Apr 12, 2021 | Chiara Lubich
Quando i nostri sforzi sono amati per amore di Gesù crocifisso nel momento presente e subito dopo si vive ciò che Dio vuole da noi nel momento seguente, si può sperimentare la pienezza della vita del Risorto in noi. […] l’esperienza del Risorto, con l’irradiazione dei doni del suo Spirito (luce, pace, amore, consolazione, ardore, vita, ecc.), è possibile non solo dove si realizza l’unità di due o più persone unite nel nome di Gesù, ma è un’esperienza che possono fare anche singole persone da sole. Il modo? il prezzo? Abbracciare nell’attimo presente Gesù Abbandonato. Approfondendo, alla luce di questa straordinaria esperienza, la Sacra Scrittura e l’insegnamento della Chiesa, abbiamo visto che essa corrisponde a verità. Ma quale Gesù Abbandonato – come noi diciamo – occorre abbracciare nell’attimo presente? Quello richiesto dalla vita cristiana che, per poter seguire Gesù, domanda la rinuncia a sé stessi e il prendere la propria croce. Occorre dunque dir di sì ed abbracciare con slancio ogni dolore che si presenta (la propria croce), ma anche ogni sforzo che costa il rinnegare sé stessi, la lotta al proprio egoismo, ai desideri della carne – come si dice – (eccessi nel mangiare, impurità, litigi, gelosie e così via), per lasciar trionfare nel cuore l’amore. Ecco: quando questi sforzi sono amati per amore di Gesù crocifisso nel momento presente e subito dopo si vive ciò che Dio vuole da noi nel momento seguente, si può sperimentare la pienezza della vita del Risorto in noi, anche da soli. In ciascuno di noi si fa strada la sua luce, ci invade la sua pace, s’accende l’amore con la consolazione, la serenità, il paradiso. Tutto cambia, insomma; la nostra anima si veste a nuovo. […] È quello che vogliamo fare in questi […] giorni: amare Gesù Abbandonato sempre, subito, con gioia, non solo nei dolori quotidiani, ma anche nello sforzo per vincere il nostro io. Quando il nostro Foco*, poco tempo dopo aver abbracciato il nostro Ideale, scriveva in una poesia: «Mi son messo a morire e quel che accade non mi importa più, mi sono messo a gioire nel cuore desolato di Gesù», intendeva proprio questo: morire a sé stessi per gioire con Gesù: morire con Lui Abbandonato per vivere con Lui Risorto. E allora anche noi ricordiamo questo verso: «Mi son messo a morire» e accettiamo la morte del nostro io dieci, cento volte al giorno, per donare a chi ci incontra la gioia d’imbattersi nel Risorto.
Chiara Lubich
(in una conferenza telefonica, Rocca di Papa, 3 novembre 1983) Tratto da: Chiara Lubich, Conversazioni in collegamento telefonico, Città Nuova Ed., 2019, pag. 135. * Nome confidenziale dato da Chiara Lubich a Igino Giordani (altro…)
Apr 10, 2021 | Centro internazionale
Dopo l’Assemblea Generale dei Focolari, si sono svolte le Assemblee di alcune diramazioni: quelle dei e delle focolarine, quella dei sacerdoti diocesani che appartengono al Movimento e quelle dei e delle Volontarie di Dio. Tema comune era l’orientamento al dialogo su tutti i livelli. Dal 24 gennaio al 7 febbraio 2021 si è svolta l’Assemblea generale del Movimento dei Focolari. Sono state rinnovate le cariche della Presidente, del Copresidente, degli organi direttivi e sono state definite le linee d’orientamento e d’azione per i prossimi sei anni. Successivamente si sono svolte – tutte in modalità online – le Assemblee dei focolarini e delle focolarine, dei sacerdoti focolarini e dei e delle Volontarie di Dio. Focolarini e focolarine. L’Assemblea dei focolarini dal 9 al 13 febbraio era composta da 121 membri sparsi nei 5 continenti fra cui un focolarino anglicano da Londra, uno copto-ortodosso dal Cairo e uno musulmano dall’Algeria. Nella sua relazione dell’ultimo sessennio, il Centro Internazionale dei Focolarini ha condiviso con tanta franchezza sfide, aspetti dolorosi e anche sviluppi molto promettenti riguardo la vita dei Focolarini nel mondo. Il documento finale caratterizza il focolarino come uomo di Dio in continuo ascolto al grido dell’umanità di oggi. Come responsabile è stato riconfermato il brasiliano Flavio Roveré. In contemporanea si sono ritrovate 136 focolarine. Dalla domanda della loro responsabile uscente, Agnes van Zeeland, se non sia arrivato il momento di “uscire” di più verso il mondo e le sue piaghe, è scaturito un appassionante dialogo. La nuova responsabile, Noreen Lockhart (Gran Bretagna), è stata descritta dal copresidente Jesús Morán come “persona che ha il dialogo nel sangue, abituata a risolvere conflitti”. Sacerdoti focolarini. Dal 1° al 5 marzo si è svolta l’Assemblea dei sacerdoti focolarini con 74 partecipanti, tra cui alcuni invitati, come ad esempio un ministro della Chiesa luterana-svedese. Ripercorrendo le parole chiave dell’Assemblea Generale 2014, “Uscire – Insieme – Opportunamente preparati”, il responsabile don Antonio Bacelar ha presentato nella sua relazione i passi fatti, i processi avviati, le prospettive da sviluppare, come ad esempio l’esigenza di agire sempre più in rete con tutte le vocazioni del Popolo di Dio. Nel documento finale, che vuole essere “una mappa di navigazione”, emerge prioritario il dialogo fondato sull’ascolto dello Spirito Santo. Come responsabile centrale dei sacerdoti focolarini è stato rieletto per un secondo mandato don Antonio Bacelar (Portogallo). Volontari e volontarie di Dio. Dal 17 al 21 marzo si sono svolte le due Assemblee dei e delle Volontarie di Dio – presenti online complessivamente 356 partecipanti. Le parole “coraggio e avanti” rivolte dalla nuova Presidente dei Focolari, Margaret Karram, alle due Assemblee, mettono in luce la particolare vocazione dei e delle Volontarie nell’affrontare le sfide future dell’umanità per cambiare il mondo secondo “la legge” dell’amore evangelico. Punto di partenza per i due documenti finali è stato l’invito di Papa Francesco, rivolto all’Assemblea Generale, ad “essere espressione viva del carisma di fondazione e a rimanere fedeli alla fonte originaria sforzandosi di ripensarla ed esprimerla in dialogo con le nuove situazioni sociali e culturali”. Come nuovi responsabili sono stati eletti Juan Ignacio Larrañaga, volontario della Spagna, e l’italiana Fanny Bava.
Lorenzo Russo
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Apr 8, 2021 | Vite vissute
Arthur George Baum è partito per il Paradiso il 4 febbraio 2021 all’età di 92 anni, ad Ausburg in Germania. Era nato il 18 maggio del 1928 a Hinckley, una città della contea del Leicestershire, nel cuore dell’Inghilterra. Celibe, Volontario di Dio e componente del Centro Internazionale dei Volontari dei Focolari, ha lavorato molti anni alla Radio Vaticana, lasciando un bel ricordo di sé. Nell’ultimo mese della sua vita terrena, si trovava in una residenza sanitaria in quanto operato al femore, fratturato a seguito ad una caduta. Fu uno dei primi Volontari di Dio e compose il primo nucleo al Centro internazionale dei Volontari. La sua particolarità era l’humour di tipo, ovviamente, inglese, ma era anche molto ordinato, potremmo dire alla tedesca e preciso come uno svizzero ma soprattutto riusciva a superare gli ostacoli con il genio italiano. A proposito dell’humour, Hèctor Lorenzo (Volontario di Dio e amico di Arthur) racconta che, anche in situazioni fisiche tragiche, una sera dopo le 23,00, riceve una telefonata: “Sono Arthur, ho una emorragia nella gamba”. Con la moglie e il figlio, Hèctor si precipita nell’appartamento di Arthur e dopo una prima assistenza, chiamano subito l’ambulanza. Sceso in strada sul lettino e prima di montare sul mezzo, Arthur si scopre la bocca dalle coperte che lo riparavano dal freddo, e confida ad Hèctor: “Sai, mi manca una cosa”. Hèctor gli domanda cosa? E lui: “il mio cappello!”. Da circa dieci anni si era trasferito felicemente in Germania. Chi conosce Arthur sa che lui amava i venti forti dell’Irlanda e del nord dell’Inghilterra, si emozionava davanti un fiore, cantava le canzoni del Tirolo e alcuni temi di Elvis Presley, gioiva del silenzio delle chiese gotiche o del canto gregoriano, apprezzava il vino caldo di inverno e produceva una piccola quantità di bevanda ‘idromele’ che non poteva non condividere con i suoi amici. Condivideva anche il gulasch caldo e parte della cucina orientale. Era molto esigente nel costruire una forte unità nel nucleo dei Volontari: cominciava sempre per primo a voler bene tutti per generare l’Amore reciproco, trovando sempre un dialogo intimo di misericordia. Hèctor racconta: “Essendo stato compagno di nucleo al Centro dei Volontari e abitando con la mia famiglia accanto all’appartamento di Arthur, siamo stati arricchiti dalla sua singolare personalità e testimonianza evangelica. Nostro figlio Julián, dice: “Arthur è il suo nome, ma lo si potrebbe chiamare Umiltà, Generosità, Accoglienza”. Arthur è stato un uomo distinto, di parole essenziali, d’intima religiosità. Sapeva passare da riflessioni serie alla sana ironia per distinguere attitudini costruttive da quelle inutili o nocive. Il suo sorriso eloquente esprimerà comunque e sempre gratitudine.
Lorenzo Russo
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Apr 7, 2021 | Centro internazionale
Come annunciato nel comunicato del 23 dicembre scorso, il Movimento dei Focolari ha affidato alla Società GCPS Consulting di condurre l’inchiesta relativa ai casi di abuso a carico di J.M.M., ex membro dei Focolari in Francia. Nonostante J.M.M. sia stato perseguito in relazione a una vittima, si capisce che un gran numero di altre vittime potrebbero voler parlare delle loro esperienze all’interno del Movimento dei Focolari. GCPS Consulting è un organismo indipendente e specializzato nell’aiutare le organizzazioni a garantire la sicurezza dei bambini, dei gruppi vulnerabili o “a rischio” e a migliorare i loro sistemi di prevenzione e segnalazione degli abusi. Conduce anche indagini indipendenti e revisioni di casi per conto di organizzazioni. L’inchiesta è iniziata a gennaio del 2021 e terminerà a fine anno, quando i risultati del rapporto verranno resi pubblici. L’ascolto e la raccolta delle testimonianze delle vittime sono già stati avviati. Per conoscere in dettaglio i termini dell’indagine, GCPS Consulting ha reso pubblica la relativa sezione del contratto, pubblicata su una pagina web dedicata all’indagine. Come si legge sul documento, sono quattro gli elementi principali dell’indagine: – indagare sugli abusi sessuali commessi da J.M.M., riesaminando i dettagli e valutandone il contesto; – stabilire il grado di conoscenza di tali eventi da parte dei responsabili dei Focolari dell’epoca e/o successivi; – fornire raccomandazioni sulle attuali disposizioni messe in atto dai Focolari in Francia e altrove in materia di tutela dei minori; – redigere un rapporto pubblico che illustri i risultati dell’indagine e le raccomandazioni emerse. Per garantire che il processo d’indagine sia il più possibile incentrato sulle vittime, GCPS Consulting ha condiviso e valutato con alcune di loro anche il processo proposto dell’inchiesta per accertarsi che soddisfi le loro aspettative. Ha inoltre messo a disposizione una sezione Contatti sulla pagina Web dedicata all’indagine e ad accogliere testimonianze, richieste o suggerimenti sia da parte delle vittime stesse che da chiunque desideri mettersi in contatto con l’inchiesta indipendente. Il Movimento dei Focolari incoraggia chiunque abbia informazioni relative a J.M.M o altri casi di abuso a prendere contatto con l’Inchiesta attraverso questa pagina web. È possibile contattare in assoluta riservatezza il team GCPS che segue tale inchiesta per telefono, e-mail o utilizzando il modulo di contatto disponibile nel sito. Per garantire la più piena indipendenza dell’indagine il Movimento dei Focolari ha accolto l’invito della GCPS Consulting di mantenere un “silenzio stampa” sulle questioni legate al caso di J.M.M. fino alla pubblicazione del report finale. Pertanto da questo momento in poi la decisione di rilasciare dichiarazioni o rispondere alle richieste dei media relative a “questo caso di abuso” sarà unicamente a discrezione di GCPS Consulting.
Stefania Tanesini
Per i Media: contatti GCPS Consulting per il presente caso:
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Apr 6, 2021 | Collegamento
Dopo l’udienza dell’Assemblea Generale dei Focolari con Papa Francesco, quali prospettive per il Movimento dei Focolari? In questo collegamento CH facciamo il punto con Margaret Karram, presidente dei Focolari e Jesús Morán, co-presidente. https://vimeo.com/529384895 A questo link la lettura di P. Patrick Gilger del discorso di Papa Francesco ai membri dell’Assemblea Generale dei Focolari. P. Patrick Gilger è un gesuita, dottorando presso la New School for Social Research di New York. Attualmente sta studiando vari Movimenti ecclesiali. (altro…)
Apr 5, 2021 | Chiara Lubich
Amare Gesù nel suo abbandono in croce significa amarlo nei dolori e nelle rinunce che comporta l’attenzione al prossimo. È questa una vera via alla perfezione nella vita cristiana come ci comunica Chiara Lubich attraverso la sua esperienza. […] Per incoraggiarci sempre più nella via della nostra santificazione collettiva […] penso vi faccia piacere conoscere una mia recentissima esperienza spirituale. Come forse sapete, sto dedicando alcuni giorni del mese […] all’approfondimento di [un] cardine della nostra spiritualità: […] Gesù Abbandonato, chiave dell’unità. Questo tema mi ha così profondamente toccato, m’è parso talmente interessante e attraente, da sentirmi spinta a viverlo subito, nell’attimo presente, dimenticando quasi l’impegno della tensione alla santità. Mi sono messa, insomma, ad amare Gesù Abbandonato abbracciandolo sotto i suoi più vari aspetti. Ma proprio in questi giorni, durante la meditazione mattutina, ecco tornarmi sott’occhio quelle che per san Giovanni della Croce sono “le dodici stelle” della perfezione, Cioè: amor di Dio, amor del prossimo, castità, povertà, obbedienza, pace, silenzio, umiltà, mortificazione, penitenza, coro, orazione. Le conoscevo bene, anzi, a forza di meditarle, le sapevo anche a memoria. Ma in questi giorni non ci pensavo affatto, presa com’ero dall’amare solo Gesù Abbandonato. Ed ecco la sorpresa, gioiosa sorpresa, come una luminosa riscoperta: rileggendole, durante la meditazione, mi sono accorta che, amando Gesù Abbandonato, le avevo fatte splendere tutte e dodici un pochino di più nella mia anima. Avevo amato Dio un po’ di più, perché avevo amato Gesù Abbandonato che è Dio. Avevo amato il prossimo di più, perché per amore di Lui m’ero sforzata di “farmi uno” con tutti. Avevo migliorato la castità, perché l’amore a Gesù Abbandonato porta a mortificarsi. Così la povertà, perché per Lui avevo cercato di spegnere ogni attaccamento. L’obbedienza, perché per Lui mi sono sforzata di far tacere il mio io per ascoltare [la voce di Dio che parla nell’interiorità]. Amando nei dolori Gesù Abbandonato avevo potuto mantenere la pace. Amandolo ho osservato meglio il silenzio, mortificando inutili parole. L’umiltà ne ha guadagnato con la morte dell’io che l’amore a Lui provoca. Così la mortificazione e la penitenza. Ho curato meglio il “coro”, che per noi significa la preghiera insieme al focolare4, e così è stata più piena l’orazione personale. Tutto meglio, dunque, per il solo amore a Gesù Abbandonato. Lo sapevo che Egli è – come diciamo – un monumento di santità. Ma non avevo ancora sperimentato, con tanta evidenza, che viverlo significa veramente tendere con frutto alla santità. […] Non posso augurarvi di meglio che fare anche voi questa esperienza. Provate! Amatelo nei dolori, nelle rinunce, nel morire per farvi uno con ogni prossimo. […] Che Gesù Abbandonato diventi tutto per noi! E la nostra santità collettiva sarà assicurata.
Chiara Lubich
(in una conferenza telefonica, Rocca di Papa, 16 giugno 1982) Tratto da: “Gesù Abbandonato e le dodici stelle della perfezione”, in: Chiara Lubich, Conversazioni in collegamento telefonico, Città Nuova Ed., 2019, pag. 85. (altro…)
Apr 1, 2021 | Centro internazionale
Nonostante sia ancora in corso l’emergenza Coronavirus la Pasqua è l’occasione per passare dalla morte alla vita, dal buio alla luce attraverso l’amore al fratello. La forza della solidarietà e della fratellanza universale ci aiutano a tenere accesa la speranza per un mondo più unito. Gli auguri di Pasqua della Presidente dei Focolari, Margaret Karram e di tanti in tutto il mondo. Guarda il video con i sottotitoli in italiano, inglese, spagnolo, francese e portoghese. https://youtu.be/2BVukpY5b5s (altro…)
Mar 29, 2021 | Chiara Lubich
Carissime, s’avvicina la Pasqua, la più grande festa dell’anno, e con essa la settimana santa, stracolma dei misteri più preziosi della vita di Gesù. Essi ci sono ricordati soprattutto il giovedì, il venerdì, il sabato santo e la domenica della risurrezione, e rappresentano per noi altrettanti aspetti centrali della nostra spiritualità. […] Che cosa vivere allora nell’appressarsi della settimana santa e durante quei giorni benedetti? Io penso che, se viviamo la Pasqua, se lasciamo vivere cioè il Risorto in noi, abbiamo il miglior modo per viverli tutti. E affinché il Risorto splenda in noi, dobbiamo amare Gesù Abbandonato ed essere sempre – come noi diciamo – “al di là della sua piaga”, dove la carità è regina. E’ essa poi che ci spinge ad essere il comandamento nuovo in atto; che ci spinge ad accostarci all’Eucaristia, […] è la carità che ci porta a vivere l’unità con Dio e con i fratelli. E’ per la carità che ciascuno di noi può essere, in certo modo, altra Maria. […] Saremo con ciò, tutti assieme, realmente quel Popolo di Pasqua che a qualcuno è parso di intravedere nel nostro Movimento. […][1]
Chiara Lubich
https://vimeo.com/529415104 [1] Cf. “Per essere un popolo di Pasqua”, Sierre, 24 marzo 1994, in Chiara Lubich, Conversazioni in collegamento telefonico, Roma 2019, pp.461-462. (altro…)
Mar 24, 2021 | Chiesa, Nuove Generazioni
È il cammino verso la prossima Giornata Mondiale della Gioventù nel 2023. Il racconto di una giovane dei Focolari che collabora alla realizzazione dell’evento. La prossima Giornata Mondiale della Gioventù si svolgerà a Lisbona, capitale del Portogallo, nel 2023 sul tema “Maria si alzò e andò in fretta” (Lc 1,39). La pandemia lascia aperti degli interrogativi ma i lavori preparatori sono in corso da tempo. Mariana Vaz Pato, una giovane del Movimento dei Focolari, fa parte dell’equipe locale che collabora per la realizzazione dell’evento.

La croce del GMG
Il motto della GMG scelto dal Papa ricorda il “sì” di Maria a Dio e la sua fretta nel raggiungere sua cugina Elisabetta, come raccontato nel Vangelo. Cosa significa questo per i giovani di oggi, specialmente in questo tempo di pandemia? “Questo tema, prima di tutto, ci mostra un’azione “Maria si alzò” Possiamo capire che il Papa ci sfida ad uscire dalla nostra zona di comfort, ad alzarci e andare incontro all’altro. In secondo luogo, abbiamo il “sì” di Maria a Dio, che ci serve come esempio per dire anche noi il nostro “sì” e andare in missione. Il Papa ha lanciato il tema nel 2019, prima che questa pandemia esistesse. In questo momento, il tema scelto può sembrare contraddittorio con quello che stiamo vivendo, ma ci dice che la pandemia non può essere un ostacolo nel seguire Dio, che rende possibile quello che sembra impossibile”. I giovani di tutto il mondo sono esortati a identificarsi con Maria. È un modello alto: come possiamo lasciarci ispirare da Lei nella nostra vita quotidiana? “A Panama, il Papa ha detto che Maria è l’”influencer” di Dio e che nella sua semplicità ha detto il suo “sì”, diventando la donna più influente nella storia. È vero che trasformare il mondo è una missione ambiziosa, ma Maria ha potuto farlo con le sue virtù. Se seguiamo il suo esempio siamo sulla strada giusta”.
A che punto siete con la preparazione dell’evento? Quanti giovani sono attesi? “Date le circostanze è difficile fare previsioni. A ottobre è stato lanciato il logo, a novembre si è svolta la cerimonia di presentazione del simbolo e recentemente è stato lanciato l’inno. È stato sviluppato anche un itinerario di catechesi perché la GMG non sia solo un evento ma un viaggio vivo di approfondimento della fede. Non sappiamo come sarà il mondo nel 2023, ma le equipe stanno lavorando per fare di questo evento un momento decisivo nella vita dei giovani e per il rinnovamento della Chiesa e della società”. Alcuni giovani del Movimento dei Focolari sono coinvolti in questo lavoro preparatorio… “La Chiesa si sta organizzando in comitati che preparano il programma e curano gli aspetti logistici. Come Movimento siamo presenti in questi comitati con giovani, focolarini, coppie e persone coinvolte nel movimento parrocchiale, con vari compiti: dalla pastorale giovanile alla comunicazione con le comunità locali e il movimento parrocchiale in Portogallo, e poi la comunicazione con la zona dell’Europa occidentale e con i centri dei giovani del Movimento. Questa esperienza è una sfida, con tutti gli imprevisti di questi tempi, ma è anche una gioia scoprire il contributo che possiamo dare come Movimento e, soprattutto, poter fare questo cammino insieme alla Chiesa”.
Claudia Di Lorenzi
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Mar 23, 2021 | Focolari nel Mondo, Sociale
Nonostante i violenti scontri in Myanmar continua l’aiuto della comunità dei Focolari attraverso l’associazione “Goccia dopo Goccia” per testimoniare la fratellanza universale tra pandemia e rivoluzione. Ecco il viaggio di inizio marzo dei focolarini presenti in zona (le azioni si sono svolte seguendo le regole Covid previste dal Paese) Il Myanmar ancora oggi vive una rivoluzione iniziata lo scorso 22 febbraio dal nome ‘22222’. Questo Paese, formato da etnie diverse e ricco di bellezze naturali e di materie prime, dal 1947 al 2010 ha vissuto la più lunga guerra civile nella storia dell’umanità. Tra le varie rivoluzioni tentate: quella dell’8 agosto 1988 denominata ‘8888’ (con migliaia di morti) e quella del 2007, la rivoluzione ‘color zafferano’ per il grande numero di monaci buddhisti che iniziarono la protesta e che persero la vita. Negli scontri del 1988 migliaia di persone iniziarono a migrare verso il confine con la Thailandia, precisamente nella provincia di Tak, nella cittadina di Mae Sot, poi a Mae Hong Song, ed anche pìu a sud, verso Kanchanaburi. Oggi, dopo 32 anni, sono attivi ancora nove campi profughi con milioni di birmani che lavorano in Thailandia.
Dal 2011 è nato un ponte di solidarietà fra l’Italia e Mae Sot. La comunità dei Focolari di Latina nel centro Italia, insieme ad alcuni alunni dell’insegnante Maria Grazia Fabietti, hanno iniziato a far qualcosa per aiutare i bambini e le persone che vivono a confine fra la Thailandia e il Myanmar. “Per il 50-esimo compleanno di uno di questi amici italiani, Paolo Magli, vennero raccolti dei soldi per aiutare questi gruppi di etnia Karen (una popolazione fuggita dalla Birmania durante i conflitti e costretti da anni a vivere come profughi al confine tra Myanmar e Thailandia), sia nel campo profughi di Mae La e soprattutto fuori – spiega ancora Luigi -. Era l’inizizo di Goccia dopo Goccia. Oggi, questa realtà aiuta più di 3300 persone in tre paesi del sud est asiatico e collabora anche con l’associazione Charis di Singapore per portare aiuto a chi è stato colpito dalla povertà, dalla solitudine, dalle malattie e anche dalla pandemia. Vietnam, Thailandia e Myanmar rappresentano per noi la ‘possibilità di amare concretamente’: lì ci sono persone che hanno conosciuto lo spirito della fratellanza universale e oggi fanno di tutto per aiutare chi è escluso, emarginato, rifiutato, ammalato e solo”.
Goccia dopo Goccia aiuta tutti: persone di etnia Karen, Bama, Kachin, Thai Yai, oppure Xtieng e Hmong in Vietnam ma anche musulmani indigenti che sono in contatto con il focolare di Bangkok. A inizio marzo i focolarini sono andati a Mae Sot con un pulmino carico di generi alimentari, stoffa, giochi e tanto altro, come dimostra il video che vedete di seguito (le azioni si sono svolte seguendo le regole Covid previste dal Paese). Le donazioni sono arrivate da musulmani, buddisti, cristiani e tante persone in contatto con il focolare. “Ognuno è un fratello e una sorella – continua Luigi -. Vogliamo vivere una delle pagine pìu belle scritte da Chiara Lubich, la fondatrice dei Focolari tanti anni fa: “Signore, dammi tutti i soli: sento il mio cuore battere per tutta la solitudine in cui versa il mondo intero*’’. L’ultimo progetto nato aiuta sei mamme abbandonate a Mae Sot con i loro quindici bambini. “Abbiamo fatto arrivare due macchine da cucire e 15 kg di stoffa di cotone da poter tagliare e cucire, per fabbricare camicie, gonne e pantaloni per coloro che ne avessero bisogno – racconta Luigi -. È una gioia e una festa vedere come le persone si aiutano tra di loro. La fratellanza universale è una realtà che prende piede, giorno dopo giorno, e Goccia dopo Goccia rappresenta proprio questo”.
Lorenzo Russo
https://youtu.be/xv5W3hxZInc * Meditazione “Signore dammi tutti i soli” di Chiara Lubich – settembre 1949 (altro…)