Movimento dei Focolari

Interesse per l’Economia di Comunione

«Una signora, nervosamente, continuava a girarsi indietro. Una, due, tre, dieci volte al giorno. Gli altri non capivano che cosa avesse. Pensavano a un tic. Da una vita faceva l’operaia nei capannoni dei terzisti del tessile e della calzatura, qui in Val d’Arno.

“Non mi spiegavo – racconta oggi Emanuela Camisciottoli – perché nella nuova ditta dove ero finita non c’avessi sempre alle spalle il caporeparto con il cronometro, che calcolava in quanto tempo realizzavo il capo. E, quasi quasi, non riuscivo nemmeno a intendere perché non m’insultassero. Per me era normale. Si è sempre fatto così. Qui mi chiedevano: per piacere, puoi fare questo? Per piacere, puoi fare quello?». E, sorridendo, conclude:«Ora non mi giro più Il Diavolo si vedrà pure nei dettagli. Forse, però, anche Dio vi ricorre e si nasconde in una gentilezza imprevista.

Emanuela è una delle dodici dipendenti della Fantasy, piccola impresa tessile specializzata in piumoni, culle, paracolpi e pannelli da parete che con altre 24 è ospitata nel polo industriale Lionello Bonfanti, fondato dai focolarini a Incisa in Val d’Arno (Firenze), a pochi chilometri da quella Loppiano che è la principale cittadella del movimento cattolico creato da Chiara Lubich durante la Seconda guerra mondiale, per realizzare gli ideali di unità fra le persone …». (leggi tutto)
 

La cultura come dialogo

Il Teatro Palladium di Roma accoglierà il prossimo 15 aprile l’omaggio che l’Editrice Città Nuova vuole rendere a Chiara Lubich – fondatrice del Movimento dei Focolari, ispiratrice della sua attività editoriale e prima Autrice -, a due anni dalla sua scomparsa.

E’ prevista una tavola rotonda dal titolo “Chiara Lubich: La cultura come dialogo”, per mettere in evidenza la sua “voce rigorosa e limpida nel dibattito contemporaneo, che ha saputo confrontarsi con spirito aperto con il mondo laico e religioso sulla base della supremazia degli ideali umani della fraternità, giustizia e pace fra popoli e nazioni”, come è stato sottolineato dall’Editrice.

Sarà un dialogo fra Mons. Piero Coda – Preside dell’Istituto Universitario Sophia -, il Senatore Sergio Zavoli – Presidente della Commissione di Vigilanza RAI -, e la Prof.ssa Angela Ales Bello, Emerito di Storia della Filosofia contemporanea (Pontificia Università Lateranense). Con gli interventi di Kamel Layachi, Imam della Comunità islamica del Veneto, del Gran Rabbino Marc-Raphaël Guedj di Ginevra e del Pastore dr. Jens-Martin Kruse, Parroco della Chiesa Luterana di Roma.

Alla sera si svolgerà uno spettacolo, “L’attrattiva del tempo moderno”, su brani scelti da Meditazioni di Chiara Lubich; AA.VV., Esperienze; Igino Giordani, Memorie di un cristiano ingenuo. Tre testi che costituiscono il DNA dell’intera storia editoriale di Città Nuova. I protagonisti: gli attori Giorgio Marchesi e Simonetta Solder, la Compagnia di danza Arsmovendi. con Musiche di Murcof. Regia e coreografie di Andrea Cagnetti.

Per informazioni: Ufficio stampa Città Nuova: tel. 06.32.16.212
e-mail: ufficiostampa@cittanuova.it
www.cittanuova.it –  http://cinquantesimo.wordpress.com

Pasqua di Resurrezione

Pasqua di Resurrezione

Gesù è fedele alla sua promessa: “dove due o tre sono riuniti nel mio nome, cioè nel mio amore, io sono in mezzo a loro.” Sì, dove due o più sono uniti nel suo amore si fa presente il Risorto, che porta con sé i doni dello Spirito: luce, gioia, pace, amore. È l’esperienza fatta con stupore sin dagli inizi quando a Trento, durante il secondo conflitto mondiale, con le mie prime compagne, avevamo fatto nostro quel comando: “amatevi come io ho amato voi” e avevamo stretto un patto: “io sono pronta a morire per te; io per te …”. Ed è proprio il Risorto che il mondo attende oggi! Attende testimoni che possano dire a tutti in verità: l’abbiamo visto con i sensi dell’anima; l’abbiamo scoperto nella luce con cui ci ha illuminato; l’abbiamo toccato nella pace che ci ha infuso; abbiamo sentito la sua voce in fondo al cuore; abbiamo gustato la sua gioia inconfondibile. Potremmo così assicurare a tutti che Lui è la felicità più piena e far risperare il mondo. Chiara Lubich (altro…)

Pasqua di Resurrezione

Parola di vita di aprile 2010

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Gesù pronunciò queste parole in occasione della morte di Lazzaro di Betania, che poi Egli al quarto giorno risuscitò.
Lazzaro aveva due sorelle: Marta e Maria.
Marta, appena seppe che arrivava Gesù, gli corse incontro e gli disse: "Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!". Gesù le rispose: "Tuo fratello risusciterà". Marta replicò: "So che risusciterà nell'ultimo giorno". E Gesù dichiara: "Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morrà in eterno".

"Io sono la risurrezione e la vita".

Gesù vuol fare intendere chi egli è per l'uomo. Gesù possiede il bene più prezioso che si possa desiderare: la Vita, quella Vita che non muore.
Se hai letto il Vangelo di Giovanni, avrai trovato che Gesù ha pure detto: “Come il Padre ha la Vita in se stesso, così ha concesso al Figlio di avere la Vita in se stesso” .
E poiché Gesù ha la Vita, la può comunicare.

"Io sono la risurrezione e la vita".

Anche Marta crede alla risurrezione finale: "So che risusciterà nell'ultimo giorno". 
Ma Gesù, con la sua affermazione meravigliosa: "Io sono la risurrezione e la vita", le fa capire che non deve attendere il futuro per sperare nella risurrezione dei morti. Già adesso, nel presente, egli è per tutti i credenti, quella Vita divina, ineffabile, eterna, che non morirà mai.
Se Gesù è in loro, se egli è in te, non morirai. Questa Vita nel credente è della stessa natura di Gesù risorto e quindi ben diversa dalla condizione umana in cui si trova.
E questa straordinaria Vita, che già esiste anche in te, si manifesterà pienamente nell'ultimo giorno, quando parteciperai, con tutto il tuo essere, alla risurrezione futura.

 
"Io sono la risurrezione e la vita".

Certamente Gesù con queste parole non nega che ci sia la morte fisica. Ma essa non implicherà la perdita della Vita vera. La morte resterà per te, come per tutti, un'esperienza unica, fortissima e forse temuta. Ma non significherà più il non senso di un'esistenza, non sarà più l'assurdo, il fallimento della vita, la tua fine. La morte, per te, non sarà più realmente una morte.

"Io sono la risurrezione e la vita".

E quando è nata in te questa Vita che non muore?
Nel battesimo. Lì, pur nella tua condizione di persona che deve morire, hai avuto da Cristo la Vita immortale. Nel battesimo, infatti, hai ricevuto lo Spirito Santo che è colui che ha risuscitato Gesù. 
E condizione per ricevere questo sacramento è la tua fede, che hai dichiarato attraverso i tuoi padrini. Gesù, infatti, nell'episodio della risurrezione di Lazzaro, parlando a Marta, ha precisato: "Chi crede in me, anche se muore vivrà" (…) "Credi tu questo?" .
 "Credere", qui, è un fatto molto serio, molto importante: non implica solo accettare le verità annunciate da Gesù, ma aderirvi con tutto l'essere.
Per avere questa vita, devi dunque dire il tuo sì a Cristo. E ciò significa adesione alle sue parole, ai suoi comandi: viverli. Gesù lo ha confermato: "Se uno osserva la mia parola, non vedrà mai la morte" . E gli insegnamenti di Gesù sono riassunti nell'amore.
Non puoi, quindi, non essere felice: in te è la Vita!

"Io sono la risurrezione e la vita".

In questo periodo in cui ci si prepara alla celebrazione della Pasqua, aiutiamoci a fare quella sterzata, che occorre sempre rinnovare, verso la morte del nostro io perché Cristo, il Risorto, viva sin d'ora in noi.

Chiara Lubich
 

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Pasqua di Resurrezione

Sabato Santo

Sabato santo: la Chiesa è già protesa alla risurrezione del Signore. “Ripensare a Maria: al suo immenso dolore per aver partecipato così intimamente alla morte del Figlio, ma anche alla sua speranza nella risurrezione in Lei più viva che mai. È Maria l’icona del mistero cristiano dove la croce e risurrezione sono una sola cosa. E, pur cercando di condividere il suo dolore, portare il pensiero su Gesù risorto, grati, infinitamente grati per tutto ciò che significa per noi e per il mondo, secondo la nostra fede, e non ultimo, perché se Lui è risorto, anche noi tutti risorgeremo.” Chiara Lubich (estratto da un’intervista per la trasmissione Ecclesia-CEI, di Antonella Mazza. Mollens, 27/03/2002) (altro…)

Pasqua di Resurrezione

Bruna Tomasi in Cile

Dopo un lungo viaggio, non solo per i 12.000 km da percorrere, ma soprattutto a causa di un guasto aereo, Bruna Tomasi è arrivata a Santiago di Cile. Era stata invitata, ancor prima del terremoto che ha colpito tragicamente il paese latinoamericano, per ricordare e celebrare il secondo anniversario della dipartita di Chiara. Appena arrivata, immediato è stato l’interessamento per i colpiti dal sisma e sulla situazione degli aiuti, scattati l’indomani della tragedia. Il giorno dopo si è recata in un centro del Movimento situato in un settore popolare della capitale, dove si è trovata con un gruppo di giovani dei focolari. Ha donato loro l’esperienza vissuta con Chiara nel sorgere del Movimento, quando “tutto crollava e solo Dio, scoperto come Amore, restava”. Ha sottolineato l’importanza di “non perdere mai l’entusiasmo ed andare avanti salvando innanzitutto l’unità, la concordia, tra di voi”. In lei non erano solo parole, ma realtà vissuta da più di 65 anni. Ma il giorno da tutti atteso, domenica 14 marzo, all’Aula Magna dell’Università Cattolica, dove sono accorso numerosi a conoscerla ed ascoltarla. Con forza, Bruna ha partecipato a tutti l’esperienza di Dio Amore e la novità del carisma dell’unità. Tra i presenti, rappresentanti di altri movimenti ecclesiali, della chiesa ortodossa e della comunità ebrea. Tra le loro impressioni a caldo: “Avevamo bisogno di ascoltare queste parole” (del Mov. Fondacio). “Ci è rimasto impreso l’anelito di santità” (Comunità cattolica Shalom). E’ una giornata indimenticabile per il Movimento dei Focolari in Cile: non solo per questa visita eccezionale di Bruna,  ma anche perché alla Messa conclusiva, dalle mani del Cardinale Francisco Javier Errazurz, Arcivescovo di Santiago, viene ordinato sacerdote il primo focolarino cileno, Juan Ortiz. Il Cardinale, dopo aver ricordato Chiara con parole commosse, ha concluso incoraggiando “a continuare a far crescere il fuoco dell’amore e dell’unità fra di voi, in modo che questo amore attragga sempre più persone a Cristo, affinché sia un faro di luce nella nostra cultura, una presenza interpellante e profetica dell’unità della Chiesa; una testimonianza viva che la fraternità della famiglia umana è più forte dell’egoismo, della inimicizia e dell’indifferenza. L’amore è più forte!”. (altro…)

Pasqua di Resurrezione

Venerdì Santo

È proprio con la morte in Croce, il Venerdì Santo, che Gesù ci imparte l’altissima, divina, eroica lezione su cosa sia l’amore. Aveva dato tutto: una vita accanto a Maria nei disagi e nell’obbedienza. Tre anni di predicazione rivelando la Verità, testimoniando il Padre, promettendo lo Spirito Santo e facendo ogni sorta di miracoli d’amore. Tre ore di croce, dalla quale dà il perdono ai carnefici, apre il Paradiso al ladrone, dona a noi la Madre e, finalmente, il suo Corpo e il suo Sangue. Gli rimaneva la divinità. La sua unione col Padre, che l’aveva fatto tanto potente in terra, quale figlio di Dio, e tanto regale in croce, doveva non farsi più sentire, disunirlo in qualche modo da Colui che Egli aveva detto di essere uno con Lui: “Io e il Padre siamo uno” (Gv 10,30). In Lui l’amore era annientato, la luce spenta, la sapienza taceva. Eravamo staccati dal Padre. Era necessario che il Figlio, nel quale noi tutti ci ritrovavamo, provasse il distacco dal Padre. Doveva sperimentare l’abbandono di Dio, perché noi non fossimo mai più abbandonati. Gesù ha saputo superare tale immensa prova riabbandonandosi al Padre “Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito” (Lc 23,46) – ed ha così ricomposto l’unità spezzata degli uomini con Dio e fra loro. Si manifesta a noi ora come rimedio ad ogni disunità, come chiave dell’unità. Tocca ora a noi corrispondere a questa grazia e fare la nostra parte. Poiché Gesù s’è ricoperto di tutti i nostri mali, noi possiamo scoprire dietro ad ogni dolore, ad ogni separazione, lui stesso, un suo volto. Possiamo abbracciare lui in quelle sofferenze, in quelle divisioni, e dirgli il nostro sì come ha fatto lui, rimettendoci alla volontà del Padre. E Lui vivrà in noi – forse ancora doloranti – come Risorto; lo starà a dimostrare la pace che tornerà in noi. Chiara Lubich (altro…)

Eventi in Oceania e nel continente americano

Dal Nord America all’Oceania, le comunità dei Focolari hanno ricordato il 14 marzo, a due anni dalla sua partenza per il Cielo, Chiara Lubich. Messe di ringraziamento, feste e ricevimenti. Ma soprattutto momenti vissuti in famiglia e di profonda comunione. Presenti ovunque rappresentanti  di diverse religioni, segno di una società fortemente multietnica. Nella Mariapoli Luminosa, cittadella del Movimento dei focolari che si trova vicino a New York, il programma si è centrato sull’impatto del carisma dell’unità nel mondo della famiglia. Nel corso della giornata è stato infatti conferito l’annuale Premio Luminosa per l’Unità  ad Howard e Rose Belcher, tra le primissime famiglie del Nord America ad aderire alla spiritualità dei Focolari. Erano presenti anche i musulmani seguaci dell’Imam Warith Deen Mohammed, “felici – scrivono da New York – di essere insieme a noi per ricordare Chiara”.  A celebrare invece la Santa Messa è stato mons. Celestino Migliore, osservatore permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite. A Los Angeles, centro del cinema mondiale nonché dello star system  internazionale, la cerimonia non poteva non svolgersi presso il centro del “Family Theater Production” dove la comunità dei Focolari è stata accolta dal suo direttore nazionale, padre Willy Raymond e da mons. Chaffman dell’arcidiocesi di Los Angeles.  Di Chiara è stato ricordato in particolare “la sua capacità di comunicare al massimo, utilizzando per un grande bene, tutti i media”. “Ora più che mai – ha aggiunto padre Raymond – la sua vita continua ad irradiare. Direi che la sua vita è un’unica opera d’arte”. A Washington, nella Basilica dell’Immacolata Concezione, si è ricordata Chiara come “la donna del Vangelo, che con il carisma dell’unità, ha accolto tutti a braccia aperte”. “Un immenso grazie a Chiara” giunge da Chicago dove padre Tom Baima, rettore del Seminario, ha sottolineato l’importanza della “spiritualità comunitaria in una società in cui domina l’individualismo”. Da Vancouver a Montreal fino Toronto. E’ la festa del Canada riunito attorno al carisma  dell’unità. “Chiara – ha detto il vescovo ausiliare di Toronto, mons. André Gazaille – ha dato un contributo importantissimo alla Chiesa, centrato sull’amore”. Con salto planetario, anche le immense isole dell’Oceania, dalla Nuova Caledonia alle isole Fiji a Perth, Sydney, Wellington, Auckland e Melbourne, si sono strette in questo giorno a tutte le comunità dei Focolari sparse nel mondo. L’arcivescovo di Melborne, mons. Dennis Hart, ha affermato: “Voi siete gli ambasciatori dell’amore di Cristo”. (altro…)