Dic 24, 2015 | Chiara Lubich, Focolari nel Mondo, Spiritualità
https://vimeo.com/33913534 «Se oggi dovessi lasciare questa terra e mi si chiedesse una parola, come ultima che dice il nostro Ideale, vi direi – sicura d’esser capita nel senso più esatto –: “Siate una famiglia”. Vi sono fra voi coloro che soffrono per prove spirituali o morali? Comprendeteli come e più di una madre, illuminateli con la parola o con l’esempio. Non lasciate mancar loro, anzi accrescete attorno ad essi, il calore della famiglia. Vi sono tra voi coloro che soffrono fisicamente? Siano i fratelli prediletti. Patite con loro. Cercate di comprendere fino in fondo i loro dolori. Fateli partecipi dei frutti della vostra vita apostolica affinché sappiano che essi più che altri vi hanno contribuito. Vi sono coloro che muoiono? Immaginate di essere voi al loro posto e fate quanto desiderereste fosse fatto a voi fino all’ultimo istante. C’è qualcuno che gode per una conquista o per un qualsiasi motivo? Godete con lui, perché la sua consolazione non sia contristata e l’animo non si chiuda, ma la gioia sia di tutti.
C’è qualcuno che parte? Lasciatelo andare non senza avergli riempito il cuore di una sola eredità: il senso della famiglia, perché lo porti dov’è destinato. Non anteponete mai qualsiasi attività di qualsiasi genere, né spirituale, né apostolica, allo spirito di famiglia con quei fratelli con i quali vivete. E dove andate per portare l’ideale di Cristo […], niente farete di meglio che cercare di creare con discrezione, con prudenza, ma decisione, lo spirito di famiglia. Esso è uno spirito umile, vuole il bene degli altri, non si gonfia… è, insomma, la carità vera, completa. Insomma, se io dovessi partire da voi, in pratica lascerei che Gesù in me vi ripetesse: “Amatevi a vicenda… affinché tutti siano uno”». Chiara Lubich (La dottrina spirituale – Città Nuova Ed. pp.92-93) (altro…)
Dic 22, 2015 | Centro internazionale, Chiesa, Spiritualità
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«Auguro a tutti un Natale di condivisione, ricordando le parole di papa Francesco: giustizia, solidarietà e sobrietà.
Giustizia: cioè guardare a chi soffre, a chi manca del necessario, non come una categoria sociale da aiutare, ma come fratelli da amare.
Solidarietà: non aver paura di aprire il cuore, le tasche, i portafogli, per vivere come una sola famiglia.
Sobrietà: non sciupare quello che va messo a disposizione di tutti, a cominciare dalle cose belle del creato.
Lo spero, spero nella grazia del Natale!
È un tempo di misericordia che tutti possono vivere. Dio crede in noi e mette nel cuore di ognuno una scintilla del Suo amore. Allora il Natale può essere bellissimo per tutti: sarà bello se sarà un Natale d’amore».
Maria Voce
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Dic 21, 2015 | Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Sociale, Spiritualità
«La vita di ogni giorno varia, perché il pericolo è variabile. In alcuni giorni non succede niente e puoi dimenticarti che c’è la guerra. In altri può succedere che quando vai al lavoro, tu venga colpito da pallottole vaganti, o vedere scontri o addirittura bombe che piovono all’improvviso sulla gente e su quartieri civili». A parlare è Pascal, libanese, del Focolare di Aleppo, che vive in Siria da alcuni anni. Nonostante la guerra. «Come ci stiamo preparando al Natale? Le nostre comunità hanno pensato soprattutto ai bambini, perché le famiglie, nonostante sia una festa molto sentita in Siria, non riescono più a vivere la gioia del Natale. Così i giovani hanno fatto tante attività per raccogliere fondi che, uniti agli aiuti ricevuti dall’estero, hanno consentito di ampliare il loro progetto di ridare il senso del Natale ai bambini e alle loro famiglie. A Kafarbo (nei pressi di Hama) si faranno visite alle famiglie nei bisogno in piccoli gruppi, portando doni e cibo. Ad Aleppo, oltre alle visite nelle case, si farà una festa per una 70ina di famiglie. A Damasco, dove ci sono più potenzialità, hanno organizzato un concerto di Natale nella cattedrale maronita e una cena per 250 persone con canti e giochi…». Ma perché si scappa dalla Siria? «Per due motivi principali, spiega Pascal. Il primo è la paura del futuro. Tanti hanno perso tutto e non hanno più la possibilità di vivere con dignità. Partono per cercare lavoro altrove, anche perché i siriani sono grandi lavoratori. Il secondo motivo è una guerra che perdura da quasi 5 anni e che ha già portato 250 mila morti. Ogni giorno si combatte affinché lo stato islamico non prenda tutta la Siria e così tanti uomini perdono la vita. La gente vede l’assurdità di questa guerra. Sente tanti potenti parlare di pace e poi continuare a dare il loro appoggio allo stato islamico. I giovani siriani vorrebbero difendere la loro terra, ma sanno di andare incontro alla morte sicura». Con l’escalation di violenza, voi focolarini non avete mai ripensato alla scelta di rimanere in Siria? «No, mai. È così importante la presenza del Focolare! Solo la presenza, anche senza fare niente. Sentiamo che Dio ci ha messi qui per essere segno che tutta la Chiesa nel mondo è con loro e che il Male non avrà l’ultima parola. In questi anni abbiamo condiviso così tanto – le cose brutte della guerra con perdite umane o partenze all’estero di persone care, ma anche le gioie che non mancano perché ogni giorno tocchiamo con mano l’intervento di Dio – che sentono che facciamo parte di loro e noi li sentiamo parte di noi. Noi non siamo obbligati a restare; le nostre ragioni non sono razionali, ma affettive, del cuore perché nel restare in posti come Aleppo c’è niente di razionale.Le famiglie siriane che rimangono lo fanno per il legame alla loro terra, alla loro gente, perché tutto potrebbe dire: vai! Giorno per giorno le cose si riducono sempre più, viene meno il futuro, vedi l’essere umano ridotto a niente. Qualcuno rimane per una scelta d’amore, per dare testimonianza. Ad esempio per portare avanti una scuola per i bambini sordomuti, o per sostenere la Caritas, la Mezz luna siriana o altre ONG che tanto fanno per dare dignità alla gente. Vivere per gli altri, dà il senso dell’esistenza, dà senso al tuo essere uomo e cristiano». Qual è il messaggio dei siriani per il Natale? Gli uomini da soli sono incapaci di fare la pace. Ma abbiamo una chance: chiederla a Dio e chiederla insieme. A Lui tutto è possibile. ChiediamoGli di darci un cuore misericordioso, capace di rispetto, di dialogo, di speranza. E a tutti gli uomini di buona volontà chiediamo di non risparmiarsi nel costruire la pace là dove sono e di influire sui potenti perché cessi l’odio e torni la pace”. (altro…)
Dic 21, 2015 | Cultura
Viviamo in una società dinamica e complessa caratterizzata dalla presenza determinante delle macchine, capaci, soprattutto in seguito alla rivoluzione tecnologica e informatica, di incidere radicalmente nel nostro modo di vivere e di operare. Così l’epoca attuale è segnata dall’accelerazione del tempo – con rapido consumo e invecchiamento di cose, individui, relazioni umane –, e, a causa della crisi, dall’incertezza per il futuro. Argomenti, macchine e futuro, di pregnante attualità, che suscitano urgenti interrogativi esistenziali. Il saggio raccoglie una serie di contributi – dalla filosofia alla cosmologia, dalla biologia all’architettura, dal cinema alla teologia – pensati per stimolare la riflessione e il dibattito tra ricercatori in varie discipline sul rapporto con le macchine e con il tempo, declinato nella dimensione del futuro, in un’epoca in cui si rivela sempre più inscindibile, e al contempo problematica, la relazione tra essere umano, tecnica/tecnologia e futuro. Con i contributi di: Adriano Fabris, Albertina Oliverio, Luigi Tesio, Pietro Benvenuti, Luciano Dini, Andrea Aguti, Maria Antonietta Crippa, Dario Edoardo Viganò, Giancarlo Biguzzi, Sergio Rondinara. Gennaro Cicchese insegna Antropologia filosofica ed Etica presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose “Ecclesia Mater” dell’Università Lateranense e presso il Centro Sant’Agostino di Dakar affiliato all’Università Salesiana. Consigliere nazionale dell’“Associazione docenti italiani di filosofia”, segretario dell’“Area di ricerca Scienza e Fede sull’Interpretazione del Reale”, è autore di numerose pubblicazioni. La collana SCIENZE E FEDE, diretta da Sergio Rondinara, affronta le problematiche connesse al rapporto tra le scienze naturali e il sapere critico della fede riguardo all’interpretazione del reale. Le pubblicazioni sono in collaborazione con il SEFIR (Scienza E Fede sull’Interpretazione del Reale dell’ISSR “Ecclesia Mater” di Roma, attiva presso la Pontificia Università Lateranense), che promuove un dialogo interdisciplinare riguardo la realtà, che coinvolga teologia, filosofia e scienze (matematica, informatica, fisica e biologia), anche in prospettiva storica.
Dic 20, 2015 | Chiesa, Ecumenismo, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Tra i primi a criticare la politica del Terzo Reich, Bonhoeffer si trova negli Stati Uniti mentre scoppia la Seconda Guerra mondiale. Rientra in patria per soffrire con la sua gente, pur conscio del rischio che affronta possedendo uno spirito libero e un forte senso di giustizia. Teologo e pastore luterano, muore in un campo di concentramento, a Flossenbürg, il 9 aprile 1945, condannato per la sua opposizione al regime nazista. Lo ricordiamo con questo breve pensiero sulla misericordia, pubblicato ne: “La fragilità del male, raccolta di scritti inediti”. «Ogni giorno la comunità cristiana canta: “Ho ricevuto misericordia”. Ho avuto questo dono anche quando ho chiuso il mio cuore a Dio; quando ho intrapreso la via del peccato; quando ho amato le mie colpe più di Lui; quando ho incontrato miseria e sofferenza in cambio di quello che ho commesso; quando mi sono smarrito e non ho trovato la via del ritorno. Allora è stata la parola del Signore a venirmi incontro. Allora ho capito: egli mi ama. Gesù mi ha trovato: mi è stato vicino, soltanto Lui. Mi ha dato conforto, ha perdonato tutti i miei errori e non mi ha incolpato del male. Quando ero suo nemico e non rispettavo i suoi comandamenti, mi ha trattato come un amico. Quando gli ho fatto del male, mi ha ricambiato solo con il bene. Non mi ha condannato per i misfatti compiuti, ma mi ha cercato incessantemente e senza rancore. Ha sofferto per me ed è morto per me. Ha sopportato tutto per me. Mi ha vinto. Il Padre ha ritrovato suo figlio. Pensiamo a tutto questo quando intoniamo quel canto. Fatico a comprendere perché il Signore mi ami così , perché io gli sia così caro. Non posso capire come egli sia riuscito e abbia voluto vincere il mio cuore con il suo amore, posso soltanto dire: “Ho ricevuto misericordia”». Dietrich Bonhoeffer, La fragilità del male, raccolta di scritti inediti (Piemme, 2015) (altro…)
Dic 19, 2015 | Chiara Lubich, Chiesa, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Sociale, Spiritualità
https://vimeo.com/139352758 «Io avevo sentito parlare solo di Babbo Natale, ma nessuno mi aveva raccontato la storia vera del Natale, la storia di Gesù che nasce!», racconta una bambina. «Eh sì, la gente se l’era un po’ dimenticata, ma noi glielo possiamo ricordare! Come stanno già facendo tanti altri bambini in tutto il mondo», risponde un altro. Sono i gen4, bambini e bambine «che vogliono bene a tutti come ha fatto Gesù e fanno vedere a tutti che è Lui il dono più grande!», come loro stessi spiegano. Glielo ha insegnato Chiara Lubich, la fondatrice del Movimento dei Focolari, che aveva rivolto loro questo invito: «Fate nascere Gesù in mezzo a voi col vostro amore; così è sempre Natale! […] Possiamo offrire Gesù, Gesù in mezzo a noi a tutto il mondo, portare questo nostro amore, questa gioia nelle strade, nelle scuole, ai piccoli ed ai grandi… dovunque!». Anni fa, Chiara, passeggiando prima di Natale per le strade di Zurigo, in Svizzera, aveva visto le vetrine con luci, giocattoli, la neve sugli alberelli, Babbo Natale… e si era chiesta: Dov’è Gesù? Gesù non c’era. «Questo mondo ricco si è preso il Natale, ma ha sloggiato Gesù», scriveva. «Cosa vuol dire ‘sloggiato’?» Chiede una bambina. «Significa che Gesù non ha posto dove abitare, come quando è nato, e non trovavano un posto per Lui». «Allora Chiara ci ha detto: almeno noi facciamogli festa! Noi gen4 di tutto il mondo vorremo far così e invitare a tutti a farlo». Nasce in seguito l’idea di realizzare delle statuine di Gesù bambino e dei presepi e di offrirli alle persone che forse non sanno o non si ricordano che Gesù è più importante degli acquisti di Natale. «Vogliamo far ricordare che il Natale è la festa di Gesù. E diciamo alle persone: vuoi portarlo a casa tua? Qualcuno risponde di no, qualcuno passa e non si ferma neppure, ma altri si fermano e noi diamo queste statuine di Gesù o presepi, preparati da noi. Siamo nelle piazze principali, delle grandi città e nei centri commerciali, le diamo anche ai nostri sindaci e andiamo nelle case di riposo degli anziani;attiriamo l’attenzione con le nostre bancarelle, i concerti musicali; organizziamo feste di Natale per tanti bambini. È come un’onda di felicità che coinvolge tutti e riporta al centro del Natale il “festeggiato”». Domenica 20 dicembre in piazza San Pietro si celebra il Giubileo dei bambini, e Papa Francesco benedirà i bambinelli. Lo stesso giorno la trasmissione A Sua Immagine (Rai Uno ore 10.30), in una puntata dedicata ai bambini, manderà in onda un servizio sull’azione Hanno sloggiato Gesù. (altro…)
Dic 18, 2015 | Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
La cittadella “Mariapoli Piero” in Kenya, vicina a Nairobi, ospiterà dal 17 al 20 maggio 2016 l’undicesima edizione della Scuola di Inculturazione, nata dalla profetica intuizione di Chiara Lubich. Il tema che impegnerà i delegati – circa 250 – provenienti dall’Africa Sub-Sahariana verte su “Famiglia e Inculturazione in Africa” e intende approfondire il rapporto “uomo-donna”, nei loro ruoli e responsabilità nella vita di famiglia e le sfide nell’educazione ai valori. Sarà incastonata nell’incontro Pan-Africano delle Famiglie Nuove del continente. Le commissioni nazionali elaboreranno i contributi ed interventi andando alle radici delle culture e corredati da esperienze vitali illuminate dal carisma dell’unità. C’è grande attesa e una particolare gioia per la venuta di Maria Voce e Jesús Morán, presidente e copresidente rispettivamente del Movimento dei Focolari, insieme ad alcuni consiglieri centrali. (altro…)
Dic 18, 2015 | Focolari nel Mondo
Il consueto appuntamento promosso dai giovani dei Focolari e che mira a coinvolgere il maggior numero di persone e istituzioni nel percorso verso la fraternità, avrà il suo centro quest’anno a Quito, in Ecuador. Il tema è quello dell’interculturalità, con una manifestazione giovanile alla cosiddetta “Metà del mondo”, dove si può mettere un piede sull’emisfero boreale e l’altro su quello australe. Giorni di dialogo fra giovani di diverse culture, attraverso il lavoro, la condivisione e il turismo comunitario in una natura esuberante. Sul sito www.mundounido2016.com tutte le informazioni riguardo al programma ecuadoregno. “Link Cultures – un camino para la paz” è il titolo che accomuna le più varie iniziative di fraternità che si svolgeranno contemporaneamente in tutto il mondo, unendo generazioni e culture in un unico laboratorio e rintracciabili attraverso l’hashtag #4peace. Run4Unity – Altra novità di quest’anno è il coinvolgimento dei ragazzi: l’evento sportivo mondiale Run4Unity, staffetta mondiale per la pace che nelle precedenti edizioni ha toccato migliaia di ragazzi, avrà d’ora in poi cadenza annuale, e sarà inserita all’interno della Settimana Mondo Unito. La Run4Unity 2016 si correrà il prossimo 8 maggio. I Giovani per un Mondo Unito sperano che questa expo internazionale e itinerante, ormai ventennale, sia riconosciuta anche dall’ONU. Le iniziative che continuano a svolgersi durante l’anno, e sulle quali la Settimana Mondo Unito accende i riflettori, sono raccolte nella piattaforma dello United World Project. (altro…)
Dic 18, 2015 | Focolari nel Mondo
Dalle 11 a mezzogiorno in tutti i fusi orari, ragazzi di tutto il mondo corrono per la pace (un tratto di strada correndo a piedi o con le biciclette, roller skates, canoe) con un singolare passaggio del testimone, dalla città situata nel fuso orario precedente a un’altra. Come? Con una telefonata, o mettendosi in contatto con un messaggio o almeno “collegandosi idealmente” con gli altri. Alle 12 il Time-Out, un minuto di silenzio o di preghiera per la pace. La giornata in cui si svolge Run4unity verrà definita “Giornata mondiale della Regola d’oro”: vivendola e promuovendola si contribuisce ad edificare silenziosamente, ma efficacemente, un mondo più unito e di Pace. Il sito web http://www.run4unity.net è lo strumento che dà visibilità alla manifestazione mondiale, sempre connesso con i social media permettendo ai ragazzi di essere attivi nella costruzione e diffusione dell’Evento. Quattro sono state le edizioni internazionali: nel 2005, 2008, 2012 e 2015. R4U è un evento unico nel suo genere, perché mette in collegamento ragazzi di tutto il mondo che, nell’arco di 24 ore, da un fuso orario all’altro, si mobilitano per uno stesso obiettivo: l’unità della famiglia umana. Per questo attira naturalmente l’interesse dei mass media, di autorità civili, politiche e religiose. Run4Unity è un evento inserito nella Settimana Mondo Unito ed è parte di United World Project. Info: http://www.run4unity.net/ https://youtu.be/GCoOiWp0tes (altro…)
Dic 18, 2015 | Focolari nel Mondo
«L’unità», punto fondante della spiritualità del Movimento dei Focolari, verrà approfondita durante questi giorni, con esperienze di varie città, in cui la spiritualità vissuta porta ad un’incidenza sul proprio territorio. È il caso della comunità di Szeged, in Ungheria, o di Loppiano, nel Valdarno in toscana; e ancora dalla Gran Bretagna sull’ecumenismo, e dal Brasile nel campo sociale, fra le altre. Tra i temi trattati, anche l’aspetto della comunicazione come strumento per arrivare all’unità; dei dialoghi, in particolare in campo ecumenico ed interreligioso; e l’impegno del Movimento dei Focolari per la pace. Tra le presenze annunciate finora, quelle da Paesi Baltici, Belgio, Lussemburgo, Repubblica Ceca, Svizzera, Germania, Libano, Ispano America, Brasile, Canada. Per informazioni e prenotazioni: info@focolare.org www.centromariapoli.org (altro…)