Lug 24, 2017 | Chiesa, Cultura, Famiglie, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Dare a tutti, bambini e ragazzi, l’educazione necessaria a riscattare la propria dignità e costruire il proprio futuro. Questo l’impegno che accomuna le numerose attività di Scholas Occurentes (scuole del dialogo) e AFNonlus dei Focolari, con attività e interventi rivolti a ragazzi di tutto il mondo e una metodologia basata sui valori. Le radici di Scholas, organizzazione internazionale che lo scorso 9 giugno ha avviato le sue attività anche in Italia, con una cerimonia di inaugurazione ufficiale della nuova sede nel Palazzo San Calisto a Roma, risalgono a circa venti anni fa. Jorge Mario Bergoglio era arcivescovo della città di Buenos Aires e aveva intuito il valore delle cosiddette “escuelas de vecinos”. Nel 2013 Papa Francesco ha trasformato quelle scuole di quartiere in una Fondazione Pontificia per promuoverne il paradigma a livello mondiale. La rete attualmente comprende oltre 400mila scuole in collegamento tra loro nei cinque continenti, di tutte le confessioni religiose e anche laiche, pubbliche e private, presenti in 190 Paesi. Alla cerimonia, condotta da Lorena Bianchetti di Rai1, a cui abbiamo partecipato, il Papa ha desiderato essere presente e, di fronte a numerose autorità religiose e istituzionali e rappresentanti dell’associazionismo, ha dialogato a braccio in spagnolo con i giovani di vari paesi del mondo collegati via web. “In questa società” spesso “istruire” diventa “selezionare”, ha sottolineato, invece bisogna “darsi la mano: abbracciare, non aggredire e riconoscere che nessuna persona è un ‘no’, tutti sono un ‘sì’ ed hanno un significato. A volte nell’educazione, “selezioniamo male, creiamo gruppi chiusi”. “Siamo incapaci – ha detto il Papa – di pensare con un altro, incapaci di lavorare con l’altro”. L’educazione, invece è la capacità di parlare “il linguaggio della mente, del cuore, delle mani”. Occorre dunque “unità dentro ognuno di noi” ha detto ancora Francesco: “Se credo quello che sento, che penso, che amo, allora comunico”. “Siamo in un mondo in cui domina la globalizzazione e la globalizzazione è buona – ha spiegato il Papa – però il pericolo è di concepire la globalizzazione come una palla da biliardo, tutta uguale: una sfera dove tutto è equidistante dal centro, ma in cui si annullano le caratteristiche personali di un ragazzo o di una ragazza”. Invece “l’autentica globalizzazione è un poliedro” dove cerchiamo l’unità, ma ciascuno mantiene la propria peculiarità, la propria ricchezza. Il presidente di Scholas, José María Del Corral, ha spiegato come questo passo “sia fondamentale nel percorso di crescita internazionale della fondazione”. Inoltre la vicinanza del Santo Padre è di stimolo a “intensificare gli sforzi sul fronte dell’educazione partecipata dei giovani”. Anche in Italia ha aggiunto, “Scholas si appella a tutte le forze sane della società per unire gli sforzi e collaborare costruttivamente”. Questa la sfida di Scholas e la sfida di AFNonlus dei Focolari, tra i partner dell’iniziativa, con quasi un centinaio di interventi in una cinquantina di Paesi del mondo e programmi educativi a favore dei ragazzi svantaggiati. “Si tratta di un progetto impegnativo, ma affascinante – ha detto Andrea Turatti, presidente di AFNonlus –. L’aula globale da realizzare mediante il web aiuterà a sviluppare strategie educative e un’azione di promozione umana e sociale nello spirito di sussidiarietà e nella prospettiva della fraternità universale”. Giovanna Pieroni Fonte: AFNonlus online Video (altro…)
Apr 4, 2016 | Famiglie, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Durante l’ultimo viaggio a Taungoo, una delle regioni dove si è avviato il progetto del Sostegno a Distanza in Myanmar, «ci siamo resi conto quanti ragazzi sostenuti a distanza ora “camminano con le proprie gambe”», scrive la referente di AfnOnlus in Myanmar Vivienne Arpon. Le visite da parte dello staff locale del sostegno a distanza alle famiglie dei bambini sostenuti, sono occasione per portare l’amore concreto e capire meglio le difficoltà che affrontano.
Marta era stata abbandonata dal marito quando i suoi figli, Justin e Joseph, erano piccoli. Solo attraverso il progetto ha trovato la forza di portare avanti la famiglia. Finita la scuola Justin ha vinto il concorso per una borsa di studio in arte culinaria presso un istituto di Yangon, mentre Joseph è diventato assistente del personale in una fabbrica di tessuti. La famiglia di Anna e Philip viveva in una baraccopoli in pessime condizioni igieniche. Il sostegno a distanza ha permesso loro di abitare in una casa decente e costruirsi una vita dignitosa. Anche se Philip studia ancora, i suoi genitori hanno disposto generosamente di destinare l’aiuto a chi sta peggio di loro. «Quello che ci dà gioia ‒ racconta ancora Vivienne ‒ è costatare che il miglioramento materiale delle condizioni di queste famiglie è accompagnato da una crescita umana e spirituale». Dal 2006 il progetto si è ampliato, in risposta alla richieste di aiuto del coordinatore birmano Eric. Grazie anche all’intervento di altre ONG, è stato possibile costruire una nuova scuola a Yenanchaung, nella regione di Magway e trovare la collaborazione di insegnanti e personale qualificato. I bambini frequentanti sono orfani a causa dell’HIV/AIDS oppure abbandonati. Oggi diversi di questi ragazzi hanno potuto trovare un buon lavoro, tanto che oltre a raggiungere l’autonomia, riescono anche ad aiutare le proprie famiglie. «Siamo fiduciosi – scrive Vivienne rivolgendosi ai sostenitori – che il futuro di questi bambini sia assicurato, non solo perché possono studiare, ma perché hanno sentito l’amore da parte vostra che gli ha dato sicurezza. Per tutto questo grazie infinite dei vostri sacrifici». Infatti, non è sempre facile vivere la solidarietà, ma considerare chi vive in condizioni peggiori, ridimensiona i bisogni e fa scoprire uno stile di vita più sobrio e forse anche più libero. Una famiglia di Messina (Italia) scrive comunicando come l’esperienza del sostegno a distanza con AFNonlus avviata alcuni anni fa, sia per loro di arricchimento e li faccia sentire aperti al mondo intero. Il bambino che sostenevano è cresciuto e grazie all’aiuto ricevuto attraverso il programma è riuscito a trovare lavoro. Tuttavia tanti altri bambini vivono in condizioni di necessità e la famiglia siciliana, nonostante le difficoltà economiche che non mancano, non si tira indietro e conferma ancora il proprio impegno per la solidarietà: «Con quattro figli non è facile far quadrare il bilancio familiare. Nonostante le incertezze, crediamo in questo progetto e siamo molto contenti di aiutare concretamente chi sta peggio di noi, in questo caso il piccolo Vincenzio del Myanmar». Il progetto del Myanmar si estende in un territorio che per condizioni ambientali e vicende storiche non ha avuto adeguato sviluppo. Molte famiglie e bambini sono vittime di denutrizione e malattie, quali malaria, tubercolosi e AIDS. Il progetto, grazie alla generosità dei sostenitori, punta a infondere rinnovata speranza nel cuore della gente, offrendo alle nuove generazioni un futuro diverso e contribuire alla promozione umana di questa popolazione. Per approfondimenti: I Focolari sono in diversi Paesi asiatici dal 1966: eventi di carattere culturale e interreligioso ricordano questi primi 50 anni di storia. (altro…)
Dic 9, 2015 | Famiglie, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
Il progetto Cucine solari per Mont-Organisé (Haiti), «nasce dalla necessità di aiutare Haiti a contrastare la crisi sociale e ambientale connessa alla deforestazione, introducendo appunto cucine ad energia solare. Questi dispositivi si basano sul solare a concentrazione: generano energia termica dalla luce del sole che passa attraverso una lente. Energia che viene immagazzinata in una ‘batteria’ termica che può trattenere calore per 20 ore, e quindi permette di cucinare anche di notte. I materiali scelti per realizzare le cucine sono sostenibili, biodegradabili e il dispositivo, ovviamente, non richiede combustibile», spiega il rapporto realizzato in vista della conferenza sul clima di Parigi (30 novembre – 11 dicembre 2015). Esso è dedicato ad una serie di esperienze eccellenti nella filiera italiana dell’elettricità per produrre o ottimizzare l’energia senza emissioni. Il progetto, infatti, è stato segnalato tra le “100 Italian energy stories” di Enel e Fondazione Symbola. Il progetto Cucine solari per Mont-Organisé (Haiti), è stato presentato lo scorso 4 luglio all’Expo 2015 di Milano da AFNonlus, in collaborazione con l’Ente Nazionale per il Microcredito, il Dipartimento di Agraria dell’Università di Napoli Federico II, Tesla IA srl e PACNE ONG. E ora approda alla Conferenza mondiale sul clima (Cop21) di Parigi, dove leader politici ed esperti di 190 Paesi sono impegnati nel mettere a punto un programma in grado di salvare il pianeta. «La sfida del clima, che dal 30 novembre all’11 dicembre vede il mondo riunito a Parigi per la COP21, non riguarda solo l’ambiente», sottolinea il Rapporto, «ma è una sfida geopolitica, tecnologica, economica e sociale. Una sfida per il futuro, che possiamo vincere. A patto di intraprendere con decisione la via della green economy, dell’efficienza e dell’energia pulita. Enel e Symbola raccontano un nuovo corso fatto di innovazione e qualità, di ricerca e competitività nello studio ‘100 Italian Energy Stories’. Un percorso verso l’energia sostenibile intrapreso nel nostro Paese [Italia] da imprese, enti di ricerca e associazioni». AFNonlus (Associazione Azione per Famiglie Nuove onlus), ispirandosi ai principi del Movimento dei Focolari, da oltre 30 anni opera in 50 Paesi a supporto della famiglia e dell’infanzia svantaggiata, attraverso progetti di cooperazione allo sviluppo. (altro…)
Lug 8, 2015 | Famiglie, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Sociale, Spiritualità
«Haiti, che è stata una delle più floride colonie francesi, la perla delle Antille, oggi è tra i Paesi più poveri del pianeta, devastata da una grave catastrofe ecologica», afferma Ronald La Rêche, ex deputato, candidato al senato di Mont Organizé. Infatti, sono migliaia le persone che non hanno accesso alle fonti tradizionali per l’energia quali elettricità o gas. Il continuo ricorso alla legna da ardere ha come conseguenza un disboscamento selvaggio che incide negativamente sui cambiamenti climatici, causando la desertificazione e la progressiva diminuzione dell’acqua a disposizione. Inoltre lo scarseggiare della legna secca, costringe la popolazione ad utilizzare legna verde che, una volta bruciata, produce fumi tossici altamente nocivi per la salute in particolare delle donne e dei bambini. Di qui l’idea di sostenere la popolazione di Haiti facendo ricorso alle energie rinnovabili e in particolare all’energia solare. Il progetto “Cucine solari per Mont-Organizé” è ideato e realizzato da AFNonlus – associazione ispirata ai valori dei Focolari – in collaborazione con PACNE (Action Contre la Pauvreté du Nord Est), Ente Nazionale per il Microcredito, Dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II” e Tesla I.A. srl. e patrocinato dalla SIOI (Società Italiana per l’Organizzazione Internazionale). Intende introdurre le cucine solari nei centri sostenuti da AFN ad Haiti, nel territorio di Mont-Organisé. La cucina solare è dotata di una tecnologia molto semplice, di facile manutenzione e montaggio, è possibile imparare a costruirle in loco favorendone la facile diffusione presso la comunità. È costituita da un dispositivo basato su un sistema a concentrazione solare: attraverso una lente, l’energia solare si tramuta in energia termica che viene immagazzinata in una batteria. Come materiale termoconvettore, sono utilizzati dei “Sali Fusi”, una miscela di Nitrato di Potassio e Nitrato di Sodio, facilmente reperibili e a basso costo. Questa miscela, non infiammabile e non tossica, si comporta come accumulatore e conservatore di energia termica, in grado di mantenere il calore per circa 20 ore, successive all’interruzione dell’irradiamento. La presentazione del progetto si è svolta Sabato 4 luglio, in occasione del convegno “Cucine Solari, una risposta alle problematiche dei Paesi in via di sviluppo”, all’EXPO di Milano 2015 presso la Cascina Triulza, il padiglione della società civile. Tra i relatori, Andrea Turatti (Presidente AFNonlus), l’on. Franco Mirabelli (Membro della Commissione Territorio Ambiente e Beni ambientali del Senato), Ronald Laréche (Candidato al Senato della Repubblica di Haiti), il prof. Paolo Masi (Direttore del Dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi di Napoli Federico II), Joachim Joseph (Coordinatore PACNE), Davide Cantini (Responsabile Automazione Industriale TESLA I.A. srl) e Tommaso Martelli (Centro studi e progettazione ENM), con la moderazione di Elisabetta Kustermann. Sono stati illustrati i dettagli del progetto ed è stato esposto al pubblico il prototipo della cucina solare. «Il percorso che ipotizziamo prevede come primo passo la sperimentazione della cucina solare all’interno delle scuole aiutate da AFN a Mont- Organizé, una realtà rurale nell’arrondissement di Ouanaminthe nel dipartimento Nord-Est di Haiti», spiega Andrea Turatti, presidente di AFNonlus. «I passi seguenti saranno quelli di formare gli insegnanti che a loro volta formeranno le famiglie, per coinvolgere la popolazione con programmi di microcredito ad hoc». «L’idea più intelligente che sta dietro questo progetto è legata al fatto che questi sali utilizzati per accumulare energia la rilasciano nel tempo, quindi la sorgente di energia non dura solo il quarto d’ora serve che per riscaldare un determinato prodotto», sostiene il professor Paolo Masi, Direttore Dipartimento Agraria Università degli Studi di Napoli, «il progetto offre delle opportunità per risolvere una serie dei problemi e con alcune semplici tecnologie creare attività intorno alla produzione e conservazione degli alimenti». Sulla stessa linea anche l’ex ministro degli Esteri Franco Frattini, presidente della SIOI (Società Italiana per l’Organizzazione Internazionale) e sponsor del progetto “Cucine solari per Mont-Organisé”. «La SIOI ha appoggiato con interesse il progetto ritenendolo un’iniziativa utile a sviluppare le condizioni socioeconomiche di Haiti. Un modello che dopo un’attenta sperimentazione potrà essere applicabile anche ad altri Paesi in via di sviluppo offrendo opportunità di inclusione sociale delle fasce svantaggiate attraverso occasioni di lavoro in loco. Ritengo il progetto interessante anche nell’ottica della cooperazione internazionale, ambito del quale si occupa la SIOI». “Il progetto è un incentivo allo sviluppo e alla crescita del Paese ospitante da un punto di vista dell’incremento del welfare e della sicurezza alimentare”. Sostiene L’on. Mario Baccini, ex ministro e attuale presidente dell’Ente Nazionale per il Microcredito. “In prospettiva lo strumento microfinanziario può essere un volano da utilizzare per lo sviluppo delle attività di impresa per una vera e propria ripresa della crescita economica di Haiti e eventualmente di altre zone con criticità simili.” Attenzione alle tecnologie verdi e alla sostenibilità globale del progetto, sono tra gli elementi di innovazione rilevati da Luigino Bruni, professore ordinario di Scienze economiche all’Università di Roma LUMSA, e coordinatore dell’Economia di Comunione. A questi si aggiungono «la valorizzazione delle risorse locali (e tra queste il sole), dei materiali del posto, e il coinvolgimento della popolazione». «Qui si gioca il successo vero del progetto – afferma l’economista – che funzionerà nella misura in cui verrà sentito come una vera opportunità da parte della popolazione locale». «Il progetto “Cucine solari” – scrive infine Maria Voce, presidente del Movimento dei Focolari – «è in piena sintonia con l’insegnamento di papa Francesco che ha posto l’attenzione sulla questione ambientale mettendo al centro dell’enciclica “Laudato sì” il concetto di ecologia integrale, cioè la relazione tra la natura e le persone che la abitano». «Il progetto, avendo alla base l’attenzione all’ambiente e allo sviluppo sostenibile che nasca dall’interno delle comunità beneficiarie, può offrire risposte valide alle problematiche urgenti dei Paesi in via di sviluppo. Infatti il progetto cerca una risoluzione a emergenze ambientali, alimentari, sanitarie e di approvvigionamento energetico, guardando ai bisogni essenziali delle persone più deboli. Utilizzando in modo nuovo l’energia solare, oltre ad essere rispettoso della cultura locale, offre opportunità di sviluppo e di inclusione sociale delle categorie più svantaggiate, come i bambini, che nelle scuole dove opera il Movimento ricevono formazione e sostegno». (altro…)