Movimento dei Focolari
La festa del “nuovo giorno”

La festa del “nuovo giorno”

b6dc1756de Per celebrare il Capodanno persiano, che coincide con l’equinozio e quindi con l’arrivo della primavera, il 21 marzo, in molti paesi dell’Asia e dell’Europa orientale, si celebra la festa di Nawrūz (che significa “nuovo giorno”), proclamata Giornata internazionale dalle Nazioni Unite e iscritta dal 2009 nella lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’umanità. Nawrūz è una festa antichissima, allegra e gioiosa, celebrata, si calcola, da circa 300 milioni di persone. Collegata all’idea della rinascita della natura, è pervasa da un ricco simbolismo e promuove valori di pace, riconciliazione, solidarietà tra generazioni, amicizia tra famiglie, popoli e comunità. (altro…)

Un mondo senza pregiudizi

Esistono ancora i pregiudizi basati sul colore della pelle, dopo le grandi conquiste del secolo scorso? Molti passi sono stati fatti, ma ancora si deve lavorare per abbattere completamente ogni forma di disparità. Ce lo ricorda, il 21 marzo, la Giornata Internazionale per l’eliminazione della discriminazione razziale, istituita nel 1966 dalle Nazioni Unite, in ricordo del massacro di Sharpeville, in Sudafrica, avvenuto lo stesso giorno del 1960. Quel giorno, forse il più sanguinoso dell’apartheid, la polizia aprì il fuoco su una folla di cittadini neri che protestavano contro una misura di segregazione razziale loro imposta. Circa 70 rimasero a terra privi di vita. In questi giorni, in varie parti del mondo vengono organizzate campagne a favore dell’integrazione e contro ogni forma di discriminazione, odio e violenza perpetrata per motivi razziali. Grandi protagonisti in queste iniziative, come sempre, i giovani. (altro…)

Bilancio economico iniziative gen 4

Bilancio economico iniziative gen 4

MontaggioArticoloHSG3EnCon una lettera di ringraziamento indirizzata ai gen4 di tutto il mondo è stato pubblicato il bilancio di “Hanno sloggiato Gesù”, l’iniziativa che vede impegnati ogni anno i bambini del Movimento dei Focolari durante il periodo natalizio. Grazie alle offerte raccolte dalla presentazione dei “bambinelli” in gesso raffiguranti Gesù, durante lo scorso periodo di Natale i gen4, aiutati dagli adulti e in alcuni casi anche dalle istituzioni cittadine, hanno raccolto 3.627,60 euro, che sono stati destinati a otto progetti in Brasile, Messico, Colombia, Venezuela, Perù, Argentina, Burundi, Uganda e Siria. A questa cifra è stata aggiunta una donazione destinata a cure mediche, alimentazione e materiale scolastico per quattro progetti in Repubblica Centro Africana, Cameroun, Egitto e Iraq. Al di là delle cifre, è da evidenziare la “cultura del dare” della quale i gen4 si nutrono. (altro…)

El primer amor

El primer amor

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El primer amor

  A las muchas obras de Chiara Lubich (1920-2008) publicadas cuando aún estaba entre nosotros, se añade ahora una selección póstuma de cartas, un género literario especialmente idóneo para desvelar la auténtica personalidad de quien escribe. El libro contiene 60 cartas escritas por Chiara entre los 23 y los 29 años de edad. Cartas que no son un tratado, tampoco son fruto de una elaboración conceptual ni fueron escritas para ser publicadas, pero, por su fuerza profética, se revelan como una de las grandes experiencias espirituales del siglo XX. Pero además, ahora que conocemos el intenso papel que Chiara ha desempeñado en el campo eclesial, ecuménico e interreligioso , cuando uno lee estas cartas, en lugar de sentirse lejos de ella, como si habitase en regiones inaccesibles a la generalidad, la siente muy cerca, «una de nosotros». Resulta convincente en su decidida aserción: «En esta vida que pasa como un relámpago, un sola cosa […] le tenemos que pedir a Dios: amarlo» (C 14). Y la consecuencia lógica es que uno siente hasta qué punto la unidad del mundo es un objetivo perseguible por todos y vocación segura del cristiano. Editorial Ciudad Nueva  

Il segreto per rialzarci

Al cristiano non è consentita la disperazione; non è consentito abbattersi. Possono crollare le sue case, disperdersi le sue ricchezze: egli si risolleva, e riprende a lottare: a lottare contro ogni avversità. Gli spiriti pigri, accovacciati nelle consuetudini facili e comode, si spaventano all’idea della lotta. Ma il cristianesimo ci sarà finché resiste la fede nella resurrezione. La resurrezione di Cristo, che ci inserisce in Lui e della sua vita ci fa partecipi, ci obbliga a non disperare mai. Ci da il segreto per rialzarci da ogni crollo. La quaresima è – e deve essere – anche un esame di coscienza, attraverso cui possiamo contemplare quel che di spento brulica nel fondo della nostra anima e della nostra società, dove si aggancia la miseria d’un cristianesimo fattosi in molti di noi ordinaria amministrazione, senza palpiti e senza impeti, come vela senza vento. Ci prepara alla resurrezione di Cristo, motivo di rinascita della nostra fede, speranza e carità: vittoria delle nostre opere sulle tendenze negative. La Pasqua a noi insegna a sconfiggere le passioni funerarie, per rinascere. Rinascere ciascuno, in unità di affetti, col vicino, e ogni popolo, in concordia di opere, per stabilirci nel regno di Dio. Questo si traduce in una costituzione sociale, mediante un ordinamento che con un’autorità, leggi e sanzioni, agisce per il bene degli uomini e arriva al cielo, ma attraverso la terra. E si modella sull’ordine divino. La sua legge è il Vangelo, e comporta l’unità, la solidarietà, l’eguaglianza, la paternità, il servizio sociale, la giustizia, la razionalità, la verità, con la lotta alla sopraffazione, alle inimicizie, all’errore, alla stupidità … Cercare il regno di Dio è quindi cercare le condizioni più felici per l’espressione della vita individuale e sociale. E si capisce: dove regna Dio, l’uomo sta come un figlio di Dio, un essere d’infinito valore, e tratta gli altri uomini ed è trattato da loro come fratello, e fa agli altri quel che vorrebbe che gli altri facessero a lui. E i beni della terra sono fraternamente messi in comune, e circola l’amore col perdono, e non valgono barriere, che non hanno senso nell’universalità dell’amore. Mettere per primo fine il regno di Dio, dunque, significa innalzare la meta della vita umana. Chi persegue per prima cosa il regno dell’uomo persegue un bene soggetto a rivalità e contestazioni. Invece l’obiettivo divino trae gli uomini più su del piano delle loro risse e li unifica nell’amore. Poi, in quella unificazione, in quella visione superiore delle cose della terra, anche la faccenda del mangiare, vestire e godere riprende le sue proporzioni, si colora d’un senso nuovo e si semplifica nell’amore, e si ha la vita piena. In questo senso anche per noi, Cristo ha vinto il mondo. Igino Giordani, Le feste, S.E.I. (Società Editrice Internazionale), Torino, 1954, pp. 110-125. (altro…)

Roma: convegno di “Comunione e diritto”

Roma: convegno di “Comunione e diritto”

diritto Un ‘patto’ alla radice della reciprocità in famiglia (avv. M. Giovanna Rigatelli) – Il procedimento di separazione e divorzio: “quaestiones selectae” (dott. Giovanni D’Onofrio, magistrato) – La riforma del processo canonico di nullità matrimoniale (avv. rotale Carlo Fusco) Interventi dei partecipanti. Modera: dott.ssa Rossana Brancaccio, magistrato. Invito