Movimento dei Focolari

Testimoni di una nuova evangelizzazione

“Ringraziamo Dio che esistete!” Sono le parole rivolte a cuore aperto da Chiara Lubich ai giovani in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù del 2000. Un intervento, del quale proponiamo uno stralcio, che mette in luce il coraggio, la libertà, la speranza che caratterizzano l’età giovanile e lo specifico contributo di questa generazione per contribuire ad attuare “un mondo nuovo, più buono, più felice, più degno dell’uomo, più unito”. […] I giovani (lo so per esperienza) hanno qualcosa di speciale che rappresenta nel mondo una grande speranza. Pur se immersi, come tutti, nei mali del nostro tempo, voi giovani avete spesso nei vostri cuori e nelle vostre menti delle antenne che sanno cogliere onde particolari, che altri non sanno percepire. La vostra età vi fa liberi di nutrire aspirazioni nobili, come quelle della pace, della giustizia, della libertà, dell’unità; di sognare realizzazioni che ad altri parrebbero utopiche; di prevedere, nel terzo millennio, l’alba di un mondo nuovo, più buono, più felice, più degno dell’uomo, più unito. Ringraziamo Dio che esistete! Ma qual è ora la mia parola a voi? Essa ha da essere un’eco di quella di Gesù, ricordata dal Papa ai giovani nel 1995: “Come il Padre ha mandato me, così io mando voi”. È l’invito a portare la luce della verità nella società di oggi; è la sfida a quella che il Papa ha chiamato: “nuova evangelizzazione”. “Nuova evangelizzazione”!! Ma perché “nuova”? E che significa: “nuova”? Questo “nuova” può avere più significati. Io posso annunciarne uno. Oggi, come sapete, non bastano più le parole. I giovani, in specie, non ascoltano tanto i maestri, quanto i testimoni; vogliono fatti. Ed ecco che l’evangelizzazione potrà essere “nuova” se coloro che l’annunciano saranno anzitutto cristiani “doc”, autentici, che vivono per primi ciò che il Vangelo insegna; gente di cui si possa dire, come dei primi cristiani: “Guarda come si amano, e l’un per l’altro è pronto a morire”. Sarà “nuova” poi se essi ameranno pure tutti gli altri uomini e donne, senza distinzione. E sarà “nuova” ancora se questi cristiani concretizzeranno il loro amore dando mano alle opere richieste dalle esigenze: cibo, vestiti, case, per chi non ha. E sarà “nuova” – state attenti adesso – infine, se parleranno, annunciando il Vangelo, solo dopo tutto questo. Cristiani che agiscono così – vi assicuro – portano nel mondo il fascino di Gesù e innamorano la gente di lui, cosicché il regno di Dio si espande oltre ogni aspettativa e la Chiesa si consolida e cresce. Cresce in modo tale che essi possono guardare lontano, come Gesù quando ha chiamato tutti alla fraternità universale pregando il Padre, dicendo così: “Che tutti siano uno”. Un sogno che può sembrare folle, ma che è possibile perché è il sogno di un Dio. Ed essi ci credono. Ci sono migliaia, anzi milioni di giovani di tutte le nazioni che stanno incamminandosi proprio verso questa meta. È a loro che Giovanni Paolo II ha detto: “Gli uomini che sanno guardare al futuro sono quelli che fanno la storia; gli altri ne sono rimorchiati…”. E oggi il Papa, carissimi giovani, rivolge queste parole anche a tutti voi. Non deludetelo, non deludeteci. Io ve lo auguro con tutto il cuore.

Chiara Lubich

  Chiara Lubich, Intervento alla XVª Giornata Mondiale della Gioventù, Tor Vergata (Roma Italia), 19 agosto 2000. Fonte: Centro Chiara Lubich (https://centrochiaralubich.org/it/xv-giornata-mondiale-della-gioventu) (altro…)

La Settimana Santa Ortodossa

La Settimana Santa Ortodossa

Si avvicina la Santa Pasqua ortodossa che quest’anno si festeggia domenica 2 maggio. Delia Surdu, focolarina rumeno-ortodossa ci racconta come vive questi giorni di attesa. La Chiesa ortodossa dopo aver celebrato domenica 25 aprile la festa delle Palme, vive in questi giorni la Settimana Santa e si appresta a festeggiare il 2 maggio la risurrezione del Signore. Delia Surdu è una focolarina ortodossa e vive nel focolare di Velletri, vicino Roma (Italia). Le abbiamo chiesto come sta vivendo questa Settimana Santa nonostante la pandemia: “Devo dire che è una Settimana Santa un po’ particolare a causa della situazione mondiale, ma è molto meglio rispetto allo scorso anno, quando qui in Italia eravamo in lockdown totale e abbiamo potuto seguire le varie celebrazioni soltanto via internet. Oggi ringraziamo Dio di poter partecipare, anche se con orari ridotti! In questi giorni speciali, in cui veniamo a contatto con tanta sofferenza causata dalla pandemia e non solo, dalla solitudine che tanti sperimentano… sento che siamo più vicini a Gesù Cristo Crocifisso e Abbandonato e che guardando Lui senza distogliere lo sguardo, alla pazienza con la quale ha accettato il dolore, all’amore con il quale ha dato la vita per noi, riceveremo forza e risusciteremo insieme a Lui!” Nel tuo focolare sei l’unica ortodossa, perché le altre sono cattoliche. Come vivete l’attesa di questa Pasqua? “Insieme!! Attendiamo insieme il grande giorno per ridirci: Cristo è risorto!! Abbiamo festeggiato insieme la Pasqua cattolica il 4 aprile e adesso viviamo insieme un altro Triduo Pasquale, secondo la tradizione della Chiesa Ortodossa Rumena di cui faccio parte. Le altre focolarine parteciperanno insieme a me alle varie celebrazioni e anche nel preparare dei cibi tipici di Pasqua mi daranno una mano, ormai, hanno imparato benissimo come si fa! Da quando sono in questo focolare, una delle gioie più grandi è preparare insieme ad una focolarina coreana le ‘sarmale’ (involtini di verza con carne macinata) e scambiarci tutte i saluti pasquali come si fa nella tradizione della mia Chiesa! Siamo una famiglia, perciò la festa di una è la festa di tutte!” Cosa ti ha colpito della spiritualità dell’unità di Chiara Lubich e del Movimento dei Focolari? E come ti ispira oggi per costruire la fraternità universale? “Ho conosciuto il Movimento dei Focolari a 14 anni e quello che mi ha colpito è stato scoprire che le parole della Sacra Scrittura potevano essere vissute da chiunque, anche da una ragazza come me, con semplicità, nella quotidianità. Mi sono sentita fortemente attratta in modo particolare dalla parola: “Che tutti siano una cosa sola” (Gv 17,21) e ho deciso di vivere per contribuire ad attuarla! L’ideale dell’unità di Chiara mi ispira ogni giorno in tutto quello che faccio: nel mio lavoro con bambini disabili, nel tempo libero, nel focolare, nella mia chiesa ecc., cercando di vedere in chiunque un fratello, una sorella da amare per camminare insieme verso la fraternità universale”. Raccontaci un po’ la tua esperienza di dialogo, che vivi quotidianamente con persone di altre Chiese. “Vivere insieme a persone che appartengono ad una Chiesa diversa dalla mia è un arricchimento personale. Più che di un dialogo, si tratta di una vita insieme, dove ognuno nella tensione a volere bene all’altro tira fuori il meglio di sé e la bellezza della propria tradizione, e scopre il meglio e la bellezza della Chiesa dell’altro. Per esempio, io sono ammirata dall’impegno attraverso le varie azioni sociali che le focolarine cattoliche portano avanti nella società, così come le altre rimangono attirate dalla percezione del Mistero che colgono nel nostro modo di vivere la fede come ortodossi”.

Lorenzo Russo

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#DARETOCARE, osare prendersi cura

Al via la 25ma edizione della Settimana Mondo Unito (1-9 maggio 2021) promossa dai giovani dei Focolari. Evento centrale a Bruxelles (Belgio). Interverrà David Sassoli Presidente del Parlamento Europeo. Il vaccino anti Covid come bene comune universale, l’adesione al trattato ONU per la proibizione delle armi nucleari, la messa in atto di strategie globali per l’accoglienza dei migranti. Poi legalità, economia civile ed ecologia integrale saranno al centro della 25ma edizione della Settimana Mondo unito (1-9 maggio 2021), evento internazionale promosso dai giovani dei Focolari e trasmesso in streaming dalla piattaforma multilingua  www.unitedworldproject.org . L’evento centrale internazionale si svolgerà a Bruxelles (Belgio), dal 7 al 9 maggio, con una Convention internazionale in cui interverrà David Sassoli, Presidente del Parlamento Europeo. La cura come azione politica e risposta alle sfide ecologiche Al cuore di questa edizione c’è la “cultura della cura”, espressa dallo slogan #DARETOCARE, (osare prendersi cura). Si tratta di una campagna di sensibilizzazione e azione in cui i giovani hanno individuato nella capacità e nel coraggio di adottare la cura anche come paradigma politico, inteso come servizio ad ogni persona e ambito sociale, la strada da percorrere per costruire un futuro migliore. La prima fase della campagna ha avuto l’obiettivo di orientare alla “cura” il nostro agire di cittadini e l’azione politica; la seconda, che partirà proprio con la Settimana Mondo Unito 2021, si concentrerà sulla “cura” del pianeta e sulle sfide dell’ecologia integrale. Tra gli eventi di quest’anno: Il 2 maggio il Movimento Politico per l’Unità, in occasione del 25° anniversario della sua nascita, propone un evento on-line con il lancio di un “Appello per una nuova qualità della politica”. Dal 7 al 9 maggio una Convention internazionale in streaming da Bruxelles (Belgio), dove cittadini e politici, come in un’agorà on-line, potranno pensare, confrontarsi e lavorare insieme. Interverrà David Sassoli, Presidente del Parlamento Europeo, protagonista il 7 maggio di un faccia a faccia con alcuni giovani sui temi della pace, della politica, dell’accoglienza dei migranti e dell’ecologia. Prenderanno parte agli eventi della Settimana Mondo Unito: gli economisti Jeffrey Sachs, Sir Partha Dasgupta e Luigino Bruni; Simone Borg, docente di diritto ambientale e delle risorse presso l’Università di Malta; Lorna Gold, docente di Ambiente, sostenibilità e giustizia sociale, presso la National University of Ireland Maynooth (Irlanda); Catherine Belzung, docente di neuroscienze presso l’università di Tour (Francia); Pasquale Ferrara, ambasciatore e diplomatico; Giuseppe Gatti magistrato della Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo; Margaret Karram e Jesús Morán, Presidente e Copresidente del Movimento dei Focolari; don Luigi Ciotti, fondatore di Libera. La Settimana Mondo Unito è un evento internazionale promosso dai giovani dei Focolari che dal 1996 coinvolge giovani e adulti, Istituzioni e associazioni per sensibilizzare l’opinione pubblica mondiale sui temi della pace, della fratellanza e promuovere azioni ed impegni concreti. Info e contatti: Tamara Pastorelli  (+39)  347 0064403 Ufficio Comunicazioni Focolari – Stefania Tanesini – (+39) 338 5658244  ———————————————————————————————————-

PROGRAMMA

1 maggio Ore 15.00: spettacolo “Primo Maggio di Loppiano”, in diretta dalla cittadella dei Focolari, un appuntamento fisso per migliaia di giovani provenienti da ogni regione italiana, ma anche del mondo. Ore 21.00: il concerto della band internazionale  Gen Verde. 2 maggio Dalle ore 11.00 alle ore 12.00 di ogni fuso orario si correrà virtualmente “Run4unity”, una staffetta sportiva non stop con giochi, sfide, testimonianze e impegni, per simbolicamente sulla terra un arcobaleno di unità e di pace. Ore 14.00: il Movimento Politico per l’Unità, in occasione del 25° anniversario della sua nascita, propone un evento on-line con il lancio di un “Appello per una nuova qualità della politica”. 4 maggio Ore 17.00: “Storie di sport al femminile”, con Lucia Castelli, Maddalena Musumeci, Dona Neide, Patricia Furtado, organizzato dall’associazione Sportmeet; 5 maggio Ore 16.00: “The Economy of Francesco”, giovani in dialogo con l’economista indiano Sir Partha Sarathi Dasgupta; 6 maggio Ore 19.00: Città Nuova presenta “La legalità del Noi al tempo del COVID 19”, con Giuseppe Gatti, magistrato della Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, l’economista Luigino Bruni, il giornalista Gianni Bianco e Don Luigi Ciotti, fondatore dell’associazione Libera. 7 maggio Ore 13.00: giovani in dialogo con David Sassoli, Presidente del Parlamento Europeo; ——————————————————————-

7-9 maggio da Bruxelles (Belgio) – Forum mondiale #daretocare

7 maggio Ore 12.00 (UTC+1): da Bruxelles, “Dare To Care International Convention, Opening show. In collaborazione con la casa di produzione televisiva Sylvester Productions, con storie, buone pratiche, idee, ispirazioni per “osare prendersi cura” da tutto il mondo. Ore 13.00: Giovani in dialogo con David Sassoli, Presidente del Parlamento Europeo; Ore 14.00: The Economy of Francesco, Policies & Happiness and Care’s proposals 8 maggio Ore 14.00: “A vaccine for all, a Common Good the whole world needs”, con Jeffrey Sachs, economista e saggista (USA), e Catherine Belzung, psicologa e professore in neuroscienze all’università di Tours (Francia). Ore 21.00: il concerto della band internazionale Gen Rosso. 9 maggio Ore 12.00 (UTC+1): da Bruxelles, lo show “#daretocare for People and the Planet”, in collaborazione con la casa di produzione televisiva Sylvester Productions, per lanciare la seconda fase della campagna #daretocare, che si concentrerà sulle sfide dell’ecologia integrale, con esperienze e azioni d’ispirazione da tutto il mondo. Ore 15.00: “Care and COP26” con Simone Borg, docente di diritto ambientale e delle risorse presso l’Università di Malta; Lorna Gold, docente di Ambiente, sostenibilità e giustizia sociale, presso la National University of Ireland Maynooth (Irlanda); Pasquale Ferrara, diplomatico e ambasciatore. Calendario della settimana in PDF   (altro…)

Un nuovo corso in Leadership Comunitaria

Un nuovo corso in Leadership Comunitaria

La prima offerta accademica della sede latinoamericana dell’Istituto Universitario Sophia è un corso di diploma dedicato alla leadership partecipativa, inclusiva, attenta al gruppo e all’ambiente: una leadership comunitaria. Quali gli argomenti e le esigenze a cui si vuole rispondere? L’intervista a Lucas Cerviño, docente di teologia e a Candela Fraccaro, studentessa argentina Nel mondo di oggi, segnato da grandi sfide economiche e sociali acuite dalla pandemia, l’Istituto Universitario Sophia in America Latina e Caraibi risponde a queste esigenze con un nuovo corso di Diploma in Leadership Comunitaria. Ne abbiamo parlato con Lucas Cerviño, docente di teologia e co-responsabile della scuola dei giovani nella cittadella dei Focolari El Diamante (Messico), membro del team che coordina il corso. “Viviamo un cambiamento d’epoca, nel quale Papa Francesco (come si legge nell’Evangelii Gaudium) ravvisa una “crisi dell’impegno comunitario” – afferma Cerviño -. Abbiamo pensato che per superare questa condizione in modo positivo è necessario promuovere una leadership nuova, non più personalista, che centralizza la gestione e la decisione. D’altro canto abbiamo visto che in tanti luoghi, in America Latina, ci sono ricerche, esperienze e proposte d’impegno comunitario. Il corso nasce allora per mettere insieme l’esigenza di una leadership rinnovata con questi germogli di vita nuova”. Il mondo di oggi è alle prese con la sfida pandemica. In questo contesto, a quali esigenze si vuole rispondere? Lucas Cerviño: “Crediamo che per superare la pandemia serva lavorare insieme al di là delle diversità, promuovere la consapevolezza che abbiamo un’origine comune, un’interdipendenza nel presente e un orizzonte comune. Il nostro corso vuole offrire un contributo in questa direzione”. Quali sono gli argomenti e gli obiettivi di formazione del corso?  Lucas Cerviño: “Il corso si rivolge a tutti coloro che hanno, o si candidano ad avere, un ruolo di leadership in ambito economico, politico, religioso e nel terzo settore, e offre loro la possibilità di ripensare o strutturare nel concreto la propria leadership. A questo scopo offriamo conoscenze, risorse, strategie e abilità per costruire una leadership che sappia generare, custodire e valorizzare i beni relazionali; facilitare pratiche e strumenti sinergici, relazionali e cooperativi per generare processi più sostenibili in diversi ambiti sociali. Rispetto ai contenuti, si indaga il rapporto tra persona e comunità e si parla di sviluppo sostenibile, fraternità e cittadinanza, coesione sociale nella diversità, apprendimento comunitario, gestione economica e comunione, sinodalità ed esperienza religiosa”. Anche la metodica di insegnamento è innovativa… Lucas Cerviño: “Sarebbe una contraddizione offrire un corso sulla leadership comunitaria e poi gestirlo in maniera unilaterale. Bisogna andare oltre il concetto tradizionale di insegnamento per aprirsi ad un apprendimento comunitario e creativo che metta al centro i rapporti interpersonali. Il corso è dunque teorico e insieme pratico. Si articola secondo delle comunità di apprendimento: oltre a seguire le lezioni, i partecipanti si uniscono in gruppi di sei o sette persone e accompagnati da un tutor danno vita ad uno spazio di riflessione e conoscenza comunitaria. Ogni partecipante è poi seguito da un tutor per sviluppare un progetto d’intervento concreto che applichi i contenuti del corso. Le caratteristiche del corso fanno si che tra i partecipanti, che vengono da nove città, ci siano giovani ventenni e persone quasi in pensione; studenti e professionisti. Tutti motivati ad imparare insieme”. Candela Fraccaro è fra gli studenti più giovani. Le abbiamo chiesto: cosa ti ha spinto a seguire un corso sulla leadership comunitaria? Candela Fraccaro: “Mi motiva l’impegno che porto avanti da alcuni anni insieme ad altri ragazzi presso il sobborgo di Piedras Blancas, nella città di Godoy Cruz, vicino Mendoza (Argentina). Qui gestiamo una ludoteca per fare formazione con i bambini attraverso il gioco, teniamo laboratori per gli adolescenti, aiutiamo a fornire pasti ai bambini bisognosi e insieme ai Giovani per un Mondo Unito del Movimento dei Focolari, diamo sostegno ad una scuola. Io guido alcune di queste attività e allora sento che il corso può darmi strumenti per costruire un progetto che ci aiuti ad indirizzare i nostri sforzi”. Il metodo del confronto dialogico è parte integrante del corso. Quali elementi positivi cogli? Candela Fraccaro: “Questo metodo ci invita a valorizzare la diversità, a trasformarla in ricchezza e propone il dialogo come strumento di costruzione comune. È basato sul rispetto, l’ascolto e l’apertura, e offre la possibilità di esprimersi liberamente senza imporre la propria idea. In questo modo il processo di insegnamento-apprendimento è più arricchente e ciascuno si sente parte attiva di questo processo”.

Claudia Di Lorenzi

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Costruire un mondo unito

Come è nata l’idea del mondo unito? Com’è cominciata quest’avventura dell’unità? Chiara Lubich risponde ai giovani dei Focolari nel 1999 in occasione della Settimana Mondo Unito, laboratorio globale per mostrare storie, azioni, iniziative che contribuiscono a realizzare la fraternità, l’unità e la pace. Com’è cominciata quest’avventura dell’unità. Carissimi, è cominciata quando non io, ma un Altro lo ha voluto. Non so se sapete che sulla terra arrivano, di tempo in tempo, dei doni: il loro nome è carismi. Arrivano da Colui che regge la storia, la conduce verso un obiettivo ben preciso: il bene, facendo convogliare ad esso anche tutto ciò che di triste noi, uomini e donne, possiamo combinare in questo mondo. È Dio, Dio che è Amore, al quale molti di noi credono fortissimamente. Ebbene, un giorno, tanti anni fa, uno di questi carismi è arrivato anche qui. Per esso abbiamo capito che su di noi, giovani di allora, vi era un disegno meraviglioso, un compito, quasi una missione: lavorare nella vita, che ci era data, perché tutti siano una sola cosa, mettendo in moto, nel nostro e nell’altrui cuore, l’amore. Fantasie? Utopia? No, certamente, se Gesù un giorno ha pregato il suo Padre in Cielo proprio così: “Che tutti siano uno”. Poteva il Padre-Dio d’un Figlio-Dio, col quale è un solo Dio, non ascoltare la sua voce? Partimmo sicuri verso quella mèta ed ora nel mondo, fra ragazzi, giovani e persone adulte, siamo milioni e milioni di quasi tutte le nazioni esistenti. Non possiamo contare quanti siamo; è impresa impossibile. Naturalmente fra i nostri c’è chi non ha la nostra fede, ma magari un’altra, o non l’ha per niente. Anch’essi tuttavia possiedono la cosiddetta benevolenza, che in ogni cuore umano non può mancare. Così si cammina, anche assieme a loro, verso l’obiettivo della famiglia universale, verso l’edificazione di un mondo unito. E, se Dio è con noi, chi sarà contro di noi? […] Se io fossi uno di voi farei anzitutto mio il patrimonio, che ormai esiste. Mi sentirei solidale con quei milioni di persone già in marcia e cercherei di portare alla causa due contributi possibili. Nella fedeltà a chi ha incominciato, nella solidarietà con tutti quelli, che ci hanno preceduto, mi proporrei di amare con un ardore – se è possibile – ancora maggiore e di intensificare la rete del nostro Movimento, che ormai abbraccia il nostro pianeta. Vedrei cioè di crescere in profondità e in estensione. Starei poi sempre attenta anche ai bisogni che, di tempo in tempo, presenta l’umanità per rispondervi.

Chiara Lubich

Rocca di Papa, 26 aprile 1999, dal messaggio per i Giovani per un Mondo Unito e per quelli del 1° maggio a Loppiano (Italia) Fonte: Centro Chiara Lubich     (altro…)

#OnePeopleOnePlanet, la maratona multimediale

#OnePeopleOnePlanet, la maratona multimediale


Earth Day 2021: al via la 51ma giornata Mondiale della Terra delle Nazioni Unite. Il 22 aprile in diretta mondiale su www.raiplay.it, 13 ore di diretta televisiva per la salvaguardia del creato. Il 22 aprile 2021 ci sarà la seconda edizione di #OnePeopleOnePlanet – the multimedia marathon a celebrare il 51° Anniversario della Giornata Mondiale della Terra (Earth Day), con un palinsesto di 13 ore di diretta streaming – dalle 7.30 a.m. ora italiana – sul sito www.raiplay.it che per l’occasione sarà visibile in tutto il mondo. #OnePeopleOnePlanet nasce dagli sforzi di due organizzazioni – Earth Day Italia e Movimento dei Focolari – che hanno dato vita al Villaggio per la Terra di Villa Borghese (Roma) inaugurato a sorpresa da Papa Francesco nel 2016 all’indomani dello storico accordo sul clima di Parigi. Ecco le parole di Pierluigi Sassi, presidente di Earth Day Italia intervistato da Lorena Locascio. Pierluigi, cosa succederà quest’anno in questa seconda edizione? “Tra gli ingredienti di questa edizione del 2021 in primo luogo mettiamo i giovani perché per la prima volta le Nazioni Unite chiamano i giovani ad essere presenti nella Conferenza per il clima. Portare quindi i giovani che hanno finalmente alzato la testa, hanno finalmente cominciato a dire la loro sostanza, non solo di generazione che dovrà ereditare questo pianeta ma anche di persone che possono fare il cambiamento perché sta sulla loro pelle. (…) L’altro impegno è che noi portiamo avanti con determinazione i 17 obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo Sostenibile dell’Onu. Pensiamo che creare dei ponti verso il 2030 e quindi cercare di creare dei collegamenti internazionali possa rappresentare un elemento di accelerazione. Quello che vorremmo che passasse è che noi creeremo tanti punti con i cinque continenti, raccontando storie meravigliose di persone che si impegnano in ogni angolo della terra. (…) Il terzo punto è quello dell’innovazione per lo sviluppo sostenibile. Quel momento cioè in cui l’imprenditore è davanti a un foglio bianco ed è pronto a descrivere non solo il suo modello di business ma anche le regole del gioco ed è molto più sensibile qui al tema della sostenibilità. Quindi l’innovazione è la grande sfida del futuro”. Quali sono le novità, le peculiarità di quest’anno rispetto all’anno scorso? “Quest’anno abbiamo voluto inserire un modulo che si chiama VIP Very Important Planet, dove i vip non sono le persone che rincorriamo per farci dare l’autografo, ma è il pianeta che ha bisogno di essere aiutato da quelle persone. Quindi chiediamo a tanti personaggi del mondo dello spettacolo, dello sport, della cultura dell’arte, di aiutarci con dei messaggi di sensibilizzazione. Questo ci aiuterà a rendere molto più allegra la nostra maratona, perché se parliamo di cose importanti rischiamo di annoiare qualcuno; quindi tanta musica, tante cose divertenti, ma anche a mobilitare e a toccare le corde del cuore di chi ci ascolta, e quindi cercare di produrre un pochino più di cambiamento attraverso questo gioco”. Quest’anno si parlerà anche di #Daretocare, in una parte dedicata del programma; cosa puoi dirci su questo… senza svelare troppo? “Intanto va detto che l’incontro con United World Project (UWP) del Movimento dei Focolari, e quindi l’incontro con una mobilitazione così importante, così diffusa a livello internazionale, è per noi un grande motivo di speranza. Perché vedere tanti giovani presenti in centinaia di Paesi che si impegnano per l’unità, che è uno dei nostri temi: #One PeopleOnePlanet la dice lunga sul fatto che è una questione di una sola famiglia umana, l’unità delle persone con un solo pianeta, quindi l’importanza di salvaguardare la nostra terra: aver trovato questa anima UWP sicuramente è stato un bellissimo momento. Questa rete già lo scorso anno ha dato un sostegno in termini di comunicazione, è una rete che si è impegnata in maniera straordinaria in questa campagna #Daretocare sul tema del Covid, sul tema della solidarietà che ne scaturisce; noi vogliamo parlare di questi ponti a livello internazionale per il bene comune, dell’importanza di unirsi per raggiungere degli obiettivi comuni e per tutelare il bene comune. Rimettere al centro l’uomo e raccontare queste storie di coraggio e di orgoglio anche nel fare il bene, è stata un’esperienza molto bella. Io non vedo l’ora di vedere il prodotto finale che ne scaturirà ma insomma… già sento da tempo l’odore di qualcosa di molto bello”. Appuntamento quindi il 22 aprile 2021 dalle ore 7.30 a.m. alle ore 8.30 p.m. (ora italiana) sul sito www.raiplay.it visibile in tutto il mondo e sul sito OnePeopleOnePlanet per celebrare insieme questa importante giornata con la maratona One People One Planet.

Lorenzo Russo

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Perché un’altra biografia di Giordani?

Perché un’altra biografia di Giordani?

L’abbiamo chiesto al prof. Alberto Lo Presti e alla dott.ssa Elena Merli del Centro Igino Giordani che ha curato la stesura di “Igino Giordani un eroe disarmato” (Città Nuova Ed.) Di biografie su Giordani ce ne sono molte. Perché un’altra? Elena Merli: Le biografie scritte in precedenza hanno preso in considerazione un arco temporale delimitato, della vita di Giordani. Dopo la prima biografia del 1936, ci fu quella di Tommaso Sorgi, che fu amico e profondo studioso di Giordani. Scrisse una ispirata e dettagliata biografia del primo periodo di Giordani, cioè dalla nascita al 1948. Altre biografie hanno analizzato la figura di Giordani da una prospettiva particolare: storica, spirituale, politica… Sono tutte preziose, una grande ricchezza, però rispetto alle precedenti questa biografia ha potuto considerare la vita di Giordani a 360 gradi. E ha potuto inoltrarsi in aspetti della vita di Giordani finora poco esplorati: ad esempio la vita in famiglia; il suo profondissimo rapporto con Chiara; quel periodo di particolare luce che fu il “Paradiso ‘49”. Anche la sua vicenda con il Terz’ordine domenicano non era ancora stata approfondita; alcuni retroscena della sua vita politica non erano emersi; così come di alcune sue scelte intime, alcuni passaggi delicati della sua vicenda personale. Vorrei segnalare in particolare la novità del capitolo dedicato a quella che lui scherzosamente chiamava la “Giordania”, cioè la sua famiglia. Credo che a molti piacerà conoscere i segreti della vivacissima situazione familiare di Igino. La prima cosa che balza agli occhi in questo volume è la prestigiosa prefazione a firma del Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella. Perché proprio lui? Alberto Lo Presti: Bisogna conoscere qualche retroscena. Il primo è che Sergio Mattarella ha conosciuto personalmente Igino Giordani e nella prefazione racconta qualcosa. E poi, ricordiamo che quella prima biografia del 1936 fu scritta proprio da suo padre − Bernardo Mattarella. Dunque, avevano un bell’aggancio per chiedergli di fare una prefazione. Ci sembra inoltre che Sergio Mattarella stia interpretando il ruolo di Presidente della Repubblica come una fonte di unità in Italia e nel contesto internazionale. In questa situazione di crisi sanitaria, è una figura di equilibrio e di alta moralità. Giordani fu un testimone dell’unità in politica e dell’armonia fra i popoli. Le parti del libro dedicate al suo impegno politico descrivono l’azione di Giordani in guerra e nel dopoguerra, sotto le bombe e sotto il fascismo, fra le macerie della ricostruzione e fra le lacerazioni sociali. Non erano tempi più tranquilli e calmi di oggi. Quella fermezza di Giordani può servire ancora oggi a capire dove andare. Questo volume è frutto di un lavoro di ricerca archivistica poderoso. Sappiamo già tutto di Giordani? Elena Merli: Abbiamo una mole impressionante di materiali, documenti, epistolari, e anche audio-registrazioni e videoregistrazioni di molte conversazioni di Giordani, pubbliche e riservate, trascritte e ordinate. E’ stato tutto molto utile per svelare i particolari delle sue vicende personali. Quante scoperte nuove e interessanti ancora facciamo esplorando l’archivio! Molte di queste novità sono ora dentro il volume. Ne cito solo una: i particolari degli ultimi anni di Giordani, quando lui viveva qui, in questa struttura del Centro Internazionale del Movimento dei Focolari, che all’epoca – al primo piano – aveva il focolare di Antonio Petrilli, dove Igino si era trasferito nel 1974 dopo la morte della moglie Mya. Sono particolari inediti che dicono la fedeltà di Igino alla vita comunitaria e la profondità della sua umanità. A chi è indirizzato questo libro? Alberto Lo Presti: A tutti coloro che vogliono risolvere il mistero dei misteri, cioè come fare ad avere una vita di totale donazione a Dio pur essendo immersi nel mondo delle cose più comuni. Giordani c’è riuscito e ha segnato una strada lungo la quale dovremmo incamminarci. La domanda su come fare ce l’aveva dentro da sempre… ma quando incontra Chiara Lubich trova anche le risposte. Chiara è per Igino la risposta a tutti i suoi interrogativi esistenziali. Aveva studiato la patristica, i teologi medievali, i teologi moderni, le grandi figure spirituali, eppure le risposte le trova in Chiara e nella spiritualità di comunione. E qui vorrei raccontare un aneddoto poco conosciuto, uno dei tanti riportati nel libro. Tanto era il suo desiderio di donarsi a Dio che diventa terziario domenicano alla fine degli anni Venti. Ma non gli basta… nella regola dei terziari era prevista almeno una messa al mese, una predica di un frate predicatore e niente di più. Lui voleva essere inserito di più nella vita religiosa. E allora fa una proposta ai frati: affittare un appartamento, in cui potessero convenire: “voi con la tonaca (la tonaca dei frati) e noi con in pantaloni (i laici terziari). Così facciamo un po’ di vita insieme, quanto ci è possibile”. Gli fu risposto che non era nelle norme dell’ordine domenicano e la cosa finì lì. In pratica, alla fine degli anni Venti Giordani aveva in cuore qualcosa che poi, per lui, attraverso Chiara, diventerà il focolare. Sì, sognava il focolare nel 1928, quando accaddero tali episodi. Incredibile, vero?

A cura di Lorenzo Russo

  Per acquistare il libro visita la pagina web dell’Editrice Città Nuova. (altro…)

Il Santo Viaggio

Attingendo ad una frase della Scrittura, Chiara Lubich riflette sul Santo Viaggio della vita invitando a verificare periodicamente davanti a Dio a che punto siamo nel nostro cammino. Il motivo che mi spinge a rivolgermi a voi è il desiderio di esaminare assieme la situazione in ordine alla nostra santificazione. In questi giorni una focolarina mi ha segnalato una bellissima frase dei Salmi, che annuncia una beatitudine che non conoscevo: “Beato l’uomo che pone la sua fiducia in te e decide nel suo cuore il santo viaggio”.* “Il Santo Viaggio”. Di che viaggio parla la Scrittura? Certamente dell’itinerario dell’uomo verso Dio, verso il Cielo. Dunque il viaggio della propria santificazione, che ci apre il Paradiso. E allora? Siamo veramente incamminati, anche in questo momento, nel Santo Viaggio? […] Fermiamoci un po’ e facciamo un breve consuntivo davanti a Dio solo, per la sua sola gloria. Ci sono stati dei risultati? Abbiamo migliorato nel fare, ad esempio, la volontà di Dio? Nell’amore? Nell’amore reciproco? […] Se sì, ringraziamo Dio e avanti! Se no, ringraziamolo d’aver ancora la vita per ricominciare. E avanti! Vogliamo assolutamente gustare insieme la beatitudine del Santo Viaggio!

Chiara Lubich

 (in una conferenza telefonicaRocca di Papa, 3 settembre 1981) Tratto da: Chiara Lubich, Conversazioni in collegamento telefonico, Città Nuova Ed., 2019, pag. 61. * Sal 84, 6. (altro…)

Un eroe disarmato. Rivedi l’evento

Un pomeriggio dedicato a Igino Giordani (1894-1980) politico, scrittore, giornalista, co-fondatore del Movimento dei Focolari. Domenica 18 aprile 2021 presso il Centro internazionale dei Focolari a Rocca di Papa (Roma, Italia)  si è ricordato Igino Giordani a 41 anni dalla morte. Figura ricca e poliedrica, Giordani è stato politico, membro dell’Assemblea Costituente e poi del Parlamento italiano, giornalista, scrittore, co-fondatore con Chiara Lubich del Movimento dei Focolari. Durante l’evento, trasmesso in live streaming e arricchito da alcune testimonianze, è stata presentata una scultura dedicata a Giordani opera dell’artista Peter Kostner ed il libro biografico a cura di Alberto Lo Presti  “Igino Giordani. Un eroe disarmato” (Città Nuova ed.) con la prefazione del Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella. https://www.youtube.com/watch?v=AH3bPOU01DA (altro…)

Perché un’altra biografia di Giordani?

Igino Giordani, un eroe disarmato

Domenica 18 aprile in live streaming attraverso alcune testimonianze sarà ricordato Igino Giordani, politico ispiratore dell’impegno sociale e delle scelte ideali di tanti, scrittore e giornalista, co-fondatore del Movimento dei Focolari. Verrà presentato l’ultimo libro biografico e inaugurata una scultura a lui dedicata. Uomo del dialogo e di profonda fede, sostenitore della fraternità universale, costruttore di pace, politico, giornalista: Igino Giordani (1894-1980) è tutto questo e molto di più. Il 18 aprile 2021 ricorre il 41esimo anniversario della sua dipartita e per questa ricorrenza il Centro Igino Giordani ha organizzato un evento per commemorare la sua figura. Una figura che continua nel tempo a suscitare interesse in persone di diverse età, provenienze geografiche, politiche, culturali e richiama all’impegno per costruire una società migliore. L’evento sarà trasmesso in live streaming ( https://live.focolare.org/ ) dal Centro Internazionale del Movimento dei Focolari (Rocca di Papa, Italia), domenica 18 aprile 2021 alle ore 15.30 (ora italiana) con la possibilità di seguirlo in italiano, inglese, francese, spagnolo e portoghese. Giordani è stato giornalista e scrittore, ma ha avuto un ruolo molto importante nella politica italiana del secondo dopoguerra. Ha dato infatti un valido contributo nel porre le basi per la nascente Repubblica Italiana in un periodo non facile per questo Paese, cioè a ridosso delle guerre mondiali ed è stato anche membro dell’Assemblea Costituente. Un testimone della politica vissuta come servizio alla pace e per una società più giusta. E in quest’ottica ci saranno alcune testimonianze di chi ha tradotto la sapienza di Giordani in disegni di legge o iniziative politiche a favore del dialogo e per il bene comune, o ancora chi ha capito quali scelte è giusto fare per contrastare politiche che minacciano la pace fra i popoli. Durante l’evento sarà presentata l’ultima biografia a cura di Alberto Lo Presti (ed. Città Nuova Italia), dal titolo “Igino Giordani. Un eroe disarmato”, con la prefazione del Presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella. Una biografia che aiuta a riscoprire il senso di un autentico impegno politico e sociale. Appassionante come un romanzo. “La sua fede prorompente, – scrive Mattarella parlando di Giordani – la sua coerenza evangelica, il fervore con cui si batteva per l’equità sociale, la libertà, la pace hanno scosso tante coscienze e promosso azione e pensiero, sia nei tempi bui del fascismo che negli anni della ricostruzione democratica”. “Si fece costruttore di pace nel dialogo tra persone, tra confessioni religiose, tra popoli e Stati.  – continua Mattarella – Pensava l’Europa come continente di pace, dopo essere stata teatro di guerre sconvolgenti. Voleva che il suo Paese fosse un ponte. E lui stesso cercava di farsi ponte per avvicinare, connettere, ricomporre”. Sarà anche inaugurata una scultura a lui dedicata, opera dell’artista Peter Kostner. L’opera, che sarà collocata nel giardino del Centro Internazionale dei Focolari, raffigura Giordani seduto su una panchina. Negli ultimi anni della sua vita, infatti, egli era solito sedersi spesso proprio su una panchina di quel parco. Durante gli incontri internazionali che si svolgevano al Centro, molti, giovani e adulti, si avvicinavano per salutarlo e parlare con lui. E la panchina diveniva luogo di incontro e dialogo. Nel corso dell’evento alcune testimonianze ricorderanno quei colloqui nei quali Giordani ascoltava con umiltà e pazienza non risparmiando consigli attinti dalla sua feconda esperienza di vita e arricchiti dal carisma dell’unità.

Lorenzo Russo

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