fidelidad irrenunciable a la verdad que llevó a tantos hombres y mujeres al supremo testimonio de la vida. La sangre de los mártires palotinos sigue gritando al cielo, reclamando la verdad de los hechos, desafiándonos a hacernos cargo de la historia. Más de tres décadas han pasado de la llamada Masacre de San Patricio, una historia silenciada, un crimen impune. Las páginas que integran este libro (segunda edición) son el fruto de dos años de investigación acerca de la mayor tragedia de la Iglesia Católica en Argentina. La investigación que dio origen a este libro comienza con la idea de realizar un testimonio fílmico sobre esta tragedia. Más de 150 personas entrevistadas en un paciente trabajo de documentación y reconstrucción histórica: familiares, amigos, religiosos, represores, ex militantes políticos. Amenazas de muerte, estímulos, presiones, marchas y contramarchas, ánimo y desaliento desde esa noche de mayo en que el P. Thomas O’Donnell, delegado de la provincia palotina irlandesa, desafió a Gabriel Seisdedos con un “sería bueno contar la historia, ¿no?”. Datos del autor: Gabriel Seisdedos nació en Buenos Aires en junio de 1963. Trabajó en el periodismo escrito y radial. Traductor y escritor. En 1996 publicó El honor de Dios y tres años después, Hasta los oídos de Dios, la historia del Movimiento de los sacerdotes para el Tercer Mundo. En 1997 produjo y dirigió un documental basado en el libro y estrenado en la televisión norteamericana. En la actualidad continúa trabajando en temas relacionados con lo religioso y los derechos humanos.
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Tres sacerdotes y dos seminaristas arrancados de la tierra de los vivos, materializando un mundo de prejuicios, de intereses ambiguos, de intolerancia llevados hasta el extremo. Pero también haciendo presente en medio de nosotros aquella fidelidad irrenunciable a la verdad que llevó a tantos hombres y mujeres al supremo testimonio de la vida. La sangre de los mártires palotinos sigue gritando al cielo, reclamando la verdad de los hechos, desafiándonos a hacernos cargo de la historia. Más de tres décadas han pasado de la llamada Masacre de San Patricio, una historia silenciada, un crimen impune. Las páginas que integran este libro (segunda edición) son el fruto de dos años de investigación acerca de la mayor tragedia de la Iglesia Católica en Argentina. La investigación que dio origen a este libro comienza con la idea de realizar un testimonio fílmico sobre esta tragedia. Más de 150 personas entrevistadas en un paciente trabajo de documentación y reconstrucción histórica: familiares, amigos, religiosos, represores, ex militantes políticos. Amenazas de muerte, estímulos, presiones, marchas y contramarchas, ánimo y desaliento desde esa noche de mayo en que el P. Thomas O’Donnell, delegado de la provincia palotina irlandesa, desafió a Gabriel Seisdedos con un “sería bueno contar la historia, ¿no?”. Datos del autor: Gabriel Seisdedos nació en Buenos Aires en junio de 1963. Trabajó en el periodismo escrito y radial. Traductor y escritor. En 1996 publicó El honor de Dios y tres años después, Hasta los oídos de Dios, la historia del Movimiento de los sacerdotes para el Tercer Mundo. En 1997 produjo y dirigió un documental basado en el libro y estrenado en la televisión norteamericana. En la actualidad continúa trabajando en temas relacionados con lo religioso y los derechos humanos.
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Tres sacerdotes y dos seminaristas arrancados de la tierra de los vivos, materializando un mundo de prejuicios, de intereses ambiguos, de intolerancia llevados hasta el extremo. Pero también haciendo presente en medio de nosotros aquella fidelidad irrenunciable a la verdad que llevó a tantos hombres y mujeres al supremo testimonio de la vida. La sangre de los mártires palotinos sigue gritando al cielo, reclamando la verdad de los hechos, desafiándonos a hacernos cargo de la historia. Más de tres décadas han pasado de la llamada Masacre de San Patricio, una historia silenciada, un crimen impune. Las páginas que integran este libro (segunda edición) son el fruto de dos años de investigación acerca de la mayor tragedia de la Iglesia Católica en Argentina. La investigación que dio origen a este libro comienza con la idea de realizar un testimonio fílmico sobre esta tragedia. Más de 150 personas entrevistadas en un paciente trabajo de documentación y reconstrucción histórica: familiares, amigos, religiosos, represores, ex militantes políticos. Amenazas de muerte, estímulos, presiones, marchas y contramarchas, ánimo y desaliento desde esa noche de mayo en que el P. Thomas O’Donnell, delegado de la provincia palotina irlandesa, desafió a Gabriel Seisdedos con un “sería bueno contar la historia, ¿no?”. Datos del autor: Gabriel Seisdedos nació en Buenos Aires en junio de 1963. Trabajó en el periodismo escrito y radial. Traductor y escritor. En 1996 publicó El honor de Dios y tres años después, Hasta los oídos de Dios, la historia del Movimiento de los sacerdotes para el Tercer Mundo. En 1997 produjo y dirigió un documental basado en el libro y estrenado en la televisión norteamericana. En la actualidad continúa trabajando en temas relacionados con lo religioso y los derechos humanos.
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Tres sacerdotes y dos seminaristas arrancados de la tierra de los vivos, materializando un mundo de prejuicios, de intereses ambiguos, de intolerancia llevados hasta el extremo. Pero también haciendo presente en medio de nosotros aquella fidelidad irrenunciable a la verdad que llevó a tantos hombres y mujeres al supremo testimonio de la vida. La sangre de los mártires palotinos sigue gritando al cielo, reclamando la verdad de los hechos, desafiándonos a hacernos cargo de la historia. Más de tres décadas han pasado de la llamada Masacre de San Patricio, una historia silenciada, un crimen impune. Las páginas que integran este libro (segunda edición) son el fruto de dos años de investigación acerca de la mayor tragedia de la Iglesia Católica en Argentina. La investigación que dio origen a este libro comienza con la idea de realizar un testimonio fílmico sobre esta tragedia. Más de 150 personas entrevistadas en un paciente trabajo de documentación y reconstrucción histórica: familiares, amigos, religiosos, represores, ex militantes políticos. Amenazas de muerte, estímulos, presiones, marchas y contramarchas, ánimo y desaliento desde esa noche de mayo en que el P. Thomas O’Donnell, delegado de la provincia palotina irlandesa, desafió a Gabriel Seisdedos con un “sería bueno contar la historia, ¿no?”. Datos del autor: Gabriel Seisdedos nació en Buenos Aires en junio de 1963. Trabajó en el periodismo escrito y radial. Traductor y escritor. En 1996 publicó El honor de Dios y tres años después, Hasta los oídos de Dios, la historia del Movimiento de los sacerdotes para el Tercer Mundo. En 1997 produjo y dirigió un documental basado en el libro y estrenado en la televisión norteamericana. En la actualidad continúa trabajando en temas relacionados con lo religioso y los derechos humanos.
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Tres sacerdotes y dos seminaristas arrancados de la tierra de los vivos, materializando un mundo de prejuicios, de intereses ambiguos, de intolerancia llevados hasta el extremo. Pero también haciendo presente en medio de nosotros aquella fidelidad irrenunciable a la verdad que llevó a tantos hombres y mujeres al supremo testimonio de la vida. La sangre de los mártires palotinos sigue gritando al cielo, reclamando la verdad de los hechos, desafiándonos a hacernos cargo de la historia. Más de tres décadas han pasado de la llamada Masacre de San Patricio, una historia silenciada, un crimen impune. Las páginas que integran este libro (segunda edición) son el fruto de dos años de investigación acerca de la mayor tragedia de la Iglesia Católica en Argentina. La investigación que dio origen a este libro comienza con la idea de realizar un testimonio fílmico sobre esta tragedia. Más de 150 personas entrevistadas en un paciente trabajo de documentación y reconstrucción histórica: familiares, amigos, religiosos, represores, ex militantes políticos. Amenazas de muerte, estímulos, presiones, marchas y contramarchas, ánimo y desaliento desde esa noche de mayo en que el P. Thomas O’Donnell, delegado de la provincia palotina irlandesa, desafió a Gabriel Seisdedos con un “sería bueno contar la historia, ¿no?”. Datos del autor: Gabriel Seisdedos nació en Buenos Aires en junio de 1963. Trabajó en el periodismo escrito y radial. Traductor y escritor. En 1996 publicó El honor de Dios y tres años después, Hasta los oídos de Dios, la historia del Movimiento de los sacerdotes para el Tercer Mundo. En 1997 produjo y dirigió un documental basado en el libro y estrenado en la televisión norteamericana. En la actualidad continúa trabajando en temas relacionados con lo religioso y los derechos humanos.
El Honor de Dios
Tres sacerdotes y dos seminaristas arrancados de la tierra de los vivos, materializando un mundo de prejuicios, de intereses ambiguos, de intolerancia llevados hasta el extremo. Pero también haciendo presente en medio de nosotros aquella fidelidad irrenunciable a la verdad que llevó a tantos hombres y mujeres al supremo testimonio de la vida. La sangre de los mártires palotinos sigue gritando al cielo, reclamando la verdad de los hechos, desafiándonos a hacernos cargo de la historia. Más de tres décadas han pasado de la llamada Masacre de San Patricio, una historia silenciada, un crimen impune. Las páginas que integran este libro (segunda edición) son el fruto de dos años de investigación acerca de la mayor tragedia de la Iglesia Católica en Argentina. La investigación que dio origen a este libro comienza con la idea de realizar un testimonio fílmico sobre esta tragedia. Más de 150 personas entrevistadas en un paciente trabajo de documentación y reconstrucción histórica: familiares, amigos, religiosos, represores, ex militantes políticos. Amenazas de muerte, estímulos, presiones, marchas y contramarchas, ánimo y desaliento desde esa noche de mayo en que el P. Thomas O’Donnell, delegado de la provincia palotina irlandesa, desafió a Gabriel Seisdedos con un “sería bueno contar la historia, ¿no?”. Datos del autor: Gabriel Seisdedos nació en Buenos Aires en junio de 1963. Trabajó en el periodismo escrito y radial. Traductor y escritor. En 1996 publicó El honor de Dios y tres años después, Hasta los oídos de Dios, la historia del Movimiento de los sacerdotes para el Tercer Mundo. En 1997 produjo y dirigió un documental basado en el libro y estrenado en la televisión norteamericana. En la actualidad continúa trabajando en temas relacionados con lo religioso y los derechos humanos.
El Honor de Dios
Tres sacerdotes y dos seminaristas arrancados de la tierra de los vivos, materializando un mundo de prejuicios, de intereses ambiguos, de intolerancia llevados hasta el extremo. Pero también haciendo presente en medio de nosotros aquella fidelidad irrenunciable a la verdad que llevó a tantos hombres y mujeres al supremo testimonio de la vida. La sangre de los mártires palotinos sigue gritando al cielo, reclamando la verdad de los hechos, desafiándonos a hacernos cargo de la historia. Más de tres décadas han pasado de la llamada Masacre de San Patricio, una historia silenciada, un crimen impune. Las páginas que integran este libro (segunda edición) son el fruto de dos años de investigación acerca de la mayor tragedia de la Iglesia Católica en Argentina. La investigación que dio origen a este libro comienza con la idea de realizar un testimonio fílmico sobre esta tragedia. Más de 150 personas entrevistadas en un paciente trabajo de documentación y reconstrucción histórica: familiares, amigos, religiosos, represores, ex militantes políticos. Amenazas de muerte, estímulos, presiones, marchas y contramarchas, ánimo y desaliento desde esa noche de mayo en que el P. Thomas O’Donnell, delegado de la provincia palotina irlandesa, desafió a Gabriel Seisdedos con un “sería bueno contar la historia, ¿no?”. Datos del autor: Gabriel Seisdedos nació en Buenos Aires en junio de 1963. Trabajó en el periodismo escrito y radial. Traductor y escritor. En 1996 publicó El honor de Dios y tres años después, Hasta los oídos de Dios, la historia del Movimiento de los sacerdotes para el Tercer Mundo. En 1997 produjo y dirigió un documental basado en el libro y estrenado en la televisión norteamericana. En la actualidad continúa trabajando en temas relacionados con lo religioso y los derechos humanos.
Luglio 2011
“Vegliate e pregate, per non cadere in tentazione. Lo spirito è pronto, ma la carne è debole”. Queste parole – lette alla luce delle circostanze in cui sono state pronunciate – prima ancora che una raccomandazione rivolta da Gesù ai discepoli, occorre vederle come un riflesso del suo stato d’animo, cioè del modo con cui Egli si prepara alla prova. Di fronte alla passione imminente, Egli prega, con tutte le forze del suo spirito, lotta contro la paura e l’orrore della morte, si getta nell’amore del Padre per essere fedele fino in fondo alla sua volontà ed aiuta i suoi apostoli a fare altrettanto. Gesù qui ci appare come il modello per chi deve affrontare la prova e, nello stesso tempo, il fratello che si mette al nostro fianco in quel difficile momento. “Vegliate e pregate, per non cadere in tentazione. Lo spirito è pronto, ma la carne è debole”. L’esortazione alla vigilanza ricorre spesso sulle labbra di Gesù. Vigilare per Lui vuol dire non lasciarsi mai vincere dal sonno spirituale, tenersi sempre pronti ad andare incontro alla volontà di Dio, saperne cogliere i segni nella vita di ogni giorno, soprattutto saper leggere le difficoltà e le sofferenze alla luce dell’amore di Dio. E la vigilanza è inseparabile dalla preghiera, perché la preghiera è indispensabile per vincere la prova. La fragilità connaturale all’uomo (“la debolezza della carne”) può essere superata mediante quella forza che viene dallo Spirito. “Vegliate e pregate, per non cadere in tentazione. Lo spirito è pronto, ma la carne è debole”. Come vivere allora la Parola di vita di questo mese? Anche noi dobbiamo mettere in programma l’incontrop con la prova: piccole, grandi prove che s’incontrano ogni giorno. Prove normali, prove classiche in cui chi è cristiano non può un giorno o l’altro non imbattersi. Ora, la prima condizione per superare la prova, ogni prova – ci avverte Gesù – è la vigilanza. Si tratta di saper discernere, di rendersi conto che sono prove permesse da Dio non già perché ci scoraggiamo, ma perché, superandole, maturiamo spiritualmente. E contemporaneamente dobbiamo pregare. E’ necessaria la preghiera perché due sono le tentazioni a cui siamo maggiormente esposti in questi momenti: da un lato la presunzione di cavarcela da soli; dall’altro il sentimento opposto, cioè il timore di non farcela, quasicché la prova sia superiore alle nostre forze. Gesù, invece, ci assicura che il Padre celeste non ci lascerà mancare la forza dello Spirito Santo, se vigiliamo e glielo chiediamo con fede. Chiara Lubich Parola di vita, aprile 1990, pubblicata in Città Nuova, 1990/6, p. 9.
Vescovi amici dei Focolari in Kenya, Madagascar, Camerun
“Riscoprire i disegni di Dio oggi” è stato il tema conduttore dei tre convegni internazionali dei Vescovi amici del Movimento dei focolari nel mese di maggio e giugno. Comune l’argomento centrale, il desiderio di vivere la comunione fraterna fra Vescovi, l’approfondimento della spiritualità e della vita di comunione; diverse le caratteristiche in ogni Paese e le sfumature che ogni appuntamento ha evidenziato. A Nairobi, nella cittadella di testimonianza dei Focolari in Kenya, chiamata anche “Mariapoli Piero”, dal 23 al 27 maggio, si sono riuniti sedici Vescovi cattolici, provenienti dal Sud Africa, Angola, Tanzania, Uganda, Burundi e Kenya. Vari sono stati i momenti di scambio di esperienze, da quelle personali a quelle pastorali, con uno sguardo ad alcune sfide che il continente africano sta affrontando. Per un approfondimento sul convegno keniota leggi Nairobi: convegno di vescovi amici dei Focolari.
A Moramanga, Madagascar, (dal 31 maggio al 3 giugno), l’appuntamento con nove Vescovi venuti da ogni parte dell’Isola, la quarta più grande isola del mondo. Tra loro Mons. Antonio Scopelliti, arrivato come giovane missionario e da molti anni Vescovo di Ambatondrazaka e promotore della comunione fra Vescovi, con preti e laici, ma anche vari Vescovi originari del Madagascar, come Mons. Michel Malo (Arcivescovo di Antsiranana) e il Nunzio Apostolico Mons. Eugene Martin Nugent. Ultimo appuntamento in Camerun: cominciato a Bamenda il 7 giugno e conclusosi l’11 giugno, nella cittadella di Fontem. Ad accogliere i Vescovi c’erano il prefetto e due “Chiefs” della tribù dei Bangwa, che hanno espresso la loro gioia di ricevere questi visitatori illustri su una terra che testimonia la “nuova evangelizzazione”, avviata per l’esperienza di unità tra i loro popoli e i Focolari. Con la visita all’ospedale, al collegio e alla falegnameria i vescovi hanno potuto rendersi conto della vita evangelica di ogni giorno, apprezzando soprattutto “l’amore con cui si portano avanti tutte le attività”. Vivo tra loro il ricordo di Mons. Paul Verdzekov, deceduto lo scorso anno, che nella sua vita diede una forte testimonianza, con radici nella spiritualità focolarina. “E’ stato un padre per tutti noi” commentava Mons. Ntep, vescovo di Edéa (Cameroun). Nella cattedrale, dopo aver visitato la sua tomba, hanno celebrato la santa Messa con la partecipazione di tanti cristiani per i quali la sua memoria è sempre presente. I Vescovi hanno approfittato di questi giorni per approfondire argomenti di grande interesse per loro: gli effetti, in Africa, dell’Economia di Comunione; la formazione dei formatori; l’Esortazione Apostolica “Verbum Domini”. Importante anche il tema dell’Inculturazione. A riguardo, Mons. Ntalou, vescovo di Garoua (Cameroun) ha detto: “Così come ci vuole lo sforzo di conoscere i ‘semi del Verbo’ nelle nostre culture, altrettanto ci vuole l’impegno di conoscere la luce del Vangelo, perché é in Gesù e in Lui solo che troviamo la pienezza della salvezza”.
Nel saluto finale Mons. Bushu, vescovo di Buéa (Cameroun) sembrava esprimere il pensiero di tutti: “Ringrazio Dio per questa settimana, per aver vissuto alla Sua presenza…”. “La santità é un dono, non un’attività” – ha concluso il Card. Vlk, sottolineando come tutto è un dono di Dio: “La nostra identità é vivere in armonia col dono ricevuto”. In tutti e tre i Convegni momento culmine è stato il “Patto d’amore reciproco”, concluso tra i Vescovi presenti durante la concelebrazione eucaristica. (altro…)
I Giovani per un Mondo Unito alla GMG di Madrid
Ecco alcune linee di programma, con i principali appuntamenti comuni, e i 4 appuntamenti curati dai giovani dei Focolari, che parteciperanno alla GMG con le Diocesi di appartenenza. GMG/WYD 2011 – Madrid
- Martedì 16 agosto 20:00 Inaugurazione della GMG – Messa a Piazza Cibeles di Madrid 22:00 Gen Rosso in Concert “DIMENSIONE INDELEBILE”. Auditorium Pilar García Peña (Parque Pinar del Rey) – *
- Mercoledì 17 agosto 10:00 Catechesi dei Vescovi 22:00 Musical “LIFE, LOVE, LIGHT” Una di noi. Una vita realizzata. Chiara Luce Badano, beatificata il 25.09.10 da Benedetto XVI. Auditorium Pilar García Peña (Parque Pinar del Rey) – *
- Giovedì 18 agosto 10:00 Catechesi dei Vescovi 12:00 Arrivo del Papa all’aeroporto di Barajas. Cerimonia di benvenuto. 12:40 Entrata del Papa a Madrid. Arrivo alla Nunziatura. 16:00 Benvenuto al Papa. Cerimonia di ricevimento del Santo Padre. 19:30 Atto di benvenuto dei giovani nella Piazza Cibeles. 22:00 Gen Rosso in Concert “DIMENSIONE INDELEBILE”. Auditorium Pilar García Peña (Parque Pinar del Rey) – *
- Venerdì 19 agosto 10:00 Catechesi dei Vescovi 11:30 Incontro del Papa al Monastero de El Escorial con giovani religiose. Ore 12:00 Incontro del Papa al Monastero de El Escorial con 1.000 giovani professori universitari nella Basilica. 19:30 Via Crucis 22:00 “Adorazione – Get together”, Giovani per un Mondo Unito del Movimento dei Focolari. Chiesa PP Carmelitani: Via Ayala, 35 (Madrid) Metro Velázquez – linea 4 (15 minuti a piedi dal luogo dove si terrà la Via Crucis)
- Sabato 20 agosto 16:00 Momento di preparazione a Cuatro Vientos. I giovani arriveranno a poco a poco all’aerodromo e occuperanno i vari posti. Sul palco avranno luogo diverse attività (testimonianze di giovani, musica, preghiere, etc.). 19:40 Visita alla Fondazione Istituto San José. 20:30 Veglia con il Papa nell’aerodromo di Cuatro Vientos. 23:00 Notte a Cuatro Vientos
- Domenica 21 agosto 09:00 Arrivo del Papa a Cuatro Vientos 09:30 Messa di invio della GMG 17:30 Incontro del Papa con i volontari 18:30 Saluto del Papa
(*) Come arrivare all’Auditorium Pilar García Peña (Parque Pinar del Rey) Via: López de Hoyos c/v carretera de Canillas (Madrid) Metro: Pinar del Rey- linea 8 – Bus: 9, 72, 73 (altro…)
Una politica per il popolo
«La politica è fatta per il popolo e non il popolo per la politica. Essa è un mezzo, non è un fine. Prima la morale, prima l’uomo, prima la collettività, poi il partito, poi le tavole del programma, poi le teorie di governo. La politica è – nel più dignitoso senso cristiano – una ancella, e non deve diventare padrona: non farsi abuso, né dominio e neppure dogma. Qui è la sua funzione e la sua dignità: d’essere servizio sociale, carità in atto: la prima forma della carità di patria. […] Ai giornali arriva l’eco del diffuso sentimento di disistima pei partiti e per la politica. Ne sappiamo qualcosa anche noi sentendo quel che ci dicono e leggendo quel che ci scrivono. Pare a molti che la politica sia un’attività inferiore, ed equivoca, da lasciarsi ai maneggioni: e non capiscono che se dalla politica si allontanano gli onesti, il suo campo è invaso dai disonesti: e la politica tira con sé tutta la nostra vita, da quella fisica a quella morale; e una politica fatta da disonesti porta alla guerra, ai dissesti finanziari, alla rovina della ricchezza pubblica e privata, al malcostume, al disprezzo della religione, alla manomissione delle famiglie… Se la politica è sporca, insomma, va ripulita: non disertata. […] Ora dal traffico di carne umana, conseguente al traffico della dignità umana, non ci si libera se ciascuno di noi non riprenda coscienza del suo valore – del suo sterminato valore – e stia con esso in politica, deciso a non lasciarsi né trafficare né assorbire, ma ad operare con la propria testa, con la propria personalità, difendendo le proprie ragioni morali. Difendendo queste, poi, difende anche le sue ragioni professionali, le stesse ragioni fiscali: ché il fiscalismo esoso nasce dove non si vede più l’uomo da aiutare ma il mammifero da smungere. S’ha da stare nella politica, da cittadini, e non da servi. Da tale posizione nasce la democrazia. Quella coscienza dei propri valori potrebbe tramutarsi in superbia, e cioè ritorcersi a stimolo antisociale di sfruttamento e di dominio: potrebbe capovolgersi. Ma perciò tra quei valori, primissimo, ha da porsi la carità, che è il sentimento degli obblighi di servizio dei propri fratelli. Senza di essa, ogni valore si svaluta; ogni conquista si capovolge in servaggio: e si spreca tempo». Igino Giordani da: La rivolta morale, 1945, pp.19, 24, 42-43. www.iginogiordani.info (altro…)