Movimento dei Focolari

Mariapoli europea/1 – padre Fabio Ciardi: “Riscoprire il progetto di Dio sull’umanità”

E’ da poco iniziata la prima Mariapoli Europea promossa dal Movimento dei Focolari, a Tonadico sulle Dolomiti dal 14 luglio all’8 agosto Nel contesto storico e politico di un’Europa divisa e conflittuale, l’evento vuole testimoniare che il sogno della fratellanza fra i popoli non è un’utopia. L’intuizione originaria di Chiara Lubich, fondatrice dei Focolari, a cavallo fra gli anni ’40 e ’50 del secolo scorso, trova attuazione nei diversi campi del sapere, come nel cuore delle relazioni fra i singoli e fra i popoli. Ne parliamo con Padre Fabio Ciardi, responsabile del centro studi interdisciplinare del Movimento “Scuola Abbà”: Qual è il legame fra le esperienze mistiche che Chiara Lubich ebbe negli anni ’49 e ’50, durante e dopo la prima Mariapoli, e la nascita della Scuola Abbà? “La Scuola Abbà è nata per approfondire quello che è avvenuto in quegli anni. Chiara ha avuto occasione di scrivere di quell’esperienza a mano a mano che avveniva, consapevole che lì c’era una dottrina, dei valori così profondi e ricchi che avrebbero potuto nutrire non soltanto l’Opera ma anche la Chiesa. Ad un certo punto ha sentito il bisogno di riprendere in mano quelle carte e ha iniziato a chiamare intorno a sé persone di un certo livello culturale per entrare in profondità dentro questa sua esperienza e farne scaturire la dottrina che è già in sé insita”. Tra le discipline oggetto di studio della Scuola Abbà ci sono la storia e la politologia. La riflessione della Scuola in questi ambiti può aiutare a comprendere le ragioni fondative dell’Unione Europea? “L’esperienza che Chiara ha fatto nel ’49, le ha consentito di avere una visione dall’alto del disegno di Dio sull’umanità e sulla storia. Vi si ritrovano quindi valori che stanno alla base anche dell’Europa. La Scuola Abbà vuole metterli in luce e mostrarne l’attualità. Oggi la Mariapoli ci aiuta a riscoprire quel disegno, a comprendere qual è il progetto di Dio sulla nostra storia, sulla nostra identità”. In quei primi tempi Chiara intuì che l’Europa era chiamata ad essere unita al suo interno – Igino Giordani, cofondatore del Movimento, auspicava la nascita degli Stati Uniti d’Europa – e a porsi come entità federatrice dei popoli nel contesto mondiale. Oggi però siamo lontani da quella visione e l’Europa è attraversata da nazionalismi e populismi. Come ritrovare quello slancio e renderlo “contagioso”? “A me sembra che nell’esperienza iniziale del ’49 ci siano tutte le componenti per allargare il cuore, per far crescere il senso di fraternità, accoglienza, condivisione, e per promuovere un cammino insieme. All’inizio la riflessione di Chiara era concentrata sull’Italia: parlava di Santa Caterina e San Francesco come i patroni dell’Italia. Ma presto gli orizzonti si sono allargati perché si sono unite al Movimento persone di altri paesi d’Europa e di altri continenti e lei vedeva il carisma dell’unità vibrare in tutti ed ognuno vi ritrovava i suoi valori più profondi. Chiara vedeva tutta l’umanità in marcia verso l’unità. E questo mi sembra sia l’ideale fondamentale che può essere attuato anche oggi. Ci vuole una riflessione culturale che sappia coniugare il grande progetto di Dio sull’umanità con la situazione politica, storica, economica attuale”. L’esperienza di una Mariapoli europea che messaggio può dunque mandare ai cittadini d’Europa? “L’idea che l’unità europea non è uniformità o imposizione, ma è ricchezza che viene da una grande diversità. Non soltanto dei popoli europei storici ma anche dei nuovi popoli che arrivano. L’Europa si fa, è in costruzione continua sin dalle sue origini, e dovrebbe saper coniugare questi due elementi: promuovere la fraternità, la condivisione, la comunione, l’unità e, allo stesso tempo, valorizzare la grande diversità culturale, la storia particolare di ogni popolo. Penso che la Mariapoli possa essere il nuovo crogiolo nel quale si impara a rispettarsi, amarsi, a vivere insieme”. La Mariapoli dunque come “laboratorio” di unità per l’Europa. Si potrebbe obiettare che si tratta di una prospettiva utopica… “I luoghi dell’utopia sono luoghi immaginari nei quali uno sogna una realtà che di fatto non c’è. La Mariapoli invece è un luogo diverso, non è utopico ma reale, e penso che occorra riproporre esperienze come questa, significative, anche se piccole, che facciano vedere come potrebbe essere il mondo se si vive davvero la legge della fraternità, dell’amore e dell’unità”.

Claudia Di Lorenzi

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Jesús Moràn: l’attualità del “Paradiso ‘49”

Settant’anni fa è stata Chiara Lubich stessa a definire così l’esperienza mistica con cui Dio le ha aperto e – attraverso di lei, al Movimento nascente – la piena comprensione del carisma dell’unità e dell’Opera che ne sarebbe nata. Esperienza che è da anni oggetto di studio e approfondimento da parte della “Scuola Abba”, il centro culturale dei Focolari, che proprio in questi giorni, insieme ad altri studiosi, è impegnato in un seminario di studi sul “Paradiso ‘49”. Vi partecipa anche Jesús Moràn, Copresidente dei Focolari, al quale abbiamo chiesto di spiegarne attualità e prospettive. https://vimeo.com/348249423 “Quello che nel Movimento dei Focolari e, penso ormai anche oltre, conosciamo come ‘Paradiso ‘49’ è un’esperienza mistica, in qualche modo inedita, unica – Dio non si ripete mai; inedita e unica nella forma e nel contenuto. Tutto ha avuto inizio da un patto di unità tra Chiara Lubich e Igino Giordani: quindi una donna e un uomo; una ragazza depositaria di un carisma che viene da Dio e un uomo politico e impegnato nel sociale; una vergine e uno sposato: questo ci dice già tante cose. È vero che bisogna tener presente il contesto che precede: è molto importante. Quindi i prodromi di questa esperienza sono una profonda vita della Parola – quindi il logos umano unito al logos divino; Gesù crocifisso e abbandonato che unisce Cielo e terra e quindi riempie ogni vuoto; la comunione eucaristica come simbolo della fraternità universale, della comunione universale. Gli studiosi di questa esperienza ci dicono che tutto è nato qui, tutto è nato in questo contesto ed è logico che se le cose sono andate così, è nato un movimento ad ampio respiro ecclesiale e sociale, con una metodologia di dialogo a 360°: dialogo nella Chiesa cattolica, dialogo ecumenico, dialogo interreligioso, dialogo con la cultura. Un movimento capace di dar vita a movimenti sociali importanti come l’Economia di Comunione e il Movimento Politico per l’Unità e anche a realtà culturali di rilievo come l’editrice Città Nuova o l’Istituto Universitario Sophia. Quello che stiamo celebrando oggi è proprio questo evento particolare in un contesto meraviglioso dove la natura si fonde con la cultura; dove il Divino splende nell’umano e l’umano splende nel Divino e nei rapporti sociali. Certamente in un mondo come quello in cui viviamo oggi, frammentato e segnato da una polarizzazione estrema, penso che questa esperienza abbia un’attualità veramente importante e che possa dare un contributo notevole al cammino che sta facendo l’umanità”.

 

  Immagine: © Fabio Bertagnin – CSC Audiovisivi (altro…)

16 luglio 1949 – 16 luglio 2019. La mistica del Paradiso ‘49 al servizio dell’umanità di oggi

Dallo speciale patto spirituale che Chiara Lubich e Igino Giordani strinsero il 16 luglio 1949 scaturì una originale esperienza mistica, aperta all’umanità e trasformante la storia di comunità e popoli. Tutte queste carte che ho scritto valgono nulla se l’anima che le legge non ama, non è in Dio. Valgono se è Dio che le legge in lei. Ora ciò che io voglio lasciare a chi seguirà il mio Ideale è la sicurezza che basta lo Spirito Santo (e la fedeltà a chi ha iniziato) per proseguire l’Opera. Di accessorio poi posso lasciare anche quanto ho scritto: ma vale se è preso come “accessorio”. Anche Gesù, pur essendo Dio ed avendo tutto in Sé, non è venuto per distruggere e far ex-novo, ma per completare. Così chi mi seguirà potrà completare quanto io ho fatto. Io non voglio amare i miei posteri meno di me e perciò voglio che essi abbiano lo Spirito Santo zampillante come Dio Lo diede a me. Non Lo avranno direttamente, Lo avranno per interposta persona, ma Lo avranno vivo dalla viva bocca di chi Lo trasmetterà vivendo ciò che Egli insegna per mezzo mio. Così è bene togliere decisamente ogni altra preoccupazione di quella di fare la divina volontà che momento per momento ci è manifestata, ma senza suggerire nulla a Dio”.  (Chiara Lubich, Paradiso ’49) Quali sono “queste carte” di cui Chiara Lubich sta parlando? Sono le pagine del testo noto come Paradiso ’49, vergate da Chiara nell’estate di settant’anni fa, sotto l’influsso di una luce spirituale che durerà ancora nei mesi successivi. Nel brano citato Chiara si rivolge direttamente a chi oggi vuole non solo ricordare ciò che successe allora, ma innestarsi in quella esperienza mistica che lei e alcuni membri della nascente comunità dei Focolari stavano svolgendo. Le belle parole, le suggestive metafore e le ampiezze concettuali di quelle carte possono compiacere il senso estetico del lettore, fargli gustare il clima religioso che allora si respirava, ma niente di più. Solo chi ama è in grado di penetrare dentro il significato profondo della mistica del Paradiso ’49. Tale significato nasce dalla comprensione della realtà umana e di ogni creatura direttamente ispirata dalla contemplazione di Dio e in Dio. I frutti di questa esperienza sono sotto i nostri occhi: la visione della spiritualità di comunione, la dottrina che prorompe dal carisma dell’unità, la missione del Movimento dei Focolari, le iniziative e le opere che scaturiscono dal suo impegno nel sociale. Non è un caso che ad aprire il varco per l’inizio di questa esperienza mistica fu uno speciale patto spirituale che Chiara strinse con Igino Giordani, sposo e padre, parlamentare, scrittore. Di solito la mistica è inaccessibile a chi è immerso nelle sfide di tutti i giorni, ha famiglia, ha lavoro, ha impegni inderogabili e sfide complicate. Il fatto che il Paradiso ’49 è stato aperto dall’unità fra Chiara e Igino sottintende che la spiritualità di Chiara Lubich non è riservata, non è dedicata a chi vive qualche condizione religiosa speciale, ma è per l’umanità ed è chiamata a sostenere la marcia verso l’unità di tutti gli uomini e le donne, le comunità e i gruppi, i popoli e le nazioni, in qualunque circostanza e condizione. A noi, oggi, Chiara chiede di continuare la sua opera.

Alberto Lo Presti

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Economia e giustizia nuove: l’impegno dei giovani dei Focolari

Economia e giustizia nuove: l’impegno dei giovani dei Focolari

Settanta giovani si sono dati appuntamento negli USA per uno degli eventi internazionali legati alla Settimana Mondo Unito 2019. Una settimana che ha chiuso il primo dei 6 “Percorsi per un mondo unito” lanciati dai giovani dei Focolari, incentrato su lavoro ed economia ed ha aperto il secondo su pace, giustizia e legalità. UCF FOTO SMU 2019 9Foglie di uno stesso albero o fili di una stessa trama. Diversi, ma legati dallo stesso sogno di fraternità, uniti dallo stesso impegno per realizzarlo. È quanto hanno sperimentato gli oltre 70 giovani, provenienti da Stati Uniti, Canada, Messico, Messico, Paraguay, Italia, Brasile, Libano e Repubblica Ceca, che si sono riuniti dal 9 al 16 giugno nella Mariapoli Luminosa, a nord di New York (USA), la cittadella internazionale dei Focolari del Nord America. Abbiamo chiesto a Chris Piazza, giovane statunitense presente all’evento, di raccontarci questi evento che era uno degli appuntamenti internazionali della Settimana Mondiale Unito 2019. Quale era la tematica principale dell’incontro? L’anno scorso, in occasione del Genfest 2018 a Manila (Filippine), i Giovani per un Mondo Unito (Y4UW) hanno lanciato  “Pathways for a United World”: 6 “Sentieri per un mondo unito” per 6 grandi tematiche da approfondire e da vivere in 6 anni. Il primo, che abbraccia i temi dell’economia, del lavoro e della comunione, è stato al centro anche dell’evento alla Mariaopli Luminosa. E come l’avete affrontata e sviluppata? Abbiamo fatto approfondimenti e workshop su tematiche legate a finanze, leadership, povertà delle risorse ed abbiamo riflettuto in piccoli gruppi su come vivere e diffonde una cultura fondata sul dare e sul condividere, partecipando anche ad un esercizio di sensibilizzazione dei consumatori chiamato “Into the Label”. Il titolo dell’ultimo giorno “Vivere affinché non ci sia più nessuno in necessità” riassume ciò che abbiamo vissuto. Erano presenti anche alcuni imprenditori che aderiscono all’Economia di Comunione, un nuovo modello economico che promuove la fraternità in tutti gli aspetti dell’impresa. SMU 2019_Mariapoli Luminosa_2Due di loro, di aziende concorrenti, hanno raccontato come hanno cercato di non compromettere il loro rapporto personale nonostante la concorrenza spietata del loro lavoro. Tra gli eventi della settimana anche “Hands4Humanity”: la visita a una casa di cura. E poi azioni anti-spreco e a favore del riciclo ed una mostra  d’arte dal titolo  “Trama di fraternità”, un viaggio su come divenire costruttori di tessuti di fraternità. Un giorno siete stati a New York City. Che cosa avete fatto? È stata una giornata dedicata alla crisi climatica. Insieme a Lorna Gold, autrice del libro “Climate Generation” e ad altri attivisti ambientali, si è parlato di come combattere l’ingiustizia climatica. Ognuno ha scritto su un foglio un suo contributo o un desiderio su questo tema e lo ha posto accanto al disegno di un grande tronco. I nostri impegni formavano così un grande albero, un appello all’azione individuale e collettiva. “Questo evento mi ha aiutato a capire che un mondo unito non solo è possibile, ma sta già diventando realtà!  – ha detto Maria Bisada di Toronto – Anche se questo percorso sta per finire, la nostra missione non finisce qui”. Facendo tesoro degli impegni presi e mettendoli in pratica, adesso infatti apriamo, con tutti i giovani dei Focolari, il secondo dei “Sentieri per un mondo unito”, incentrato su pace, diritti umani, giustizia e cultura della legalità.

Stefania Tanesini

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A Birmingham (UK) segni di unità

A Birmingham (UK) segni di unità

Dal 29 giugno al 4 luglio scorso Maria Voce e Jesús Morán si sono recati a Birmingham (UK), per partecipare ad una sessione dell’incontro dei Segretari Generali delle Conferenze Episcopali d’Europa (CCEE). Hanno incontrato anche la comunità dei Focolari e hanno fatto visita a uno dei centri Sikh della città. Da secoli nota come “città dei mille mestieri” e “officina del mondo”, Birmingham è la seconda città più popolosa del Regno Unito; oggi presenta un volto giovane – il 25% dei suoi abitanti ha meno di 25 anni – e spiccatamente multiculturale. Conseguenza, in larga parte, del via vai di lavoratori provenienti da ogni parte del Paese e del mondo che, dalla Rivoluzione Industriale ad oggi, hanno calpestato (e costruito) le vie della città e l’economia del Paese. È qui che dall’1 al 4 luglio si è svolto l’incontro dei Segretari Generali delle Conferenze Episcopali Europee (CCEE) sul contributo del cristianesimo al risveglio di una coscienza che possa dirsi realmente europea. Maria Voce è stata invitata a portare la sua testimonianza sull’importanza dei carismi all’interno della Chiesa, con una relazione dal titolo “Profilo petrino e profilo mariano: insieme per una nuova Pentecoste”. Nonostante il viaggio-lampo, la presidente e il co-presidente dei Focolari hanno potuto conoscere la piccola comunità del Movimento che rispecchia la varietà di razze e culture presenti in città. C’erano persone da Burundi, Uganda, India, Malesia, Filippine accanto a quelle nate in Gran Bretagna; erano Sikh, Musulmani e Cristiani dalle Chiese Cattolica e Anglicana, ma anche di convinzioni non religiose. IMG 20190630 WA0041In un dialogo semplice e spontaneo, Maria Voce ha indicato loro una via: “La fratellanza del genere umano è la nostra meta e ciascuno di noi deve fare il proprio passo; e lo facciamo quando amiamo, perché l’amore fa vedere ciò di cui gli altri hanno bisogno. Questa città dei mille mestieri può diventare la città dei mille volti, dei mille sapori e dei mille incontri con le tante persone che incontrate. Vi auguro che ogni persona che incontrate sia veramente toccata dall’amore che avrete verso tutti”. Hanno poi visitato anche il Guru Nanak Nishkam Sewa Jatha Gurdwara dove ha sede il IMG 20190630 WA0056centro di una delle comunità Sikh della città. Il Presidente, Bhai Sahib Bhai Mohinder Singh l’ha accolta con affetto, assieme a un gruppo di ragazzi di due scuole superiori della città, la scuola Sikh Nishkam High school e la scuola cattolica Saint Paul’s High. Presente anche l’arcivescovo cattolico di Birmingham Bernard Longley e un rappresentante del vescovo anglicano David Urquhart . Da anni le due comunità – quella Sikh e dei Focolari – lavorano fianco a fianco per la pace, per testimoniare, come è stato detto, che è molto di più ciò che unisce che ciò che divide. La tappa a Birmingham del complesso internazionale Gen Verde, nel novembre scorso, ne è stata un esempio: molti giovani di fedi diverse hanno partecipato ai workshop organizzati dalla band e allo spettacolo finale. Durente la visita al Gurdwara, a Maria Voce è stata consegnata la “Carta della pace per il perdono e la riconciliazione”, sottoscritta da diversi leader e organizzazioni religiose internazionali e che punta a “a promuovere la guarigione dalle divisioni, l’armonia, la giustizia e la pace sostenibile nel nostro mondo”, come recita il preambolo stesso. “La divisione non è il progetto di Dio; il progetto di Dio è l’unità e noi ci crediamo – ha concluso quindi Maria Voce – ciò che ci lega non sono solo gli sforzi di collaborazione per scopi comuni. Ci lega un dono di Dio: il sogno di unità di tutta la famiglia umana”. Ha poi sottolineato la centralità del perdono in uno stile di vita e di relazioni incentrate sul dialogo e l’accoglienza reciproca: “Solo attraverso questi piccoli passi riusciremo a superare anche i conflitti che ogni giorno tentano di dividerci”. Bhai Sahib Bhai Mohinder Singh ha poi donato alla presidente dei Focolari un brano tratto dalle Sacre Scritture Sikh che raccontano l’amore e l’unione tra Dio e il creato, auspicando di continuare a camminare insieme per la pace e l’armonia dei popoli. IMG 4355Il 2 luglio la presidente dei Focolari ha tenuto il suo intervento all’incontro dei Segretari Generali delle Conferenze Episcopali d’Europa; presente anche Jesús Moran, Co-presidente, che ha partecipato ad una sessione di dialogo. Maria Voce ha sottolineato la “co-essenzialità tra doni gerarchici e doni carismatici nella Chiesa”. Per la presidente dei Focolari le diverse realtà “che nascono da un carisma hanno bisogno di vivere ben innestate nell’insieme della compagine ecclesiale di cui fanno parte e di coltivare un fecondo interscambio con tutte le altre realtà”. “Non si tratta di fare tutti insieme la stessa cosa, stando fermi ‘a casa’, ma di mettersi in cammino nelle direzioni più diverse, animati dalla comune ansia di arrivare fino ai confini della terra”. Infine ha indicato il profilo mariano della Chiesa quale dimensione che “insegna come dar vita a una pastorale autenticamente generativa”.

Stefania Tanesini

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Una Mariapoli per l’Europa

Una Mariapoli per l’Europa

Per la prima volta il meeting storico dei Focolari viene organizzato a livello continentale e sarà l’Europa a fare da apripista. Dal 14 luglio all’11 agosto prossimi sulle Dolomiti italiane sono attese 3.000 persone. Per la prima volta in 70 anni i Focolari organizzano il loro raduno storico, la “Mariapoli” (città di Maria), per un intero continente, l’Europa. La Mariapoli europea che ha come titolo e motto “Puntare in alto” si svolgerà dal 14 luglio all’11 agosto 2019 a Fiera di Primiero, sulle Dolomiti italiane, proprio dove questa esperienza è iniziata, ispirata dal carisma dell’unità, 70 anni fa. TonadicoSecondo gli organizzatori l’evento sta suscitando molto interesse. In poche settimane, le prenotazioni anticipate hanno superato di gran lunga gli alloggi disponibili. Al 31 gennaio, data di chiusura delle pre-iscrizioni, si sono registrate quasi 3.000 persone, sarannò dunque presenti circa 600 persone a settimana. La Mariapoli europea si colloca sullo sfondo di un continente sempre più frammentato. “Il nostro sogno è quello di avere un evento che sottolinea la bellezza del continente europeo in tutta la sua diversità, dove la ricchezza di ogni cultura emerge nello splendido arazzo che è l’Europa”, ha detto Peter Forst dei Focolari. “Crediamo che attraverso la condivisione e una sempre maggior conoscenza delle nostre testimonianze, delle nostre culture e della nostra storia possiamo gettare le basi per un’Europa più unita”. La Mariapoli è un incontro in cui i cittadini di una città temporanea cercano di costruire un nuovo tipo di società umana basata sulle relazioni, come in una famiglia: fraternità e rispetto reciproco sono al centro di queste vacanze. I partecipanti saranno ospitati in strutture alberghiere, istituti religiosi, case e appartamenti in affitto nella bella valle del Primiero. Un team composto da persone provenienti da diversi Paesi europei ha preparato il programma delle quattro settimane, che comprenderà una serie di input tematici, momenti di scambio culturale, workshop e tavole rotonde. “Speriamo che ci sia qualcosa per tutti! E, naturalmente, sia anche una vacanza. I partecipanti avranno ampia scelta: passeggiate, escursioni e altri eventi culturali”, ha commentato Ana Siewniak dal Regno Unito, membro del comitato scientifico.  Ha detto a CatholicIreland.net che uno degli obiettivi della Mariapoli europea è quello di avere “spazi in cui scambiare la ricchezza delle nostre culture e delle nostre esperienze”, per esempio imparando i rispettivi repertori musicali o danze nazionali. In una recente intervista, Maria Voce, presidente del Movimento dei Focolari, ha descritto la sua prima esperienza dell’ultima Mariapoli a Primiero nel 1959. “Me lo ricordo bene, dormivamo nelle aule scolastiche, tutti i materassi erano sul pavimento. C’era una sedia tra ogni letto e questo costituiva l’arredo per tutti i partecipanti. Non c’erano armadi, non c’erano specchi, eppure niente di tutto questo ha compromesso l’esperienza della Mariapoli”. Anche se la Mariapoli era materialmente povera, continua Maria Voce, era “molto ricca di grazie spirituali. Il divino costruito tra tutti risplendeva tra la gente della Mariapoli, coinvolgeva i partecipanti”. Tra le 12.000 persone che passarono per la Mariapoli di Fiera di Primiero nel 1959 c’erano persone di ogni ceto sociale, spiega ancora la presidente dei Focolari, e di molti Paesi. “I poveri e i ricchi arrivarono grazie a una grande comunione di beni tra tutti”. “Era veramente l’incontro di una città ricca di relazioni e d’amore reciproco. Le persone erano tutte uguali e l’amore dava a tutti la stessa vita divina e piena gioia”.

Susan Gately

Fonte: Catholicireland.net Per informazioni: mariapolieuropea.org (altro…)

Vangelo vissuto: “Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date”

La logica di Gesù e del Vangelo è sempre ricevere per condividere, mai accumulare per se stessi. È un invito anche per tutti noi a riconoscere ciò che abbiamo ricevuto: energie, talenti, capacità, beni materiali, e metterli a servizio degli altri. La retta di iscrizione Sono responsabile di un ostello per studenti in un villaggio del Punjab. Il giorno dell’iscrizione all’esame di maturità due fratelli vengono a dirmi che non hanno i soldi per iscriversi. Purtroppo non ho neanch’io i mezzi per aiutarli. Ma non trovo pace al pensiero di quei ragazzi e due giorni dopo, racimolati alcuni risparmi, a loro insaputa mando all’ufficio del provveditorato le rispettive richieste di iscrizione. Il giorno stesso ricevo l’offerta di un grosso lavoro nei campi con il mio trattore. (M.A. – Pakistan) Il resto in più Raramente alla cassa controllo il resto, perché vado sempre di fretta. Una sera, però, già in cammino verso casa, faccio questo controllo. Il resto in più non è molto, ma penso che il cassiere potrebbe avere dei problemi se a fine giornata non tornano i conti. Torno quindi indietro per restituire quello che non mi appartiene. (Annalisa – Svizzera) Tutto quello che ho Sono anziano e vivo solo, con una misera pensione che non mi consente di arrivare a fine mese, ma la provvidenza di Dio non mi fa mai mancare il necessario. Un giorno in cui devo andare in ospedale per delle visite di controllo ho in tasca solo 2 euro per il biglietto del bus. Un povero mi chiede l’elemosina. Gli do quei 2 euro. Qui sono conosciuto, forse qualcuno mi darà un passaggio in auto. Faccio pochi passi e incontro una persona che mi conosce bene: senza che io dica niente, prende il portafoglio e mi offre 50 euro. (Tonino – Italia) Picnic Con le nostre quattro bambine abbiamo fatto una passeggiata fuori città. Abbiamo giocato, pranzato, cantato con allegria. Verso sera siamo ritornati stanchi, ma contenti. Sulla porta di casa, però, non troviamo le chiavi. Chi aveva le chiavi? Chi aveva chiuso? Tra me e mia moglie sta nascendo un diverbio quando la seconda interviene: “Perché state a litigare? Gesù non ci ha detto di amarci l’un l’altro?”. A queste parole cambiamo atteggiamento. Subito dopo troviamo le chiavi nella borsa del picnic. (T.V. – Madagascar)

a cura di Chiara Favotti 

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Up2Me Project: a scuola di reciprocità

Up2Me Project: a scuola di reciprocità

Affettività, sessualità e relazioni interpersonali sono al centro di questo percorso rivolto ai ragazzi e alle famiglie. Quest’anno si aprono anche alla fascia dei bambini. Ne parliamo con  i coniugi Barbara e Paolo Rovea.05/07/2019 Siamo onesti: costruire relazioni che possano dirsi tali non è mai stato facile, tanto più oggi in cui gran parte dei nostri rapporti vengono filtrati dalla tecnologia e questo a partire dalla più tenera età. Bambini e ragazzi apprendono molto dallo schermo dello smartphone, mentre i genitori di oggi sono quantomeno disorientati e perennemente alla ricerca – più o meno cosciente – della chiave per comprendere ed educare i propri figli all’affettività e alla sessualità. È una sfida immane se affrontata in solitaria, che diventa invece possibile se vissuta in sinergia tra famiglia, animatori ed esperti. Il Progetto Up2Me – letteralmente: “dipende da me” – parte proprio dalla ricomposizione del patto educativo. Nasce per offrire ad adolescenti, preadolescenti e alle loro famiglie uno spazio personalizzato ma anche condiviso e soprattutto qualificato, per conoscere e affrontare le emozioni, per dare vita a relazioni positive in famiglia, a scuola, nei gruppi; in definitiva per offrire strumenti per costruirsi un progetto di vita. Nato nell’ambito dei percorsi educativi dei Focolari, il progetto è cresciuto e si sta diffondendo in diversi Paesi. Ne parliamo con i coniugi Barbara e Paolo Rovea, lei fisioterapista e lui medico, italiani, del comitato scientifico di Up2Me e membri del Centro Internazionale Famiglie Nuove. Immagine1 800x400Up2Me è partito nel 2016 con due corsi pilota in Italia e alcune sperimentazioni in diversi Paesi del mondo. Come è nata l’idea? Il progetto punta ad una formazione integrale – affettiva, sessuale, emotiva e ad orientare le scelte fondanti della vita – che i nostri figli si trovano ad affrontare e per le quali spesso non dispongono di strumenti adeguati. Anche molti genitori non si sentono sufficientemente preparati al ruolo di educatori e le informazioni ricevute a scuola o attraverso i mediain molti casi non formano al valore della persona nella sua interezza né educano all’assunzione di responsabilità in scelte e comportamenti. Alla base del progetto c’è l’idea di contribuire a formare una “persona-relazione”: di che si tratta? L’essere-in-relazione è l’essenza della persona umana, il fondamento ontologico per favorire una crescita completa che veda bambini e ragazzi, secondo le caratteristiche proprie della loro età, protagonisti di scelte consapevoli e capaci di vivere relazioni positive, per lo sviluppo armonico delle dimensionibiologica, emozionale, intellettuale, sociale, spirituale, storico-ambientale. Per poter diventare tutor di Up2Me e poter iniziare dei corsi occorre frequentare una scuola internazionale. Quali sono i prossimi appuntamenti? Per il 2019 sono previste tre nuove scuole: quella che si terrà nelle Filippine è indirizzata in particolare al continente asiatico e all’Australia; mentre quella in Argentina è rivolta ai partecipanti delle Americhe; infine quella di Praga (Repubblica Ceca) è indirizzata all’Europa. In quest’ultima sarà attivato per la prima volta anche un corso specifico per facilitatori del percorso Up2Me rivolto ai bambini. Up2Me prevede tre corsi per ragazzi (9-11/12-14/15-17 anni) e uno per bambini. Qual è la metodologia?20151126 02 È di tipo induttivo: sotto la guida dei tutor, il metodo aiuta a sviluppare nei giovani la capacità di acquisire autonomamente le conoscenze. Attraverso videoclip, giochi di ruolo, attività di gruppo, gli adolescenti e preadolescenti arrivano a ricavare principi generali, a formarsi una coscienza personale.  Up2Me inoltre offre ai loro genitori, se lo desiderano, un percorso parallelo su tematiche educative correlate agli argomenti affrontati dai ragazzi. Ci si scambiaesperienze di vita e si scopre l’educazione come una “missione possibile”, accompagnati da una coppia sposata. Infine, nel percorso per i bambini, i genitori sono coinvolti attivamente, accompagnati da facilitatori e da esperti e, insieme ai loro figli, attraverso giochi si aprono a temi specifici. Tutto questo per costruire una persona capace di conoscere le emozioni (riconoscerle in sé, negli altri e imparare a gestirle) e affrontare temi quali la corporeità, lavita e la morte.

Stefania Tanesini

Scarica QUI il flyer del progetto in diverse lingue. (altro…)

Maria Voce ai Segretari Generali delle Conferenze Episcopali d’Europa

La presidente dei Focolari, Maria Voce, racconta brevemente della sua partecipazione all’incontro annuale dei Segretari Generali delle Conferenze Episcopali d’Europa (CCEE) in corso a Birmingham (Regno Unito) dall’1 al 4 luglio. Al centro dell’appuntamento il rapporto tra istituzione e realtà carismatiche nelle Chiese d’Europa oggi. https://vimeo.com/345916876 “Ho partecipato in questi giorni all’incontro dei Segretari Generali delle Conferenze Episcopali d’Europa insieme a Jesus e sono stata invitata perché loro avevano scelto come tema la presenza del carisma e dell’istituzione nelle Chiese d’Europa e la loro coessenzialità, la loro combinazione. Hanno voluto mettere a base di tutto il loro incontro che dura quattro giorni proprio questi due temi principali; uno affidato a un vescovo per la parte istituzionale e uno affidato a me per la parte carismatica. Devo dire che mi hanno accolto con grande affetto, con grande stima e che quando ho parlato ho sentito una profonda comprensione di quanto dicevo e un ascolto eccezionale, posso dire. Dopo hanno ancora discusso su questo tema per un’ora in gruppo e dopo hanno voluto ancora incontrarci per approfondire ancora alcuni aspetti del tema con grande attenzione. Ho trovato in tutti una stima enorme per il Movimento e una nuova considerazione di tutti i movimenti e del loro apporto nelle Chiese europee. Ora loro continueranno i lavori su questo stesso argomento ma ci hanno veramente ringraziato perché sentivano che la nostra presenza rappresentava proprio questa realtà carismatica. In particolare quando si è parlato dell’integrazione del profilo mariano e del profilo petrino nella Chiesa sono stati particolarmente grati che a presentarlo fosse una persona di un movimento come il Movimento dei Focolari, la presidente, e in particolare una donna; quindi erano molto grati di questa presenza e, tra l’altro, ero l’unica donna in mezzo a una quarantina di sacerdoti fra cui anche sei vescovi che rappresentavano le varie Conferenze Episcopali d’Europa. All’inizio c’è stata anche l’accoglienza da parte del cardinale di Westminster e dell’arcivescovo di Birmingham che veramente hanno dimostrato, anche loro, una grandissima accoglienza e un grande amore per il movimento e per me personalmente. Quindi ringrazio veramente anche tutti quelli che mi hanno accompagnato”.

A cura della Redazione

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