Movimento dei Focolari
Diritto e società in America Latina

Spirito Santo e sacerdozio

Il vescovo Joe Grech fu un grande apostolo del movimento Rinnovamento nello Spirito.

Ringrazio sempre Dio per il mio primo parroco, che un giorno, non molto tempo dopo il mio arrivo in parrocchia, pregò su di me. Chiedeva che io potessi sperimentare, fin dall’inizio del mio ministero sacerdotale, una nuova discesa dello Spirito Santo in modo da diventare un testimone vero di Cristo Risorto. Come effetto di quella preghiera, ora so che Gesù Cristo è vivo, non solo perché ho letto ed ho sentito parlare di lui, ma perché ho sperimentato e continuo a sperimentare, nel profondo del cuore, il suo tocco e la sua presenza. Come risultato di quella preghiera tutto il mio ministero pastorale ha avuto un solo obiettivo: aiutare la gente ad avere un rapporto stretto con Gesù Cristo: sperimentando il tocco del Dio vivente le persone si trasformano e fioriscono. E’ questa una realtà che si ripercuote anche nel mio modo di predicare; è vero che si deve studiare e leggere, ed essere ben informati, ma soprattutto penso si debba parlare del nostro rapporto personale ed intimo con Gesù. E qui la mia preghiera personale quotidiana diventa decisiva. Prego costantemente che quando le persone mi sentono parlare di Gesù e quando vedono come mi rapporto con loro, possano sperimentare che Gesù Cristo in quel momento li guarisce, li incoraggia, li ama, li perdona. Prego di poter diventare sempre più un segno pieno d’amore di ciò che Paolo esprime in Gal 2,20: “Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me”. In tutto questo, pur in mezzo a difficoltà, ansie, e paure, trovo la forza per perseverare con speranza nella mia chiamata come prete. Continuo il mio cammino con le persone che Dio ha affidato alle mie cure di pastore con lo sguardo fisso in Gesù Cristo, sapendo bene che, come Paolo afferma nella Lettera ai Filippesi: “Tutto posso in Cristo che mi dà forza”. Stralci da Sacerdoti oggi, Aula Paolo VI, Città del vaticano, 9 giugno 2010, pp.10-11 (altro…)

Tu santifichi

«O Spirito Santo, quanto dovremmo esserti riconoscenti e quanto poco lo facciamo! Ci consola il fatto che sei tutt’uno con Gesù e col Padre, cui più spesso ci rivolgiamo, ma ciò non ci giustifica. Vogliamo stare con te… «ottimo consolatore, ospite dolce dell’anima, dolce refrigerio».1 Tu sei la luce, la gioia, la bellezza. Tu trascini le anime, tu infiammi i cuori e fai concepire pensieri profondi e decisi di santità con impegni individuali inattesi. Tu operi quello che molte prediche non avrebbero insegnato. Tu santifichi. Soprattutto, Spirito Santo, tu che sei così discreto, anche se impetuoso e travolgente, ma soffi come lieve venticello che pochi sanno ascoltare e sentire, guarda alla rozzezza della nostra grossolanità e rendici tuoi devoti. Che non passi giorno senza invocarti, senza ringraziarti, senza adorarti, senza amarti, senza vivere come tuoi discepoli assidui. Questa grazia ti domandiamo. Ed avvolgici nella tua grande luce di amore soprattutto nell’ora della più fitta tenebra: quando si chiuderà questa visione della vita per dissolversi in quella eterna. Chiara Lubich (Da “La dottrina spirituale”, Mondadori, 2001 p.189-190) (altro…)

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I Movimenti ecclesiali con Papa Francesco

Sono attese a Roma oltre 120.000 persone di 150 movimenti e realtà associative ecclesiali, provenienti da numerosi Paesi di ogni continente. Si tratta della Giornata dei movimenti, delle nuove comunità, delle associazioni e delle aggregazioni laicali, che si svolgerà in piazza San Pietro sabato 18 e domenica 19 maggio. L’appuntamento, inserito tra le iniziative dell’Anno della fede, è stato presentato dall’arcivescovo Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, durante la conferenza stampa svoltasi nella Sala Stampa della santa Sede. Significativo lo slogan scelto: “Io credo! Aumenta in noi la fede”. “I pronomi personali – ha spiegato il presule – attestano il significato sotteso. Ognuno nella chiesa è chiamato a pronunciare in prima persona la sua adesione a Cristo e alla Chiesa”. Una scelta libera, personale, ma dice anche che la fede è un fatto comunitario, «un “noi” che si carica del valore della comunità quale è in primo luogo la Chiesa”. “Molti giovani, uomini e donne – ha aggiunto – in questi movimenti e associazioni, spesso “hanno ritrovato non solo la fede un tempo perduta”, ma “hanno compiuto una vera conversione di vita”. “Le realtà ecclesiali” – ha affermato – sono uno dei frutti più evidenti del concilio Vaticano II”; parole che riecheggiano la forte espressione usata da Benedetto XVI che, nella Pentecoste 2006, definiva le nuove realtà ecclesiali “una delle novità più importanti suscitate dallo Spirito Santo nella chiesa per l’attuazione del Concilio Vaticano II”. La scelta della Pentecoste, prosegue mons. Fisichella, intende far comprendere che “nella Chiesa di oggi le nuove realtà ecclesiali sono il segno della presenza di Cristo Risorto che guida la sua Chiesa nell’opera di evangelizzazione”. L’inizio dell’incontro in piazza San Pietro è fissato con l’accoglienza alle ore 15, cui seguirà un alternarsi di testimonianze e momenti artistici e musicali; è prevista la partecipazione del gruppo musicale internazionale Gen Verde e di un coro composto da circa 150 persone di movimenti diversi. Papa Francesco giungerà verso le ore 18 e, dopo l’ascolto di testimonianze dell’Irlanda e del Pakistan, aprirà un dialogo rispondendo ad alcune domande. Domenica 19 maggio, il Papa celebrerà alle 10.30 la messa in piazza San Pietro, cui seguirà la recita della Regina coeli. In questi mesi di preparazione, sono spesso tornate alla mente le parole pronunciate da Giovanni Paolo II nel primo grande incontro della Pentecoste 1998: “Quale bisogno vi è oggi di personalità cristiane mature, consapevoli della propria identità battesimale, della propria vocazione e missione nella Chiesa e nel mondo! Quale bisogno di comunità vive! Ed ecco, allora, i movimenti e le nuove comunità ecclesiali: essi sono la risposta, suscitata dallo Spirito Santo, a questa drammatica sfida di fine millennio. Voi siete questa risposta provvidenziale”. Libretto per seguire la celebrazioni del 18 maggio Libretto per sequire la s. Messa del 19 maggio (altro…)

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Ecclesial Movements and Communities

Author: Brendan Leahy

ISBN 978-1-56548-396-5

Publisher : New City Press (NY)


Product Description

People on the lookout for the trends in the Catholic Church will be very happy to discover Brendan Leahy’s Ecclesial Movements and Communities. The birth and development of the ecclesial movements has been a topic of much discussion over the past 50 years. Leahy presents the movements as examples of the Church’s charismatic dimension, a principle which Pope John Paul II described as ‘co-essential’ with the hierarchical-institutional dimension. His overview of their rise and development captures the unique qualities of Charismatic Renewal, Communion and Liberation, Cursillo, Focolare, L’Arche, Legion of Mary, the Neocatechumenal Way, Regnum Christi, Sant’Egidio, and others.

Leahy offers an insightful overview of the rise and spread of the movements and describes several ways of seeing what it is that makes them ‘co-essential’ in the Church. Capturing the ecclesial maturity that exists in many of the movements today, he addresses many specific questions, like:

• how the movements express and/or renew charisms

• how the movements fit in the context of Apostolic Succession (including the role of priests)

• movements and the parish

• canonical challenges

The Holy Spirit is sort of the Harry Houdini of divinity, forever busting loose in seemingly impossible ways. In the Catholic Church, the “new movements” are the most remarkable recent example – an unplanned and dynamic form of life that’s erupted in an age when secularization, scandal, and the weight of history is often a recipe for decline. Fr. Brendan Leahy provides a concise yet theologically profound reading of this great escape act by the Spirit, one that’s especially commendable for being neither cynical nor overly romantic.

John L. Allen Jr.

Senior Correspondent for the National Catholic Reporter and

author of The Future Church (Doubleday, 2009)

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Filippine, in cammino per l’impegno civile

Manila, capitale delle Filippine, megalopoli di più di 11.0000.000 di abitanti, città di enormi contrasti sociali dove da anni si lotta per una democrazia equa e solidale, dopo decenni di forte dittatura che non ha fatto altro che aumentare le distanze tra ricchi e poveri. Spesso nelle parrocchie si concentrano diverse iniziative sociali a favore dei più disagiati. Si sente anche la necessità di formare le persone ad una partecipazione civica democratica per una ricostruzione equa del Paese. Anche il Movimento parrocchiale presente nel Paese – persone animate dalla spiritualità dei Focolari che operano a servizio della parrocchia – da tempo ha messo nel programma di formazione la necessità di un impegno concreto nel sociale, attraverso la promozione di iniziative di solidarietà, alimentazione, abitazione, educazione civica e politica aperte a tutti. In occasione delle elezioni del Sindaco e vice sindaco di Manila, la parrocchia di S. Roque a Manila ha deciso di organizzare un Forum di educazione e formazione della cittadinanza alla politica e partecipazione democratica. Il Forum, svoltosi il 20 aprile, è stato ideato insieme al Vicariato coinvolgendo sia le 48 parrocchie della diocesi di Manila che il Ministero degli Affari pubblici. I lavori di preparazione in équipe con le varie realtà interessate, hanno avuto inizio da febbraio, con la stesura del programma, inviti, interventi. Al Forum hanno partecipato 2000 persone di cui 1400 dalle diverse parrocchie, con partecipanti di Ong come l’Associazione dei trasporti, la Federazione dei commercianti, oltre a deputati, leader di gruppi ecumenici, gruppi di insegnanti e uomini di affari. I candidati a Sindaco, vice sindaco ed assessori hanno presentato i loro programmi per i prossimi 3 anni per la città di Manila; a seguire domande e risposte in un clima di rispetto e fiducia. Lo stile di attacco all’avversario come strategia di campagna elettorale, tipico di questi momenti, ha lasciato il posto ad un’esperienza di fraternità, dove tutti – delle varie appartenenze politiche – alla fine sono usciti soddisfatti. “Avevo paura – confida uno degli organizzatori – che fosse superiore alle nostre forze, invece è stato un successo”. E tra le impressioni finali: “Ho capito quale è il programma dei candidati e a quali valori si ispirano. Grazie di quanto avete fatto”. (altro…)