Ago 9, 2018 | Chiesa, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
Mentre decine di migliaia di ragazzi sono in cammino verso Roma (#permillestrade) da quasi 200 diocesi di tutta Italia, per l’incontro con Papa Francesco l’11 e 12 agosto, è stato presentato il programma delle due giornate. Circa settantamila giovani incontreranno il Papa sabato pomeriggio al Circo Massimo, per un dialogo “a tu per tu”, cui seguirà una veglia nella prospettiva del sinodo di ottobre dedicato espressamente ai giovani. Durante la notte alcune Chiese sul percorso Circo Massimo-San Pietro resteranno aperte per la preghiera personale e comunitaria, le confessioni, ma anche testimonianze, performance e incontri tematici. Domenica mattina, in Piazza San Pietro, aperta fin dall’alba per accogliere i pellegrini, il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, presiederà la messa alla quale seguirà un nuovo incontro con Francesco, che consegnerà ai giovani il suo mandato missionario e benedirà i doni che i ragazzi italiani porteranno alla GMG di Panama a gennaio 2019: una riproduzione del Crocifisso di S. Damiano e una statua della Madonna di Loreto. Per notizie e approfondimenti: https://giovani.chiesacattolica.it/ (altro…)
Ago 8, 2018 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo

Tommaso Carrieri, cofondatore dell’associazione “Non dalla guerra”
«L’esperienza che ha portato alla nascita della nostra associazione, “Non Dalla Guerra”, è iniziata quasi per caso. Eravamo molto giovani, inesperti e impreparati, ma pieni di energia e di desiderio di andare oltre la realtà che ci veniva detto dai media. La nostra attività è principalmente un’educazione alla pace nelle scuole, nei gruppi e per i cittadini. Il nostro intervento consiste nel parlare sulla situazione del Medio Oriente come in Giordania, in Palestina, in Siria e in Iraq… su quelle guerre che non ammazzano solo le persone ma anche i Paesi, la speranza, la libertà e il futuro. Ogni anno coinvolgiamo tanti ragazzi a partecipare nei progetti di volontariato, specialmente in Giordania, grazie alla Caritas, con l’obiettivo di rimanere e stare con le persone, con le famiglie e i ragazzi che scappano dall’incubo della guerra. Siamo arrivati la prima volta in Giordania nel 2014 e da quel momento tutto è cambiato. Attraverso le storie di migliaia di rifugiati dalla Siria e Iraq, che si trovano ancora a vivere in Giordania, siamo venuti a sapere le conseguenze della guerra: devastazione, povertà e perdita di ogni speranza. Abbiamo compreso quanto complessa sia la realtà lì e di quanto sia dura da capirla. Cosa significa la pace? Perché esiste la guerra? Come giovani ci siamo domandati: cosa possiamo fare? Tentando di rispondere a questa domanda abbiamo capito sempre più, e abbiamo compreso che il cambiamento e la pace devono partire da noi, tramite un viaggio lento, interminabile e faticoso verso la coerenza tra chi sei e cosa fai, una grossa sfida. Essere giovani non ci ha impedito di portare avanti i nostri ideali, anzi. Certamente facciamo ancora tanti sbagli, ma questo fa parte del “gioco”. Sentiamo che abbiamo una responsabilità e questa responsabilità per noi ha un volto, una storia e il nome di tutte quelle persone che abbiamo incontrato. Wael Suleiman, il direttore della Caritas in Giordania, una volta ha detto: “la Pace non è una campagna , è vita”, e allora cosa posso fare? Far parte di Non dalla Guerra? Impegnarmi nella mia città, si certamente. La cosa più importante da fare, però, è rispondere con la vita. La mia vita è una risposta a ciò che vivo! Da questa esperienza abbiamo capito che i giovani possono fare tutto quello che vogliono e se è vero, dobbiamo unirci, non per essere uguali, ma uniti, per non ripetere gli errori e i conflitti che stiamo sperimentando ora. Vogliamo puntare al cambiamento e lo possiamo fare insieme». (altro…)
Ago 8, 2018 | Focolari nel Mondo
Istituita dall’ONU nel 1994, la Giornata ricorda il diritto per tutti gli uomini a vivere secondo le tradizioni e gli usi del proprio ambiente originario, con un particolare riferimento ai popoli indigeni: circa 370 milioni di persone che vivono in 90 diversi Paesi del mondo e rappresentano il 5% della popolazione mondiale, ma il 15% della parte più povera. Il documento ONU intende “incarnare il consenso globale sui diritti dei popoli indigeni e stabilire un quadro di norme minime per la loro sopravvivenza, dignità e il loro benessere”. Negli ultimi dieci anni – ricorda l’Onu sul proprio portale – l’attuazione della Dichiarazione ha conseguito diversi successi a livello internazionale, nazionale e regionale, ma nonostante questo continua ad esserci un divario tra il riconoscimento formale dei popoli indigeni e l’attuazione delle politiche sul territorio. (altro…)
Ago 7, 2018 | Famiglie, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Edgar e Maquency, insieme ai loro tre figli, Edgar (18), Monserrat (16) e Mackenzie (15), da quattro anni vivono a “El Diamante”, 50 km da Puebla e circa 170 da Città del Messico. Poche decine gli abitanti, ma svariate migliaia ogni anno i visitatori, in una terra ricca di culture e dai forti contrasti, con moderne e popolose metropoli ed estese zone emarginate. La cittadella è una vera e propria “punta di diamante”, cuore pulsante del Movimento dei Focolari, fondata nel 1990 da Chiara Lubich. Un luogo che testimonia come l‘inculturazione della vita del Vangelo sia possibile se basata sul dialogo e sullo scambio reciproco tra le diverse culture. «Abbiamo deciso di trasferirci nella cittadella con i nostri tre figli per dare un contributo concreto. Siamo arrivati qui rispondendo ad una vera e propria chiamata di Dio per costruire, insieme ad altri, la cittadella», racconta Edgar. «Per noi, dare la nostra disponibilità era anche un modo per ricambiare tutto l’amore che ci aveva donato, da quando abbiamo conosciuto l’ideale dell’unità», aggiunge Maquency. «In questo periodo – racconta Edgar – mi sono trovato a fare i conti con la difficoltà di non avere un lavoro fisso. Nel primo anno trascorso alla cittadella avevo fatto vari lavori di falegnameria e di idraulica, poi avevo lavorato come imbianchino, sempre per sostenere l’economia famigliare. In seguito, parlando con Maquency e con gli altri focolarini, abbiamo deciso che io cercassi un’altra fonte di reddito nell’ambito della mia professione di ingegnere. Dopo qualche tempo ho trovato un lavoro in una città a 90 km dalla cittadella. Il lavoro era buono ed ero contento, ma mi restava sempre dentro la nostalgia di trovarmi lontano da casa, dalla mia famiglia, dalla cittadella». Quindi un’altra opportunità, in una città più vicina. «Parlandone in famiglia, abbiamo preso la decisione di accettare. A prima vista sembrava una buona opzione, però dopo alcuni mesi di lavoro in questa impresa, mi sono accorto che le cose non erano come apparivano e ho dovuto rinunciare. Sono tornato quindi alla cittadella, e mi sono dedicato al lavoro di serigrafia. Mi sembrava di essere tornato indietro, invece poco dopo mi è arrivata un’offerta di lavoro inaspettata come consultore in un progetto. Sono stato subito assunto. Il lavoro mi piaceva molto e lo stipendio era buono. Finalmente, in famiglia, eravamo riusciti ad avere una economia stabile».
Quando tutto sembrava essersi normalizzato dal punto di vista economico, a Edgar viene proposto, a sorpresa, di occuparsi della gestione dei lavori di manutenzione della cittadella, necessari dopo tanti anni dalla costruzione. «Con mia moglie siamo entrati in una nuova tappa di discernimento, cercando di capire la decisione giusta da prendere. Non sono mancati i momenti di incertezza e apprensione, soprattutto pensando al futuro dei nostri figli». «Ci siamo ricordati – interviene Maquency – dell’esperienza iniziale della chiamata che Dio ci aveva fatto. Ci siamo sentiti nuovamente interpellati, perché quando Dio chiama ti chiede di lasciare tutto ed esige un amore esclusivo. Vuole che lasciamo le nostre sicurezze, per metterci al servizio. Però anche ci offre tutto, come dice il Vangelo: “Non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto”». «Così abbiamo deciso che io mi mettessi a servizio della cittadella. Quando ne ho parlato con il responsabile dell’impresa lui ha esclamato: “Ce ne fossero tante di persone come te!” e mi ha fatto la proposta di lavorare nell’impresa con un orario ridotto, più adatto alle nuove esigenze. Ho toccato con mano l’intervento della Provvidenza e la verità del Vangelo». (altro…)
Ago 6, 2018 | Cultura
Il terzo sussidio per la formazione e l’accompagnamento delle famiglie dei bambini che si preparano ai Sacramenti. Un percorso di iniziazione alla fede cristiana da vivere in famiglia che si affianca e completa il lavoro nella classe di catechismo. Si struttura in tappe secondo i seguenti temi: – Dio è amore – Un padre misericordioso – Gloria a Dio e pace in terra agli uomini – Il discorso della montagna – Le opere di misericordia corporali e spirituali Ogni tappa parte da un brano biblico, segue poi una interpretazione storico critica per una migliore comprensione del brano. Il commento in coda alla lettura esegetica riprende i temi espressi con una sottolineatura morale. Un apposito focus IN FAMIGLIA offre spunti per comprendere il testo e metterlo in pratica nella quotidianità della vita familiare. A conclusione di ogni capitolo una preghiera tratta dai Salmi. Città Nuova Ed.
Ago 6, 2018 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Sociale
https://vimeo.com/275110601 (altro…)
Ago 6, 2018 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
Concerto “On the Other Side”
Ago 6, 2018 | Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
73 anni fa, l’orrore di Hiroshima, il 6 agosto 1945, e di Nagasaki, tre giorni dopo, si presentò sotto forma di un immenso bagliore, come di un sole accecante, che portò alla morte immediata centinaia di migliaia di persone, quasi tutti civili, e moltissime altre negli anni successivi, per le conseguenze delle radiazioni. Da quelle due esplosioni non solo il Giappone, ma l’intera umanità rimasero devastati, consegnando al mondo la consapevolezza che nulla sarebbe stato più come prima. “Mai più” è non solo un imperativo morale, ma anche una necessità assoluta, se vogliamo che il pianeta abbia un futuro di pace e si realizzi un mondo in cui il sole sia solo simbolo di vita. (altro…)
Ago 5, 2018 | Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Spiritualità
«Questa lettera per me è preziosa come le parole scritte da Chiara Lubich: “Io posso immaginare che tutti voi … sentiate il peso che la violenza e il terrorismo siano in intere nazioni. Dei giovani non più grandi di voi, credono di poter cambiare la società con rapimenti, uccisioni e commettendo i crimini più svariati. Senza dubbio loro non hanno trovato ideali più positivi e si sono così lasciati andare in strade estremamente pericolose. Molta gente è spaventata e non può vivere in pace. Cosa possiamo fare? Quale contributo possiamo dare?”. Queste parole riassumono perfettamente quello che sto passando ora. Vorrei condividere quello che sto vivendo e di come io mi senta abbandonato in questo momento; forse un po’ come si è sentito Gesù quando era abbandonato sulla croce. Questo senso di abbandono è qualcosa che ho sperimentato nei quattro centri di detenzione dove sono stato e dove mi sono ritrovato con ragazzi che erano la maggior parte, più giovani di me. All’inizio questi ragazzi mi spaventavano, erano contro di me e volevano perfino ammazzarmi. Ma ho provato ad avvicinarli e mi sono reso conto che quello che a loro mancava era di essere capiti, una mancanza di opportunità e di conseguenza una mancanza d’amore. Non sto cercando di giustificali, ma anche loro hanno bisogno di amore e di aiuto, solo che lo chiedevano richiamando l’attenzione su sé stessi, nel modo sbagliato, ma era l’unico modo che conoscevano. I miei genitori cercano di vivere per un mondo unito e, fin da quando sono piccolo, anche io. È più facile quando fai parte di una comunità in cui si cerca di vivere in questo modo. Mentre per le persone che hanno paura di lasciarsi amare è più difficile, specie quando vedi che questo amore non è corrisposto e si è circondati da ladri e assassini. In ogni modo l’amore sfonda tutti i limiti ed è questa la verità più preziosa, nonostante quello che sto vivendo qua. Ora questi ragazzi vengono nella mia cella per chiedere consigli o aiuto, in particolare quando attraversano un brutto momento; qualcuno vuole persino sapere di più sui Giovani per un Mondo Unito di cui faccio parte, nonostante la mia situazione. Tanti mi domandano come sto, se ho bisogno di qualcosa, qualcuno addirittura mi chiama fratello. Quello che sto vivendo in prigione può diventare un’invasione d’amore che si diffonde pian piano dove regna la violenza. Così come la pioggia leggera che penetra dolcemente nelle profondità della terra…». (altro…)
Ago 3, 2018 | Chiara Lubich, Cultura
[:de]
Einzigartig ist die Bibel: Zeugnis der Geschichte Gottes mit seinem Volk, sein lebendiges Wort – auch für hier und heute. Aus dem “Leben nach dem Wort” entspringen die Gedanken und Beobachtungen Chiara Lubichs (1920-2008), die in diesem Buch zusammengestellt wurden. In ihrer Tiefe und Einfachheit machen sie Lust, sich selbst auf die Spur dieses Wortes zu begeben. Denn es ist wie ein Licht von oben auf unser Leben und Zusammenleben. Aus dem Inhalt: Am Anfang: eine Geschichte – Staunen über das Wort Gottes – Zugänge – Freiheit und Orientierung – Wort, das Kreise zieht – Eine gemeinschaftsbildende Kraft… Verlag Neue Stadt[:]
Ago 3, 2018 | Centro internazionale, Chiara Lubich, Spiritualità

Maria Voce
«Chiara Lubich era una ragazza ventitreenne che cercava un Ideale nella vita e l’aveva trovato in Dio, e per questo aveva scelto di vivere il Vangelo integralmente. Da questa sua scelta lei aveva capito che poteva derivare un cambiamento personale e intorno a lei, e quindi si era lanciata in questa rivoluzione evangelica. […] Chiara Lubich ci ha indicato una strada di santità che in questo momento viene guardata anche dalla Chiesa, che sta studiando l’eventuale sua canonizzazione. Ma non è solo questo. Chiara ci ha fatto capire che la santità si costruisce facendo la volontà di Dio, momento per momento; che la santità non è una questione di estasi, di miracoli, o di cose straordinarie. Facendo la volontà di Dio, momento per momento, tutti la possono raggiungere. Anche nel nostro Statuto c’è scritto, come primo e generale scopo, la “perfezione della carità”. Ma questa perfezione, che è poi la santità, si raggiunge momento per momento nella volontà di Dio che è varia per ciascuno, ad esempio per una mamma di famiglia è fare bene la mamma di famiglia, per uno studente è fare bene lo studente, ma può condurci a questa perfezione della carità. E questo, mi sembra, è un messaggio sempre attuale, che trascina le persone, perché non è una santità straordinaria fatta di immagini o di culto. Ma è costruire, attimo per attimo, un rapporto con Dio e con gli altri, nell’amore. Questo è il primo tratto fondamentale.
Il secondo è che questa santità, poi, deve servire agli altri. Non è una santità fine a se stessa, perché nessuno di noi vive per se stesso. Dio ci ha creati e redenti insieme. Gesù è venuto sulla terra per redimerci tutti come suo popolo, Chiesa, Corpo di Cristo, e quindi vuole che questa santità sia allargata all’umanità intera. Chiara ci lascia un messaggio che è quello di aprirsi a tutti, di non guardare nessuno come se fosse diverso da te, ma ognuno come se fosse tuo fratello. E questo “ognuno” significa la persona della stessa patria come di un’altra, il cristiano come il non cristiano, il credente come il non credente, chi comprende e accetta quello che dico e chi mi combatte, perché anche la persona che mi combatte è un fratello. Questo ci ha insegnato Chiara vivendolo in prima persona, avendo un cuore capace di accogliere ciascuno come se fosse l’unica persona al mondo, che fosse un capo di Stato o un bambino, un parente o un responsabile di un’altra chiesa o di un’altra religione. Chiara aveva per tutti lo stesso amore. E questo, io credo, è il messaggio più importante anche oggi, mentre vediamo rinascere tensioni, violenze, egoismi, indifferenze reciproche. Per costruire un mondo che, animato dal Vangelo, possa diventare il mondo della fraternità, della vera famiglia umana».
Sulla Via di Damasco, puntata del 28/07/2018 (altro…)
Ago 2, 2018 | Chiesa, Famiglie, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo

Brenda Drumm
Il Papa sarà con le famiglie radunate a Dublino nei giorni 25 e 26 agosto. È l’ospite più atteso. Del resto, scrive Brenda Drumm in un lungo articolo pubblicato dall’Osservatore Romano, l’Incontro mondiale delle famiglie «ha avuto sin dall’inizio il tocco personale del Pontefice: è lui che ha scelto l’Irlanda per ospitarlo, e ha indicato il tema dei lavori: “Il Vangelo della famiglia: gioia per il mondo”; e, soprattutto, ci ha dato l’esortazione apostolica Amoris laetitia come documento chiave con il quale confrontarci. E quando il 21 marzo Francesco ha annunciato che sarebbe venuto, il dibattito si è accentrato su ciò che la sua visita significherà per i fedeli, per le famiglie e i giovani, per la Chiesa e per il popolo. Il Pontefice trascorrerà la maggior parte del tempo qui in Irlanda con le famiglie e con le persone ai margini della società. E, sempre con le famiglie al centro delle sue intenzioni, si è riservato una pausa di preghiera al santuario mariano di Knock».
Riproposto con frequenza triennale, l’evento, che è promosso dal Dicastero della Santa Sede per i Laici, la Famiglia e la Vita, riunisce famiglie di tutto il mondo per far festa, pregare e riflettere insieme sull’importanza del matrimonio come fondamento della vita personale, della società e della Chiesa. L’incontro si articolerà, dopo l’inaugurazione ufficiale il 21 agosto, con un congresso di tre giorni, in cui vi saranno programmi diversificati per giovani e adulti e intrattenimento per i bambini, culminanti nella condivisione di esperienze di fede alla presenza del Papa. La maggior parte del programma si svolgerà a Dublino, mentre altri eventi correlati, compresa l’accoglienza, avranno luogo su tutto il territorio irlandese. I numeri dell’evento, secondo Drumm, sono lusinghieri: «La risposta della gente è stata travolgente. Già da tempo tutti i biglietti necessari per gli avvenimenti in programma sono stati prenotati: 37.000 per il congresso pastorale, 77.000 per il Festival delle famiglie, 45.000 per la visita a Nostra Signora di Knock, 500.000 per la messa di chiusura. Numeri all’interno dei quali si possono leggere dati interessanti: arriveranno in Irlanda famiglie da 116 paesi, per un totale di circa 15.000 partecipanti internazionali; migliaia di famiglie convergeranno a Dublino da tutto il paese. Saranno circa 6.000 i giovani di età inferiore ai 18 anni e 10.000 i volontari impegnati per assicurare la riuscita dell’incontro. Ma dietro le cifre ci sono le persone: famiglie di tutto il mondo che si riuniranno per celebrare le loro gioie e per discutere alcune delle molte sfide affrontate in un mondo che cambia rapidamente». E continua: «Papa Francesco sa cogliere perfettamente la realtà della vita familiare di oggi, con le difficoltà di ogni giorno. Capisce che come genitori facciamo quotidianamente del nostro meglio l’uno per l’altro e per i nostri figli, e comprende anche che le famiglie non sono perfette». Cos’è la famiglia per Papa Francesco? Ricorda Drumm: «“L’ospedale più vicino, la prima scuola per i giovani, la migliore casa per gli anziani”. E se anche “a volte i piatti possono volare”, il Papa ci ricorda “quanto sarebbe più felice la nostra vita di famiglia se capissimo l’importanza delle parole “per favore”, “grazie” e “scusa”. Il Pontefice rimane appassionatamente convinto che la famiglia continui a essere “una buona notizia” per il mondo. Crede che nelle realtà spesso complesse e disordinate della vita familiare moderna la grazia e l’amore di Gesù Cristo siano vivi in una galassia di atti quotidiani di gentilezza, tenerezza, generosità e fedeltà, spesso vissuta eroicamente tra immensa fragilità umana e travolgenti sfide sociali. In una società facilmente incline alla violenza, la famiglia continua a tenere insieme le nostre vite e il mondo stesso». Le citazioni dell’articolo di Brenda Drumm, responsabile media e comunicazione dell’Imf 2018, sono tratte da Osservatore Romano, 27 luglio 2018, pag. 8. (altro…)
Ago 1, 2018 | Focolari nel Mondo, Spiritualità
Il più piccolo Una vicina di casa, in pena per lo scarso profitto scolastico del suo bambino, non sapeva come aiutarlo nei compiti. Per lavorare, infatti, usciva di casa alle 5,30 del mattino e tornava solo la sera. Le ho proposto allora di mandarlo da me a studiare con il mio. Non era facile, perché dovevo aiutare anche l’altro figlio più grande e tenere il più piccolo, di appena un anno. Ma sono stata felice di poter essere d’aiuto a qualcuno. M. M. – Venezuela
Fabbrica di armi Finalmente avevo trovato un lavoro, in una fabbrica dotata di sofisticati sistemi di sicurezza. Ero incredulo, e consideravo ormai finiti i nostri problemi. Dopo poco venni a conoscenza di un particolare che mi era stato tenuto segreto: quella fabbrica costruiva armi. Mi chiesero se avevo problemi di coscienza, e disinvoltamente risposi di no. Non avrei mica risolto io il problema, oltretutto rinunciare avrebbe significato tornare in strada. Ma non ero più in pace con me stesso. Parlandone con mia moglie e alcuni amici, capii qual era la scelta da fare. Mentre tornavo a casa, di nuovo disoccupato, piangevo senza freno, ma in fondo alla mia anima c’era anche una gioia insolita. Avevo messo davanti a tutto il mio essere cristiano, quindi uomo di pace. Non potevo immaginare che di lì a poco mi sarebbe stata offerta la possibilità di un altro lavoro, gratificante e soprattutto in linea con la mia coscienza. D. R. – Italia Con animo diverso Nostro figlio era tornato da un periodo di vacanza vissuto in un modo che come genitori non potevamo approvare. Abbiamo deciso di parlargli dopo cena, decisi a dirgli che o cambiava stile o se ne doveva andare via da casa. Per tutto il giorno mi sono chiesta se quell’aut aut fosse veramente per il suo bene. Ne ho anche parlato con delle mie amiche, e il dubbio cresceva. Forse, pensavo, occorreva saper aspettare, aggiungere amore nel nostro rapporto, come Gesù ci insegna. Dopo averne parlato con mio marito, ci siamo disposti con animo diverso, non più per imporre la nostra posizione. “Parlaci di te…”. Abbiamo parlato due ore, ci siamo sentiti liberi di dirgli tutto quello che pensavamo. Ci ha ascoltato fino in fondo e, pur non condividendo le nostre idee, ci ha fatto partecipi dei suoi travagli. Abbiamo ringraziato Dio per averci guidato. C. W. – Austria Un tipo sospetto Nel paesino dove ci siamo trasferiti per il lavoro non conosciamo nessuno. Le colleghe mi dicono anzi di non dare confidenza a nessuno, perché ci vive gente poco raccomandabile. Mio marito, con il suo carattere estroverso, inizia presto a parlare con diverse persone, soprattutto con un signore che incontra ogni giorno dal giornalaio. Le colleghe, nuovamente, mi mettono in guardia e mi avvisano che quella persona, in particolare, ha avuto seri problemi con la giustizia. Qualche giorno dopo la nostra bambina si sente male e peggiora velocemente. Mi sento smarrita. In quel momento mio marito si ricorda che quel signore incontrato dal giornalaio gli aveva regalato una piantina dove erano indicati tutti i numeri di pubblica utilità, compreso ospedale, medico e farmacista. Tutto è risultato facile grazie alla cartina del “tipo sospetto”. Per me è stata una forte lezione: l’amore verso il prossimo viene prima di ogni giudizio. L. S. – Italia (altro…)
Lug 31, 2018 | Cultura, Focolari nel Mondo, Sociale
https://vimeo.com/272754445 (altro…)
Lug 31, 2018 | Chiesa, Focolari nel Mondo
Secondo la tradizione, una notte di luglio del 1216, San Francesco chiese a Dio il perdono delle colpe di quanti, pentiti, si recassero alla “Porziuncola”. Papa Onofrio III stabilì il “Perdono di Assisi” nella giornata del 2 agosto, oggi esteso a tutte le chiese parrocchiali sparse nel mondo, e anche alle chiese francescane. Il 1° agosto, ci sarà la celebrazione di “Apertura del Perdono” (dalle ore 12 del 1° agosto e fino alle 24 del 2 agosto). Seguirà la tradizionale Veglia di preghiera serale, con processione “aux flambeaux” (con torce). I giovani della XXXVIII Marcia Francescana, provenienti da tutte le regioni d’Italia e da alcune nazioni estere, varcheranno la porta della “Porziuncola” dopo aver camminato, per oltre una settimana, guidati dal tema “Con un nome nuovo”. Infine, la Piazza della Basilica sarà la location di cinque eventi/spettacoli (Gloriosus Francisuc con Michele Placido, Concerto dell’Orchestra sinfonica russa, In viaggio con Maria, Concerto del Perdono della Banda della Gendarmeria Vaticana, il balletto Le due vie). (altro…)
Lug 31, 2018 | Cultura
Il s’agit d’une figure atypique que ce Léon Bloy (1846-1917), chrétien passionné, virulent anticlérical, à l’oeuvre peu appréciée de son vivant et pourtant citée depuis par de grandes figures, jusqu’au pape François. Il fallait un médiateur pour pénétrer dans cette oeuvre violente, fougueuse, et en saisir la finesse et le prophétisme. L’oeuvre de Bloy se présente comme une vigoureuse réaction contre la « baisse de tension » spirituelle qui caractérise son époque. Fidèle à l’enseignement paulinien selon lequel il faut devenir fou aux yeux des hommes pour atteindre la Sagesse divine, l’écrivain vivifie son oeuvre par une foi active, qui ne se contente pas de faux-semblants. Elle vise à détruire toute influence mondaine, pour devenir, à rebours des pharisiens « immobiles et contents d’eux-mêmes », un de ces chrétiens, « en très petit nombre », qui sont « des torrents jamais satisfaits ». Nouvelle Cité
Lug 31, 2018 | Chiara Lubich, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni
«Viviamo in un mondo che davvero è diventato un villaggio: complesso e nuovo, ma un villaggio. L’umanità vive oggi come fosse un piccolo gruppo. E, se è così, potrebbe vivere, veramente, nella fraternità. Ma come farla fiorire?» Chiara Lubich Conosci il nuovo sito web: www.unitedworldproject.org Con nuovi i contenuti: Watch, Workshop, Network «UWP, promosso da New Humanity, vuole contribuire a realizzare il mondo unito mappando, promuovendo e mettendo in rete le buone pratiche, i processi, le iniziative personali e collettive, le azioni piccole o grandi, quotidiane o straordinarie che contribuiscono a rendere il mondo un luogo di pace, più fraterno e unito» recita nei suoi obiettivi. Entra nella rete del United World Project! (altro…)
Lug 30, 2018 | Cultura, Nuove Generazioni
A sostegno delle schede del terzo anno: la Guida per i catechisti di Emilia Palladino
L’obiettivo è di fornire ai catechisti strumenti di formazione e di approfondimento attraverso parole chiave, brevi incursioni in ambito pedagogico, psicologico, teologico, con proposte di canzoni, film, libri, attività, giochi con cui arricchire la proposta dei bambini.
Città Nuova Ed.
Lug 30, 2018 | Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Spiritualità
Improntato sul “cosa faccio nella mia vita?”, uno dei sette workshop che si sono svolti a seguito del Genfest ha affrontato il tema delle scelte per la vita, della propria “Life direction”. «La costruzione di questo workshop – raccontano gli organizzatori, adulti insieme a un gruppo di giovani di varie parti del mondo – era già iniziata dallo scorso febbraio con incontri via Skype: un’esperienza davvero edificante, assunta da tutti con serietà, responsabilità e creatività». «Arrivando a Tagaytay e conoscendoci di persona, ci siamo resi conto quanto era alta in tutti l’aspettativa. Anche i numeri attesi al workshop erano alti: dei 1000 iscritti ai sette laboratori, 250 giovani avevano scelto Life Directions. Provenienti da vari paesi del mondo, si parlava in 16 lingue diverse». La conduzione del programma, snella e graduale verso contenuti sempre più “profondi” e in cui le esperienze erano il fattore principale, è stata preparata e portata avanti dagli stessi giovani della cittadella asiatica, e il filo conduttore era il “motto quotidiano”: un pensiero da mettere in pratica durante la giornata.
«Il primo giorno è stato aperto con “Open your heart”: un invito ad aprire il cuore alla vera felicità, cercando di togliere quanto poteva essere di impedimento per vivere con intensità l’attimo presente. Si sono presentate quattro esperienze in modi e situazioni diverse sul tema della felicità trovata grazie all’amore vissuto, o scoperta dopo la ripresa in seguito alla caduta o, ancora, in situazioni dolorose e difficili. Lo scambio in piccolo gruppi ha permesso di verificare quanto erano calate in profondità e quante domande e aspettative ciascuno portava con sè». «Il secondo giorno – continuano –, il motto era “What is the call” (cos’è la chiamata) in cui era richiesta la nostra partecipazione in modo più attivo nel presentare il senso della “chiamata” con un linguaggio comprensibile per poter essere accolta, associandola a tre parole chiave: capire, ascoltare, scegliere. Quindi, la storia con Dio di cinque personaggi biblici: Samuele, il giovane ricco, il figlio prodigo, Maria e Pietro. Una coppia di sposati, un religioso, un’impegnata nel mondo professionale e una focolarina sono stati intervistati sulle tre parole chiave. «In gruppi più piccoli si è potuto approfondire il senso di ciascuna di queste chiamate, interagendo anche con domande e risposte».
«Il terzo giorno si puntava in alto con il motto: “Aim high”. Abbiamo lasciato la parola a Chiara Lubich che racconta della sua chiamata ai giovani a Barcellona nel 2002. Le domande, stavolta scritte, poco a poco affollavano la cassetta messa a disposizione e che sono state la materia con cui si è animato il pomeriggio, con interviste ancora ai nostri invitati: ognuno sottolineava la bellezza della propria vocazione nell’ottica dell’unica chiamata all’amore. Un’ora e mezza che è volata!» «In questi quattro giorni – scrivono gli adulti – abbiamo visto giovani con la sete di un rapporto con Dio, in profonda ricerca, apertura e ascolto. Anche pieni di sofferenza, di dubbi e paure, tutto in un clima di grande semplicità e serenità. Abbiamo avvertito che qualcosa di nuovo è avvenuto: un’esperienza di luce che ha aperto una nuova strada di dialogo con i giovani sulla chiamata ad una vocazione radicale». Qualche impressione dei presenti: «Era proprio quello di cui avevo bisogno a questo punto della mia vita. Vivere il momento presente, aprire le mie porte, fare passi radicali oltre noi stessi, è quello che mi porto via». «I giovani che hanno raccontato della loro scelta di seguire Gesù in modo totale mi dà il coraggio di fare scelte solo per amore». «Per me era importante capire come rispondere alla chiamata: capire (che Dio mi ama), ascoltare (la voce dentro) e decidere (di seguire Gesù). Sono tanto felice per questa esperienza. Grazie!» (altro…)
Lug 29, 2018 | Focolari nel Mondo
Sono più di 50 i Paesi che hanno deciso di far propria la “Giornata internazionale dell’amicizia”, istituita dall’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) nel 2011 e celebrata il 30 luglio di ogni anno, o in alcuni Paesi, tra cui India, Nepal e Bangladesh, nei giorni immediatamente successivi. L’obiettivo della Giornata è quello di incoraggiare i governi, le associazioni e i gruppi a favorire, secondo la cultura e le abitudini locali, ogni forma di amicizia, solidarietà, fiducia, comprensione reciproca e riconciliazione, nella convinzione che tali sentimenti possano contribuire fattivamente alla pace tra popoli e nazioni. In particolare, le Nazioni Unite incoraggiano i giovani, in quanto futuri leader, ad impegnarsi in attività comunitarie che includano culture diverse per promuovere la comprensione internazionale e il rispetto delle diversità. Non è un incoraggiamento lanciato a vuoto, a giudicare dall’adesione entusiasta di migliaia di giovani al messaggio di amicizia e unità “oltre ogni frontiera” lanciato recentemente nei Genfest di Manila e di tanti altri paesi del mondo. (altro…)
Lug 29, 2018 | Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Sociale
https://vimeo.com/279278664 (altro…)
Lug 28, 2018 | Parola di Vita
Il profeta Geremia è inviato da Dio al popolo di Israele che sta vivendo la dolorosa esperienza di esilio in terra babilonese ed ha perso tutto quello che aveva rappresentato la sua identità e la sua elezione: la terra, il tempio, la legge … La parola del profeta però squarcia questo velo di dolore e di smarrimento. È vero: Israele si è dimostrato infedele al patto d’amore con Dio, consegnandosi alla distruzione, ma ecco l’annuncio di una nuova promessa di libertà, di salvezza, di rinnovata alleanza che Dio, nel suo amore eterno e mai revocato, prepara per il Suo popolo. “Ti ho amato di amore eterno, per questo continuo a esserti fedele”. La dimensione eterna e irrevocabile della fedeltà di Dio è una qualità del Suo amore: Egli è il Padre di ogni creatura umana, un Padre che ama per primo e impegna se stesso per sempre. La Sua fedeltà tocca ciascuno di noi e ci permette di gettare in Lui ogni preoccupazione che può frenarci. È per questo Amore eterno e paziente che anche noi possiamo crescere e migliorare nel rapporto con Lui e con gli altri. Siamo ben coscienti di non essere già così stabili nel nostro impegno, pur sincero, di amare Dio e i fratelli, ma la Sua fedeltà per noi è gratuita, ci previene sempre, a prescindere dalle nostre “prestazioni”. Con questa gioiosa certezza possiamo sollevarci dal nostro orizzonte limitato, rimetterci ogni giorno in cammino e diventare anche noi testimoni di questa tenerezza “materna”. “Ti ho amato di amore eterno, per questo continuo a esserti fedele”. Questo sguardo di Dio sull’umanità fa emergere anche un grandioso disegno di fraternità, che troverà in Gesù il suo pieno compimento. Egli, infatti, ha testimoniato la Sua fiducia nell’amore di Dio con la parola e soprattutto con l’esempio di tutta la sua vita. Ci ha aperto la strada per imitare il Padre nell’amore verso tutti (Mt 5,43 ss.) e ci ha svelato che la vocazione di ogni uomo e donna è contribuire all’edificazione di rapporti di accoglienza e di dialogo intorno a sé. Come vivremo la Parola di vita di questo mese? Chiara Lubich invita ad avere un cuore di madre: «[…] Una madre accoglie sempre, aiuta sempre, spera sempre, copre tutto. […] L’amore di una madre infatti è molto simile alla carità di Cristo di cui parla l’apostolo Paolo. Se noi avremo il cuore di una madre o, più precisamente, se ci proporremo di avere il cuore della Madre per eccellenza: Maria, saremo sempre pronti ad amare gli altri in tutte le circostanze e a tener vivo perciò il Risorto in noi. […] Se avremo il cuore di questa Madre, ameremo tutti e non solo i membri della nostra Chiesa, ma anche quelli delle altre. Non solo i cristiani, ma anche i musulmani, i buddisti, gli induisti, ecc. Anche gli uomini di buona volontà. Anche ogni uomo che abita sulla terra […]».1 “Ti ho amato di amore eterno, per questo continuo a esserti fedele”. Una giovane sposa che ha iniziato a vivere il Vangelo in famiglia racconta: «Ho sperimentato una gioia mai prima provata e il desiderio di far traboccare questo amore al di fuori delle quattro mura di casa. Ricordo ad esempio come sono corsa all’ospedale dalla moglie di un collega che aveva tentato il suicidio. Da tempo ero a conoscenza delle loro difficoltà, ma tutta presa dai miei problemi, non mi ero preoccupata di aiutarla. Ora però sentivo mio il suo dolore e non mi sono data pace finché non si è risolta la situazione che l’aveva spinta a quel gesto. Questo episodio ha segnato per me l’inizio di un cambiamento di mentalità. Mi ha fatto comprendere che, se amo, posso essere per ognuno che mi passa accanto un riflesso, anche se piccolissimo, dell’amore stesso di Dio». E se anche noi, sostenuti dall’amore fedele di Dio, ci mettessimo liberamente in questo atteggiamento interiore, di fronte a tutti quelli che incontriamo durante la giornata? Letizia Magri _________________________________ 1 Cfr. C. LUBICH, Cercando le cose di lassù, Roma 19925, p. 41-42. (altro…)
Lug 27, 2018 | Chiara Lubich, Cultura
[:de]
Zu diesem Buch: 365 Texte von großer Intensität und poetischer Kraft, Frucht lebendiger Erfahrung, dem Jahreskreis zugeordnet. Aus dem Inhalt: Staunen über die Liebe Gottes – Neue Prioritäten – Tiefere Wurzeln – Eine österliche Gemeinschaft – Der hohe Wert des Menschen – Göttliche Kraft – Das Herz weit machen – Erkennungszeichen der Christen? – Solidarität ohne Grenzen – Vision „Einheit“ – Was bleibt – Leben mit dem menschgewordenen Gott. – Verlag Neue Stadt[:]
Lug 27, 2018 | Spiritualità
«La donna di Nazareth, una donna di casa, è un’enorme sfida per noi: ci spinge a congedarci da una spiritualità basata sul fascino dello straordinario per trovare una mistica del quotidiano. Da immaginazioni teoriche ad una realtà palpabile nella semplicità del quotidiano … Dio vi cammina in esso». (Ermes Ronchi: Le domande nude del Vangelo, p. 176) «… Noi abbiamo bisogno proprio della casa. La casa è importantissima. […] Essa va tenuta come Maria Santissima teneva la sua casa, che ospitava nientemeno che Gesù. Quindi, bisognava fare qualche cosa in armonia con Lui che era il Verbo di Dio, è la bellezza di Dio, è l’irradiazione, è la gloria, gloria vuol dire l’irradiazione di Dio. Non so se voi immaginate, per modo di dire, Dio come un sole che tramonta e i raggi che vengono su sono il Verbo, e quindi il Verbo di Dio fatto carne è Gesù. Quindi Lui è proprio la gloria, quindi il massimo della bellezza, lo splendore. E quindi Maria, […] quella casetta […] lei la sapeva tener bene, in modo che ospiti bene Gesù. […] La nostra vocazione, che è vocazione mariana, è quella della casa. Non si capisce Maria se non madre di casa, oltre che sede della sapienza, e quindi che sa tenere una casa». (Chiara Lubich, Loppiano, 30 maggio 1996, inaugurazione della casetta Gen) «La mamma è più oggetto d’intuizione del cuore che di speculazione dell’intelletto, è più poesia che filosofia, perché è troppo reale e fonda, vicina al cuore umano. Così è di Maria, la Madre delle madri, che la somma di tutti gli affetti, le bontà, le misericordie delle mamme del mondo non riesce ad eguagliare. Maria è pacifica come la natura, pura, serena, tersa, temperata, bella […]. Ed è forte, vigorosa, ordinata, continua, inflessibile, ricca di speranza. Maria è troppo semplice e troppo vicina a noi per essere “contemplata”. […] Porta il divino in terra soavemente come un celeste piano inclinato che dall’altezza vertiginosa dei Cieli scende alla infinita piccolezza delle creature». (Chiara Lubich, Disegni di luce, Ed. Città Nuova, pp. 84,85) (altro…)
Lug 26, 2018 | Chiesa, Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
«Abbiamo vissuto qui a Loppiano – scrivono gli organizzatori – giorni speciali nella prima scuola per operatori pastorali. Siamo in 75, provenienti da varie regioni italiane, e una rappresentanza dall’America Latina e dal Ruanda». Chiesa locale: comunione e missione – Percorsi pastorali alla luce della Evangelii Gaudium, è stato il titolo scelto per il corso che si è svolto, dal 15 al 21 luglio nella cittadella internazionale di Loppiano (Italia), promossa dal Movimento dei Focolari insieme al Centro Evangelii Gaudium (CEG), laboratorio di formazione, studio e ricerca, dell’Istituto universitario Sophia (IUS). «Ci siamo stupiti dall’effetto che questa proposta ha prodotto sui partecipanti: sia per la condivisione profonda e matura delle esperienze ecclesiali di ciascuno, sia per le risposte che la spiritualità dell’unità offre per i loro bisogni, sia per la presenza spirituale di “Gesù Maestro” che ha illuminato l’esperienza pastorale». «Di qualità e spessore – continuano – gli interventi dei relatori, frutto di una elaborazione comune e in sintonia gli uni con gli altri. I laboratori interattivi pomeridiani, poi, ci hanno messo a disposizione dei metodi adatti per concretizzare i contenuti che ci sono stati offerti».
La scuola aveva come obiettivo quello di proporre strumenti teorici e pratici a quanti sono impegnati a rendere la spiritualità dei Focolari “visibile e sperimentabile” nelle articolazioni della Chiesa italiana, consci che “si tratta di un dono che lo Spirito ha dato a Chiara Lubich per l’intera Chiesa del nostro tempo”. In apertura, c’è stata una ricca introduzione al “metodo trinitario” dell’ateneo di Loppiano, a carico di Mons. Piero Coda, direttore dell’Istituto, e un tema programmatico di S.E. Card. Giuseppe Petrocchi, Presidente del CEG, dal titolo Protagonisti nella vita della diocesi e delle parrocchie. Il commento di uno dei presenti: “Bellissima l’analisi del neo cardinale. Ogni concetto suscitava volti, emozioni… Credo di avere assorbito una certa mentalità umana, soprattutto per quanto riguarda l’annuncio a parole. Con la scusa di rispettare la libertà altrui, mi nascondo e privo gli altri del grande dono ricevuto. Il Card. Petrocchi ci ha parlato con forza e nella sua analisi si sentiva tutta la passione per la Chiesa, per l’umanità, e il segreto per contribuire a rinnovarla”. Altri importanti interventi sono stati svolti da Mons. Vincenzo Zani, segretario della Congregazione dell’Educazione cristiana e dal Prof. Vincenzo Buonomo, rettore magnifico dell’Università Lateranense. “La relazione di Mons. Zani – commenta un giovane – mi ha molto illuminato. Ci vuole un progetto: la Parola, mettersi alla scuola di “Gesù Maestro”, vivere relazioni nuove, esprimere la dimensione comunitaria della Chiesa, la dimensione del dialogo che genera fraternità universale”. Altri commenti:“Interessante questa scuola per riscoprire il valore della Parola incarnata e rinnovare le strutture umane della Chiesa”. “La nostra via missionaria passa attraverso la carità vissuta, e quindi, vedendola, altri desiderino parteciparvi”. “Bella ed esauriente la parte teorica di questa scuola. Oggi, terzo giorno, sono andata in crisi, dopo un esame di coscienza per ciò che mi sono spesso proposta e non riesco a fare. Quindi crisi costruttiva”. “Sento la necessità che tutti possiamo avere questa formazione perché il nostro agire sia supportato da questo tipo di conoscenza”. Il corso proseguirà con una seconda parte che si svolgerà nella prima metà di ottobre presso alcune chiese particolari, là dove sono in atto esperienze significative. Gustavo Clariá (altro…)
Lug 26, 2018 | Chiesa, Focolari nel Mondo
«Cinquant’anni dopo la pubblicazione, l’enciclica Humanae vitae di Paolo VI si presenta agli occhi degli uomini di oggi in modo completamente diverso: nel 1968 era un documento coraggioso — e quindi controverso — che andava contro l’aria del tempo, quella della rivoluzione sessuale, per realizzare la quale erano fondamentali un contraccettivo sicuro e anche la possibilità di aborto. Era anche il tempo in cui gli economisti parlavano di “bomba umana”, cioè del pericolo di sovrappopolazione che minacciava i paesi ricchi e poteva diminuire la loro prosperità», scrive su “Avvenire” Lucetta Scaraffia. Ma oggi il mondo è cambiato, conclude, perciò bisognerebbe rileggerla con uno sguardo diverso e come un “evento profetico”. L’enciclica è stata pubblicata il 25 luglio 1968, nel sesto anno di pontificato di Paolo VI, suscitando tante reazioni contrastanti. (altro…)
Lug 25, 2018 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Sociale
«Mio Dio, ricordo quei momenti, quando ero più giovane, in cui ti scrivevo delle lettere. Erano lettere piene di domande, per le quali volevo risposte immediate. Avevo 12 anni quando ho iniziato a vedere il mondo in un modo diverso. Ero nata in una bella famiglia, come quelle che si vedono nei film. Avevo una mamma premurosa che si svegliava presto per preparare la colazione, un papà amorevole e due adorabili sorelline più giovani, sempre felici delle piccole gioie della vita. Ma proprio come nei film, un giorno tutto questo è crollato. Appena sveglia, vidi che mia madre non c’era. Ricordo chiaramente, la domenica era il giorno del pancake, mio padre avrebbe preparato i pancake e mia mamma avrebbe cucinato uova e pancetta. Ma quel giorno vidi che mio padre beveva il caffè, da solo. Nessun pancake. Niente uova e pancetta. E mamma non c’era. Papà mi spiegò che lei ci aveva lasciato. Le mie sorelle avevano 8 e 6 anni. Me le sono abbracciate, promettendo al cielo che avrei fatto del mio meglio per prendermi cura di loro. In città, eravamo sulla bocca di tutti. I genitori, gli insegnanti, i bambini, tutti spettegolavano di noi. In tanti momenti avrei voluto solo andare al contrattacco, per proteggere le mie sorelle, o semplicemente piangere e lamentarmi con te. “Perché? Perché è capitato proprio a noi? Sono troppo giovane per affrontare tutto questo. Dio, dove sei?” Mio padre, la persona migliore del mondo, non se lo meritava. Ci trasferimmo dai nonni. Un giorno, mentre ero a scuola, in procinto di mangiare con i compagni, le mie sorelle si precipitarono da me per dirmi che la mamma era lì. Impossibile, pensai. La vidi venire verso di noi. Aveva una borsa piena di regali per me e le mie sorelle. Non sapevo cosa provare. La ignorai. “Perché ora? Perché sei tornata? Dopo aver lasciato la tua famiglia? Pensi di poter tornare indietro così? E che ti perdoniamo e accogliamo a braccia aperte? Pensando che i regali possano sostituire tutti i momenti in cui non c’eri? No”. Così ti chiesi, o Dio, di mandarmi i tuoi angeli come messaggeri. Non so come e quando, ma sentivo nel mio cuore che mi stavi ascoltando. Ricordo di aver scritto anche a Maria. Le dissi che avevo bisogno di una madre. E tu mi hai risposto davvero. Avvenne quel giorno, quando parlai con la nonna. Lei mi aiutò a capire che dovevo andare oltre il dolore che la mamma ci aveva causato. C’era Gesù dentro di lei. E nonostante tutte le cose brutte che possiamo fare nella vita, il Suo amore per noi non cambierà mai. Anche se cadiamo e facciamo degli errori, Lui ci amerà sempre, immensamente. Non è stato facile, ho dovuto liberare il mio cuore, e lasciarla entrare, poco a poco. Abbiamo iniziato a ricostruire un rapporto, e ora mia madre è di nuovo parte della mia vita. L’amore che ho per la mia famiglia è così grande che ci sarà sempre spazio per gli errori e l’accettazione. Posso non avere una famiglia come quella dei film, ma ho una storia che è reale, ed è migliore grazie a te, mio Dio, che l’hai guidata. E l’hai scritta. La vita non si ferma qui, ho ancora molte battaglie da superare, ci sono ancora tante sfide, ma una cosa è certa, ho fiducia nei tuoi piani per me. Potrei non capire subito, ma ho questa fede nel mio cuore: ci sarai sempre per me, non importa come». (altro…)
Lug 25, 2018 | Chiara Lubich, Chiesa, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
È in corso a Seggau (Austria, dal 24 luglio al 1° agosto) l’incontro dei vescovi membri del Movimento dei Focolari. 64 vescovi (tra i quali cardinali della Curia e nunzi apostolici) di 31 Paesi e quattro continenti, vivranno “alcuni giorni di esperienza di Chiesa universale tra vescovi in Stiria”, si legge in un comunicato pubblicato sul sito della diocesi austriaca. A ospitare l’incontro il vescovo Wilhelm Krautwaschl. “La tradizione di questi incontri episcopali ha avuto inizio decenni fa, quando la fondatrice del Movimento dei Focolari, Chiara Lubich (1920-2008), invitava d’estate per qualche giorno in Svizzera alcuni vescovi legati al Movimento”, si legge nella nota. È stato poi il defunto vescovo di Aquisgrana, mons. Klaus Hemmerle, ad avviare e moderare questi incontri che hanno “un carattere deliberatamente privato” e si svolgono ogni anno ma in luoghi diversi. Scopo dell’incontro è “approfondire il carisma dell’unità, coltivare gli scambi tra vescovi a livello mondiale e trascorrere alcuni giorni in comunione fraterna”. Sabato 28 luglio, il vescovo Krautwaschl celebrerà insieme ai confratelli nell’episcopato una messa nella basilica di Seckau, “a cui sono invitati tutti coloro che desiderano partecipare”. In Austria il Movimento conta 1.300 membri e oltre 20mila simpatizzanti. Fonte: AgenSir (altro…)
Lug 25, 2018 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Sociale
1968-2018: qual è l’eredità della contestazione partita dagli Stati Uniti e dalla Francia 50 anni fa e cosa hanno da dire oggi quelle esperienze ad un’Italia che fu protagonista di quella stagione e che oggi si interroga sul suo presente e sul suo futuro? Come ogni anniversario che si rispetti, è l’occasione per una riflessione su un fenomeno che con la sua richiesta di cambiamento ha trasformato la società e la cultura dell’Occidente. Non un ricordo del ‘68, ma l’attualità di una rivoluzione, per passare dal sogno all’impegno in tre ambiti specifici fra i tanti che meriterebbero attenzione: educazione, partecipazione, lavoro. È l’obiettivo della nona edizione di LoppianoLab, il laboratorio nazionale di economia, cultura, comunicazione e formazione promosso dal Polo Lionello Bonfanti, dal Gruppo Editoriale Città Nuova, dall’Istituto Universitario Sophia, dal Movimento dei Focolari in Italia e dal Centro internazionale di Loppiano (FI), dove ancora grande è l’eco della recente visita di Papa Francesco, il 10 maggio scorso. Dalla prima edizione nel 2010, LoppianoLab coinvolge migliaia di cittadini, imprenditori, operatori della comunicazione, studenti e docenti, politici impegnati in vari ambiti, membri dell’associazionismo, giovani, di tutte le regioni italiane. Attraverso la formula laboratoriale che contraddistingue l’evento, LoppianoLab raccoglierà interrogativi e problemi, ma anche risorse ed energie, proponendo piste di riflessione per costruire il presente e progettare il futuro. Ciascuno dei tre temi – educazione, partecipazione, lavoro – sarà al centro di una plenaria, cui farà seguito una serie di laboratori che punteranno al coinvolgimento dei partecipanti. Ø Sabato 29 mattina: la grande questione del lavoro e le straordinarie trasformazioni che lo hanno investito e le domande sul senso del lavoro che innovazione e rivoluzione tecnologica costringono a porsi. Ø Sabato 29 pomeriggio: le eredità del ‘68 in tema di partecipazione, con approfondimenti sul ruolo delle donne negli anni della contestazione. Si discuterà anche di Chiesa e ‘68 e della nascita di una sensibilità nuova ai temi dell’ambiente. Ø Domenica 30 mattina: l’educazione, con un’attenzione alla sfida posta al rapporto intergenerazionale e alle moderne tecnologie coi loro rischi (dal cyberbullismo al sexting), con proposte educative per la famiglia e la scuola. Novità dell’edizione 2018 saranno specifici programmi per bambini e ragazzi. LoppianoLab junior. Per i più piccoli (4 – 10 anni), in collaborazione con la rivista Big: un laboratorio sull’educazione alle emozioni e un percorso formativo tra natura, arte e divertimento. LoppianoLab teens. Per i ragazzi (12 – 17 anni), a cura della redazione della rivista Teens: un laboratorio giornalistico; un workshop sui Social Media e laboratori che intendono sensibilizzare i giovani ai temi della distribuzione delle ricchezze e delle risorse sul pianeta. Programma dettagliato LoppianoLab 2018 Ufficio stampa LoppianoLab: Elena Cardinali – mob: 347.4554043 – 339.7127072– ufficiostampa@cittanuova.it Tamara Pastorelli – mob: 338.5658244 – 335.6165404 –ufficio.comunicazione@loppiano.it Web: www.loppianolab.it Facebook: www.facebook.com/loppianolab – Twitter: @LoppianoLab Gruppo Editoriale Città Nuova – www.cittanuova.it Polo Lionello Bonfanti – www.pololionellobonfanti.it Istituto Universitario Sophia – www.sophiauniversity.org Economia di Comunione: http://www.edc-online.org/it/ Loppiano – www.loppiano.it Movimento dei Focolari in Italia: www.focolaritalia.it
Lug 24, 2018 | Chiara Lubich, Cultura
Lug 24, 2018 | Cultura, Focolari nel Mondo, Sociale
Consapevoli della crisi ecologica e sociale che affronta il nostro pianeta, centinaia di persone in tutto il mondo agiscono costantemente per trovare soluzioni creative a questi grandi problemi e lo fanno, nel loro quotidiano, attraverso azioni grandi e piccole. Azioni che però, spesso, nascono, crescono e muoiono in totale isolamento. “Insieme possiamo fare molto di più” è uno dei motti proposti da Prophetic Economy, un’iniziativa che cerca di creare reti di collaborazione tra tutti coloro che, nel proprio contesto, lavorano a favore dello sviluppo umano, indipendentemente da età, nazionalità e credenze. L’evento principale di Prophetic Economy si terrà a Castel Gandolfo (Roma), dal 2 al 4 novembre 2018. Coinvolgerà esperti di vari campi, come Jeffrey Sachs, economista e saggista nordamericano, uno dei maggiori esperti mondiali in materia di questioni ambientali e sostenibilità, o come Luigino Bruni, economista italiano, coordinatore internazionale del progetto Economia di Comunione. «L’esperienza – afferma Florencia Locascio, coordinatore generale di Prophetic Economy – si rivolge a tutte le persone, organizzazioni e aziende che stanno proponendo soluzioni sostenibili e creative al problema della povertà, della disuguaglianza, della crisi sociale e ambientale che stiamo vivendo. Vogliamo identificare i change-makers, gli “innovatori”, per dare loro visibilità».
Durante l’evento, oltre a workshop, attività di intelligenza collettiva, scambi e conferenze di personalità ed esperti internazionali, si terrà la premiazione del concorso “Prophetic practices award 2018”. Un concorso che intende premiare, dare visibilità e mettere in contatto esperienze già esistenti di “economia profetica”, tutte quelle buone pratiche già in corso e che contribuiscono al bene comune. Paolo Matterazzo, responsabile della comunicazione della Comunità di Nomadelfia, spiega: «Gli adolescenti e le nuove generazioni hanno qualcosa di importante da dire, e contribuiscono fin d’ora con forte slancio, portando esempi concreti molto stimolanti». I primi tre vincitori del concorso riceveranno un premio in denaro e saranno anche invitati a presentare i propri progetti durante l’evento di novembre. Anche i primi dieci classificati avranno l’opportunità di presentare le loro buone pratiche. La scadenza del concorso è prevista per il 1° agosto. Per maggiori informazioni consultare il sito http://www.propheticeconomy.org Fonte: United World Project (altro…)
Lug 24, 2018 | Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni
https://vimeo.com/278996575 (altro…)
Lug 23, 2018 | Cultura
Uma moça bonita, dinâmica, “transgressiva”, a seu modo, decide empenhar seus verdes anos em coisas que valem mesmo a pena. De repente, um diagnóstico de câncer lhe deixa pouco tempo de vida e provoca uma guinada que a faz alcançar vértices de elevada espiritualidade. Ainda hoje, muitos anos após sua morte, jovens do mundo inteiro evocam e invocam Chiara Luce, como exemplo e ajuda. e a Igreja Católica a reconhece como “beata”. Editora Cidade Nova
Lug 23, 2018 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Sociale
Immaginate di scoprire nei materiali di scarto la possibilità di una forma nuova, già presente in potenza, di trasformarli in “qualcosa” di bello, utile e prezioso, che prima non esisteva. Poi, coinvolgete in questo processo virtuoso delle persone vulnerabili come, per esempio, le donne che, scontata la loro pena in carcere, fanno fatica a reintegrarsi nella società, a trovare un posto di lavoro e l’indipendenza economica. È questa la mission del “Project Lia”, un’associazione non profit e un’impresa sociale sorta nella città di Indianapolis (USA). «Da noi, queste donne che cercano di reinserirsi nella società, imparano a creare oggetti d’arredo e mobili, in un ambiente di lavoro educante, che è uno spazio di comprensione e rispetto reciproco, dove si trasformano i materiali ma anche le vite delle persone attraverso relazioni basate sulla reciprocità e la fiducia,» spiega Elizabeth Wallin fondatrice e direttore esecutivo di Project Lia «forniamo anche opportunità educative in materia finanziaria, di comunicazione, di etica aziendale, salute e benessere, oltre a promuovere la partecipazione alla vita comunitaria e sociale». Secondo le statistiche pubblicate sul loro sito, estratte da dati del Bureau of Justice, negli ultimi tre decenni e mezzo, la popolazione carceraria femminile degli Stati Uniti è cresciuta di oltre il 700 per cento. Nel 1980, erano 12.144 le donne sotto la giurisdizione statale o federale. Cifra salita a più di 100.000, nel 2015. Se a queste aggiungiamo le detenute nelle strutture carcerarie locali, in libertà sulla parola o agli arresti domiciliari, la somma raggiunge e supera il milione di donne.
«Quando queste persone escono dal carcere», continua Elizabeth Wallin «devono trovarsi un lavoro stabile e una casa, mentre cercano di riallacciare i rapporti con le proprie famiglie. Se a questo si associa lo stigma generato dal carcere e la discriminazione razziale, è molto difficile per loro riuscire a reintegrarsi, escludendo il rischio di recidiva». Per questo, Project Lia ha scelto di dedicare la sua azione alle donne. Aiutando loro, si rafforza indirettamente la famiglia e la comunità perché, secondo importanti studi, queste donne responsabilizzate pensano “comunitario”, reinvestendo il 90% del loro reddito nelle proprie famiglie. A questo punto, viene da chiedersi qual è stata l’idea ispiratrice. «Durante un mio viaggio in Argentina», comincia a raccontare Elizabeth «ho partecipato all’organizzazione di un festival giovanile dal titolo “No Te Detengas” (in italiano: “non ti trattenere”). Un festival che ha riunito oltre 1.000 giovani e che parlava di quelle gabbie in cui spesso ci imprigioniamo per paura, pressioni altrui, situazioni di comodo o pregiudizio. Tornando negli Stati Uniti, mi sono resa conto che lì, le donne uscite di prigione continuavano ad essere “trattenute” da una gabbia più grande e sistematica. Per me, Project Lia è una risposta alla paura, alle pressioni, alle comodità e ai pregiudizi di un sistema di giustizia penale e di una società che, anche dopo aver scontato la pena, continua a “trattenere” gli ex prigionieri, senza offrire possibilità di vera integrazione sociale». Insomma, un progetto inclusivo, che mira a costruire ponti di vera solidarietà sociale. L’unica curiosità che rimane da soddisfare, giunti a questo punto è il nome: perché proprio “Lia”? Elizabeth mi spiega che:«“Lia” è il nome di una donna che ha dedicato tutta la sua vita a costruire ponti tra persone di razze, culture, religioni e background sociali diversi. Il suo nome completo era Lia Brunet, era di Trento e fu una delle prime compagne di Chiara Lubich, la fondatrice del Movimento dei Focolari». Lia Brunet, nel 1961, raggiunse l’Argentina, dove sorge nel cuore della pampas la cittadella che oggi porta il suo nome. Là dove anche Elizabeth ha potuto sperimentare l’ideale di un mondo unito. Fonte: United World Project (altro…)
Lug 23, 2018 | Cultura

Le storie vocazionali sono state gravate per lungo tempo da un linguaggio e da uno stile di accompagnamento che le ha sganciate dai dinamismi umani e soprattutto dal benessere della persona, come se la “chiamata” di Dio fosse in competizione con i suoi desideri più profondi. L’analisi dei processi psicologici che sostengono una scelta sacerdotale o di vita in comune – come nasce, come si sviluppa, come matura o come si arena – ha diversi obiettivi: ridurre i miti che circondano la vocazione, riflettere sulla vita in comune nel terzo millennio (ha ancora senso?) e ricongiungere finalmente vocazione e felicità.
Città Nuova ed.
Lug 22, 2018 | Focolari nel Mondo, Spiritualità
A mensa A mensa mancava sempre un collega. Per il suo carattere litigioso praticamente non aveva amici. Un giorno ho insistito perché venisse e in risposta mi ha confidato il suo dramma con un figlio drogato. L’ho ascoltato profondamente, poi è venuto con me a mangiare. I colleghi, vedendo la cordialità con cui parlavamo tra noi, da allora hanno assunto verso di lui un atteggiamento di rispetto. O.F. – Slovacchia Un regalo Nell’ufficio dove lavoro mi sono offerta, insieme a un’altra collega, di raccogliere i soldi per un regalo a un dipendente che stava per andare in pensione. Quando si è trattato di comprare il regalo, la collega mi ha detto che bastava spendere la metà della cifra e il resto lo avremmo diviso tra noi. Ho replicato che non mi sembrava giusto, ma lei ha aggiunto che questa era la prassi. Sono rimasta in silenzio, facendole capire che non la pensavo in questo modo. Dopo un po’ è venuta a chiedermi scusa, e da quel giorno siamo diventate amiche. F.M. – Italia Una rosa e una promessa Da tempo mi occupo di tenere aperto l’oratorio della parrocchia affinché i ragazzi abbiano un luogo dove ritrovarsi quando sono liberi da scuola. È un impegno non da poco. A volte tra i ragazzi si scatenano dei litigi e non sempre è facile riportare la calma. Una volta, per separare due che si picchiavano, ho ricevuto un pugno che era destinato a uno dei due. Dallo spavento sono fuggiti entrambi. Ma dopo poco, quello che involontariamente mi aveva colpito è tornato con una rosa e la promessa di essere più buono. F.B. – Svizzera Tirocinio Mentre sto facendo tirocinio in ospedale noto un paziente. Leggo la sua cartella clinica e vengo a sapere che, a causa del diabete, ha subìto l’amputazione di un dito e di mezzo piede. Purtroppo la sua situazione si è aggravata e i medici hanno deciso di amputargli tutta la gamba. Mi prendo a cuore la sua situazione e mi decido a parlargli del prossimo intervento. Lui si dispera, e io cerco di consolarlo. «Guarda – gli dico – ho un regalo per te, ma non è una cosa materiale». Insieme leggiamo la Parola di Vita. L’indomani, quando lo stanno portando in sala operatoria, mi vede e mi dice: «Ho fede. Crediamo insieme!». C. – Argentina Sottovoce Con una mia sorella con la quale non andavo d’accordo desideravo ristabilire un rapporto, ma non avevo il coraggio e così non mi decidevo mai. All’indomani di una notte piuttosto combattuta, la incontrai in cucina e le dissi: “Ciao”, ma così sottovoce che lei non sentì. Pensavo tra me e me: «Adesso devo ripeterlo più forte», ma anche «Ma no, ne va della mia dignità..». Ho ridetto “ciao” con voce forte e convinta. Lei è rimasta sorpresa e ci siamo sorrisi. D.B. – Italia (altro…)
Lug 20, 2018 | Centro internazionale, Spiritualità
«Per seguire Gesù bisogna essere giovani, o farsi giovani. Egli chiede addirittura di rifarsi bambini: ogni giorno, ogni momento, liberandosi dalla malattia della senilità spirituale. Che se lo spirito invecchia, esso in certo senso si anchilosa, e come tale non si presta più al volo. Perciò bisogna sempre rinascere, ricominciare, farsi uomo nuovo: Gesù. Si dice spesso, come un luogo comune, che la gioventù del tempo nostro sia scettica, magari cinica… se è vero, si tratta forse di pose, o più verosimilmente di moda, sotto le quali, se mai, grava lo sbigottimento, misto a stupore, di una generazione che è nata alla vita in mezzo a una dissipazione inumana e immane di energie per fabbricare la morte. Uno sbigottimento che aumenta al vedere l’insipienza con cui si insiste nell’errore, seguitando a immettere nella convivenza gli esplosivi d’un machiavellismo affaristico, e pregno di rovina. È il materialismo che spaventa o delude o arresta questa gioventù, la quale, per natura, reagisce a un tenore di vita, fatto di soli calcoli economici, di soli divertimenti sensori, di sola rissa per lo stomaco… Questa è la lezione divina di questa crisi umana, su cui versiamo fiumi di lacrime, d’inchiostro e di coca-cola: non si vive senza un assoluto. Gesù passa, e i giovani lo seguono se lo vedono: se la vista di lui non è impedita dall’insorgenza di creature umane, superbe, cioè che si sentono più su degli altri per denaro o potere politico… I giovani se appena scorgono il viso giovanile, puro e divino di Gesù, lasciano padre e madre, fidanzamenti e lucri, agi e lusinghe, e lo seguono, prima sulle vie dell’apostolato e poi su quella del calvario. Essi vogliono Cristo, e Cristo crocifisso. Cristo intero, tutto in tutti: un unico ideale. E vogliono il suo spirito, che è la carità: questo sangue divino, che vince la morte; che è intelligenza e sapienza e vincolo di unità». Igino Giordani (altro…)
Lug 19, 2018 | Famiglie, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Sociale
Ai piedi di due piccole montagne, nel cuore dell’Argentina, La Falda è una cittadina della provincia di Córdoba, situata su un dolce pendio montagnoso, parte di un rinomato circuito turistico nella Valle di Punilla. È qui che abitava, fino a quattro anni fa, la famiglia Bongiovanni: Esteban e Victoria, insieme ai loro due figli. Poi, inaspettata, una svolta e il trasferimento a San Marcos Sierras, poco più a nord. È la risposta, generosa, alla richiesta di andare a vivere all’Hogar Sierra Dorada, una casa di accoglienza per minorenni che sulle loro giovani spalle portano già troppi e gravi problemi. Storie di maltrattamenti, violenza, abbandono, sottoalimentazione. Attualmente il centro ospita 28 ragazzi. «Prima di arrivare a l’Hogar, avevamo una pessima idea delle case di accoglienza per minori, come quelle che si vedono nei film, dove i ragazzi e i bambini vengono picchiati o maltrattati. Invece abbiamo trovato una realtà molto diversa, come una grande famiglia. Ci sforziamo di migliorare la loro situazione e di svuotare dal di dentro la violenza e le condizioni in cui hanno vissuto, in modo che capiscano che la cosa normale, alla loro età, è vivere in pace, giocare e studiare». L’obiettivo della Casa, fondata quasi vent’anni fa da Julio e Patricia Laciar e sostenuta da una fondazione senza scopo di lucro che opera, con vero spirito cristiano, nella provincia di Córdoba , è quello di migliorare le loro condizioni di vita e di aiutarli a reintrodursi nel proprio contesto famigliare o in famiglie adottive. All’inizio Julio e Patricia Laciar non avevano nulla, tranne il desiderio di voler migliorare la situazione di tanti ragazzi. Poco a poco, grazie alla solidarietà di tante persone, questa realtà è cresciuta: oggi la Fondazione Sierra Dorada gestisce quattro Case-Laboratori: San Marcos Sierras (dove vivono Victoria e Esteban), Embalse de Río Tercero, Rumipal e Salsipuedes, oltre a vari programmi di accompagnamento familiare, borse di studio per volontari e numerose altre attività.
Seduti a un tavolo nella sala da pranzo esterna, Victoria e Esteban spiegano: «Tante persone dimostrano una grande solidarietà, specie quando cominciano a coltivare un rapporto con i ragazzi. Ci sono giovani stranieri che intraprendono stage di assistenza sociale, ma anche studenti universitari argentini. Il nostro lavoro inizia con l’accoglienza. Dal momento del loro arrivo, cerchiamo di contenerli, di dare loro amore, come una mamma e un papà. Con l’aiuto di uno staff di psicologi, cerchiamo di dare un ordine alla loro vita. A cominciare dall’uso dello spazzolino per i denti, a lavarsi ogni giorno, a mettersi vestiti puliti, fino ad educarli a essere responsabili dei loro compiti e a scuola». Con un grande sorriso, Victoria sceglie una delle decine di storie che potrebbe raccontare. «Qualche settimana fa siamo andati tutti in un hotel, dove eravamo stati invitati per il fine settimana. Non avevo rifatto il mio letto, pensando: siamo in un hotel. Poi però mi sono accorta che i ragazzi avevano lasciato tutte le loro stanze in perfetto ordine, anche i bagni erano impeccabili. Allora sono tornata di corsa nella mia stanza per rifarmi il letto, perché mi ero resa conto che solo io non l’avevo fatto». «Cerchiamo di vivere bene questa vocazione al servizio. Ma, certamente, non è sempre necessario lasciare tutto, la propria città e la propria casa, e andare a vivere in una casa per bambini. Si può farlo ovunque, con chi ci sta accanto. A partire dalle cose più piccole, come cedere il posto ad una persona anziana sull’autobus, o guidare la macchina senza aggressività. È dai piccoli gesti che cominciano e si diffondono le buone azioni». E conclude Esteban: «Abbiamo capito che Dio non ci abbandonerà mai se facciamo le cose bene, senza aspettarci nulla in cambio, con umiltà e fiducia. E la realtà è che così facendo … funziona». Fonte: United World Project (altro…)
Lug 18, 2018 | Chiara Lubich, Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Chiara Lubich
è tra le donne italiane più stimate e per questo da ricordare, secondo il Comitato organizzatore dell’ “Italian week”. Nella kermesse lunga dieci giorni, che si è svolta a Ottawa, capitale del Canada, dal 6 al 25 giugno scorso, figurano nomi illustri, simbolo della cultura italiana, da Giacomo Puccini a Sophia Loren, da Vittorio De Sica a Alda Merini. Più inaspettata la proposta del Comitato di inserire anche Chiara Lubich tra le donne italiane da celebrare. Alla proposta, la comunità dei Focolari si è chiesta: come presentare il carisma dell’unità in una società multiculturale e multireligiosa, costantemente alla ricerca di soluzioni di convivenza pacifiche e rispettose di tutte le diversità? In una società, in cui il rapporto con gli aborigeni rimane una sfida sempre aperta, con tutte le contraddizioni e le conseguenze sul piano relazionale e sociale?
«Durante il periodo di preparazione dell’evento – spiegano tra gli altri Fernando e Lucie – abbiamo saputo che alcuni musulmani di Montréal, discepoli del Dott. Shomali, avevano partecipato ad un recente Congresso da noi promosso a Castelgandolfo, nei pressi di Roma. Nel desiderio di lavorare insieme, ci hanno dato la loro disponibilità a offrire una testimonianza». Il 16 giugno, scrivono, «la sala San Marco, nel cuore della “Little Italy” a Ottawa, ha cominciato a popolarsi di persone originarie dall’Africa, dall’Asia, dal Medio Oriente e, naturalmente, dall’Italia e dal Canada, presente anche il nunzio apostolico, Mons. Luigi Bonazzi, e il Ministro Fabrizio Nava, in rappresentanza dell’Ambasciata italiana». Diverse le esperienze che in quel contesto testimoniano l’attualità del carisma di Chiara Lubich. A cominciare da quella di Jacques, focolarino a Toronto e “pioniere” della diffusione dell’ideale dell’unità in Canada, dopo un incontro casuale con due italiani a Vancouver. Poi è la volta di Anne, manager di un tour operator dal nome emblematico, “Spiritours”, che racconta la scoperta dell’Economia di Comunione come occasione per vivere concretamente il Vangelo, anche in azienda. Poi prende la parola Maria, focolarina brasiliana a Montréal, testimone di un’esperienza di incontro con gli aborigeni di Wati, nel Gran Nord. Insieme ad altre quattro persone, ha trascorso un mese con loro, lo scorso anno, su richiesta della Chiesa locale.
E ancora: Edwige, originaria del Togo, attualmente a Rimouski, provincia di Québec. Dopo essere stata tra le prime studentesse all’Istituto Universitario Sophia di Loppiano, in Italia, ha cominciato a mettere “la persona al centro”: per questo suo stile di vita, di recente ha ottenuto una menzione d’onore, di solito riservata ai docenti, dall’Università che ora frequenta. Poi è la volta di Fatima, che insieme a Mostapha offre una esperienza di dialogo tra musulmani e cristiani, a contatto con il carisma di Chiara. «Una delle lezioni più importanti che ho imparato – dice – è che l’unità è un dono di Dio e che una manifestazione dell’unità è l’armonia nella diversità». Infine il Nunzio in Canada, Mons. Luigi Bonazzi, che più volte ha incontrato la fondatrice dei Focolari, confida ai presenti di aver fatto con lei, nel lontano 1975, il patto di “stare sempre su” nonostante le difficoltà, patto che lo ha sempre sostenuto nella sua intensa attività diplomatica. Al termine del programma viene proposto un discorso pronunciato a Washington, nel 2000, da Chiara Lubich, sul tema “l’arte di amare”. «Grazie a questo evento – concludono – pubblicizzato attraverso i social e diversi siti web, il seme della spiritualità dell’unità è stato lanciato lontano anche in Canada, e promette nuovi frutti». Chiara Favotti (altro…)
Lug 18, 2018 | Cultura, Focolari nel Mondo
Si sta svolgendo a
Loppiano un corso per operatori pastorali promosso dal
Movimento dei Focolari in Italia in sinergia con il
Centro Evangelii Gaudium [1] dell’
Istituto Universitario Sophia.

Sono presenti una cinquantina di operatori pastorali di tutta Italia, presbiteri e laici, per dare vita ad una scuola di comunione che intende offrire ai partecipanti una intelligenza della fede capace di rispondere alle sfide dell’attuale cambiamento d’epoca, cercando di coglierne il senso e valorizzando l’ esperienza. La scuola vuole inoltreoffrire strumenti teorici e pratici a quanti sono impegnati a rendere la spiritualità del focolare “visibile e sperimentabili” nelle articolazioni della Chiesa italiana, consci che si tratta di un dono che lo Spirito ha dato a
Chiara Lubich per l’intera Chiesa del nostro tempo.

In apertura una ricca introduzione al metodo trinitario dell’Istituto fatta da Mons. Piero Coda, direttore dell’Istituto universitario Sophia, e un tema programmatico di S.E. Card. Giuseppe Petrocchi, Presidente de CEG, dal titolo: Protagonisti nella vita della diocesi e delle parrocchie. Nel programma del corso sono attesi ancora, tra altri, Mons. Vincenzo Zani, segretario della Congregazione dell’Educazione cristiana e Vincenzo Buonomo, rettore magnifico dell’Università Latarenense. Il corso si concluderà sabato 21 ma avrà una seconda parte di tirocinio nella prima metà di ottobre presso alcune Chiese particolari dove sono in atto esperienze significative.
[1] Centro Evangelii Gaudium è un laboratorio di formazione, studio e ricerca promosso dall’Istituto Universitario Sophia che trae ispirazione e nome dall’Esortazione Apostolica Evangelii Gaudium. Focolari Italia
Lug 18, 2018 | Focolari nel Mondo
[:de]Um drängende Fragen der Kirche dreht sich das Gespräch in Ottmaring mit Regens Hartmut Niehues aus Münster. Anmeldungen an: Sekretariat ZSP, Beate Neubert, zsp.ottmaring@gmail.com[:]
Lug 18, 2018 | Focolari nel Mondo
[:de]Anmeldung: Dina Fandl, 0664 1231133, dina.fandl@fandl-hendl.com; Erika Picey, 0676 5284755, amsee.picey@aon.at.[:]
Lug 18, 2018 | Focolari nel Mondo
[:de]Auch in diesem Jahr findet in Ottmaring/Deutschland wieder eine Seniorenfreizeit statt unter dem Titel: Älterwerden – Zeit für Begegnunng.. Anmeldung bis zum 31. Juli: Verena Beck, 08251 1509, verena.beck@arcor.de [:]
Lug 17, 2018 | Dialogo Interreligioso, Focolari nel Mondo, Spiritualità
«La nostra delegazione indù-cristiana arriva all’Istituto Universitario Sophia di Loppiano per approfondire la conoscenza della sua originale esperienza, ma anche per commemorare il quindicesimo anniversario del dono del quadro della Vergine Maria, dipinta da un artista indù, che campeggia su uno dei muri laterali della Theotokos, il Santuario della cittadella. I momenti di scambio con professori e alcuni studenti di Sophia sono molto ricchi. Gli accademici indiani mostrano un grande interesse verso studi che riguardano la formazione al dialogo, in una dimensione interdisciplinare. Momenti di dialogo e confronto profondi permettono la conoscenza reciproca e rivelano consonanze fra alcune istituzioni che si ispirano al Mahatma Gandhi e Sophia stessa. Si spera presto di poter introdurre, anche nell’istituto universitario con sede a Loppiano, studi ed approfondimenti sulla figura di questo apostolo del dialogo.
Un seminario molto interessante, su Teologia e prassi del dialogo, si svolge alla presenza, oltre che degli studenti e della delegazione indù, anche di altri giovani ed adulti della cittadella. L’argomento è vitale, ma anche sconosciuto a molti. La sera, presso il Santuario Theotokos, gli indù, in processione, portano mazzi di fiori e ghirlande all’immagine di Maria, mentre il complesso Gen Verde canta un inno. Inchini e solennità creano un clima spirituale profondo. Seguono alcune preghiere spontanee in sanskrito, tamil ed inglese. Poi, il momento sacro del silenzio. Il silenzio è parte dell’essere orientale. Quanto è scomodo, invece, per l’occidente! Quasi che non ci si fosse abituati, o per la paura di doversi confrontare con il proprio essere. Quando le culture e le religioni si incontrano con uomini e donne di fede genuina non è necessario ricorrere a compromessi, sincretismi o anomalie di questo ed altro tipo. Ogni gesto, ogni parola, ogni silenzio parla dell’Assoluto, ognuno lo ascolta sulla sua lunghezza d’onda, ma le vibrazioni – come sono chiamate dagli indiani – sono le stesse ed arrivano in fondo al cuore».
Ultima tappa, Assisi. «Arriviamo verso le 10.30 del mattino. Saliamo a piedi verso la basilica di San Francesco e da lì continuiamo verso il cimitero. Non posso non pensare all’autunno del 1997, poche settimane dopo il terremoto che aveva colpito la città e causato molte vittime. In quei giorni eravamo saliti su queste colline con Vinu e Ashok, figli del Dr. Aram, educatore gandhiano, scomparso qualche mese prima. Aveva voluto che parte delle sue ceneri fossero portate nella patria di San Francesco, che ammirava a tal punto da recitare la sua preghiera di pace ogni sera: Signore, fammi strumento della tua pace. Il pellegrinaggio continua poi verso la cripta della Basilica, dove partecipiamo alla preghiera dell’”ora sesta” dei frati, davanti alla tomba di Francesco. Grande raccoglimento, in un’atmosfera di fraternità e spiritualità. I nostri amici seguono in un silenzio profondo la nostra preghiera: un segno di rispetto e valorizzazione della preghiera altrui come fosse la propria. La storia di Francesco, uomo di pace e di dialogo, continua ad attirare uomini e donne di ogni parte del mondo e di ogni credo religioso. Assisi è davvero il luogo ideale per il dialogo». Fonte: blog di Roberto Catalano (altro…)
Lug 16, 2018 | Chiara Lubich, Cultura, Dialogo Interreligioso, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
«Dopo tre anni eccomi nuovamente a Tonadico, nella valle di Primiero (nord Italia). Con noi ci sono gli amici Indù, venuti dall’India per un “pellegrinaggio” alle fonti del carisma dell’unità. Si tratta di vecchie conoscenze, soprattutto del mondo accademico, con le quali da anni abbiamo condiviso momenti di studio e di vita, l’ultimo dei a gennaio scorso, quando sono stato a Mumbai. È una gioia ritrovarsi insieme. Sono persone affascinate da Chiara Lubich, che vogliono andare in profondità nella conoscenza della sua esperienza mistica. E quale ambiente più adatto se non Tonadico, dove Chiara nel 1949 ha avuto una straordinaria esperienza di luce? L’incontro inizia con una profonda comunione, in un grande spirito di famiglia. La mistica unisce le religioni nel profondo. Le vie che ogni religione percorre, con i mezzi che mette a disposizione, conducono nel cuore del Mistero, unico per tutte. Le vie e gli strumenti sono diversi, ma il punto d’arrivo è lo stesso, per questo nella mistica vi è convergenza e ci si ritrova uniti. Anche i linguaggi e i modi di esprimere le fedi sono molto diversi, ma i simboli sono comuni: il sole, la fiamma, l’oro, il nulla, il tutto… e attraverso essi ci si comprende.
Noi sappiamo che “la Via” è Gesù, ma egli, nei modi che lui solo conosce, sa farsi “Viatore” con tutti e condurre tutti al Padre. Allora ci auguriamo un buon viaggio!» P. Fabio Ciardi è professore presso l’Istituto di Teologia della vita consacrata “Claretianum” (Roma) e direttore del Centro di studi dei Missionari Oblati di Maria Immacolata. Attualmente è responsabile della Scuola Abba, Centro di studi interdisciplinare fondato da Chiara Lubich nel 1990, con il contributo del vescovo Klaus Hemmerle (3 aprile 1929 – 23 Gennaio 1994), noto teologo e filosofo. Il suo scopo è quello di approfondire il carisma dell’unità da diversi punti di vista. Fonte: Blog P.Ciardi
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Lug 15, 2018 | Chiara Lubich, Cultura
Ce livre est une évocation à la fois poétique et très documentée de la naissance de la spiritualité de l’unité à travers Chiara Lubich. Tout est né de cette jeune fille, en 1943, dans la ville très catholique de Trente au nord-est de l’Italie. Très vite, d’autres jeunes filles la rejoignent. Des jeunes hommes aussi… puis des personnes de toutes les générations, de toutes les conditions sociales, des gens humbles et des personnalités politiques, des entrepreneurs et des artistes : tout un peuple à l’image de la société de son époque. La spiritualité de l’unité rejoindra quantité de femmes et d’hommes de milieux très divers : luthériens, anglicans, orthodoxes, juifs, musulmans, bouddhistes, hindous, agnostiques et athées s’y intéresseront et s’associeront à la soif de recomposition de la famille humaine de Chiara Lubich. Cette spiritualité a la capacité de s’incarner dans les sociétés et dans les cultures les plus variées. Aujourd’hui, l’oeuvre de Chiara Lubich le mouvement des Focolari se poursuit sur tous les continents en étant attentive aux évolutions de notre temps. Nouvelle Cité
Lug 15, 2018 | Chiara Lubich, Cultura
All’origine del Movimento dei Focolari c’è l’esperienza mistica vissuta da Chiara Lubich (1920-2008) nell’estate del 1949 segnata da illuminazioni particolari. Tale evento ha inizio con un “Patto di unità” tra lei e l’onorevole Igino Giordani (16 luglio 1949). I contributi commentano il racconto fatto dalla Lubich di tale Patto secondo diverse prospettive di lettura che, spaziando dall’ambito teologico, ecclesiologico, spirituale all’ambito letterario, sociologico, giuridico, politologico, economico, ne offrono una attualizzazione ricca per la vita della Chiesa, delle comunità ecclesiali, e per la società. Città Nuova Editrice
Lug 15, 2018 | Chiara Lubich, Focolari nel Mondo, Spiritualità
L’inizio del periodo di maggiori illuminazioni [di Chiara Lubich] può essere datato: il 16 luglio, infatti, arrivò a Tonadico (sulle montagne del Trentino, nel Nord Italia, ndr) Igino Giordani. Alloggiava all’Albergo Orsinger, e doveva tenere una conferenza nella sala dei cappuccini. Giordani, «innamorato di santa Caterina», aveva sempre cercato una vergine da poter seguire. Sicuro di averla trovata in Chiara, le propose di farle voto di obbedienza, pensando così di obbedire a Dio. Aggiunse che avrebbero potuto farsi santi in due, come Francesco di Sales e Giovanna di Chantal. Chiara non capiva: il Movimento non esisteva, di voti non si parlava; e poi, sentiva di essere nata per il «tutti siano uno». Era tentata di lasciar cadere questo desiderio, ma ebbe l’impressione che quelle parole avessero origine da una grazia che non doveva essere persa. Gli disse quindi: «Tu conosci la mia vita: sono niente. Voglio vivere, infatti, come Gesù Abbandonato che si è completamente annullato. Anche tu sei niente perché vivi nella stessa maniera. Ebbene, domani andremo in chiesa e a Gesù Eucaristia che verrà nel mio cuore, come in un calice vuoto, io dirò: “Sul nulla di me patteggia tu unità con Gesù Eucaristia nel cuore di Foco. E fa’ in modo, Gesù, che venga fuori quel legame fra noi che tu sai”. E tu, Foco, fa’ altrettanto». Così fecero. Giordani si avviò verso la sala dove doveva parlare, mentre Chiara si sentì spinta a rientrare in chiesa. Davanti al tabernacolo, si dispose a pregare Gesù, ma in quell’istante sentì di non poterlo fare, sentì di essere totalmente immedesimata nel figlio. Sentì pronunciare dalle sue labbra: «Padre». Comprese che la sua vita religiosa avrebbe dovuto essere diversa da quella vissuta fino a quel momento: non rivolta a Gesù, ma di fianco a Lui, Fratello, rivolta verso il Padre.
Armando Torno, “PortarTi il mondo fra le braccia. Vita di Chiara Lubich”, Città Nuova, Roma, 2011. Cit. pp. 45-46. (altro…)
Lug 14, 2018 | Focolari nel Mondo
Date: 14 e 15 agosto: workshop con i giovani 16 agosto: Concerto “On the Other Side” + giovani del progetto Start Now” GenVerde Tours (altro…)
Lug 13, 2018 | Chiesa, Cultura, Focolari nel Mondo
[:de]
Ein Dokumentarfilm von Winfired Baetz-Braunias Philosophie der Nähe und globale Verunsicherung Klaus Hemmerles Leben (1929-1994) und seine Erkenntnisse bilden eine große Vision, einen Lösungsansatz für die Herausforderungen einer global verunsicherten Menschheit. FILM-TRILOGIE über den genialen Freiburger Religionsphilosophen und späteren Aachener Bischof, bedeutend für unsere Zeit, für unser Denken und für eine Kirche, geeint in Vielfalt. TEIL I: 39:00 „Leben geht umgekehrt“ – Hemmerles Antwort auf Terrorismus, Krisen, Krieg TEIL II: 41:00 „Denken geht simultan“ – Hemmerles Impulse künftiger Welt-Werte TEIL III: 40:00 „Kirche geht gegenseitig“ – Hemmerles tiefe Geschwisterlichkeit Verlag Neue Stadt [:]