Movimento dei Focolari
Africa: la sfida del pluralismo

Africa: la sfida del pluralismo

DSCF8466Durante la Scuola per l’Inculturazione sono emerse alcune preoccupazioni per quegli aspetti della modernità che possono mettere in ombra i valori fondamentali delle culture africane. Eppure lo sviluppo non si può fermare. Quale, secondo lei, la via per salvare i valori contenuti nelle tradizioni? «Penso, effettivamente, che lo sviluppo non possa essere impedito. Anche la cultura della tradizione nelle culture africane è sempre in evoluzione. La modernità, però, fa penetrare nelle tradizioni africane il materialismo, l’individualismo, il primato del denaro ed il capitalismo. Non dico che i soldi siano un male, ma l’utilizzo sbagliato ci fa dimenticare la nostra umanità, ciò che in Africa chiamiamo “ubuntu”. Ma la modernità contiene anche degli aspetti positivi: come la democrazia, i diritti dell’uomo, il pluralismo che ci fa accogliere l’altro, le differenze. In alcuni paesi africani ci si ammazza perché manca il pluralismo; esiste un “io collettivo” che è molto pericoloso. In questo senso l’individualismo – un valore dell’Occidente – non sembra del tutto negativo, perché se voglio scappare dall’“io collettivo”, ci vuole una buona dose di individualismo. Insomma, penso che ci voglia un equilibrio tra individualismo e pluralismo. È importante prenderne coscienza e rifletterci, anche se non è sufficiente. Penso che dobbiamo illuminare la cultura africana contaminata dai valori negativi della modernità. Credo che a questo punto deve intervenire il cristianesimo, che fa vedere l’altro come la mia strada verso la santificazione. Il Vangelo ci invita a mettere i soldi in secondo piano. Gesù mette al primo posto l’uomo, il prossimo. Per me questo è importante, mi sembra la via per salvare i valori universali contenuti nelle tradizioni». Quale impressione si porta via di questi giorni? Quali sfide da affrontare nella vita quotidiana dei popoli africani? «Attraverso una semplice situazione che mi è capitata, ho sentito che in questi giorni potevo rinascere, come Nicodemo. È stato il mio inizio della Scuola per l’Inculturazione. La seconda impressione forte è stata vedere le persone che sono qui. Scoprire che l’Africa è plurale, che c’è “la pluralità delle Afriche”. Avevo voglia di conoscere ciascuno, di capire come vive; parlare con un camerunese, che è molto diverso da un burundese, un ruandese o un etiope. Qui ho sperimentato la pluralità dell’Africa. Ma, come africani, ci incontriamo in certi valori comuni: la solidarietà, la famiglia e le relazioni familiari, la comunione, la centralità dell’educazione dei nostri figli; questo è importante per noi africani, anche se siamo molto diversi. Per me, la sfida per sconfiggere le guerre interne, passa dall’incarnare nel quotidiano, nella vita socio politica, le parole del Vangelo. È la sfida che parte da questi giorni: tornati a casa, come ci comporteremo verso quelli che sono diversi da noi? Come ci comporteremo verso i nostri nemici? Verso le persone che non sono del mio partito politico, che non mi apprezzano? Sarò capace di amarli? Sarò questa “luce bianca” del Vangelo, nelle realtà sociali, politiche, nelle incomprensioni tra i vari gruppi della stessa nazione? Questo impegno mi porto via: la sfida di questo tempo per sconfiggere i grandi problemi dell’Africa». A cura di Irena Sargankova (altro…)

Alla scoperta dell’affettività

Alla scoperta dell’affettività

20151126-01 Il ‘via’ a questo innovativo e atteso progetto è avvenuto in questi giorni a Loppiano, la cittadella internazionale dei Focolari, con il primo corso per tutor. Un centinaio – numero massimo previsto dagli organizzatori – di partecipanti di varie tipologie: insegnanti, psicologi, medici, esperti di animazione giovanile, professionisti, sono venuti da 8 Paesi europei ma anche da Brasile, Argentina, India, Burkina Faso, Camerun. Tanti di essi sono genitori, di cui diversi presenti in coppia, o appassionati formatori di bambini e ragazzi. Come prerequisito, oltre ad una buona capacità di ascolto e di empatia, si chiedeva che dalla stessa regione si prenotassero in due, un uomo e una donna. Perché – sempre a detta degli organizzatori – nel far scoprire ai ragazzi i valori dell’affettività e della sessualità, è importante proporsi sia con la sensibilità maschile che femminile. 20151126-02Il progetto scaturisce dalla sinergia tra famiglie, animatori giovanili ed esperti in varie discipline, tutti dell’ambito dei Focolari, fra cui alcuni docenti dell’Istituto Universitario Sophia di Loppiano (Firenze). La sua finalità è guidare gli adolescenti in un percorso di formazione integrale, dove la sessualità è illuminata dalla visione antropologica che ha come riferimento la persona nel suo essere in relazione, nella sua capacità di amare e di essere amata, di donare e di accogliere. A gioire di questa iniziativa sono soprattutto i genitori che di fronte alla complessità di queste tematiche, avvertono sempre più la necessità di strumenti aggiornati. Sono questi i presupposti che hanno guidato il pool che ha elaborato il percorso Up2Me nelle sue diverse tappe, nei contenuti e nella sua metodologia, che vuole essere prevalentemente interattiva, proprio per facilitare il formarsi nei ragazzi di una coscienza morale che li aiuti a dare ragione delle proprie scelte e li renda capaci di esprimerle. 20151126-04I tutor si metteranno in azione da gennaio 2016. Nelle loro regioni e Paesi ci sono già ragazzi i quali, col consenso dei loro genitori, intendono frequentare Up2me. È un percorso modulato su una dozzina di lezioni, per gruppi di 10/20 unità secondo tre fasce di età: 9-11 / 12-14 / 15-17. Avendo presenti le molteplici dimensioni della persona (corporea, emozionale, intellettuale, sociale, spirituale, storico-ambientale), le lezioni spazieranno dalla conoscenza del corpo umano al concetto di persona; dall’immagine stereotipata di pubblicità e media, all’identità sessuale; dalla gestione delle emozioni, al conflitto genitoriale; dai comportamenti a rischio, all’influenza di Internet. Per dialogare poi in profondità sui grandi temi della trasmissione della vita, contraccezione, aborto, pornografia, apposite dinamiche (giochi di ruolo, videoclip, ascolto di esperienze) aiuteranno i ragazzi nel rapporto con se stessi e nella scoperta del proprio progetto di vita. Anche per i genitori sono previste serate di incontro e di collaborazione. Il programma del corso è stato testato da due corsi pilota in Italia. Il 2016 sarà un anno di sperimentazione con i primi gruppi di ragazzi in diversi Paesi d’Europa. Contemporaneamente, esperti di vari continenti tradurranno e adatteranno il programma ai diversi ambienti geo-culturali. Facendo tesoro dell’esperienza, a fine anno si ripeterà il corso per tutor per poi moltiplicare il percorso Up2me nelle diverse aree del mondo. Info: up2me@afnonlus.org (altro…)