Ott 31, 2011 | Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Sociale
Più di due mesi di piogge incessanti, superiori di gran lunga a quelle previste ogni anno, stanno flagellando laThailandia e circa otto milioni di persone. Le province più colpite sono quelle di Ayutthaya, Pathum Thani e Nakhon Sawan, dove il livello d’acqua ha superato i quattro metri di altezza. Alcuni membri dei Focolari che abitano a Bangkok, ci scrivono: «Le conseguenze di quanto è successo sono sotto gli occhi di tutti: interi villaggi evacuati, zone industriali invase dall’acqua con la perdita di decine di migliaia di posti di lavoro, scuole chiuse per un periodo indeterminato. Ci vorranno anni per recuperare quanto abbiamo perso». Ma anche in questa drammatica situazione accadono fatti che parlano di una speranza ancora possibile, di una voglia di rinascita più forte del dolore. Così continuano a scrivere da Bangkok: «Quello che nessuno s’aspettava, almeno in queste dimensioni, è l’amore concreto, l’aiuto che tantissima gente sta dando a chi soffre. Una reporter della CNN ha definito “un incredibile effetto sociale” quello che sta accadendo in Thailandia. Ed è così. Tutti si aiutano, tutti cercano di fare qualcosa per chi è stato colpito; migliaia di volontari hanno lavorato 24 ore su 24 per preparare 1.200.000 di sacchi di sabbia che servono a riparare o alzare gli argini di alcuni importanti canali nelle zone di deflusso. Chi ha lavorato erano in maggioranza giovani, i quali hanno voluto dare il loro contributo per salvare ciò che era salvabile». L’opera dei Focolari per portare aiuti materiali, spirituali e morali, fa parte di questo lavoro comune che coinvolge tutto il Paese, incoraggiando esperienze di fraternità che rendono credibile ogni speranza. Fra le tante testimonianze che stanno arrivando in redazione, abbiamo scelto quella di S.C., docente universitario, che così racconta: «Ho cercato di capire con i miei studenti cosa fare per le vittime dell’alluvione. I ragazzi si sono consultati e hanno deciso di raccogliere soldi avvicinando la gente per strada, salendo sui treni. Ci voleva un po’ di coraggio, eppure…Una ventina di loro si sono invece dati appuntamento davanti ai grandi magazzini, muniti di cartelloni, una scatola e due chitarre. Sono tutti giovani buddisti convinti dell’ importanza di fare del bene agli altri. Li ho incoraggiati a vivere prima di tutto la fraternità fra di loro, offrendo difficoltà e stanchezze per il bene del Paese. La raccolta ha superato le aspettative, 17.700 bath, una grossa somma per la nostra economia. Ma soprattutto ha contribuito ad allargare i cuori dei ragazzi sui bisogni degli altri. Questo loro impegno sta continuando a dare i suoi frutti». (altro…)
Ott 30, 2011 | Chiara Lubich, Spiritualità

A Fiera di Primiero nei primi tempi del Movimento dei Focolari
Una spiritualità di comunione, collettiva, come diceva Paolo VI, è la via nuova di Chiara Lubich, nata dal Vangelo. Ma quali le sue caratteristiche? Quali gli episodi che, sin dagli inizi, portarono alla certezza di essere nati per contribuire all’unità degli uomini con Dio e fra loro? Scopriamolo insieme. Nel 1944, nel mese di maggio, nella cantina oscura nella quale Natalia Dallapiccola, nel seminterrato della casa della sua famiglia, aveva trasferito la sua stanza, per proteggersi in qualche modo dagli eventuali bombardamenti, al lume di una candela Chiara e le sue amiche di Trento leggevano il Vangelo, come ormai era loro abitudine. Lo aprirono a caso, e capitarono sulla preghiera che Gesù pronuncia prima di morire: «Padre, che tutti siano una cosa sola» (Gv 17,21). È, questo, un testo evangelico straordinario e complesso, il “testamento di Gesù”, studiato dagli esegeti e dai teologi di tutta la cristianità; ma in quell’epoca era un po’ dimenticato, perché misterioso ai più. Insomma, quel passaggio giovanneo sarebbe potuto sembrare non facile per ragazze come Chiara, Natalia, Doriana e Graziella. Ma intuirono che quella sarebbe stata “la” loro parola evangelica, l’unità. Uno di quei giorni, a Trento, sul ponte Fersina, Chiara disse alle sue compagne: «Ho capito come dobbiamo amarci, secondo il Vangelo: sino a consumarci in uno». Più tardi, nel Natale 1946, venne scelta dalle ragazze come motto una frase radicale: «O l’unità o la morte». Scriverà Chiara nel 2000: «Un giorno mi trovavo lì con le mie compagne e, aprendo il piccolo libro, lessi: «Padre che tutti siano una cosa sola» (Gv 17,21). Era la preghiera di Gesù prima di morire. Per la sua presenza fra noi e per un dono del suo Spirito, mi parve di capire un po’ quelle parole difficili e forti, e mi nacque in cuore la convinzione che per quella pagina del Vangelo fossimo nate: per l’unità, e cioè per contribuire all’unità degli uomini con Dio e fra loro.
«Qualche tempo dopo, consce comunque della divina arditezza del programma che solo Dio poteva attuare, inginocchiate attorno a un altare, abbiamo chiesto a Gesù di realizzare quel suo sogno usando anche di noi se fosse stato nei suoi piani. Spesso, agli inizi, di fronte all’immensità del compito, ci coglievano le vertigini e, vedendo le folle che avremmo dovuto raccogliere in unità, ci prendeva lo sgomento. Ma, piano piano, il Signore ci fece intendere dolcemente che il nostro compito era come quello di un bambino che getta un sasso nell’acqua. E, attorno a quel sasso, si snodano tanti cerchi sempre più grandi, che, se si vuole, si possono pensare indefiniti. Allora capimmo che noi avremmo dovuto far l’unità attorno a noi, nell’ambiente dove siamo, e che poi – passati di là in cielo – avremmo potuto osservare i cerchi allargantisi, fino a compiere, alla fine dei tempi, il piano di Dio. «Per noi fu chiaro, fin dal primo momento, che quest’unità aveva un solo nome: Gesù. Essere uno, per noi, significava esser Gesù, esser tutti Gesù. Infatti solo Cristo può far di due uno, perché il suo amore che è annullamento di sé, che è non egoismo, ci fa entrare fino in fondo nel cuore degli altri. «Quanto scrivevo in quei tempi tradisce la meraviglia di fronte ad una realtà soprannaturale così sublime: “L’Unità! ma chi potrà azzardarsi a parlare di lei? È ineffabile come Dio! Si sente, si vede, si gode ma… è ineffabile! Tutti godono della sua presenza, tutti soffrono della sua assenza. È pace, gaudio, amore, ardore, clima di eroismo, di somma generosità. È Gesù fra noi!”». (altro…)
Ott 29, 2011 | Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Spiritualità
È passato un anno dalla sua beatificazione, vissuta da più di ventimila giovani presenti a Roma per l’occasione, e da molti altri che l’hanno seguita in diretta da tutte le parti del mondo. Oggi sono tanti che vogliono conoscerla e imitarla. La forte testimonianza di Chiara Luce Badano, la gen di Genova (Italia) che la Chiesa ha riconosciuto beata, sembra aver fatto tornare di moda la santità. I suoi “diciannove anni pieni di vita, di amore, di fede”[2 ( Papa Benedetto XVI), risveglia in tanti giovani – e non solo – il desiderio di spendere la vita per cose grandi. Scoprono che la santità può essere vissuta nel quotidiano. “Chiara Luce ci ha insegnato che anche noi possiamo amare sempre e incondizionatamente”. Questa è una delle impressioni raccolta in Brasile, in una delle tante serate che, anche attraverso il Musical “Life Love Light”, si sono moltiplicate nel mondo: dall’Italia alla Spagna – durante la GMG – e ad altri paesi europei; dal medio Oriente all’Asia; arrivando poi, alle Americhe, all’Australia e a diverse nazioni dell’Africa. Innumerevoli le richieste ai genitori, Maria Teresa e Ruggero Badano, di raccontarne la storia. Ognuno la sente viva, una persona con la quale si può stabilire un rapporto. Ma, come bene si esprime una giovane: “Chiara Luce mi ha insegnato una cosa molto forte: non posso farmi santa da sola, dobbiamo essere santi insieme.” E Chiara Lubich, la fondatrice dei Focolari così si esprimeva presentando la splendida figura di questa giovane beata: “Il fine del Movimento dei focolari è quello di cooperare con la Chiesa a realizzare il testamento di Gesù ‘che tutti siano uno’. Chiara Luce aveva scoperto già da piccolina che i dolori erano perle preziose che andavano colte con predilezione lungo le giornate…. Per cui con Gesù ha vissuto, con Lui ha trasformato la sua passione in un canto nuziale. Sì, Chiara Luce è una gen realizzata, testimone coerente del nostro ideale già maturo in lei a 18 anni.” La sua storia viaggia usando tutti i mezzi: oltre 30.000 copie del libro “Io ho tutto” e oltre 15.000 di “Dai tetti in giù” editi in varie lingue. Sono migliaia, poi, le copie di DVD e CD musicali sulla sua vita e sulla festa di beatificazione. Ma è soprattutto su internet che si manifestano quanti la conoscono, oppure la scoprono nelle circostanze più impensate, e vogliono vivere come lei. La sua pagina su Facebook conta numerosi fans che interagiscono, inserendo posts, commenti, foto, condivisioni. Il sito “Life Love Light” è diventato un punto di riferimento per tanti che vogliono comunicare la propria scoperta del perché della vita di Chiara Luce e della sua felicità come lei stessa lo ha espresso nelle ultime parole: “Mamma, ciao. Sii felice perché io lo sono”.
Ulteriori informazioni e foto gallery: Area Stampa Canale ufficiale su You Tube: http://www.youtube.com/user/ChannelChiaraLuce
[2] Benedetto XVI, Discorso all’Incontro con i giovani, Palermo, 3 ottobre 2010.
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Ott 28, 2011 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Senza categoria
La bruma che avvolgeva Assisi in mattinata, è rimasta tutto il giorno ad accompagnare Benedetto XVI ed i “pellegrini della verità e della pace” che si erano dati appuntamento per la giornata di riflessione, dialogo e preghiera nella città di Francesco e Chiara. Dopo il pranzo frugale nel convento della Porziuncola, adiacente alla Basilica di Santa Maria degli Angeli, Benedetto XVI e i vari leaders hanno avuto modo di trascorrere più di un’ora in riflessione, meditazione e preghiera. Ad ognuno è stata offerta una stanza perché potesse farlo secondo la propria coscienza e gli insegnamenti della propria religione. Intanto gruppi di giovani camminavano in pellegrinaggio verso Piazza San Francesco, di fronte alla Basilica inferiore nella città alta. Qui, come già nel 1986 e nel 2002 si era allestito il palco per l’atto finale della giornata. L’arrivo di Benedetto XVI e delle varie delegazioni è stato salutato da grande entusiasmo. La piazza era gremita e presentava una varietà di colori dall’arancione degli indù al nero dei monaci giapponesi, il bianco di molti musulmani e del zoroastriano, al grigio e marrone di monaci e monache cattoliche: un colpo d’occhio davvero unico. E’ stato un momento solenne, d’impegno per la pace, scandito da interventi brevi in lingue diverse: francese, arabo, punjabi, russo, inglese, ancora in arabo parlato da un vescovo siro-ortodosso, e, poi, cinese, thai, giapponese, ebraico e, per finire, spagnolo. Dietro ogni lingua si celava un modo di credere ed un modo di parlare a Dio e agli uomini, soprattutto di pace. Chi prendeva l’impegno a vivere per la pace proveniva, spesso, da angoli di mondo ad alto potenziale di violenza. “Noi ci impegnamo” erano le tre parole che aprivano ogni dichiarazione, a mostrare un impegno comune al di là delle religioni, delle provenienze geografiche, culturali. Un impegno che ha toccato la decisione di sradicare le cause del terrorismo, di educare le persone a rispettarsi ed a stimarsi reciprocamente, a promuovere una cultura del dialogo, a difendere il diritto di ogni persona a vivere una degna esistenza, a riconoscere che il confronto con la diversità può diventare un’occasione per una migliore comprensione reciproca, a perdonarsi a vicenda per gli errori ed i pregiudizi, di stare dalla parte di chi soffre. E così via, fino a Guillermo Hurtado, professore messicano che, a nome degli umanisti laici, ha proclamato l’impegno con tutti gli uomini e le donne di buona volontà a costruire un mondo nuovo. Benedetto XVI ha sintetizzato l’appello corale riprendendo le invocazioni di Paolo VI e Giovanni Paolo II: “Mai più violenza! Mai più guerra! Mai più terrorismo, In nome di Dio ogni religione porti sulla terra Giustizia e Pace. Perdono e Vita, Amore!” Il simbolo della luce ha concluso la giornata come quella del 2002. Piccoli lumini sono passati fra i presenti, seguiti dallo scambio di un gesto di pace. Tutto nella più grande semplicità e sobrietà, come avevano insegnato Francesco e Chiara per le vie di pietra di questa cittadina simbolo, che da secoli dice al mondo che gli uomini e le donne possono essere fratelli e sorelle. Dall’inviato Roberto Catalano Leggi di più: L’articolo integrale: http://www.cittanuova.it/contenuto.php?TipoContenuto=web&idContenuto=331098 Intervista di Radio Vaticana a Michele Zanzucchi, direttore di Città Nuova: http://www.cittanuova.it/audio_dett.php?TipoContenuto=audio&idContenuto=331082 (altro…)
Ott 27, 2011 | Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità

Video del viaggio "Sulle Orme di Gesù"
«Terra Santa, terra calpestata dai piedi di Gesù, di Maria, di Giuseppe, degli apostoli. Su questi passi abbiamo messo i nostri, in un viaggio indimenticabile! Siamo dall’India, dalla Corea, dal Canada, dagli USA, dall’ Europa e dalla stessa Terra Santa, e le lingue per comunicare tra noi e con quanti incontriamo sul posto sono inglese, italiano e tedesco. Non sapevamo tanto delle quasi due settimane che ci aspettavano da vivere, ma avevamo una domanda comune: cosa vuole Dio da me? Nel silenzio del deserto alle quattro del mattino, nella Basilica dell’Annunciazione a Nazareth, sul lago di Tiberiade, tutto si è fatto silenzio nell’anima per cogliere la Sua presenza. Siamo Elizabeth, Giovanni, Silvia, Lukas, Youssef… ma che impatto ripercorrere questo percorso di Gesù, con il senso profondo di doverlo vivere nell’amore scambievole che Lo rende presente anche fra noi (cfr. Mt. 18,20). Luci, ombre, tanta comunione, tanti dolori nei simboli della divisione con il muro, i check-point, le armi…e tante domande. Ma quanta vita si percepiva in quel piccolo gruppo di focolarine e focolarini del posto, che vedono la loro presenza lì, come il realizzarsi della propria vocazione all’unità. E anche quanti incontri commoventi vissuti con amici ebrei, cristiani e musulmani, tutti veri costruttori di pace e di unità. Qui alcune delle nostre impressioni: “Ho potuto entrare di più nella vita di Gesù…; voglio scegliere Dio per tutta la mia vita; ho lottato con Dio nel passato… ora ho aperto nuovi spazi a Lui…; adesso ho una grande pace…pazienza di ascoltare…; non leggerò la Bibbia mai più come prima; Gesù, qualunque cosa tu vuoi da me, la farò…, adesso posso e voglio dare tutto a Dio, al 100 %, incluso le preoccupazioni, limiti, paure, che senso di libertà!…”. Una esperienza indimenticabile, che non può finire qui, e che marca la nostra anima dal desiderio di continuare a camminare nei passi di Gesù nel mondo, impegnandoci per la pace e per l’unità della famiglia umana. Gesù ha parlato al nostro cuore e gli abbiamo detto i nostri “Sì”, sentendoci invadere da un senso profondo di libertà, di gioia e dalla certezza di essere amati da Dio. A cura dei 25 giovani “in cammino nei passi di Gesù”
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Ott 27, 2011 | Focolari nel Mondo
Ott 25, 2011 | Dialogo Interreligioso, Ecumenismo, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
«Un’ispirazione – afferma la presidente dei Focolari Maria Voce sull’Osservatore Romano – che imprimerà di certo una nuova accelerazione e profondità nel vivere le proprie convinzioni religiose a servizio della pace. Urgente proprio oggi, quando, per assurdo, si diffonde la paura della religione, per sua natura fonte vitale di pace, imputandole la causa prima di molti conflitti, tensioni, fobie, intolleranze e persecuzioni a sfondo religioso che pullulano nel mondo». Le delegazioni, numerose e di alto profilo, partiranno da Roma, in treno, la mattina stessa del 27 ottobre, insieme con il Papa. Sul treno Frecciargento insieme ai leader di tutte le principali religioni del mondo, sarà presente anche Maria Voce, in rappresentanza di un Movimento che – fondato sul carisma dell’unità di Chiara Lubich – si è fin dalle orgini fortemente e naturalmente impegnato nel dialogo. Il Movimento conta al suo interno membri cristiani di 350 Chiese e comunità ecclesiali. Per la sua espansione universale, il dialogo è oggi aperto con tutte le principali religioni del mondo, non solo con singoli seguaci o leader religiosi, ma anche con leader e seguaci di vasti movimenti: come il movimento buddista della Rissho Kosei-kai che conta sei milioni di aderenti (Giappone), con il movimento dei musulmani afro-americani (USA) e con vari movimenti di ispirazione gandhiana del sud dell’India. Sono migliaia i seguaci di altre religioni che vivono, per quanto possibile, lo spirito del Movimento e si impegnano collaborando ai suoi scopi. Il dialogo si è anche aperto verso persone senza una fede religiosa come agnostici, indifferenti e atei. Questo dialogo nasce dall’incontro tra persone credenti e persone senza un riferimento ad una fede religiosa, accomunate però dal desiderio di collaborare per concorrere a comporre nella fraternità la famiglia umana. Emblematico, da questo punto di vista il fatto che ad Assisi Benedetto XVI ha voluto anche un gruppo di non credenti che “pur non professandosi religiosi, si sentono sulla strada della ricerca della verità e avvertono la comune responsabilità per la causa della giustizia e della pace in questo nostro mondo“. Quattro gli invitati che hanno accettato l’invito di Benedetto XVI. Sono filosofi, storici, professori di vari paesi del mondo. Tra loro c’è anche Walter Baier: economista austriaco, Coordinatore della Rete “Transform!”, un foro di ricerca europeo che raggruppa riviste e “think tanks” di sinistra. È membro del Partito Comunista Austriaco nonchè collaboratore del “Centro internazionale per il dialogo con persone di convinzioni non religiose” del Movimento dei focolari. “Una città-mondo senza mura si profila di fatto all’orizzonte, carica di speranza“. Si prefigura così l’evento di Assisi 2011. “Oggi – afferma ancora Maria Voce – il dialogo tra le religioni non può limitarsi ai leader, a studiosi e specialisti. Deve diventare un dialogo di popolo, un dialogo della vita, che si rivela sempre più indispensabile per la pacifica convivenza nelle nostre città e Paesi, trovandoci a vivere gomito a gomito con musulmani e buddisti, indù e sikh. È una cronaca da scoprire e forse da inventare, senza lasciarsi sgomentare dal rumore di fatti di intolleranza e violenza. È la testimonianza quotidiana che apre le strade”. “Seguiamo e preghiamo fin d’ora per il grande appuntamento ad Assisi nel prossimo ottobre. In attesa delle nuove sorprese che ci riserverà lo Spirito Santo”. (altro…)
Ott 23, 2011 | Chiara Lubich, Focolari nel Mondo, Senza categoria, Spiritualità
L’Eucaristia ha sempre avuto un ruolo importante nella vita di Chiara Lubich, sin dall’infanzia. La sua vita personale e quella delle sue prime compagne – così come poi di tutto il movimento che si costituirà nei decenni – è stata marcata dall’Eucaristia. E non potrebbe essere che così, se si pensa che Gesù Eucarestia è l’anima, il cuore della vita stessa della Chiesa. L’azione dello Spirito Santo provocava in Chiara per il carisma dell’unità che le è proprio, e nelle sue prime compagne una forte attrazione a Gesù nell’Eucaristia, al punto che non vedevano l’ora di recarsi a Messa, per condividere con Lui tutta la loro vita. E più tardi, quando cominciarono a viaggiare per l’Italia, dal finestrino del treno cercavano nel paesaggio i campanili delle Chiese e si voltavano verso di essi: lì c’era l’Eucaristia, lì c’era il loro amore. Esiste un intreccio meraviglioso fra Eucaristia e spiritualità dell’unità. Così si esprime Chiara su questo grandioso mistero: «Il fatto che il Signore, per dare inizio a questo vasto movimento, ci abbia concentrato sulla preghiera di Gesù per l’unità, significa che Egli ci doveva spingere con forza verso Colui che solo la poteva attuare: Gesù nell’Eucaristia. Infatti, come i bambini appena nati si nutrono al seno materno istintivamente, senza sapere quello che fanno, così, sin dall’inizio del movimento, si è notato un fenomeno: chi ci avvicinava incominciava a frequentare la comunione ogni giorno. Come spiegarlo? Quello che è l’istinto per il bambino neonato è lo Spirito Santo per l’adulto, neonato alla nuova vita che il Vangelo dell’unità porta. Egli è spinto al “cuore” della Madre Chiesa e si ciba del nettare più prezioso che essa abbia, nel quale sente di trovare il segreto della vita d’unità, e della propria divinizzazione. Infatti il compito dell’Eucaristia è di farci Dio per partecipazione. Mescolando le carni vivificate dallo Spirito Santo e vivificanti del Cristo con le nostre, ci divinizza nell’anima e nel corpo. La Chiesa stessa si potrebbe definire: l’uno provocato dall’Eucaristia, perché composta da uomini e donne divinizzati, fatti Dio, uniti al Cristo che è Dio e fra loro. Questo Dio con noi è presente in tutti i tabernacoli della terra e ha raccolto tutte le nostre confidenze, le nostre gioie, i nostri timori. Quanto conforto Gesù Eucaristia ci ha portato nelle nostre prove, quando nessuno ci dava udienza perché il movimento doveva essere studiato! Egli era sempre lì, a tutte le ore, ad attenderci, a dirci: in fondo, il capo della Chiesa sono Io. E nelle lotte e nelle sofferenze d’ogni genere chi ci ha dato forza, tanto da pensare che saremmo morti molte volte se Gesù Eucaristia e Gesù in mezzo, che egli alimentava, non ci avessero sorretto?». (altro…)
Ott 22, 2011 | Cultura
Il volume – Perché un libretto sui nuovi media? Perché dal cellulare, a Facebook e i videogiochi, al web, ci siamo immersi tutti quanti, giovani e adulti, che ci piaccia o no. Perché ogni generazione ha bisogno dell’altra, per non rimanere indietro (gli adulti) e per non rischiare di essere travolti dalle nuove tecnologie senza la capacità di controllarle e indirizzarne lo sviluppo (i giovani). Dal cellulare, a Facebook e i videogiochi, al web. Un libretto intergenerazione che ci aiuta a guardare a questi mondi con simpatia, ma anche con intelligenza, migliorando la nostra capacità comunicativa in questo primo scorcio di terzo millennio. Dal cellulare, a Facebook e i videogiochi, al web. Un libretto intergenerazione che ci aiuta a guardare a questi mondi con simpatia, ma anche con intelligenza, migliorando la nostra capacità comunicativa in questo primo scorcio di terzo millennio. parole chiave Internet, mass-media, social network, relazioni, socialità. pubblico Giovani e adulti, famiglie Gli autori – Andrea Cruciani ha fondato l’azienda informatica TeamDev nella quale si occupa del settore “innovazione”. Matteo Girardi lavora nella redazione di Città Nuova editrice; per lo stesso Gruppo editoriale si occupa di editoria digitale e cura il blog “internet e dintorni” sul portale www.cittanuova.it. Patrizia Mazzola, docente di scuola secondaria di secondo grado, è referente per la formazione insegnanti nel settore Educazione allo sviluppo dell’associazione Azione per un Mondo Unito (AMU). Riccardo Poggi, ingegnere navale e meccanico. Per l’azienda nella quale lavora segue la comunicazione interna e la gestione della conoscenza e altri relativi alla business intelligence e alla gestione dei processi. La collana – Passaparola. Libretti per la famiglia. Brevi, agili, intensi. Approfondimenti, riflessioni, esperienze di vita dalla prospettiva di una cultura relazionale. Fonte: Editrice Citta Nuova
Ott 22, 2011 | Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni
Il progetto, promosso dall’Associazione Run4unity e Giovani per un Mondo Unito dei Focolari con la collaborazione dell’Accademia Santa Giulia di Brescia, vuole coinvolgere i giovani dai 14 ai 30 anni (sia individualmente che come gruppo-classe) in un percorso di formazione che, li porti a riflettere sulla realtà che li circonda, attraverso l’analisi dei linguaggi della comunicazione. L’obiettivo è produrre conoscenza e consapevolezza dei linguaggi dei media, fornendo alcune chiavi di lettura, con riferimento a tre questioni sociali di particolare rilevanza: – le dipendenze giovanili (alcol, droghe); – la multiculturalità; – il rapporto uomo-donna e le mode giovanili. Stimolando inoltre, il confronto e il coinvolgimento attivo dei partecipanti attraverso workshop, si vuole promuovere una comunicazione che aiuti la conoscenza reciproca, il dialogo tra le parti, arricchisca il pensiero e generi idee e applicazioni nuove e condivise. Spot, si gira! In ComunicAzione!” si svilupperà attraverso 8 incontri da ottobre 2011 a maggio 2012 e si concluderà, nell’autunno 2012, con la presentazione di tre campagne pubblicitarie che saranno preparate dai partecipanti e presentate poi, alla cittadinanza nel corso di un incontro pubblico e pianificate sui media della città di Brescia. Si inizia il 22 ottobre presso l’auditorium San Barnaba di Brescia con la partecipazione di alcuni docenti e studenti del corso di grafica aziendale dell’Accademia Santa Giulia I primi quattro incontri, guidati da esperti, analizzeranno le tematiche proposte. Ad essi seguirà un incontro/dialogo con Adriano Paroli Sindaco di Brescia, don Marco Mori direttore dell’Ufficio Oratori e della Pastorale giovanile e Nunzia Vallini direttore di Teletutto, che offriranno il loro punto di vista in particolare sulle tematiche legate al mondo giovanile dell’area bresciana. Gli ultimi tre appuntamenti saranno workshop. Scarica pdf depliant
Sito web: www.progettospotsigira.blogspot.com Per informazioni rivolgersi a: francesca.giugni@gmail.com e info.focolare@gmail.com