Ott 13, 2016 | Focolari nel Mondo
La conclusione delle celebrazioni si svolgerà il 5 e 6 novembre a Fátima Domenica 6 novembre, sarà un giorno di Festa alla quale invitiamo tutti gli amici del Movimento dei Focolari
Il programma: 11,30 – Messa | Auditorium del Centro Paulo VI 13,15 – Pranzo 15,30 – Festa commemorativa dei 50 anni del Movimento dos Focolares em Portugal | Auditorium del Centro Paulo VI 17,30 – Conclusione Sarà per noi motivo di grande gioia potere avere con noi la presenza di tanti amici! Iscrizioni : Per il 5 e 6 novembre qui – Solo per il 6 novembre qui Per ulteriori informazioni: 50anos@focolares.pt tel: +351 263 790 676 (altro…)
Ott 13, 2016 | Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Instabilità politica, precarietà economica, corruzione, estremismo religioso, riduzione dell’offerta educativa. Sono solo alcune delle cause che spingono la popolazione irachena ad una migrazione senza precedenti. Oggi rimanere in Iraq è una scelta davvero difficile. Specie se sei cristiano. Eppure l’Iraq dispone di notevoli risorse naturali e il suo popolo è ricco di umanità e di grande capacità di inclusione. Basti pensare alla pluralità delle culture, di lingue, religioni, alle varie etnie che per secoli hanno saputo convivere in pace. Habitat del patrimonio cristiano fin dalle sue origini, da duemila anni l’Iraq è stata la casa naturale di comunità cristiane molto vive. Con l’imperversare delle guerre sono però diventate, oggi, oggetto di discriminazione e persecuzioni. L’evento più atroce è stato due anni fa, quando estremisti ISIS hanno preso Mossul e tutta la pianura attorno: in poche ore migliaia di cristiani hanno dovuto abbandonare le loro case e, con i soli vestiti addosso, fra mille disagi e pericoli, sono dovuti sfollare e poi emigrare verso la Giordania o il Libano dove hanno trovato asilo in improvvisati campi profughi. Secondo alcune statistiche i cristiani in Iraq erano un milione e mezzo (2003), oggi non raggiungono i 300.000. Anche la comunità dei Focolari ha subito gli effetti devastanti di questa barbarie. Ma sia quelli che hanno lasciato il Paese, sia chi è rimasto – concentrati nelle città di Erbil, Baghdad e Bassura, e a Dohuk – cercano di trasmettere pace ovunque, costruendo ponti di solidarietà. Tuttavia, mentre ai convegni estivi di più giorni tipici dei Focolari, le Mariapoli, in passato c’erano oltre 400 persone, a quello tenutosi dal 9 all’11 settembre di quest’anno erano appena in 40. Ma il calo numerico non ha influenzato il profilo qualitativo, decisamente cresciuto in intensità e profondità, anche perché il tema centrale metteva l’accento sui rapporti interpersonali da vivere all’insegna della misericordia. Ospiti di un convento a Sulaymaniya, vicino al confine con l’Iran, i partecipanti hanno vissuto tre giorni di vere e proprie esercitazioni nell’amore reciproco. Racconta Rula, focolarina giordana del focolare di Erbil: «Abbiamo pregato, giocato, passeggiato in un’atmosfera di famiglia, sperimentando la vera comunione. Nel momento dedicato alla famiglia è scattata una tale condivisione che ha permesso di parlare del rapporto di coppia, della sfida dell’immigrazione, della conciliazione lavoro-famiglia, dell’educazione dei figli… Mentre i giovani, attraverso coreografie, hanno mostrato come diventare ponti l’uno verso l’altro». La Mariapoli ha avuto anche la presenza del vescovo di Baghdad mons. Salomone, che ha infiammato tutti con le sue parole: «Gesù ci chiede di essere lievito per questo mondo. Sono contento che abbiate scelto questa città per incontrarvi perché, anche se siete pochi, sicuramente lascerete qui la tipica impronta di chi è seriamente impegnato a vivere il Vangelo». Il focolare cerca di sostenere quanti sono rimasti, come anche chi si decide per la partenza, proprio perché sa che non è facile, specie per i giovani, vivere senza poter progettare il proprio futuro. «Vediamo che nonostante siano all’estero – continua Rula – vogliono ancora rimanere in contatto. Un giovane, da un campo rifugiati ci ha scritto che la spiritualità dell’unità è l’unica luce che lo sostiene e che il cercare di amare gli altri dà un senso alla snervante attesa che sta vivendo». Fra le tante esperienze condivise in Mariapoli, emblematica quella di un chirurgo di un ospedale pubblico. Poiché i medici non ricevono regolarmente gli stipendi, essi cercavano di programmare gli interventi nel pomeriggio, quando cioè sono a pagamento. Ma lui ha deciso di aiutare il maggior numero di persone possibile e fissa tutti i suoi appuntamenti al mattino. All’inizio i colleghi lo criticavano, ma poi piano piano hanno deciso anche loro di fare come lui. (altro…)
Ott 13, 2016 | Focolari nel Mondo
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Ott 12, 2016 | Cultura, Focolari nel Mondo
Lionello nasce il 10 ottobre 1925, a Parma, in una famiglia benestante da cui riceve un’educazione basata sull’onestà e autenticità. Frequenta il liceo negli anni segnati dalla seconda guerra mondiale, nei quali avverte una particolare “attenzione” verso i problemi sociali e civili. Nel ‘43 s’iscrive alla facoltà di Giurisprudenza e si laurea nel ‘47 a pieni voti e con la lode, dopo un periodo d’interruzione che trascorre in prigione per aver aiutato il movimento partigiano. Dopo la guerra si occupa con impegno delle attività formative e culturali della FUCI (Universitari Cattolici Italiani) e delle attività politiche della Democrazia Cristiana, non trascurando l’assistenza ai poveri nella Conferenza di S. Vincenzo. Ma teme l’imborghesimento. Aderisce quindi ad una iniziativa che riunisce giovani desiderosi di un approfondimento spirituale alla luce del Vangelo. Lì viene a conoscenza della spiritualità dell’unità di Chiara Lubich e, nel gennaio del ’50, incontra Ginetta Calliari, una delle prime focolarine. «Ella ci parlò assai semplicemente ma con grande convinzione. (…) Il cristianesimo che mi veniva esposto era così fresco ed affascinante che quasi mi pareva di ascoltare per la prima volta cosa fosse il cristianesimo stesso », ricorda. Insieme a questa crescita spirituale ne segue anche quella professionale: diventa il più giovane pretore d’Italia. Nel ’53 partecipa alla Mariapoli estiva, dove si approfondisce la spiritualità dell’unità. Incontra Chiara Lubich, Pasquale Foresi e Igino Giordani. Sono giorni che segneranno per sempre la sua vita. Li ricorda così: «Quella convivenza, pur essendo di piccole dimensioni, aveva una sua completezza: c’erano vergini e coniugati, sacerdoti e operai. Poteva essere modello della più grande società, avendo in sé una legge di valore universale. Vidi in quel “corpo” di persone unite in Cristo, pur nella povertà dei mezzi materiali, pur composto da persone non prive di difetti e di ingenuità, un organismo in cui il Signore aveva deposto una luce, una legge, una ricchezza destinate a dilagare in tutto il mondo (…)». In quel convegno decide di seguire Dio nel focolare. Nel ‘61 fa un passo che suscita scalpore: lascia la professione (nel frattempo era stato nominato Sostituto Procuratore della Magistratura a Parma) per dedicarsi completamente al Movimento. Il settimanale Gente pubblica un articolo su questo Magistrato che «aveva lasciato la toga per la Bibbia». Nel ‘62 riceve il «Premio della bontà» dalla Regione Emilia.

Loppiano: Lionello Bonfanti e Renata Borlone
Troviamo Lionello a Roma, alla prima scuola internazionale di Grottaferrata, quindi a Torino e poi nella cittadella di Loppiano nel ‘65 dove, per 15 anni, insegna ai giovani focolarini e dedica tutto se stesso allo sviluppo della nascente cittadella con “l’amore reciproco come legge fondamentale”. Diventa sacerdote nel ’73 e per lui si tratta di «essere al servizio del carisma, essere una trasparenza d’amore, essere “più Gesù” per gli altri». Nell’ ‘81 ricopre vari incarichi al centro del Movimento a Rocca di Papa. Dopo la licenza in Teologia e Diritto Canonico, diventa un esperto di associazioni laicali, svolgendo un’opera preziosa di consulente per la formulazione degli Statuti del Movimento dei Focolari (Opera di Maria), a contatto con i migliori canonisti della Santa Sede. Nell’estate dell’ ’86 gli viene diagnosticato un tumore e spesso gli ritornano alla mente e al cuore alcuni pensieri di Chiara Lubich, specie uno su Maria: «È tutta bella l’Ave Maria in ogni sua espressione, ma oggi io vorrei suggerire di sottolineare con il cuore in modo particolare la duplice richiesta: “Prega per noi peccatori adesso” e “nell’ora della nostra morte”, affinché Maria ci assista con la sua intercessione presso Dio in ogni nostro attimo presente e perché in quel momento importante, che è la morte, sia presente presso di noi in modo speciale». Muore improvvisamente l’11 ottobre. C’è chi l’ha definito “uomo delle Beatitudini”, perché proprio in esse lo troviamo rispecchiato: nella purezza di cuore, nella mitezza, nella misericordia, nella pace, nella fame e sete della giustizia. La frase del Vangelo che ha orientato la sua vita è, infatti, “Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta” (Mt 6, 33). (altro…)
Ott 12, 2016 | Cultura
Tra autobiografia e cronaca il libro racconta le storie di tanti che vivono ai bordi delle strade in un «anonimato assordante», nel vuoto della desolazione e della sofferenza. A quei tanti, incontrati nei suoi interminabili giri tra le piccole e le grandi città del Nord del Paese, l’Autore prova a dar voce, ricostruendo pezzo dopo pezzo la realtà viva e cangiante delle periferie dell’esistenza. Ne emerge un caleidoscopio di vite vissute e condivise da chi sempre nella pienezza esistenziale per spirito di solidarietà o per senso di giustizia dedica la propria vita a migliorare le condizioni di uomini e donne che il degrado urbano e l’indifferenza della gente hanno privato del loro diritto di cittadinanza. Silvano Gianti è nato a Cuneo nel 1957. Da sempre attento a chi vive in situazioni di povertà e di disagio, ha vissuto in diverse città d’Italia e abita attualmente a Genova, dove lavora per “Città fraterna”, una onlus che sostiene i disoccupati del capoluogo ligure. Ha pubblicato in passato sul «Sole 24 ore» online, dal 1978 scrive sul settimanale diocesano «La Guida» e collabora con la rivista «Città Nuova». La collana Vite vissute: storie di uomini e donne del nostro tempo che hanno scelto, con coraggio e determinazione, di agire per il bene comune. Città Nuova Ed.
Ott 12, 2016 | Chiesa, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Spiritualità
La decisione di papa Francesco di dedicare la XV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi a “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”, nell’ottobre 2018, è stata accolta con gioia e interesse anche dal Movimento dei Focolari e, con accenti particolarmente significativi, dalle sue diramazioni giovanili. Le nuove generazioni sono sempre state essenziali alla vita dei Focolari, nella reciprocità con la componente adulta che le accompagna anche nel discernere il proprio progetto di vita. Le prime reazioni dei giovani dei Focolari: «È una buona notizia e anche una risposta. La scelta corrisponde ad un bisogno. Stiamo già provando a vivere la vocazione non come scelta a se stante, ma come realtà unita alla fede. È il tempo di unificarle nella nostra vita. Siamo contenti che il Papa pensi a noi!». (Gloria, Uganda) «Bellissima notizia. Se non si offre un ambiente buono ai giovani nella Chiesa oggi, non ci sarà una cultura buona nella Chiesa domani. Penso che papa Francesco voglia lasciare la Chiesa in buone mani. Occorrono buoni pensieri su come vivere la vocazione. E non soltanto rispetto a scelte future: sposarsi, diventare sacerdote, religioso, focolarino… Nella formazione con i Focolari ho imparato a considerare la vocazione anche nel presente, come risposta da vivere fin da subito. Quindi spero che il Sinodo si concentri anche su questo aspetto». (Ryan, USA) «È stata una sorpresa. Sono sicura che il Papa saprà arrivare a tutti i giovani. Tanti lontani dalla Chiesa si sono interessati della sua enciclica sull’ambiente. Vedo in questo Sinodo una grande opportunità. Se si arriva a tutti sarà fantastico». (Amanda, Brasile) «Ciò che si apprende dalla Chiesa cattolica nel Paese dove sono cresciuta, ha sfumature diverse rispetto ad altri paesi. I pensieri divergono, anche se ci sono strumenti comuni come “Youcat”. La globalizzazione e i social media ci mettono a contatto con quanto la Chiesa insegna nei vari paesi del mondo. La diversità di approccio su questioni importanti può generare confusione in mancanza di una voce chiara. In questo il Papa e la Chiesa universale hanno un ruolo importante, tenendo conto della diversità delle culture. Vedo nel Sinodo una prospettiva bellissima». (Aileen, India) «Nei giovani cresce l’informazione sui problemi della Chiesa, in particolare su temi scottanti: scandali, questione sociale, Chiesa e politica. Sono argomenti che in Perù, ad esempio, creano sempre maggiore distanza tra la posizione del clero e la realtà dei giovani. La notizia del Sinodo mi dà speranza: potrebbe far vedere un volto più umano della Chiesa, con il contributo dei giovani e delle loro idee, utilizzando i mezzi di comunicazione e le reti sociali in maniera trasparente e convergente». (Jorge, Perú) «Sono cresciuto in parrocchia. Penso che il tema vocazione e giovani si sarebbe dovuto affrontare anni fa. Oggi siamo nel pieno di una crisi della vocazione in generale: alla famiglia, alla vita religiosa, come cittadini, ecc. Per questo mi sembra di poter dire: congratulazioni per la scelta». (Damián, Argentina) «La Chiesa ha dimostrato apertura verso i giovani con le Giornate Mondiali. Con papa Francesco penso che si voglia passare dalla teoria alla pratica mettendo al primo posto i giovani. Anche perché dovremo essere noi a trovare soluzioni ad un mondo in conflitto. A volte si pensa che non siamo capaci di affrontare i problemi, ma insieme a persone con esperienza e maturità arriviamo a delle soluzioni. È come se il Papa ci dicesse: siete pronti per questa sfida». (Jorge, El Salvador) «Chissà come si svolgerà di fatto questo Sinodo! Ma se i giovani potessero in qualche maniera partecipare di persona sarebbe importante. Penso sia desiderio di tutti avere voce attiva in questo Sinodo». (José Luis, Brasile) I giovani dei Focolari gioiscono anche della concomitanza del Sinodo con l’appuntamento che si sono dati a Manila nel luglio 2018, il Genfest, dove convergeranno dai cinque continenti. «È una bellissima coincidenza. Saremo nelle Filippine, in un continente con tanti giovani e guardato con attenzione dal Papa. Questo tempo di preparazione ci servirà per capire quale potrà essere il nostro contributo al Sinodo». (Jose Luis, Colombia) Fonte: SIF Servizio Informazione Focolari (altro…)
Ott 11, 2016 | Cultura, Focolari nel Mondo
L’Istituto Universitario Sophia è lieto di invitarLa all’inaugurazione dell’Anno Accademico 2016/17. Per maggiori informazioni e per la diretta streaming, consultare la pagina che sarà dedicata all’evento sul sito www.iu-sophia.org Depliant invito (altro…)
Ott 11, 2016 | Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni
Il Congresso, che è triennale, quest’anno celebra il 50° del Movimento Gen: “generazione nuova” del Movimento dei Focolari. Nel 1966 Chiara Lubich propose ai giovani che facevano parte del Movimento “Una rivoluzione d’amore”, che, espliciterà poi, ha per fine concorrere alla realizzazione del testamento di Gesù: “Che tutti siano uno”. Dall’adesione di migliaia di giovani in tutto il mondo a questo programma, è nato il Movimento Gen. Ora è sparso in tutto il mondo con appartenenti alle più diverse culture, estrazioni sociali, religioni ed anche non professanti un credo religioso. (altro…)
Ott 11, 2016 | Famiglie, Focolari nel Mondo, Sociale
La tempesta più violenta degli ultimi anni che ha investito l’Isola, già così provata, ha causato almeno 900 vittime. Ora incombe un pericolo ancora più grave e cioè le epidemie, e il colera in particolare. Wilfrid Joachim Joseph, referente SAD ad Haiti – sostegno a distanza, portato avanti dalle Famiglie Nuove – ci fa sapere che nei dintorni di Mont-organisé, zona rurale nel distretto di Ouanaminthe, a Nord-Est di Haiti, «Il ciclone Matthew, dove AFN (Azione Famiglie Nuove) sostiene a distanza tanti bambini, non ha fatto vittime, ma molti danni alle costruzioni. In particolare alle fattorie e alle stalle, con gravi conseguenze dovute alle poche fonti di sostentamento della popolazione che, proprio perché rurale, vive di agricoltura e allevamento”. Immediatamente il Movimento dei Focolari si è attivato per sostenere con aiuti di ogni genere le vittime di questa grave calamità naturale. Il “Coordinamento aiuti per le emergenze umanitarie”, segnala i seguenti conti correnti per chi vuole dare il proprio contributo per Haiti, specialmente per le comunità dei Focolari:
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Ott 11, 2016 | Chiara Lubich, Cultura, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Lionello nasce il 10 ottobre 1925, a Parma, in una famiglia benestante da cui riceve un’educazione basata sull’onestà e autenticità. Frequenta il liceo negli anni segnati dalla seconda guerra mondiale, nei quali avverte una particolare “attenzione” verso i problemi sociali e civili. Nel ‘43 s’iscrive alla facoltà di Giurisprudenza e si laurea nel ‘47 a pieni voti e con la lode, dopo un periodo d’interruzione che trascorre in prigione per aver aiutato il movimento partigiano. Dopo la guerra si occupa con impegno delle attività formative e culturali della FUCI (Universitari Cattolici Italiani) e delle attività politiche della Democrazia Cristiana, non trascurando l’assistenza ai poveri nella Conferenza di S. Vincenzo. Ma teme l’imborghesimento. Aderisce quindi ad una iniziativa che riunisce giovani desiderosi di un approfondimento spirituale alla luce del Vangelo. Lì viene a conoscenza della spiritualità dell’unità di Chiara Lubich e, nel gennaio del ’50, incontra Ginetta Calliari, una delle prime focolarine. «Ella ci parlò assai semplicemente ma con grande convinzione. (…) Il cristianesimo che mi veniva esposto era così fresco ed affascinante che quasi mi pareva di ascoltare per la prima volta cosa fosse il cristianesimo stesso », ricorda. Insieme a questa crescita spirituale ne segue anche quella professionale: diventa il più giovane pretore d’Italia. Nel ’53 partecipa alla Mariapoli estiva, dove si approfondisce la spiritualità dell’unità. Incontra Chiara Lubich, Pasquale Foresi e Igino Giordani. Sono giorni che segneranno per sempre la sua vita. Li ricorda così: «Quella convivenza, pur essendo di piccole dimensioni, aveva una sua completezza: c’erano vergini e coniugati, sacerdoti e operai. Poteva essere modello della più grande società, avendo in sé una legge di valore universale. Vidi in quel “corpo” di persone unite in Cristo, pur nella povertà dei mezzi materiali, pur composto da persone non prive di difetti e di ingenuità, un organismo in cui il Signore aveva deposto una luce, una legge, una ricchezza destinate a dilagare in tutto il mondo (…)». In quel convegno decide di seguire Dio nel focolare. Nel ‘61 fa un passo che suscita scalpore: lascia la professione (nel frattempo era stato nominato Sostituto Procuratore della Magistratura a Parma) per dedicarsi completamente al Movimento. Il settimanale Gente pubblica un articolo su questo Magistrato che «aveva lasciato la toga per la Bibbia». Nel ‘62 riceve il «Premio della bontà» dalla Regione Emilia.

Loppiano: Lionello Bonfanti e Renata Borlone
Troviamo Lionello a Roma, alla prima scuola internazionale di Grottaferrata, quindi a Torino e poi nella cittadella di Loppiano nel ‘65 dove, per 15 anni, insegna ai giovani focolarini e dedica tutto se stesso allo sviluppo della nascente cittadella con “l’amore reciproco come legge fondamentale”. Diventa sacerdote nel ’73 e per lui si tratta di «essere al servizio del carisma, essere una trasparenza d’amore, essere “più Gesù” per gli altri». Nell’ ‘81 ricopre vari incarichi al centro del Movimento a Rocca di Papa. Dopo la licenza in Teologia e Diritto Canonico, diventa un esperto di associazioni laicali, svolgendo un’opera preziosa di consulente per la formulazione degli Statuti del Movimento dei Focolari (Opera di Maria), a contatto con i migliori canonisti della Santa Sede. Nell’estate dell’ ’86 gli viene diagnosticato un tumore e spesso gli ritornano alla mente e al cuore alcuni pensieri di Chiara Lubich, specie uno su Maria: «È tutta bella l’Ave Maria in ogni sua espressione, ma oggi io vorrei suggerire di sottolineare con il cuore in modo particolare la duplice richiesta: “Prega per noi peccatori adesso” e “nell’ora della nostra morte”, affinché Maria ci assista con la sua intercessione presso Dio in ogni nostro attimo presente e perché in quel momento importante, che è la morte, sia presente presso di noi in modo speciale». Muore improvvisamente l’11 ottobre. C’è chi l’ha definito “uomo delle Beatitudini”, perché proprio in esse lo troviamo rispecchiato: nella purezza di cuore, nella mitezza, nella misericordia, nella pace, nella fame e sete della giustizia. La frase del Vangelo che ha orientato la sua vita è, infatti, “Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta” (Mt 6, 33). (altro…)