Mar 25, 2017 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Il dover essere dell’Europa L’Europa unita è un’altra tappa verso il mondo unito; un’avanzata e una riuscita, sotto la pressione di istanze popolari, del diritto naturale, della rivelazione cristiana, di forze morali e spirituali, a cui si aggiunge la pressione economica e politica, scientifica e tecnologica, che gravita verso l’unificazione: telefinalismo della ragione e della morale: della vita nel tempo e nell’eternità. Per Clemente Alessandrino – erede della sapienza ellenica – l’unità è il bene, produttrice di vita: la divisione è il male, generatrice di morte. La civiltà cresce di quanto unifica gli animi. Per Huxley ogni vero progresso della civiltà è un progresso nella carità. E la carità è il sentimento che induce a far di tutti uno: non per nulla è l’anima di Cristo, il cui testamento termina nel voto: «che tutti siano uno». La carità porta all’integrazione, alla comunione, alla solidarietà, anche in politica, anche in economia. E qui tra le forze essenziali che premono verso l’integrazione europea, noi vogliamo illustrare le forze appunto dello spirito, lasciando di illustrare gli aspetti politici, economici, sociali ecc. Igino Giordani, «Fides», Maggio 1961, p.130 Il cristianesimo e l’Europa L’Europa è carica di rancori come un magazzino di esplosivi: tenuti vivi da filosofie e falsi patriottismi, mitologie e interessi egoistici. L’Europa, per non esplodere, ha bisogno di rimuovere tutto questo materiale infiammabile: ha bisogno di una riconciliazione universale, la quale liberi dal passato e netti pel futuro. Chi può svolgere «questo ministero della riconciliazione»? Il cristianesimo: questa riserva di sanità, che l’Europa ancora custodisce e ancora comunica ad altri continenti. E il cristianesimo comporta una unificazione nella libertà e nella pace, con la eliminazione delle guerre e degli altri motivi di attrito. Igino Giordani, «Fides», Maggio 1961, p.131 L’anima dell’Europa L’Europa un’anima l’ha già: il cristianesimo, sua essenza e sua genesi. In questo alito spirituale comune, anche i fattori materiali e umani si fondono, e si innalzano, vivificandosi di un ideale universale. Così i popoli d’Europa, ravvivando questi principi costitutivi della loro storia, fondendoli nella fiamma ideale della solidarietà, frutto dell’amore – che è intelligenza divina –, troveranno nella razionalità di esso, nella convivenza e urgenza e necessità di esso, la soluzione prima dei loro problemi: e questo in un’ora decisiva, in cui una guerra interna – che più che mai oggi appare irrazionale e fratricida – potrebbe segnare la catastrofe definitiva. L’amore invece, mettendo a circolare il bene e i beni, potrà segnare la salvezza risolutiva. Igino Giordani, «Fides», Maggio 1961, p.131 (altro…)
Gen 6, 2017 | Chiara Lubich, Cultura, Spiritualità
In questo Natale, Signore, ti raccomandiamo i “lontani”: i molti che erano “vicini” ed ora non lo sono più perché i mali, i troppi mali del mondo, li hanno allontanati da Te; quelli che non ti conoscono, ma ti cercano con cuore puro e sincero, e che non sanno ancora che un giorno, un soavissimo giorno, Tu sei apparso bambino sulla terra. In questo Natale, Signore, ti raccomandiamo soprattutto coloro che sono senza una fede. Te li raccomandiamo perché, sullo sfondo della loro non rara buona volontà, faccia breccia un raggio della tua luce, sfolgori per un attimo la stella che guida a te e possano sperimentare, almeno per qualche momento, quanto piena è la gioia di chi ti riconosce e ti ama. Ti raccomandiamo i “lontani”, Signore, perché sappiamo che è soprattutto per essi che un giorno ti sei fatto bambino. Chiara Lubich, E torna Natale …, Ed. Città Nuova, Roma 2007, XI edizione, pag 59-60. (altro…)
Dic 18, 2016 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Sociale, Spiritualità
La Repubblica Democratica del Congo (RDC) attraversa una fase politica molto delicata, da quando, il 14 novembre scorso, si è dimesso il premier Augustin Matata Ponyo in seguito all’accordo siglato nell’ottobre scorso, che prolunga il mandato del presidente Joseph Kabila. Kabila avrebbe dovuto terminare il suo incarico il prossimo 19 dicembre, ma la sua coalizione e parte dell’opposizione hanno deciso che andrà avanti fino alle prossime elezioni, previste per l’aprile del 2018. In questo contesto incandescente, lo scorso 29 ottobre si è costituito il Movimento politico per l’Unità (MPPU) congolese, che s’ispira ai valori della spiritualità di Chiara Lubich. «In questo periodo la Chiesa, attraverso la Conferenza Episcopale, sta lavorando per evitare il caos nel Paese – raccontano Damien Kasereka e Aga Ghislaine Kahambu, responsabili locali del Movimento dei Focolari – . Il lancio del MPPU in questo momento è proprio una risposta ad un bisogno. Siamo felici di vedere che i membri del Movimento più impegnati in politica, soprattutto i giovani, sono convinti che le cose possono cambiare. Nonostante tutto non si perde la speranza». Lo scorso 3 dicembre, il MPPU si è presentato ufficialmente nella sala polivalente del centro medico Moyi Mwa Ntongo, a Kinshasa. Il giornale Le potentiel ha dedicato un lungo articolo all’evento, intitolato “Amore e fratellanza nella società: lancio di un movimento di coscientizzazione di massa”. «Lungi dall’essere un partito politico, il MPPU è piuttosto una rete di riflessione e di azione per promuovere la fratellanza nella vita politica congolese. I suoi iniziatori sono convinti che la fraternità universale sia il fondamento ed il motore essenziale per un cambiamento in positivo della società, soprattutto congolese, i cui anti-valori sono duri a morire», scrive il quotidiano. Tra i presenti, c’erano professori universitari e ricercatori, parlamentari nazionali e attori politici, giornalisti, avvocati, religiosi, medici, dottorandi, attivisti sociali ed esponenti di altre categorie socio-professionali. Durante l’incontro si è sottolineata l’opportunità e l’importanza del MPPU nella RDC, in quanto aiuta a “fare politica per l’unità”, di cui c’è tanto bisogno in questo momento difficile.
Il deputato nazionale Dieudonné Upira, uno degli iniziatori del MPPU nella RDC, ha affermato: «Vorremmo preparare una gioventù che non abbia paura come noi. Certamente, non abbiamo fatto molto per questo Paese. Forse non siamo stati formati: è questa la ragione della nostra paura. Per questo vogliamo formare dei giovani interessati a fare il bene, in grado di denunciare, annunciare e rinunciare. Dei giovani che, di fronte alla bipolarizzazione dello spazio politico congolese, possano dire: “Dobbiamo lavorare per la nostra Nazione”. Una gioventù formata può influenzare la società con il suo modo di comportarsi». E Georgine Madiko, ex deputato, anche lei tra gli iniziatori: «Comincieremo dei corsi universitari periodici, che ci permetteranno di formare i giovani attraverso dei moduli. Procederemo a tela di ragno per coprire, man mano, l’intero Paese e tutti i campi. Questa ragnatela ci servirà come sostegno, se non per sradicare, almeno per attenuare il male nella nostra società e promuovere il bene». Si comincerà con un primo gruppo di 50-60 persone. A conclusione, Aga Ghislaine Kahambu, ha ringraziato tutti: «La vostra presenza dimostra che desiderate che il nostro Paese cambi. Non occorre una folla per cambiare la società. Ogni individuo compie molti atti positivi. Ora, vogliamo che questi atti non rimangono più isolati». Gustavo Clariá (altro…)
Dic 5, 2016 | Chiara Lubich, Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Senza categoria, Spiritualità
Erminio Longhini nasce a Milano il 19 luglio 1928. Dal matrimonio con Nuccia Longhini nascono Michela, Matteo e Stefano. Già dagli anni dell’università, Nuccia ed Erminio studenti di medicina, intendono mettere al centro della loro professione la persona. «Fin da bambino – racconta lui stesso – ho sentito una forte attrazione verso la Vergine Maria». Forse è per questa sua filiale devozione ad “una così bella Madre”, che pur sommerso dagli obblighi della professione, si presta ad accompagnare i viaggi dei malati a Lourdes. Serio, scrupoloso, esigente, trascorre anni di duro sacrificio impegnato dall’alba a notte fonda, sia con i malati come primario ospedaliero, sia dedicandosi alla ricerca. Ma anche la sua anima è in ricerca. Con Nuccia avverte il bisogno di una spiritualità che accompagni la vita della loro famiglia e in quella dei Focolari trovano la risposta: Dio-Amore, cui Erminio sente di donare tutto se stesso, mettendosi al Suo servizio nei fratelli che incontra. Diventa un focolarino sposato. Grazie a generosi contributi, mette in piedi un reparto di medicina interna con apparecchiature all’avanguardia ed accoglie giovani laureati italiani e di Paesi in via di sviluppo perché si possano formare. Riesce a motivare colleghi ed infermieri e la divisione medica da lui diretta diviene una delle migliori, sia come rapporto umano che tecnico, con centinaia di ricerche pubblicate. Erminio capisce sempre più che non basta curare la malattia, ma la persona.
In collaborazione con l’Università Cattolica, realizza una ricerca in 40 ospedali da cui emerge che il maggior disagio dei malati è il dover dipendere dagli altri. Ed ecco il balenare di un’idea, subito comunicata alla moglie e ad alcuni collaboratori: «Perché non donare un po’ del nostro tempo per instaurare un rapporto umano, uno scambio d’amore con i nostri malati?». Non senza ostacoli e mille complicazioni, Erminio riesce a portare i primi 30 volontari in corsia disposti ad occuparsi dei malati oltre le cure. «Che cosa ho cercato di trasmettere loro? – spiega –. Ciò che avevo imparato da Chiara Lubich: la reciprocità». Da questo primo gruppo, nel 1976 nasce l’AVO (Associazione Volontari Ospedalieri), un’iniziativa incoraggiata, oltre che da Chiara, dai cardinali di Milano, Colombo e Martini e dallo stesso san Giovanni Paolo II che, durante un’udienza a 7.000 volontari dell’Associazione, dice ad Erminio: «Sono contento, dica ai suoi amici di continuare così». Dopo la dolorosa morte della moglie, Erminio affina ancor più la sua mitezza e l’abbandono in Dio. Costretto a continui ricoveri e sempre più frequenti trasfusioni, confida: «Mi sento come una foglia d’autunno in una giornata di vento. Sembrerebbe più desiderabile il venire della sera della vita. Poi capisco che si nasconde una tentazione e al mattino percepisco che mi viene donato un altro giorno e che la vita è vivere il momento presente, contando sulla misericordia di Dio per il passato e sulla speranza per l’avvenire». Nel frattempo, l’AVO si diffonde in tutta Italia e conta oggi 25.000 volontari in 250 ospedali. Per questo suo impegno, nel 2004 Erminio è insignito della Medaglia d’Oro al Merito della Sanità dal Presidente dell’Italia. Fino alla fine Erminio continua a formare spiritualmente i volontari con scritti e videomessaggi. Negli ultimi mesi, il suo quadro clinico non è certo rassicurante, ma lui è sereno: «Ringrazio Dio perché nella mia vita ho avuto molto di più di quanto immaginavo. Ringrazio la Madonna, e tutte le sere concludo le mie preghiere dicendo: sii Tu a venirmi a prendere e sarà piena letizia. Ti sentirò e ti vedrò». Il 4 novembre scorso si spegne serenamente. Tutti quelli che l’hanno conosciuto e amato sono certi che sia avvenuto proprio come lui desidera, a ricompensa di una vita tutta intrisa di Vangelo. Anna Friso (altro…)
Nov 15, 2016 | Chiara Lubich, Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Senza categoria
Segui la diretta online (ore 10-13 e 15-18, di Parigi).
Nel primo anniversario dei tragici attentati terroristici a Parigi, la sede dell’UNESCO accoglie l’evento “Reinventare la pace”. Il Movimento dei Focolari, in collaborazione con la Direzione Generale dell’UNESCO e l’Osservatore Permanente della Santa Sede, nel 20° anniversario del premio “Per l’educazione alla pace” assegnato a Chiara Lubich, darà voce all’impegno deciso, creativo e diffuso in molte aree della terra di percorrere nuove strade per costruire la pace e la fratellanza. Si tratta dell’incontro quotidiano tra culture e religioni, che nelle parole della presidente dei Focolari Maria Voce all’ONU nell’aprile del 2015, «non si limita alla tolleranza o al semplice riconoscimento della diversità», ma «va oltre la pur fondamentale riconciliazione, e crea, per così dire, una nuova identità, più ampia, comune e condivisa. È un dialogo fattivo, che coinvolge persone delle più varie convinzioni, anche non religiose, e spinge a guardare ai bisogni concreti». E riferendosi all’impegno in atto anche in contesti colpiti da gravissime crisi, Maria Voce affermava che «oggi non è il tempo delle mezze misure. Se c’è un estremismo della violenza, ad esso (…) si risponde con altrettanta radicalità, ma in modo strutturalmente diverso, cioè con l’estremismo del dialogo! Un dialogo che richiede il massimo di coinvolgimento, che è rischioso, esigente, sfidante, che punta a recidere le radici dell’incomprensione, della paura, del risentimento». Il programma dell’evento sarà introdotto da Marco Desalvo, Presidente di New Humanity (ONG del Movimento dei Focolari presso l’ONU) e da un Rappresentante dell’UNESCO. Seguiranno i saluti di Mons. Francesco Follo, Osservatore permanente della Santa Sede e il contributo di Jesús Morán, copresidente dei Focolari. La sessione verrà conclusa dall’intervento di Maria Voce che svilupperà il tema: “Reinventare la pace”. La seconda sessione della mattina, corredata da contenuti multimediali, sarà interdisciplinare ed intergenerazionale. Partendo da testimonianze concrete a favore dell’unità e della pace verranno indicate delle piste operative in cinque brevi panel: Peace is Education; Peace is an Asset; Peace is Right; Peace is Green; Peace is Art. La sessione del pomeriggio: “Quale dialogo in un mondo diviso?”, aperta dalla prolusione di Enrico Letta, Presidente dell’Istituto Jacques Delors, si focalizzerà su alcune idee forza su cui poggiare un progetto per un nuovo umanesimo nel cammino verso la civiltà dell’unità. Due gli argomenti su cui verterà il confronto. Il primo: “Religioni: problema o risorsa per la pace?”, moderato da Rita Moussallem, co-responsabile del Centro per il dialogo interreligioso del Movimento dei Focolari, avrà come relatori Adnane Ben Abdelmajid Mokrani, Pontificio Istituto di Studi Arabi, Italia; Fabio Petito, Relazioni internazionali alla Sussex University, Regno Unito; Léonce Bekemans, economista e specialista in Studi Europei alla “Chaire Jean Monnet”, Italia. Il secondo: “Politica ed economia nel disordine internazionale”, da Pál Tóth, Istituto Universitario Sophia, Italia, vedrà confrontarsi Pasquale Ferrara, Ambasciatore d’Italia in Algeria; Silvia Costa, Presidente della Commissione Cultura del Parlamento Europeo; Damien Kattar, già Ministro delle Finanze del Libano. Fonte: Comunicato stampa (SIF) Scarica il programma Leggi l’intervento di Chiara Lubich del 17 dicembre 1996 (altro…)